Senza peccato, Betony Vernon - Fabiana Sargentini, 08.07.2016 Intervista. La lussuria o del godimento collocato al primo posto, indipendentemente dall’amore per il prossimo. A tavola con la celebre designer di gioielli erotici Notte senza luna. Doppio terrazzo mozzafiato che in confronto il set de La grande bellezza è un postaccio. Cena post presentazione di un libro. Sfido la mia astemia per trasformarmi in Fabulous Fab: sorriso a trentadue denti, giuliva, battuta pronta, senza vergogna rivolgo la parola a tutti (per quanto vip siano). Dal nulla si irradia un potente fascio di luce ed arriva Lei: altissima, elegantissima, diafana eppure terrestre, ben piantata nei suoi tacchi quindici che la rendono watussa per una sera, valchiria per sempre. A scatola chiusa, m’innamoro. In un secondo momento riconosco accanto a lei un vecchio amico di gioventù, prestante dandy, artista di talento e successo riconosciuto anche oltreoceano, chiacchierato per un matrimonio decennale con l’artista più nota nel mondo. Lui è la mia chiave per accedere a Lei. Betony (Vernon, designer di gioielli erotici) al dito medio di entrambe le mani indossa due anelli incredibili con due palline grandi come noccioli di ciliegia (che scoprirò chiamarsi double sphere massage) che, rivoltati sul palmo, a contatto con la carne del fortunato su cui si posano, producono sensazioni degne di un boudoir. Eye contact e siamo in sintonia. Ed eccoci qui, la domenica successiva, nel giardino di una villa in Umbria. Prima di sederci e iniziare l’intervista Betony mi adorna il braccio sinistro, dalla mano al gomito, con una sua corda d’argento (della serie «knots»), nata come un guanto ma di pratico uso per il bondage. Mio figlio staziona accanto a noi leggendo Topolino e mangiando biscotti. Prima che l’argomento si infuochi, fortunatamente, arriva il padre e lo porta a giocare. Dal vocabolario: «La lussuria è il disordinato desiderio del piacere sessuale dove il proprio piacere sessuale viene collocato al primo posto, come fine a sé stesso». Tu pecchi di lussuria? Io non faccio mai l’amore senza fare l’amore. Neanche se è stato solo per una notte, perché alla base ho l’amore per me stessa: se insegnassimo l’amore e il rispetto di se stessi ci sarebbe molto più piacere, condiviso. Quando diventa totalmente consumistico e individualista, solo per il piacere del sé, fai un amore che non è tanto interessante, usi solo una parte della potenza. La lussuria è anche definita accecamento della mente e turbamento della volontà La lussuria ha un effetto forte su di noi, quando fai l’amore bene metti in giro una quantità di ormoni che generalmente sono messi nel sistema in dosi molto minime, per esempio la dopamina, e le beta-endorfine, che salvo un elemento, hanno la stessa formula chimica degli oppiacei. Nel secondo cerchio dell’Inferno vengono puniti i lussuriosi Trovo che considerare fare l’amore un peccato è un peccato perché se noi non produciamo la vita con l’amore, con un lavoro sul benessere spirituale allora non avanzeremo, non ci tireremo fuori, dal casino che c’è. Lo ha detto anche Martin Luther King, il problema non è quello di non essere avanzati abbastanza velocemente con la scienza, è che abbiamo dimenticato di avanzare con il lavoro sullo spirito: è la radice di tutti i problemi sociali più orribili, dal razzismo all’avarizia alla lussuria: ci sono anche delle cose lussuriose che secondo me fanno male, fanno male all’uomo come fanno male alla donna. Come, per esempio, la pornografia in dose massicce o il sesso puramente consumistico. È naïve pensare che il sesso non tocchi lo spirito. Oggi se esplori svariate piattaforme sociali, da Facebook a Instagram a Tumblr, da una parte c’è un’onda di donne che si stanno veramente riscoprendo, c’è movimento, e poi c’è un giro di donne (e uomini) che come modello ha un modello pornografico che ci porta delle cose superficiali e l’amore non è superficiale per niente, l’amore è una grande forza. Per cui avendo paura di fare l’amore uno ha paura dell’amore: è un casino. La mia missione è smantellare il tabù del piacere. Quando sei venuta in Italia hai sentito la pressione della Chiesa Cattolica sulla sessualità degli italiani? Tu vivi a Parigi, ma per lavoro viaggi molto, percepisci una differenza tra l’Italia e gli altri paesi del mondo? Gli italiani sono molto più sensuali, connessi ai loro sensi, questa terra è baciata da dio, guardati