La figura di A.Einstein alla luce della storia del rapporto tra scienza

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La figura di A.Einstein alla luce della storia del rapporto tra scienza e fede
Giulio Maspero
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Contenuti
Introduzione
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
RelativitàReligione
Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
2
Einstein
Introduzione
Einstein e la religione
Il grande inganno
Relatività e relativismo
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
3
Il mio ufficio
Roma, via dei Farnesi 82: Il mio ufficio
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
4
Annalen der Physik
Il penultimo dei 49 articoli scritti da Einstein tra il 1901 ed il 1922 per Annalen der Physik
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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La vita
• Nasce a Ulm nel 1879 da genitori ebrei non ortodossi.
• Già prima di 12 anni è profondamente religioso, legge regolarmente la Bibbia, ama Mozart e compone canzoni di lode a Dio. Rifiuta rigidi riti ortodossi e inizia a provare risentimento verso disciplina autoritaria dei suoi insegnanti tedeschi.
• A 16 anni si trasferisce in Svizzera per evitare il servizio militare. Riflette su luce (a cavallo).
• A 17 anni annuncia sua uscita da comunità ebraica.
• Studia al Politecnico di Zurigo, dove ha come professore Minkowski. Il suo primo impiego è una scuola tecnica di Winterthur e poi passa all’ufficio brevetti di Berna.
• Si sposa con Mileva Maric, appartenente ad una famiglia greco­ortodossa della Serbia. Questo è il principale contatto con il cristianesimo (“sono affascinato dalla figura luminosa del Nazareno”, Saturday Evening Post, 20.X.1929).
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La vita e la fede
• 1914, divorzia da Mileva, che non riusciva a sopportare la vita di Berlino, dove si erano trasferiti. Successivamente sposò una cugina che era rimasta vedova e che lo accudì fino alla morte.
• Per la sua coraggiosa difesa della libertà accademica deve lasciare la Germania per Princeton.
• Nonostante l’opposizione, nel 1922 ricevette il Nobel per l’effetto fotoelettrico ed inviò il denaro del premio a Mileva.
• Con la persecuzione, si avvicina al cristianesimo ed approfondisce le radici del suo ebraismo: «Prima di allora non avevo mai avuto un particolare interesse per la Chiesa, ma ora le riservo un grande affetto e ammirazione, perché solo la Chiesa ha avuto il coraggio e la perseveranza di opporre resistenza in favore della verità intellettuale e della libertà morale. Mi vedo obbligato a confessare che ciò che una volta io disprezzavo ora elogio incondizionatamente» (cfr. The Evening News , Baltimore, 13.IV.1979). •Princeton, partecipa ad incontro cristiano di preghiera per gli ebrei e prega con suo violino.
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Einstein e la religione
«Qual’è il senso della nostra esistenza, qual’è il significato dell'esistenza di tutti gli esseri viventi in generale? Il saper rispondere a una siffatta domanda significa avere sentimenti religiosi. Voi direte: ma ha dunque un senso porre questa domanda. Io vi rispondo: chiunque crede che la sua propria vita e quella dei suoi simili sia priva di significato è non soltanto infelice, ma appena capace di vivere.» (A. Einstein, Religione e Scienza, 1930)
• Senso del mistero dell’universo e sua dimensione religiosa.
• Rifiuta dimensione personale (Dio tappabuchi, antropomorfo).
• Genesi sullo sfondo: rapporto Luce increata e luce creata. La luce rivela la natura ordinata delle cose.
• Sottile è il Signore, ma non malizioso: caminetto sala ritrovo dip. Matematica di Princeton.
