Pericle Patocchi e Salvatore Quasimodo Intesa artistica oltre i confini

Pericle Patocchi e Salvatore Quasimodo
Intesa artistica oltre i confini
Alla fine degli anni Cinquanta, Pericle Patocchi incontra a Milano Salvatore Quasimodo; tra i due scrittori
nasce una simpatia e un'intesa che sfocia in una costante collaborazione. In questo periodo, Patocchi
traduce in francese una settantina di poesie di Quasimodo, mentre il premio Nobel traduce in italiano il
Chemin de Croix di Patocchi, pubblicato nel 1967 con una prefazione di André Chamson e illustrato con
14 acqueforti di Mario Marioni. L'opera viene presentata alla Biblioteca cantonale di Lugano in quell'anno
dai due poeti.
Via Crucis è un itinerario di sofferenze. "Gli uomini continuano a condannare, a tormentare, a uccidere
Cristo nell'anima e nella carne dei loro simili. Carnefici gli uni degli altri non riescono a uccidere l'amore",
scriveva Patocchi per introdurre il suo Chemin de Croix. Per evidenziare questo aspetto, egli scelse di
raccontare la Via Crucis senza ricorrere alla figura del Cristo, ma sostituendola con immagini di poveri e
oppressi di questa terra.
A quarant'anni dalla scomparsa dei due autori, mancati entrambi nel 1968, la Biblioteca cantonale
propone una serata di approfondimento su Patocchi e Quasimodo, presentando una selezione di
materiali biografici tratti dall'archivio privato di Pericle Patocchi. Si tratta di fotografie, lettere, manoscritti
inediti, prime edizioni che raccontano la vita del poeta ticinese e l'incontro con Salvatore Quasimodo.
Cinque bacheche sono dedicate all'opera Chemin de la Croix e presentano una selezione di acque forti
di Mario Marioni, create per il lavoro di Patocchi e inserite nella prima edizione dell'opera edita a Lugano
per i tipi di Giulio Topi nel 1967. La serata offrirà l'occasione di presentare la nuova edizione del Chemin
de la Croix realizzata dalle Edizioni Ulivo di Balerna grazie al contributo dell'associazione Ticino Nostro.
Interverranno alla serata: Alessandro Quasimodo (Attore e regista, figlio di Salvatore Quasimodo),
Ketty Fusco (Attrice e scrittrice) e Renato Martinoni (Professore di Letteratura italiana all'Università di
San Gallo e "Ca' Foscari" di Venezia)
Dalla composizione poetica di Pericle Patocchi, il compositore Walter Zweifel-Patocchi ha tratto un'opera
musicale, di cui verranno trasmessi alcuni brani.
Pericle Patocchi (1911-1968)
Pericle Patocchi nacque a Lugano il 9 marzo 1911, da Remo Patocchi, detto il "Pittore della Alpi", e da
Asia Perea, italiana di origine spagnola. Frequentò le scuole a Varese, Milano e Parigi ed a Sion superò
gli esami di maturità federali prima di iscriversi alla facoltà di scienze sociali all'Università di Ginevra
dove si laureò nel 1935. In questi anni scrisse cinque poemi in italiano, raggruppati nella raccolta inedita
Primo sole e frequentò, nei periodi estivi, Aligi Sassu, Carlo Carrà, F.T. Marinetti, Aldo Palazzeschi,
Guido Gonzato. Nel 1939 conseguì la licenza in lettere all'Università di Friborgo, e rientrò quindi nel
Ticino per insegnare lingua e letteratura francesi dapprima alla Scuola cantonale di commercio di
Bellinzona, poi al Liceo cantonale di Lugano. Nel 1940 si sposò con Gilberte Hoberholz, dalla quale
ebbe quattro figli: Michele, Francesca, Marilena e Lauretta.
In questo periodo fece parte del comitato di redazione della rivista svizzera "Présence" e negli anni
successivi collaborò a numerose riviste francesi quali "Cahier du sud", "Mercure de France", sviluppando
importanti relazioni con diversi scrittori francesi, tra cui, ad esempio, André Chamson. Collaborò inoltre a
riviste e giornali svizzeri: "Rivista della Svizzera italiana", "Journal de Genève", "Suisse contemporaine".
Pubblicò molte raccolte liriche. Nel 1942 pubblicò Colombes délivrées e nel 1944 il suo unico libro in
italiano Nella chiara profondità, opere per le quali ricevette a due riprese il Premio Schiller; il
riconoscimento gli fu attribuito anche nel 1960 per il volume Pure perte. Nel 1966 riceve dalla
Repubblica francese il titolo di "Chevalier de l'Ordre des Arts et des Lettres".
Alla fine degli anni Cinquanta, Pericle Patocchi incontrò a Milano Salvatore Quasimodo; tra i due scrittori
nacque una simpatia e un'intesa che sfociò in una costante collaborazione. In questo periodo, Patocchi
tradusse in francese una settantina di poesie di Quasimodo, mentre il premio Nobel tradusse in italiano il
Chemin de Croix di Patocchi, pubblicato nel 1967 con una prefazione di André Chamson e illustrato con
14 acqueforti di Mario Marioni. L'opera venne presentata alla Biblioteca cantonale di Lugano in
quell'anno dai due poeti.
Salvatore Quasimodo (1901-1968)
Nato nel 1901 a Modica (Ragusa), nel 1908, pochi giorni dopo il terremoto, si trasferisce a Messina,
dove incontra una situazione di grave devastazione che andrà a costituire i primi sedimenti di quella che
Quasimodo chiamerà la "scienza del dolore" e che diverrà componimento poetico nella raccolta Terra
impareggiabile. Durante la permanenza a Messina si diploma all'Istituto Tecnico, ma già in questi anni
comincia a delinearsi la sua vocazione poetica. Mentre stanno per iniziare gli anni Venti, Quasimodo va
a Roma. Per vivere si adatta ai lavori più disparati. Una svolta decisiva per la sua carriera poetica si ha
nel 1929, quando Vittorini lo invita a Firenze e lo introduce nell'ambiente letterario. Quasimodo ha modo
di conoscere Montale e i giovani intellettuali della rivista "Solaria", dove l'anno successivo pubblica la
raccolta Acque e terre. La seconda raccolta poetica, Oboe sommerso, esce nel 1932. Nel 1941 ottiene
la cattedra di letteratura italiana "per chiara fama" presso il conservatorio di musica Giuseppe Verdi di
Milano e nel 1942 esce nella collana "Lo Specchio" di Mondadori Ed è subito sera che raccoglie e
sistema il meglio della produzione poetica precedente, con l'aggiunta di Nuove Poesie. La sua fama di
poeta cresce rapidamente, e i premi letterari si moltiplicano, fino al conferimento del Nobel nel 1959.
Molto importanti sono le traduzioni raccolte nel volume Lirici greci (1940). A queste sarebbero poi
seguite, tra le altre, le traduzioni di Omero, Virgilio e Catullo, ma anche di Shakespeare, Neruda, Pericle
Patocchi.
Lugano, 2 giugno 2008
prof. Gerardo Rigozzi direttore