Sezione III. Tradizione

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Sezione III. Tradizione
I. Introduzione generale.
II. Il mistero di Dio nella Sacra Scrittura
III. Il mistero di Dio nella Tradizione
IV. Presentazione sistematica del Mistero di Dio
8. L’epoca prenicea
9. Le eresie antitrinitarie
10. Da Nicea a Costantinopoli
11. La teologia trinitaria latina
12. La fine dell’epoca patristica
13. La dottrina su Dio nella storia della
teologia
14. Il dogma trinitario nel Magistero della
Chiesa
15. Le questioni su Dio negli ultimi secoli
V. Conclusione: Maria e la Trinità
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0
Capitolo VIII: L’epoca prenicena
1.
La lotta per Nicea.
2.
Atanasio difensore della fede proclamata a Nicea.
3.
I Padri Cappadoci.
4.
Le nozioni di ousia ed ipostasi.
5.
La formula mia ousia, treis hypostaseis.
6.
La questione dei nomi divini nella controversia con
Eunomio.
7.
Il macedoniasimo.
8.
La dottrina pneumatologica di Basilio.
9.
Il Simbolo niceno-constatinopolitano.
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1
IV secolo
318: Ario
accusa
Alessandro
325:
Concilio
di Nicea
328: Atanasio
vescovo di
Alessandria
353: Ilario
vescovo di
Poitiers
370: Basilio
vescovo di
Cesarea
374:
Ambrogio
vescovo di
Milano
331: Capitale
impero da
Roma a
Costantinopoli
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396: Agostino
vescovo di
Ippona
381: I Concilio
di
Costantinopoli
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Nicea: concilio
• Circa 300 vescovi
• Convocato da Costantino
• Rappresentanza occidentale
ridotta
• Osio di Cordoba
• Documento principale è il
simbolo
• Ripreso da simbolo della
chiesa di Cesarea
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Nicea: simbolo
Icona russa che rappresenta
Costantino con il Simbolo di
Nicea
1)
Crediamo in un solo Dio, Padre onnipotente, creatore di
tutte le cose visibili ed invisibili.
2)
Ed in un solo Signore, Gesù Cristo, figlio di Dio, generato,
unigenito, dal Padre, cioè dalla sostanza del Padre, Dio da
Dio, luce da luce, Dio vero da Dio vero, generato non
creato, della stessa sostanza del Padre [secondo i Greci:
consustanziale], mediante il quale sono state fatte tutte le
cose, sia quelle che sono in cielo, che quelle che sono sulla
terra. Per noi uomini e per la nostra salvezza egli discese
dal cielo, si è incarnato, si è fatto uomo, ha sofferto e risorse
il terzo giorno, salì nei cieli, verrà per giudicare i vivi e i
morti.
3)
Crediamo nello Spirito Santo.
Ma quelli che dicono: Vi fu un tempo in cui egli non esisteva; e:
prima che nascesse non era; e che non nacque da ciò che
esisteva, o da un’altra ipostasi o sostanza che il Padre, o
che affermano che il Figlio di Dio possa cambiare o mutare,
questi la chiesa cattolica e apostolica li condanna.
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Terminologia
Homoousios è termine filosofico
Eros
Agape
Filosofia
Rivelazione
Ek indica origine, “Luce” per spiritualità
Hypostasis ed ousia come sinonimi
ὑπό - στασις
sub - stantia
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Tre schieramenti
1) Homoousiani
Accettano
Homoousios
Rifiutano
2) Anomei
Solo
somiglianza
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3) Homeousiani
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Tre fasi
1) Da Nicea a morte di Costantino
(337): voltafaccia di alcuni che
avevano accettato Nicea, Ario
riabilitato, Atanasio vescovo, poi
deposto, morte di Ario (336)
2) Costanzo e Costante imperatori
(337 – 361): trionfo ariano per
appoggio imperiale, sempre più
vescovi esiliati
3) Giuliano e le divisioni ariane
(361 – 380): il nuovo imperatore
ridà libertà, tre fazioni
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Atanasio
1) Da teologia del Logos a teologia
delle nature
2) Solo Dio è eterno (discussione attributi)
3) Argomenta da soteriologia (vita eterna)
4) Due capisaldi:
•Unicità di Dio
•Divinità del Verbo
5) Generazione eterna
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Eternità e filiazione
Solo la Trinità è eterna: “La Trinità non è stata fatta, ma è eterna. E nella
Trinità la divinità è unica, come unica è la gloria della Santa Trinità. E voi
osate dividere la Trinità in nature diverse. E dite che, mentre il Padre è eterno,
ci fu un tempo nel quale non esisteva il Verbo che sta presso di Lui (cfr. Gv 1,
1)”
Eternità di Dio esige la Filiazione: “La sostanza del Padre non è mai stata
imperfetta, come se le fosse stato aggiunto ciò che le è proprio. La
generazione del Figlio non è come la generazione umana, posteriore
all’esistenza del Padre. Infatti Egli è generato da Dio, ma venendo generato
da Dio ed essendo Figlio del Dio eterno, esiste da tutta l’eternità”
Teologizzazione degli attributi
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Generazione eterna
Ario:
Atanasio:
Padre,
DIO
Figlio e Spirito
Figlio
Figlio
• Creazione
• Incarnazione
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Pregi e/o limiti
• La prudenza pastorale lo spinge a non usare il termine
homousios per non ferire sensibilità e cercare di recuperare
semiariani
• Riguardo alla terza Persona, afferma solo la sua divinità
come in simbolo di Nicea (ma il suo metodo sarà ripreso da
Basilio)
• Afferma uguaglianza di natura, ma non può ancora chiarire
perfettamente le proprietà personali
• ousia ed hypostasis continuano ad essere sinonimi per lui e
non usa prosopon come persona, ma intuisce linea di
soluzione
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Cappadoci
Basilio
Gregorio di Nissa
PUSC
Gregorio di Nazianzo
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Cappadocia
PUSC
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Approccio
Atanasio:
•Inizio teologia della natura
•Ousia e Hypostasis sinonimi
Natura
Persone
Persone
Natura
Cappadoci:
•No specie con tre rappresentanti
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Mistero ineffabile
“nonostante le caratteristiche proprie di ciascuna persona, grazie alle
quali si riconosce la distinzione delle ipostasi, per quanto riguarda
invece l’immensità, l’ineffabilità, etc., non c’è diversità alcuna nella
natura vivificante, cioè nel Padre, nel Figlio e nello Spirito Santo (…)
In loro si dà un mistero ineffabile di comunione e di distinzione. La
differenza delle ipostasi non rompe la comunione di natura, e la
comunione di ousia non confonde le caratteristiche personali”
(Gregorio di Nissa)
Apofatismo
PUSC
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Distinzione immanenza - economia
“Chiunque presti anche solo un po’ di
attenzione al senso del testo
apostolico può riconoscere che
questo non ci tramanda una forma
della teologia (theologia), ma
propone le ragioni dell’economia
(oikonomia). Infatti dice che Dio ha
costituito Signore e Cristo quel Gesù
che voi avete crocifisso (At 2, 36),
appoggiandosi chiaramente al
pronome dimostrativo (touton) per
indicare il suo essere uomo e visibile
a tutti” (Gregorio di Nissa)
PUSC
Giotto
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Distinzione senza separazione
Essere
Agire
Sono distinti
MA
Senza separazione
Essere
Agire
Si può parlare di Dio a partire dal Suo agire
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Formule trinitarie
ἐκ πατρός
–
διἀ υἱοῦ
–
ἐν πνεύµατι
Dal Padre
–
per il Figlio
–
nello Spirito
• Unità d’azione
Immanenza
• Ruolo di ciascuna Persona
• Proprietà personale riconoscibile
Economia
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Analogia “psicologica”: il Verbo
“La dottrina della nostra vera fede sa anche riconoscere una certa distinzione
delle Persone nell'unità della natura. Infatti, anche le persone estranee alla nostra
fede non riescono a concepire la divinità senza Verbo. Chi é d'accordo che Dio
non é pensabile senza Verbo (àlogos) dovrà chiaramente ammettere che Dio
possiede il Verbo (...) Se pertanto (il nostro interlocutore) dirà di intendere il Verbo
di Dio secondo l'analogia della nostra parola, in tal modo potrà essere guidato
verso la concezione più alta. È assolutamente necessario ammettere che la
parola, come ogni altra facoltà, é in sintonia con la natura. (...) Nella natura
trascendente invece ogni suo attributo si adatta alla grandezza del soggetto Se
dunque si parla del Verbo di Dio, non si potrà pensare che abbia la consistenza
nel movimento della parola per ricadere nell'inconsistenza a somiglianza della
nostra parola; ma come la nostra natura che é destinata a perire ha la parola
anch'essa corruttibile, così la natura incorruttibile ed eterna ha il Verbo eterno e
sostanziale. Se in conseguenza di questo ragionamento si arriverà a riconoscere
l'eterna sussistenza del Verbo divino, bisognerà necessariamente riconoscere che
la sostanza del Verbo é dotata di vita. Sarebbe, infatti, cosa empia pensare ad
una sostanza inanimata del Verbo alla stregua delle pietre (...)”