intorno, i sensi sono accesi, illuminati. Nel 2006, per la trasmissione Loveline, su Mtv, mi hanno detto «sei l’unica persona che può parlare di sesso in televisione con buongusto». L’audience era dai 13 ai 60 anni. Sono degli amanti stupendi gli italiani. Ma non bisogna mai generalizzare. Nella mia esperienza, nella sessualità, ognuno ha il suo cammino. Il consumismo si applica facilmente a tutto oggi. La pornografia è un cattivissimo insegnante, anti piacere, e la pornografia la guardano i bambini nel momento in cui hanno un computer La sessualità va spiegata, bisogna insegnarla a scuola. L’ignoranza è pericolosa. Fino a 50 anni fa l’uomo doveva darci un orgasmo. Oggi l’orgasmo è nostro. In una visione utopistica, secondo te, se tutti si amassero di più e senza sensi di colpa, se si scoprisse il piacere del corpo in tutte le sue forme (ad esempio tramite l’uso dei tuoi gioielli), il mondo sarebbe un luogo più pacifico? Assolutamente. La base è l’amore, con l’amore non faccio male nemmeno alla terra. Se si coltivasse l’amore, anche il Dalai Lama lo dice, l’amore e il rispetto, l’essere gentili uno con l’altro, nel movimento che c’è in corso le donne non devono schiacciare gli uomini, dobbiamo andare insieme, il mio libro (The boudoir bible: the unhinibited sex guide for today, Rizzoli) è per tutti, parla agli uomini e alle donne. Oggi dobbiamo imparare ad accettare chi siamo, che nessuno è meglio dell’altro, questo è il punto di partenza, la differenza è importante. È l’accettazione che dà la felicità. Dove prendi ispirazione per i tuoi gioielli? Pensi a delle specifiche pratiche sessuali che si potrebbero fare indossandoli? Il mio lavoro comincia a manifestarsi nel 1992 con oggetti per il corpo simbolici, da condividere nel fare l’amore, per un incremento del piacere. I tantristi considerano fare l’amore più a lungo il modo di raggiungere il divino, oltre la meditazione. Trovavo in giro degli oggetti sessuali fatti con materiali che non mi piacevano. Ad esempio le boules de geisha, che favoriscono l’esercizio delle donne di piacere asiatiche, all’inizio erano d’avorio, di pietra, di metallo. Col tempo diventano di plastica, colorati o dipinti con bagni di sostanze tossiche. Ho pensato di fare oggetti in argento e oro, in risposta a quello che c’era sul mercato. Per me la cosa più importante è che siano body safe e duraturi, Un oggetto che aumenta il benessere sessuale incrementa il benessere generale. È come il cibo: se mangi i cibi morti, industrializzati fai male, non solo al tuo corpo, ma anche alla tua mente e dunque al tuo spirito, e allora, come puoi pensare di avere una vita sessuale soddisfacente allo stesso tempo? Pensando all’altro peccato carnale di incontinenza, tu pecchi di gola? Ami il cibo? Quanto il piacere del gusto si lega al piacere fisico, sessuale? A livello neurologico viene acceso lo stesso punto nel cervello il piacere, se stai mangiando e se stai facendo l’amore. Quindi mangiare bene è legato al fare l’amore bene. Dopo una magnata all’italiana, come quello che abbiamo fatto oggi, l’unica cosa che desidero è andare a dormire. Una persona che mangia bene e che ha un buon igiene di vita in generale ed è sessualmente soddisfatta, ha un modo di muoversi nello spazio soddisfatto. Lo vedi camminare e sai che sta bene nel suo corpo, si vede. Mangiare male è una malattia come lo può diventare un vita sessuale insoddisfacente. Nel 1990, quando sono arrivata in Italia, il cibo industrializzato non c’era ancora come c’è oggi, poi purtroppo è arrivato anche qui. Mi piace mangiare le cose vere, vado al mercato dove sono, a Roma, a Parigi. Voglio vedere la terra sulle verdure. Dovrebbe essere abolita la plastica che le racchiude. Il cibo industrializzato è da evitare a tutti i costi. I bambini chiedono di andare da McDonald e le madri, per comodità, accettano. Tutto questo è legato alla storia del femminismo, le madri potevano aprire una scatoletta e avere la cena pronta. La psicologia del fast food è stata molto studiata. Quando chiudo l’iPad per sancire la fine dell’intervista, mi accorgo di avere ancora il polso e la mano legati. Scioglie gli artistici nodi e mi chiede «come ti senti, nuda eh?». Annuisco guardando i segni rimasti sulla pelle orfana della corda che mi ha accarezzato per un paio d’ore: mi ha dominata senza che me ne rendessi conto. © 2017 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE