Allegato B alla deliberazione n. Regione del Veneto – Azienda ULSS 14 di Chioggia P I A N O A Z I E N D A L E 2010 Piano Aziendale 2010 Pagina 1 INDICE 1. 1.1 1.2 1.3 1.4 1.4.1 1.5 2. 2.1 2.2 2.3 2.3.1 2.3.2 2.3.3 2.3.4 2.3.5 2.3.6 2.4 2.5 3. 3.1 3.2 3.3 3.4 4. 4.1 4.2 4.3 4.3.1 4.3.2 4.4 4.5 4.6 4.7 5. PREMESSA: NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DELL’AZIENDA ULSS 14 DI CHIOGGIA OBIETTIVI REGIONALI ED AZIENDALI INTERVENTI IN AREA VASTA ED INTEGRAZIONE CON L’AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA IL MANTENIMENTO DI ALCUNE COLLABORAZIONI CON L’AZIENDA ULSS 16 DI PADOVA A SEGUITO DELLO SCORPORO DEI COMUNI DELLA SACCISICA PIANO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI IL PROGETTO “BENESSERE ORGANIZZATIVO” L’ATTIVITA’ DEI COMITATI PARITETICI PARI OPPORTUNITA’ E CONTRO IL FENOMENO DEL MOBBING AREA SANITARIA PIANO DELLA QUALITÀ – ACCREDITAMENTO IL SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE L’OSPEDALE ATTIVITA’ DIPARTIMENTALI INTEGRATE DIPARTIMENTO EMERGENZA E CURE CRITICHE E DEI SERVIZI DIPARTIMENTO CHIRURGICO DIPARTIMENTO MEDICO AREA MATERNO – INFANTILE DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI: LE NUOVE PRESCRIZIONI DI APPROPRIATEZZA LA FARMACIA OSPEDALIERA E DEL TERRITORIO AREA SOCIO – SANITARIA ATTIVITÀ DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO PSICHIATRIA PIANO DI ZONA, TOSSICODIPENDENZE, MATERNO INFANTILE E DISABILLITA’ NUCLEO CURE PALLIATIVE (NCP) AREA AMMINISTRATIVA REVISIONE DELLE FUNZIONI (PROFILI DI RESPONSABILITÀ E DELEGHE) GESTIONE DI BUDGET E REPORTING: IL SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE PIANO DELLE POLITICHE DEL PERSONALE: LA NUOVA DOTAZIONE ORGANICA PIANO DELLA FORMAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (CORSI E.C.M.). LA FORMAZIONE IN AREA VASTA. ATTIVITÀ INTEGRATA DELL’UFFICIO FORMAZIONE – COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON I CITTADINI – UTENTI PIANO DEGLI ACQUISTI ED INVESTIMENTI. AREA VASTA PIANO DEI LAVORI PIANO PER L’INFORMATICA PIANO ECONOMICO – FINANZIARIO. CITTADELLA SOCIO – SANITARIA DI CAVARZERE S.R.L. Piano Aziendale 2010 Pag. 4 Pag. 6 Pag. 9 Pag. 9 Pag. 26 Pag. 30 Pag. 32 Pag. 33 Pag. 34 Pag. 36 Pag. 39 Pag. 41 Pag. 42 Pag. 45 Pag. 49 Pag. 59 Pag. 60 Pag. 65 Pag. 67 Pag. 69 Pag. 70 Pag. 74 Pag. 75 Pag. 78 Pag. 81 Pag. 82 Pag.83 Pag. 85 Pag. 89 Pag. 92 Pag. 93 Pag. 96 Pag. 99 Pag.102 Pag.104 Pagina 2 1. PREMESSA: NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DELL’AZIENDA ULSS 14 DI CHIOGGIA Pag. 4 1.1 OBIETTIVI REGIONALI ED AZIENDALI 1.2 INTERVENTI IN AREA VASTA ED INTEGRAZIONE CON L’AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA Pag. 9 1.3 IL MANTENIMENTO DI ALCUNE COLLABORAZIONI CON L’AZIENDA ULSS 16 DI PADOVA A SEGUITO DELLO SCORPORO DEI COMUNI DELLA SACCISICA Pag. 9 1.4 PIANO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI 1.4.1 IL PROGETTO “BENESSERE ORGANIZZATIVO” 1.5 Pag. 6 Pag.26 Pag.30 L’ATTIVITA’ DEI COMITATI PARITETICI PARI OPPORTUNITA’ E CONTRO IL FENOMENO DEL MOBBING Pag.32 Piano Aziendale 2010 Pagina 3 1.PREMESSA: NUOVO ASSETTO ORGANIZZATIVO DELLA AZIENDA ULSS 14 DI CHIOGGIA La Legge Regionale n. 5 dicembre 2008, n. 22 “Modifiche all’allegato A) di cui all’articolo 9, comma 1, della legge regionale 14 settembre 1994, n. 56 “Norme e principi per il riordino del servizio sanitario regionale in attuazione del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria”, così come modificato dal decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 “Riordino della disciplina in materia sanitaria”, così come modificato dal decreto legislativo 7 dicembre 1993, n. 517”e conseguente inserimento dei comuni di Arzergrande, Brugine, Codevigo, Correzzola, Legnaro, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo, S. Angelo di Piove di Sacco all’interno dell’ULSS n. 16” e la successiva D.G.R.V. n. 3692 del 30.11.2009 “Azienda ULSS 14 e Azienda ULSS 16. Modifica della scheda di dotazione ospedaliera, di cui alla L.R. 39/1993, approvata con DGR n. 3223 del 8 novembre 2002 e successive integrazioni modifiche. Deliberazione n. 39/C del 17 marzo 2009 – art. 14 della Legge Regionale 3 febbraio 1996, n. 5”, hanno disposto lo scorporo dei Comuni della Saccisica dall’Azienda ULSS 14 di Chioggia ed il loro accorpamento nell’Azienda ULSS 16 di Padova, determinando così un nuovo assetto organizzativo ospedaliero e territoriale nella stessa ASL 14. L’inizio dell’anno 2010, è quindi forzatamente caratterizzato dallo scorporo avvenuto dal 1 gennaio dei servizi socio – sanitari presenti nei comuni della Saccisica, con la necessità iniziale di dover comunque garantire i servizi, anche oggetto di scorporo, ed evitare qualsiasi disagio per l’intero bacino di utenza del territorio di riferimento fino al 31.12.2009. Coerentemente con i principi che hanno uniformato le decisioni delle due Aziende nello stabilire i criteri del piano di scorporo, l’Azienda ULSS 14 di Chioggia ha stipulato con l’Azienda ULSS 16 di Padova una convenzione finalizzata alla continuità dei servizi istituzionali, alla graduale separazione delle attività in corso, ad evitare soluzioni di continuità potenzialmente pericolose e comunque dannose per i cittadini. La collaborazione continuerà fino alla fine del 2010, riducendosi in modo graduale, man mano che ciascuna della due Aziende riuscirà a gestire autonomamente i servizi oggetto di collaborazione. Nel contempo, l’Azienda ULSS 14 di Chioggia, dovrà ricercare nuovi equilibri al proprio interno e nuovi riferimenti all’esterno per adempiere a tutti i compiti di istituto, garantire i LEA, adempiere agli atti programmatici nazionali e regionali con la qualità e la sicurezza richiesta dalle vigenti norme, in particolare riguardanti l’accreditamento istituzionale. Piano Aziendale 2010 Pagina 4 La Direzione Generale è chiamata ad approvare il nuovo Atto Aziendale, a stabilire le nuove articolazioni organizzative dei servizi amministrativi, sanitari e socio sanitari, nonché le linee funzionali di attività sia nel territorio che nell’ospedale, ma anche extra aziendali con particolare riferimento alle integrazioni di attività nell’area vasta veneziana. Ed è proprio nell’area vasta che l’Azienda ULSS 14 di Chioggia dovrà trovare nuovi equilibri e nuovi riferimenti per garantire continuità delle cure e percorsi collaudati per i cittadini del proprio bacino di utenza sia nei servizi territoriali che nell’ospedale, nell’integrazione dei servizi territoriali ed ospedalieri (in senso bidirezionale) e nei così detti secondi livelli di cura, normalmente presenti e da ricercarsi nell’ospedale di riferimento per l’area vasta. L’adesione e/o le proposte di integrazione dei servizi nell’area vasta – a seguito dell’avvenuto scorporo – acquista una nuova dimensione ed un nuovo interesse, in quanto non solo finalizzata al miglioramento della qualità ad alla riduzione dei costi, bensì anche ad aggiungere servizi mancanti ed a complementare i percorsi del paziente con gli interventi terapeutici nei Centri di 2° livello. Il corrente anno sarà inoltre decisivo per comprendere i tempi ed i modi per la realizzazione del Nuovo Ospedale, ovvero in alternativa, per procedere alla necessaria ristrutturazione dell’attuale Presidio Ospedaliero, per comprendere le dimensioni ed il bacino di utenza di riferimento, che potrà portare ad una futura nuova articolazione territoriale dell’Azienda Sanitaria ovvero anche a diversi livelli di integrazione. Nel frattempo, comunque, sarà prestata grande attenzione sulle funzioni ospedaliere, dovendo dare applicazione alle relative schede approvate con la recente Deliberazione della Giunta Regionale n. 3.692 del 30 novembre 2009, che prevedono – tra l’altro – l’istituzione di nuove strutture complesse, quali le Unità Operative di Oncologia, Oculistica e Terapia Fisica. Da tener presente inoltre che lo scorporo dall’ASL 14 dei Comuni della Saccisica ha determinato fin dal mese di gennaio un aggravio nella situazione finanziaria dell’ASL 14, con conseguenti ritardi di pagamento e contenzioso con i fornitori; in sintesi la “rimessa” mensile della Regione, quasi dimezzata dal corrente anno non consente il pagamento dei debiti pregressi fino a tutto il 31.12.2009, se non per gravi ritardi e con l’utilizzo costante delle anticipazioni di cassa da pare del tesoriere. Anche la situazione economica di Bilancio presenta un tendenziale deficit superiore agli anni precedenti perché la quasi totalità delle “fughe” storiche di pazienti (circa 25 MLN di €) – a seguito dello scorporo è rimasta in carico all’Azienda ULSS 14 di Chioggia. Piano Aziendale 2010 Pagina 5 1.1 OBIETTIVI REGIONALI ED AZIENDALI Con la deliberazione della Giunta Regionale n. 2860 del 07.10.2008, sono stati assegnati, per il triennio 2008 – 2010, gli obiettivi ai Direttori Generali di ULSS, Aziende Ospedaliere e IOV, suddivisi per aree omogenee in attuazione della normativa vigente e degli atti regionali già assunti per le singole aree. Inoltre con la nota della Regione del Veneto prot. n.692147/50.00.00 del 30.12.2008, il Segretario Regionale alla Sanità e Sociale ha specificato i pesi e gli indicatori associati agli obiettivi stessi. I pesi si riferiscono agli obiettivi, che al loro interno raggruppano più indicatori e sono differenziati per ULSS, Aziende Ospedaliere (AO) e Istituto Oncologico Veneto (IOV), in relazione alle diverse competenze istituzionali. Tali obiettivi sono raggruppati nelle seguenti 7 aree omogenee: 1. Area dei servizi sanitari a. Rispetto dei tempi massimi di attesa nell'erogazione di prestazioni ambulatoriali e di ricovero, in conformità alle percentuali fissate dalla Giunta Regionale nel piano attuativo regionale per il contenimento dei tempi di attesa. b. Puntuale attivazione dei controlli interni ed esterni sull'attività delle strutture sanitarie pubbliche e private. c. Rispetto del tasso di ospedalizzazione programmato. d. Programmazione integrata dell'attività ambulatoriale. e. Attuazione delle aree vaste. 2. Area della risorse socio-sanitarie a. Rispetto delle scadenze e dei requisiti di qualità previsti dalla normativa nazionale e/o regionale nella produzione dei flussi informativi costituenti il nuovo sistema informativo sanitario. b. Riorganizzazione dei sistemi informativi aziendali in un'ottica di area vasta. c. Raggiungimento dell'equilibrio di bilancio. 3. Area della prevenzione a. Consolidare e sviluppare i programmi di prevenzione, vigilanza e promozione della salute nei luoghi di lavoro. b. Consolidare e sviluppare le politiche finalizzate alla prevenzione delle malattie infettive, con particolare riferimento alla copertura della popolazione attraverso la profilassi vaccinale. c. Consolidare e sviluppare i programmi di screening oncologico con specifico riferimento agli screening citologico, mammografico e colon rettale. 4. Area dei Piani e Programmi socio-sanitari a. Sviluppare il sistema organizzativo gestionale delle CURE PRIMARIE attraverso: Piano Aziendale 2010 Pagina 6 b. Predisposizione di un piano attuativo locale per le Cure Primarie, di durata triennale, per l'individuazione delle strategie aziendali per il conseguimento degli obiettivi relativi alla gestione integrata dei pazienti e alla continuità dell'assistenza , introdotti con gli accordi regionali per la Medicina convenzionata. c. Completamento e potenziamento delle Unità Territoriali di Assistenza Primaria (UTAP), almeno due per azienda, conformemente agli indirizzi regionali sulla organizzazione della Medicina convenzionata. d. Definizione dei Patti aziendali per la realizzazione degli obiettivi specifici, del piano attuativo locale per le Cure Primarie, concordati con i medici convenzionati. e. Tutela della Salute Mentale rispetto dell'obiettivo di budget aziendale stabilito dal POSM (Progetto Obiettivo Salute Mentale) f. Per la spesa farmaceutica convenzionata e diretta: - adesione a progetti tesi a dare uniformità alle attività organizzative di gestione dei farmaci in distribuzione diretta e attuazione e rispetto delle specifiche tecniche e applicative e delle tempistiche di invio del flusso dati alla Regione, al Ministero della Salute e al Ministero dell'Economia e delle Finanze. Strutturazione dell'organizzazione dipartimentale di area vasta e di un disciplinare tecnico specifico che uniformi le attività di distribuzione diretta. - adesione alle logiche di governo della spesa farmaceutica convenzionata che, attraverso gli accordi aziendali con la medicina generale, o altri strumenti per il contenimento della spesa e l'appropriatezza d'uso dei farmaci, portino al rispetto del tetto del 14% su base regionale di cui alla Legge 222/2007. Implementare azioni rivolte ai Medici di Medicina Generale con indicatori per progetti di appropriatezza prescrittiva e razionalizzazione della spesa farmaceutica anche in contesti trasversali ospedale - territorio. g. Per la spesa farmaceutica ospedaliera: attuazione dei progetti dedicati attivati dalla Regione, adesione alle Gare Regionali e di Area Vasta, anche in attuazione degli indirizzi di appropriatezza individuati dalle specifiche Commissioni Tecniche Regionali sull'HTA sull'utilizzo dei beni sanitari, per il rispetto dei livelli di spesa previsti dalla vigente legislazione. Attivazione di iniziative documentate volte a favorire l'appropriatezza prescrittiva. 5. Area della sanità animale Attuazione delle Unità di coordinamento per la sicurezza alimentare. 6. Area delle risorse umane a. Rispetto dei vincoli economici in materia di personale. 7. Area dei servizi sociali a. Attuazione presso tutte le Aziende Ulss dei Piani di Zona. b. Attivazione delle Unità Valutative Multi Dimensionali presso tutte le Aziende Ulss. Piano Aziendale 2010 Pagina 7 A seguito dell’incontro svoltosi in Regione in data 27/10/09, presso la Segreteria Sanità e Sociale, e a seguito delle successive verifiche, il grado di raggiungimento complessivo di tali obiettivi, al 31/12/08, risulta essere pari al 75,37 % articolato nel modo seguente: N° AREA PUNTEGGIO 1 Area dei servizi sanitari 15,00/20 2 Area della risorse socio-sanitarie 14,80/20 3 Area della prevenzione 6,31/10 4 Area dei Piani e programmi socio-sanitari 8,76/15 5 Area della sanità animale 5,00/5 6 Area delle risorse umane 10,00/10 7 Area dei servizi sociali 15,50/20 TOTALE 75,37/100 Sono in corso le verifiche, con i Referenti aziendali di ogni singolo obiettivo regionale, finalizzate a focalizzare il grado di raggiungimento di tali obiettivi al 31/12/2009. La programmazione per l’anno 2010 si è sviluppata sia nella direzione di realizzare il pieno raggiungimento di tali obiettivi al 31/12/2010, ultimo anno di vigenza, sia nella direzione della realizzazione di specifici obiettivi aziendali analiticamente esposti nei Capitoli 2, 3 e 4 del presente Piano ed esplicitati anche in sede di negoziazione di budget con i Dipartimenti e le Unità Operative. Gli obiettivi specifici aziendali e gli obiettivi regionali sono stati declinati, a cascata, in ciascuna unità organizzativa aziendale attraverso la contrattazione degli obiettivi di budget conclusa nel corso del mese di aprile. Successivamente tali obiettivi verranno monitorati, con cadenza trimestrale, anche mediante l’organizzazione di specifici incontri per le situazioni che presenteranno scostamenti critici rispetto al grado di raggiungimento. Piano Aziendale 2010 Pagina 8 1.2 INTERVENTI IN AREA VASTA ED INTEGRAZIONE CON L’AZIENDA ULSS 12 VENEZIANA Nell’anno in corso dovrebbero assumere una fisionomia definitiva l’ufficio acquisiti e logistica dell’area vasta Venezia – Rovigo, con l’intensificazione delle gare centralizzate, l’inizio del processo di unificazione delle sezioni di attività, a cominciare dai Beni Sanitari, che, pertanto, dovrebbero cessare di essere acquistati dall’Azienda ULSS 14 di Chioggia e dalle altre Aziende Sanitarie che fanno parte del Servizio Acquisti Centralizzato. Rimane in capo alle singole Aziende Sanitarie l’attività alberghiero / economali, che, allo scopo, nell’A. ULSS 14 dovrà essere rinforzata in corso d’anno. E’ altresì previsto il consolidamento del DIMT, una maggior collaborazione per le attività di Laboratorio, Farmacia e la prosecuzione nell’integrazione dei sistemi informatici. Anche per il 2010 si conferma la collaborazione privilegiata con l’Azienda ULSS 12 Veneziana, con il mantenimento dei Dipartimenti interaziendali Tecnico e Tecnologico, di Oncologia e con l’istituzione del nuovo Dipartimento interaziendale di Chirurgia Generale, approvato con la deliberazione n. 50 del 22.02.2010. 1.3 IL MANTENIMENTO DI ALCUNE COLLABORAZIONI CON L’AZIENDA ULSS 16 DI PADOVA A SEGUITO DELLO SCORPORO DEI COMUNI DELLA SACCISICA A seguito dello scorporo dei servizi socio – sanitari presenti nei comuni della Saccisica, transitati all’A. ULSS 16 di Padova, si è ritenuto necessario individuare le attività amministrative, sanitarie e sociali, che devono continuare ad essere svolte in modo congiunto tra le due Aziende, per il corrente anno, al fine di mantenere i livelli qualitativi dei servizi interessati, senza soluzione di continuità e danni per gli utenti per il tempo strettamente necessario a rendere autonome le due realtà. Con apposita convenzione, si sono quindi stabilite in modo puntuale, le specifiche attività di collaborazione, il personale dedicato, l’impegno orario, l’arco temporale ed i relativi costi che saranno oggetto di successiva regolazione contabile tra le due Aziende. Di seguito si riporta il prospetto riepilogativo delle collaborazioni in questione precisando che la regolazione contabile sarà richiesta ai competenti uffici regionali, con nota della direzione Generale delle due Aziende, accertativa a consuntivo dell’effettiva attività svolta. Piano Aziendale 2010 Pagina 9 SCORPORO COMUNI SACCISICA: PROSPETTO DI SINTESI DELLE ATTIVITA' E DEI COSTI INERENTI ULSS 14 E ULSS 16 COSTI SOSTENUTI DA ULSS 14 Strutture Profilo Qualifica Nominativo Oculistica dirigente medico direttore struttura complessa-RNE dr. Pino Rizzo Orl dirigente medico direttore struttura complessa-RNE dr. Tito Sala Urologia dirigente medico direttore struttura complessa dr. Vittorio Gasparella Ore settimanali Costo Orario Individuale COSTI SOSTENUTI DA ULSS 16 % Oneri su voci FisseCompre nsivo Irap Totale Ore settimanali Costo Orario Individuale % Oneri su voci FisseComprensivo Irap Totale Scadenze concordate con Ulss 16 Note AREA SANITARIA Urologia dirigente medico dirigente medico dr. Mulonia Pediatria dirigente medico direttore struttura complessa dr. Carlo Crivellaro Piano Aziendale 2010 19 33,67 36,78 875,02 - 6 19 51,16 36,78 56,57 36,78 36,78 1.329,56 297,17 - 30 19 36,21 1.470,15 32,21 36,78 1.321,71 - Pagina 10 28/02/2010 28/02/2010 28/022010 31/03/2010 31/12/2010 Il dr. Mulonia con Delibera n. 88 del 08/03/2010 è stato trasferito presso Ulss 14. Nefrologia/Emodialis i dirigente medico dr. Giuseppe Menella 14 32,21 36,78 616,80 30/06/2010 dirigente medico dr.ssa Michela Spinello 24 32,21 36,78 1.057,36 30/06/2010 31/05/2010 criticità: il passaggio informatico per la validazione delle Sacche del Piovese dovrebbe avvenire entro il 31/05/2010 . Per l'esame TRI-NA, non presente nel tariffario regionale, è stato utilizzazto l'importo degli esami di nicchia dell'AO di Padova. 31/01/2010 Dal 01/02/2010 la gestione, compreso i trasporti passa all'Ulss 16, Centro Trasfusionale Validazione Sacche Sangue dirigente medico Piano Aziendale 2010 98.086 dr. Graziano Ruffato 20,66 Pagina 11 82,64 criticità Ulss14: disponibilità di ore e della copertura della PD da parte del Piovese. Pers. Tecnico di Laboratorio sig.ra Alessandra Amorosi direttore struttura complessa dr. Gialuca Gessoni 6 48,06 36,78 394,42 31/01/2010 Pers. Tecnico di Laboratorio sig Alberto Bonaldo 30 11,8 36,78 484,20 31/01/2010 Pers. Tecnico di Laboratorio sig. Michele Bisacco 24 13,01 36,78 427,08 31/01/2010 Pers. Tecnico di Laboratorio sig. Davide Sambo 24 11,8 36,78 387,36 31/01/2010 20,66 82,64 31/01/2010 Anatomia Patologica dirigente medico Piano Aziendale 2010 dr. Massimo Zucchelli 6 50,21 36,78 412,06 31/07/2010 Pagina 12 Reperibilità del personale Ulss 16 e accessi effettuati dal personale Ulss 14 presso il Sit di Piove Autopsie: il dr. Zucchelli va a chiamata in orario di servizio , Gennaio 2010 ci sono state 4 autopsie; mediament e sono 2-3 autopsie mensii, ore necessarie sono 2-3 autopsie mensile, ore per autopsia compresa parte burocratica Farmacia Territoriale dirigente farmacista dirigente farmacista dr.ssa Bianca Pari coll.amm.vo prof. coll.amm.vo prof. D4 sig.ra Adriana Longo 19 20,68 36,78 537,44 - 18 14,3 36,78 352,07 31/03/2010 30/06/2010 SISP_SIAN 31/03/2010 dirigente medico dirigente medico dr. Paolo Mancarella 8 30,58 36,78 334,62 - 31/03/2010 dirigente medico dirigente medico dr.ssa Maria Luisa Polo 6 33,03 36,78 271,07 31/03/2010 dirigente medico Piano Aziendale 2010 dirigente medico dr.ssa Laura Zadra 6 37,37 36,78 306,69 Pagina 13 svolgono attività ambulatoria le e necroscopi ca, quest'ultim a anche in Pronta Disponibilit à 31/03/2010 Tecnici della Prevenzione Tecnici della Prevenzione dirigente veterinario direttore struttura complessa 10 13,87 36,78 189,71 Veterinario 28/02/2010 dr. Luciano Boffo; 15 58,94 36,78 1.209,27 - 28/02/2010 dirigente veterinario dirigente veterinario dr. Paolo Franceschini 10 37,37 36,78 511,15 definire convenzione CANILE PIOVE Spisal 28/02/2010 dirigente medico Piano Aziendale 2010 direttore struttura complessa dr. Gio Maria Giraldo 19 48,35 36,78 1.256,53 - Pagina 14 attività di prelievo acqua di piscina, acque potabili e alimenti in base al piano di campionam ento fissato dalla region e successivo trasporto all'ARPAV di Padova criticità Ulss 14: Il dr. Boffo chiede una convenzion e per poter usufruire del canile di Piove per la sterilizzazio ne come punto d'appoggio per i cani randagi. Ulss 14 propone di ripartire i costi in proporzion e al n° dei cani e dei gatti conferiti 28/02/2010 Tecnici della Prevenzione Tecnici della Prevenzione dirigente medico direttore struttura complessa 19 13,87 36,78 360,46 12 48,03 36,78 788,35 attività di prelievo acqua di piscina, acque potabili e alimenti in base al piano di campionam ento fissato dalla region e successivo trasporto all'ARPAV di Padova CSM coll.profess.saniat ario esperto Piano Aziendale 2010 dr.ssa Marisa Marcato coordinatore infermieristico sig. Mario Boenco dirigente psicologo dr.ssa Giuseppina Crivellin dirigente medico GUARDIA DI REPARTO (Claudia ManniCesare Romano) 10 19,45 36,78 - 266,04 31/12/2010 2 28,51 36,78 Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 77,99 Fino ad assunzione nuovo medico 6 Pagina 15 34,03 36,78 279,28 Sert dirigente psicologo direttore S.C. ff. dr. Ermanno Margutti 18 28,31 36,78 697,00 - 31/12/2010 coll.profess.saniat ario esperto coordinatore infermieristico sig. Rinaldo Baldon 18 16,45 36,78 405,01 Area Handicap Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 ; Richiesta in caso di assenza per ferie o malattia dell'unico medico del Sert di Chioggia la disponibilità a portare pazienti a Piove di Sacco Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 dirigente psicologo responsabile SS dr.ssa Loredana Boscolo Buleghin 12 29,94 36,78 491,42 - 31/12/2010 dirigente psicologo coll.amm.vo sig.ra Sandra Scuttari dirigente psicologo assistente sociale sig. ra Boscolo Todaro Graziella Piano Aziendale 2010 12 13,35 36,78 219,12 - 4 15,09 36,78 82,56 - Pagina 16 Area Materno Infantile 31/12/2010 dirgente psicologo dirgente psicologo Area anziani direttore struttura complessa dr.ssa Lorella Ciampalini 15 38,14 36,78 782,52 Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 La dr.ssa Pistore lavora anche 10 ore per il SIS - area sociale dirigente psicologa dr.ssa Pistore Marisa 8 24,74 36,78 270,71 Neuropsicomotrici sta sig.ra Rossella Pizzo 18 13,02 36,78 320,56 Educ.Prof. sig.ra Tiozzo Sandra 7 13,02 36,78 124,66 dirigente psicologo Marchese Valentino coll.amm.vo sig.ra Carla Vianello coll.amm.vo sig.ra Silvana Bollettin 20 15 15,45 36,78 20,67 36,78 565,45 316,99 30/06/2010 Provveditorato coll.amm.vo Piano Aziendale 2010 36 Pagina 17 13,04 36,78 642,10 30/06/2010 Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 coll.amm.vo coll.amm.vo sig.ra D'Anna Antonella 36 12,04 36,78 592,86 30/06/2010 coll.amm.vo sig.ra Scantaburlo Stefania 36 12,96 36,78 638,16 30/06/2010 Sistema Informativo direttore struttura complessa dr. Antonio Baccan 4 31,85 36,78 174,26 28/02/2010 Coll. Tecnico Profess. dr. Alberto Bacci 3 15,06 36,78 61,80 28/02/2010 Coll. Tecnico Profess. Ing. Damiano Colombo 3 11,80 36,78 48,42 28/02/2010 Coll. Tecnico Profess. Ing. Fausto Sambo 3 11,80 36,78 48,42 28/02/2010 33816,15 31/05/2010 4775,75 Piano Aziendale 2010 Pagina 18 Attività di coordiname nto, anagrafe sanitaria, flussi, mobilità, art. 50, infrastruttur a , service e supporto MedTrack Gestione manutenzio ne e aggiornam ento del Sis Med Track con ditta Prosa Ditta Prosa giornate, già fatte, di intervento per attività specifiche allo scorporo 2.601,00 600,00 31/05/2010 960,00 31/05/2010 240,00 31/05/2010 5920,8 Piano Aziendale 2010 Pagina 19 Technomin d (Dwh e Portale) attività per conto dell'Ulss 16 Richiesta Ulss 16 di continuare a fornire il servizio di Service MedTrack Richiesta Ulss 16 di continuare a fornire il servizio di Service Servizi IT Richiesta Ulss 16 di continuare a mantenere il collegamen to all'infrastrut tura telefonica di Chioggia Contratto di licenza d'uso dei programmi 3M drg's finder e drg'sgroup er utilizzata dalla DMO di Piove 1.595,55 N. Verde del cup telefonico. Ripartizion e del costo sulla base della % definita del contratto del Call Center 48,35. Imprto mensile stimato sulla base delle telefonate del 2009. Il contratto scade il 30/09/2010 675,00 28/02/2010 SAI_copert ura Reperibilità Orl 28/02/2010 SAI_copert ura Reperibilità Oculistica 31/12/2010 Area Materno Infantile Consultori o di Piove Convenzioni dirigente medico dirigente medico dirigente medico Piano Aziendale 2010 De Cillis Giuseppe Maurizio Eugenio Ravagna Patrizia 15 15 6 45 40 40 600,00 