PUSC
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Spiegazione
Immanenza
1) Teologia della natura distingue
Economia
2) Ora è possibile recuperare teologia del Logos
Prima:
Dio
Adesso:
Logos
Logos
Mondo
Mondo
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Analogia “psicologica”: lo Spirito
“La pietà ci ha fatto riconoscere nella natura divina l'esistenza di uno Spirito di
Dio, proprio come si é riconosciuta anche l'esistenza del Verbo di Dio (...) Si
abbasserebbe veramente la grandezza della divina potenza, qualora si pensasse
lo Spirito che é in Dio a somiglianza del nostro respiro; abbiamo invece pensato
ad una potenza sussistente che vive in se stessa di esistenza propria, non
separabile da Dio in cui essa risiede, né dal Verbo di Dio col quale si
accompagna (...) Chi scruta attentamente le profondità del mistero può
raggiungere nel suo spirito, in modo inesprimibile, una proporzionata
comprensione della dottrina relativa alla conoscenza di Dio, senza tuttavia poter
chiarire con le parole questa ineffabile profondità del mistero (...)
Per il concetto di persona lo Spirito é realtà distinta dal Verbo, ed é distinto anche
Colui che possiede il Verbo e lo Spirito; ma quando si sia compreso ciò che li
distingue, si vede anche come l'unità della natura non ammette divisione: sicché il
potere della sovranità unica non si scinde diviso in differenti divinità.”
PUSC
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Soffio e Parola
•P
Dio
•F
Verbo
•S
Respiro
Importanza per creazione
dell’uomo a Immagine e
somiglianza
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Nozioni relative
“Questo Verbo é distinto da colui del quale egli é Verbo: in certo senso anche
questo fa parte delle nozioni relative, perché col Verbo si deve senz'altro
intendere insieme anche il Padre del Verbo: non esisterebbe infatti il Verbo, se
non fosse Verbo di qualcuno (...) Così anche il Verbo di Dio: in quanto ha
un'esistenza sua propria é distinto da colui dal quale la riceve, ma in quanto
egli manifesta in se stesso i caratteri che si riconoscono in Dio, é unito
pienamente riguardo alla natura a colui che si dà a conoscere per mezzo degli
stessi caratteri” (Gregorio di Nissa)
Padre
Verbo
PUSC
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Processioni
I processione
generazione
II processione
ekpòreusis
“Dato che procede (ekporéutai) dal Padre, Egli
non è creatura; dato che non è generato, non
è Figlio; dato che sta tra il Padre ed il Figlio,
Egli è Dio (…) In che cosa consiste questa
processione (ekpòreusis) dello Spirito?
Saremmo pazzi se volessimo scoprire del tutto
il mistero (…) Noi diciamo che allo Spirito non
manca nulla, perché è Dio. Ma è la differenza
di manifestazione o di relazione tra di essi che
fa la differenza alla quale corrispondono i
nomi” (Gregorio di Nazianzo)
PUSC
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Ousia e Hypostasis
Ousia
quid?
