Asia centrale: Gruppi etnici e lingue

GRUPPI ETNICI E LINGUE
Le lingue dell’Asia centrale appartengono, nella loro maggioranza, al gruppo
delle lingue turche, tra cui le principali
sono il turco, l’azero, il turkmeno, l’uzbeko, il kirghiso, il kazako, l’uiguro. Il
gruppo delle lingue turche è a sua volta
associato alle lingue mongole e a quelle
tunguse-manciù del nordest della Cina
nella grande famiglia delle lingue altaiche.
Il tagiko (insieme ad alcune lingue
parlate in Afghanistan, come il pashtu)
appartiene invece al gruppo indo-iranico, della famiglia delle lingue indoeuropee.
Dal punto di vista dell’antropologia
fisica, cioè dei caratteri somatici, le popolazioni dell’Asia centrale (turchi e
tagiki) appartengono in prevalenza al
gruppo asiatico degli europidi. Hanno
per lo più una statura media, corporatura massiccia e tendente alla pinguedine, faccia larga, pelle bianca o bruna,
peli abbondanti.
Notevolmente diverso è invece il
gruppo mongolide, che vede i mongoli
imparentati a cinesi, giapponesi, coreani, eschimesi in quella che è popolarmente chiamata «razza gialla».
Tratti fisici caratteristici dei mongoli
sono la statura relativamente bassa, il
naso largo e poco rilevato, gli zigomi
sporgenti, la pelle giallo-olivastra e
una piega delle palpebre che è detta
appunto «plica mongolica». Quest’ultimo carattere (che produce gli «occhi
a mandorla») è probabilmente un fe-
nomeno di adattamento: si sarebbe
sviluppato in epoche assai antiche per
permettere una maggiore protezione
degli occhi rispetto ai venti sabbiosi
dei deserti.
In realtà, la maggior parte delle popolazioni dell’Asia centrale presentano
elementi somatici promiscui. Anche se
la componente europide è decisamente
la più forte presso quasi tutte le popolazioni turche, tuttavia s’incontrano di
frequente tratti mongolici.
Questa promiscuità di tratti si spiega
come il risultato di una lunga storia che
ha visto popolazioni diverse, nel corso di
millenni, incontrarsi, combattersi, convivere, dar luogo a molteplici incroci. Le
popolazioni del Pamir, luogo di passaggio tra i più tipici, sono, non a caso, tra
le più miste dal punto di vista somatico.
E alcuni studiosi hanno ipotizzato una
nascita del gruppo turco da un antichissimo, secolare meticciato fra bianchi e
gialli. I turchi non sono una razza, ma un
gruppo di popolazioni unite solo dal
parlare lingue affini, e da una comunanza di religione e di cultura.
L’attenzione alla storia ci aiuta a capire meglio anche la distribuzione attuale delle lingue. Un tempo, e per
molti secoli, in tutta l’Asia centrale si
parlarono lingue iraniche: dal punto di
vista storico, il tagiko è una specie di sopravvivenza, quasi un residuo archeologico di quell’epoca. Alcune delle
antiche lingue iraniche sono oggi parlate da piccole minoranze, altre si sono
Ciuvako
Tataro Baskiro
estinte dopo il Mille. Queste popolazioni di lingua iranica si scontravano
già poco meno di duemila anni fa con
altre popolazioni, come gli Unni, che gli
storici considerano proto-mongoli o
proto-turchi, comunque provenienti
dalla stessa regione (l’Altaj).
Più tardi, con l’avanzata e l’affermazione dei turchi, anche le loro lingue si
imposero poco per volta sulle precedenti. Ma esistono incroci, come tra gli
uomini, anche tra le lingue. Per esempio,
in tutte le lingue turche si nota una ricchezza di «prestiti», cioè di parole o di
forme provenienti soprattutto dal persiano e dall’arabo (lingua sacra, quest’ultima, dell’Islam), ma anche dal
russo, dal mongolo e dal cinese.
Dalle lingue turche, del resto, sono
venuti anche a noi dei «prestiti», come
yogurt, chiosco, turbante, sorbetto, caffè
e ciabatta.
Il mongolo ha un suo alfabeto, derivato dal siriaco, che gli venne trasmesso
molti secoli fa dagli uiguri. Le lingue
turche sono state scritte per secoli
usando l’alfabeto arabo. Nel Novecento, la Turchia ha adottato l’alfabeto
latino, mentre l’Unione Sovietica ha imposto quasi ovunque prima l’alfabeto
latino, poi il cirillico.
Oggi si discute, nelle repubbliche
dell’Asia centrale, se tornare all’alfabeto arabo (come vorrebbero gli islamisti) o introdurre quello latino, ritenuto
più adatto alle relazioni internazionali.
La distribuzione
delle lingue in Asia
centrale.
Tataro
Armeno
Curdo
Lingue caucasiche
Calmucco
Buriato
Manci
LINGUE
Sino-Tibetane
Turco
Kazako
Uralo-Altaiche
Karakalpako
Azero
Turkmeno
Mongolo
Turche
Uzbeko
Ki r g h
iso
Mongole
Uiguro
Tunguso
Manci
Tagiko
Persiano
Indoeuropee
Tagiko
Pashtu
Dari
Indo-Arya
Urdu
Altre
Sindhi
Hindi
Gujarati
Marathi
Bengali
Semitiche
ano
Arabo
Iraniche
Slave
Tibetano
Beluci
Birm
Qashgai
Cinese
Panjabi
Dravidiche
Mon-khmer
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