Propagazione troposferica Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Propagazione troposferica: onda spaziale con modifiche rispetto allo spazio libero • Rifrazione e assorbimento atmosferico • Riflessione dal suolo • Diffrazione da vari ostacoli • Cammini multipli Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M La troposfera Ψ s r c R0 L’insieme terra + atmosfera può essere considerato un mezzo non omogeneo a simmetria quasi-sferica: •n = n(r) •r = R0 + h •R0 = 6370 Km •h = quota In condizioni medie l’indice di rifrazione vale [1]: ) Pa : pressione atmosferica totale (mbar) + + T : temperatura (°K) # & A P "6 e n = 1+ 10 % Pa + 4810 ( dove * T$ T' +Pe : pressione parziale vapor d'acqua (mbar) +, A : costante = 77.6 °K/mbar ! Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M • Più semplicemente si usa la: n (r ) = n (h ) = 1 + 10 "6 ! N(h ) • avendo definito N(h) = (n-1)10-6 radio rifrattività che è più facilmente tabulata, che viene espressa mediante unità adimensionali dette unità N [2]. • Il mezzo che soddisfa alla relazione sperimentale precedente è detto atmosfera di riferimento o atmosfera standard. • Si è così evidenziata una prima caratteristica della parte bassa dell'atmosfera, quella di avere un indice di rifrazione relativo n(h) che dipende dall'altezza, mediamente con legge decrescente: di ciò si dovrà tenere conto nello studio della propagazione reale. Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Traiettoria dei raggi nella troposfera • MEZZO A STRATIFICAZIONE SFERICA () () n = n r " #n r = • ( ) rˆ dn r dr L’equazione differenziale dei raggi risulta: " % d dr(s) d $ dr(s) ' n r +n r $ ds ' = (n r ds ds ds $ 123 ' 123 # sˆ & 0 ! () • () () () r : d r " n r sˆ (s) = r " dn ( r) rˆ = 0 () ! ds dr Moltiplicando vettorialmente per ! () ! " r # n r sˆ = costante ! () dn r d " sˆ (s)# n r = rˆ ds dr ! Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica ! ( ) " n # r sin($ ) = costante Marina Barbiroli – Propagazione M Traiettoria dei raggi nella troposfera r = R0 + h • Considerando: • # h& k " n(h) 1 + sin ) = n(h) (R + h) sin " = k Si ottiene: % ( 0 R R0 $ 0' • Per! le regioni d’interesse R0>> h h " molto piccolo ! R0 ! • # h& " % n(h) + ( sin ) = K R0 ' $ Indice di rifrazione modificato: " h% M =ˆ $ n(h) + ! ' R0 & # ! • con R0=6370 Km: raggio della Terra " M sin # = k R0 Con l’introduzione di M siamo passati quindi da un problema a simmetria sferica ad uno a simmetria piana ! Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica ! Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera • Passiamo adesso alla valutazione della curvatura del raggi • Riprendiamo l’equazione della curvatura dei raggi in un mezzo ad indice di rifrazione variabile: c = • Indichiamo con R il raggio di curvatura locale: ! ! "n(h) cˆ n(h) 1 c = R 1 #n(h) 1 1 dn(h) " = cˆ " = cˆ • rˆ R n(h) R n(h) dh Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica ! Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera dn(h) #6 dN(h) " = 10 dh dh • Ricordando: n(h) = 1 + 10 "6 N(h) • Definiamo il gradiente verticale di rifrattività: ! • G !=ˆ dN(h) dh rˆ • cˆ = " sin # si ottiene: Considerando che ! 1 1 dn(h) 1 = cˆ • rˆ = 10 "6 G(" sin # ) R n(h) n(h) n(h) ! ! Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera • ! Per i collegamenti di interesse (collegamenti di terra) analogamente si può considerare n ≅ 1 e quindi si ottiene: 2 #" e 1 = !10 !6 G R • In realtà poiché h varia poco sulla traiettoria anche G varia poco e quindi anche 1/R • Nel caso di atmosfera standard (o di riferimento) e a quote basse G vale: G " !40 N/Km Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera • Inserendo nell’equazione precedente tale parametro, otteniamo il raggio di curvatura dell’atmosfera standard (Rs): R = R s = 4R 0 ! 