Hypostasis
quis?
Trinità:
Cristologia:
Mia ousia, treis hypostaseis
Mia hypostasis en dyo physeis
Una sostanza, tre Ipostasi
Una Ipostasi in due Nature
PUSC
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La formula mia ousia, treis hypostaseis
1.
Ousia ed hypostasis sono usati inizialmente come sinonimi (Atanasio,
Origene)
2.
Concilio di Alessandria (362) chiarisce che hypostasis può significare sia
persona che sostanza
3.
Formula mia ousia, treis hypostaseis unisce i termini, opponendoli e risolvendo
equivocità (Cappadoci diffondono la formula). Così si contrastano insieme:
Ario:
mia ousia,
treis hypostaseis
Sabellio:
mia ousia,
treis hypostaseis
PUSC
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La questione dei nomi contro Eunomio
Agénnetos nome dell’essenza
Solo la prima Persona è Dio
1)
Filiazione in Dio?
Distinzione tra agénnetos riferito
a tutta la Trinità e riferito al Padre
2)
Esiste nome che
esprime essenza di
Dio?
Apofatismo, nessun nome
esprime l’essenza
Trinità
Filiazione
PUSC
Apofatismo
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Generazione, dono e amore
“Principio di ogni cosa è il Padre. Ma si
proclama che anche il Figlio è in questo
principio poiché Egli è per natura ciò
che è il principio. Infatti, Dio é il
principio ed il Verbo che è nel principio
è Dio” (Gregorio di Nissa)
“Il Padre ha voluto qualche cosa e il
Figlio, che è nel Padre, ha avuto la
stessa volontà del Padre, o meglio, Egli
stesso si è fatto Volontà del Padre”
(Gregorio di Nissa)
PUSC
Immagine attiva
Dono di sé
Dono include libertà
Dono come amore
Obbedienza come
Amore
Trinità mistero di
libertà e di dono
reciproco
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Immagine passiva
Platone e
immagine
materiale
come
corruzione
Siberia
PUSC
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29
Immagine attiva
Spirito e libertà inclusi in immagine
PUSC
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Immagine perfetta
L’obbedienza libera
=
il modo di essere
Dio del Figlio
=
la sua Persona
PUSC
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C. von Schönborn
“Ciò che, agli occhi degli ariani, è la prova
della subordinazione del Figlio al Padre, cioè
il suo agire in obbedienza al Padre, il suo
ruolo strumentale in rapporto a Lui,
precisamente questo si rivela, quindi, come
il mistero stesso della comunione delle
Persone divine (…) in verità, ciò che il Figlio
stesso ci ha rivelato è profondamente
paradossale, cioè il fatto che è allo stesso
tempo obbediente in tutto al Padre ed unito
in tutto a Lui. In Dio non c’è dominazione del
superiore sull’inferiore: l’obbedienza è
identica alla libertà, il dono totale di sé è
identico al pieno possesso di sé” (C. von
Schönborn )
PUSC
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Essenza ed esistenza
Una Essenza – tre Persone
Essenza
Essenza – Esistenza
|
Valore storia
Esistenza
Volontà
Libertà
No solo pensiero
PUSC
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Croce e lavanda dei piedi
Si nasconde la divinità, si mostra
l’obbedienza, cioè la Persona del Figlio:
l’accesso all’Essenza passa attraverso la
Persona
Padre
Obbedienza (Figlio)
Amore/Dono (Spirito)
PUSC
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Nomi ed attributi
Per Eunomio:
un solo nome esprime l’essenza (agennesia) e tutti gli altri attributi
sarebbero solo creazioni arbitrarie dell’uomo, la ragione umana e
creazione svalutati
1
Per i Cappadoci: nessun nome può designare la natura divina in sé, ma tutti sono
utili e comunicano qualche cosa, la nostra ragione distingue
soggettivamente ciò che è un’unica realtà oggettivamente,
molteplicità da limiti nostra ragione (S.Scrittura ricorre a diversi
attributi)
∞
Positivi
Assoluti
Negativi
Relativi
PUSC
Dove
agennesia?
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Primato essere e vita
“È la cosa (pragma), non il nome, che sorge per volontà divina: cosicché la cosa
che è nell’esistenza è opera della potenza di Colui che ha creato, mentre le voci
che fanno conoscere gli enti, con le quali la ragione (logos) segnala ciascuna
cosa al fine di un’indicazione esatta ed inconfusa, sono opere ed invenzioni della
facoltà razionale. Ma sia questa stessa facoltà che la natura razionale sono opera
di Dio. E poiché la natura razionale è presente in tutti gli uomini, necessariamente
si osservano anche le differenze nei nomi corrispondentemente alle differenze dei
popoli”
ESSERE
NOME
“Ciò che veramente esiste è la Vita vera. E questo è inaccessibile alla
conoscenza (…) Impara da quanto è stato detto, che la divinità, per propria
natura, è incomprensibile, poiché non è circoscritta da nessun limite. Infatti, se si
pensasse la divinità con qualche limite, sarebbe necessario considerare
giustamente insieme al limite ciò che sta oltre questo limite” (Gregorio di Nissa)
PUSC
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Pneumatologia di Basilio
“È lo Spirito che, dato a ogni battezzato, in
ciascuno opera carismi e a ciascuno ricorda gli
insegnamenti del Signore; è lo Spirito che
anima tutta la Chiesa e la ordina e la vivifica
con i suoi doni facendone tutto un corpo
«spirituale» e carismatico. Di qui, Basilio
risaliva alla serena contemplazione della
«gloria» dello Spirito, misteriosa e
inaccessibile: confessandolo, al di sopra di ogni
creatura, sovrano e signore poiché da lui siamo
divinizzati, e Santo per essenza poiché da lui
siamo santificati. Avendo così contribuito alla
formulazione della fede trinitaria della Chiesa,
Basilio ancora oggi parla al suo cuore e la
consola, particolarmente con la luminosa
confessione del suo Consolatore.” (JP II)
PUSC
Giulio Maspero
I anno, I sem (ver. 2006-7)
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Simbolo niceno-costantinopolitano
Simbolo del Concilio di Costantinopoli (381)
Recepito come universale nel Concilio di Calcedonia (451)
“Credo nello Spirito Santo, che è Signore e dà la vita e
procede dal Padre e dal Figlio. Con il Padre e il Figlio è adorato
e glorificato, e ha parlato per mezzo dei profeti. Credo la Chiesa,
una santa, cattolica e apostolica.”
Si afferma divinità della terza Persona attribuendogli:
1.
un nome divino (Signore)
2.
Funzioni divine (dare la Vita)
3.
Origine immanente (dal Padre)
4.
Omotimia
PUSC
Giulio Maspero
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Riassunto
Il Concilio di Nicea (325)
Le divisioni sull’homousios
Atanasio (da Th del Logos a Th Nature)
I Cappadoci (Economia-Immanenza)
La formula mia ousia, treis hypostaseis
La questione dei nomi
La filiazione
Il Concilio di Costantinopoli (381)
PUSC
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39
Domande finali
1.
Come risponde il Simbolo di Nicea all’arianesimo? Usa termini non biblici?
È legittimo quest’uso?
2.
In quante fazioni si divisero gli interpreti di Nicea? Cosa sostenevano?
3.
Quali sono le diverse tappe che portarono da Nicea a Costantinopoli?
4.
Qual è il contributo principale di Atanasio? Come risponde ad Ario?
5.
Perché è essenziale l’apofatismo per i Cappadoci?
6.
Cosa vuol dire che economia ed immanenza sono distinte?
7.
Cosa vuol dire che il Figlio è Immagine del Padre? Non è inferiore se
obbedisce? Perché?
8.
Perché è fondamentale la formula mia ousia, treis hypostaseis?
9.
Per Eunomio Dio quanti attributi ha? E per i Cappadoci? Perché ci sono
tanti attributi? Che valore hanno? Come li classificano?
10. Come si afferma la divinità dello Spirito nel Simbolo di Costantinopoli?
PUSC
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