Domande a Risposta Multipla - Dipartimento di Economia, Statistica

Domande a scelta multipla
Capitolo 1 La macroeconomia come scienza
1. La macroeconomia studia tutti i seguenti problemi
ECCETTO:
(a) Le determinanti dell’inflazione.
(b) Le quote di mercato di General Motors e Ford.
(c) La crescita della produzione negli Stati Uniti.
(d) Le importazioni e le esportazioni tra Stati Uniti e Giappone.
2. Quali tra i seguenti è un esempio di un esperimento controllato?
(a) Astronomi che formulano una teoria del «bigbang» delle origini dell’universo sulla base di osservazioni condotte per mezzo del telescopio
Hubble.
(b) Economisti che analizzano gli effetti di un aumento dell’offerta di moneta sul livello di produzione, il tasso di interesse e il tasso di inflazione.
(c) Biologi che modificano la teoria evoluzionista
di Darwin in seguito all’esame di fossili di nuova scoperta.
(d) Medici che studiano gli effetti dell’aspirina sull’incidenza delle malattie cardiache seguendo
due gruppi di individui che differiscono solamente nelle quantità di aspirina assunta.
3. In un modello economico che studia il livello di produzione di una piccola impresa, operante in un settore di grandi dimensioni, la variabile più verosimilmente esogena è:
(a) La quantità prodotta dall’impresa.
(b) I prezzi dei fattori di produzione.
(c) Il numero di lavoratori impiegati dall’impresa.
(d) L’ammontare di macchinari installati e utilizzati.
4. Tutte le seguenti affermanzioni che spiegano la rigidità di salari e/o prezzi nel breve periodo sono vere
ECCETTO:
(a) I contratti di lavoro a lungo termine spesso fissano i salari per periodi fino a tre anni.
(b) Le imprese non variano i prezzi per non perdere clienti abituali.
(c) La stampa di nuovi listini dei prezzi e la pubblicità di frequenti cambiamenti dei prezzi risultano onerose per le imprese.
(d) Le imprese impongono il prezzo più elevato che
i consumatori sono disposti a pagare, dunque la
variazione dei prezzi non è necessaria per massimizzare i profitti.
5. L’ipotesi di mercati sempre in equilibrio (market
clearing) sembra essere MENO applicabile al mercato:
(a) azionario
(b) del grano
(c) del lavoro
(d) delle obbligazioni emesse dallo stato (BOT).
Capitolo 2 I dati della macroeconomia
1. Le seguenti variabili rappresentano grandezze di flusso, ECCETTO:
(a) il reddito disponibile
(b) il consumo
(c) la ricchezza
(d) il prodotto interno lordo (PIL).
2. Nei periodi di elevata inflazione:
(a) PIL reale e nominale crescono allo stesso tasso
(b) il tasso di crescita del PIL nominale è superiore
al tasso di crescita del PIL reale
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(c) il tasso di crescita del PIL nominale è inferiore a quello del
PIL reale
(d) non è possibile trarre conclusioni sui tassi di crescita relativi di PIL nominale e reale.
3. Supponete che nel 2000 le scorte di magazzino della General
Motors abbiano subito un forte aumento. Allora nel 2000:
(a) il reddito totale è più elevato della spesa totale per beni e
servizi
(b) il reddito totale è inferiore alla spesa totale per beni e servizi
(c) il reddito totale è uguale alla spesa totale per beni e servizi,
poiché l’aumento delle scorte è contabilizzato sia come reddito sia come spesa
(d) gli investimenti di General Motors sono negativi.
4. Supponete che la Fiat acquisti acciaio per un valore di 5000 euro
da usare per la produzione di 1 auto. L’auto viene venduta a un
concessionario per 17 mila euro, e a sua volta acquistata da una
famiglia al prezzo di 20 mila euro. Di conseguenza il PIL ha subito un aumento pari a:
(a) 42 mila euro
(b) 37 mila euro
(c) 20 mila euro
(d) 17 mila euro
5. Il valore aggiunto di una impresa è uguale a:
(a) le vendite
(b) i profitti
(c) le vendite al netto del costo di beni intermedi
(d) zero nel lungo periodo.
6. Supponete di acquistare una nuova abitazione per 150 mila euro.
Nella contabilità del reddito nazionale i consumi:
(a) aumentano di 150 mila euro
(b) aumentano di 150 mila euro diviso per il numero di anni
che prevedete di vivere in quell’abitazione
(c) aumentano di una somma pari al canone di locazione di
mercato
(d) non variano.
7. Il deflatore del PIL è definito come:
(a) PIL nominale/PIL reale.
(b) PIL nominale × PIL reale.
(c) PIL nominale – PIL reale.
(d) PIL nominale + PIL reale.
8. Occasionalmente, a un aumento del deflatore del PIL si associa una diminuzione del PIL reale. Quando un simile fenomeno si verifica, il PIL nominale:
(a) aumenta
(b) diminuisce
(c) rimane costante
(d) può aumentare, diminuire, o rimanere costante.
9. Quale delle seguenti transazioni NON è contabilizzata come investimenti dalla contabilità del reddito nazionale?
(a) l’acquisto di nuovi impianti e macchinari
(b) l’acquisto di azioni in Borsa
(c) l’acquisto di nuove abitazioni
(d) la variazione delle scorte.
10. Le seguenti spese sono contabilizzate come spesa pubblica, ECCETTO:
(a) l’acquisto di un aereo militare
(b) la pensione mensile pagata a un pensionato
(c) la costruzione di una diga
(d) l’assunzione di un ufficiale di Polizia.
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11. La componente più rilevante del PIL in Italia è:
(a) il consumo
(b) gli investimenti.
(c) la spesa pubblica
(d) le esportazioni nette.
12. Una ipotetica forte riduzione del prezzo alle importazioni di
greggio determinerebbe:
(a) una diminuzione allo stesso tasso del deflatore del PIL e dell’indice dei prezzi al consumo (IPC)
(b) una diminuzione del deflatore del PIL a un tasso superiore
a quello dell’IPC
(c) una diminuzione dell’IPC a un tasso superiore a quello del
deflatore del PIL
(d) nessuna conseguenza, né sul deflatore del PIL né sull’IPC.
13. Tutte le seguenti cause determinano una riduzione del tasso di
disoccupazione, ECCETTO:
(a) la riduzione del numero di disoccupati
(b) un aumento degli occupati
(c) la riduzione della forza lavoro, non accompagnata da variazioni del numero di disoccupati
(d) un aumento del numero di persone che hanno rinunciato
alla ricerca di un lavoro.
14. La legge di Okun descrive una relazione tra:
(a) la variazione percentuale del PIL reale e la variazione del tasso di disoccupazione
(b) la variazione percentuale del PIL nominale e la variazione
della forza lavoro
(c) la variazione assoluta del PIL reale e la variazione percentuale del tasso di disoccupazione
(d) la variazione assoluta del PIL reale e la variazione percentuale del deflatore del PIL.
15. Supponete che il tasso di disoccupazione all’inizio dell’anno sia
pari al 5%. In base alla legge di Okun, quale tra le seguenti affermazioni è FALSA?
(a) Se il tasso di disoccupazione rimane costante nel corso dell’anno, il PIL reale tende a crescere del 3%.
(b) Se il tasso di disoccupazione medio annuo sale al 7%, il PIL
reale si riduce dell’1%.
(c) Se il tasso di disoccupazione medio annuo si riduce al 3%,
il PIL reale cresce al 7%.
(d) Se il tasso di disoccupazione medio annuo rimane stabile al
5%, il PIL reale non subisce variazioni.
16. Il reddito percepito da un cittadino italiano, impiegato presso
un’impresa italiana, che lavora in Brasile è contabilizzato come:
(a) parte del PIL italiano e del prodotto nazionale lordo (PNL)
brasiliano
(b) parte del PIL italiano e del PIL brasiliano
(c) parte del PNL italiano e del PNL brasiliano
(d) parte del PNL italiano e del PIL brasiliano.
17. Se in un anno il deflatore del PIL cresce del 4% e il PIL reale
cresce del 3%, allora il PIL nominale:
(a) cresce dell’1%
(b) si riduce dell’1%
(c) cresce del 7%
(d) cresce a un tasso compreso tra l’1 e il 7%, a seconda del livello iniziale del PIL.
18. Una riduzione della produttività media del lavoro Y/L è determinata da:
(a) una riduzione del prodotto Y
(b) un aumento del fattore lavoro L
(c) una variazione percentuale di L inferiore alla variazione percentuale di Y
(d) una variazione percentuale di L superiore alla variazione percentuale di Y.
19. Per mantenere invariato il tenore di vita dei pensionati, la variazione percentuale annua della pensione dovrebbe essere:
(a) uguale alla variazione percentuale dell’IPC
(b) inferiore alla variazione percentuale dell’IPC
(c) superiore alla variazione percentuale dell’IPC
(d) uguale alla variazione percentuale del deflatore del PIL.
20. Variazioni percentuali dell’IPC tendono a sovrastimare l’inflazione poiché:
(a) i consumatori sostituiscono i beni il cui prezzo è cresciuto
con beni meno costosi
(b) la continua immissione sul mercato di nuovi beni aumenta il benessere dei consumatori anche se i prezzi non si riducono
(c) le agenzie governative tendono a sottostimare i miglioramenti della qualità dei prodotti
(d) per tutte le ragioni precedenti.
Capitolo 3 Il reddito nazionale: da dove viene e dove va
1. La funzione di produzione è una legge matematica che:
(a) descrive la relazione tra prezzi e domanda di fattori di produzione
(b) descrive la relazione tra i prezzi e il prodotto marginale dei
fattori di produzione
(c) descrive la relazione tra fattori di produzione e quantità prodotta
(d) è sempre caratterizzata da rendimenti costanti.
2. Nella funzione di produzione, il fattore fisso è:
(a) la quantità di lavoro
(b) la produzione
(c) la quantità di capitale
(d) la tecnologia.