25.500 km • Non sempre si è in condizioni di atmosfera standard, dipende dalla pressione e dagli altri elementi di cui è costituita l’atmosfera. • I parametri di n(h) variano e quindi varia G • In alternativa si fa riferimento al cosiddetto indice troposferico o fattore correttivo del raggio terrestre (effective Earth-radius factor) definito come: R 1 1 157 K= = = = "6 1 R " R0 1" R 1 + 10 G ! R 0 157 + G 0 R # Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera • Nel caso di atmosfera standard si ottiene l’indice troposferico standard: RS 4 KS = = RS ! R0 3 • Si possono distinguere le seguenti zone in base al valore di G: – G > -40, K < Ks : ATMOSFERA SUBSTANDARD – G = -40, K = Ks : ATMOSFERA STANDARD – G < -40, K > Ks : ATMOSFERA SUPERSTANDARD – G = 0, K=1 : ATMOSFERA OMOGENEA – G=-157 N/Km R = R0 e K → ∞ i raggi hanno la stessa curvatura della terra e possono arrivare oltre l’orizzonte ottico Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M • • • Atmosfera substandard: inversione di curvatura dei raggi e la traiettoria ha una concavità verso l’alto. Atmosfera superstandard: i raggi hanno una curvatura ancora più marcata e ritornano a terra più velocemente diminuendo la visibilità Atmosfera omogenea: raggio rettilineo Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Curvatura dei raggi nella troposfera • • È chiaro che, per ogni valore di K, si ha una diversa condizione di intercettamento del raggio da parte dell'ellissoide terrestre. Se non c'è intercettamento si dice che esiste la visibilità radio: essa è normalmente maggiore di quella puramente geometrica, perché le situazioni più probabili sono quelle vicino ai valori standard Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • Nella progettazione di un radiocollegamento si devono contemporaneamente considerare due curvature, quella della TERRA e quella di RAGGI Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • Per comodità nella progettazione del collegamento è utile eliminare una delle due curvature e riferire tutta la curvatura ad una sola, ad esempio quella terrestre • E’ ad esempio possibile riferirsi a traiettorie di propagazione diritte se la curvatura terrestre viene depurata da quella dovuta alla troposfera • Si definisce allora raggio terrestre equivalente: 1 # 1 1 R " R0 1 = " = = R eq R 0 R R ! R 0 K ! R 0 Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • In alternativa si può considerare la terra piatta e il raggio elettromagnetico avente curvatura pari a: 1 1 " =" R eq K ! R0 Percorso del raggio con terra equivalente Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Percorso del raggio con terra piatta Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • Nei casi di interesse quello che conta è la differenza E(x) che esiste tra traiettorie dei raggi e terreno • E(x) deve sempre essere maggiore dell’altezza degli ostacoli (naturali e non) che si sopraelevano sul livello del suolo che potrebbero ostruire la visibilità radio • E(x) si può ricavare in forma grafica o attraverso una rappresentazione analitica approssimata Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente Raggio Rx Tx h2 h1 Livello del mare d R0 R Rappresentazione Analitica Approssimata yR(x): Equazione del raggio h1: altezza antenna Tx h2: altezza antenna Rx d : distanza del collegamento yR (x) : equazione del raggio yT (x) : equazione della curvatura terrestre yT(x): Equazione della curvatura Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • La curvatura delle due funzioni può essere approssimata con la derivata seconda delle funzioni e quindi: y' 'R ( x ) ! 1 R y ' 'T ( x ) ! 1 R0 • Le funzioni possono essere ottenute tramite una doppia integrazione • Per yR(x), utilizzando le condizioni iniziali yT(0) = h1 e yT(d) = h2 si ottiene: y R ( x ) = h1 + Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica h 2 ! h1 1 x+ x ( x ! d) d 2R Marina Barbiroli – Propagazione M Raggio terrestre equivalente • Mentre per yT(x), con le condizioni iniziali yR(0) = 0 e yR(d) = 0 si ottiene: x yT (x) = ( x ! d) 2R 0 • E quindi si ottiene per E(x) = yR(x) - yT(x): y R ( x ) ' yT ( x ) = h1 + • h2 ' h1 x( x ' d ) - 1 1 * h2 ' h1 x( x ' d ) & 1 $$ ' x+ ' = h + x + 1 + ( d 2 d 2 , R R0 ) % KR0 Osservando questa equazione e confrontandola con le equazioni precedenti si ricava che si può considerare la terra piatta