l`ordine incontra il presidente dei farmacisti del giappone, dr

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Anno III – Numero 421
Venerdì 30 Maggio 2014, S. Felice, Ferdinando
AVVISO
Ordine: 9 Giugno p.v.
Serata di Burraco:
Beneficenza
Notizie in Rilievo

Scienza e Salute
1. Cinque buoni consigli
per riuscire
a non rimandare i
propri impegni
2. ..Sei un vero cinico? Il
tuo cervello rischia di
ammalarsi di Alzheimer
3. Come mai gli animali
vanno in calore e
l’uomo no?

Prevenzione e
Salute
4. Le 14 cause
(sorprendenti) di
disidratazione
5. Fumo: sigaretta
elettronica non e'
alternativa sana a
tabacco

Farmaci e Salute
6. Pillola dei 5 giorni
dopo: Nessun effetto
anti-abortivo
Proverbio di oggi……..
Cagnano ‘e musicante ma ‘a musica è sempe ‘a stessa
L’ORDINE INCONTRA IL PRESIDENTE DEI
FARMACISTI DEL GIAPPONE,
DR. KOBAYASHA
Oggi più che mai è sempre necessario che la Categoria dei
farmacisti entri in contatto con Colleghi Europei e di altri
Continenti per sviluppare una rete di relazioni internazionali
tali da dare alla figura del Farmacista un ruolo sempre più
qualificato.
Proprio per questo spirito il Consiglio dell’Ordine, nel
rispetto del suo programma di sviluppo triennale, Martedì
p.v. incontra il presidente nazionale dei Farmacisti
Giapponesi, Dr Kobayasha, con il duplice obiettivo: “culturale e relazionale” al
fine di creare momenti di coesione e occasioni di incontro con altri Colleghi
per scambiare esperienze.
ORDINE: SERATA DI BURRACO PER
L’ U.N.I.T.A.L.S.I.
Lunedì 9 Giugno, ore 21.00, sede Ordine, serata di beneficenza per
l’UNITALSI.
Come Partecipare: collegarsi al sito dell’Ordine, sez. Eventi, oppure
contattare gli uffici dell’Ordine o spedire un sms al n. 339 81 77 933
ORDINE: CORSO ECM GRATUITO
Come Partecipare:presentarsi direttamente presso la sede dell’Ordine, h. 9.00
Data
Argomento
C.F.
Sabato 31 Maggio La pelle che non ti aspetti: gli inestetismi cutanei 6
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 421
SCIENZA E SALUTE
CINQUE BUONI CONSIGLI PER RIUSCIRE
A NON RIMANDARE I PROPRI IMPEGNI
Escamotage psicologici, supportati da teorie e ricerche, che aiutano chi è
geneticamente incline a procrastinare a smettere di farlo e a svolgere i propri
compiti.
Spesso non basta nemmeno essere diligenti nell’appuntare le cose
da fare sul foglietto e giocare a eliminarle una a una: procrastinare
infatti, lo dice anche una recente ricerca americana, sarebbe
scritto nei nostri geni. E dunque, per chi viene colpito e irretito
dalla dolce arte del rimandare ogni compito importante all’infinito
o di attendere l’ultimo minuto possibile per compiere un’azione,
non restano che i consigli e gli escamotage psicologici per vincere la
pigrizia del “farò” e rientrare rapidamente nell’ottica del “faccio”.
Un’intera vita passata a procrastinare: La procrastinazione peraltro colpisce non solo i compiti
quotidiani o il lavoro, ma spesso è legata alle decisioni importanti della vita: decidere di cambiare
lavoro, di provare ad avere un figlio, di chiedere un prestito per acquistare una casa fanno parte dei
grandi temi che provocano a chi rimanda un forte stress.
Si calcola che questo tipo di procrastinazione colpisca il 20% della popolazione adulta. Anche la
psicologia clinica ha studiato molto i modi per uscire dal tunnel del rimandare.
E tra i molti studi, ecco i cinque consigli pratici considerati più utili per provare a sovvertire la regola e
cambiare il proprio comportamento.