3. Il reddito aggregato di una economia è pari a:
(a) il reddito totale da lavoro
(b) il prodotto aggregato
(c) il profitto dei produttori
(d) la rendita percepita dai detentori del capitale.
4. Per una impresa concorrenziale:
(a) il prezzo del prodotto è dato, ma non il prezzo dei fattori
(b) il prezzo dei fattori di produzione è dato, ma non il prezzo
del prodotto
(c) sia il prezzo dei fattori sia il prezzo del prodotto sono dati
(d) né il prezzo dei fattori, né il prezzo del prodotto sono dati.
5. Il profitto si definisce come:
(a) ricavo totale meno costo totale
(b) il prezzo del prodotto meno il prezzo del fattore di produzione
(c) i dividendi pagati dall’impresa agli azionisti
(d) gli stipendi dei manager.
6. Una funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti se:
(a) la produzione raddoppia in seguito a un raddoppio della
quantità impiegata di tutti i fattori produttivi
(b) la produzione rimane costante nel tempo
(c) la produttività marginale del lavoro eguaglia la produttività marginale del capitale
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(d) la produttività marginale di lavoro e capitale è costante.
7. Quale dei seguenti grafici rappresenta una funzione di produzione con produttività marginale del lavoro decrescente?
(a) Y
(b) Y
F(K, L)
F(K, L)
0
0
L
(c) Y
1
L
(d) Y
F(K, L)
0
L
F(K, L)
0
L
8. Una impresa che massimizza il profitto impiegherà una quantità di fattore lavoro tale per cui:
(a) la produttività marginale del lavoro eguagli la produttività
marginale del capitale
(b) la produttività marginale del lavoro eguagli il salario reale
(c) i ricavi marginali siano uguali a zero
(d) il salario reale eguagli la rendita del capitale.
9. Quale tra le seguenti affermazioni è FALSA?
(a) Il rendimento aggiuntivo derivante dall’impiego di una unità aggiuntiva di capitale eguaglia la produttività marginale
del capitale moltiplicata per il prezzo del prodotto.
(b) Il rendimento aggiuntivo derivante dall’impiego di una unità aggiuntiva di lavoro eguaglia la produttività marginale
del lavoro moltiplicata per il salario.
(c) La curva di domanda di lavoro di un’impresa concorrenziale coincide con la curva della produttività marginale del
lavoro, PML.
(d) Rendimenti di scala costanti e la massimizzazione del profitto implicano che i profitti siano uguali a zero.
10. Il teorema di Eulero stabilisce che la somma delle remunerazioni dei fattori di produzione sarà uguale al prodotto totale,
se ciascun fattore è remunerato alla sua produttività marginale, e se:
(a) la funzione di produzione ha rendimenti di scala costanti.
(b) la funzione di produzione ha produttività marginali decrescenti.
(c) le quantità di lavoro e capitale impiegate sono uguali.
(d) l’impresa massimizza il profitto.
11. Quale delle seguenti transazioni è contabilizzata alla voce investimenti dalla contabilità del reddito nazionale?
(a) l’acquisto di 100 azioni della Apple
(b) l’acquisto di un computer Macintosh da parte di uno studente di economia
(c) la costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione
di computer da parte della Apple
(d) l’acquisto e il consumo di una mela
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12. Quale delle seguenti transazioni è contabilizzata alla voce investimenti dalla contabilità del reddito nazionale?
(a) Voi acquistate 1000 euro di Buoni del Tesoro
(b) Giuseppe, un falegname, costruisce una capanna per sé
(c) La Galleria d’Arte Moderna compra un quadro di Picasso
per 20 milioni di euro
(d) La tua famiglia acquista una nuova abitazione.
13. Il tasso di interesse su un prestito dipende da:
(a) la durata del prestito
(b) la rischiosità del prestito
(c) il trattamento fiscale del prestito
(d) tutti gli elementi precedenti.
14. Quale delle seguenti affermazioni sul risparmio nazionale è FALSA?
(a) Il risparmio nazionale è dato dalla somma dei depositi a risparmio bancari.
(b) Il risparmio nazionale è la somma di risparmio privato e risparmio pubblico.
(c) Il risparmio nazionale è uguale al prodotto residuo, dopo
che la domanda pubblica e privata di beni di consumo è stata soddisfatta.
(d) Il risparmio nazionale eguaglia gli investimenti al tasso di
interesse di equilibrio.
15. Se il livello di prodotto è fisso e il risparmio nazionale non dipende dal tasso di interesse, un aumento della spesa pubblica fa
crescere:
(a) il risparmio nazionale
(b) il risparmio pubblico
(c) il tasso di interesse di equilibrio
(d) il risparmio privato.
16. Se il livello di prodotto è fisso e il risparmio nazionale non dipende dal tasso di interesse, un aumento della tassazione determina:
(a) uno spostamento a sinistra della curva verticale di risparmio
(b) una diminuzione degli investimenti
(c) una crescita dei consumi
(d) una diminuzione del tasso di interesse di equilibrio e un aumento degli investimenti.
17. Se il risparmio nazionale dipende positivamente dal tasso di interesse, un miglioramento tecnologico che determini un aumento della domanda di investimenti:
(a) non ha alcun effetto sul risparmio nazionale
(b) sposta a sinistra la curva di domanda di investimenti
(c) porta a un aumento sia degli investimenti sia del tasso di
interesse di equilibrio
(d) non ha effetti sul consumo.
18. Il risparmio pubblico è pari a:
(a) tassazione più trasferimenti meno spesa pubblica
(b) tassazione meno trasferimenti meno spesa pubblica
(c) tassazione più trasferimenti più spesa pubblica
(d) il deficit del bilancio dello Stato.
19. Se il tasso di interesse nominale è pari all’8% e i prezzi crescono a un tasso del 5% annuo, il tasso di interesse reale è:
(a) 8%
(b) 3%
(c) 13%
(d) –3%.
20. Supponete che la funzione di consumo sia data da C = 100 +
0,8(Y – T ), il reddito disponibile sia uguale a 1000, e Y = 2000.
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Allora la propensione marginale al consumo è:
(a) 0,5
(b) 900
(c) 0,8
(d) 0,9
21. Una funzione di produzione Cobb-Douglas è caratterizzata da
tutte le seguenti proprietà, ECCETTO:
(a) rendimenti di scala costanti
(b) produttività marginale del lavoro decrescente
(c) produttività marginale del capitale costante
(d) un rapporto costante tra reddito da lavoro e reddito da capitale.
Capitolo 4 Moneta e inflazione
1. La moneta è:
(a) lo stock di beni usati nelle transazioni
(b) gli euro nelle mani del pubblico
(c) una riserva di valore, una unità di conto e un mezzo di scambio
(d) tutte le risposte precedenti.
2. Le economie di baratto sono caratterizzate da:
(a) l’utilizzo di moneta a corso legale (moneta fiat).
(b) l’utilizzo di moneta merce.
(c) la convergenza di volontà tra gli agenti economici in occasione di ogni scambio
(d) l’uso della moneta come riserva di valore, ma non come
mezzo di scambio.
3. La moneta a corso legale (moneta fiat):
(a) è convertibile in oro
(b) prende il nome da una industria automobilistica italiana
(c) include le banconote e l’oro conservati nelle casseforti delle banche
(d) non ha valore intrinseco.
4. L’offerta di moneta cresce se:
(a) la spesa pubblica aumenta
(b) la banca centrale acquista Buoni del Tesoro dal pubblico
(c) un privato cittadino acquista un’obbligazione emessa da Fiat
(d) l’IBM vende azioni al pubblico per finanziare la costruzione di un nuovo impianto.
5. Tutte le seguenti grandezze sono incluse in M1, ECCETTO:
(a) il circolante
(b) i depositi in conto corrente
(c) i depositi a risparmio
(d) i travelers’ check.
6. Nell’equazione di Fisher il tasso di interesse nominale:
(a) è dato dalla somma di tasso di interesse reale e tasso di inflazione
(b) eguaglia il tasso di interesse reale meno il tasso di inflazione
(c) è sempre maggiore del tasso di interesse reale
(d) è costante.
7. Secondo l’effetto Fisher, un aumento del tasso di inflazione conduce a:
(a) un aumento dello stock reale di moneta
(b) un aumento del tasso di interesse nominale
(c) un aumento del tasso di interesse reale
(d) tutte le risposte precedenti.
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8. Se l’inflazione diminuisce dal 6% al 4%, a parità di altre condizioni, allora l’effetto Fisher stabilisce che:
(a) tasso di interesse reale e nominale diminuiscono entrambi
del 2%
(b) non ci sono variazioni né del tasso di interesse nominale né
del tasso di interesse reale
(c) il tasso di interesse nominale diminuisce del 2%, mentre il
tasso di interesse reale rimane invariato
(d) il tasso di interesse reale diminuisce del 2%, mentre il tasso di interesse nominale rimane invariato.
9. L’inflazione danneggia:
(a) i detentori di moneta
(b) le persone che percepiscono un reddito nominale fissato
quando l’inflazione era inattesa
(c) i proprietari di ristoranti
(d) tutte le risposte precedenti.
10. Supponete che le patate siano l’unico bene prodotto dell’economia, e che in un anno 1000 kg di patate siano venduti a un
prezzo di 0,15 euro al kg. La quantità di moneta presente nell’economia è pari a 50 euro. La velocità di circolazione della moneta è quindi data da:
(a) 5
(b) 3
(c) 1,5
(d) 0,33
11. Supponete che l’offerta di moneta nominale cresca del 6%, il
livello dei prezzi aumenti del 4%, e il prodotto aumenti del 3%.
Allora, l’equazione quantitativa della moneta stabilisce che la
velocità di circolazione della moneta aumenti del:
(a) 13%
(b) 7%
(c) 3%
(d) 1%
12. Supponete che, in un dato anno, l’offerta di moneta aumenti
dell’1%, e che rimanga costante al nuovo livello negli anni successivi. Secondo la teoria quantitativa della moneta il tasso di
inflazione:
(a) è pari all’1% sia nel primo anno sia in quelli successivi.
