Relazione scientifica short term mobility ZIFARELLI Lo scopo di questo progetto di short term mobility era di apprendere una innovativa tecnica di elettrofisiologia grazie alla quale è possibile studiare canali ionici e trasportatori espressi in organelli intracellulari, in particolare endosomi e lisosomi. L’obiettivo è stato raggiunto con pieno successo. Inoltre la permanenza nel laboratorio del Prof. Xu ha consentito di stabilire una collaborazione con uno dei gruppi di ricerca più avanzati e affermati nel campo del trasporto ionico attraverso endo-lisosomi. Alla base della tecnica vi è l’incubazione di cellule di mammifero con la vacuolina, una sostanza chimica che è in grado di allargare i corpuscoli endo-lisosomiali fino a 5-6 micron in maniera tale che siano visibili con un microscopio ottico e un obiettivo di ingrandimento 40X. Il meccanismo di azione della vacuolina al momento non è ancora noto. Con questo trattamento diventa comunque possibile compiere esperimenti di patch-clamp su corpuscoli endo-lisosomiali e studiare quindi proteine di trasporto endogene o espresse eterologamente. Un aspetto importante di questo tipo di esperimenti è la rottura della membrana plasmatica in maniera tale che i corpuscoli endo-lisosomiali siano liberati dall’ambiente cellulare ed accessibili agli esperimenti di patch-clamp. La rottura viene eseguita con una pipetta da patch che taglia la membrana plasmatica in prossimità del bordo della cellula. La rottura non è netta ma avviene compiendo piccoli movimenti con la pipetta attaccata alla membrana. I movimenti devono essere decisi ma non eccessivamente bruschi in modo da non danneggiare gli endo-lisosomi e da fare in modo che essi, anche se accessibili, rimangano confinati in prossimità della cellula dove sono meglio visibili e più facile è l’approccio con una nuova pipetta da patch. Infatti la pipetta usata per liberare gli endo-lisosomi viene sostituita con una nuova pipetta e sugli endo-lisosomi liberati si possono compiere esperimenti di patch-clamp in maniera analoga a quanto si fa normalmente con 1 cellule intatte. Questa fase richiede una considerevole esperienza e manualità che possono essere acquisite solo con una pratica costante e adeguatamente prolungata. La preparazione delle cellule con endo-lisosomi allargati, in particolare utilizzando cellule Hek e Cos-1, e la liberazione degli endo-lisosomi dalle cellule è stata ripetuta diverse volte raggiungendo una ottima manualità in questa che è una fase critica in questo tipo di esperimenti. Una volta liberati dalla membrana plasmatica, sugli endo-lisosomi allargati viene applicata la tecnica del patch-clamp in maniera analoga a quanto si fa su cellule intatte, stabilendo prima un cosiddetto giga-seal tra pipetta e membrana e poi rompendo la membrana per ottenere accesso al lato interno della membrana. Un esempio di una misura di patch-clamp su un lisosoma di una cellula Cos-1 trasfettata con il canale TRPML1 è rappresentata in figura 1. In questa misura è possibile osservare come l’attività basale di TRPML1 dia origine a una corrente limitata che è difficile distinguere da correnti non specifiche. La corrente viene però fortemente aumentata dall’agonista specifico ML-SA1 (Mucolipin Synthetic Agonist) che conferisce anche una specifica voltaggio dipendenza. In conclusione, l’obiettivo del progetto di short term mobility, l’apprendimento degli elementi fondamentali della tecnica di patch-clamp su endosomi e lisosomi è stato pienamente raggiunto. La tecnica potrà quindi essere utilizzata nel laboratorio dello scrivente sia per studiare gli antiporti Cl/H+ ClC-5 e ClC-7, sia per studiare altre proteine localizzate in endo-lisosomi. A questo riguardo è stato già raggiunto un importante risultato preliminare; è stata infatti verificata l’espressione di ClC5 (marcato con GFP) in vescicole endo-lisosomiali di cellule Cos-1 trattate con vacuolina (Fig. 2). Questo suggerisce che l’antiporto ClC-5 può essere effettivamente studiato con questa tecnica anche se a causa della mancanza di tempo non è stato possibile effettuare queste misure durante il soggiorno presso il laboratorio del Prof. Xu. 2 Inoltre, un ulteriore risultato della short term mobility è quella di aver stabilito una collaborazione con uno dei gruppi di ricerca più avanzati e affermati nel campo del trasporto ionico attraverso endo-lisosomi. Legenda delle figure Figura 1 Misure di patch-clamp su endo-lisosomi di cellule trasfettate con il canale TRPML-1 ottenute con soluzione citoplasmatica contenente (in mM): 140 K-Gluconato, 4 NaCl, 1 EGTA, 2 Na2-ATP, 2 MgCl2, 0.39 CaCl2, and 10 Hepes (pH 7.2; concentrazione di calcio libero ∼100 nM). La soluzione in pipetta conteneva (in mM): 145 NaCl, 5, KCl, 2 CaCl2, 1 MgCl2, 10 Mes, 10 Hepes, and 10 glucosio (pH 4.6). La traccia in rosso mostra l’effetto dell’attivatore ML-SA1 (Mucolipin Synthetic Agonist) a una concentrazione di 20 μM. Figura 2 A) cellule Cos-1 trasfettate con 0.5 μg di DNA del canale TRPML1 e trattate overnight con 5 μM di vacuolina. B) immagine in fluorescenza delle stesse cellule mostrate in A). Il canale TRPML1 trasfettato è infatti marcato con la sonda fluorescente rossa mCherry. C) cellule Cos-1 trasfettate con 0.5 μg di DNA del trasportatore ClC-5 e trattate come in A). D) immagine in fluorescenza delle stesse cellule mostrate in C). Il trasportatore ClC-5 trasfettato è infatti marcato con la sonda fluorescente verde GFP. 3 Figure 1 Whole endolysosome patch TRPML-1 WT ML-SA1 (Mucolipin Synthetic Agonist) Figure 2 A B C D