Primo? Semplicemente, iniziare: Il segreto sta tutto nel cominciare a svolgere un compito: perché
la mente umana ha più facilità a continuare una cosa già cominciata e portarla a termine, piuttosto che
dover affrontare un compito da zero. E iniziare aiuterebbe anche a placare l’ansia, innescando dunque
quello che viene definito l’“effetto Zeigarnik” (nome di una psicologa degli anni Venti), quello stato di
tensione e di ansia legato a un compito non portato a termine, che se iniziato però innesca un circolo
virtuoso... facendoci venire un irrefrenabile desiderio di finire quel che si è iniziato.
Secondo, spacchettare il proprio compito. Il secondo consiglio è quello di suddividere un grosso
impegno in tante parti più facili da affrontare singolarmente e di ragionare portando a termine un
piccolo passo dopo l’altro. Questo semplice escamotage aiuterebbe a ridurre l’ansia e la paura di non
farcela, e il vedere le singole azioni completate spronerebbe, ancora una volta, ad andare avanti.
Terzo: perdonarsi sempre: essere compassionevoli nei confronti dei propri fallimenti nel rispettare i
tempi non è una debolezza, anzi. Perdonarsi aiuterebbe piuttosto a ricominciare e auto-incoraggiarsi
funzionerebbe meglio che punirsi per quello che ancora non si è fatto. Lo sostiene una ricerca del 2010
svolta dall’università di Carleton, Ottawa, Canada.
Quarto? Cercare la motivazione profonda. La domanda a cui rispondere è: perché lo sto facendo.
Ovvero, trovare una motivazione, anche semplice e banale, al perché desideriamo che il compito
venga portato a termine. Scavando a livello motivazionale infatti, il compito sarà più facile da eseguire.
Quinto, bando a perfezionismo e ansia da fallimento: Passare il tempo a dire “sarà tutto
perfetto”, o al contrario a pensare “non riuscirò mai perché non sono in grado” sono due grandi scogli
mentali al prosieguo di un’azione programmata. La mente va dunque addomesticata, anche con banali
movimenti del capo che aiutano - mentre stiamo pensando di non riuscire - a negare quel che stiamo
auto-affermando. Il senso psicologico è quello di “mettere in dubbio i propri dubbi” per azzerare il
pensiero e potersi concentrare, finalmente, sul risultato. (Salute, Corriere)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 421
PREVENZIONE E SALUTE
LE 14 CAUSE (SORPRENDENTI) DI DISIDRATAZIONE
Il corpo umano è composto dal 55 al 70% di acqua, e tali livelli vanno mantenuti elevati, per non
disidratarsi: perdere fino all’1,5% dei livelli di acqua infatti compromette le funzioni vitali abbassando
drasticamente l’energia fisica, cambiando .l’umore, affaticando il cervello. Ma spesso – a parte le cause
più ovvie, come il caldo e il sole – vi sono situazioni non banali in cui il nostro corpo ha bisogno di un
maggior apporto di liquidi per non disidratarsi. Dall’allattamento al ciclo mestruale, passando per il
consumo di alcolici e lo scarso apporto di frutta e verdura nella dieta, ma anche l’età avanzata e lo stress.
Chi soffre di diabete è a maggiore
Una dieta poco ricca di frutta e
rischio di disidratazione. Questo
verdura è ancora una volta causa di
perché quando i livelli di zucchero
disidratazione, se non è bilanciata
nel sangue sono troppo alti, il
con il consumo di molta acqua
corpo cerca di eliminare il glucosio
attraverso le urine
Le donne che allattano sono tra
Sempre in tema femminile, i giorni
le categorie che consumano
del ciclo mestruale mensile
maggiormente i liquidi e hanno
estrogeni e progesterone variano i
un alto bisogno di reintegrarli,
livelli di idratazione della donna, che
con acqua e se necessario
ha dunque necessità di consumare
integratori, in modo da poter
quantitativi maggiori di acqua,
nutrire il proprio bimbo in modo completo.