(b) cresce dell’1% nel primo anno e rimane costante al livello
più elevato negli anni successivi
(c) cresce dell’1% nel primo anno e ritorna al suo livello precedente in seguito
(d) rimane invariato.
13. Supponete che il tasso di interesse nominale sia pari a 9%, che
il tasso di inflazione atteso sia il 5%, e che l’inflazione effettiva
sia al 3%. In questo caso:
(a) il tasso di interesse reale ex-ante è pari al 4%
(b) il tasso di interesse reale ex-post è pari al 4%
(c) il tasso di interesse reale ex-ante è pari al 6%
(d) il tasso di interesse reale ex-post è pari al 2%.
14. Durante periodi di inflazione il costo di detenere moneta eguaglia:
(a) il tasso di interesse nominale
(b) l’interesse reale ex-ante più il tasso atteso di inflazione
(c) sia la risposta (a) sia la risposta (b)
(d) il tasso di interesse reale ex-post.
15. La domanda di moneta reale dipende da:
(a) il tasso di interesse reale ex-ante
(b) il tasso di interesse nominale
(c) il reddito reale
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(d) sia la risposta (b) sia la risposta (c).
16. Se l’inflazione effettiva è più elevata di quella attesa, il creditore subisce effetti negativi e il debitore guadagna perché:
(a) il tasso di interesse reale ex-post è maggiore del tasso di interesse reale ex-ante
(b) il tasso di interesse reale ex-post è minore del tasso di interesse reale ex-ante
(c) il tasso di interesse reale diminuisce
(d) il tasso di interesse nominale diminuisce.
17. Alla fine di un periodo di iperinflazione, la quantità reale di moneta aumenta perché:
(a) la banca centrale elimina il fenomeno dell’iperinflazione
emettendo moneta
(b) la riduzione dell’inflazione attesa fa diminuire il tasso di interesse nominale, e questo a sua volta accresce la domanda
di moneta reale. Ciò consente la stabilizzazione dei prezzi
anche in presenza di un aumento dell’offerta di moneta reale
(c) la riduzione dell’inflazione determina una diminuzione del
tasso di interesse reale atteso, che a sua volta aumenta la domanda di moneta
(d) il tasso di interesse reale aumenta, così gli agenti investono
i beni di proprietà in moneta.
18. Se l’offerta di moneta è data dall’equazione (M/P)d = 0,4Y, allora:
(a) la velocità di circolazione della moneta rispetto al reddito è
costante
(b) la domanda di moneta non dipende dal tasso di interesse
(c) la velocità di circolazione della moneta è pari a 2,5
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
19. Secondo la dicotomia classica:
(a) l’offerta di moneta non ha effetti sulle variabili reali
(b) il livello dei prezzi e di tutte le altre variabili nominali sono
determinati dall’equilibrio sul mercato monetario
(c) la moneta è neutrale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
20. Gli economisti concordano sulla maggiore rilevanza del modello classico nel dibattito riguardante:
(a) i periodi di recessione
(b) il breve periodo
(c) il lungo periodo
(d) i periodi di ripresa economica.
Capitolo 5 L’economia aperta
1. Secondo l’identità contabile del reddito nazionale, la spesa totale in produzione nazionale è la somma di:
(a) consumo di beni e servizi nazionali, investimenti in beni e
servizi nazionali, spesa pubblica per beni e servizi nazionali, ed esportazioni di beni e servizi
(b) consumo, investimenti, spesa pubblica ed esportazioni
nette
(c) sia la risposta (a) sia la risposta (b)
(d) spesa nazionale per beni esteri e spesa per importazioni.
2. Se il prodotto nazionale è pari a 1000, e la spesa interna per beni
e servizi di produzione sia estera sia nazionale è pari a 900, le
esportazioni nette saranno pari a:
(a) 100
(b) –100
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(c) 1900
(d) 0.
3. Tra le seguenti affermazioni, quella FALSA è:
(a) il flusso netto di capitali è pari all’eccesso di risparmio interno sull’investimento interno
(b) avanzo delle partite correnti e flusso netto di capitali devono essere entrambi nulli
(c) secondo l’identità contabile del reddito nazionale il flusso
netto di capitali deve eguagliare le esportazioni nette
(d) secondo l’identità contabile del reddito nazionale il flusso
netto di capitali deve eguagliare l’avanzo delle partite correnti (o il saldo delle partite correnti).
4. Se gli investimenti superano il risparmio interno, si osservano:
(a) flusso netto di capitali negativo
(b) disavanzo del bilancio pubblico
(c) disavanzo delle partite correnti
(d) sia la risposta (a) sia la risposta (b) sono corrette.
5. Se il tasso di interesse mondiale è costante, una riduzione della
tassazione in una piccola economia aperta caratterizzata da pieno impiego e pareggio delle partite correnti, determina:
(a) disavanzo delle partite correnti
(b) riduzione del risparmio
(c) flusso netto di capitali negativo
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
6. Supponete che alcune economie estere di grandi dimensioni riducano la spesa pubblica, determinando una diminuzione del
tasso di interesse mondiale. Quale delle seguenti conseguenze è
più probabile che si osservi in una piccola economia aperta?
(a) una diminuzione del risparmio
(b) una diminuzione degli investimenti
(c) una diminuzione del disavanzo delle partite correnti (o una
riduzione dell’avanzo)
(d) un aumento del flusso netto di capitali.
7. Se un computer costa 5000 dollari negli Stati Uniti, quanto costerà in Italia se il tasso di cambio nominale è pari a 2 euro per
dollaro?
(a) 5000 euro
(b) 2500 euro
(c) 10 000 euro
(d) 5002 euro.
8. Supponete che un computer (o qualsiasi altro bene) costi 5000
dollari negli Stati Uniti e 20 mila euro in Italia. Se il tasso di
cambio nominale è pari a 2 euro per dollaro, allora il tasso di
cambio reale del dollaro (vale a dire, il numero di computer italiani che possono essere scambiati per un computer statunitense) è pari a:
(a) 8
(b) 4
(c) 2
(d) 0,5.
9. Se il tasso di cambio reale del dollaro aumenta:
(a) i beni esteri diventano meno cari per i consumatori statunitensi
(b) le esportazioni nette degli Stati Uniti diminuiscono
(c) l’avanzo delle partite correnti degli Stati Uniti diminuisce
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
10. Tra i seguenti grafici, quello che descrive correttamente la relazione tra esportazioni nette NX, l’eccesso di risparmio sugli investimenti (S – I), e il tasso di cambio reale, è:
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(a) (b) S–I
S–I
NX
NX
0
(c) 0
S – I, NX
(d) NX
S–I
NX
S–I
0
S – I, NX
S – I, NX
0
S – I, NX
11. Se il governo di una piccola economia aperta decide di aumentare le imposte personali sul reddito, allora quel paese sperimenterà:
(a) un aumento delle sue esportazioni nette
(b) un aumento degli investimenti
(c) la crescita del tasso di cambio reale di equilibrio
(d) la crescita dei consumi.
12. Se i governi di alcune grandi economie estere decidono di aumentare la tassazione:
(a) il tasso di interesse mondiale crescerà
(b) l’avanzo delle partite correnti degli Stati Uniti crescerà
(c) il tasso di cambio reale del dollaro aumenterà
(d) le esportazioni nette degli Stati Uniti cresceranno.
13. Se la domanda di investimenti di una piccola economia aperta
diminuisce:
(a) il tasso di cambio reale di equilibrio aumenta
(b) le esportazioni nette aumentano
(c) il risparmio nazionale aumenta
(d) il flusso netto di capitali si riduce
14. Nel lungo periodo, se il governo tedesco impone elevate tariffe
sulle importazioni:
(a) le esportazioni nette tedesche aumentano
(b) il tasso di cambio reale estero della Germania aumenta
(c) il flusso netto di capitali si riduce
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
15. Una crescita più lenta dell’offerta di moneta in Giappone conduce a:
(a) un aumento dell’inflazione in Giappone
(b) una diminuzione dell’inflazione negli Stati Uniti
(c) un deprezzamento del dollaro rispetto allo yen
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
16. Secondo la legge della parità dei poteri d’acquisto, se un televisore viene venduto per 500 dollari negli Stati Uniti e per 2000
yuan in Cina, il tasso di cambio nominale espresso in yuan per
dollaro è pari a:
(a) 2,5
(b) 10
(c) 4
(d) 1.
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17. Un aumento della spesa pubblica, oppure un taglio delle imposte, di una grande economia aperta determina:
(a) un aumento del tasso di interesse reale
(b) una riduzione del flusso netto di capitali
(c) un aumento del tasso di cambio reale.
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
18. In una grande economia aperta un aumento del credito di imposta sugli investimenti, che incentiva la domanda di investimenti, determina:
(a) un aumento del tasso di interesse reale
(b) una riduzione del flusso netto di capitali
(c) una diminuzione delle esportazioni nette
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
Capitolo 6 La disoccupazione
1. Un tasso di disoccupazione pari allo 0% è irrealistico, e forse
indesiderabile, per tutti i seguenti motivi, ECCETTO:
(a) l’occupazione dei posti di lavoro vacanti da parte dei lavoratori in cerca di occupazione richiede tempo
(b) sarebbe inumano costringere al lavoro persone anziane
(c) le leggi sul salario minimo riducono le opportunità di impiego
(d) alcuni disoccupati non sono disposti ad accettare tutte le
offerte di lavoro che si presentano loro.
2. Il tasso naturale di disoccupazione è principalmente determinato da:
(a) il tasso di separazione dal lavoro e il tasso di ottenimento di
lavoro
(b) la durata media del periodo di disoccupazione
(c) la dimensione della forza lavoro
(d) il tasso di separazione dal lavoro
3. Sia L la forza lavoro, O il numero degli occupati, e D il numero dei disoccupati. Il tasso di disoccupazione è dato da:
(a) (L – O)/L
(b) D/L
(c) 1 – (O/L)
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
4. Sia s il tasso di separazione dal lavoro e o il tasso di ottenimento di lavoro. Se il mercato del lavoro si trova in stato stazionario, il tasso naturale di disoccupazione è pari a:
(a) 1/s
(b) 1/(s + o)
(c) s/(s + o)
(d) o/(s + o).
5. La disoccupazione frizionale aumenta in seguito a una politica
pubblica volta:
(a) ad ampliare i programmi di formazione professionale
(b) ad aumentare il sussidio di disoccupazione
(c) a ridurre il salario minimo
(d) a disseminare informazioni sui posti di lavoro vacanti.
6. I seguenti fenomeni generano disoccupazione frizionale, ECCETTO:
(a) gli spostamenti intersettoriali
(b) il fallimento di alcune imprese
(c) lavoratori che abbandonano il posto di lavoro per cercare
una nuova occupazione
(d) lavoratori che abbandonano il posto di lavoro e rinunciano
alla ricerca di una nuova occupazione.
Domande a scelta multipla
7
7. Si ha disoccupazione strutturale quando:
(a) i salari sono perfettamente flessibili
(b) i posti di lavoro sono razionati
(c) al salario corrente, la domanda di lavoro è più elevata dell’offerta di lavoro
(d) il mercato del lavoro è perfettamente concorrenziale.
8. Gli economisti ritengono che la rigidità dei salari sia causata
dall’esistenza di:
(a) sindacati
(b) leggi che impongono un salario minimo
(c) salari di efficienza
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
9. Le teorie basate sui salari di efficienza affermano che salari più
elevati accrescono la produttività dei lavoratori per tutte le seguenti motivazioni, ECCETTO:
(a) salari più elevati consentono ai lavoratori una migliore alimentazione
(b) salari più elevati attraggono i lavoratori migliori
(c) salari più elevati intensificano lo sforzo lavorativo, perché
aumentano il costo di perdere il lavoro
(d) salari più elevati sono soggetti ad aliquote fiscali più elevate, di conseguenza i lavoratori devono lavorare di più per
ottenere lo stesso reddito al netto della tassazione.
10. Una tra le seguenti affermazioni sulla disoccupazione è FALSA:
(a) la maggioranza dei disoccupati rimane tale per meno di sei
settimane
(b) individui caratterizzati dalla permanenza in una condizione di disoccupazione per periodi più lunghi di due mesi sperimentano la maggioranza delle settimane totali di disoccupazione
(c) gli adolescenti e i lavoratori neri adulti tendono a essere caratterizzati da tassi di disoccupazione più elevati dei lavoratori bianchi e adulti
(d) la popolazione femminile adulta è caratterizzata da tassi di
disoccupazione più elevati rispetto agli uomini adulti.
Capitolo 7 La crescita economica, I
1. La funzione di produzione Y = F(K, L) gode della proprietà dei
rendimenti di scala costanti se:
(a) zY = F(zK, zL)
(b) Y = F(zK, zL)
(c) Y = zF(K, L)
(d) F(K + 1, L + 1) – F(K, L) = 1
2. Se la funzione di produzione Y = F(K, L) ha rendimenti di scala costanti, allora:
(a) zY = F(zK, zL)
(b) F(K/L, 1) = Y/L
(c) y = f (k) dove y è il prodotto pro capite e k il capitale per lavoratore
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
3. Tutte le seguenti affermazioni circa il prodotto marginale del
capitale PMK sono vere, ECCETTO:
(a) PMK = f (k + 1) – f (k)
(b) PMK tende a diminuire al crescere di k
(c) quando il livello di capitale è basso, PMK è molto piccola
(d) PMK ha uguale pendenza della funzione di produzione y =
f (k).
4. La variazione dello stock di capitale è pari a:
8
Domande a scelta multipla
(a) investimenti + ammortamento
(b) investimenti – ammortamento
(c) investimenti × ammortamento
(d) investimenti ÷ ammortamento.
5. Se il capitale ha una durata media di 50 anni, il tasso di ammortamento è pari a:
(a) 50%, o 0,5 annuo
(b) 2%, o 0,02 annuo
(c) 0,50%, o 0,005 annuo
(d) 0,02%, o 0,0002 annuo.
6. In assenza di crescita della forza lavoro, lo stato stazionario del
modello di Solow è caratterizzato da:
(a) una quantità di capitale per lavoratore costante nel tempo
(b) l’uguaglianza di investimenti per lavoratore e ammortamento
per lavoratore
(c) l’uguaglianza di risparmio per lavoratore e ammortamento
per lavoratore
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
7. In assenza di crescita della forza lavoro il livello di capitale per
lavoratore di stato stazionario del modello di Solow aumenta
se:
(a) l’ammontare di investimenti per lavoratore diminuisce
(b) il tasso di ammortamento aumenta
(c) il tasso di risparmio aumenta
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
8. Se y = k1/2, s = 0,4, e il tasso di ammortamento è pari a = 20,
allora lo stock di capitale per lavoratore di stato stazionario è
uguale a:
(a) 4
(b) 8
(c) 2
(d) 16.
9. Nello stato stazionario descritto nella domanda 8, risparmio e
investimenti per lavoratore sono pari a:
(a) 0,8
(b) 1,6
(c) 10
(d) 2.
10. Supponete che un paese che si trovi in stato stazionario attui
delle politiche volte ad aumentare il tasso di risparmio. Nel nuovo stato stazionario:
(a) il prodotto per lavoratore cresce più rapidamente di prima
(b) il livello di prodotto per lavoratore è più elevato di prima
(c) la quantità di capitale per lavoratore rimane costante
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. Il livello di capitale della regola aurea k *gold denota quello stato
stazionario caratterizzato dal maggiore:
(a) livello di consumo per lavoratore
(b) livello di prodotto per lavoratore
(c) tasso di crescita del consumo per lavoratore
(d) tasso di crescita del prodotto per lavoratore.
12. Escludendo la crescita della forza lavoro, se lo stock di capitale
è pari al livello di regola aurea:
(a) f (k*gold) = k *gold.
(b) PMK = (c) f (k) ha un massimo
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
13. Supponi che y = k1/2, = 0,5, e che il livello di capitale della regola aurea sia pari a k*gold = 100. Allora, il tasso di risparmio associato a tali valori è:
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(a) 5%, o 0,05
(b) 10%, o 0,10
(c) 20%, o 0,20
(d) 50%, o 0,50.
14. Supponete che l’economia si trovi in stato stazionario. Se il livello di capitale per lavoratore è inferiore al livello della regola
aurea, e il governo attua una politica di aumento del tasso di risparmio, il consumo per lavoratore:
(a) cade a un livello inferiore a quello iniziale, per poi aumentare fino a raggiungere un livello superiore
(b) aumenta costantemente a un livello superiore a quello iniziale
(c) inizialmente cresce a un livello superiore a quello di partenza, per poi gradualmente diminuire fino a ritornare al livello iniziale
(d) diminuisce costantemente sotto il livello iniziale.
15. Nel modello di Solow, con tasso di crescita della forza lavoro
pari a n, la variazione del capitale per lavoratore è pari a:
(a) sf (k) + ( + n)k
(b) sf (k) + ( – n)k
(c) sf (k) – ( + n)k
(d) sf (k) – ( – n)k.
16. Un aumento del tasso di crescita della popolazione:
(a) fa aumentare il livello di capitale per lavoratore di stato stazionario
(b) fa diminuire il livello di capitale per lavoratore di stato stazionario
(c) non ha effetti sul livello di capitale per lavoratore di stato
stazionario
(d) fa diminuire il livello di capitale per lavoratore di stato stazionario se < n, e lo fa aumentare se > n.
17. Il modello di crescita di Solow prevede che economie caratterizzate da tassi di crescita della popolazione più elevati siano caratterizzata da:
(a) un prodotto per lavoratore più basso
(b) inferiori tassi di crescita del prodotto per lavoratore in stato stazionario
(c) le risposte (a) e (b) sono entrambe corrette
(d) più elevati tassi di crescita del prodotto per lavoratore.
Capitolo 8 La crescita economica, II
1. Nel modello di crescita di Solow, paesi a tasso di crescita della
popolazione più elevato sono caratterizzati da:
(a) più bassi livelli di stato stazionario di prodotto per lavoratore
(b) più bassi tassi di crescita di stato stazionario del prodotto
per lavoratore
(c) sia la risposta (a) sia la risposta (b) sono corrette
(d) più elevati tassi di crescita di stato stazionario del prodotto
per lavoratore.
2. Nel modello di crescita di Solow, con tasso di crescita della popolazione n e progresso tecnologico g, la variazione nel capitale per unità di lavoro effettivo è pari a:
(a) sf (k) + ( + n + g)k
(b) sf (k) + ( – n – g)k
(c) sf (k) – ( + n + g)k
(d) sf (k) – ( – n – g)k
3. Nel modello di Solow, con crescita della popolazione e progresso
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tecnologico, il tasso di crescita di stato stazionario del prodotto per unità di lavoro effettivo è pari a:
(a) zero
(b) il tasso di progresso tecnologico g
(c) il tasso di crescita della popolazione n più il tasso di progresso tecnologico g
(d) il tasso di risparmio s.
4. Nel modello di crescita di Solow, con crescita della popolazione e progresso tecnologico, il tasso di crescita di stato stazionario del prodotto per lavoratore è pari a:
(a) zero
(b) il tasso di progresso tecnologico g
(c) il tasso di crescita della popolazione n più il tasso di progresso tecnologico g
(d) il tasso di risparmio s.