240,00 Pagina 20 Medico Competente dirigente medico Bonetti Stefano 5 40 200,00 28/02/2010 dirigente medico Bontadi Danilo 9 40 360,00 30/04/2010 Tecnico Piano Aziendale 2010 ingegnere ing. Rosauro Vicentini 14 32,17 36,78 616,03 - 31/12/2010 coll.amm.vo Nordio Oriella 14 13,35 36,78 255,64 - 31/12/2010 Pagina 21 parte amministrat iva delle procedure ancora in fase di affidamento . Abbiamo ancora il RUP di tutte le pratiche in corso, la maggior Ingegneria Clinica Medicina Preventiva - DOSIMETRI coll.amm.vo Penzo Anna 14 13,34 36,78 255,45 - 31/12/2010 cat. C - pers. Tecnico Peritore Federico 14 12,74 36,78 243,96 - 31/12/2010 parte si esaurisce entro l'anno, da verificare quella del P.S.. E'stato ipotizzato che il 50% dell'attività amministrat iva fino al 31/04 , a scalare fino a fine anno, media ore settimanle di 14 31/03/2010 Accordi con il resp. Dell Ulss 16, ing. Udilano: 2 volte alla settimana a Piove fino al 31/03/2010 per gli extra contratto Sige (rotture, richiesta acquisti) le richieste sono trasmesse all'Ulss 16 che le valuta direttament e. 31/12/2010 Forniamo mensilment e dosimetri per un importo mensile di 500,00 euri ing. Nicola Mattioli 12 11,8 36,78 243,96 3 Incarichi Liberi Professionisti15477,48 Piano Aziendale 2010 Pagina 22 Totale Costi Incarichi L. prof.sti Incarichi finanziati con Bilancio Sanitario Case di Riposo Piano Aziendale 2010 Legge sicurezza 626 e seguenti ing. Marcello Albanello 2.148,17 28/02/2010 Pediatria dr. Charles Mulopo Katende 1.239,60 28/02/2010 Odontoiatria dr. Andrea Magliarditti 1.613,29 28/02/2010 Cure Palliative dr.ssa Monica Maccari Psicologo Psicoterapeuta dr. Indiano Alberto psicologa 5.580,00 28/02/2010 650,79 28/02/2010 dr.ssa Giuditta Bomba Boscolo 1.394,55 28/02/2010 psicologa dr.ssa Lara Tagliapietra 2.386,23 28/02/2010 psicologa dr.ssa Cinzia De Pasquale 464,85 28/02/2010 dirigente medico dr.ssa Francesca Nicolussi 20 Pagina 23 34,13 36,78 933,66 31/03/2010 Acessi Case di Riposo Chioggia e Cavarzere consuntiv o trimestrale 20 ore. Ufficio Personale coll.amm. 3 13,34 36,78 54,74 30/09/2010 3080 Gestione e Tenuta Fascicoli del Personale transitato all'Ulss 16 Produzione certificati con trattamento economico di tutto il personale dipendente transitato all'Ulss 16 AREA SOCIALE SIS SIL dirgente psicologo Pers. Riabil.Educatore. Prof. Piano Aziendale 2010 dirigente psicologa Pers. Riabil.Educatore. Prof. dr.ssa Pistore Marisa sig. Roberto Mainenti 10 18 24,74 13,85 36,78 36,78 338,39 340,99 Pagina 24 31/12/2010 Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 31/12/2010 Accordo DSS Ulss 14 eUlss 16 - lettera prot. 31309 del 30/03/2010 IPOTESI SULLA BASE DELLE SCADENZE - AREA SANITARIA TOTALE COSTI SOSTENUTI DAL ULSS 14 664.488,01 TOTALE COSTI SOSTENUTI DAL ULSS 16 157.211,64 SALDO= COSTI SOSTENUTI DA ULSS 14 - COSTI SOSTENUTI DA ULSS 16 507.276,36 Fonte: Costo Orario:Procedura Sigma report Valorizzazione Oraria e Giornaliera N.B. NON SONO STATI CONTABILIZZATI I COSTI DELLE PRONTE DISPONIBILITA' IPOTESI SULLA BASE DELLE SCADENZE - AREA SOCIALE TOTALE COSTI SOSTENUTI DAL ULSS 14 32.610,54 TOTALE COSTI SOSTENUTI DAL ULSS 16 SALDO= COSTI SOSTENUTI DA ULSS 14 - COSTI SOSTENUTI DA ULSS 16 32.610,54 Fonte: Costo Orario:Procedura Sigma report Valorizzazione Oraria e Giornaliera N.B. NON SONO STATI CONTABILIZZATI I COSTI DELLE PRONTE DISPONIBILITA' Piano Aziendale 2010 Pagina 25 1.4 PIANO PER LA SICUREZZA DEI LAVORATORI Il piano per la sicurezza è conseguenza diretta della valutazione dei rischi che è stata realizzata e di come essa si è evoluta nell’anno 2009. In quanto tale esso contiene gli interventi che si ritiene necessario attuare al fine di eliminare o ridurre i rischi residui che sono stati rilevati. Di conseguenza tutti gli interventi che vengono descritti rivestono carattere di necessità. Alcuni di essi però vanno inseriti nell’ambito di una programmazione pluriennale in quanto di grande rilevanza sia strutturale sia finanziaria. Il Piano di interventi per la sicurezza dei lavoratori si articola in quattro parti: 1. Interventi di tipo strutturale ed impiantistico la cui esecuzione viene proposta in collaborazione con il Dipartimento Tecnico alla cui pianificazione si fa riferimento; 2. Interventi sull’organizzazione del sistema della sicurezza; 3. Attività di verifica tecnica e di produzione di documentazione; 4. Attività di informazione e formazione la cui esecuzione viene proposta in collaborazione con l’Ufficio Formazione. 1. Interventi di tipo strutturale ed impiantistico Si ritiene opportuno richiamare in primo luogo alcuni interventi riportati nel piano presentato dal Dipartimento Tecnico ed ivi descritti che sono compresi nelle indicazioni definite nel Documento di Valutazione dei Rischi. Per il Presidio Ospedaliero di Chioggia: Adeguamento antincendio delle aree dell’Ospedale di Chioggia. interventi prioritari: - riordino delle vie di fuga verticali nel monoblocco: adeguamento dei percorsi e delle scale alla normativa antincendio; - rinnovo del quadro elettrico di smistamento: adeguamento alle norme CEI ed alla normativa antincendio. Adeguamento alla normativa antincendio del nodo centrale di traffico del monoblocco. Urgente riorganizzazione delle vie di fuga dell’area che dovrebbe essere servita anche dalla scala interna che conduce dal primo piano al piano terra e che ha un lato non praticabile. La via di fuga dovrebbe essere organizzata mediante un nuovo percorso che impiega una scala esterna. Adeguamento degli ambulatori chirurgici del Day Surgery agli standard del blocco operatorio, manutenzione straordinaria dei locali del Gruppo Operatorio e riorganizzazione di percorsi sporco – pulito. I due interventi rivestono carattere di urgenza e vanno coordinati in quanto il secondo che è anche finalizzato alla soddisfazione di quanto previsto negli standard di accreditamento, è subordinato alla esecuzione del primo. Piano Aziendale 2010 Pagina 26 Adeguamento standard antincendio e di confort dell’ala ovest delle degenze dell’Ospedale di Chioggia. Accanto a questi interventi il Servizio di Prevenzione e Protezione, indica per il Presidio Ospedaliero di Chioggia come necessari i seguenti interventi specifici (che non rientrano nel Piano elaborato dal Dipartimento Tecnico o che possono rientrare solo in parte): Rinnovo dell’attuale capannone magazzino inserendo la realizzazione di un nuovo deposito per i cubetti di paraffina prodotti nel servizio di Anatomia Patologica. L’attuale deposito non è più ricettivo. Realizzazione di due serbatoi di scarico dei fluidi infiammabili esausti del Servizio di Anatomia Patologica. Ristrutturazione della sede del Servizio di medicina veterinaria che, a causa della destinazione originaria, presenta diverse carenze che portano a renderla poco adatta alla funzione di luogo di lavoro. Nel quadro del miglioramento delle attrezzature di protezione collettiva dovrà essere realizzata l’acquisizione di aghi retrattili al fine di ridurre il rischio biologico connesso alla puntura d’ago che resta l’infortunio più frequente per il personale ospedaliero. 2. Interventi sull’organizzazione del sistema della sicurezza La sperimentazione del Sistema Generale per la Sicurezza sul Lavoro [SGS], organizzata dalla Regione del Veneto e portata a termine nel 2008 ha avuto un esisto positivo per l’ AUSSL 14 Chioggia che ha completato tutte le fasi previste. Il sistema consiste nella realizzazione e nell’applicazione secondo i criteri della qualità, di un insieme di procedure coordinate, delle istruzioni operative conseguenti e della documentazione di supporto all’applicazione. L’applicazione di questo sistema viene oggi di fatto richiesta ai fini dell’autorizzazione all’esercizio nell’ambito del percorso di accreditamento reso obbligatorio dalla Regione del Veneto con la LR 22/2002. La separazione del Presidio Ospedaliero di Piove di Sacco, avvenuta nel corso del 2009, ha rallentato l’esecuzione del SGS in quanto devono essere riformulate le diverse responsabilità interne al sistema e deve essere ricostituito il flusso di informazioni che ne costituisce la base di conoscenza. Per rispondere a questa richiesta si rende necessario far diventare operativo in tutte le Unità complesse e le Unità semplici il metodo generale, le procedure e le istruzioni operative che sono state definite nella sperimentazione integrandole con eventuali altre si rendessero necessarie ed Piano Aziendale 2010 Pagina 27 eventualmente completandole nel loro contenuto. Il percorso si concluderà con la richiesta di certificazione del SGS. Le attività che si ritiene necessario mettere in atto nel corso del 2009 sono definite nella tabella che segue. Attività 0. Rilevazione dei pericoli nei luoghi di lavoro e nella esecuzione degli impieghi – Definizione di una metodologia, rilevazioni preliminari, determinazione dell’indice di rischio, interventi seguiti. 1. Definizione della politica della sicurezza e dell’organigramma ai fini dell’identificazione delle responsabilità 1.1 Acquisizione del consenso da parte dei dirigenti e dei preposti delle unità semplici e delle unità complesse. 2. Registrazione delle sostanze utilizzate nei reparti e nei servizi 2.1 Segnalazioni: infortuni, incidenti senza conseguenze, non conformità normative e funzionali, disagi – Compilazione di schede 2.2 Registrazione di azione di sopralluogo e di verifica relativa a: condizioni di esercizio, organizzazione del lavoro, modo di lavorare, comportamento 3. Revisione del calcolo del rischio residuo 3.1 Verifica delle procedure di sorveglianza sanitaria e provvedimenti corrispondenti 4. Verifica procedure prevenzione emergenze ed evacuazione 5. Audit di verifica interna Personale coinvolto SPP Direzione Strategica Dirigenti: primari Preposti: caposala SPP – Primario – Caposala, Capotecnico Tutto il personale SPP SPP – Tutto il personale Tempi area Chioggia Cavarzere Eseguita. In fase di aggiornamento Definita Corso di formazione previsto per la seconda metà del 2010 Eseguita nel corso del 2009 Da rendere operativa nel 2010 A partire da metà giugno 2010 SPP Medico Da eseguire nel 2010 competente SPP – Tutto Da eseguire nel 2010 il personale Direzione Luglio – ottobre 2010 strategica SPP Nel processo di attuazione del SGS saranno progressivamente coinvolti: - la Direzione Strategica per la verifica e ridefinizione delle politiche; - tutti i dirigenti di unità semplice e complessa per la promozione e la facilitazione alla realizzazione del SGS; - In particolare sono coinvolti nella realizzazione del SGS: i Dirigenti Medici Ospedalieri, il Provveditorato, l’Ufficio Tecnico, la Farmacia, il Servizio Infermieristico, l’Ingegneria clinica; - il Settore Formazione Personale con compiti di definizione di procedure per l’acquisizione di informazione e per la esecuzione degli interventi a favore della sicurezza; - i caposala ed i capotecnici come riferimenti interni ai reparti in cui svolgono il ruolo di preposti - tutto il personale nell’esecuzione delle procedure e nella registrazione dei dati; - i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza con un ruolo di controllo e di collaborazione. Piano Aziendale 2010 Pagina 28 3. Attività di verifica e di produzione di documentazione La normativa, definita per la sicurezza dei lavoratori e per la sicurezza degli impianti prevede che esista per ogni impianto una documentazione articolata dalla quale si possa ricavare sia la storia sia le modalità con cui essi sono stati costruiti e funzionano. Tale documentazione è solo parzialmente esistente negli archivi dell’AUSSL ed è quasi sempre di difficile reperibilità. Essa deve essere riordinata e, per quanto possibile, ricostruita mediante un intervento dedicato che dovrebbe avere l’obiettivo di ordinare tutta la documentazione disponibile, riportarla su supporto magnetico mediante file non modificabili, realizzare la relazione tra i file e la documentazione presente, evidenziare le carenze. La realizzazione di verifiche tecniche sugli impianti e sugli ambienti è: - obbligatoria con periodicità fissate dalle norme, - definita per verifiche ambientali e biologiche nell’ambito della sorveglianza sanitaria, - definita con criteri di periodicità o a spot dal SPP secondo le esigenze che emergono e le garanzie che si ritiene opportuno fornire. È necessario definire una procedura certa ed eseguire puntualmente i cicli e le modalità di esecuzione. 4. Attività di Informazione e Formazione Nel quadro della realizzazione delle attività di formazione definite nella legge si ritiene necessario dare priorità a: - corso per dirigenti e preposti anche ai fini dell’applicazione del SGS - corso su movimentazione manuale dei carichi per tutto il personale paramendico; - realizzazione di una prova di evacuazione nel PO di Chioggia; - completamento della formazione delle squadre antincendio con particolare attenzione al nuovo personale che lavora nei reparti di riferimento e cercando di allargare il numero dei reparti coinvolti nella prevenzione; - informazione sui rischi presenti e sul sistema di emergenza da fornire al personale nuovo assunto o di nuovo inserimento nei reparti. Si ritiene infine utile ribadire che è probabile che si rendano necessari interventi straordinari finalizzati ad affrontare rischi specifici che possono emergere in caso di guasti o di malfunzionamenti. Piano Aziendale 2010 Pagina 29 1.4.1 IL PROGETTO “BENESSERE ORGANIZZATIVO” L’approvazione del D. Lgs. 81/08 (modificato e integrato con il D. Lgs. 106/2009) in materia di sicurezza negli ambienti di lavoro, introduce l’obbligo di valutazione dello stress lavoro correlato in tutte le aziende, secondo i contenuti dell’Accordo Europeo concluso l’8 ottobre 2004. I rischi psicosociali correlati al lavoro riguardano alcuni aspetti della progettazione e della gestione del lavoro ed i suoi contesti sociali ed organizzativi che hanno in sè un potenziale tale da causare danni psicosociali o fisici. Tali fenomeni sono spesso multiformi e rappresentano una condizione di rischio psicosociale che produce un danno psicologico; per questo motivo andrebbero considerati e discussi come il risultato di un ambiente di lavoro carente da un punto di vista psicosociale. Essi costituiscono una delle più importanti sfide del mondo di oggi per la salute sul posto di lavoro e per la sicurezza e sono strettamente legati a problemi quali stress correlato al lavoro, violenza, vessazioni e mobbing sul luogo di lavoro. Lo scopo della valutazione del rischio stress lavoro correlato è di mettere i grado i datori di lavoro e lavoratori di ridurre tale rischio e attuare una politica di prevenzione dell’insorgenza di sintomi legati allo stress. Tale processo di valutazione verrà seguito da un’ Equipe Valutativa, adeguatamente preparata grazie ad un percorso formativo creato ad hoc, ed interesserà l’Azienda U.L.S.S. 14 nella sua totalità. Date le dimensioni e l’articolazione organizzativa, l’Azienda sarà suddivisa per partizioni organizzative o gruppi omogenei, dette aree aziendali; per ognuna di queste aree sarà compilata una check list di indicatori oggettivi di stress. La compilazione della check list permetterà l’identificazione della condizione di rischio (basso, medio o alto) e, successivamente, la pianificazione degli interventi di miglioramento rispetto al livello di rischio emerso dalla valutazione. In caso di aree aziendali con alto rischio di stress, sarà necessario proseguire con un’indagine soggettiva, basata sulle percezioni di lavoratori. Oltre all’utilizzo della check list, l’Equipe Valutativa procederà con una breve intervista semistrutturata sul benessere lavorativo, con l’intenzione di creare un momento di ascolto e di sostegno per il Personale, finalizzata alla rilevazione della “salute organizzativa”. L’analisi fin qui condotta permette di definire i livelli e le tipologie di interventi, sia in relazione alle priorità di attuazione, sia in relazione agli attori da coinvolgere. Le azioni di miglioramento possibili potrebbero interessare l’organizzazione dei processi di lavoro, le misure di comunicazione e i flussi informativi e la diffusione di una cultura organizzativa orientata alla consapevolezza dell’importanza del benessere dei lavoratori. La procedura di valutazione sarà resa pubblica per mezzo di un Convegno: l’evento prevede una parte iniziale a carattere strettamente espositivo/descrittivo e si concluderà con un dibattito, che permetterà il confronto e la collaborazione con altre Organizzazioni. Piano Aziendale 2010 Pagina 30 Da un punto di vista più ampio, l’attenzione nei confronti dello stress correlato al lavoro si traduce nell’intenzione di favorire e diffondere il Benessere Organizzativo da parte dell’Azienda. La cultura del benessere organizzativo si propone di promuovere la qualità della vita aziendale e, partendo dallo studio del contesto lavorativo, elabora soluzioni e interventi per l’intera organizzazione. In questo senso, il benessere organizzativo è un approccio che associa, allo studio dei classici rischi fisici (rischi radiologici, chimici, biomeccanici, biologici o comunque relativi agli aspetti strutturali del lavoro), legati al tema della sicurezza lavorativa, quello dei cosiddetti rischi psicosociali, che riguardano variabili legate alla convivenza sociale e organizzativa. Piano Aziendale 2010 Pagina 31 1.5 L’ATTIVITA’ DEI COMITATI PARITETICI PARI OPPORTUNITA’ E CONTRO IL FENOMENO DEL MOBBING Nella continuità della programmazione 2009, l’attività svolta dai Comitati in oggetto, ha visto la realizzazione di tutti i punti pianificati, esclusa la nomina della consigliera di fiducia prevista nel codice di condotta, poiché quest’ultimo è stato adottato nel corso del corrente anno con deliberazione n. 145 del 28.04.2010. Il primo semestre 2009 ha visto prevalentemente, lo studio e l’analisi dei regolamenti di funzionamento, adottati con deliberazione n. 570 del 12.11.2009, poi l’operosità degli organismi paritetici ha subito un rallentamento dovuto alla riorganizzazione degli stessi, infatti con la deliberazione n. 440 del 01.09.2009, questa Azienda ha provveduto ad unificare i comitati per il fenomeno del mobbing e delle pari opportunità per l’area della Dirigenza Medico Veterinaria e Sanitaria Professionale Tecnica e Amministrativa. Dal 1 gennaio 2010, per effetto dello scorporo di una parte dell’Azienda ULSS 14 di Chioggia, che ha ceduto i servizi socio – sanitari della Saccisica all’Azienda ULSS 16 di Padova si è reso necessario provvedere ad un rimpasto nella composizione degli stessi, in quanto alcuni componenti sono stati trasferiti all’Azienda padovana. Nel corso del primo semestre 2010, ricevuto il parere favorevole della Consigliera di Parità della Provincia di Venezia, è stato adottato con deliberazione n. 150 del 30 aprile 2010 il piano triennale delle “Azioni Positive”, come previsto dallo stesso art. 48 del Decreto Legislativo 11 aprile 2006, n. 198 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna, a norma dell’art. 6 della Legge 28 novembre 2005, n. 246” che prescrive la predisposizione da parte delle Pubbliche Amministrazioni di appositi Piani di Azioni Positive aventi durata triennale, finalizzati a promuovere l’inserimento delle donne nei settori e nei livelli professionali nei quali esse sono sottorappresentate, favorendo il riequilibrio della presenza femminile nelle attività e nelle posizioni gerarchiche ove sussista un divario fra generi non inferiore a due terzi. Le azioni positive sono quelle misure volte alla rimozione degli ostacoli che impediscono la realizzazione di pari opportunità, favorendo l’occupazione femminile e realizzando l’uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro. Tra le attività che i comitati paritetici realizzeranno nel secondo semestre del 2010, si annoverano: • l’istituzione della consigliera/re di fiducia. • il monitoraggio delle “Azioni Positive” e l’esecuzione delle attività di competenza programmate per il 2010, previste nel piano di cui sopra, adottato con deliberazione n. 150 del 30 aprile 2010; • la creazione e l’implementazione dei link dedicati ai comitati nell’intranet aziendale. Piano Aziendale 2010 Pagina 32 2. AREA SANITARIA Pag. 33 Pag. 34 2.1 PIANO DELLA QUALITÀ – ACCREDITAMENTO 2.2 IL SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE Pag. 36 2.3 L’OSPEDALE Pag.39 2.3.1 ATTIVITA’ DIPARTIMENTALI INTEGRATE Pag.41 2.3.2 DIPARTIMENTO EMERGENZA E CURE CRITICHE E DEI SERVIZI Pag.42 2.3.3 DIPARTIMENTO CHIRURGICO Pag.45 2.3.4 DIPARTIMENTO MEDICO Pag.49 2.3.5 AREA MATERNO – INFANTILE Pag.59 2.3.6 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Pag.60 2.4 LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI: LE NUOVE PRESCRIZIONI DI APPROPRIATEZZA Pag.65 2.5 LA FARMACIA OSPEDALIERA E DEL TERRITORIO Pag.67 Piano Aziendale 2010 Pagina 33 2. AREA SANITARIA Nel confermare anche per l’anno 2010 tutti gli impegni finalizzati al raggiungimento dell’Accreditamento Istituzionale dell’intera Azienda, come previsto dalla Legge Regionale 22/2002, si prevede di continuare con l’implementazione di: o o o o percorsi clinico - diagnostici - assistenziali appropriati; modelli organizzativi e tecnici di erogazione delle prestazioni appropriati; modalità organizzative appropriate di gestione delle risorse; audit interni, presso le varie strutture organizzative, per il monitoraggio dello stato di avanzamento del processo di accreditamento istituzionale. In particolare per l’anno 2010, al fine di governare tutte le attese di sviluppo e miglioramento della qualità, si intende formalizzare ed individuare le competenze di un Gruppo Multiprofessionale di Coordinamento per la qualità e l’accreditamento il quale, oltre a supportare tutte le Strutture Organizzative nel percorso di miglioramento continuo della qualità, avrà la funzione di tracciare le azioni di intervento in un’ottica di sistema, alla luce del paradigma proposto della Clinical Governance, come valida prospettiva organizzativa e gestionale per la qualità. Il modello della Clinical Governance, quale asse portante che traccia le modalità e permette di contestualizzare le azioni ed iniziative di governo di tutta l’Azienda, costituisce e riaccompagna il tutto verso lo sviluppo di idee e di riflessioni sul tema della qualità, mediante un approccio di “sistema”, che va realizzato tramite l’integrazione di determinanti/strumenti specifici:“EvidenceBased Practice, Information management, Data Management, Linee Guida e Percorsi Assistenziali, Clinical Audit, Risk Management, Formazione continua, Staff management, Partecipazione degli utenti”; per i quali, si identificano le seguenti azioni applicative per l’anno 2010: 1. catalogazione e diffusione delle linee guida e percorsi clinico assistenziali utilizzati presso le varie strutture organizzative aziendali; 2. miglioramento del sito intranet aziendale relativo alla qualità - accreditamento, al fine di renderlo facilmente consultabile e accessibile a tutti gli operatori; 3. catalogazione e diffusione di tutte le produzioni scientifiche prodotte in Azienda; 4. individuazione ed elaborazione di alcuni standard di prodotto per ciascuna struttura organizzativa e monitoraggio degli stessi nel tempo; 5. diffusione della disponibilità di riviste scientifiche; 6. implementazione della metodologia dell’audit clinico multiprofessionale, presso le strutture dipartimentali, per le patologie complesse e prevalenti; Piano Aziendale 2010 Pagina 34 7. implementazione del sistema di incident reporting; 8. applicazione sistematica del protocollo per il monitoraggio e l’analisi degli eventi sentinella, mediante: o la compilazione delle schede descrittive degli eventi sentinella oggetto del monitoraggio che forniscono le informazioni necessarie per definire e classificare l’evento; o la compilazione di schede di segnalazione dell'evento sentinella e l'analisi delle cause e dei fattori contribuenti il verificarsi dell'evento avverso; o l’individuazione del piano d’azione per la riduzione del rischio, ovvero le azioni poste in atto per prevenire la ricorrenza dell’evento. 9. promozione di riunioni di dipartimento e interdipartimentali finalizzate allo sviluppo ed al miglioramento dell’assistenza, in un’ottica di appropriatezza delle cure ed efficacia ed efficienza di sistema; 10. revisione e miglioramento della documentazione sanitaria, in particolare per quanto riguarda la cartella integrata e l’inserimento della scala di valutazione del dolore; 11. coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni di volontariato nella valutazione e nelle modalità di erogazione di servizi e prestazioni sanitarie, già avviato con l’audit civico, al fine di individuare con il loro contributo azioni di miglioramento in una logica di appropriatezza della domanda; 12. analisi dei risultati già ottenuti dall’indagine sulla qualità percepita dai pazienti dimessi dall’Ospedale di Chioggia, condotta dall’ARSS, ed individuazione di azioni di miglioramento che riguardano, da una prima analisi, gli aspetti della qualità della comunicazione medico/operatore – paziente; 13. sviluppo di iniziative di formazione sul campo, quale strategia multifattoriale mirata alla modifica dei comportamenti professionali, con iniziative che riguardano gli aspetti sopradescritti, ed in particolare iniziative formative sul campo finalizzate: o o o o all’implementazione di percorsi clinico assistenziali; all’implementazione del sistema di incident reporting; all’applicazione e sviluppo di clinical audit; allo sviluppo dell’ Evidence-Based Practice in ambito aziendale. Piano Aziendale 2010 Pagina 35 2.2 IL SERVIZIO DELLE PROFESSIONI SANITARIE In continuità con quanto già previsto ed avviato con il piano aziendale 2009, il Servizio delle Professioni Sanitarie, per l’anno 2010, oltre a condurre le iniziative già tracciate relativamente alle seguenti aree: 1. Area di gestione del personale; 2. Area del miglioramento della qualità dell’assistenza e dell’accreditamento istituzionale; 3. Area di direzione del servizio stesso; si propone di progettare ed implementare ulteriori modelli organizzativi innovativi per l’ottimizzazione e il governo del sistema assistenziale di pertinenza. Le azioni intraprese nell’anno 2009, relativamente alle aree sopra riportate, hanno suggerito ed indotto la necessità di sviluppare ulteriori iniziative, in sinergia ed integrazione con le diverse strutture organizzative aziendali. La filosofia di un modello di sviluppo integrato di Servizio delle Professioni Sanitarie, che mantiene la propria specificità ed autonomia per l’ambito di competenza, garantisce maggiore efficienza nella gestione dei processi, maggiore efficacia nel raggiungimento degli obiettivi e consolidamento degli stessi. 1. Area di gestione del personale Le azioni di supporto agli obiettivi già esplicitati ed in fase di implementazione nel 2009, quindi proposti per il 2010 per l’area di gestione del personale, riguardano interventi atti a recuperare la motivazione e a migliorare il clima organizzativo degli operatori, al fine di maturare sistemi innovativi e fattuali di recupero dell’efficacia e dell’efficienza dell’agire professionale, in una logica di condivisione, socializzazione ed esternalizzazione delle competenze. I modelli di riferimento che si intende proporre e sperimentare agiscono su versanti già tracciati per il 2009, quali: • valorizzazione professionale ed economica dei coordinatori infermieristici e tecnici; • valorizzazione professionale ed economica del personale che opera in unità a più alto carico di lavoro; • valorizzazione professionale ed economica dei gruppi di lavoro che sono impegnati nel processo di accreditamento; • riorganizzazione delle attività mediante l’adozione di strumenti informativi, informatici per ridurre il rischio di errori e miglioramento della sicurezza del paziente; • regole aziendali per la gestione amministrativa del personale. L’interazione e la trasversalità dei modelli - azioni proposte si estrinseca in ambiti sistemici oggetto di intervento, quali: Piano Aziendale 2010 Pagina 36 - il benessere organizzativo, con azioni atte all’individuazione, in collaborazione con il Servizio Prevenzione Protezione, delle aree, strutture e ambiti professionali che registrano una maggiore prevalenza e livelli di stress da lavoro correlato, quale situazione non favorente il benessere dell’operatore e limite per il miglioramento della qualità dell’assistenza e dell’efficienza organizzativa. Da qui si intende sviluppare successive proposte di interventi specifiche; - il sistema informativo, mediante il miglioramento della modulazione delle presenze del personale in relazione ai carichi di lavoro, tramite l’elaborazione di reports dal sistema di programmazione dei turni di servizio Java, in collaborazione con l’U.O. Amministrazione Personale; - la mobilità interna del personale, mediante la stesura di un regolamento aziendale finalizzato alla valorizzazione del potenziale dell’operatore e a garantire la condivisione e trasparenza delle azioni di allocazione del personale, in una logica globale di sviluppo di carriera e recupero motivazionale; - l’ottimizzazione della gestione della risorsa umana, mediante la lettura condivisa e l’interpretazione delle prescrizioni del medico competente, al fine di ridurre il gap presente fra attese dell’operatore e attese dell’organizzazione; - la learning organization, il cui presupposto fondamentale è quello di compiere uno sforzo finalizzato a perseguire iniziative che sottendono al modello della learning organization, cioè ad una organizzazione che apprende attraverso l’azione e l’esperienza dei suoi membri. Le organizzazioni che apprendono sono quelle che hanno acquisito la consapevolezza del legame tra miglioramento, cambiamento e apprendimento e le persone che ne fanno parte cercano di incrementare di continuo la loro capacità di conseguire i risultati a cui aspirano. Pertanto si prevede, al fine di avviare l’implementazione di tale modello, l’attivazione di numerosi corsi di aggiornamento con la metodologia della formazione sul campo, quale elemento favorente le istanze delle teorie e delle metodologie per la creazione e la gestione di una learning organization, sviluppando negli operatori: o o o o o la padronanza personale; modelli mentali impliciti dell’agire; la visione condivisa; l’apprendimento di gruppo; il pensiero sistematico; - il modello organizzativo/assistenziale per intensità di cura: sperimentare in alcuni dipartimenti ospedalieri il modello, differenziando le aree secondo le modalità assistenziali, l’intensità delle cure, la durata della degenza e il regime di ricovero, superando gradualmente l’articolazione per reparti differenziati secondo la disciplina specialistica, permetterebbe di definire un quadro più coerente alla transizione epidemiologica, alla dinamica innovazione tecnologica, alla nuova Piano Aziendale 2010 Pagina 37 centralità del paziente-cittadino, all’imperativo sociale della qualità delle cure, alle necessità di un utilizzo efficiente delle risorse stesse in un’ottica di sostenibilità del sistema. 2. Area di miglioramento della qualità dell’assistenza e accreditamento istituzionale Il 2010 vedrà tutte le strutture aziendali impegnate nell’implementazione del processo di accreditamento istituzionale. Il modello regionale impone alti livelli di integrazione tra le strutture operative di produzione e le strutture direzionali e di staff inseriti in una logica più ampia di governo clinico. Le azioni e gli interventi del Servizio delle Professioni Sanitarie, quale servizio fortemente integrato nel processo di accreditamento, prevedono: • interazione con tutte le unità operative e strutture per la condivisione ed implementazione dei Percorsi Clinico Assistenziali ultimati o in fase di avanzamento, attraverso il modello dell’audit interno; • collaborazione con il Gruppo di coordinamento aziendale per la qualità e l’accreditamento istituzionale, per la stesura e la presentazione della domanda di accreditamento istituzionale; • collaborazione con il Gruppo di coordinamento aziendale per la qualità e l’accreditamento istituzionale e la Direzione Medica Ospedaliera per la ricognizione generale e aggiornamento delle strutture finalizzato all’adeguamento ai requisiti di Autorizzazione all’Esercizio; • implementazione del sistema di incident reporting in collaborazione con il Comitato per la Sicurezza del paziente; • istituzione di un gruppo di lavoro sull’evidence - based nursing, al fine di integrare nella pratica infermieristica quotidiana le prove d’efficacia scientificamente più fondate fra quelle disponibili, tenendo conto delle conoscenze teoriche e delle esperienze pratiche dell’infermiere, delle aspirazioni del paziente e delle risorse disponibili, mediante lo sviluppo di funzioni per: o o o o 3. agevolare i processi decisionali nell’assistenza infermieristica, fornendo (quando sono disponibili) conoscenze scientifiche fondate e accertate; indurre il personale infermieristico a porsi quesiti clinici rilevanti; promuovere lo sviluppo e stimolare la verifica periodica di criteri e linee -guida in base a studi empirici quantitativi e qualitativi; aiutare l’infermiere a trovare più velocemente risultati scientifici, ad ordinarli, verificarli e valutarne la rilevanza reale. Area della Direzione del Servizio Professioni Sanitarie Gli interventi relativi all’area direzionale per l’anno 2010 prevedono l’aggiornamento del regolamento e dell’articolazione del Servizio delle Professioni Sanitarie, alla luce dello scorporo dell’area del Piovese. Si prevede inoltre l’inserimento di innovative aree integrate di sviluppo relative sia all’area organizzativa che formativa e della qualità. Il modello auspicato dovrà in ogni caso perseguire una logica fortemente integrata con tutti gli ambiti operativi e strutturali aziendali in una logica di trasversalità e di processo. Piano Aziendale 2010 Pagina 38 2.3 L’OSPEDALE Negli ultimi anni la ospedalizzazione regionale ha raggiunto valori ottimali in relazione agli standard previsti dalla pianificazione nazionale: 160 ricoveri ogni 1000 abitanti. Nell’immediato periodo non si prevedono variazioni della domanda ospedaliera. Le azioni del Piano, ferma restando la continua attenzione al miglioramento della qualità delle prestazioni erogate per garantire adeguati standard qualitativi, sono quindi rivolte a migliorare l’appropriatezza delle prestazioni ospedaliere e al recupero delle fughe attraverso: - l’aumento della risposta alla domanda attualmente affrontata con ricovero ordinario, attraverso i ricoveri in regime diurno (day hospital – day surgery) o con modalità quali il week hospital; - l’aumento della risposta ambulatoriale per alcune prestazioni; - l’aumento / miglioramento dell’offerta nelle aree di maggior “fuga” di pazienti, in particolare per la zona di Cavarzere, e nell’area chirurgica. Organizzazione ospedaliera La struttura del nuovo Ospedale supera il concetto del reparto tradizionale: le funzioni specifiche non sono più legate alla peculiarità delle singole discipline specialistiche, bensì sono realizzabili in settori di facility il più possibili comuni. I processi di diagnosi e cura del singolo malato seguono, così, percorsi integrati – possibilmente predefiniti, organizzati “orizzontalmente” e non gerarchicamente – che intersecano le diverse facility. Pertanto degenze, sale operatorie, laboratori, ambulatori, servizi speciali di diagnosi e cura ecc. saranno il più possibile centralizzati e utilizzabili da molteplici professionalità, fatte salve ovviamente le situazioni per le quali specifiche e inderogabili necessità indichino di riservare una particolare risorsa a una specifica branca specialistica. La presenza di una funzione nella sede ospedaliera non necessariamente presuppone l’esistenza di una Unità Operativa specifica (con assegnazione di tutti i fattori produttivi che usualmente si associano a questa configurazione organizzativa). La messa in comune di risorse, spazi, tecnologie e personale, nonché l’adozione di protocolli e percorsi diagnostici, costituiscono il nuovo modello organizzativo flessibile integrato a “rete”, che contempla un secondo livello di indagini e cure (di più elevata specialità nell’Ospedale di riferimento dell’Area Vasta Veneziana). Su tali presupposti vanno definiti i percorsi dei pazienti, che dovranno pertanto essere sia intraospedalieri che inter-ospedalieri. Il modello del nuovo Ospedale si caratterizza quindi principalmente per: - alta specialità e complessità di prestazioni a fronte di una capienza contenuta dell’area di degenza; - alta qualità e graduazione di intensità di assistenza delle degenze; Piano Aziendale 2010 Pagina 39 - contenimento del tempo medio di ricovero; - continuità dell’assistenza; - sviluppo delle prestazioni in ambulatorio e diurne (day hospital e day surgery) e di weekly hospital (ospedale su cinque giorni); - alta utilizzazione delle attrezzature specialistiche; - alta flessibilità strutturale di utilizzo; - dimensione contenuta e compattezza della struttura con ottimizzazione dei percorsi; - organizzazione per processi di cura; - contiguità dei servizi più utilizzati nell’ambito dei percorsi di diagnosi e cura; - ottimizzazione dei flussi; - sicurezza e contenimento del rischio; - coordinamento con le altre strutture del Servizio Sanitario. Piano Aziendale 2010 Pagina 40 2.3.1 ATTIVITA’ DIPARTIMENTALI INTEGRATE L’attività dipartimentale va diretta verso una sempre maggiore integrazione delle funzioni, verso l’appropriatezza e la qualità delle prestazioni e l’abbattimento delle liste di attesa. In proposito si devono richiamare integralmente le linee di sviluppo dipartimentale già tracciate con il piano aziendale 2009, che non sempre sono state compiutamente recepite. Ulteriori livelli di integrazione sono richiesti alle Unità Operative di ciascun Dipartimento Aziendale, con il perseguimento di una maggior efficienza tecnico – organizzativa nella gestione delle risorse umane, delle attrezzature e dei servizi a disposizione, anche alla luce del recente completamento e/o ristrutturazione organizzativa di alcune Unità Operative (es. Cardiologia, Pronto Soccorso, Chirurgia) e della prevista attivazione di nuove strutture complesse (Oncologia, Terapia Fisica). La governance integrata delle attività dovrà riguardare i seguenti raggruppamenti complessi: - l’erogazione delle prestazioni, la sicurezza dei pazienti, i percorsi clinico assistenziali, la misura degli esiti e delle performance; - la gestione delle risorse umane, la sicurezza dei lavoratori, la formazione e le competenze; - la gestione delle informazioni, la privacy, la relazione e la comunicazione con le parti interessate; - il sistema di gestione della qualità, i programmi di accreditamento; - l’uso efficiente dei beni e servizi, le tecnologie, strutture ed impianti. Piano Aziendale 2010 Pagina 41 2.3.2 DIPARTIMENTO EMERGENZA E CURE CRITICHE E DEI SERVIZI ANESTESIA E RIANIMAZIONE L’Unità Operativa di Anestesia e Rianimazione nel 2010 dovrà muoversi in una logica di mantenimento/miglioramento delle attività già in essere. ANATOMIA PATOLOGICA Per quanto riguarda tale Unità Operativa, si rende necessario implementare gli esami eseguibili nella nostra sede, riducendo i costi e migliorando la qualità. L’équipe operativa di Anatomia Patologica ha aumentato la produttività nel tempo, registrando nell’anno migliori risultati anche sotto il profilo qualitativo. PRONTO SOCCORSO E TERAPIA INTENSIVA Verranno elaborati dei percorsi diagnostico-terapeutici per i pazienti politraumatizzati ,dal primo soccorso fino al ricovero in reparto ospedaliero. Saranno inoltre sviluppati protocolli operativi riguardanti la tromboembolia polmonare e l’analgesia in travaglio di parto. Questi percorsi e protocolli avranno valenza sia dipartimentale che aziendale e saranno elaborati in collaborazione con tutte le unità operative coinvolte nella cure e nelle diagnosi specifiche. Sono stati attivati protocolli per definiti percorsi brevi per le Unità Operative di O.R.L., di Oculistica e di Pediatria, al fine di “decongestionare” il Pronto Soccorso dai flussi dell’utenza, che potrà accedere direttamente ai reparti sopra citati, per prestazioni ambulatoriali con caratteristica d’urgenza - come concordato con i MMG – evitando lunghe attese. Saranno inoltre sviluppati percorsi brevi riguardanti i trasferimenti interni fra l’Area Critica e le Aree Medica e Chirurgica. L’Unità Operativa di Pronto Soccorso dovrà inoltre riordinare i cosiddetti trasporti secondari, stabilendo orari e modalità di utilizzo dell’ambulanza, nonché percorsi preferenziali dei viaggi per esami/terapie/ricoveri specialistici verso l’Ospedale di Mestre, di riferimento provinciale. La razionalizzazione del servizio dovrà comportare un impiego degli automezzi minore, ma più appropriato e con maggiori garanzie per i pazienti. Viene altresì prevista una maggior partecipazione nel governo dell’ambulanza situata a Cavarzere, attualmente gestita in via diretta ed esclusiva della centrale operativa 118 di Rovigo, nell’ambito di un progetto di interventi nell’area di Cavarzere e Cona, teso alla riduzione delle fughe dei pazienti dell’area, storicamente orientati verso l’Ospedale di Adria. MEDICINA DI LABORATORIO E IMMUNOTRASFUSIONALE La “mission” del Servizio di Medicina di Laboratorio (SML) della Azienda ULSS n.14 di Chioggia è quella di fornire ai propri utenti informazioni clinicamente utili al fine di ridurre l’incertezza nelle decisioni cliniche che devono essere assunte per la diagnosi, la prognosi, il Piano Aziendale 2010 Pagina 42 monitoraggio dello stato di salute e/o malattia dei pazienti/utenti. Queste informazioni derivano dalla attività analitica su campioni costituiti da liquidi biologici e tissutali di origine umana o da materiali connessi alla patologia umana. Deve inoltre essere valutata l’importanza della funzione di consulenza che il SML deve garantire anche nella fase pre-analitica (appropriatezza delle richieste, profili diagnostici) e post analitica (interpretazione dei dati). Per quanto attiene alla definizione dei bisogni, il Servizio di Medicina di Laboratorio deve tenere in considerazione tre “clienti” distinti e cioè: l’organizzazione sanitaria (Regione, A. ULSS, Ospedale), gli utenti (medici richiedenti e pazienti) ed il personale interno. L’identificazione di questi “customers” costituisce un momento di fondamentale importanza nel definire la “mission”, gli obiettivi, la politica per la qualità che andranno a caratterizzare la tipologia del SML. In particolare, in accordo con gli obiettivi codificati dallo IOM, il SML persegue sei obiettivi strategici: sicurezza, efficacia, centralità del paziente, tempestività, efficacia, equità. Il SML dell’Azienda è organizzato su una unica sede che insiste in un Ospedale per acuti. Sono presenti le attività di base e quelle implicate nella risposta alle urgenze, oltre a sezioni diagnostiche specialistiche. Il SML serve una popolazione di circa 100.000 abitanti corrispondente al territorio della A.ULSS n. 14 ed alcuni comuni limitrofi; in questa area è presente un Ospedale per acuti di circa 230 posti letto. Annualmente gli accessi dei pazienti al SML sono circa 150.000 (interni ed esterni), distribuiti al 50% tra pazienti ambulatoriali e pazienti ricoverati. Le richieste in urgenza ed emergenza sono circa 20.000 all’anno e complessivamente il SML esegue circa 1.500.000 esami all’anno. Per garantire il migliore servizio all’utenza ed in ottica di area vasta, il SML aziendale si avvale della collaborazione di altri Laboratori (Azienda Ospedaliera di Padova ed A.ULSS n.12 veneziana), per l’esecuzione di esami specialistici non eseguibili in sede. Gli obiettivi per il 2010 sono da un lato il miglioramento della collaborazione in area vasta mediante implementazione di un collegamento informatico tra SML di Chioggia e SML di Mestre ed un contemporaneo potenziamento del sistema di trasporto, dall’altro un recupero delle attività svolte fino al 31.12.2009 presso la sede di Piove di Sacco ed indirizzare in via prioritaria ai laboratori dell’A.ULSS n.12 l’esecuzione degli esami specialistici non eseguibili in sede. Nel corrente anno il SML sarà inoltre impegnato nella riduzione degli esami sia in urgenza che ordinari, attraverso valutazioni di appropriatezza, da tradursi in specifici protocolli, ovvero con l’adesione a pacchetti di prestazioni nel trattamento delle diverse patologie, da concordare sia con gli specialisti ospedalieri che attraverso incontri (anche di aggiornamento) con i medici di medicina generale. Piano Aziendale 2010 Pagina 43 Analogo impegno è richiesto alle Unità Operative di Medicina Laboratorio e Trasfusionale per la riorganizzazione dei servizi, dopo lo scorporo delle corrispondenti attività già espletate all’interno dell’Ospedale di Piove di Sacco, con particolare riferimento ai servizi di pronta disponibilità, nei quali dovrà essere tassativamente ridotto il ricorso ad ore straordinarie entro i limiti di legge. RADIOLOGIA Con l’arrivo del nuovo Direttore della Struttura, questa Unità Operativa dovrà recuperare nuovi livelli organizzativi e di qualità. Viene richiesta una particolare attenzione alle liste di attesa degli utenti ambulatoriali, unitamente ai ricoverati, cui dovranno essere evitati prolungamenti non appropriati della degenza. L’U.O. sarà inoltre interessata all’acquisizione del nuovo sistema RIS – PACS, con collegamenti in area vasta, per il quale saranno avviate le relative procedure di gara. Piano Aziendale 2010 Pagina 44 2.3.3 DIPARTIMENTO CHIRURGICO Nel 2010 le Unità Operative di ORTOPEDIA - TRAUMATOLOGIA, UROLOGIA, O.R.L. ed OCULISTICA dovranno muoversi in una logica di mantenimento/miglioramento delle attività già in essere. Con l’attivazione del week e day surgery si cerca di soddisfare i bisogni sanitari della popolazione chioggiotta in maniera più appropriata per intensità di cura. Questa ha validità per tutte le specialità chirurgiche ad esclusione dell’attività di Oculistica che, seguendo i termini dell’appropriatezza, svolge un’attività quasi del tutto ambulatoriale. CARDIOLOGIA - UTIC L’attività della Cardiologia - UTIC è indirizzata in modo sostanziale alla gestione delle emergenze cardiologiche (sindromi ischemiche acute, scompenso cardiaco refrattario, gravi aritmie ipo e ipercinetiche), sia con l’utilizzo dei 4 posti letto di terapia intensiva cardiologica che delle due sale di elettrofisiologia, dove vengono eseguiti studi elettrofisiologici, impianti di pacemaker e defibrillatori e device per la re- sincronizzazione ventricolare, e di emodinamica, dove vengono eseguite coronarografie, cateterismi destri e sinistri ed interventistica coronarica e periferica. È evidente che, con soli 4 posti letto di terapia post - intensiva, per mantenere un’adeguata efficienza ed efficacia delle strutture interventistiche e garantire sempre la disponibilità di un posto letto per eventuali emergenze, è necessario mantenere un elevato turn-over dei pazienti ricoverati. A questo scopo è di fondamentale importanza la collaborazione con il dipartimento medico (Medicina e Geriatria), che dovrà farsi carico dei pazienti stabilizzati garantendo la disponibilità di posti letto in modo sistematico. Un altro esempio di elevata integrazione è quello con la U.O. di Nefrologia per la gestione comune dei pazienti con insufficienza renale e con insufficienza cardiaca refrattaria, nei quali è molto comune l’impiego dell’ultrafiltrazione che viene normalmente eseguita dai medici dell’unità coronarica, con l’eventuale consulenza del nefrologo. Si tratta di nuova metodica recentemente introdotta, del tutto innovativa in Italia, che consente di poter trattare quei pazienti particolarmente gravi che non rispondono più ai trattamenti diuretici ordinari. Con la Fisiatria è già in atto una stretta collaborazione per la gestione della riabilitazione cardiologica, che andrà potenziata quando sarà attivata la nuova palestra riabilitativa. Dopo l’apertura del servizio di emodinamica si sono notevolmente ridotti i trasferimenti dei pazienti che necessitano di procedure interventistiche cardiologiche; rimane tuttavia necessario, essendo l’emodinamica di Chioggia di tipo elettivo, procedere al trasferimento dei pazienti con STEMI che necessitano di PTCA primaria, secondo le linee guida della D.G.R.V. n. 4550 del 28 Piano Aziendale 2010 Pagina 45 dicembre 2007 “Rete integrata interospedaliera per il trattamento in emergenza dell’infarto miocardico acuto (IMA) nella Regione Veneto – Disposizioni applicative”, alle emodinamiche di riferimento H24. Questo comporta un’elevata integrazione con il Pronto Soccorso per la disponibilità di mezzi del 118, autisti e infermieri che affianchino il medico cardiologo nel trasferimento. Analoga integrazione dovrà essere ricercata nella U.O. di Rianimazione per il trasferimento di pazienti instabili dal punto di vista emodinamico o respiratorio che richiedono l’impiego del medico rianimatore. Gli obiettivi e le collaborazioni principali da raggiungere e/o migliorare nell’anno 2010 sono le seguenti: 1) percorso preferenziale pazienti stabilizzati in UTIC (Dipartimento Medico); 2) gestione pazienti con insufficienza cardiaca refrattaria (Nefrologia); 3) potenziamento attività’ì di Riabilitazione Cardiologica (Fisiatria); 4) maggior coinvolgimento dei rianimatori nel trasferimento dei pazienti con instabilità motodinamica. CHIRURGIA Per quanto riguarda la disciplina di Chirurgia Generale, dovrà essere avviata una nuova attività di collaborazione con l’Azienda ULSS n.12 Veneziana tra la U.O. di Chirurgia Generale e d’Urgenza dell’A.ULSS n.12 medesima e la U.O. di Chirurgia Generale di questa Azienda, che – sulla base di un apposito progetto complessivo – preveda: • la definizione degli ambiti dei trattamenti chirurgici per le UU.OO. chirurgiche interessate; • indirizzi per l’organizzazione del Gruppo Operatorio chirurgico, per la Day Surgery e la Chirurgia Ambulatoriale; • la stesura di protocolli e la gestione dei processi del paziente chirurgico, con omogeneità dei trattamenti per tutti gli utenti interessati, secondo il modello hub & spoke; • l’introduzione delle metodiche di chirurgia laparoscopica e mininvasiva, ove mancanti o carenti; • la definizione dei livelli di Chirurgia Oncologica; • l’istituzione di un’unica breast - unit tra le due Aziende; • l’introduzione di interventi di chirurgia plastica ricostruttiva; • la possibilità di scambio di professionisti per migliorare e omogeneizzare le tecniche di intervento (anche svolgendo attività in comune tra le due equipe), per creare sinergie lavorative, svolgere tirocini in particolari campi specialistici, tesi ad estendere la diffusione delle migliori tecniche chirurgiche; Piano Aziendale 2010 Pagina 46 • il monitoraggio delle ferite chirurgiche e lo sviluppo di metodiche finalizzate alla riduzione delle infezioni ospedaliere; A tal scopo è già stato istituito il Dipartimento Funzionale Interaziendale di Chirurgia Generale tra l’Azienda ULSS n.14 di Chioggia e l’Azienda ULSS n.12 Veneziana, affidandone la direzione al Dott. Maurizio Rizzo, Responsabile della U.O. di Chirurgia Generale e d’Urgenza presso l’Ospedale dell’Angelo di Mestre. L’affidamento di detta responsabilità comporta in particolare lo svolgimento dei seguenti compiti: • attività di supervisione; • presenza clinica diretta per circa 8 ore settimanali nella fase iniziale,da ridefinire dopo i primi sei mesi di attività; • gestione organizzativa della presenza dei medici chirurghi presso le unità operative delle due Aziende, al fine di omogeneizzare i protocolli e i percorsi diagnostico- terapeutici, anche con scambi di presenza presso i presidi aziendali; • coordinamento delle attività delle due UU.OO. nei casi di assenza e/o temporanea riduzione di organici di personale; • adozione di comuni modalità organizzative che, a parità di qualità nei risultati ottenuti rispetto alla salute dell’utente, consentano una minore permanenza in ospedale; • consulenze eventuali, anche a distanza. Tra gli obiettivi principali del Dipartimento interaziendale l’avvio di una attività di week