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Salute: Incontinente Un'Italiana Su 5, 'Progetto Ninfea' Per Cure Migliori - Yahoo! Notizie
7-04-2005 16:36
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Lunedì 4 Aprile 2005, 14:49
Salute: Incontinente Un'Italiana Su 5, 'Progetto Ninfea' Per Cure
Migliori
Milano, 4 apr. (Adnkronos Salute) - Toccano
quota tre milioni e mezzo gli italiani colpiti in
modo grave da incontinenza urinaria, nella
stragrande maggioranza dei casi donne tra i 25 e
i 50 anni. Ma considerando anche i sintomi piu'
lievi il problema arriva a interessare una
connazionale su cinque. Con costi enormi per il
Ssn, che per rimborsare ai pazienti pannolini e
presidi specifici investe il 64% della spesa totale
destinata agli ausili medico-sanitari. La vita per
queste persone si complica, perche' scandita da
un bisogno incontrollabile di andare al bagno,
all'improvviso e a ogni ora del giorno o della
notte. E segnata da perdite imbarazzanti che
sopraggiungono senza motivo e al minimo
sforzo, anche solo dopo uno starnuto, un colpo di
tosse o una risata. Una vera ''epidemia silente'',
denunciano gli esperti. Il disturbo resta infatti un
tabu', perche' per pudore chi ne soffre fatica a
parlarne. Per aiutare i pazienti a vincere la vergogna, e per semplificare diagnosi e cure mettendole alla
portata anche di medici di famiglia, ginecologi e urologi sul territorio, parte oggi il 'Progetto Ninfea'.
Concepita e realizzata dalla Fondazione italiana continenza (Fic), ente no-profit che raggruppa malati,
operatori e aziende del settore e aderisce all'International Continence Society insieme a una trentina di altre
associazioni attive in tutto il mondo, l'iniziativa e' stata presentata a sabato Roma a oltre 100 specialisti e
illustrata oggi alla stampa Milano. Nella sala d'attesa del proprio medico gli italiani troveranno un opuscolo
con due domande. E i camici bianchi, grazie a corsi regionali e kit ad hoc, verranno addestrati a gestire in
modo personalizzato ogni paziente, indirizzandolo alla riabilitazione o ai farmaci. Oggi la gestione
dell'incontinenza urinaria e' affidata per lo piu' agli specialisti. ''L'obiettivo del Progetto Ninfea - ha spiegato il
professor Walter Artibani, urologo di Padova e presidente della Fic - e' invece di potenziare l'assistenza di
primo grado, preparando anche medici di base, ginecologi e urologi attivi non negli ospedali, bensi' sul
territorio, ad applicare le linee guida internazionali per la diagnosi e la cura di questi pazienti, definite nel
giugno 2004 dalla Consultazione internazionale sull'incontinenza''. Circa ''il 50-70% di chi soffre puo' infatti
beneficiare di un approccio preliminare, senza passare all'assistenza di secondo livello'', ha infatti precisato
il professor Roberto Carone, urologo di Torino e presidente del Comitato scientifico Fic. ''Sono proprio
queste le malattie da risolvere per migliorare davvero la qualita' di vita della gente'', ha commentato Claudio
Cricelli, presidente della Societa' italiana di medicina generale (Simg) e membro della Fic. La prima
necessita', hanno avvertito gli esperti, e' quella di riconoscere in modo preciso il problema del singolo
paziente: ''Incontinenza urinaria da sforzo, da urgenza, mista o vescica iperattiva''. Distinzioni tecniche, ma
http://it.news.yahoo.com/050404/201/368c7.html
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fondamentali per procedere alle terapie piu' corrette. Il trattamento e' basato su consigli comportamentali,
speciali esercizi di riabilitazione e farmaci: ''La duloxetina per le forme da sforzo e la solifenacina per le
forme da urgenza e la vescica iperattiva - ha spiegato il professor Mauro Cervigni, ginecologo e membro
del gruppo di lavoro per il Progetto Ninfea - Il primo prodotto e' gia' in commercio in Italia, mentre il secondo
e' in arrivo a settimane. I due medicinali, ad uso cronico, non sono rimborsati, ma le aziende produttrici si
sono dette disposte a ridurre i costi, almeno in casi particolari''. (Opa/Adnkronos Salute)
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