5. Nel modello di crescita di Solow il continuo miglioramento del
tenore di vita è dovuto al:
(a) progresso tecnologico, che determina la crescita sostenuta
del prodotto pro capite
(b) un elevato tasso di risparmio, che determina elevati tassi di
crescita
(c) un elevato tasso di crescita della popolazione, che amplia la
forza lavoro
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
6. Lo stock di capitale dell’economia degli Stati Uniti è al di sotto del livello della regola aurea, perché il prodotto marginale
netto del capitale è:
(a) maggiore del tasso di crescita di lungo periodo del PIL
reale
(b) maggiore della somma di tasso di crescita della popolazione di lungo periodo e progresso tecnologico
(c) sia la risposta (a) sia la risposta (b) sono corrette
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
7. Un paese, il cui stock di capitale è inizialmente al di sotto del
livello della regola aurea, può raggiungere lo stato stazionario
della regola aurea operando nel seguente modo:
(a) aumentando il tasso di risparmio
(b) riducendo la spesa pubblica
(c) introducendo incentivi fiscali a nuovi investimenti
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
8. Il progresso tecnologico è incentivato da:
(a) un sistema di brevetti
(b) incentivi fiscali per le spese rivolte a ricerca e sviluppo
(c) sussidi governativi alla ricerca
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
9. Il rallentamento globale della crescita economica, verificatosi
tra il 1972 e il 1995, potrebbe essere spiegato da:
(a) l’entrata dei baby-boomer nella forza lavoro (un ampliamento eccessivo della forza lavoro), che ha abbassato il livello medio di esperienza lavorativa
(b) l’impoverimento delle risorse naturali dal pianeta
(c) il declino del prezzo del greggio negli anni 1990
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
10. Dal 1995, con l’eccezione di Germania e Giappone, i tassi di
crescita delle economie dei paesi industrializzati:
(a) hanno continuato il rallentamento iniziato nel 1972
(b) sono stati i più elevati mai registratisi dopo la seconda guerra mondiale
(c) hanno superato il rallentamento verificatosi tra il 1972 e il
1995
Domande a scelta multipla
9
(d) sono stati vicini allo zero.
11. L’evidenza empirica sulla convergenza del tenore di vita di diversi paesi indica che:
(a) i redditi pro capite (non aggiustati) non convergono
(b) il reddito pro capite di paesi che attuano politiche analoghe
e appartengono allo stesso ambito culturale convergono
(c) paesi caratterizzati da tassi di risparmio, tassi crescita della
popolazione e livelli di educazione diversi sembrano convergere verso stati stazionari diversi
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
12. In equilibrio di stato stazionario:
(a) i salari reali crescono al tasso di progresso tecnologico
(b) il tasso di rendimento reale del capitale cresce al tasso di progresso tecnologico
(c) il lavoro effettivo cresce al tasso di progresso tecnologico
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
13. Quale delle seguenti ragioni giustificherebbe da un punto di vista teorico una politica governativa volta a incoraggiare gli investimenti:
(a) un declino del tasso di investimento
(b) l’identificazione e la misurazione di esternalità tecnologiche
dell’accumulazione di capitale
(c) un declino del tasso di interesse reale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
14. Nel modello di crescita di Solow il tasso di progresso tecnologico è:
(a) esogeno
(b) endogeno
(c) 3%
(d) 0%.
15. La teoria della crescita endogena implica che:
(a) investimenti e risparmio addizionali conducono a una crescita persistente
(b) il capitale può non essere soggetto a rendimenti decrescenti, se la conoscenza è vista come un tipo di capitale
(c) il tasso di crescita tecnologica è endogeno
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette
16. La ricerca empirica indica che il tasso di rendimento sociale degli investimenti nella ricerca è:
(a) inferiore al tasso di rendimento privato degli investimenti
in capitale fisico
(b) approssimativamente uguale al tasso di rendimento privato degli investimenti in capitale fisico
(c) maggiore del tasso di rendimento privato degli investimenti in capitale fisico
(d) inferiore al tasso di rendimento privato degli investimenti
in capitale umano.
17. Il residuo di Solow è:
(a) la variazione nella produttività totale dei fattori
(b) la variazione del prodotto che non è spiegata da variazioni
dei fattori produttivi
(c) una popolare misura del progresso tecnologico
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
18. Studi empirici indicano che i tassi di crescita eccezionalmente
elevati di Hong Kong, Singapore, Corea del Sud e Taiwan, tra
il 1966 e il 1990, erano dovuti a forti e inusuali aumenti di tutti i seguenti fattori, ECCETTO:
(a) la partecipazione alla forza lavoro
(b) lo stock di capitale
10
Domande a scelta multipla
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(c) la produttività totale dei fattori
(d) il raggiungimento di elevati livelli di istruzione.
Capitolo 9 Introduzione alle fluttuazioni economiche
1. L’affermazione FALSA sulle fluttuazioni economiche è:
(a) il PIL reale degli Stati Uniti ha subito un aumento nel corso del tempo, sebbene fluttui intorno al suo tasso di crescita medio
(b) gli economisti talvolta definiscono le fluttuazioni di prodotto e occupazione come ciclo economico
(c) le fluttuazioni di prodotto e occupazione sono regolari e
prevedibili
(d) durante la recessione del 1982 il PIL reale ha subito un crollo e il tasso di disoccupazione un aumento.
2. Gli economisti ritengono che:
(a) salari e prezzi siano flessibili nel lungo periodo
(b) salari e prezzi siano rigidi nel breve periodo
(c) nel lungo periodo il prodotto si muova verso il livello di pieno impiego
(d) tutte le affermazioni precedenti siano esatte.
3. L’affermazione FALSA sulla curva di domanda aggregata è:
(a) dato un livello fisso dell’offerta di moneta, l’equazione quantitativa implica una relazione negativa tra livello dei prezzi
P e prodotto Y
(b) la curva di domanda aggregata ha pendenza negativa
(c) in seguito a un aumento dell’offerta di moneta, l’economia
si muove lungo la curva di domanda aggregata, e si verifica
un aumento del prodotto reale e una riduzione del livello
dei prezzi
(d) su una curva di domanda aggregata l’offerta di moneta è costante.
4. Il grafico che descrive gli effetti di una contrazione dell’offerta
di moneta è:
(a) P
DA1
Y
OABP
DA1
DA2
DA2
Y
(c) P
Y
(d) P
OABP
OABP
DA2
DA1
DA2
DA1
Y
(a) P
Y
(b) P
OALP
OALP
OABP
OABP
DA1
DA1
DA2
DA2
DA2
DA1
Y
(c) P
Y
OABP
DA1
Y
(d) P
DA2
(b) P
DA2
DA1
DA1
(a) P
8. Il sentiero percorso da una economia che, trovandosi inizialmente in equilibrio di lungo periodo, subisce uno spostamento della curva di domanda aggregata verso sinistra, è descritto
nel grafico:
(b) P
DA2
(c) P
(b) un aumento del livello del prodotto, ma nessuna variazione del livello dei prezzi
(c) un aumento sia del livello dei prezzi sia del prodotto
(d) sia il prodotto sia il livello dei prezzi rimangono invariati.
6. Se prezzi e salari sono fissi nel breve periodo, ma perfettamente flessibili nel lungo periodo, allora:
(a) la curva di offerta aggregata di lungo periodo è verticale
(b) la curva di offerta aggregata di breve periodo è orizzontale
(c) variazioni dell’offerta di moneta nel lungo periodo determinano variazioni del prodotto nel breve periodo, ma non
nel lungo periodo
(d) tutte le affermazioni precedenti sono corrette.
7. Supponete che nel breve periodo i prezzi siano fissi. Gli effetti
di breve periodo di una riduzione dell’offerta di moneta sono
descritti nel grafico:
Y
5. Un aumento dell’offerta di moneta determina i seguenti effetti di lungo periodo:
(a) un aumento del livello dei prezzi, ma nessuna variazione del
prodotto
Y
(d) P
OALP
OABP
DA1
OALP
OABP
DA2
DA1
DA2
Y
Y
Domande a scelta multipla
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9. L’introduzione delle carte di credito determina i seguenti effetti, ECCETTO:
(a) un aumento della domanda di moneta
(b) un aumento della velocità della moneta
(c) uno spostamento a sinistra della curva di domanda aggregata
(d) un aumento di breve periodo del prodotto.
10. In seguito a una raccolta eccezionale e a una conseguente caduta del prezzo dei beni alimentari, sperimenteremo:
(a) uno shock negativo di offerta
(b) uno spostamento verso l’alto della curva di offerta di breve
periodo
(c) un aumento del prodotto e una diminuzione del livello dei
prezzi
(d) una variazione della curva di domanda aggregata.
11. Supponete che la banca centrale attui una politica di stabilizzazione per compensare il declino del prodotto verificatosi in seguito a uno shock di offerta. Il punto del seguente grafico nel
quale l’economia si stabilizzerà è:
P
OALP
B
C
OABP2
D
A
OABP1
DA2
DA1
Y
(a) A
(b) B
(c) C
(d) D.
12. Durante la recessione dei primi anni 1980 la velocità di circolazione della moneta:
(a) è aumentata
(b) è diminuita
(c) non ha subito variazioni
(d) era indeterminata.
Capitolo 10 La domanda aggregata, I
1. Se investimenti, tassazione e spesa pubblica sono costanti, la
curva di spesa programmata:
(a) ha pendenza positiva, con pendenza pari al PMC
(b) ha pendenza negativa, con pendenza pari a PMC
(c) è una retta a 45°
(d) è una retta verticale.
2. Nel modello della croce keynesiana la retta a 45° indica che:
(a) il PIL aumenta al crescere del consumo
(b) la spesa effettiva è sempre uguale al reddito
(c) il livello del reddito di equilibrio cresce al crescere del reddito effettivo
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
3. Al livello di equilibrio del reddito:
(a) l’accumulazione involontaria di scorte è uguale a zero
11
(b) la spesa programmata è uguale alla spesa effettiva
(c) il PIL non varia
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
4. Se il reddito eccede la spesa programmata, le imprese taglieranno la produzione, poiché l’involontaria accumulazione di
scorte sarà:
(a) positiva
(b) negativa
(c) zero
(d) indeterminata.