surgery, in accordo con l’Agenzia Regionale Socio Sanitaria (ARSS), quale naturale integrazione e completamento della day surgery. Il dipartimento è inoltre strumentale alla riduzione delle fughe, fenomeno particolarmente grave nell’area chirugica. ATTIVAZIONE DI UNA BREAST UNIT Il carcinoma della mammella è la neoplasia più frequente nella donna, con una incidenza di 40 – 60 nuovi casi ogni 1.000 abitanti all’anno. È, inoltre, ancora la prima causa di morte nelle pazienti dai 35 ai 49 anni e la seconda dai 50 ai 75. Al fine di migliorare la qualità creando un percorso dedicato sono state attivate in numerose Aziende Sanitarie delle strutture interdisciplinari di diagnosi e cura per le malattie della mammella: le Breast Units. Il trattamento chirurgico delle patologia mammaria, benigna e maligna, è di quelli eseguibili in “day surgery” e “chirurgia ambulatoriale” per lo più in anestesia locale. Piano Aziendale 2010 Pagina 47 Solo gli interventi di cancro con svuotamento e/o ricostruzione abbisognano di una o al massimo due notti, anche se le moderne tecniche e la nuova tecnologia permette sempre più una dimissione in giornata. Lo screening mammografico scoprirà neoplasie di piccole dimensioni in un numero crescente. Al riguardo va istituzionalizzata una collaborazione stretta con la Breast Unit dell’Ospedale dell’Angelo di Mestre, per poterne utilizzare alcune risorse mancanti nell’Ospedale di Chioggia (chirurgia plastica e medicina nucleare in primis) ed avere un percorso diagnostico terapeutico condiviso. La collaborazione con un chirurgo plastico comporta un ulteriore sviluppo dell’attività di chirurgia in giornata, in quanto la maggior parte degli interventi possono essere realizzati con tale modalità (inserzione e rimozione espansore; impianto, revisione e rimozione di protesi; ricostruzione del capezzolo, mastopessi, innesti). La stretta collaborazione fra i due ospedali permetterà anche a tutte le pazienti operate a Chioggia di accedere, quando necessario, alle Unità di Radioterapia e Chemioterapia, quando necessario, con le stesse modalità organizzative delle pazienti operate a Mestre, Considerando i numeri delle prestazioni e le caratteristiche dell’Ospedale di Chioggia, la Breast Unit potrebbe essere funzionalmente aggregata all’Unità di Day Surgery, dove verrebbe effettuato la maggior parte del percorso clinico delle pazienti. Piano Aziendale 2010 Pagina 48 2.3.4 DIPARTIMENTO MEDICO Il Dipartimento Medico comprende le seguenti Unità Operative e Servizi: Geriatria, Medicina, Nefrologia e Dialisi , Oncologia, Neurologia e Medicina Fisica e Riabilitativa. Mission del dipartimento deve essere il coordinamento di tutte queste professionalità, al fine di fornire al paziente ricoverato o ambulatoriale le prestazioni di cui ha bisogno sia sul piano diagnostico che terapeutico. Una collaborazione fattiva tra i vari professionisti medici e non medici può portare certamente a risultati superiori sia sul piano clinico che organizzativo. Una razionale gestione del personale del comparto meno rigidamente legato a vincoli di appartenenza alle unità operative può certamente aiutare a superare, entro certi limiti, criticità non previste. La cooperazione tra i medici di diverse unità operative permette una sintesi di professionalità ad un livello più elevato nell’interesse del paziente. Anche la strumentazione può essere utilizzata privilegiando i bisogni del paziente, a prescindere dalla sede di ricovero, avendo cura di creare una sinergia nell’utilizzo della stessa e una organizzazione che tenga conto delle esigenze diagnostiche e terapeutiche delle varie unità operative che confluiscono nel Dipartimento Medico. Si rappresentano le priorità per l’anno 2010 per il Dipartimento Medico: NEUROLOGIA L'incidenza degli eventi cerebrovascolari riportata nel Piano Sanitario Nazionale è pari a 2,3 per 1000 per anno negli uomini e 1,4 per 1000 per anno nelle donne (fonte Regione Veneto). In Veneto si registrano circa 10.000 nuovi casi di ictus all’anno, con un'incidenza di 225−250 casi ogni 100.000 abitanti. Si prevede pertanto che nel territorio dell’A.ULSS 14 si verificheranno quindi tra i 150 e i 175 nuovi casi all’anno così distinti: - proporzione di eventi ischemico 80%, - proporzione di eventi emorragici 20%, - letalità per eventi ischemici (a un mese) 10%; - letalità per eventi emorragici (a un mese) 30%; - dipendenza per disabilità 50% dei casi. Il dato fondamentale che emerge dalla letteratura recente è che, indipendentemente dalle terapie farmacologiche usate nella fase acuta, la presa in carico del paziente con ictus in aree di degenza dedicate (definite “stroke care”), la multidisciplinarietà di approccio e la precocità di avvio di interventi riabilitativi si associano ad una maggiore sopravvivenza e ad un minore rischio di disabilità (Trialists’ Collaboration, Cochrane Review, 2004). La precocità di avvio delle Piano Aziendale 2010 Pagina 49 dimissioni protette (Early supported discharges services) in pazienti con stroke con disabilità lieve o moderata riduce la dipendenza a lungo termine e l’istituzionalizzazione (Lancet 2005). I dati della letteratura indicano una degenza media dei pazienti con ictus ischemico acuto dai 7 ai 10 giorni, per cui, considerando l’incidenza prima indicata, nell’ipotesi più favorevole (150 casi) sono prevedibili tra le 1050 e le 1500 giornate di degenza l’anno, equivalenti ad almeno 4-5 posti letto. Le aree dedicate all’ictus, pur prevedendo un monitoraggio delle funzioni vitali, non sono unità di terapia intensiva, ma strutture nelle quali i pazienti sono sottoposti a piani sistematici di trattamento precoce. Gli aspetti qualificanti della Stroke Care possono essere così elencati: 1. multiprofessionalità e la multidisciplinarietà di approccio da parte di un team esperto e dedicato; 2. precocità di avvio dell’intervento riabilitativo; 3. applicazione di protocolli espliciti per la prevenzione delle complicanze maggiori; 4. organizzazione di riunioni periodiche per l’organizzazione e la gestione dei singoli casi; 5. formazione e l’aggiornamento continuo del personale attraverso programmi specifici di 6. educazione e training; 7. coinvolgimento dei pazienti e dei familiari rispetto al percorso assistenziale. Dal punto di vista delle dotazioni, gli elementi principali sono costituiti da: 1. testa letto con gas medicali ed aspiratore; 2. monitor multiparametrico; 3. attrezzature per emergenze mediche; 4. pompe per infusione; 5. presidi antidecubito; 6. sollevatore e ausili per riabilitazione; 7. dotazioni informatiche. Per quanto riguarda il team multiprofessionale e multidisciplinare della Stroke Care sono previsti: 1. Medico Internista; 2. Infermiere Case Manager, 3. Neurologo; 4. Fisiatra, 5. Fisioterapista; 6. Logopedista, 7. Assistente sociale. Piano Aziendale 2010 Pagina 50 Nella previsione che circa il 50% dei pazienti con stroke necessiti della fase riabilitativa e prevedendo un durata media di degenza di 30 giorni, sono stimabili almeno 1900 giornate di degenza equivalenti a circa 6 posti letto. Considerata la verosimile criticità e limitatezza delle risorse e la conseguente difficoltà a completare da subito le necessità sanitarie in termini di posti letto e di organico, nonché la limitatezza degli spazi di degenza e riabilitativi attualmente disponibili, si può individuare un percorso a fasi successive, che preveda una prima apertura di tre posti letto per l’area dedicata allo stroke (fase acuta) ed altri tre letti di tipo riabilitativo (codice 56), prevedendo come adeguamento dell’organico attuale le seguenti figure, da attuare con gradualità: - n. 2 Infermieri Professionali, - n. 2 Operatori Socio Sanitari; - n. 2 Fisioterapisti; - n. 1 Logopedista; - n. 1 Dirigente Medico Neurologo full – time. La DRG n. 4198 del 30/12/2008 stabilisce i vari livelli di cura dell’ictus in fase acuta e le unità operative autorizzate a gestire tali pazienti. Nel 2009 l’Azienda ULSS n.14 prevedeva un’area dedicata all’ictus presso la Neurologia di Piove di Sacco. Dopo il passaggio della saccisica all’A.ULSS n.16 viene a mancare nell’A.ULSS n.14 un’area dedicata a tale patologia, con l’impellente necessità di attivare tale area. Saranno individuati tre letti in medicina provvisti di monitor multiparametrico, essendo gran parte della strumentazione necessaria per l’ottimale assistenza a tali pazienti già presente in questa unità operativa.Per questi pazienti dovrebbero essere inoltre previsti altri tre letti di tipo riabilitativo dopo la fase acuta. Va inoltre programmato un corso di formazione per il personale infermieristico dedicato a tali pazienti e consolidata una collaborazione secondo protocolli condivisi con la Medicina Fisica e Riabilitativa per il periodo di ricovero e l’eventuale continuazione a domicilio del processo riabilitativo. MEDICINA Servizio di Diabetologia Prioritario risulterà per il Servizio di Diabetologia uniformarsi alle indicazioni del “Progetto Obiettivo Prevenzione, Diagnosi e Cura del diabete Mellito” approvato con DGR n. 3485 del 17/11/2009. Questo significa dare attuazione alla Gestione Integrata con i MMG e l’applicazione dei Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali (P.D.T.A.) e, per quel che riguarda la Diabetologia, riuscire Piano Aziendale 2010 Pagina 51 ad organizzare in una unica soluzione le visite specialistiche al paziente che si presenta per una prima visita. Quindi definire un protocollo con oculista, cardiologo, neurologo da una parte eseguendo le restanti prestazioni nell’ambito della prima visita diabetologica. Su questo argomento esiste già un accordo con i MMG. Servizio di Gastroenterologia Nell’ambito del rafforzamento dell’attività endoscopica si è aperta una collaborazione a scopi formativi e di aggiornamento professionale con il Dott. Fabio Monica, responsabile della Unità Operativa Semplice di Endoscopia Digestiva dell’ Ospedale Civile di Bassano (VI). Vista la riconosciuta esperienza del Dott. Monica si è convenuto di far frequentare (con la formula del comando) agli endoscopisti dell’Azienda ULSS n.14 di Chioggia, la sua Unità Operativa per acquisire le tecniche interventistiche da applicare in sede locale. Resta consolidata per il resto la collaborazione operativa con la Unità Operativa di Gastroenterologia dell’Ospedale di Mestre. A livello aziendale va continuata la collaborazione tra il Dipartimento di Prevenzione e l’Endoscopia Digestiva svolta con modalità interdipartimentale dalle UOC di Medicina e di Chirurgia per il prosieguo dello screening di II livello dei tumori del colon retto. La Breast – Unit, di prossima attivazione, dovrà svolgere il III livello nello screening del cancro della mammella. Servizio di Pneumologia Con lo specialista incaricato si deve definire un protocollo che preveda l’organizzazione delle consulenze per i pazienti ambulatoriali e per quelli ricoverati, prevedendo modalità e tempi di esecuzione delle visite ed interfaccia con i MMG e le Unità Operative Ospedaliere, annunciando una collaborazione con la UOC di Geriatria per la stesura di un protocollo diagnostico terapeutico assistenziale per la BPCO, ed accordi con la U.O. di Malattie Infettive di riferimento provinciale per eventuali casi di TBC. ONCOLOGIA – EMATOLOGIA Le nuove schede ospedaliere approvate con DGR n. 3692 del 30.11.2009 prevedono per l’Ospedale di Chioggia una nuova Unità Operativa complessa di Oncoematologia, potenziando l’attuale offerta ospedaliera. L’Azienda intende in proposito avviare da subito la procedura per la copertura del posto di Direttore responsabile della struttura, assicurando nel contempo reti omogenee su tutto il territorio della A.ULSS che garantiscano, rispetto alla situazione attuale, un potenziamento dell’offerta al paziente oncologico residente ,al fine di consentirgli le migliori cure possibili. L’Unità Operativa ospedaliera va collegata secondo il modello “hub & spoke” alle Unità Oncologiche dello I.O.V. di Padova e dell’Ospedale di Mestre dell’A.ULSS n.12 Veneziana, ma Piano Aziendale 2010 Pagina 52 nel progetto vanno coinvolti anche l’U.O. Cure Primarie del Distretto di Chioggia, l’ADI, i MMG ed i Servizi Riabilitativi, in un’ottica di “presa in carico globale del malato” in termini di garanzia di percorsi diagnostico – terapeutici preferenziali, attraverso interventi multidisciplinari e multidimensionali; al riguardo, dovranno essere implementatati in modo coordinato, anche interventi dello psicologo, dell’Unità di Cure Palliative, prevedendo anche iil coinvolgimento del settore del volontariato. Per quanto riguarda l'attività di Oncoematologia, si espleterà in una prima fase attraverso una unica modalità di assistenza: il Servizio Ambulatoriale Oncoematologico, che ricomprende le attività un tempo erogate in regime di ricovero diurno, cioè le terapie antineoplastiche specifiche (chemioterapia, ormonoterapia, immunoterapia e terapie biologiche), le terapie di supporto, le prime visite e le visite di controllo, altre prestazioni diagnostico - terapeutiche (toracentesi, paracentesi, prelievi di midollo, emotrasfusioni, etc) e le consulenze per i pazienti ricoverati e per il pronto soccorso. Rispetto all'attuale separazione dei due servizi (oncologico ed ematologico), è opportuno modificare con semplici interventi gli spazi esistenti, per creare un’unica area di accettazione e una più ampia area dedicata alle cure, mantenendo una stanza a due letti per i trattamenti di maggiore impegno. L'attività medica si espleterà in ambulatori (uno per medico) ed è auspicabile la creazione di uno spazio multifunzionale (saletta / biblioteca / sala riunioni), per rispondere alle necessità di formazione e di comunicazione multidisciplinare. Oltre all'espletamento dell'attività ordinaria, in questa fase è possibile avviare tutti i processi per il miglioramento della qualità dell'assistenza al paziente oncologico, che insistono sulla collaborazione tra: a) Oncologia – Oncoematologia dell’Ospedale di Chioggia, ovvero creazione di gruppi di lavoro multidisciplinari per ogni specialità presente in Ospedale, per garantire percorsi di precedenza nella fase diagnostica, per ottimizzare la presa in carico del paziente, per discutere collegialmente i casi clinici favorendo l’incontro tra specialisti (audit) e la realizzazione di progetti a carattere trasversale (per esempio Ospedale-Territorio senza dolore); b) Oncologia - Strutture territoriali, ovvero creazione di rapporti con le seguenti aree: - della prevenzione primaria (stili di vita), secondaria (screening) e terziaria (prevenzione recidive/complicanze e gestione integrata del paziente); - della medicina generale, con organizzazione di incontri di formazione finalizzati alla condivisione del paziente nelle varie fasi della malattia - della riabilitazione fisica; Piano Aziendale 2010 Pagina 53 - della salute psicologica (compresa l’assistenza dei familiari “care – giver”); - dell’assistenza al paziente neoplastico terminale (cioè non più suscettibile di terapie oncologiche specifiche), mediante cure palliative domiciliari o in Hospice (vedi progetto elaborato dall’Azienda del 20/4/2009); c) Oncologia in “area vasta oncologica”, ovvero con l’Istituto Oncologico Veneto ubicato a Padova e l’Ospedale di Mestre: - collaborazioni in fase diagnostica e terapeutica per particolari neoplasie richiedenti impiego di apparecchiature, tecnologie ed expertise non presenti nella Azienda ULSS n.14 (PET, chirurgie specialistiche, radioterapia); - collaborazioni in ambito di ricerca clinica (protocolli terapeutici sperimentali) e pre-clinica (neoplasie su base ereditaria, banche di materiali); - collaborazione diretta e privilegiata con la “breast unit”, (da avviare nell’ambito del Dipartimento Chirurgico interaziendale con l’Azienda ULSS n.12 Veneziana), che in sede locale può contare tra i suoi componenti l’oncologo, il radiologo, l’anatomopatologo, il chirurgo ed il fisiatra. In un secondo tempo è prevedibile la creazione di una sezione di degenze all'interno del Dipartimento Medico per dare una risposta competente ed efficace sia per le urgenze/emergenze oncologiche, sia per poter effettuare cure di maggiore impegno oltre ad attività di ricerca clinica. La dotazione dei posti letto iniziale potrà essere di circa cinque posti letto utilizzabili in modo flessibile. Si può prevedere che, con un'opportuna integrazione dipartimentale, potranno essere sufficienti a regime quattro – cinque medici per garantire tanto il funzionamento del Servizio che della Degenza. MEDICINA FISICA E RIABILITATIVA Gli ambiti ortopedico, neurologico, cardiologico richiedono sempre più spesso, oltre che un pertinente intervento clinico, anche un intervento riabilitativo per permettere la dimissione del paziente in ambiente domiciliare con livelli opportuni di autosufficienza. Questa necessità ricorre oltretutto anche per pazienti geriatrici, autosufficienti a domicilio prima del ricovero, ma con limitata autonomia dopo un episodio acuto ( paziente fragile). Per accelerare la dimissione spesso vi è necessità di un intervento riabilitativo. La riabilitazione è uno dei bisogni sanitari in continua espansione, collegato allo stato di benessere ed al grado di autonomia che riesce a mantenere nel corso della vita delle persone, in presenza di patologie o con riguardo ai processi naturali di invecchiamento. Con l’approvazione delle nuove schede ospedaliere, intervenuta per questa Azienda Sanitaria con la DGR n. 3692 del 30.11.2009, è stata prevista per l’Ospedale di Chioggia una nuova Unità Piano Aziendale 2010 Pagina 54 Operativa Complessa di Medicina Fisica e Riabilitazione, in luogo della funzione semplice prima esistente. Al riguardo, conscia della necessità ed importanza di tale servizio, l’Azienda intende investire da subito in maniera equilibrata e corretta per adeguare il servizio attuale alle necessità di cura legate alla ospedalizzazione dedicata alle acuzie e alle prestazioni rivolte ad esterni e da erogare sul territorio. Il tutto in una reale capacità di presa in carico globale del paziente con una visione di multidisciplinarietà e continuità assistenziale, con la collaborazione di tutti professionisti interessati, quali il Dirigente Medico Ospedaliero e il Direttore della UO di Cardiologia, il Responsabile del Servizio di Riabilitazione, il Direttore dell’UO di Ortopedia, il Responsabile del Servizio di Neurologia, il Direttore dell’ UO di Geriatria, il Direttore dell’U.O. Cure Primarie. Gli investimenti potranno interessare l’Ufficio Tecnico per quanto riguarda i lavori di adeguamento degli spazi, l’Ufficio Personale per l’incremento della dotazione organica da assegnare, l’Ufficio Provveditorato per gli acquisti delle indispensabili attrezzature. Le condizioni necessarie affinché i progetti di implemento possano essere attuati sono: Integrazione della pianta organica con almeno - n. 1 specialista di medicina fisica e riabilitazione; - n. 4 fisioterapisti; - n. 1 logopedista (non è possibile parlare di riabilitazione neurologica in assenza di tale figura); acquisizione e ristrutturazione di nuovi spazi della ex Dialisi come da deliberazione n. 627 del 17/12/2009. Con tali presupposti possono essere individuate varie possibilità di potenziamento e di sviluppo delle attività di riabilitazione quali: - aumentare i posti di lungodegenza riabilitativa consentendo di dare maggiore risposta alle richieste della Ortopedia dopo gli interventi chirurgici all’anca, con possibilità di estendere il recupero intensivo anche ai pazienti con protesizzazione di ginocchio, in costante aumento nell’ultimo anno; - poter dare risposta ai pazienti di pertinenza neurologica, già previsto nella attività di lungodegenza riabilitativa, ma non attuabile per il maggior periodo di degenza che richiede il trattamento di tali pazienti con rischio di saturare le possibilità di ricovero per i pazienti ortopedici; - aumentare l’attività di riabilitazione cardio-respiratoria affiancando all’unica terapista attualmente disponibile una seconda figura professionale; Piano Aziendale 2010 Pagina 55 - aumentare l’attività di linfodrenaggio manuale sempre molto richiesta dai pazienti oncologici; - continuare a svolgere l’attività di riabilitazione ambulatoriale per esterni (ortopedica, neurologica, geriatria) di fondamentale importanza sia per dare continuità assistenziale ai pazienti dopo la dimissione ospedaliera sia per dare risposta ai pazienti afferenti dal territorio; - poter sviluppare progetti per dare risposta alla necessità di rieducazione domiciliare e di reinserimento, soprattutto per i pazienti anziani, in linea con il principio della continuità assistenziale al fine di garantire e mantenere il grado di autonomia personale. GERIATRIA Necessita di sostegno per il numero crescente di pazienti l’unità valutativa Alzheimer (U.V.A.).: mette infatti in atto un approccio globale al paziente affetto da demenza. Oltre all’attività diagnostico-terapeutica e ai “care giver” vengono indicati i percorsi per il riconoscimento dell’invalidità civile e dell’assegno di accompagnamento, per la semiresidenzialità e la residenzialità. L’U.V.A. aiuta a mettere in atto quanto stabilito dalla legge regionale n.5/2001 in stretto contatto con la Direzione dei Servizi Sociali e l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune. Andrà consolidata, nell’ottica di un approccio globale, la collaborazione con altre figure professionali: neurologo, psichiatra, assistenti sociali del Comune e assistenti sociali della locale casa di riposo. Andrà inoltre sviluppato, in collaborazione con lo pneumologo, un percorso diagnostico terapeutico assistenziale per i pazienti affetti da BPCO. NEFROLOGIA E DIALISI L’epidemiologia delle malattie renali evidenzia che il tasso di pazienti affetti da insufficienza renale cronica di vario grado è in notevole aumento, con una stima di incremento annuo di circa l’8% negli ultimi anni (gli ultimi reports la definiscono vera e propria epidemia). Il motivo principale di questa esplosione epidemiologica va ricercato nel fatto che la maggior parte delle nefropatie sono secondarie al diabete e alle patologie cardio-vascolari in genere, entità queste ultime in forte espansione soprattutto nei paesi industrializzati e nella popolazione ultrasettantenne. I pazienti con insufficienza renale cronica terminale (ESRD = End Stage Renal Disease) sono caratterizzati da un elevato rischio di mortalità rispetto alla popolazione generale, con particolare riferimento alla mortalità cardiovascolare. Negli anni sono stati eseguiti numerosi studi nel tentativo di correlare tale fenomeno ad uno specifico fattore, con risultati non sempre convergenti, a testimonianza della multifattorialità e della pluripatologia di cui il paziente nefropatico è affetto. Piano Aziendale 2010 Pagina 56 Tuttavia in letteratura sono comparse numerose evidenze che testimoniano come uno dei fattori indipendenti di mortalità cardiovascolare del paziente in ESRD, al di là del trattamento sostitutivo eseguito, sia proprio il referral nefrologico. Col termine referral nefrologico si intende il momento in cui il paziente afferisce a una struttura nefrologica in rapporto al momento di inizio della terapia dialitica. In particolare, si è deciso convenzionalmente di definire Early Referral quei pazienti che arrivano all’osservazione del nefrologo almeno 3-4 mesi prima del trattamento dialitico. Sono invece definiti Late referral coloro che giungono al nefrologo con meno di 3-4 mesi. È ormai acclarato che i pazienti Late Referral sono gravati da una serie di fattori sfavorevoli. In primo luogo essi hanno dimostrato di avere una maggiore mortalità totale e cardiovascolare rispetto agli early referral soprattutto nei primi 6-12 mesi dopo l’inizio del trattamento dialitico sostitutivo (RRT= Renal Replacement Therapy). Anche le comorbilità sono risultate essere aumentate e spesso causa di maggior frequenza e durata di ricovero ospedaliero con ovvie ripercussioni sui costi di gestione. Un altro aspetto su cui vale la pena di puntualizzare ci viene suggerito dalla stessa definizione di Salute emanata dalla Organizzazione Mondiale della Sanità. Quest’ultima infatti definisce Salute come “uno stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”. A tal proposito l’analisi della letteratura evidenzia chiaramente come il referral nefrologico sia direttamente correlato alla qualità di vita del paziente nefropatico cronico. Nello specifico è stato dimostrato che i Late Referral hanno un minor tasso di occupazione/conservazione del proprio lavoro, hanno minore probabilità di poter scegliere la metodica dialitica che meglio si integrerebbe nella propria vita e, in qualche modo, hanno anche minori chance di poter essere trapiantati. Nonostante le citate evidenze, la percentuale dei pazienti late referral rimane inaccettabilmente alta, probabilmente anche per delle carenze organizzative del sistema sanitario. Numerose evidenze in letteratura internazionale dimostrano chiaramente come uno dei principali strumenti capaci di determinare un aumento significativo della percentuale dei pazienti early referral è la creazione e lo sviluppo di un percorso di educazione predialitica che rappresenta una maniera innovativa di gestione del paziente con uremia cronica. Ciò prevede l’istituzione di un team multiprofessionale che prevede l’intervento coordinato di più figure professionali sanitarie (almeno un medico e un infermiere) che, grazie allo strumento dell’educazione terapeutica, è in grado di aumentare il grado di compliance del paziente e di consapevolezza e conoscenza della propria malattia. Piano Aziendale 2010 Pagina 57 Ciò determina ovviamente un coinvolgimento sia del paziente che dei propri familiari nella cura della malattia, partecipando attivamente anche alle scelte terapeutiche che riguardano il tipo di dialisi a cui dover essere sottoposto (emodialisi o dialisi peritoneale) . Tutto questo comporta di conseguenza un aumento degli standards di cure erogate, con particolare riferimento al miglioramento della qualità di vita percepita e al timing di inizio della terapia renale sostitutiva, con l’obiettivo di rallentare la progressione della malattia renale e di ridurre la mortalità e morbilità dei pazienti attraverso la correzione precoce delle alterazioni metabolico funzionali tipiche del paziente nefropatico. Sulla scorta di quanto sopra, l’Azienda intende incrementare l’attività di ambulatorio predialisi presso l’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi dell’Ospedale, considerati i buoni risultati già ottenuti , il miglioramento della qualità di vita e la riduzione dei ricoveri degli utenti interessati. Piano Aziendale 2010 Pagina 58 2.3.5 AREA MATERNO – INFANTILE Le Unità Operative di Pediatria e di Ostetricia – Ginecologia sono impegnate a perfezionare con il Pronto Soccorso “percorsi brevi” di accesso, per consentire agli utenti di accedere immediatamente alle cure del reparto nei casi di urgenza emergenza, senza attese inutili e gravose. L’ Unità operativa di Ostetricia – Ginecologia, dopo aver avviato con successo dal 2009 l’attività ambulatoriale di isteroscopia, con notevole incremento di prestazioni e gradimento dell’utenza, intende ora proporsi a buon diritto quale centro formativo di riferimento, che avrà l’obiettivo di formare a Chioggia circa 25 isteroscopisti ogni anno, a partire del 2011. Piano Aziendale 2010 Pagina 59 2.3.6 DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE Il Dipartimento di Prevenzione ha come obiettivo quello di promuovere la tutela della salute collettiva attraverso azioni miranti ad individuare le cause di malattia, anche attraverso funzioni specifiche di igiene e medicina preventiva, comprese le attività di vigilanza della salute animale. Si riporta – suddividendola per servizio di riferimento - l’attività progettata per il 2010. SERVIZIO DI IGIENE E SANITÀ PUBBLICA L’attività per il 2010 del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica può essere sintetizzata nei paragrafi sotto riportati. 