anche per contrastare i casi di perdite abbondanti
Anche gli integratori dietetici
Anche i medicinali potrebbero causare
in pastiglie hanno un potente
disidratazione: leggere sempre con
effetto diuretico: che si tratti di
attenzione gli effetti collaterali delle
vitamine, o di sostanze naturali
medicine prescritte è il modo migliore per
a base di verdure e piante, è
capire se hanno effetti diuretici e se è
meglio consumarli accompagnati da molta acqua
necessario reintegrare i liquidi persi bevendo di più
Attenzione anche ai momenti di forte stress, quando si è eccessivamente sotto pressione: i cambiamenti
ormonali dovuti a questo stato fisico inducono anche uno stato di disidratazione nel breve periodo. Bene
dunque bere nei momenti più stancanti, ma l’ideale è ovviamente combattere lo stress alla radice
Le diete che eliminano del tutto o in
parte i carboidrati, tolgono dal corpo
umano anche gran parte dei liquidi: il
che, se può far piacere all’ago della
bilancia perché il peso corporeo
diminuisce in poco tempo, mette a
rischio di carenza di acqua nel corpo
Fare attività fisica, ma anche
movimento blando, come una
camminata rapida dopo aver
parcheggiato l’auto, fa sudare e
dunque perdere acqua e sali
minerali: eco perché è necessario
reintrodurli rapidamente, bevendo acqua appena
possibile, mai troppo fredda
Con il passare degli anni,
diminuisce la capacità del nostro
corpo di trattenere i liquidi
necessari,
ma
anche
la
sensazione di avere sete: ecco
perché bisogna ricordarsi di
bere abbondantemente anche quando non se ne sente il
bisogno
(Salute, Corriere)
Le diete che eliminano del tutto o in
parte i carboidrati, tolgono dal corpo
umano anche gran parte dei liquidi: il che,
se può far piacere all’ago della bilancia
perché il peso corporeo diminuisce in
poco tempo, mette a rischio di carenza di
acqua nel corpo
Con il passare degli anni, diminuisce la
capacità del nostro corpo di trattenere
i liquidi necessari, ma anche la
sensazione di avere sete: ecco perché
bisogna
ricordarsi
di
bere
abbondantemente anche quando non
se ne sente il bisogno
Uno dei momenti della vita in cui è necessario
bere di più è la gravidanza: il sangue materno
raggiunge un maggior volume, va mantenuto il
liquido amniotico, e il contenuto di acqua nel
corpo materno aumenta di svariati litri. Per
questo le future mamme sono particolarmente a
rischio disidratazione.
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 421
SCIENZA E SALUTE
SEI UN VERO CINICO? IL TUO CERVELLO RISCHIA DI
AMMALARSI DI ALZHEIMER
I cinici? Sembrano forti ma, almeno nel fisico, si ammalano di più. Perché cedere
nella sfiducia cinica e pensare che ciascuno badi solo al proprio tornaconto
personale, triplica il rischio di ammalarsi di demenza senile.
La rivelazione arriva da una ricerca finlandese pubblicata sulla rivista Neurology. Anche se il cinismo,
in precedenti studi, era stato già correlato al rischio di
problemi cardiovascolari.
Gli esperti hanno considerato 1.449 persone di età media 71
anni e ne hanno monitorato la salute mediamente per 10
anni. Periodicamente i ricercatori finlandesi hanno
sottoposto il campione ad una batteria di test per la diagnosi
di demenza e per capire la personalità di ciascuno, in particolare per misurarne il livello di cinismo.
Il campione è stato poi suddiviso in gruppi, in base ai livelli di cinismo emersi.
Il cinismo e la sfiducia cinica sono stati poi indagati chiedendo ai partecipanti, ad esempio, quanto si
sentissero d’accordo con frasi come «È più sicuro non fidarsi di nessuno».
È emerso che i più cinici hanno un rischio triplo di ammalarsi di Alzheimer, la forma più comune di
demenza senile, rispetto alle persone di indole meno cinica. (Salute, Secolo XIX)
SCIENZA E SALUTE
FUMO: SIGARETTA ELETTRONICA NON E' ALTERNATIVA
SANA A TABACCO
Le sigarette elettroniche non sono un'alternativa 'sana' al fumo.
A sostenerlo, un nuovo articolo sui rischi delle sigarette elettroniche, che includono la dipendenza
dalla nicotina e il doppio uso di sigarette elettroniche e tradizionali, pubblicato sulla rivista 'Annals of
Allergy, Asthma & Immunology'.
L'articolo esamina l'idea che uno dei "benefici per la salute"
iniziali proposti dai produttori di sigarette elettroniche possa
aiutare chi fuma a perdere il vizio.
Secondo gli autori, tra cui ci sono anche studiosi della Mayo
Clinic Division of Allergy and Immunology, questa teoria non e'
stata provata e non esistono evidenze che la supportino.