5. Se la funzione del consumo è data da C = 100 + 0,8(Y – T), il
moltiplicatore della spesa pubblica sarà pari a:
(a) 0,8
(b) 1,25
(c) 4
(d) 5.
6. Se la funzione del consumo è data da C = 100 + 0,8(Y – T), e
la tassazione aumenta di 1 euro, il livello di equilibrio del reddito:
(a) diminuirà di 5 euro
(b) diminuirà di 4 euro
(c) aumenterà di 5 euro
(d) aumenterà di 4 euro
7. Se la funzione del consumo è data da C = 100 + 0,8(Y – T), e
sia la tassazione sia la spesa pubblica aumentano di 1 euro, il livello di equilibrio del reddito:
(a) rimane invariato
(b) aumenta di 3 euro
(c) aumenta di 1 euro
(d) diminuisce di 4 euro.
8. L’affermazione FALSA è:
(a) la diminuzione del tasso di interesse determina una diminuzione degli investimenti programmati
(b) la diminuzione del tasso di interesse determina uno spostamento verso l’alto della curva di domanda programmata
(c) la diminuzione del tasso di interesse determina uno spostamento verso destra della curva IS
(d) in seguito a una caduta del tasso di interesse, la spesa programmata eguaglia la spesa effettiva a un livello di reddito
più elevato.
9. Un aumento della spesa pubblica di 1 euro determina:
(a) uno spostamento verso l’alto della curva di spesa programmata pari a 1 euro
(b) uno spostamento verso destra della curva IS pari a 1/(1 –
PMC ) euro
(c) nessuna variazione della curva LM
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
10. Secondo l’interpretazione della curva IS dal punto di vista dei
fondi mutuabili:
(a) le imprese vogliono accrescere gli investimenti al crescere
del loro reddito
(b) le banche vogliono accrescere i prestiti al crescere del tasso
di interesse
(c) l’aumento del reddito fa aumentare il risparmio e diminuire il tasso di interesse che garantisce l’equilibrio del mercato dei fondi mutuabili
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. Una diminuzione della tassazione determina uno spostamento
della curva di spesa programmata _____ e della curva IS verso
_____:
12
Domande a scelta multipla
(a) verso l’alto; sinistra
(b) verso l’alto; destra
(c) verso il basso; sinistra
(d) verso il basso; destra.
12. La seguente affermazione sulla curva LM è VERA:
(a) la curva LM ha pendenza positiva, ed è tracciata per un livello di reddito dato
(b) la curva LM ha pendenza negativa, e un aumento dei prezzi ne determina uno spostamento verso l’alto
(c) la curva LM ha pendenza positiva, ed è tracciata per un livello dell’offerta di moneta reale dato
(d) sulla curva LM la spesa effettiva è pari alla spesa programmata.
13. Un aumento dell’offerta di moneta determina uno spostamento:
(a) verso l’alto (verso sinistra) della curva LM
(b) verso il basso (verso destra) della curva LM
(c) verso destra della curva IS
(d) versi sinistra della curva IS.
14. Secondo l’equazione quantitativa MV = PY. Se la velocità è costante, allora:
(a) la curva LM avrà pendenza positiva.
(b) la curva LM avrà pendenza negativa.
(c) la curva LM sarà orizzontale
(d) la curva LM sarà verticale.
15. L’usuale curva LM può essere derivata dall’equazione quantitativa assumendo che:
(a) un tasso di interesse più elevato riduca la domanda di moneta e aumenti la velocità
(b) un tasso di interesse più elevato riduca sia la domanda di
moneta sia la velocità
(c) la velocità sia costante
(d) il livello dei prezzi sia costante.
16. Nel punto di intersezione della curva IS e LM:
(a) la spesa effettiva è pari alla spesa programmata
(b) l’offerta reale di moneta è pari alla domanda reale di moneta
(c) i livelli di Y e r soddisfano sia la condizione di equilibrio sul
mercato dei beni, sia la condizione di equilibrio sul mercato della moneta.
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
Capitolo 11 La domanda aggregata, II
1. Un aumento della spesa pubblica determina:
(a) uno spostamento verso sinistra della curva IS e una diminuzione sia del tasso di interesse sia del reddito
(b) uno spostamento verso destra della curva IS e un aumento
sia del tasso di interesse sia del reddito
(c) uno spostamento verso destra della curva IS, un aumento
del livello del reddito e una diminuzione del tasso di interesse
(d) uno spostamento verso il basso (verso destra) della curva
LM, un aumento del livello del reddito e una riduzione del
tasso di interesse.
2. Un aumento della tassazione sposta:
(a) verso sinistra la curva IS, e riduce sia il tasso di interesse sia
il livello del reddito
(b) verso destra la curva IS, e aumenta sia il tasso di interesse
sia il livello del reddito
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(c) verso destra la curva IS, riduce il tasso di interesse e aumenta
il livello del reddito
(d) verso il basso (verso destra) la curva LM, aumenta il livello
del reddito e diminuisce il tasso di interesse.
3. Un aumento dell’offerta di moneta sposta:
(a) verso sinistra la curva IS, e riduce sia il tasso di interesse sia
il livello del reddito
(b) verso il basso (verso destra) la curva LM, e aumenta sia il livello del reddito sia il tasso di interesse
(c) verso destra la curva IS, riduce il tasso di interesse e aumenta
il livello del reddito
(d) verso il basso (verso destra) la curva LM, aumenta il livello
del reddito e diminuisce il tasso di interesse.
4. Se, in conseguenza di un aumento della spesa pubblica, il reddito reale aumenta e il tasso di interesse si riduce, allora:
(a) la curva IS deve essere verticale
(b) la curva LM deve essere verticale
(c) la banca centrale deve aver contemporaneamente aumentato l’offerta di moneta
(d) la banca centrale deve aver contemporaneamente diminuito l’offerta di moneta.
5. Se la banca centrale aumenta l’offerta di moneta contemporaneamente a un aumento della tassazione, allora:
(a) il tasso di interesse crescerà
(b) il tasso di interesse diminuirà
(c) il livello del reddito di equilibrio aumenterà
(d) il livello del reddito di equilibrio diminuirà.
6. La curva IS subisce uno spostamento verso destra se:
(a) la fiducia dei consumatori nell’andamento dell’economia
migliora
(b) le imprese divengono più ottimiste sull’andamento dell’economia e decidono di aumentare gli investimenti per ogni
livello del tasso di interesse
(c) il governo aumenta i trasferimenti
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
7. Se gli agenti decidono di detenere più moneta per ogni livello
del tasso di interesse:
(a) la curva di domanda di moneta si sposterà verso destra
(b) la curva LM si muoverà verso l’alto (verso destra)
(c) il reddito reale diminuirà
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
8. Quale delle seguenti affermazioni spiega la pendenza negativa
della curva di domanda aggregata?
(a) Un abbassamento del livello dei prezzi aumenta la quantità di moneta reale. Di conseguenza la curva LM si muove
verso il basso (a destra) e il livello del reddito aumenta.
(b) Un abbassamento del livello dei prezzi induce la banca centrale ad aumentare l’offerta di moneta. Di conseguenza la
curva LM si muove verso il basso (a destra) e il livello del
reddito aumenta.
(c) Un abbassamento del livello dei prezzi induce il governo a
ridurre la tassazione. Di conseguenza la curva IS si muove
verso destra e il livello del reddito aumenta.
(d) Tutte le risposte precedenti sono corrette.
9. Nello spostamento lungo una curva di domanda aggregata, il
fattore che si mantiene costante è:
(a) il reddito reale
(b) il livello dei prezzi
(c) l’offerta di moneta (nominale)
(d) il livello dei saldi monetari.
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10. Tutti i seguenti elementi determinano uno spostamento a destra della curva di domanda aggregata, ECCETTO:
(a) un aumento della spesa pubblica
(b) una riduzione dei trasferimenti
(c) un aumento dell’offerta di moneta (nominale)
(d) una riduzione della tassazione.
11. L’affermazione FALSA è:
(a) l’ipotesi classica di prodotto al livello naturale definisce il
concetto di lungo periodo
(b) nel breve periodo il prodotto può deviare dal suo livello naturale
(c) nell modello IS-LM si suppone che i prezzi siano rigidi nel
breve periodo
(d) nell modello IS-LM la domanda aggregata non eguaglia mai
il prodotto di equilibrio naturale, nemmeno nel lungo periodo.
12. Se il reddito si trova inizialmente a un livello inferiore a quello
naturale, il livello dei prezzi:
(a) diminuisce gradualmente, spostando verso il basso (a destra) la curva LM
(b) aumenta gradualmente, spostando verso l’alto (a sinistra) la
curva LM
(c) diminuisce, spostando verso destra la curva IS
(d) è costante, anche nel lungo periodo.
13. L’ipotesi monetaria individua la causa della Grande Depressione nel:
(a) rapido declino dell’offerta di moneta
(b) declino della fiducia delle imprese
(c) declino della fiducia dei consumatori
(d) rapido declino dei saldi monetari.
14. L’ipotesi della spesa individua la causa della Grande Depressione in:
(a) una riduzione nella fiducia delle imprese e dei consumatori
(b) una contrazione (verso sinistra) della curva IS
(c) il crollo della Borsa
(d) tutte le cause precedenti sono corrette.
15. L’effetto Pigou stabilisce che:
(a) per un dato livello dell’offerta di moneta, un abbassamento del livello dei prezzi determina uno spostamento verso
l’esterno della curva LM, e dunque un aumento del livello
del reddito
(b) dal momento che i consumatori acquistano una quantità
maggiore del bene il cui prezzo è diminuito, il prodotto reale aumenta nel corso di una recessione.
