Videoterminali e Visione Alessandro Farini Dario Paganini Interesse su videoterminali I videoterminali sono strumenti ormai molto diffusi sia in campo lavorativo che privato Le problematiche visive ad essi connessi stanno acquistando importanza crescente per la grande diffusione che questi strumenti hanno raggiunto Argomenti trattati Grandezze ergonomiche Tipologie di VDT Problemi visivi connessi all'uso dei VDT Legislazione e norme di riferimento Correzione visiva per l'uso di videoterminali Grandezze ergonomiche dei VDT Risoluzione Frequenza di refresh Frequenza di riga Numero di colori ottenibili Dot pitch Risoluzione Indica il numero di pixel (picture element) che costituiscono l'immagine. Viene rappresentata indicando il numero di pixel che costituiscono le righe e le colonne dell'immagine (es. 1280x800) Attenzione: aumento risoluzione comporta diminuzione dimensioni caratteri, a parità di dimensioni dello schermo Risoluzione Frequenze di refresh Indica il numero di immagini che possono essere presentate sul display in un secondo Si misura in Hz (1/s) Valori buoni sono quelli compresi fra 70 e 90 Hz Per valori troppo bassi sensazione di sfarfallio Frequenza di riga Indica il numero di righe che possono essere presentate sul display in un secondo Si ottiene come prodotto della frequenza di refresh per il numero di righe Numero di colori ottenibili In generale i colori possono facilitare il lavoro da un punto di vista ergonomico I colori sono ottenuti attraverso la combinazione di tre colori fondamentali (RGB) ognuno dei quali viene codificato con un certo numero di bit Attenzione: uso dei colori non deve andare a discapito dei tempi di refresh Perché tre colori ? Con tre colori di base si possono ottenere, per sintesi additiva quasi tutti i colori: è la base della colorimetria che ha ragioni fisiologiche Dot Pitch Distanza fra celle dello stesso colore di pixel adiacenti (~ 0.250 mm) Tipologie VDT Esistono varie tipologie di display per videoterminali: CRT (Cathod Ray Tube, tubo catodico) al plasma LCD (a cristalli liquidi) OLED CRT – Principio di funzionamento Display costituito da un tubo catodico Un fascio di elettroni viene proiettato sulla parte interna dello schermo dopo un opportuna deflessione CRT – I colori La superficie interna dello schermo è rivestita da tre tipologie di fosfori che, eccitati dagli elettroni, emettono luce CRT -Caratteristiche Risoluzioni più alte a parità di dimensioni schermo (minore dot pitch) Ottima resa cromatica Tempi di risposta bassi Consumi elevati Fuori produzione CRT - Campi EM I display CRT generano campi elettrostatici e magnetici durante il loro funzionamento Non c'è nessuna evidenza di danni indotti da tali campi generati da CRT Display al plasma - Funzionamento Sono costituiti da due pannelli di vetro fra i quali sono inserite delle piccole celle cave. Ogni cella contiene una mistura di gas nobili (neon e xeno) Display al plasma - Funzionamento Attraverso degli elettrodi il gas viene trasformato in plasma, gli ioni del plasma emettono, per collisione, nell'UV e dei fosfori trasformano la radiazione in visibile (Ogni cella assomiglia ad una piccola lampada a fluorescenza) Display al plasma - Caratteristiche Elevata luminosità Ampia gamma di colori Ottimi livelli di nero Possibilità di realizzare schermi di grandi dimensioni Durata (>60mila ore) Consumi abbastanza elevati (analoghi a CRT) Perdita di luminosità dei fosfori con l'uso LCD - Funzionamento Attraverso la polarizzazione della radiazione luminosa e l'uso di due filtri polarizzati perpendicolari fra loro ogni elemento luminoso controlla la quantità di luce che lo attraversa. I cristalli liquidi, controllati attraverso un campo elettrico, hanno la funzione di polarizzare la radiazione che li attraversa LCD - Funzionamento LCD - Tipologie Trasmissivi: necessitano di una sorgente Riflettivi: sfruttano illuminazione ambientale Transriflettivi: ibridi con specchio semiriflettente Matrice passiva: per piccoli schermi Matrice attiva: per schermi in alta risoluzione LCD - Caratteristiche Bassi consumi Costi contenuti Utilizzo di una risoluzione “nativa” Contrasto non elevato Tempi di risposta piuttosto lenti Angolo visivo non elevato OLED OLED (Organic