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Einstein ed il mistero
«La più bella sensazione è il lato misterioso della vita. È il sentimento profondo che si trova sempre nella culla dell'arte e della scienza pura. Chi non è più in grado di provare né stupore né sorpresa è per cosi dire morto; i suoi occhi sono spenti. L'impressione del misterioso, sia pure misto a timore, ha suscitato, tra l'altro, la religione. Sapere che esiste qualcosa di impenetrabile, conoscere le manifestazioni dell'intelletto più profondo e della bellezza più luminosa, che sono accessibili alla nostra ragione solo nelle forme più primitive, questa conoscenza e questo sentimento, ecco la vera devozione: in questo senso, e soltanto in questo senso, io sono fra gli uomini più profondamente religiosi.» (A. Einstein, Religione e Scienza, 1930)
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Il mistero
Mistero in senso gnoseologico
(si svela)
Mistero in senso ontologico (si rivela)
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Il cruciverba
«Il fatto stesso che la totalità delle nostre esperienze sensoriali sia tale che mediante il pensiero […] essa può venir ordinata, ci lascia pieni di stupore, ed è un fatto che non riusciremo mai a spiegarci. Si potrebbe dire che “l’eterno mistero del mondo è la sua comprensibilità”. Nel parlare di “comprensibilità”, l’espressione viene usata nel suo significato più ristretto. Essa, in generale, implica la produzione di un qualche tipo di ordine fra le impressioni sensoriali, tale ordine essendo prodotto dalla creazione di concetti generali, dalle relazioni fra questi concetti,e dalle relazioni fra i concetti e l’esperienza sensoriale, relazioni determinate in ogni maniera possibile. E’ in questo senso che il mondo delle nostre esperienze sensoriali è comprensibile. Il fatto che sia comprensibile è davvero un miracolo …
Il punto essenziale è il fine costituito dalla rappresentazione della moltitudine dei concetti e dei teoremi dedotti per via logica e facenti parte di una base, la più ristretta possibile, di concetti e relazioni fondamentali che possono venir scelti liberamente (assiomi). La libertà di scelta tuttavia è di un tipo particolare: non è affatto simile alla libertà di uno scrittore di romanzi. Essa è piuttosto simile a quella di chi è impegnato nella risoluzione di un ben congegnato CRUCIVERBA. Egli può, è vero, proporre ogni volta qualsiasi parola come soluzione; ma ogni volta è una sola parola che dà la chiave per risolvere il CRUCIVERBA in tutte le sue parti. E’ questione di convinzione che la natura, quale risulta percepibile dai nostri cinque sensi, abbia il carattere di un CRUCIVERBA ben congegnato. I successi ottenuti finora dalla scienza danno, in verità, un certo sostegno a questa convinzione.» ( A. Einstein, Pensieri degli anni difficili, Boringhieri, Torino 1974, pp. 36­42). RelativitàReligione
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L’ordine viene da fuori
«Trovi sorprendente che io pensi alla comprensibilità del mondo (nella misura in cui ci sia lecito parlarne) come a un miracolo o a un eterno mistero. A priori, tutto sommato, ci si potrebbe aspettare un mondo caotico del tutto inafferrabile da parte del pensiero. Ci si potrebbe (forse addirittura si dovrebbe) attendere che il mondo si manifesti come soggetto alle leggi solo a condizione che noi operiamo un intervento ordinatore. Questo tipo di ordinamento sarebbe simile all’ordine alfabetico delle parole di una lingua. Al contrario, il tipo d’ordine che, per esempio, è stato creato dalla teoria della gravitazione di Newton è di carattere completamente diverso: anche se gli assiomi della teoria sono posti dall’uomo, il successo di una tale impresa presuppone un alto grado d’ordine nel mondo oggettivo, che non era affatto giustificato prevedere a priori. È qui che compare il sentimento del “miracoloso”, che cresce sempre più con lo sviluppo della nostra conoscenza.