1. Attività di screening Screening Mammografico Lo screening per la diagnosi precoce del tumore della mammella interessa le donne nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Nell’Azienda ULSS n.14 lo screening è stato attivato nell’ottobre 2007. Da ottobre 2007 a giugno 2009 è stato effettuato il primo round nel territorio di tutta l’Azienda: sono state invitate 14.214 donne e 7.619 hanno aderito (estensione biennale pari all’85% e adesione grezza del 53.6% ). Nel periodo settembre/ottobre 2009 è stato effettuato il secondo round nei Comuni di Cavarzere e Cona: sono state invitate 2.165 donne e 1.460 hanno aderito (adesione grezza pari al 67.4%). Nel mese di maggio 2010 inizierà il secondo round nel comune di Chioggia; nell’occasione verrà ampliata la fascia di età interessando le donne di età compresa tra i 50 ed i 74 anni. Screening Colon retto Lo screening per la diagnosi precoce del tumore del colon retto interessa uomini e donne nella fascia di età compresa tra i 50 e i 69 anni. Dopo una fase sperimentale, iniziata a settembre 2005, nel comune di Chioggia il primo round si è concluso a dicembre 2008. Considerando gli inviti spediti l’estensione annuale è stata del 95% e l’adesione grezza del 30.4%. Nel mese di gennaio 2009 è iniziato il secondo round nel comune di Chioggia. Nel mese di dicembre 2009 è iniziato il primo round nei comuni di Cavarzere e Cona. Complessivamente nel corso del 2009 sono stati spediti 5.660 inviti. Nel 2010 si concluderà il secondo round per il comune di Chioggia e si continuerà con i comuni di Cavarzere e Cona. Piano Aziendale 2010 Pagina 60 Screening Citologico Lo screening per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero interessa le donne nella fascia di età compresa tra i 25 e i 64 anni. Nel comune di Chioggia è stato attivato nel mese di dicembre 2008: sono stati spediti 1.660 inviti e 415 donne hanno aderito (estensione annuale pari al 34.5% e adesione grezza del 25%). Nel 2010 si continuerà con il comune di Chioggia e si cercherà di attivarlo anche nei comuni di Cavarzere e Cona. 2. Registro Locale dei Tumori Maligni Continuerà nel 2010, in collaborazione con le altre UU.OO. aziendali interessate, la raccolta dei dati al fine di implementare i buoni risultati già ottenuti nel 2009. Il registro sarà integrato dal nuovo capitolo “ritardo di diagnosi”, in cui verranno analizzati i casi di tumore maligno diagnosticati su pazienti non aderenti agli screening proposti (mammografico, colon-retto, pap-test) calcolandone il ritardo diagnostico e le eventuali relative implicazioni terapeutiche. 3. Medicina Legale Invalidità Civile Le nuove direttive per il riconoscimento dell’invalidità civile hanno portato ad una riorganizzazione sia dell’iter procedurale che delle sedute delle commissioni di valutazione. Nonostante le notevoli difficoltà applicative si procederà con la messa a regime delle nuove procedure anche proponendoci come A.ULSS pilota. Certificazioni e visite fiscali Gli ambulatori di certificazione di 1° livello sono impegnati affinché i tempi di attesa non siano superiori ai 15 giorni lavorativi. La normativa vigente obbliga a richiedere l’accertamento medico fiscale anche per un’assenza di un giorno; la previsione è di effettuare almeno 10 visite fiscali/settimana previa fornitura di specifico sistema gestionale informatico. 4. Vaccinazioni In considerazione degli eccellenti risultati ottenuti e pubblicati nelle diverse relazioni regionali, ci si propone di mantenerli o, addirittura, migliorarli ulteriormente facilitando l’adesione all’offerta vaccinale, sia per i bambini che per gli adulti, anche con sedute pomeridiane aggiuntive, extra orario, remunerabili con i fondi regionali all’uopo dedicati. Piano Aziendale 2010 Pagina 61 5. Derattizzazione e disinfestazione I numerosi interventi di ristrutturazione negli stabili di proprietà dell’A.ULSS n. 14 hanno spinto questo Servizio a predisporre un piano di interventi al fine di ridurre, per quanto possibile, la popolazione murina e gli insetti infestanti. Il piano prevede i seguenti interventi con le relative periodicità: • Ospedale: derattizzazione, interventi quindicinali; • Ospedale, area esterna alle sale operatorie: verifiche almeno mensili ed eventuali interventi mirati; • Sede SISP di Borgo San Giovanni: derattizzazione, interventi mensili; • Sede Veterinari zona Tombola: derattizzazione, interventi mensili; • Distretto di Via A. Vespucci: derattizzazione, interventi mensili. Per ogni sede “target” è già predisposta scheda di rilevazioni dati con relativo verbale di intervento. SERVIZIO IGIENE DEGLI ALIMENTI E DELLA NUTRIZIONE 1. Esercizi di preparazione somministrazione di alimenti e bevande: si procederà ad effettuare sopralluoghi di verifica igienico-sanitaria su particolari attività quali: pasticcerie e centri cottura; nel periodo estivo l’attenzione sarà prestata al rispetto della normativa da parte dei gestori dei “chioschi a mare”. 2. Attività di campionamento: si darà seguito al piano di campionamento previsto dalla Regione. SPISAL “La mission” dello SPISAL è la prevenzione degli infortuni e delle malattie da lavoro ed il miglioramento del benessere di chi lavora e viene perseguita attraverso azioni di vigilanza, assistenza, formazione e promuovendo nelle aziende una cultura orientata allo sviluppo dei sistemi di gestione della sicurezza e al controllo dei determinanti di salute. Le finalità del “Patto per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro”, sottoscritto da Stato – Regioni e formalizzato nel DPCM 17.12.07, sono di pervenire ad un utilizzo efficace ed appropriato delle risorse umane, strumentali e finanziarie previste ed impiegate a legislazione vigente per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. Piano Aziendale 2010 Pagina 62 In tutti i casi tra le varie attività, la scelta del Servizio è quella di prevenire gli eventi più gravi che dall’analisi statistica dei dati elaborati dai Flussi Informativi INAIL – ISPESL - Regioni risultano essere più frequenti nel settore delle costruzioni. Come da indicazioni del Piano Nazionale Edilizia, la vigilanza coordinata anche tra Enti, sarà finalizzata al: - controllo dei rischi di caduta dall’alto, di seppellimento e delle presenze in cantiere per la regolarità del lavoro e per il contrasto delle forme in nero e del lavoro grigio; - controllo della sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti a rischi per la salute. Indicativamente ci sarà anche la copertura nel settore agricolo, in attuazione del Piano Nazionale di prevenzione in Agricoltura e Selvicoltura 2009/2011, con controllo di aziende agricole oggetto di intervento di prevenzione, in funzione specialmente, della distribuzione percentuale degli infortuni gravi e del numero degli addetti. Ci si dovrà concentrare anche su interventi in aziende con rischi infortunistici di particolare entità e proseguiranno pure i controlli in cantieri dove si attua la bonifica amianto. Chiaramente si protrarranno gli interventi sui pescherecci e sul porto; il tutto nell’ambito onnicomprensivo dell’attività istituzionale. SERVIZI VETERINARI L’attività progettuale dei Servizi Veterinari è orientata al raggiungimento dell’obiettivo aziendale di garantire i criteri di sicurezza e di igiene previsti dai Regolamenti Comunitari sui prodotti di origine animale. Al fine di dare attuazione a quanto previsto dai Regolamenti Comunitari del “Pacchetto Igiene” e delle disposizioni regionali in materia di sicurezza alimentare è stata attivata con deliberazione n. 372 del 01/07/09 una Unità di coordinamento per la Sicurezza Alimentare a livello aziendale. I progetti che verranno attuati nel territorio di competenza dell’A. ULSS n. 14 (Chioggia, Cavarzere e Cona) riguardano: • Valutazione del rischio in tutti gli stabilimenti con riconoscimento comunitario in conformità della D.G.R.V. 292/2006 e definizione delle frequenze degli interventi ispettivi, di verifica e di audit ; • Attuazione di un piano regionale per la ricerca delle diossine e dei metalli pesanti nei molluschi; • Attuazione dell’attività ispettiva compatibilmente con le risorse affidate; • Esecuzione piano regionale residui; • Esecuzione piano regionale alimentazione; • Esecuzione piano regionale campionamenti ufficiali; Piano Aziendale 2010 Pagina 63 • Sicurezza alimentare nel settore della molluschicoltura con esecuzione piano regionale campionamenti ufficiali; • Sicurezza alimentare nel settore della molluschicoltura con: 1. ridefinizione degli ambiti in accordo con le linee guida regionali e classificazione delle nuove specie di molluschi; 2. registrazione degli allevamenti e delle attività correlate nel sistema informatico regionale; 3. codifica e programmazione dell’attività di controllo ufficiale svolte mediante ispezione e verifica presso i CDM e CSM; 4. codifica e programmazione dell’attività di controllo ufficiale tramite audit presso i CDM e CSM; • Sicurezza alimentare nei mercati ittici all’ingrosso con: 1. rivalutazione delle attività in base al rischio; 2. valutazione dei piani HACCP e dei manuali di GMP correlati; 3. codifica e programmazione delle attività di controllo ufficiale svolte mediante ispezione e verifica; 4. codifica e programmazione dell’attività di controllo ufficiale svolta tramite audit; 5. indagine sulla presenza di anisakis nelle specie ittiche commercializzate presso i mercati ittici di Chioggia e Venezia; 6. verifica requisiti strutturali, gestionali e igienico sanitari imbarcazioni da pesca. La realizzazione del progetto di durata triennale, permetterà di: • tutelare la salute del consumatore; • verificare il rispetto delle normative in materia di sicurezza alimentare; • ridurre e prevenire il rischio di malattie alimentari; • verificare il rispetto dei criteri di sicurezza e di igiene dei prodotti alimentari di Origine Animale. I risultati attesi consentiranno: • l’integrazione e condivisione delle procedure; • la classificazione delle imprese alimentari in base al rischio; • la registrazione delle attività conformemente a quanto previsto dai Regolamenti Comunitari, garantendo l’applicazione della normativa Comunitaria da parte delle imprese alimentari presenti sul territorio. Piano Aziendale 2010 Pagina 64 2.4 LE PRESTAZIONI AMBULATORIALI: LE NUOVE PRESCRIZIONI DI APPROPRIATEZZA L’obiettivo del S.S.N. di garantire livelli uniformi di assistenza a tutti i cittadini trova un limite fondamentale nella selezione spontanea, non trasparente, priva di criteri regolatori socialmente comprensibili, quali la lunghezza delle liste di attesa e le microstrategie attivate dagli utenti per ovviare ai disagi dei tempi troppo lunghi. Esiste ormai ampio consenso sul fatto che lo squilibrio tra domanda e offerta sanitaria ha diverse cause e necessita di una strategia su più livelli, che espliciti e renda trasparenti i criteri e le modalità operative ai quali si richiama. Obiettivo essenziale delle Aziende Sanitarie è quello di garantire a tutti i cittadini tempi di accesso alle prestazioni sanitarie certi e adeguati ai problemi clinici presentati, in quanto strumento atto a garantire il rispetto dei fondamentali diritti della persona; la prestazione erogata con tempi inadeguati al problema di salute equivale spesso ad un prestazione negata. Le liste di attesa devono peraltro tener conto dei principi di appropriatezza e dei sistemi di priorità cliniche, e non basarsi semplicemente su una generica attesa. Al riguardo, la Regione Veneto ha quindi introdotto, con DGR n.600 del 13/03/2007, criteri innovativi di gestione delle liste di attesa, stabilendo criteri di priorità e richiedendo adeguamenti organizzativi e relazionali con soggetti e strutture che rendono necessario il coinvolgimento consapevole e partecipativo delle associazioni rappresentative degli utenti. La Regione del Veneto ha definito un set ristretto di prestazioni specialistiche del Nomenclatore Tariffario Regionale Ambulatoriale denominate “prestazioni traccianti”, che vanno garantite agli assistiti residenti o domiciliati nella propria azienda, secondo lo tabella sotto riportata: Classe di Priorità in Ricetta Modalità Prenotazione/erogazione U accesso diretto al pronto soccorso B entro 10 giorni D P Assente entro 30 giorni per le visite specialistiche entro 60 giorni per gli esami strumentali entro 180 giorni entro 180 giorni Tali priorità in fase prescrittiva vanno sempre corredate da un quesito diagnostico appropriato che ne indichi la motivazione, precisando che le stesse non comprendono le visite periodiche di controllo e le attività di screening, finalizzate alla prevenzione. Al riguardo, l’Azienda ULSS 14 ritiene di essere sufficientemente rispettosa della normativa, registrando peraltro lamentele di cittadini e Associazioni riguardo alcune prestazioni, in particolare per le discipline di cardiologia, dermatologia, neurologie ed oculistica. Nel contempo, Piano Aziendale 2010 Pagina 65 si evidenzia un esubero di prestazioni specialistiche ambulatoriali erogate dall’Azienda ULSS 14, che risultano complessivamente superiori del 15% circa rispetto alla media regionale. Nel corso del corrente anno l’Azienda intende affrontare il problema in una logica operativa di tipo concertativo, agendo - a seconda dei casi - sulla corretta comunicazione/ informazione agli utenti e alle Associazioni, sulla appropriatezza nella richiesta e nella erogazione delle prestazioni ovvero sull’adeguamento dell’offerta laddove considerata non sufficiente. In tale prospettiva la riduzione dei tempi di attesa dovrà rappresentare un obiettivo conseguente ad una gestione delle liste che garantisca l’adeguatezza e la tempestività dell’intervento sanitario, calibrato sulla effettiva gravità delle patologie, così come inteso dalla DGRV n.600/2007. In proposito, figura di notevole riferimento sarà il “Coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali”, istituita con DGR n.212 del 03/02/2010, in staff alla Direzione, che dovrà “focalizzare il proprio operato sulle problematiche per l’accesso alle attività di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali, collaborando al mantenimento del rispetto dei tempi di attesa e degli standard regionali”. Dal punto di vista operativo, nel corso dell’anno sono previste: 1. riunioni mensili tra la Direzione, il Coordinatore dei processi di prenotazione delle prestazioni ambulatoriali ed il gruppo di lavoro aziendale per il monitoraggio della situazione generale sulle liste di attesa, l’individuazione delle criticità e degli interventi da assumere per la soluzione dei problemi; 2. riunioni con i MMG e gli specialisti ambulatoriali ed ospedalieri, tesi ad individuare i criteri di appropriatezza prescrittiva nella selezione del paziente e nella attribuzione della priorità clinica di cui alla DGR n.600/2007, con particolare riferimento alle prestazioni di maggiore criticità (almeno 4 nell’anno); 3. riunioni trimestrali con i rappresentanti del Tribunale dei Diritti del Malato e delle Associazioni degli utenti, tese al confronto partecipativo sulle problematiche legate alle “attese” ed alla corretta comunicazione sugli aspetti normativi, della appropriatezza e della prioritarizzazione, agli effetti della puntuale informazione all’utenza; 4. predisposizione di un vademecum informativo sugli aspetti normativi, procedurali, informativi dei comportamenti di appropriatezza riguardo alla tematica delle liste di attesa, da inserire nel sito aziendale e da consegnare a scopo divulgativo per l’utenza presso gli ambulatori dei MMG e le Associazioni di volontariato rappresentative degli utenti. Piano Aziendale 2010 Pagina 66 2.5 LA FARMACIA OSPEDALIERA E DEL TERRITORIO A seguito dello scorporo dei servizi dell’area padovana, si è ritenuto di dover riorganizzare la farmacia ospedaliera e il servizio farmaceutico territoriale integrandoli - considerate le dimensioni aziendali - in un'unica unità operativa più funzionale, rispetto agli obiettivi di governo clinico e contenimento della spesa farmaceutica, nonché per una più funzionale integrazione di competenze professionali incentrata sul farmaco ed il suo utilizzo. I dati Sfera sui consumi farmaceutici territoriali elaborati dalla Unità per il Farmaco di Verona, evidenziano come l’Azienda ULSS n. 14 si colloca già da alcuni anni (unica ULSS della area veneziana) al di sotto della media regionale di spesa. Comunque per mantenere nel tempo tale andamento, è necessario, continuare e sviluppare iniziative e programmi volti a migliorare i comportamenti prescrittivi di tutti i medici dell’Azienda mediante PDTA condivisi, confronto tra pari, attività formative ed autoanalisi della reportistica. Nello scorso anno si è verificato un aumento della spesa per 100.000 assistibili del 3,1%, da 18.156.609 € dell’anno 2008 ai 18.724.615 € dell’anno 2009, a fronte di un incremento medio regionale inferiore (1,7%). Tale aumento si è verificato in particolare in alcune aree terapeutiche che erano state adeguatamente presidiate grazie alle azioni dei patti aziendali con la medicina generale degli ultimi anni: 1. statine: l’aumento nell’anno 2009 è complessivamente del 17,8% in termini di consumo ma si nota in particolare come l’aumento sia maggiore per la Atorvastatina (+ 27,1%) e per la Rosuvastaina (+21,6%) mentre la Simvastatina farmaco a brevetto scaduto ha avuto un incremento più ridotto (+11,8%) mentre ci saremmo aspettati un incremento più spostato verso quest’ultima molecola. 2. PPI: si è verificato un importante incremento dei consumi + 21,5% come DDD nell’anno 2009. la nostra Azienda era nel 2008 la penultima a livello di consumi di PPI (in termini di spesa per 100.000 abitanti). Dopo questo importante aumento di consumi si colloca vicino alla media regionale. 3. Cardiovascolare: il consumo in DDD e spesa nella nostra Azienda era già storicamente più elevata della Regione (nel 2009 382 vs 350 DDD/1000 ab.). Per quanto riguarda in particolare i sartani nell’anno 2009 c’è stato un incremento del 12% in termini di consumo e del 10,8% in termini di spesa, invertendo una tendenza che vedeva il nostro territorio tra quelli con i minori consumi a livello regionale. Nell’anno 2010, anche a seguito di alcuni incontri di area vasta sulle strategie comuni da adottarsi nell’ambito delle cure primarie, verranno introdotti nel Patto Aziendale con la medicina generale Piano Aziendale 2010 Pagina 67 alcuni indicatori quantitativi – tratti dal progetto ARPA della ULSS 20 di Verona – con il tentativo di riportare l’attenzione sulla appropriata prescrizione i alcune aree maggiormente critiche: 1. Per i nuovi pazienti ipertesi al più il 6% trattati con Sartani 2. Ridurre del 15% i trattati con Sartani sul totale dei trattati con antipertensivi 3. Trattati con aceinibitori a brevetto scaduto maggiori del 65% sul totale di trattati con aceinibitori 4. Trattati con calcioantagonisti a brevetto scaduto maggiori del 60% sul totale di trattati con calcioantagonisti 5. Trattati con PPI a brevetto scaduto maggiori del 85% sul totale dei trattati con PPI 6. Trattati con amoxicillina superiori al 50% sui trattati con antibiotici 7. Trattati con fluorochinoloni e macrolidi a brevetto scaduto maggiori del 60% sui trattati con fluorochinoloni e macrolidi 8. Trattati con statine, per almeno il 75% in terapia continuativa 9. Trattati con statine a brevetto scaduto superiori al 45% sul totale dei trattati con Statine Inoltre verranno realizzate delle iniziative di formazione finalizzate alla appropriatezza prescrittiva specifiche per i medici specialisti ospedalieri in analogia e coerenza con quelle già realizzate negli scorsi anni per i medici di assistenza primaria per concretizzare le opportunità introdotte a seguito della gara regionale, della definizione (in corso) dei prontuari terapeutici di area vasta, della piena applicazione del decreto 141 del 2009 sulla prescrizione dei farmaci alla dimissione e per potenziare la distribuzione diretta dei farmaci. Una maggior collaborazione con gli specialisti ospedalieri potrà migliorare la selezione dei farmaci, per consentire un loro impiego più efficiente ed ottenere vantaggi in termini di farmaco – vigilanza, oltre che ridurre i costi della terapia ospedaliera, anche migliorando la qualità. Ulteriore importante obiettivo per la Unità Operativa Semplice di Farmacia,per l’anno in corso sarà l’avvio di un unico magazzino per i farmaci con l’A. ULSS 12 Veneziana, quale inizio del processo di attivazione dell’unico magazzino dell’area vasta Venezia – Rovigo; per l’anno 2010 l’obiettivo è teso sia alla razionalizzazione delle risorse ed al contenimento dei costi tra le due Aziende, sia a risolvere l’annoso problema di carenza di spazi (anche di deposito) della sede ospedaliera di Chioggia. Piano Aziendale 2010 Pagina 68 3. AREA SOCIO – ANITARIA Pag. 69 3.1 ATTIVITA’ DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO Pag. 70 3.2 PSICHIATRIA Pag. 74 PIANO DI ZONA, TOSSICODIPENDENZE, MATERNO INFANTILE E 3.3 DISABILITA’ Pag.75 3.4 CURE PALLIATIVE (NCP) Piano Aziendale 2010 Pag.78 Pagina 69 3. AREA SOCIO – SANITARIA 3.1 ATTIVITA’ DEL DISTRETTO SOCIO SANITARIO Proseguendo nella realizzazione degli indirizzi della programmazione regionale (DGRV 1575/09 e 3578/09) che definiscono il modello regionale di riferimento delle Cure Primarie, nel corso dell’anno 2010 si realizzeranno alcune delle azioni che erano state declinate nel documento di programmazione triennale della nostra Azienda. Richiamiamo per chiarezza espositiva gli obiettivi generali del Piano Attuativo Locale cure Primarie (PALCP): “Obiettivo generale del presente Piano è quello di garantire la gestione integrata del paziente e la continuità della assistenza nel contesto proprio delle cure primarie. La gestione integrata si sviluppa con modalità di partnership tra Azienda ULSS e medicina convenzionata e all'interno della medicina convenzionata stessa, tale da garantire percorsi di cura e assistenza finalizzati alla presa in carico delle problematiche dell'utente, della famiglia e della collettività. La continuità della assistenza intesa come continuità di servizio, sia in termini temporali che di presa in carico indipendentemente dagli operatori coinvolti. In questo senso vengono riconosciuti e sviluppati i diversi livelli: • Continuità organizzativa • Continuità informativa • Continuità relazionale Il contesto proprio delle cure primarie è l'ambito specifico di organizzazione ed erogazione dell'assistenza che si sviluppa in un determinato territorio in stretto contatto e con il contributo della comunità locale, che oggi richiede una sempre maggior integrazione e continuità.” Ecco di seguito le principali azioni previste per l’attuazione del PALCP nell’anno 2010. Sviluppo dei sistemi informativi Particolare importanza rivestirà (alla luce della approvazione degli accordi nazionali per la medicina convenzionata del 29/7/2009) lo sviluppo del sistema informativo che entro l’anno 2010 dovrebbe permettere di avviare la trasmissione dei dati in modo bidirezionale tra i MMG ed i PLS ed il sistema informativo aziendale, in questa fase di avvio quelli previsti dall’art. 59 bis e 59 ter – ricetta elettronica - degli accordi nazionali, per poi procedere alla definizione del patient summary e di tutte le altre informazioni necessarie alla realizzazione del fascicolo sanitario elettronico. Piano Aziendale 2010 Pagina 70 Si rimanda al capitolo al capitolo del la 5.1.1 del Programma Attuativo Locale delle Cure Primarie “Azione 1 – Sviluppo del Sistema Informativo per l’integrazione professionale” per la descrizione analitica dei risultati attesi e degli indicatori. E’ in corso di definizione una deliberazione aziendale che seguendo indirizzi operativi condivisi in area vasta utilizzerà le risorse stanziate con la citata DGRV 3578 (15.000.000 € a livello regionale) per “l’adeguamento della dotazione informatica dei medici tale da consentire il collegamento funzionale con la rete aziendale”. Nei primi mesi dell’anno 2010 sono già state informatizzate le sedi di Continuità Assistenziale ed effettuata la formazione dei medici per la consultazione dei dati anamnestici