Ligth Emitting Diode) emettono luce propria (a differenza LCD) sfruttando l'elettroluminescenza di alcuni materiali organici Sono utilizzati per realizzare display molto sottili (anche pieghevoli ed arrotolabili) OLED - Caratteristiche Consumi molto bassi Ottimo contrasto e brillantezza dei colori Tempi di risposta molto bassi Costo elevato di produzione Durata limitata (dovuta a materiali organici) Problematiche visive nell'uso dei VDT Fattori di rischio e disagio oculo-visivo non sono legati alla presenza di rischi fisici o chimici, ma derivano dalle modalità di utilizzo e dall'impatto ergonomico ambientale Funzioni visive coinvolte Nell'utilizzo dei VDT sono coinvolte funzioni visive che implicano l'osservazione da vicino: Acuità visiva da vicino Accomodazione Adattamento ai livelli di illuminazione (pupillare, retinico e nervoso) Sintomi di problemi visivi da VDT Aspetti visivi: fotofobia, visione sfuocata, visione doppia, miopizzazione transitoria Aspetti oculari: bruciore, lacrimazione, prurito, irritazione, pesantezza bulbi oculari, arrossamento congiuntivale Aspetti generali: cefalea, nausea, stato di tensione Problemi visivi da VDT In generale i problemi visivi associati all'uso dei VDT: sono prevalentemente problemi irritativi e di discomfort piuttosto che problemi percettivi (iperemia congiuntivale, bruciore e lacrimazione) sembrano indipendenti dalla fascia di età sono sempre disturbi di tipo transitorio Possibili cause di affaticamento Schermi video difettosi (sfarfallio,instabilità immagine) Regolazioni non corrette del display (contrasto) Errata illuminazione del posto di lavoro Ametropie non compensate Problemi di binocularità Correzione non adeguata all'attività lavorativa L'ambiente di lavoro Illuminazione artificiale non diretta Finestre posizionate lateralmente allo schermo (né davanti né dietro) Spazio dietro lo schermo Pareti non riflettenti e non eccessivamente chiare o scure (per contrasto con schermo) La posizione di lavoro Bordo superiore schermo all'altezza degli occhi (5°-20° sotto la linea di vista) Distanza 60-80 cm Portadocumenti alla stessa distanza del monitor Accorgimenti utili Usare una corretta illuminazione, evitando riflessi e abbagliamenti Battere spesso le palpebre volontariamente Effettuare frequenti esami della vista Rilasciare l'accomodazione ogni 10-15 minuti guardando oggetti distanti per 5-10 secondi Normativa sull'uso dei VDT Decreto Legislativo 626/94 Introduce il principio che deve essere il datore di lavoro a garantire la sicurezza e l'applicazione delle norme per essa necessarie Titolo VI (“Uso di attrezzature munite di videoterminali”) • pausa di 15 minuti ogni 2 ore • visite periodiche ogni due anni dopo 50 anni (quinquennali prima) Correzioni visive con lenti Soggetti non presbiti La correzione attraverso lenti monofocali richiede la conoscenza della distanza di lavoro, delle riserve accomodative e della posizione degli assi visivi durante l'attività lavorativa L'occhiale deve essere usato esclusivamente per l'uso al VDT Correzioni visive con lenti Soggetti presbiti La lente monofocale non è indicata E' possibile l'utilizzo di lenti per vicino-intermedio Ancora una volta il centraggio deve essere fatto nella posizione di lavoro Correzioni visive con lenti Indicazioni generali Utilizzo di lenti antiriflesso per ridurre la perdita di luminosità Possibilità di utilizzo di lenti colorate per migliorare il contrasto ricordando che: ✗ Lenti colorate riducono l'intensità luminosa ✗ Lenti colorate cambiano la percezione dei colori Utilizzo di lac Valutare attentamente l'applicazione di lenti a contatto nell'uso dei VDT Durante l'uso di VDT si ha una forte riduzione degli ammiccamenti ed un'aumentata esposizione della superficie oculare Difficile tollerabilità della lente a contatto Diminuzione dell’ammiccamento 22 ammiccamenti al minuto durante relax 10 ammiccamenti al minuto durante la lettura di un libro 7 ammiccamenti al minuto durante lavoro al VDT (Tsubota e Nakamori, 1993) Esposizione della superficie oculare In fase di relax: 2.2 cm2 Lettura di un libro: 1.2 cm2 Lavoro al VDT: 2.3 cm2 (Tsubota e Nakamori, 1993) Velocizza l'evaporazione del liquido lacrimale e peggiora la tollerabilità della lente