E qui sta il punto debole dei positivisti e degli atei di professione, che si sentono paghi per la coscienza di avere con successo non solo liberato il mondo da Dio, ma persino di averlo privato dei miracoli. La cosa curiosa, certo, è che dobbiamo accontentarci di riconoscere il “miracolo”, senza poter individuare una via legittima per andar oltre. Capisco che devo ben esplicitare quest’ultima considerazione in modo che non ti venga in mente che, indebolito dall’età, io sia divenuto vittima dei preti.» ( A.Einstein, Lettres à Maurice Solovine, Gauthier­
Villars, Parigi 1956 p.102)
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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Lo stupore
Il Suo nome su tutta la terra si conosce solo nello stupore
τὸ ὄνομα αὐτοῦ ἐν πάσῃ τῇ γῇ οὐχὶ γινώσκεται ἀλλὰ θαυμάζεται
(Gregorio di Nissa, In Canticum canticorum, GNO VI, 358, 11­13)
Libro: Solo lo stupore conosce, BUR 2003, a cura di M. Bersanelli e M. Gargantini
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13
Il grande inganno
La matematica non si capisce, alla matematica ci si abitua
Dimensione storica della scienza
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Relatività e relativismo
«Io non sono ateo e non penso di potermi chiamare panteista. Noi siamo nella situazione di un bambino piccolo che entra in una vasta biblioteca riempita di libri scritti in molte lingue diverse. Il bambino sa che qualcuno deve aver scritto quei libri. Egli non conosce come. Il bambino sospetta che debba esserci un ordine misterioso nella sistemazione di quei libri, ma non conosce quale sia. Questo mi sembra essere il comportamento dell'essere umano più intelligente nei confronti di Dio. Noi vediamo un universo meravigliosamente ordinato che rispetta leggi precise, che possiamo però comprendere solo in modo oscuro. I nostri limitati pensieri non possono afferrare la forza misteriosa che muove le costellazioni.» (D. Brian, Einstein a Life, New York 1996, p. 127) RelativitàReligione
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2 Dicembre 2005
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Scacchi e dèi
«Noi possiamo immaginare che questa serie complicata di cose in movimento che costituisce “il mondo” è qualche cosa di simile ad un grande gioco degli scacchi giocato dagli dei, e che noi siamo osservatori del gioco. Noi non sappiamo quali sono le regole del gioco, tutto ciò che ci è permesso fare è guardare lo svolgimento del gioco. Naturalmente, se guardiamo per un tempo abbastanza lungo, noi possiamo alla fine cogliere alcune poche regole. Le regole del gioco sono quello che noi intendiamo per fisica fondamentale». (R.P. Feynman, The Feynman Lectures on Physics, Reading 1977, Volume I, p. 2) RelativitàReligione
Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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Relatività e relativismo
• Ricerca in internet e due termini accoppiati
• Più che pensiero religioso di Einstein, guardare a sua opera di scienziato
• Auctoritas e ratio: la storia del rapporto fra scienza e fede.
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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I Greci
Introduzione
Einstein
Il paradigma Draper­White
Dal mito alla teologia
I limiti
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
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2 Dicembre 2005
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Il paradigma Draper­White
Idea diffusa: il cristianesimo, con la sua auctoritas, è di ostacolo a scienza e ragione
Religion vs. Science: John William Draper, History of the Conflict Between Religion and Science (1874) Theology vs. Science: Andrew Dickson White, A History of the Warfare of Science with Theology in Christendom (1896) Limiti delle ricostruzioni in chiave polemica, mancanza di sensibilità storica. Grande influsso.
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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Pregiudizi
“For two millennia your church has dominated the quest for truth. You have crushed your opposition with lies and prophesies of doom. You have manipulated the truth to serve your needs, murdering those whose discoveries did not serve your politics. Are you surprised you are the target of enlightened men from around the globe?” (Dan Brown, Angels and Demons, p. 152)
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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Dal mito alla teologia
Invece, la storia del pensiero greco mostra che il binomio auctoritas­ratio appartiene
alla struttura essenziale del pensiero umano:
Miti
Presocratici
Dio è la misura di tutte le cose (Platone)
Sofisti
L’uomo è misura di tutte le cose (Protagora)
Socrate e Platone
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Giulio Maspero (PUSC)
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I limiti
• In ambito platonico, il mondo materiale è svilito (mito della caverna)
• Tutto rimane rinchiuso nell’immanenza: Divinità e natura coincidono
• La ragione è concepita in modo finito (cfr. Ippaso)
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
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Ippaso (VI aC)
246 Colui dunque che per primo rivelò la natura della commensurabilità e della incommensurabilità a quelli che erano indegni di partecipare alle dottrine dicono che fu detestato in modo tale da non essere solamente bandito dalla comune convivenza e vita, ma da essergli costruita una tomba come di uno veramente allontanatosi dalla vita degli uomini, lui che un tempo ne fu compagno. 247 Altri dicono che anche la divinità si é sdegnata con coloro che hanno reso di pubblico dominio le dottrine di Pitagora. Perì infatti in quanto reo di empietà nel mare colui che ha rivelato che l’icosaedro, duale del dodecaedro, una delle cosiddette cinque figure solide, si distende in una sfera. Altri dissero che patì questo colui che parlò apertamente della irrazionalità e della incommensurabilità.
(Giamblico, De vita Pythagorica)
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Giulio Maspero (PUSC)
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23
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Introduzione
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
La novità rivelata
Percorso patristico
Agostino
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
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24
La novità rivelata
Filosofia: di causa in causa osservando ciò che si ripete
La Rivelazione presenta eventi unici, non assurdi, che cambiano la storia
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2 Dicembre 2005
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Scrittura
Dottrina della creazione:
• Dio crea dal nulla con la parola
• Dio affida la creazione all’uomo
• Peccato originale
Facciamo l'uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza (Gn 1, 26)
Dottrina trinitaria:
• Figlio Immagine eterna dal Padre
• Figlio è il Logos
• Prologo giovanneo
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Giulio Maspero (PUSC)
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Il prologo di Giovanni
[1]In principio era il Verbo,
il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
[2]Egli era in principio presso Dio:
[3]tutto è stato fatto per mezzo di lui,
e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che
esiste.
[4]In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
[12]A quanti però l'hanno
[5]la luce splende nelle tenebre,
accolto,
ma le tenebre non l'hanno accolta.
ha dato potere di diventare
[6]Venne un uomo mandato da Dio
figli di Dio:
e il suo nome era Giovanni.
a quelli che credono nel suo
[7]Egli venne come testimone
nome,
per rendere testimonianza alla luce,
[13]i quali non da sangue,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
né da volere di carne,
[8]Egli non era la luce,
né da volere di uomo,
ma doveva render testimonianza alla luce.
ma da Dio sono stati generati.
[9]Veniva nel mondo
la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
[10]Egli era nel mondo,
e il mondo fu fatto per mezzo di lui,
eppure il mondo non lo riconobbe.
[11]Venne fra la sua gente,
ma i suoi non l'hanno accolto.
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[14]E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi vedemmo la sua gloria,
gloria come di unigenito dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
[15]Giovanni gli rende testimonianza
e grida: «Ecco l'uomo di cui io dissi:
Colui che viene dopo di me
mi è passato avanti,
perché era prima di me».
[16]Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto
e grazia su grazia.
[17]Perché la legge fu data per mezzo di
Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di
Gesù Cristo.
[18]Dio nessuno l'ha mai visto:
proprio il Figlio unigenito,
che è nel seno del Padre,
lui lo ha rivelato. Giulio Maspero (PUSC)
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Percorso patristico
Con il mito dei poeti?
Pensatori cristiani al bivio:
Con la ragione dei filosofi?
Non fu una scelta tattica, ma la stessa Rivelazione imponeva ciò (Areopago):
• Filone
Filosofia greca già in pensiero giudaico
• Giustino
Filosofo e martire, filosofia vera, pretesa universale
• Tertulliano
Certum est quia impossibile est, difesa da eresie
• Clemente
La verità è una, origine divina, valore cultura greca
• Origene
Ratio e Scrittura, limiti per neoplatonismo
• Cappadoci
Nuova cultura cristiana, paideia (caverna)
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Agostino
Problema rapporto auctoritas­ratio da sua stessa vita
«crede ut intelligas, intellige ut credas»
(cfr. Sermo 43,9; Tractatus in Iohannem 29,6; Sermo 214,10)
«cum assensione cogitare» (De praedestinatione sanctorum 2,5)
• Teologia mitica
Marco Terenzio Varrone:
• Teologia civile
• Teologia naturale
• mens, notitia, amor (IX, 3, 3)
De Trinitate: • memoria, intelligentia, voluntas (X, 11, 7)
• memoria (intellectus), scientia, voluntas (XII, 15, 25)
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Giulio Maspero (PUSC)
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Eredità dei Padri
Grazie alla Rivelazione ed alla pretesa universale del cristianesimo
Essere
Metafisica
Natura
Fisica
“La razionalità poteva diventare religione perché il Dio della razionalità era
entrato egli stesso nella religione”
(J. Ratzinger, Verità del cristianesimo?, 1999; cfr. www.disf.org)
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30
Il Medioevo
Introduzione
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Spirito e percorso del Medioevo
Gli universali
Tommaso
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
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Giulio Maspero (PUSC)
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Lo spirito del Medioevo
Il Medioevo è tutto teso verso la ricerca dell’unità. Non ci si accontenta più di una cultura cristiana, ma si vuole costruire una civiltà cristiana. Immagine per eccellenza di questo spirito è la cattedrale, collocata al centro della città:
Questo sforzo per l’unità richiede il confronto critico con le autorità sia patristiche che filosofiche: esse vengono vagliate dalla ragione. L’idea di fondo è che la natura umana è unica, per cui ogni conquista intellettuale dell’uomo è di valore per il cristiano.