(c) poiché i prezzi diminuiscono e la moneta reale aumenta, i
consumatori percepiscono un aumento della propria ricchezza e aumentano la spesa.
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
16. Secondo la teoria del debito-deflazione, l’inflazione inattesa danneggia i debitori e beneficia i creditori. Di conseguenza il reddito nazionale si riduce se:
(a) entrambi i gruppi sono caratterizzati dalla stessa propensione al consumo
(b) i debitori sono caratterizzati da una propensione al consumo superiore a quella dei creditori
(c) i creditori sono caratterizzati da una propensione al consumo superiore a quella dei debitori
(f ) la PMC di entrambi i gruppi è inferiore a 1.
17. L’affermazione FALSA è:
Domande a scelta multipla
13
(a) la domanda di moneta dipende dal tasso di interesse nominale
(b) la domanda di investimenti dipende dal tasso di interesse
reale
(c) il modello IS-LM non è in grado di incorporare variazioni
dell’inflazione attesa
(d) una deflazione attesa determina un aumento del tasso di interesse reale, per ogni livello del tasso di interesse nominale, che conduce a uno spostamento verso il basso della curva IS.
18. La maggior parte degli economisti ritiene che la Grande Depressione sia meno probabile nel mondo odierno rispetto agli
anni 1930 perché:
(a) la nostra conoscenza delle politiche di stabilizzazione fiscali e monetaria è migliorata
(b) il sistema di assicurazione dei depositi rende improbabili vasti fallimenti bancari
(c) abbiamo più stabilizzatori automatici, quali la tassazione sul
reddito
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
19. Se una economia si trova in una situazione di trappola della liquidità, allora:
(a) il tasso di interesse è così basso da rendere inefficace la politica fiscale
(b) il tasso di interesse è così basso da rendere inefficace la politica monetaria
(c) il disavanzo di bilancio è così elevato da rendere inefficace
la politica fiscale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
20. Se gli investimenti divengono molto sensibili al tasso di interesse:
(a) la curva IS diviene più ripida
(b) la curva IS diviene meno ripida
(c) la curva LM diviene più ripida
(d) la curva LM diviene meno ripida
21. Un abbassamento della propensione marginale al consumo conduce a:
(a) una curva di domanda programmata più ripida
(b) un moltiplicatore della spesa pubblica inferiore
(c) una curva IS meno ripida
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
22. Se la domanda di moneta non è molto sensibile al reddito:
(a) all’aumentare del reddito la curva di domanda di moneta
subisce uno spostamento verso destra contenuto
(b) una modesta variazione del tasso di interesse è sufficiente a
compensare un aumento della domanda di moneta indotto da una variazione del reddito
(c) la curva LM è relativamente piatta.
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
23. Se la domanda di moneta è molto sensibile al tasso di interesse:
(a) la curva di domanda di moneta è relativamente piatta
(b) una variazione della domanda di moneta indotta da una variazione del reddito induce una variazione contenuta del
tasso di interesse di equilibrio
(c) la curva LM è relativamente piatta
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
24. La curva di domanda aggregata sarà praticamente piatta se:
(a) la PMC è elevata
(b) il valore del moltiplicatore è contenuto
14
Domande a scelta multipla
(c) gli investimenti non sono molto sensibili al tasso di interesse
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
25. Se la domanda di moneta non è molto sensibile a variazioni del
tasso di interesse:
(a) la curva IS sarà relativamente piatta, e variazioni della politica monetaria avranno effetti rilevanti sul reddito reale
(b) la curva IS sarà relativamente ripida, e variazioni della politica monetaria avranno effetti modesti sul reddito reale
(c) la curva LM sarà relativamente ripida, e variazioni della politica fiscale avranno effetti modesti sul reddito reale
(d) la curva LM sarà relativamente piatta, e variazioni della politica fiscale avranno effetti rilevanti sul reddito reale.
Capitolo 12 La domanda aggregata in una economia
aperta
1. Il tasso di cambio è definito come l’ammontare di valuta straniera necessaria ad acquistare una unità di valuta nazionale (ad
esempio, 100 yen per euro). Un aumento del tasso di cambio:
(a) rende i beni interni meno costosi rispetto ai beni esteri
(b) stimola le esportazioni e riduce le importazioni
(c) induce una riduzione delle esportazioni nette
(d) induce un aumento del reddito.
2. Nel modello IS-LM convenzionale gli assi rappresentano i valori del reddito reale Y e del tasso di interesse reale r. Quando
il tasso di cambio aumenta:
(a) gli investimenti aumentano e la curva IS si sposta verso destra
(b) le esportazioni nette aumentano e la curva IS si sposta verso destra
(c) gli investimenti diminuiscono e la curva IS si sposta verso
sinistra
(d) le esportazioni nette diminuiscono e la curva IS si sposta
verso sinistra.
3. Tutte le seguenti affermazioni sul modello di Mundell-Fleming,
nella versione con reddito aggregato Y e tasso di cambio e sugli
assi, sono vere ECCETTO:
(a) il tasso di interesse è fisso al livello prevalente sul mercato
internazionale
(b) la curva LM * è verticale perché il tasso di cambio non determina le equazioni di domanda e offerta di moneta
(c) la curva IS* ha pendenza negativa perché una riduzione del
tasso di cambio stimola gli investimenti
(d) l’intersezione delle curve IS * e LM * determina il tasso di
cambio di equilibrio.
4. In una economia piccola e aperta con tassi di cambio flessibili,
la politica fiscale è inefficace perché:
(a) è spiazzata dalla politica monetaria
(b) il tasso di cambio rimane invariato
(c) una caduta delle esportazioni nette spiazza l’aumento qualsiasi aumento della spesa pubblica o dei consumi
(d) il tasso di cambio aumenta nella stessa misura del tasso di
interesse.
5. In una piccola economia aperta con tassi di cambio flessibili,
una espansione monetaria ha i seguenti effetti, ECCETTO:
(a) la riduzione del tasso di interesse
(b) l’aumento del livello del reddito di equilibrio
(c) la riduzione del tasso di cambio
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(d) l’aumento delle esportazioni nette.
6. Restrizioni al commercio sono inefficaci sul reddito in regime
di cambi flessibili per il seguente motivo:
(a) le esportazioni nette aumentano ma gli investimenti si riducono
(b) l’aumento del cambio spiazza l’aumento iniziale delle esportazioni nette
(c) la caduta delle importazioni è pari all’aumento delle esportazioni
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
7. Se il cambio corrente yen-euro (ad esempio, 200 yen per euro)
è superiore al cambio fissato dalla BCE (ad esempio, 150 yen
per euro) allora gli arbitraggisti possono trarre profitti dalla seguente operazione:
(a) l’acquisto di yen sul mercato estero dei cambi per rivenderli in seguito alla BCE
(b) l’acquisto di yen dalla BCE per rivenderli in seguito sul mercato estero dei cambi
(c) l’acquisto di euro sul mercato estero dei cambi per rivenderli in seguito alla BCE.
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
8. L’operazione descritta nella domanda 7 ha il seguente effetto
sull’offerta di moneta:
(a) un aumento, dunque uno spostamento a sinistra della curva LM*
(b) un aumento, dunque uno spostamento a destra della curva
LM*
(c) una diminuzione, dunque uno spostamento a sinistra della curva LM*
(d) una diminuzione, dunque uno spostamento a destra della
curva LM*.
9. Se il cambio corrente yen-euro (ad esempio, 100 yen per euro)
è inferiore al cambio fissato dalla BCE (ad esempio, 150 yen
per euro), gli arbitraggisti possono trarre profitti dalla seguente operazione:
(a) l’acquisto di yen dalla BCE per rivenderli in seguito sul mercato estero dei cambi
(b) l’acquisto di euro sul mercato estero dei cambi per rivenderli in seguito alla BCE
(c) l’acquisto di euro dalla BCE per rivenderli in seguito sul
mercato estero dei cambi
(d) Sia (a) sia (b) sono risposte corrette.
10. L’operazione descritta nella domanda 9 ha il seguente effetto
sull’offerta di moneta:
(a) un aumento, dunque uno spostamento a sinistra della curva LM*
(b) un aumento, dunque uno spostamento a destra della curva
LM*
(c) una diminuzione, dunque uno spostamento a sinistra della curva LM*
(d) una diminuzione, dunque uno spostamento a destra della
curva LM*.
11. In un sistema su base aurea (tipo gold standard), se la BCE vendesse un’oncia d’oro per 100 euro e la Bank of England vendesse un’oncia d’oro per 150 sterline, il tasso di cambio di equilibrio verrebbe fissato a:
(a) 2 sterline per euro
(b) 0,5 sterline per euro
(c) 1,5 sterline per euro
(d) 5 sterline per euro.
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12. Una manovra fiscale espansiva in regime di cambi fissi:
(a) forzerebbe la BCE ad aumentare l’offerta di moneta per prevenire la caduta del tasso di cambio
(b) indurrebbe un aumento del reddito reale
(c) sposterebbe verso destra le curve IS * e LM*
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
13. Se la BCE cercasse di aumentare l’offerta di moneta in regime
di cambi fissi:
(a) il reddito nazionale rimarrebbe invariato
(b) l’iniziale aumento dell’offerta di moneta verrebbe spiazzato
dal mantenimento del tasso di cambio al livello iniziale
(c) la curva LM *, in un grafico Y – e, si muoverebbe inizialmente verso destra e, in seguito, a sinistra, ritornando nella posizione originale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
14. Se una svalutazione riduce il valore della valuta:
(a) la curva LM* si sposta verso destra, e aumentano sia le esportazioni nette sia il reddito
(b) la curva LM* si sposta verso destra, le esportazioni nette si
riducono e il reddito aumenta
(c) la curva LM * si sposta verso sinistra, e si riducono sia le
esportazioni nette sia il reddito
(d) Sia la IS * sia la LM* si spostano verso destra.