attribuendo al raggio una curvatura (1/R - 1/R0)=-1/KR0 oppure, dualmente, considerare il raggio diritto attribuendo alla terra la curvatura 1/KR0 Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M # !! " Raggio terrestre equivalente Se si considera h1=h2=h, la distanza dell’orizzonte radio (o semplicemente l’orizzonte radio) dor si può ricavare imponendo E(dor/2)=0. Se il raggio radio è un arco di circonferenza: x2 + y2 -2 y Req = 0 R =K Tx d or = 2 2h K R0 0 R eq R0 E(x) Rx h h dor Nel caso di raggi rettilinei (K=1) l’orizzonte radio è maggiore perché Req=KR0> R0 la curvatura è minore e la distanza del punto di tangenza è maggiore (figura). Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Effetto condotto • Se si hanno strati di aria sovrapposti con differenti temperature, si può verificare una brusca variazione di dn/dh e quindi di G rispetto al valore standard e si può verificare un fenomeno chiamato condotto. • Se il valore del gradiente verticale di rifrattività (G) in una data posizione e ad una data altezza scende sotto –157 N/km si può verificare un effetto condotto. • Ad esempio quando il raggio di ritorno sulla terra viene riflesso con bassa attenuazione può ritornare verso l’alto e procedere per successive riflessioni tra atmosfera e terreno, dando origine all’effetto di condotto. Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Effetto condotto • I condotti, a seconda dell’altezza a cui si verificano, possono essere: – condotti di superficie – condotti di superficie-elevati – condotti elevati (l’onda elettromagnetica può restare intrappolata) • I condotti sono descritti in termini di indice di rifrazione modificato: M(h) = N(h) +157h • I condotti sono caratterizzati da: – Intensità – Spessore Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Effetto condotto • Per i condotti in quota si definiscono anche: – altezza alla base del condotto Eb – altezza Em corrispondente al massimo valore di M raggiunto all’interno del condotto stesso Condotto • a) di superficie, • b) di superficie elevato, • c) in quota Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Effetto condotto • La propagazione in un condotto dà origine ad attenuazione inferiore rispetto a quella di spazio libero ⇒ l’energia si diffonde solamente in una direzione ortogonale al percorso, e non in due, come in spazio libero (da cui la dipendenza dell’attenuazione dal quadrato della distanza) • Questo effetto è mitigato da attenuazione supplementare in occasione delle riflessioni sulle pareti del condotto: soprattutto, però, in condotti sulla superficie del mare, non è raro che si originino percorsi con attenuazione inferiore a quella di spazio libero • L’effetto condotto è una delle cause maggiori di interferenza tra due servizi distanti, soprattutto nel campo di frequenze tra 0.8 e 3 GHz Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Effetto condotto • Un condotto troposferico può portare ad una drastica riduzione dell’ illuminazione dell’antenna ricevente o addirittura alla interruzione del collegamento (black-out) ⇒ Evanescenze da effetto di condotto possono portare a gravi inconvenienti in un collegamento: a seconda dell’andamento di G possono esistere zone dove l’antenna ricevente non riceve segnale, o lo riceve solo da una parte del diagramma di radiazione dell’antenna trasmittente. • L’insorgere di una evanescenza di condotto può a fatica essere controllata con metodologie come aumento di potenza, margini, ecc. Più generalmente, può essere opportuno ricorrere a tecniche di diversità di spazio, codifica, ecc. Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M Bibliografia [1] Rec. ITU-R P.453 "The radio refractive index: its formula and refractivity data” [2] Rec. ITU-R P.310 “Definitions of terms relating to propagation in nonionized media” [3] Rec. ITU-R P.834 "Effects of tropospheric refraction on radiowave propagation” [4][4] Rec. ITU-R P.453 “The radio refractive index: its formula and refractivity data” Dipartimento di Elettronica Informatica e Sistemistica Marina Barbiroli – Propagazione M