Imitazione di Cristo (Tommaso da Kempis): Omnis homo naturaliter scire desiderat, sed scientia sine timore Dei quid importat? Inizio della Metafisica di Aristotele
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V. Soloviov, Crisi della filosofia occidentale (1874)
Analisi dell’evoluzione della filosofia occidentale in base alle categorie di ratio (pensiero individuale) ed auctoritas (insegnamento della chiesa). Tre momenti nella scolastica:
A
R
i)
vuol dire che la mia ragione sbaglia e dovrò, per questo. Sottometterla all’auctoritas.
ii)
A
R
la dottrina cristiana è la verità assoluta, se il mio pensiero personale non vi corrisponde, Ma si io penso ragionevolmente, non posso essere in contrasto con la verità, sia la mia ragione che la dottrina provengono da Dio, che è la Verità. Bisogna lavorare per riconciliare ratio ed auctoritas. (dimensione filologica, ST, dim narrativa della Summa). Periodo d’oro della
scolastica
R
iii) Questa riconciliazione è solo apparente: in realtà trionfa la ragione, poiché la stessa
A
auctoritas è considerata vera solo se non contraddice la ragione. La prima, allora, diventa superflua. Tramonto e corruzione della scolastica: Abelardo, Sic et non.
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Giulio Maspero (PUSC)
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33
Gli universali
Nel Medioevo ebbe luogo una guerra epistemologica:
Gnoseologia di stampo neoplatonico (Agostino)
Gnoseologia di stampo aristotelico (arabi)
Problema degli universali
Guglielmo di Ockham (1280­1349): concezione volontarista di Dio
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Giulio Maspero (PUSC)
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Tommaso
De Veritate, q. 14, a. 1:
Dubbio
Opinione
Cogitatio
(indagine)
Assensus
(assenso)
escluso
Si dà un certo
assenso,
ma
accompagnato
dal dubbio e dal
timore
Fede
Scienza
Evidenza
Indagine prima di
assenso (credibilità) e
che continua dopo
(teologia)
Indagine prima, che
culmina e termina
nell’evidenza della
dimostrazione
esclusa
Totale,
pieno
e
sicuro, mosso dalla
volontà perché non
c’è evidenza
Assenso sicuro, per
l’evidenza a cui si è
giunti attraverso il
ragionamento e la
dimostrazione
immediato
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35
La modernità
Introduzione
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Il Medioevo
Ratio vs. Natura
Il percorso
Attualità
La modernità
Conclusione
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
36
Ratio vs. Natura
Ruolo Riforma protestante: ratio vs. auctoritas cattolica. Interpretazione individuale della Scrittura. Si sottolinea corruzione dell’uomo. Ragione come avversario della
pietà. Oscillazioni tra fideismo e Razionalismo. Ratio vs. auctoritas
Ratio vs. Natura
A rischio la scienza stessa, perché non c’è più la condizione minima:
È assunta l’esistenza di un mondo esterno: questa è tutta la metafisica di cui avremo bisogno (P. Dirac)
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37
La filosofia moderna
Linea idealista:
Linea empirica:
La vera essenza delle cose si manifesta noi pensiamo l’essere (Cartesio)
alla nostra esperienza (Bacone)
noi non pensiamo altro che i concetti (Kant)
l’essere è dunque il concetto o l’idea (Hegel)
alla nostra esperienza si presentano solo stati di coscienza isolati (Locke)
la vera essenza delle cose cioè la realtà consiste
in stati di coscienza (Mill).
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Giulio Maspero (PUSC)
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38
Il Grillo
STUDENTESSA: Ma, se esiste una differenza fra fede e dottrina, quale delle due entra più spesso in relazione con la scienza?
G. GIORELLO: Ma sa, la dottrina è un insieme di frasi, di teorie, e quindi questa sicuramente, secondo me, rischia di più di entrare in conflitto con l'impresa scientifica. La fede, io insisto, è per chi ce l'ha ­ io non ce l'ho ­, ma per chi ce l'ha credo che sia un grande dono. E un dono non entra in conflitto con niente. Non entra in conflitto con la matematica, con la fisica e nemmeno con la filosofia, insomma. E' un grande dono. Il problema è che invece la dottrina no. La dottrina vuol dire come è fatto il mondo, insomma, oppure vuol dire come dobbiamo comportarci. Questi sono modi di vedere il mondo e modi di comportarsi, che non sono d'accordo con quella dottrina. Credo che ce ne rendiamo conto insomma, in qualunque campo della nostra vita, da quello politico alla sfera sessuale, insomma.