nel datawarehouse aziendale e la registrazione informatica dell’attività assistenziale svolta, permettendone da subito la consultazione dell’episodio da parte del Pronto Soccorso ed in seguito anche da parte del medico curante (appena realizzata per tutti i medici la connettività al sistema aziendale per ora riservata ai medici dell’UTAP di Sottomarina). Nel corso dell’anno verrà definita anche la spedizione informatica del modello M (referto della vista domiciliare o ambulatoriale) della guardia medica al MMG curante per necessaria conoscenza. Riduzione accessi impropri al Pronto Soccorso - Comune di Chioggia Attraverso l’avvio a pieno regime dell’UTAP di Sottomarina e la prosecuzione del Progetto Codici Bianchi avviato dall’estate 2009 (vedi Piano Aziendale 2009 e deliberazione aziendale n° 357 del 22/6/2009) si perseguirà l’obiettivo di ridurre gli accessi al PS di Chioggia per quanto riguarda problemi di salute gestibili a livello degli ambulatori di medicina generale. Nella tabella sono illustrati i dati di confronto per quanto riguarda gli accessi e la codifica di triage nel primo semestre di attività congiunta dell’UTAP e del Progetto Codici Bianchi rispetto allo stesso periodo del precedente anno: ANALISI ACCESSI AL PRONTO SOCCORSO DELL' OSPEDALE DI CHIOGGIA - CONFRONTO 2° SEMESTRE 2008 E 2009 PRONTO SOCCORSO DI CHIOGGIA 2° SEMESTRE 2008 2° SEMESTRE 2009 TRIAGE DI ENTRATA % 2° sem. 2009/ 2° sem. 2008 N° % sul Totale N° % sul Totale cod. bianco 3.701 19,18% 7.888 44,30% 113,13% cod. verde 14.048 72,78% 8.079 45,37% -42,49% cod. giallo 1.396 7,23% 1.650 9,27% 18,19% cod. rosso 156 0,81% 189 1,06% 21,15% 19.301 100,00% 17.806 100,00% -7,75% TOTALE Fonte dati:: Datawarehouse Aziendale SAS. Piano Aziendale 2010 Pagina 71 Come previsto nello progetto l’attività del progetto codici bianchi dovrebbe terminare entro la fine dell’anno 2010 e la medesima risposta verrà poi fornita attraverso l’attività ambulatoriale della Continuità Assistenziale (che dopo l’estate si trasferirà in locali attigui al Pronto Soccorso) e grazie all’ulteriore potenziamento delle forme associative territoriali operanti a fianco dell’UTAP, previsto con l’utilizzo dei fondi della già citata DGRV 3578/09 che stanzia delle risorse non solo per i sistemi informativi ma anche per il personale di studio e per il potenziamento delle forme associative. - Comuni di Cavarzere e Cona Per quanto riguarda l’entroterra di Cavarzere e Cona, viene avviata la sperimentazione del Presidio Ambulatoriale Distrettuale con la finalità di fornire - in attesa della attivazione dell’UTAP a Cavarzere - una risposta continuativa alla popolazione dei 2 comuni di Cavarzere e Cona, attraverso la collaborazione dei medici di assistenza primaria operanti nei 2 comuni. L’obiettivo principale è fornire un punto di riferimento ed una risposta rapida ai cittadini in difficoltà che contattano il 118 per problematiche valutate con codice bianco o verde al triage della centrale operativa del 118 o del Pronto Soccorso di Chioggia mediante la disponibilità di un medico di assistenza primaria. Il medico disponibile viene contattato ed attivato dalla centrale operativa del 118 ovvero del Pronto Soccorso (modalità prevista dalla normativa vigente – DGRV 1179/2000 - come una delle 6 possibili modalità di risposta) che ha effettuato il triage: i casi classificati come (Decreto del Ministero della Sanità del 15 maggio 1992): • codice rosso: molto critico, pericolo di vita, priorità massima, accesso immediato alle cure; • codice giallo: mediamente critico, presenza di rischio evolutivo, possibile pericolo di vita; verranno ovviamente gestiti direttamente dal 118; i pazienti classificati come: • codice verde: poco critico, assenza di rischi evolutivi, prestazioni differibili; • codice bianco: non critico, pazienti non urgenti; verranno invece gestiti dalle Cure Primarie con l’eventuale supporto del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Chioggia. Il medico disponibile viene contattato telefonicamente dalla centrale operativa del 118 ed effettua una valutazione del caso mediante visita ambulatoriale presso il Presidio Ambulatoriale Distrettuale di Cavarzere situato presso la Cittadella Socio Sanitaria dove l’ambulanza ha trasportato il paziente. Il medico disponibile eventualmente contatta telefonicamente il MMG dell’assistito per raccogliere le informazioni anamnestiche e cliniche utili all’inquadramento e verifica quindi la Piano Aziendale 2010 Pagina 72 possibilità di risolvere la problematica con le risorse offerte dalla rete territoriale delle cure primarie anche mediante la collaborazione e consulenza del PS di Chioggia (eventuale trasporto secondario per effettuare esami diagnostici o altre procedure necessarie presso l’Ospedale di Chioggia quando tali prestazioni non sono erogabili presso il poliambulatorio di Cavarzere). Gestione Integrata del Diabete Mellito (Azione 8 – del Programma Attuativo delle Cure Primarie 2009 – 2011) Grazie al lavoro di un gruppo multidisciplinare è stato condiviso il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per il paziente diabetico di tipo 2 che verrà applicato dai MMG in collaborazione con il Servizio di Diabetologia di Chioggia grazie allo specifico progetto collegato al Patto Aziendale 2010. Il giorno 30/6/2010 verrà effettuato l’evento formativo (realizzato come formazione sul campo) di presentazione e avvio del progetto di Gestione Integrata del paziente diabetico nella nostra Azienda ULSS. Tale percorso applica quanto previsto dalla DGRV 3485 del 17/11/2009 e dalle successive indicazioni operative della Segreteria Regionale Sanità e Sociale Definizione di altri importanti Percorsi Diagnostici Terapeutici Assistenziali PDTA Nel corso dell’anno 2010 verranno inoltre condivisi tra il Dipartimento Medico Ospedaliero ed i Medici di Medicina Generale grazie a gruppi multidisciplinari altri due percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, quello relativo alla BPCO ed un secondo relativo alla gestione integrata dello scompenso cardiaco. Per quanto riguarda la BPCO la nostra Azienda ha già attivato un percorso di audit clinico per l’appropriatezza diagnostico terapeutica ed è stata capofila a livello nazionale del Progetto Quadro. Anche per quanto concerne lo scompenso cardiaco grazie al lavoro di audit clinico svolto nell’ambito del Patto Aziendale 2009, si è già realizzato un primo registro di patologia grazie alla collaborazione tra i Medici di Medicina Generale e la Unità Operativa di Cardiologia dell’Ospedale di Chioggia. Pertanto la definizione del PDTA sarà la naturale evoluzione e sintesi del lavoro sinora svolto. Piano Aziendale 2010 Pagina 73 3.2 PSICHIATRIA L’Unità Operativa Complessa di Psichiatria dell’Azienda ULSS 14 ha ridotto dal 31/12/09 il suo bacino d’utenza territoriale a 68.000 abitanti, mentre per quanto riguarda l’area ospedaliera continua a ricoverare e a seguire anche i pazienti provenienti dal territorio della Saccisica come da convenzione fra l’Azienda ULSS 16 e l’Azienda ULSS 14. Nell’ottica di fornire un servizio territoriale più rispettoso delle necessità dell’utenza che nel territorio di Chioggia, Cavarzere e Cona conta un migliaio di pazienti in carico, nel corso del 2010 sarà perfezionata la ridistribuzione dei casi clinici in modo che ciascun medico operante sia all’interno del Centro di Salute Mentale che all’interno del reparto abbia in carico circa 150 pazienti. Infatti sarà avviato da parte di ciascun medico una collaborazione con i Medici di Medicina Generale dei propri pazienti che prevede degli incontri presso gli ambulatori dei MMG associati e/o il Centro di Salute Mentale. Proseguirà l’attività del Centro Diurno situato a Borgo San Giovanni, che dal 9 giugno 2010 accoglie nella nuova sede anche il Centro di Salute Mentale, con la possibilità di offrire su progetto individuale anche attività non rigidamente strutturate per utenti che possono tollerare una soglia più bassa di stimolazione. Sono già stati presi contatti con l’U.O. Materno Infantile e U.O. Handicap per condividere percorsi clinici integrati per gli utenti di confine. Dai primi mesi dell’anno all’interno del CSM è presente uno spazio dedicato ai DCA e a tale scopo si sta organizzando una collaborazione con il Servizio Dietetico e il Reparto di Medicina. Con il SERT è già stato stilato un protocollo condiviso per i pazienti in doppia diagnosi. Il Centro Salute Mentale prosegue nella sua attività di diagnosi, trattamento e riabilitazione dei pazienti in carico nel rispetto delle indicazioni fornite dai Medici di Medicina Generale in merito alle priorità. All’interno del Diagnosi e Cura è sempre presente l’attività di consulenza per il Pronto Soccorso e i Reparti di degenza. Piano Aziendale 2010 Pagina 74 3.3 PIANO DI ZONA, TOSSICODIPENDENZE, MATERNO INFANTILE E DISABILITA’ Nel segno della continuità delle azioni promosse nell’ambito dei piani per la domiciliarità e disabilità (parte integrante del Piano di Zona 2007 – 2009), nei primi mesi dell’anno 2010 sono stati sottoposti a valutazione, mediante una griglia appositamente predisposta utilizzando gli indicatori definiti a priori nelle schede progetto ed eventualmente proposti per una prosecuzione, tutti i seguenti progetti contenuti nel Piano di Zona, valutandone quindi l’eventuale prosecuzione: Progetti Area Anziani 1. Assistenza residenziale di supporto alla domiciliarità; 2. Adeguamento della rete dei servizi al fenomeno della malattia di Alzheimer nella sua dimensione clinica –assistenziale. Progetti per l’Area disabilità 1. Attivazione percorsi di integrazione, attività ludico-ricreative e formazione nella fascia di età 7– 30 per i disabili medio gravi; 2. “Chioggia città aperta”; 3. Disabilità visiva e pluriminorazione; 4. Attivazione percorsi di integrazione, formazione e orientamento nella fascia di età 15-20 per disabili medio – gravi; 5. Sensibilizzazione alla salute orale nella persona con disabilità; 6. Gruppo appartamenti per utenti disabili; 7. Progetto innovativo centro diurno per persone disabili “Il Germoglio”; 8. Weekend propedeutico alla vita autonoma; 9. Ampliamento Pomeridiano C.D. “Prometeo” per i disabili medio gravi nella fascia d'età 15-20, 10. Attività di riabilitazione nei CEOD. Progetti l’Area salute mentale. 1. Star bene con se stessi e con gli altri; 2. Medici in prima linea; 3. Collega- Menti. Progetti l’Area Materno Infantile. 1. Linee Guida per un Coordinamento a favore dei diritti dell’Infanzia; 2. Progetto Regionale di prevenzione e contrasto al maltrattamento e all’abuso sessuale di bambini e ragazzi - Centro Regionale “Il Germoglio”; 3. Realizzazione di un servizio integrato scuola/ULSS per l'introduzione delle tecnologie informatiche a supporto dell'autonomia; 4. Progetto Regionale di Educazione alla sessualità ed alla affettività Consultorio Spazio Giovani. Progetti area Tossicodipendenze Attuazione Piano Annuale Area Dipendenze 2009/2010(DGR n. 2569 del 04.08.2009) finanziato dalla Regione Veneto: 1. “Area Scuola” in collaborazione con Ceis di Mestre; 2. “Circulo Laboris” in collaborazione con CoGes; 3. “Agire nella strada 4 Rewind” in collaborazione con Impresa Sociale; 4. “Quello che i giovani non dicono” in collaborazione con Caritas di Chioggia. Piano Aziendale 2010 Pagina 75 Con analoga metodologia saranno valutati ed eventualmente prorogati quei progetti realizzati nell’ambito dei Progetti Sperimentali e del bando per le Reti solidaristiche (realizzati a seguito della definizione del fondo per la non autosufficienza - DGRV 4521 del 30/12/2008): Progetti Sperimentali 1. Progetto Pomeriggi (attività riabilitativa riabilitativo, espressivo - ludico e socializzante a gruppi di ragazzi con disabilità di medio grado); 2. Progetto supporto al SIL; 3. Progetto supporto Alzheimer (prosecuzione attività anno 2008); 4. Sostegno Nuclei Cure Palliative (assistenza domiciliare dei pazienti terminali). Reti solidaristiche 1. Progetto trasporti; 2. Attività Gruppali (ex L.162/98) per utenti minori disabili; 3. Sostegno Alzheimer (prosecuzione esperienze di auto mutuo aiuto). Rispetto alla programmazione già definita nel Piano di Zona 2007 – 2009 viene confermata la previsione di attivazione della Comunità Alloggio per soggetti disabili “Dopo di noi” a Chioggia, con affidamento della gestione dopo l’estate e avvio entro l’anno 2010. Alla programmazione territoriale va aggiunto il nuovo Centro Diurno per utenti psichiatrici borderline presso la Cooperativa Emmanuel di Cavarzere, per il quale sono in essere le procedure di autorizzazione all’esercizio; l’avvio è previsto per il periodo settembre/ottobre 2010. Nel corso dell’anno 2010, seguendo le indicazioni contenute nella delibera della Giunta Regionale n. 157/2010 che ha definito le linee guida per le Aziende Sanitarie per la realizzazione del prossimo Piano di Zona, verranno convocati i tavoli tematici e con la supervisione metodologica a livello regionale dell’Università Ca’ Foscari verrà definita, entro la fine dell’anno, la nuova programmazione socio sanitaria per il periodo 2011 – 2015. Il percorso previsto dalla normativa regionale è già stato condiviso con gli assessorati dei tre Comuni del territorio dell’A.ULSS n.14 e con la Conferenza dei Sindaci, che ha istituito un gruppo di coordinamento tecnico presieduto dal Direttore dei Servizi Sociali e costituito dai referenti dei tavoli tematici e dai componenti l’Ufficio di Piano, con la funzione di seguire dal punto di vista tecnico e metodologico le attività necessarie alla costruzione e gestione del piano di zona. I tavoli tematici, definiti a livello territoriale, rappresentano l’articolazione organizzativa attraverso la quale si realizza il coinvolgimento degli attori del territorio e si concretizza il processo di confronto territoriale. Considerata l’importanza del percorso avviato, si riportano le finalità ed obiettivi dei Piani di Zona come definiti nelle citate Linee Guida regionali allegate alla DGRV n. 157/2010: Piano Aziendale 2010 Pagina 76 “Il piano di zona rappresenta lo strumento mediante il quale la Regione Veneto intende continuare a sostenere la programmazione dei servizi sociali e sociosanitari nei diversi ambiti regionali, identificati nei territori coincidenti con quelli delle Aziende ULSS e delle loro articolazioni distrettuali. Attraverso il piano di zona, si perseguono le seguenti finalità: • promuovere una programmazione sociale integrata in grado di coniugare le strategie di protezione con quelle di promozione del benessere dei cittadini; • favorire l’equità territoriale, sostenendo l’equilibrio nell’offerta dei servizi e promuovendo regolamenti e comportamenti uniformi all’interno del territorio; • favorire lo sviluppo di un sistema di offerta in grado di cogliere l’evoluzione dei bisogni della popolazione; • favorire la piena integrazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale interessati alla costruzione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; • sostenere e facilitare il governo dell’integrazione sociosanitaria. Per poter perseguire tali finalità, il piano di zona si configura come specifico strumento di programmazione delle politiche sociali e socio-sanitarie definite a livello locale in coerenza con le linee di indirizzo regionali. Attraverso il piano di zona si programmano la distribuzione e l’allocazione delle risorse, coerentemente con i vincoli stabiliti su base regionale, nonché tutti gli interventi sociali e sociosanitari del territorio, includendo sia gli interventi consolidati, sia le azioni di potenziamento e di innovazione promosse. A tale scopo, devono essere inclusi nel piano di zona tutti gli interventi sociali e socio-sanitari, pubblici e privati, siano essi riferiti al territorio comunale, sovracomunale, distrettuale o all’intero ambito territoriale di riferimento dell’Azienda ULSS. Le esperienze realizzate negli ultimi anni suggeriscono inoltre di porre particolare attenzione all’insieme delle politiche che intervengono nel migliorare la qualità della vita sociale dei cittadini, poiché spesso sostengono investimenti che integrano le risposte assistenziali, di contrasto al disagio e all’esclusione, nonché di promozione della salute. Il piano di zona infatti rappresenta lo strumento attraverso il quale possono essere definiti progetti di collegamento tra la programmazione sociale e socio-sanitaria e le altre politiche di supporto alla persona ed alla comunità; tale possibilità deve tuttavia conciliarsi con la effettiva capacità del territorio di governare in modo concertato le azioni delle diverse politiche di intervento (ad esempio le politiche abitative, del lavoro, dell’istruzione e dell’educazione, ...) prevedendo esplicita integrazione tra i soggetti competenti per le altre politiche, nonché tra le risorse e gli strumenti programmatori ad esse relativi.” Piano Aziendale 2010 Pagina 77 3.4 NUCLEO CURE PALLIATIVE (N.C.P.) Nella realtà aziendale, oltre alle attività dei reparti ospedalieri per i pazienti oncologici, è stato avviato (nell’aprile 2009) il Progetto Aziendale per lo sviluppo delle cure palliative e l’assistenza al malato neoplastico grave nei due Distretti Socio Sanitari dell’ULSS n.14, cosi come previsto dalla DGR n.2989/00 e dalla L.R. n. 7 del 19.03.09, costituendo due Nuclei Cure Palliative (NCP) distrettuali multidisciplinari (medico Cure Primarie, MMG, medico C.A. – attività prevista nel Patto Aziendale specifico -, infermiere professionale, medico palliativista, psicologo, assistente sociale, operatore socio-sanitario, volontariato, ogni altra figura professionale ritenuta funzionale al caso assistito). Dopo lo scorporo dei comuni della saccisica, nell’A.ULSS n.14 rimane attivo il NCP del Distretto di Chioggia, Cavarzere e Cona con l’obiettivo di realizzare la rete di cure palliative, favorendo così una più stretta collaborazione tra NCP, MMG e C.A. finalizzata alla gestione ottimale del malato oncologico a domicilio nella fase terminale ed assicurando supporto alle famiglie. Per raggiungere questo obiettivo il NCP ha attivato ed intende implementare le seguenti attività: - Riunioni settimanali con la partecipazione dei MMG di volta in volta interessati, per la presa in carico di nuovi pazienti (secondo il metodo della UVDM) e per la verifica (quindicinale) di quelli già in assistenza; - Ambulatorio distrettuale di cure palliative e terapia antalgica gestito dal medico palliativista; - Ambulatorio psicologico distrettuale, orientato alle famiglie in difficoltà, gestito dalla psicologa; - Assistenza Domiciliare Infermieristica, assicurata dagli infermieri dell’ADI, secondo il progetto stabilito in UVMD; - Visite domiciliari del medico palliativista e dello psicologo in accordo con il MMG; - Consulenze telefoniche del medico palliativista e dello psicologo a disposizione dei MMG in una fascia oraria prestabilita (dalle 9.00 alle 11.00) nei giorni feriali, con numeri telefonici dedicati; - Formazione continua degli operatori del Nucleo con l’apporto del medico palliativista; - Presa in carico dell’equipe (NCP) da parte di uno psicologo esterno. L’attività del NCP distrettuale viene sottoposta a verifica annuale secondo gli indicatori per le cure palliative di cui all’allegato A alla DGR n. 1608 del 17.06.2008, che costituiscono il Sistema informativo regionale per le cure palliative cui ogni Azienda è tenuta a partecipare con i propri flussi, e gli indicatori del D.M. n. 43 del 22/2/2007. Per far ciò la dotazione informatica di base già oggi utilizzata dall’ADI è stata opportunamente arricchita di ulteriori elementi sulla base delle esigenze informative richieste dalla Regione. Piano Aziendale 2010 Pagina 78 Inoltre saranno aggiunti alcuni indici di qualità di vita dei pazienti a domicilio e delle loro famiglie desunti dall’utilizzo di questionari validati che si intende somministrare al caregiver (o ad altri familiari) uno - due mesi dopo il decesso. Come già detto, per raggiungere l’importante obiettivo di garantire una migliore qualità di vita all’assistito nel proprio contesto familiare nella fase terminale è necessario potenziare la capacità del sistema delle cure primarie di gestire in ambiente extraospedaliero il percorso assistenziale di tali pazienti implementando la rete di cure palliative. In particolare si intende promuovere la disponibilità del MMG per la presa in carico del malato oncologico secondo le linee guida aziendali esplicitate nel protocollo: “Percorso Clinico assistenziale del paziente oncologico in ADIMED”, che sarà sottoposto a verifica ed approvazione. Il coinvolgimento della C.A. (indispensabile per garantire la continuità assistenziale con un reale sostegno sanitario e palliativo per 24 ore al giorno per sette giorni la settimana), in una integrazione sempre più forte con MMG e NCP, è stato previsto nell’aggiornamento degli obiettivi del Patto Aziendale per il 2009. Il Progetto per lo sviluppo delle cure palliative domiciliari messo a punto dalla nostra Azienda ai sensi della L. R. n.7/2009 e recepito dalla Regione Veneto con DGRV n.4254 del 29/12/09, prevede la dotazione minima del NCP che dovrà essere garantita a regime per tutte le figure professionali. In particolare è necessario aumentare la dotazione di personale infermieristico e di operatori socio sanitari per il Nucleo. E’ prevedibile quindi la necessità di personale formato e dedicato alle cure palliative sia per l’assistenza domiciliare sia per l’assistenza nelle strutture residenziali. Si è quindi programmato un “Corso di Formazione in Cure Palliative” per Infermieri, Assistenti Sociali ed Operatori Socio Sanitari dell’Azienda, dei Comuni e delle RSA ( sei incontri per un totale di 18 ore di formazione) con l’iscrizione di circa 60 persone. Inoltre si sta realizzando il “Progetto per il reclutamento e la formazione di volontari domiciliari nell’ambito delle cure palliative” (Determinazione Dirigenziale n.456 del 30/07/09), come previsto dal Piano della Domiciliarità. Infine, per garantire la continuità assistenziale per tali pazienti, è necessario il supporto di un adeguato sistema informativo che consenta lo scambio delle informazioni tra i diversi attori del percorso (MMG, CA, H, specialisti aziendali, nucleo cure palliative) V’è in tal senso il supporto del CED sia per gli aspetti tecnici, sia per l’addestramento all’uso dei software. Piano Aziendale 2010 Pagina 79 Tempi 2009-2010 Azione 12: “Miglioramento del percorso assistenziale del paziente oncologico” Risultati attesi, tempi di realizzazione e indicatori Risultati attesi Indicatori 1. Condivisione linee guida 1. Entro 2009 linee guida aziendali condivise. 2. Formazione professionale 2011 multi 2. Entro ottobre 2009 evento formativo centrato sulla terapia del dolore nel paziente oncologico terminale 3. Implementazione L.G. 3. Entro dicembre 2010 presa in carico di tutti i pazienti in ADI oncologica secondo linee guida condivise. 4. Potenziamento del personale 4. realizzazione della pronta disponibilità dedicato alle cure palliative telefonica nei fine settimana e festivi 1. n° e % pazienti oncologici terminali in ADI secondo protocollo; 2. n° e % di decessi a domicilio di pazienti presi in carico pazienti presi in carico Almeno il 80% dei pazienti oncologici terminali a domicilio 3. n° di giornate di degenza ospedaliera negli sono seguiti secondo protocollo ultimi 3 mesi di vita dei pazienti presi in ADI oncologica. carico 4. n° interventi CA per pazienti in ADI oncologica. 5. Dati qualità percepita da parte dei familiari Piano Aziendale 2010 Pagina 80 4. AREA AMMINISTRATIVA Pag.81 4.1 REVISIONE DELLE FUNZIONI (PROFILI DI RESPONSABILITÀ E Pag. 82 DELEGHE) 4.2 GESTIONE DI BUDGET E REPORTING: IL SISTEMA DI CONTROLLO Pag. 83 DIREZIONALE 4.3 PIANO DELLE POLITICHE DEL PERSONALE: LA NUOVA DOTAZIONE Pag. 85 ORGANICA 4.3.1 PIANO DELLA FORMAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO Pag.89 PROFESSIONALE (CORSI E.C.M.). LA FORMAZIONE IN AREA VASTA. 