Inoltre, si legge sempre nella ricerca, un'altra causa di crescente preoccupazione e' data dal fatto che
esiste la tendenza a usare sigarette elettroniche in pubblico e a fumare sigarette regolari in casa, il
che espone i bambini e chi soffre di asma al dannoso fumo di "seconda mano" che puo' peggiorare i
sintomi respiratori.
Inoltre, questo doppio uso puo' rafforzare la dipendenza da nicotina. (Agi)
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FARMADAY – IL NOTIZIARIO IN TEMPO REALE PER IL FARMACISTA
Anno III – Numero 421
SCIENZA E SALUTE
COME MAI gli ANIMALI VANNO in CALORE e L’UOMO NO?
La nostra specie non è più influenzata dalle variazioni climatiche: è stata infatti in
grado di creare artificialmente, all’interno delle proprie abitazioni, una
temperatura più o meno costante tutto l’anno, così da garantire al neonato la
stessa probabilità di sopravvivenza in ogni stagione.
Gli animali invece vanno in calore, e si accoppiano, solo nei particolari
periodi in cui la femmina può essere fecondata.
La frequenza con cui il calore si manifesta, e la sua durata, variano nelle
differenti specie, e il fattore determinante è proprio il clima: gli animali
che vivono in luoghi con condizioni climatiche costanti tutto l’anno,
elefanti e giraffe per es., non hanno periodi determinati in cui avere l’estro.
Le femmine di animali che vivono in zone con stagioni distinte, invece, vanno in calore solo in
particolari periodi. Con questo stratagemma riescono a partorire quando le condizioni climatiche e la
disponibilità di cibo sono le più idonee per la sopravvivenza del piccolo. Alcuni animali vanno in calore
una volta all’anno, come alcuni pipistrelli, gli orsi, i cervi; altri, come i conigli, più volte. (Focus)
PILLOLA DEI 5 GIORNI DOPO:
NESSUN EFFETTO ANTI-ABORTIVO
Presentati al 13th Congress of the European Society of Contraception and
Reproductive Health in corso a Lisbona i dati dello studio in vitro a difesa della
nuova contraccezione d’emergenza. “Si riduce efficacemente il rischio di
gravidanza indesiderata, ma nessun effetto anti-impianto”.
La pillola dei cinque giorni dopo riduce efficacemente il rischio di gravidanza
indesiderata dopo un rapporto sessuale a rischio, ma non ha effetti negativi su un
eventuale impianto dell'ovulo.
Attribuire capacità abortive alla contraccezione di emergenza è quindi errato.
Dopo la pubb. in GU del bugiardino dell'Aifa che ha stabilito la non abortività della
Contraccezione di Emergenza a base di Levonogestrel, arrivano ulteriori conferme anche per la pillola
dei cinque giorni dopo, ellaOne, il nuovo preparato orale per la CE a base di Ulipristal Acetato. Dai
risultati di uno studio è emerso infatti che dopo trattamento con Ulipristal Acetato non vi sono effetti
inibitori sull’eventuale attecchimento/impianto. “Il meccanismo d’azione dimostrato dal farmaco – ha
spiegato Emilio Arisi, presidente della Società Medica Italiana per la Contraccezione – segnala la sua
superiore capacità di blocco ovulatorio rispetto a farmaci precedenti, e sottolinea soprattutto il
mantenimento di tale attività quando il precedente non sarebbe più attivo, ossia nel periodo a maggior
rischio (inizio salita LH), ma non suggerisce affatto la sua infallibilità, che ci si dovrebbe aspettare in
caso di speculati effetti anti-impianto, peraltro ora smentiti da tale modello in vitro. In sostanza, il
farmaco riduce solo, anche se molto efficacemente, il rischio di gravidanza indesiderata a seguito di
rapporto non protetto entro 120 ore dalla sua assunzione, ma non lo annulla del tutto!”
Finalmente, conclude Arisi, una conferma sperimentale, in vitro, ai dati clinici di sicurezza già
pubblicati su Contraception 2014, che evidenziavano come su più di 1 milione di donne utilizzatrici di
ellaOne, in caso di gravidanze il tasso di abortività era comunque minore (13,8%) rispetto a quello
della popolazione generale( 20%), ma non aveva quindi effetti negativi sugli outcomes di gravidanza.
(Farmacista online)
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