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Giulio Maspero (PUSC)
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Fides et Ratio
«A partire dal tardo Medio Evo, tuttavia, la legittima distinzione tra i due saperi si trasformò progressivamente in una nefasta separazione... ciò che il pensiero patristico e medievale aveva concepito e attuato come unità profonda... viene di fatto distrutto dai sistemi che sposarono la causa di una conoscenza razionale separata dalla fede e alternativa ad essa» (n.45) RelativitàReligione
Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
40
Conclusione
Introduzione
Einstein
I Greci
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Il Medioevo
La modernità
Conclusione
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
41
Sintesi
I Greci
Ratio e auctoritas immanenti, crisi ed armonia
La Rivelazione ed i Padri della Chiesa
Rapporto di Ratio ed auctoritas fondato trinitariamente nella trascendenza divina
Il Medioevo
Ratio e auctoritas trascendenti, crisi ed armonia. Parallelo con la Grecia
La modernità
Ratio contro tutti: si scaglia perfino contro l’auctoritas della natura
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Giulio Maspero (PUSC)
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42
Einstein
«La maniera frequente con cui Einstein collega la nozione di “ordine” con la nozione di Dio riflette il fatto che l'ordine è una delle credenze ultime la quale, sebbene razionale, non può essere provata; noi dobbiamo infatti sempre assumere un certo ordine, sia per provarlo, sia per negarlo. Ogni ordine razionale punta al di là di se stesso, verso il fondamento ultimo dell'ordine. Ecco perché Einstein non poteva essere considerato un ateo, non fosse altro perché, negando Dio quale fondamento trascendentale di tutto l'ordine, non vi potrebbe essere più alcun pensiero razionale, e nemmeno una scienza». (T.F. Torrance, Einstein, voce DISF: www.disf.org) RelativitàReligione
Giulio Maspero (PUSC)
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43
Fede e stupore
FEDE: «Ma la scienza può essere creata soltanto da chi sia totalmente vocato alla verità e alla comprensione. Questa fonte emotiva, tuttavia, scaturisce dalla sfera della religione. Ad essa appartiene anche la fede nella possibilità che le regole valide per il mondo dell'esistenza siano razionali, cioè comprensibili per la ragione. Non riesco a concepire uno scienziato genuino che difetti di tale fede profonda. Possiamo esprimere la situazione con un'immagine: la scienza senza la religione è zoppa, la religione senza scienza è cieca.» (A. Einstein, Scienza e religione, 1941)
STUPORE: «Esiste una passione per la comprensione proprio come esiste una passione per la musica; è una passione molto comune nei bambini, ma che poi la maggior parte degli adulti perde. Senza di essa non ci sarebbero né la matematica né le altre scienze». (A. Einstein, Sulla teoria generalizzata della gravitazione, Le Scienze 129, maggio 1979 p. 7). RelativitàReligione
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Conclusione
1. Einstein cerca, proprio perché ha fede nella razionalità di ciò che esiste ed il suo cercare lo porta a stupirsi sempre più.
2. Riconosce una dimensione profonda all’auctoritas della natura (mistero gnoseologico fondato in quello ontologico) e proprio per questo non ha paura di cercare e sa superare visioni precostituite, la cui auctoritas non è altro che la corrispondenza con il vero.
3. Con il suo lavoro scientifico, Einstein ha dimostrato come la ricerca critica della ragione umana non fa altro che mettere in evidenza la profondità e la bellezza del mistero, suscitando stupore.
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Giulio Maspero (PUSC)
2 Dicembre 2005
45
Il Maestro
«Più l'uomo avanza nella sua evoluzione spirituale, più mi appare certo che il sentiero verso una religiosità genuina non passa per la paura della vita e la paura della morte o per una fede cieca, ma per gli sforzi compiuti in direzione di una conoscenza razionale. In tal senso credo che il prete debba diventare un maestro, se vuole far onore alla propria alta missione educativa». (da A. Einstein, Pensieri, idee, opinioni, Roma 1996, tr. it. di Lucio Angelini, p. 32). Cristo come maestro, Roma, sarcofago di Junius Bassus, 359
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I Re Magi
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