4.3.2 ATTIVITÀ INTEGRATA DELL’UFFICIO FORMAZIONE– Pag.92 COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON I CITTADINI – UTENTI 4.4 PIANO DEGLI ACQUISTI ED INVESTIMENTI. AREA VASTA Pag.93 4.5 PIANO DEI LAVORI Pag.96 4.6 PIANO PER L’INFORMATICA Pag.99 4.7 PIANO ECONOMICO – FINANZIARIO Pag.102 Piano Aziendale 2010 Pagina 81 4. AREA AMMINISTRATIVA 4.1 REVISIONE DELLE FUNZIONI (PROFILI DI RESPONSABILITA’ E DELEGHE) L’Azienda applica il principio di distinzione tra le funzioni di programmazione, indirizzo, e controllo da un lato, e le funzioni di organizzazione e gestione dall’altro, determinando ai sensi della normativa vigente le competenze della Direzione Generale, della dirigenza e dei vari livelli operativi dell’Azienda, al fine di responsabilizzare e valorizzare tutte le risorse professionali disponibili. A tal fine, il Direttore Generale ha già delegato (con deliberazione n. 327 del 27 marzo 2008), sia ai Direttori di dipartimento che ai Responsabili di struttura che non afferiscono ai dipartimenti, l’esercizio di poteri di gestione con autonomia di organizzazione delle risorse umane e dei fattori produttivi e, nei limiti del budget economico – finanziario assegnato, poteri di spesa con responsabilità personale e diretta di tutti gli atti che impegnano l’amministrazione verso l’esterno. Per l’esercizio dei poteri delegati i dirigenti adottano, sotto la propria responsabilità, determinazioni dirigenziali, che vengono comunicate sia alla Direzione Aziendale – per l’esercizio della funzione di vigilanza sul corretto esercizio delle deleghe – che al Collegio Sindacale, per i controlli di rito comunque demandati a tale organo sulle deliberazioni del Direttore Generale e, pertanto, necessariamente anche sui provvedimenti amministrativi sostitutivi delle stesse. Le deleghe rafforzano quindi, innanzitutto, il sistema di responsabilità propria dei dirigenti previsto espressamente dal D. Lgs. 165/2001 e dal D. Lgs. 502/1992 e successive disposizioni normative e contrattuali in materia. Inoltre, ai sensi dell’art. 4 L. 241/1990, l’atto attributivo delle deleghe rappresenta altresì il provvedimento che stabilisce, per ciascun tipo di procedimento amministrativo, l'unità organizzativa responsabile dell’istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale, nonché dell’adozione del provvedimento finale. La vastità dell’elencazione dei procedimenti amministrativi e dei poteri gestionali oggetto del provvedimento attributivo delle deleghe dirigenziali imporrà un costante monitoraggio, nel corso dell’anno 2010, della congruità di tale attribuzione di poteri, nonché una revisione (di massima annuale, salva periodicità inferiore laddove se ne ravveda l’opportunità) della definizione delle competenze ai sensi dell’art. 4 L. 241/1990. Piano Aziendale 2010 Pagina 82 4.2 GESTIONE DI BUDGET E REPORTING: IL SISTEMA DI CONTROLLO DIREZIONALE Ne corso del primo trimestre di quest’anno il processo di budgeting aziendale ha seguito gli steps predefiniti: 1. Incontri di presentazione 2. Invio documentazione e bozza scheda di budget 3. Raccolta osservazioni e proposte 4. Incontri dipartimentali di negoziazione 5. Sottoscrizione contratti di budget Come già riportato nel corso del paragrafo 1.1., verranno effettuati monitoraggi periodici trimestrali, relativamente agli andamenti dell’attività e dei costi ed in genere su tutti gli obiettivi concordati nelle schede di budget, cui potranno seguire eventuali incontri con i responsabili di Struttura per concordare interventi migliorativi/correttivi in corso d’anno. Contemporaneamente si continua ad implementare il sistema di reporting che ha privilegiato la reportistica on-line, la quale permette una elevata frequenza di aggiornamento e un’ampia fruibilità da parte di tutti gli operatori. Nel corso dell’anno 2009, infatti, nel Datawarehouse Aziendale SAS, sono stati attivati i seguenti nuovi link: • Contabilità Analitica per Centri di Costo • Ammortamenti • Reports al personale: dotazione, gestione ferie e spesa per unità organizzativa • Prestazioni di specialistica ambulatoriale erogate dalle strutture accreditate Mentre nel corso del 1° trimestre 2010 sono stati attivati i seguenti nuovi link: • Indicatori per l’ Accreditamento Istituzionale • Tasso di Accesso al Pronto Soccorso, per MMG, Gruppi di MMG e Distretto Di particolare interesse la reportistica creata nel 2010 che favorisce quell’approccio al “governo clinico” delle attività aziendali ritenuto strategico per un ottimale utilizzo delle risorse disponibili. Verrà ripetuto il Corso di Formazione, di cui si è già svolta nel corso dell’anno 2009 la prima edizione, denominato “Formazione sull’utilizzo di strumenti informativi direzionali: il Portale Aziendale ed il DWH Aziendale” finalizzato ad illustrare le implementazioni realizzate nel Datawarehouse e a diffondere una cultura gestionale basata sui risultati e sulla misurazione della performance. Piano Aziendale 2010 Pagina 83 Al fine di aumentare la capacità della direzione di “governare” i processi, le attività ed i costi,verrà sviluppato nel corso di quest’anno un “cruscotto aziendale” finalizzato a sintetizzare, tramite opportuni indicatori di performance, il livello di funzionamento delle diverse aree e ambiti aziendali e di favorirne il “governo clinico”. A tale scopo verrà definita dalla direzione, tramite il Controllo di Gestione, una serie di report sintetici, aggiornati con cadenza mensile e in modo incrementale, finalizzati a fornire le informazioni ritenute di maggior interesse e strategicità per la direzione. Tale documento verrà costruito seguendo un approccio “incrementale” in modo da perfezionare gradatamente e costantemente il fabbisogno informativo espresso dalla direzione e con l’obiettivo di arrivare a “coprire” tutte le aree aziendali ed i relativi costi di esercizio. Piano Aziendale 2010 Pagina 84 4.3 PIANO DELLE POLITICHE DEL PERSONALE: LA NUOVA DOTAZIONE ORGANICA Le azioni programmate, in accordo con l’Azienda Ulss 16 di Padova, e riferite alla definizione del contingente del personale dell’Azienda Ulss 14 di Chioggia, operante presso il Presidio Ospedaliero di Piove di Sacco e dei servizi territoriali della Saccisica da assegnare alla Ulss Padovana, sono da considerarsi concluse con l’oggettiva presa in carico – dal 1 gennaio 2010 - da parte di quest’ultima dei posti complessivi di organico, del personale titolare di quelli coperti, di quelli vacanti e delle procedure in itinere per la copertura di altri, come quantitativamente e qualitativamente definiti dei documenti inviati da parte delle due Direzioni Aziendali alla Regione Veneto. Pertanto, dal 1.1.2010 e conseguentemente a quanto sopra è stata definita una prima stesura di Pianta Organica (allegato n.1) che, oltre a rappresentare il totale dei posti (n.729 unità) residui dalle operazioni di cui sopra previsti per l’Azienda Ulss 14 – come ridisegnata dalla legge regionale e ricomprendente i Comuni di Chioggia, Cavarzere e Cona - ha posto le basi per l’assegnazione alle singole Unità Operative/Servizi ospedalieri, nonché per quelle distrettuali, per il Dipartimento di Prevenzione e di Salute Mentale, oltre a quelle tecnico –amministrative delle risorse umane in numero idoneo a garantire il funzionamento regolare dei servizi. Con deliberazione n. 107 del 29.03.2010, è stata quindi approvata la nuova organizzazione dipartimentale dell’Azienda Sanitaria; sono state previste, inoltre, le nuove apicalità (Oncologia e Recupero e Rieducazione Funzionale) indicate dalla Regione nelle schede di dotazione ospedaliera di cui alla DGRV n.3692 del 30.11.2009. Entro la fine del 2010, è prevista una ulteriore revisione della dotazione organica, in relazione alla richiesta avanzata alla competente Direzione regionale, di implementazione stabile oltre alle apicalità sopra evidenziate - di n.1 Dirigente Medico, n.4 Infermieri, n.1 OSS per la nuova Unità Complessa di Oncologia. La nuova dotazione organica sarà altresì soggetta – fermo rimanendo il numero complessivo delle sue unità – a tutte le modifiche che si renderanno necessarie per adeguarla (nell’articolazione delle qualifiche e nella loro assegnazione alle singole UU.OO e Servizi/Uffici), quale strumento flessibile di organizzazione, alle mutate esigenze aziendali conseguenti al nuovo assetto derivante dallo scorporo di cui si è detto ed alla necessità di garantire nell’ambito della nuova Azienda ULSS 14 tutte le prestazioni e funzioni prima rese in sinergia con le risorse dei servizi socio – sanitari della Saccisica. Dovrà, conseguentemente a quanto sopra, nel rispetto dei limiti finanziari e del numero massimo di assunzioni che sarà autorizzato dalla Regione Veneto, provvedersi alla copertura dei posti Piano Aziendale 2010 Pagina 85 prioritariamente individuati nella deliberazione n 72 del 1.03.2010, di approvazione del “Piano assunzioni 2010” , quale strumento programmatorio dell’acquisizione delle risorse umane conseguenti sia al turn over del personale sia a quello necessario per l’attivazione di nuovi servizi, prevedendo, una necessaria temporizzazione delle assunzioni che consenta, da una parte la garanzia della funzionalità dei servizi interessati, e dall’altra il monitoraggio dei costi generati e l’incremento dell’organico nell’ambito dei limiti che la Regione Veneto vorrà specificare. Sono, pertanto programmate le seguenti assunzioni: N. 7 Direttori Struttura Complessa n. 1 Direttore U.O.C. Nefrologia n. 1 Direttore U.O.C. Geriatria n. 1 Direttore U.O.C. Radiodiagnostica n. 1 Direttore U.O.C. *Oncologia n. 1 Direttore U.O.C. Dirigenza Medica Ospedaliera n. 1 Direttore U.O.C. *Medicina Fisica e Riabilitativa n. 1 Direttore U.O.C. SERT N. 9 Dirigenti Medici e Veterinari n. 1 Dirigente Medico Geriatria n. 1 Dirigente Medico Nefrologia n. 1 Dirigente Medico Urologia n. 1 Dirigente Medico Pediatria n. 1 Dirigente Medico *Oncologia n. 1 Dirigente Medico Medicina e Chirurgia d’Accettazione e d’Urgenza n. 2 Dirigente Medico n. 1 Dirigente Veterinario Anestesia e Rianimazione N. 2 Dirigenti SPTA n. 1 Dirigente Farmacista n. 1 Dirigente Servizio Professioni Sanitarie Piano Aziendale 2010 Pagina 86 N. 18 Comparto n. 2 Infermieri per Cardiologia n. 4 *Infermieri per Oncologia n. 3 Operatori Socio Sanitari n. 1 *Operatori Socio Sanitari per Oncologia n. 2 Tecnici della Prevenzione (Igiene) n. 1 Tecnico della Prevenzione (Veterinario) n. 1 Tecnico di Laboratorio n. 1 Tecnico di Laboratorio per Anatomia n. 1 Tecnico di Radiologia n. 1 Ingegnere Biomedico n. 1 Educatore Professionale per un numero totale di n. 36 unità di personale da assumere a tempo indeterminato entro il 31.12.2010, di cui n. 8 Unità (*) riferite all’U.O.C. di Oncologia e della dotazione dell’apicalità del SRRF, per le quali è stata avanzata richiesta alla Segreteria Regionale di aumento stabile della dotazione organica, nonché dell’autorizzazione alla relativa maggiore spesa. Il piano è suscettibile di variazioni conseguenti al possibile mutare delle condizioni che lo hanno determinato ed in particolare al verificarsi di eventuali nuove (ad oggi non previste) cessazioni di personale e/o alle determinazioni da parte della Regione Veneto in materia di personale delle aziende ed Enti del Servizio Sanitario Regionale relative all’anno 2010. Si riporta nell’allegata tabella la dotazione organica – dettaglio per qualifica al 01.01.2010: Piano Aziendale 2010 Pagina 87 Cat DOTAZIONE ORGANICA - DETTAGLIO PER QUALIFICA AL 1.1.2010 A-B Ausiliario Specializzato Commesso Operatore Tecnico Operatore Tecnico Addetto Assistenza Coadiutore Amministrativo BS Operatore Tecnico Specializzato Operatore Socio Sanitario Coad ammvo esperto C Infermiere Generico Puericultrice Assistente Tecnico Assistente Amministrativo D Infermiere Ostetrica Dietista Assistente Sanitaria Tecnico Laboratorio Biomedico Tecnico della Neuro e Psicomotricità Tecnico Radiologia Medica Tecnico di Neurofisiopatologia Audiometrista Fisioterapista Logopedista Ortottista Educatore Professionale Tecnico della Prevenzione Collaboratore Tecnico Professionale Assistente Religioso Assistente Sociale Collaboratore Amministrativo prof.le Ingegnere Biomedico DS Tecnico Radiologia Esperto Assistente Sanitaria Esperto Infermiere Esperto Tecnico Prevenzione Esperto Assistente Sociale Esperto Tecnico Laboratorio Esperto Ostetrica Esperto Collaboratore Amministrativo Esperto TOTALE COMPARTO DIRIGENZA MEDICA E VETERINARIA Direttori Medici S.C. Dirigente Medici Direttore Veterinario S.C. Dirigenti Veterinari Totale area medica e veterinaria DIRIGENZA SANITARIA Direttore Farmacista S.C. Dirigenti Farmacisti Direttore Psicologo S.C. Dirigenti Psicologi Dirigenti Biologi Dirigente Professioni Sanitarie Totale area sanitaria DIRIGENZA PTA Direttore Amministrativo S.C. Dirigenti Amministrativi Direttore Ingegnere S.C. Ingegneri Analisti Totale pta TOTALE DIRIGENZA TOTALE COMPLESSIVO Piano Aziendale 2010 dotazione al 01.01.10 5 1 11 2 23 42 16 61 3 80 26 1 7 22 56 259 9 2 4 18 1 9 1 1 9 3 2 6 7 4 1 5 34 1 376 1 1 19 2 1 1 1 5 31 585 24 94 1 4 123 1 3 1 5 1 1 12 3 3 1 1 1 9 144 729 Pagina 88 4.3.1 PIANO DELLA FORMAZIONE E DELL’AGGIORNAMENTO PROFESSIONALE (E.C.M.). LA FORMAZIONE IN AREA VASTA. Alla luce di quanto affermato dalla normativa nazionale, dalle direttive regionali, dalla Contrattazione Collettiva Nazionale del Lavoro e dal recente riordino del Sistema ECM, l’Ufficio Formazione e Aggiornamento del Personale ha fissato gli obiettivi di programmazione per l’anno 2010: 1) approvazione del Piano annuale di formazione; 2) condivisione e realizzazione percorsi formativi con le Aziende UU.LL.SS.SS. di area vasta; 3) applicazione criteri e metodi per la valutazione della ricaduta formativa; 4) prosecuzione della gestione delle informazioni tramite la gestione dei portali aziendali Intranet ed Internet: 5) applicazione delle direttive previste dal Riordino del Sistema ECM; 6) gestione delle autorizzazioni/assenze del personale coinvolto nei processi formativi; 7) prosecuzione del progetto sperimentale di integrazione Ufficio Formazione e Comunicazione. Il Piano, approvato con deliberazione n. 62 del 24/2/2010, rappresenta lo sforzo di produrre una programmazione dell’aggiornamento del personale proiettata sul medio periodo. Nasce dalle proposte formulate dalla Direzione aziendale, dai Direttori di Dipartimento e Responsabili di Unità Operative, nonché dalla risultanza della rilevazione biennale dei fabbisogni formativi. L’Ufficio intende perseguire l’obiettivo di rendere sempre di più la formazione uno strumento di supporto agli obiettivi prefissati dalla programmazione aziendale, supporto che deve concretizzarsi in percorsi di miglioramento continuo della qualità dell’assistenza e non mera corsa all’ottenimento di crediti formativi, puntando maggiormente alla qualità e all’appropriatezza della formazione erogata. In buona sostanza la formazione e l’aggiornamento del personale organizzato dall’Azienda – nel rispetto dell’obbligo individuale previsto sulla normativa ECM- deve tendere sempre più ad esiti pratici di cambiamento/miglioramento della qualità dei servizi, in linea con la programmazione ed i progetti regionali ed aziendali. E’ quindi fondamentale dirigere gli sforzi per migliorare l’efficienza e soprattutto, l’efficacia della formazione. Il Piano diviene un supporto fondamentale e sistematico per il miglioramento della innovazione tecnico-professionale, dei processi, delle relazioni e dell’organizzazione aziendale. La programmazione è comunque vincolata a: a) obiettivi aziendali b) risorse economiche disponibili c) obblighi contrattuali Piano Aziendale 2010 Pagina 89 Le iniziative e le azioni formative sono riconducibili a quattro aree: • formazione di interesse trasversale • ospedaliera (formazione per esigenze specifiche dei Dipartimenti) • amministrativa e tecnico-logistica • territoriale AREE OBIETTIVI RIFERIMENTI 1) CULTURA GESTIONALE: IMPLEMENTO E SVILUPPO DEL SISTEMA DIPARTIMENTALE D.G.R.V. 3574/2001 2) UMANIZZAZIONE DELLE CURE E DEI SERVIZI D.G.R.V. 2319/2004 3) IMPLEMENTAZIONE DELL’INFORMATIZZAZIONE DELLE PROCEDURE E DI NUOVE METODOLOGIE E TECNICHE D.G.R.V. 4029/2003 4) PREVENIRE GLI INFORTUNI E TUTELARE LA SALUTE DEGLI OPERATORI E DEGLI UTENTI BENESSERE LAVORATIVO (clima organizzativo, burn out, mobbing) D. Lgs. N. 81/2008 e successive modifiche e integrazioni 5) 6) 7) SENSIBILIZZAZIONE AD ASPETTI ECOLOGICI NELL’AMBIENTE DI LAVORO, CONTENIMENTO CONSUMI ENERGETICI, NUOVA NORMATIVA RIFIUTI E RACCOLTA DIFFERENZIATA ETICA E DEONTOLOGIA PROFESSIONALE 8) ACCREDITAMENTO E CERTIFICAZIONE 9) AGGIORNAMENTO CONOSCENZE NORMATIVA, INFORMATICA E LINGUA INGLESE 1. TRASVERSALE 10) INTEGRAZIONE DELLE PROFESSIONALITA’: IL SENSO DI APPARTENENZA, LA COSCIENZA DEL RUOLO, IL COORDINAMENTO, IL PAZIENTE AL CENTRO DI OGNI ATTIVITA’ 11) PROMOZIONE DI UNA COMUNICAZIONE CORRETTA ED EFFICACE E GESTIONE DEI CONFLITTI 12) RISK MANAGEMENT 2. OSPEDALIERA 13) AGGIORNAMENTO DEGLI OPERATORI SULLE PATOLOGIE EMERGENTI e/o SULLE PATOLOGIE RIFERITE ALLA U.O. DI APPARTENENZA 14) 15) INFEZIONI OSPEDALIERE: PREVENZIONE E CONTROLLO RIABILITAZIONE CARDIOVASCOLARE 16) INNOVAZIONE TECNOLOGICA PER LA DIAGNOSI E CURA 17) DOLORE E CURE PALLIATIVE 3. AMMINISTRATIVO E TECNICO-LOGISTICA 4. TERRITORIALE Piano Aziendale 2010 18) AGGIORNAMENTO CONOSCENZE NORMATIVA 19) MIGLIORAMENTO CONOSCENZA E UTILIZZO PROCEDURE GESTIONALI INFORMATICHE 20) LA GESTIONE DEL PERSONALE: ASPETTI GIURIDICI, ORGANIZZATIVI, MOTIVAZIONALI E LA VALUTAZIONE 21) LA PRESA IN CARICO CONDIVISA 22) LA CONTINUITA’ DELLE CURE: PERCORSI DEL PAZIENTE DA SERVIZI TERRITORIALI AI SERVIZI OSPEDALIERI E INTEROSPEDALIERI E VICEVERSA Pagina 90 Lo stanziamento economico per la realizzazione del programma è coerente con i vincoli di spesa disposti dalla Regione Veneto e il budget complessivo è ripartito sulla base dell’organizzazione Dipartimentale. La disponibilità economica viene gestita dall’Ufficio Formazione. I vigenti CCNL impegnano l’Azienda a garantire, al personale interessato, l’acquisizione dei crediti formativi prescritti dal programma ECM. Con il PFA l’ULSS 14 risponde a tale impegno mettendo in campo una capacità di programmazione e risorse economiche sufficienti per soddisfare l’obbligo formativo del proprio personale (50 crediti per il 2010, ridotti a 30 per coloro che tra il 2004 e il 2007 hanno acquisito complessivamente 60 crediti). Inoltre, obbligo normativo nonché requisito fondamentale per l’accreditamento istituzionale è la necessità di verificare e valutare la formazione erogata che non deve basarsi soltanto sul gradimento, ma sul cambiamento apportato dalle attività formative. Ogni corso dovrà pertanto: - determinare chiaramente obiettivi, docenti e categorie di partecipanti (target), al fine di evitare partecipazioni soprannumerarie e/o adesioni non pertinenti in ragione delle funzioni svolte dai singoli partecipanti e/o con l’attività prevalente del servizio di appartenenza; - prevedere obbligatoriamente un monitoraggio a posteriori (dopo 3 o 6 mesi) conseguenti al momento formativo - produrre evidenze dell’effettiva ricaduta formativa (es. mediante la produzione di nuovi protocolli/ procedure etc.). - produrre una relazione da parte dei responsabili scientifici dei corsi sul “cambiamento” prodotto dalla formazione: in termini di crescita professionale individuale, impatto organizzativo e miglioramento della qualità; Si punta per l’anno in corso a privilegiare: - per la formazione aziendale la tipologia della Formazione sul campo che, rispetto alla classica formazione residenziale, tende ad avere scopi più operativi e attuare progetti di miglioramento, in modo più concreto; - per la formazione extra aziendale la tipologia del comando finalizzato, autorizzando personale medico e/o infermieristico alla frequenza di UU.OO./Servizi extra Aziendali allo scopo di imparare metodiche nuove e innovative; Gli esiti delle verifiche e della valutazioni saranno assunti come elementi oggettivi per migliorare la programmazione complessiva per il piano formativo 2011. Piano Aziendale 2010 Pagina 91 LA FORMAZIONE IN AREA VASTA Si è provveduto, in un ottica di area vasta ed in prosecuzione a quanto già attuato lo scorso anno, ad estendere come lo scorso anno ad estendere il Piano Formativo Aziendale alle altre UU.LL.SS.SS. appartenenti alla Provincia di Venezia, per i cui dipendenti, in base alla deliberazione n. 62 del 24/2/2010 la partecipazione ai nostri corsi è gratuita, a condizione di reciprocità. I corsi promossi dall’Azienda ULSS 14, accreditati e non, sono aperti all’esterno. Con la deliberazione n. 460 del 10/09/2009 sono state definite le quote di partecipazione per personale non dipendente che intenda frequentare corsi organizzati da questa AULSS. 4.3.2 ATTIVITA’ INTEGRATA DELL’UFFICIO FORMAZIONE COMUNICAZIONE E RAPPORTI CON I CITTADINI – UTENTI Prosegue il progetto approvato con deliberazione n. 229 del 16/4/2009 che ha avviato in via sperimentale per la durata di due anni (2009/2010) l’integrazione degli Uffici Formazione e Aggiornamento del Personale con gli Uffici dedicati alla Comunicazione interna ed esterna, al fine di coordinare le attività degli stessi, creare nuove utili sinergie nell’ambito della formazione e della comunicazione, cercando di eliminare le criticità riferite alle attività di comunicazione. All’interno del documento programmatorio relativo al progetto sono stati definiti alcuni interventi prioritari per l’anno 2010, fra cui: - la realizzazione di un nuovo sito Internet aziendale; - la revisione e aggiornamento della Carta dei Servizi. Piano Aziendale 2010 Pagina 92 4.4 PIANO DEGLI ACQUISTI ED INVESTIMENTI. AREA VASTA Il Piano aziendale degli acquisti ed investimenti risulta anche per quest’anno come per gli anni precedenti parzialmente condizionato dalla DGRV n. 2846 del 12/09/06 con la quale è stato dato l’avvio, in ottica di Area Vasta, alle attività finalizzate alla realizzazione ed alla integrazione dei processi gestionali tecnico - amministrativi riconducibili al processo degli approvvigionamenti tra Aziende del sistema Socio Sanitario regionale . A seguito della individuazione dell’Area Vasta di Venezia - Rovigo (comprendente le Aziende insistenti nel territorio delle province medesime con capofila l’Azienda ULSS 12 Veneziana) le Aziende facenti parte dell’Area Vasta hanno approvato la Convenzione inerente la costituzione ed il funzionamento del Dipartimento interaziendale acquisti e logistica . I Direttori Generali di tutte le Aziende facenti parte dell’Area Vasta hanno conferito al Direttore Generale dell’Azienda ULSS 12 Veneziana il potere di procedere in nome e per conto proprio, nel rispetto della normativa vigente in materia, allo svolgimento di un insieme di gare dipartimentali approvate dall’Assemblea dei Direttori Generali nella riunione del 2 Febbraio 2009 . Alcune delle predette gare sono tuttora in fase di espletamento mentre per altre, più complesse, sono ancora in corso le fasi di predisposizione dei capitolati di gara e/o gli atti propedeutici per l’effettivo avvio. Tra tali gare non sono al momento comprese quelle relative a beni di investimento, eccezion fatta solo quella per l’acquisto di ambulanze. Per i beni di investimento sarà quindi ancora la singola Azienda ad espletare le procedure di gara necessarie per la loro acquisizione. Per l’anno 2010 l’Azienda anche in considerazione della scarsità di risorse a disposizione ritiene che gli investimenti in conto capitale debbano essere limitati ai soli acquisti finalizzati a garantire il regolare funzionamento dei Servizi assistenziali dell’Azienda e più in particolare a soddisfare le seguenti esigenze prioritarie: a) sostituzione delle attrezzature già in dotazione alle Unità Operative Ospedaliere e Territoriali rivelatisi nel tempo inservibili per vetustà, usura e/o obsolescenza, il cui utilizzo oltre che risultare anti economico dal punto di vista gestionale comporterebbe il rischio di interruzione e/o mal funzionamento delle attività sanitarie di rilievo, in proposito, l’avvio della procedura di acquisto di un nuovo sistema Rics – pacs per l’U.O. di Radiologia, in sostituzione del sistema attuale, ormai obsoleto, ed a rischio di rottura definitiva ; b) acquisizione di attrezzature indispensabili per soddisfare i requisiti di accreditamento di cui alla L. R. n. 22/2002; Piano Aziendale 2010 Pagina 93 c) acquisizione di attrezzature necessarie per poter garantire l’esercizio delle attività istituzionali dell’Azienda nel pieno rispetto delle prescrizioni del Servizio di Prevenzione e Protezione Aziendale in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro. Sulla base di tali criteri è stato predisposto, anche in collaborazione con il Servizio di Ingegneria Clinica, il seguente elenco di attrezzature ritenute di prioritaria necessità, per un valore complessivo indicativo di spesa di € 1.255.769,00 (Iva compresa): Area chirurgica Presidio Ospedaliero di Chioggia: - n. 2 cappe chimiche per l’Unità Operativa di Ostetricia e per l’Ambulatorio di Chirurgia del Presidio Ospedaliero di Chioggia (acquisite), costo effettivo: € 10.900,00; - N. 1 ottica Storz per l’U.O. di Ortopedia (acquisita), costo effettivo: € 2.400,00; - n. 1 apparecchio per la riabilitazione degli arti inferiori per sistema modulare di trazione per l’U.O. di Ortopedia, costo indicativo: € 3.600,00; - n. 1 sega taglia gesso per l’U.O. di Ortopedia, costo indicativo: € 3.600,00; - n. 3 lampade scialitiche per le Sale Operatorie (primo piano) da acquisire nel corso del triennio 2010 - 2012, costo indicativo: € 120.000,00; - n. 2 autoclavi con generatore autonomo di vapore per la sterilizzazione, costo indicativo: € 120.000,00; - n. 1 sistema di tracciabilità processo di sterilizzazione per la Sala Operatoria (primo piano), costo indicativo € 20.000,00; - n. 6 poltrone elettriche per Day Surgery, costo indicativo: € 12.000,00; - n. 1 teleraringofaringoscopio per l’U.O.Orl (acquisito), costo effettivo: € 2.032,00; - n. 1 stimolatore ad ultrasuoni per l’U.O.Gruppo Operatorio – Ortopedia (acquisito), costo effettivo: € 1.200,00; - n. 1 coppia di reggigambe per l’U.O.Gruppo Operatorio – Urologia (acquisito), costo effettivo: € 1.462,80; - n. 2 supporti memoria per registratori holter U.O.Cardiologia (acquisiti), costo effettivo: € 1.080,00; - n. 2 sedute a barra per l’U.O.Chirurgia (acquisite), costo effettivo: € 379,20; - n. 2 sgabelli per Amb.Oculistica (acquisiti), costo effettivo: € 192,00; - n.1 produttore di ghiaccio per l’U.O.Ortopedia (acquisito), costo effettivo: € 1.320,00. Area medica Presidio Ospedaliero di Chioggia: - n. 1 lavaendoscopi per l’Endoscopia, costo indicativo: € 42.500,00; - n. 2 carrelli per terapia intramuscolo e/o terapia emissione (acquisiti), costo effettivo: € 2.534,66; Piano Aziendale 2010 Pagina 94 - n. 5 barelle altezza variabile (acquisite), costo effettivo: € 6.240,80; - n. 9 armadi portapadelle e pappagalli e n. 3 carrelli servitori per varie UU.OO. (acquisti), costo effettivo: € 17.748,00; - n. 6 pulsossimetri portatili a cavo per U.O Geriatria, Medicina e Pronto Soccorso, costo indicativo: € 3.500,00; - n. 5 telemetri per le UU.OO. Medicina e Geriatria, costo indicativo: € 24.000,00; - n. 1 frigorifero per farmaci per l’U.O.Dialisi, costo indicativo: € 4.000,00; Area critica e dei servizi Presidio Ospedaliero di Chioggia: - n. 1 sistema Ris/Pacs per l’archiviazione, il trattamento e la refertazione delle bioimmagini per l’U.O. Radiologia, costo indicativo € 700.000,00; - n. 1 ambulanza per le U.O. Pronto Soccorso del P.O. di Chioggia (acquisita), costo effettivo: - € 78.300,00; - n. 2 aggiornamenti cardio monitor defibrillatori da installare nelle ambulanze e da collegare con n. 1 centrale per ricezione per l’U.O. Pronto Soccorso, costo indicativo: € 48.000,00; - n.1 defibrillatore bifasico per l’U.O. Rianimazione, costo indicativo: € 6.000,00; - n.1 apparecchio per anestesia e n.3 ventilatori polmonari da acquisire nel corso del triennio 2010-2012 per le UU.OO. Gruppo Operatorio e Rianimazione, costo indicativo: € 190.000,00; - n. 4 poltrone prelievi per l’U.O. Pronto Soccorso, costo indicativo: € 7.800,00; - n. 1 lettino paziente per sala rossa U.O. Pronto Soccorso, costo indicativo: € 12.000,00; - n. 2 frigoriferi biologici per l’U.O. Laboratorio Analisi, costo indicativo: € 8.500,00; - n. 1 sedia a barra per l’U.O.Pronto Soccorso (acquisita), costo effettivo: € 1.824,00; - n. 1 piano aspirato per l’U.O. Anatomia Patologica di Chioggia (acquisito), costo effettivo: € 19.560,00; - n. 1 citocentrifuga per l’U.O. Anatomia Patologica di Chioggia, costo indicativo: € 5.000,00. Area recupero e riabilitazione Presidio Ospedaliero di Chioggia: - n. 2 letti elettrici regolabili in altezza per l’S.R.R.F, costo indicativo: € 3.000,00 ; - n. 1 stadiometro per l’S.R.R.F. (acquisito), costo effettivo: € 96,00; Area materno-infantile Presidio Ospedaliero di Chioggia: - n. 2 sistemi per fototerapia in culla per l’U.O.Pediatria, costo indicativo: € 6.500,00; - n. 1 monitor cardiorespiratorio per l’U.O.Pediatria, costo indicativo: € 2.500,00; - n. 2 trasduttori per cardiotocografo U.O.Ostetricia (acquisiti), costo effettivo: 1.152,00; - n. 4 aste portaflebo per l’U.O.Ostetricia (acquisite), costo effettivo: € 168,00. Piano Aziendale 2010 Pagina 95 4.5 PIANO DEI LAVORI Il piano dei lavori per l’anno in corso è fortemente condizionato dalla scelta regionali riguardante la costruzione del nuovo ospedale – ovvero la ristrutturazione radicale dell’attuale presidio. In attesa di tale decisione, i principali interventi edilizi e tecnologici previsti per l’anno 2010 rientrano nell’elenco annuale redatto ai sensi dell’art.128 del Decreto Legislativo n°163/2006 e successive modifiche ed integrazioni (scheda n°3), adottato con la deliberazione n°484 del 30/09/2009 ed approvato con la deliberazione n°30 del 03/02/2010, salvo modifiche che rientrano nei limiti decisionali della stazione appaltante, e possono essere così elencati: • Adeguamento standards Ala Ovest degenze Ospedale di Chioggia (compresa quota antincendio) - € 3.000.000,00 Il progetto prevede la sistemazione delle stanze di degenza dell’Ala Ovest dell’Ospedale di Chioggia, con l’inserimento dei servizi igienici e l’adeguamento tecnologico relativamente agli impianti idrotermosanitari ed elettrici, quest’ultimo solo a servizio dei bagni. Ultimati i lavori le stanze risulteranno a 1 e 2 posti letto, ognuna dotata di bagno. Le opere previste sono il completamento di quelle del primo stralcio (Adeguamento Ala Est), salvo l’adeguamento a sopravvenute necessità, in parte normative ed in parte organizzative e i necessari adattamenti per accogliere alcuni servizi specifici (Oncologia, Ematologia). Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 3° trimestre 2011. • Ristrutturazione del Blocco Nord Est Ospedale di Chioggia, piani 4°- 3°- 2° – € 850.000,00 L’intervento riguarda un insieme sistematico di opere da effettuarsi nella parte del monoblocco correntemente denominato “Blocco Nord-Est”, opere rese necessarie per l’inderogabile adeguamento normativo funzionale agli standards richiesti dalla legge regionale 16.08.2002, n.22 della Regione Veneto, nonché per l’adeguamento antincendio di cui al D.M. 18.11.2002. L’intervento realizza il progetto limitatamente ai piani 4°, 3° e 2° per limiti di finanziamento, e ciò per dare una collocazione definitiva al servizio di Endoscopia, attualmente posto al piano 6° dell’area degenze, che sarà ristrutturato con altri fondi. Il completamento dei restanti due livelli (piani 1° e T) potrà essere realizzato una volta ottenuti i finanziamenti necessari. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 4° trimestre 2011. • Spostamento Guardia Medica in Pronto Soccorso Ospedale di Chioggia - € 125.000,00 L'intervento prevede la riconversione funzionale del corpo di fabbrica attualmente in uso come ricovero ambulanze per destinarlo a nuova sede del presidio di Guardia Medica. Piano Aziendale 2010 Pagina 96 A tal fine si prevede la ristrutturazione del piano terra di detto corpo di fabbrica – quello superiore attualmente accoglie servizi tecnologici, nonché di una piccola parte del Pronto Soccorso per ricavare ambienti connessi a quest’ultimo e dedicati all’accoglienza e all’attività ambulatoriale. La nuova sede della Guardia Medica avrà comunque un accesso autonomo e comprenderà due ambulatori, due stanze da letto ed un wc per i medici, una saletta d’attesa con wc dedicato che, nelle ore in cui il Servizio di Guardia Medica non è attivo, potrà essere sfruttata anche come ambito di supporto ai locali di astanteria. Affinché i citati ambienti abbiano dimensioni adeguate alle rispettive destinazioni d’uso, saranno oggetto di ampliamento e ristrutturazione anche l’unità attualmente occupata dagli operatori delle ambulanze ed il deposito del Pronto Soccorso. Complessivamente l’area oggetto d’intervento sarà di circa 115 mq. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 4° trimestre 2010. • Nuova portineria Ospedale di Chioggia e viabilità - € 600.000,00 L’intervento prevede, a seguito della realizzazione da parte del Comune di Chioggia di una nuova rotatoria in prossimità del confine Sud dell’area ospedaliera, la realizzazione di un nuovo accesso all’area ospedaliera in luogo dell’esistente che si deriva da Via Madonna Marina, notoriamente congestionata, e quindi disagevole soprattutto per l’accesso ai mezzi in emergenza. Il progetto realizza un edificio suddiviso in due corpi di fabbrica di mq 26 c.a. cadauno, collegati da una tettoia di protezione, di cui il primo corpo di fabbrica è adibito a portineria vera e propria, mentre il secondo è adibito a locale per le emergenze previsto dal Decreto del Ministero dell’Interno 18 settembre 2002: “Approvazione della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione, la costruzione e l'esercizio delle strutture sanitarie pubbliche e private”. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 2° trimestre 2011. • Allargamento locali di terapia fisica L'obiettivo di attivare il servizio di riabilitazione cardiologica, in ampliamento al Servizio di Terapia Fisica, richiede delle opere propedeutiche inerenti lo spostamento degli spogliatoi attualmente occupanti i locali in adiacenza al servizio. Gli spogliatoi saranno trasferiti presso il servizio spogliatoi centralizzato, previo ampliamento di quest'ultimo e realizzazione di un corridoio coperto di collegamento con il monoblocco. Saranno altresì realizzati posti bici - moto protetti da tettoie. Costi stimati per la fase: € 150.000,00. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 4° trimestre 2010. Piano Aziendale 2010 Pagina 97 Una volta ultimate suddette opere propedeutiche, potrà realizzarsi, nel periodo 1° trimestre 2011 / 3° trimestre 2011, l'ampliamento del servizio di Terapia Fisica (Costi stimati per la 2^ fase: € 120.000,00) I successivi interventi saranno effettuati per moduli, secondo priorità, senza che siano interessati al momento gli edifici o le parti di edifici che potranno essere oggetto di nuovi lavori di ristrutturazione: Adeguamento vie di fuga scale principali Ospedale di Chioggia - € 500.000,00 L’intervento attua quella parte del piano di adeguamento relativa all’evacuazione, in caso di emergenza, relativamente al nodo principale dei traffici. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 4° trimestre 2011. Opere di adeguamento antincendio Ospedale di Chioggia – 1^ fase: adeguamento nodo traffici - € 750.000,00 L’intervento fa parte di una serie di interventi previsti nell’ambito del più complesso programma dell’Azienda sanitaria, volto alla messa a norma antincendio ed alla riqualificazione funzionale degli impianti dell’intero presidio ospedaliero. Il progetto prevede la prima fase dell’intervento di adeguamento tecnico normativo inerente alla messa a norma impiantistica e architettonica del nodo traffici principale del monoblocco. Periodo di esecuzione: 3° trimestre 2010 / 4° trimestre 2011. Opere di adeguamento antincendio Ospedale di Chioggia – 2^ fase: Q.E. di smistamento €.500.000,00 L’intervento fa parte di una serie di interventi previsti nell’ambito del più complesso programma dell’Azienda sanitaria, volto alla messa a norma antincendio ed alla riqualificazione funzionale degli impianti dell’intero presidio ospedaliero. Il progetto prevede il rifacimento dell’attuale quadro generale a servizio del monoblocco ed il rifacimento delle linee di distribuzione principali alimentanti i sottoquadri di zona. Periodo di esecuzione: 4° trimestre 2010 / 3° trimestre 2011. Piano Aziendale 2010 Pagina 98 4.6 PIANO PER L’INFORMATICA Il Piano di attività per l’area informatica 2010 viene rappresentato nei punti sotto riportati: 1. Estensione della Terapia Informatizzata a tutto il Presidio Ospedaliero di Chioggia. Il progetto prevede l’avvio della nuova modalità di lavoro presso tutti i reparti di degenza e tutti gli ambulatori ospedalieri, con l’ulteriore arricchimento del fascicolo sanitario elettronico del cittadino. Gli obiettivi principali sono: il miglioramento dell’appropriatezza delle prescrizioni, l’eliminazione delle trascrizioni, la riduzione degli errori farmacologici, il controllo e la riduzione delle scorte di reparto. Prescrizione, somministrazione, consegna dei farmaci/presidi avvengono gestita completamente in via telematica, con la drastica riduzione della carta, la razionalizzazione della spesa farmaceutica, l’adozione di nuovi modelli organizzativi e di nuovi stili professionali. Il risultato finale consisterà nel raggiungimento della regola dell’appropriatezza (GIUSTO PAZIENTE - GIUSTO FARMACO - GIUSTA VIA DI SOMMINISTRAZIONE - GIUSTA DOSE - GIUSTA ORA - GIUSTA REGISTRAZIONE) 2. Sistema Informativo dei medici di Medicina Convenzionati (DGRV 3578/2009). Il progetto prevede il collegamento di tutti i medici di famiglia e pediatri (64) al network aziendale, la dotazione di un sistema di autenticazione forte per lo scambio sicuro di informazioni sensibili con l’Azienda Ulss N.14, l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico. L’Ulss 14 potrà così ottemperare alla DGRV n. 3578 del 24 novembre 2009, che prevede la trasmissione di flussi informativi tra l’Azienda ULSS e i medici di assistenza primaria. In particolare a “l'Azienda U.L.S.S. sarà chiamata a garantire il collegamento funzionale del proprio sistema informatico − informativo con gli applicativi gestionali dei Medici/Pediatri, rispettando o allineandosi alle specifiche della Regione, individuate nell'ambito di progetti in materia. In particolare, la normativa di riferimento prevede che l'attivazione del flusso informativo/informatico avvenga senza oneri tecnici ed economici per la trasmissione dei dati a carico dei medici convenzionati.” 3. Protocollo informatico, firma digitale e gestione documentale. Il progetto prevede l’estensione dell’attuale sistema di protocollo informatizzato a tutte le strutture aziendali e a tutte le comunicazioni in entrata e in uscita, attraverso il consolidamento dell’esperienza maturata con gli utenti che già utilizzano la firma digitale e con il superamento dell’attuale gestione cartacea, come richiesto dalla normativa dell’e-gov. In particolare: - i documenti in uscita saranno formati prevalentemente in elettronico e ad essi sarà associata la firma digitale; Piano Aziendale 2010 Pagina 99 - tutti gli allegati di protocollo saranno sottoposti, ove possibile, alla dematerializzazione attraverso scansione ottica; - i documenti in ingresso: sarà innanzitutto pubblicizzata la casella di posta istituzionale certificata aziendale per incentivare le comunicazioni elettroniche con PEC e firma digitale da parte degli altri enti, aziende, privati; - tutta la documentazione “interna” sarà trattata dall’attuale procedura di protocollo quale strumento di certificazione; - attivazione dell’archiviazione sostitutiva dei documenti informatici. 4. Aggiornamento della infrastruttura di rete fonia e dati (IRFD) e videosorveglianza Tale attività risulta propedeutica agli obiettivi precedenti (così come la successiva) e consiste nell’estendere il network aziendale realizzato, in particolare il wireless per supportare il perfetto funzionamento del sistema informativo e dei collegamenti telematici interni ed esterni all’Azienda. Adeguamento dell’attuale infrastruttura di rete al fine di garantire la sicurezza degli operatori e degli utenti e gestire al meglio, in base alla normativa vigente, il trattamento delle informazioni. I punti principali riguarderanno la sicurezza del cablaggio strutturato con individuazione, tra l’altro, di soluzioni atte ad un risparmio sui collegamenti/controlli e l’attivazione di servizi di difesa proattiva di controllo di accesso alla rete e rivisitazione dei sistemi di videosorveglianza. 5. Aggiornamento della infrastruttura IT – messa in sicurezza della serverfarm L’elevato livello di informatizzazione raggiunto dall’Azienda Ulss 14 impone l’adozione di misure idonee a salvaguardare i dati e le informazioni, per garantire la continuità di servizio dell’intera Azienda, come previsto peraltro dalla normativa sulla privacy. La messa in sicurezza richiede di: • adeguare le attuali infrastruttura IT (server e storage), che evidenziano una situazione oramai al collasso con concreta possibilità di perdita di informazioni sensibili, difficoltà a garantire il corretto funzionamento della attuali procedure informatiche e ad implementare nuovi servizi, adeguandola alle nuove necessità funzionali ed organizzative e per sfruttare appieno i benefici della gestione centralizzata dei server, delle postazioni di lavoro e delle aree dati; • centralizzare e consolidare lo storage (dati e applicazioni), in modo da fornire ai diversi server e agli utenti un sistema centrale, efficiente e condiviso per le diverse esigenze di memorizzazione dei dati e di conseguenza fruibile in maniera differenziata (Storage Area Network - SAN, Network Attached Storage - NAS) in base alle specifiche necessità applicative/funzionali; Piano Aziendale 2010 Pagina 100 • attivare il cluster database sulla nuova SAN, per trasferire l’attuale cluster Cache Medtrak sulla nuova SAN e garantire le prestazioni ed il livello di affidabilità necessari alle applicazioni sanitarie e amministrative; • aggiornare il sistema di salvataggio (backup) centralizzato, per garantire in modo automatizzato il salvataggio di tutti i dati aziendali sia su un sottosistema a dischi che su un sottosistema a nastri oltre che il ripristino selettivo e veloce di dati precedentemente salvati; • attivare di un sito secondario di "business continuity", per garantire la continuità di servizio della sala macchine in caso di guasto del sito principale senza richiedere interventi manuali di ripristino. 6. Adozione del nuovo sistema di posta elettronica aziendale web. La normativa sulla privacy richiede anche l’adozione di un sistema di posta elettronica centralizzata, dove le informazioni non sono memorizzate sui singoli client, ma sui server aziendali, opportunamente attrezzati e rispondenti alle disposizioni sulla riservatezza, continuità e salvaguardia. L’adozione del nuovo sistema, in fase di rilascio, richiede un apposito piano di attivazione che coinvolga tutti gli utenti aziendali. Piano Aziendale 2010 Pagina 101 4.7 PIANO ECONOMICO – FINANZIARIO Il Piano Economico per il presente esercizio, già trasmesso con il Bilancio Economico Preventivo nel mese di Marzo 2010, verrà aggiornato trimestralmente tenendo conto delle decisioni che verranno assunte sia a livello regionale dalla Direzione Regionale Risorse Socio-Sanitarie, dalla Direzione Aziendale e dalle indicazioni regionali che verranno fornite con il Visto di Congruità sul Bilancio. Questa Azienda ha sempre rispettato il tetto di spesa determinato dalla Regione con il “Visto di Congruità” ispirando la propria azione a comportamenti finalizzati al pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione con il Fondo Sanitario Regionale e le altre fonti di finanziamento. Per quanto riguarda la gestione finanziaria, l’analisi dei dati storici dimostra come le risorse finanziarie trasferite dalla Regione in corso d’anno vengano erogate con acconti mensili costanti stimati in via provvisoria dalla Regione in circa 106 mln pari a circa il 50% del finanziamento 2009, quota che copre circa il 93% delle entrate previste nel B.E.P. 2010. Non si è in grado di fare con certezza previsioni sulle altre entrate a seguito dello scorporo dell’Azienda a partire proprio dal 01.01.2010. Si prevedono, inoltre, pagamenti a valere per l’anno 2010 collegati alle definizione del rinnovo dei C.C.N.L. dell’area della Dirigenza b.e. 2008/2009 per un costo complessivo pari a circa € 1.248.705,00 (oneri inclusi) di cui €. 720.755,00 da erogare alla Dirigenza del Personale Dipendente ed € 527.950,00 da erogare personale convenzionato: Medici di Medicina Generale € 323.100,00 – Pediatri Libera Scelta € 74.200,00 – Medici di Continuità Assistenziale € 32.750,00 – Medici SUMAI €. 97.900,00. In attesa inoltre della definizione dei nuovi C.C.N.L. 2010/2012 dell’area della DirigenzaComparto del personale dipendente, come previsto dalla L.F. n. 203/2008 nel caso di mancato rinnovo del CCNL, a partire dalla mensilità di Aprile 2010 si prevede di pagare l’indennità di vacanza contrattuale per un importo annuo di circa €. 132.000,00 (oneri inclusi) e delle ipotesi d’incremento anno 2010 del personale convenzionato verso i quali si prevede di erogare aumenti per circa €. 233.932,00 (oneri inclusi): Medici di Medicina Generale €. 136.706,00 – Pediatri Libera Scelta €. 26.168,00 – Medici di Continuità Assistenziale €. 13.498,00 – Medici SUMAI €. 57.560,00. Va tenuto presente che rimangono a carico di questa Azienda i costi maturati a tutto il 31/12/2009, peraltro già accantonati nei bilanci precedenti, ma che comporteranno un movimento di cassa che porterà a variazioni negative sull’andamento di pagamento delle spettanze ai fornitori. Piano Aziendale 2010 Pagina 102 Le tensioni di cassa che si verificheranno nei primi mesi del 2010 sono dovute al pagamento di fatture relative al periodo precedente e potranno in parte essere assorbite solo col maggior utilizzo delle anticipazioni di cassa nelle forme stabilite dalla Legge Regionale e dalla convenzione con l’Istituto Bancario Tesoriere. Il costo dell’anticipazione comporta un addebito di interessi pari a Euribor meno 0,15 punti, nei primi mesi dell’anno sempre inferiore all’1%, mentre il mancato rispetto dei termini di pagamento ai fornitori comporta l’addebito di interessi calcolati in base al D. Lgs. 231/2002, di 7 punti in più del tasso BCE, attualmente intorno all’8% e destinato ad aumentare per non più di un punto nel corso dell’anno 2010. Al fine di migliorare la gestione finanziaria si è dato corso al completamento del progetto di recupero crediti utilizzando apposita convenzione con Equitalia alla quale, dopo l’invio del sollecito al debitore senza esito, verrà affidato l’incarico del recupero del credito mediante iscrizione a ruolo con oneri a carico del debitore moroso. Attualmente le cadenze di pagamento si fornitori possono essere così sintetizzate: • le imprese edili circa 300 giorni; • i fornitori a contratto e gli altri circa 360 giorni, per problemi legati all’iter burocratico da parte degli uffici liquidatori; • le istituzioni (case di riposo, ceod, cooperative, ecc.) circa 150 giorni; • gli stipendi, i contributi previdenziali e assistenziali, le farmacie territoriali, i medici di base, gli specialisti interni vengono pagati regolarmente ogni fine mese. Piano Aziendale 2010 Pagina 103 5. CITTADELLA SOCIO – SANITARIA DI CAVARZERE S.R.L. Piano Aziendale 2010 Pag. 104 Pagina 104 5. CITTADELLA SOCIO – SANITARIA DI CAVARZERE S.R.L. Alla luce dei contenuti e degli indirizzi espressi dalla programmazione regionale, ripresi ed esplicitati nel progetto di sperimentazione gestionale DGRV n. 880/2004 che ha dato il via al nascere di CITTADELLA SOCIO SANITARIA DI CAVARZERE, l’ Azienda ULSS 14 di Chioggia insieme a rappresentanti della società ha avviato, dopo il primo triennio di attività, un approfondito percorso di studio, finalizzato a valutare opportunità e risorse connesse al riordino del settore e con lo scopo precipuo di riqualificare la propria offerta al territorio. Ciò allo scopo di attrezzare un sistema di cura rispondente alle necessità del territorio e alle migliori prassi assistenziali e riabilitative. 1) SERVIZI PREESISTENTI E IN CONSOLIDAMENTO A partire dall’anno 2005 e nel corso dei primi due trienni di sperimentazione gestionale, nella trasformazione dell’ex-struttura ospedaliera si sono definite ed attuate tre linee di produzione : A. il “Poliambulatorio” B. la “Comunità Terapeutica Residenziale Protetta” C. il Servizio di Chirurgia Ambulatoriale. A. Il Poliambulatorio, che offre una completa gamma di attività ambulatoriali polispecialistiche (nelle specialità e servizi di Allergologia, Angiologia, Cardiologia, Chirurgia Generale – Plastico Ricostruttiva - Vascolare, Dermatologia, Diabetologia, Ecografia, Laboratorio Analisi (punto prelievi), Medicina Fisica e Riabilitativa con Servizio di Fisiochinesiterapia, Medicina Sportiva, Oculistica, Ortopedia, Otorinolaringoiatria, Pneumologia, Radiologia, Urologia) è un centro in progressivo consolidamento, sia per l’inserimento di aggiornate metodiche e diagnostiche, sia per il costante e continuo interscambio e lavoro di gruppo tra professionisti. B. Come da tempistica prevista dal progetto di sperimentazione è stata avviata e terminata la ristrutturazione di una palazzina dell’ex-complesso ospedaliero, incluso l’allestimento alberghiero, per accogliere la Comunità Terapeutica Residenziale Protetta. E’ stato di seguito definito l’organico per le attività previste e reclutato il personale necessario per l’avvio delle attività. Nel mese di ottobre 2005 sono stati accolti i primi ospiti della comunità. Fino alla fine dell’anno 2007 sono stati seguiti 34 utenti, di cui solo 4 provenienti da altre Aziende ULSS. Ad oggi sono costantemente presenti 16 ospiti, che giornalmente seguono un ricco ed articolato programma di attività riabilitative, sempre in costante evoluzione ed aggiornamento. Nel progetto complessivo di sviluppo di Cittadella Socio-Sanitaria si prevede il consolidamento delle attività residenziali e l’inserimento di nuove attività diurne e semiresidenziali del CTRP, come evidenziato nella successiva parte del documento relativa alle nuove attività. Piano Aziendale 2010 Pagina 105 C. Quanto al Servizio di Chirurgia Ambulatoriale, la Cittadella effettua interventi ambulatoriali chirurgici (ad esempio la legatura e stripping vene, la liberazione del tunnel carpale). L’attività è stata avviata grazie alla collaborazione con équipe specializzate di professionisti medico-chirurghi, anestesisti e strumentisti. Gli spazi chirurgici sono allestiti secondo moderni criteri tecnologici e dotati di attrezzature all’avanguardia. Grazie al raccordo con il Servizio di Anestesia e Rianimazione dell’Azienda ULSS 14 (accordo sottoscritto e comunicato con nostra lettera prot n. 138 del 20.01.2006 e ricevuto dalla ULSS con prot n. 1472 ulss del 25.01.2006 ), così come previsto da disposizioni regionali, è garantita l’assistenza in caso di complicazioni che richiedano l’emergenza ed il ricovero in struttura ospedaliera. Del totale delle prestazioni ambulatoriali erogate nell’anno 2009 (includenti sia l’attività di poliambulatorio che di chirurgia ambulatoriale) il 92,48 % delle prestazioni vengono effettuate su pazienti residenti nel territorio dell’ULSS 14. 2) AREA DEI NUOVI SERVIZI SOCIO SANITARI INTEGRATI PROGETTAZIONE ED AVVIO GIA’ NEL CORSO DELL’ANNO 2010 E’ possibile elencare i servizi che saranno attivati nel breve periodo: • Nuove attività diurne e semiresidenziali del CTRP • UTAP (Unità Territoriale di Assistenza Primaria) • Assistenza domiciliare • Attività di Sportello Integrato (COMMUNITY CARE) • Assistenza Farmaceutica (distribuzione diretta) • Gestione di servizi amministrativi e tecnici (CUP unico, Portineria e Centralino, Trasporti, Servizi Tecnici). La nuova articolazione della rete d’offerta consentirà nel breve – medio periodo agli utenti della Cittadella di trovare tra le unità operative della medesima una più ampia varietà di soluzioni diagnostiche, terapeutiche e assistenziali nel comparto delle cure riabilitative e dell’assistenza, migliorando i profili di appropriatezza nelle cure e nella gestione delle risorse. Saranno inoltre accorpati in Cittadella i servizi tecnico-amministrativi come pure sarà decentrata in Cavarzere la distribuzione dei farmaci per residenti cavarzerani, con un significativo risparmio in termini economici e di tempi di risposta. Nel medio- lungo periodo • Nuove degenze di RSA PER DISABILI Nel medio-lungo periodo sarà attivata la RSA per disabili che si rende indispensabile per potenziare il comparto del trattamento del rischio di perdita dell’autonomia e per svolgere funzioni Piano Aziendale 2010 Pagina 106 di supporto al mantenimento delle capacità necessarie alla conservazione di adeguati livelli di “self care”. Per tali servizi i residenti cavarzerani ancora oggi si rivolgono a strutture fuori del territorio di riferimento. Inoltre il gruppo di lavoro istituito con decreto del Segretario Regionale Sanità e Sociale n° 36 del 28 maggio 2009 ha predisposto una relazione trasmessa con nota prot. 725108 del 30/12/ 2009 al Presidente della Giunta Regionale nella quale si auspicava l’utilizzo di un’area nell’ambito dell’ex plesso ospedaliero di Cavarzere per edificare la nuova struttura residenziale per anziani. Considerato pertanto l’interesse del Comune di Cavarzere a perseguire tale soluzione, sempre nel medio periodo è presumibile che nell’area dell’ex plesso ospedaliero di Cavarzere si trasferisca l’IPAB di Cavarzere con propria autonomia. Infine facendo riferimento anche a un’ottica di più lungo periodo, in base allo sviluppo della programmazione nell’area di riferimento ed alla evoluzione del modello Veneto di assistenza primaria, sarà da valutare l’attivazione di un Ospedale di Comunità come naturale evoluzione del percorso assistenziale avviato con l’UTAP. Piano Aziendale 2010 Pagina 107