15. Una politica commerciale restrittiva attuata in regime di cambi fissi:
(a) ha le stesse conseguenze che se venisse attuata in regime di
cambi flessibili
(b) aumenta il livello di equilibrio del reddito nazionale
(c) sposta verso destra la curva IS* e verso sinistra la curva LM*,
sul grafico Y – e
(d) causa una svalutazione.
16. Nel modello di Mundell-Fleming:
(a) le politiche fiscali e monetarie avranno efficacia maggiore
sul reddito nazionale in regime di cambi fissi
(b) le politiche fiscali e monetarie avranno efficacia maggiore
sul reddito nazionale in regime di cambi flessibili
(c) le politiche fiscali avranno efficacia maggiore sul reddito nazionale in regime di cambi fissi, mentre le politiche monetarie saranno più efficaci in regime di cambi flessibili
(d) le politiche fiscali avranno efficacia maggiore sul reddito nazionale in regime di cambi flessibili, mentre le politiche monetarie saranno più efficaci in regime di cambi fissi.
17. Il premio per il rischio in un paese aumenta se:
(a) gli agenti si attendono una caduta del tasso di cambio di
quel paese
(b) sono presenti timori di insolvenza del debito pubblico
(c) le riserve di valuta estera del paese si esauriscono velocemente
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
18. Un aumento del premio per il rischio di un paese:
(a) sposta verso destra le curve IS * e LM *, determinando un
apprezzamento del tasso di cambio
(b) sposta verso sinistra le curve IS* e LM*, determinando una
svalutazione del tasso di cambio
(c) sposta verso sinistra la curva IS* e verso destra la curva LM*,
determinando una svalutazione del tasso di cambio
(d) Sposta verso destra la curva IS* e verso sinistra la curva LM*,
determinando un apprezzamento del tasso di cambio.
19. Un regime di cambi flessibili è preferibile perché:
Domande a scelta multipla
15
(a) riduce l’incertezza e promuove il commercio internazionale
(b) consente un utilizzo della politica monetaria per fini diversi dal mantenimento del tasso di cambio
(c) riduce la volatilità dei cambi
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
20. Supponete che il reddito sia a un livello inferiore a quello di
equilibrio di lungo periodo. Allora, nel modello di MundellFleming a prezzi flessibili, il livello dei prezzi:
(a) cala, spostando verso destra la curva IS *
(b) aumenta, spostando verso sinistra la curva IS *
(c) aumenta, spostando verso sinistra la curva LM*
(d) cade, spostando verso destra la curva LM*.
21. Nel modello di breve periodo di una grande economia aperta,
presentato nell’appendice al capitolo 12, una riduzione del tasso di interesse interno:
(a) determina un aumento del flusso netto di capitali e riduce
sia le esportazioni nette sia il tasso di cambio
(b) determina un aumento del flusso netto di capitali e delle
esportazioni nette, e riduce il tasso di cambio
(c) riduce il flusso netto di capitali, le esportazioni nette e il tasso di cambio
(d) riduce il flusso netto di capitali e le esportazioni nette, e aumenta il tasso di cambio.
22. La politica fiscale ha un’efficacia maggiore sul reddito nazionale di equilibrio, nel breve periodo, se:
(a) l’economia è piccola, aperta e i cambi sono flessibili
(b) l’economia è grande, aperta e i cambi sono flessibili
(c) l’economia è chiusa
(d) l’economia è piccola, aperta e i cambi sono fissi.
Capitolo 13 L’offerta aggregata
1. Quale tra i seguenti modelli di offerta aggregata di breve periodo NON è stato presentato nel capitolo 13:
(a) modello dei salari vischiosi
(b) modello dei prezzi vischiosi
(c) modello del vizio di percezione delle imprese
(d) modello dell’informazione imperfetta
2. Il fattore vischioso nel modello dei salari vischiosi è:
(a) il salario reale
(b) il salario nominale
(c) il prodotto
(d) l’inflazione.
3. Nel modello dei salari vischiosi, quando il PIL aumenta e non
ci sono shock di offerta, il salario reale:
(a) aumenta
(b) diminuisce
(c) rimane costante
(d) può indifferentemente aumentare, diminuire, o rimanere
costante.
4. Il modello dei salari vischiosi afferma che:
(a) la curva di offerta aggregata di lungo periodo è verticale
(b) la curva di offerta aggregata di breve periodo non dipende
dal livello dei prezzi
(c) le imprese si muovono lungo una curva di domanda di lavoro stazionaria
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
5. Secondo il modello dell’informazione imperfetta, quando si ve-
16
Domande a scelta multipla
rifica un aumento inatteso dei prezzi, i produttori stimano che
i loro prezzi relativi sono _____, che li induce a _____ la produzione:
(a) aumentati; aumentare
(b) diminuiti; ridurre
(c) aumentati; ridurre
(d) diminuiti; aumentare.
6. Nel modello dei prezzi vischiosi:
(a) le imprese aggiustano i prezzi istantaneamente in seguito a
variazioni della domanda
(b) nessuna impresa aggiusta istantaneamente i prezzi in seguito a variazioni della domanda
(c) alcune imprese aggiustano istantaneamente i prezzi in seguito a variazioni della domanda
(d) il prodotto è costante.
7. Se i prezzi di tutte le imprese di una economia sono fissi nel breve periodo:
(a) le curve di offerta aggregate di breve periodo e di lungo periodo sono identiche
(b) la curva di offerta aggregata di breve periodo è verticale
(c) la curva di offerta aggregata di breve periodo è orizzontale
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
8. Il modello dei prezzi vischiosi può spiegare perché paesi caratterizzati da variabilità della domanda aggregata hanno curve di
offerta aggregata di breve periodo:
(a) piatte
(b) ripide
(c) orizzontali
(d) verticali.
9. Tutti i modelli di offerta aggregata discussi nel capitolo 13 del
testo affermano che:
(a) la curva di offerta aggregata di breve periodo ha pendenza
positiva.
(b) la curva di offerta aggregata di breve periodo è verticale
(c) il livello del prodotto effettivo è pari al suo livello naturale
di lungo periodo
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
10. La curva di Phillips afferma che il tasso di inflazione dipende
da/dalla:
(a) inflazione attesa
(b) differenza tra tasso effettivo e tasso naturale di disoccupazione
(c) shock di offerta
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. Quando la disoccupazione è inferiore al tasso naturale e l’inflazione cresce, si parla di:
(a) inflazione da domanda
(b) inflazione da offerta
(c) shock di offerta
(d) stagflazione.
12. Rispetto all’ipotesi di aspettative adattative, quella di aspettative razionali implica che la transizione a un nuovo equilibrio di
lungo periodo, in seguito a una variazione credibile di politica
monetaria o fiscale, richieda:
(a) meno tempo
(b) più tempo
(c) lo stesso ammontare di tempo
(d) qualsiasi delle risposte precedenti.
13. La curva di Phillips subisce uno spostamento istantaneo verso
l’alto se:
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(a) l’inflazione cresce
(b) la disoccupazione si riduce
(c) si verifica uno shock avverso di offerta, quale ad esempio
un aumento del prezzo del petrolio
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
14. Una tipica stima del tasso di sacrificio è 5. Dunque, se il tasso
di inflazione si riducesse di 2 punti percentuali, l’ammontare di
PIL annuale cui dovremmo rinunciare è:
(a) 2%
(b) 2,5%
(c) 5%
(d) 10%.
15. Secondo l’ipotesi di isteresi della disoccupazione, una recessione prolungata:
(a) aumenta il tasso naturale di disoccupazione
(b) riduce il tasso naturale di disoccupazione
(c) non ha alcun effetto sul tasso naturale di disoccupazione
(d) non si verifica mai.
Capitolo 14 Le politiche di stabilizzazione
1. Il ritardo esterno è il tempo che intercorre tra:
(a) lo shock economico e l’intervento di politica economica di
reazione
(b) l’attuazione del provvedimento e il momento in cui questo
sortisce i suoi effetti sull’economia
(c) lo shock economico e il riconoscimento della necessità di
intervenire
(d) la decisione di attuare un certo provvedimento e la messa
in atto del provvedimento stesso.
2. L’affermazione VERA è:
(a) la politica monetaria è caratterizzata da un ritardo esterno
piuttosto lungo.
(b) la politica fiscale è caratterizzata da un ritardo interno piuttosto lungo
(c) gli stabilizzatori automatici eliminano parte del ritardo interno nella conduzione della politica fiscale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
3. Tutti i seguenti elementi costituiscono argomentazioni contro
l’utilizzo di politiche attive di stabilizzazione, ECCETTO:
(a) l’esistenza di lunghi ritardi esterni e interni
(b) una limitata abilità di formulare previsioni economiche accurate
(c) la reattività dei tassi di partecipazione della forza lavoro a
variazioni del prodotto nazionale
(d) l’opinione basata sull’evidenza storica che scelte politiche
sbagliate causarono la Grande Depressione.
4. Il sistema di assicurazione contro la disoccupazione può essere
usato per illustrare:
(a) l’incoerenza temporale della politica economica
(b) il meccanismo di stabilizzazione automatica dell’economia
in seguito al verificarsi di uno shock
(c) la critica di Lucas
(d) lunghi ritardi interni nell’attuazione delle politiche economiche
5. I paesi con banche centrali maggiormente indipendenti tendono a essere caratterizzati da:
(a) tassi di disoccupazione inferiori
(b) tassi di inflazione inferiori
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(c) tassi più elevati di crescita economica
(d) tutte le risposte precedenti.
6. Supponete che l’indice dei principali indicatori economici subisca una caduta. Si prevedono tutti i seguenti effetti sull’economia, ECCETTO:
(a) un aumento del tasso di disoccupazione
(b) una diminuzione della crescita del prodotto reale
(c) un aumento dell’inflazione
(d) una riduzione della crescita del gettito fiscale.
7. Secondo la critica di Lucas:
(a) i metodi tradizionali di valutazione delle politiche economiche non tengono conto adeguatamente dell’impatto di
variazioni delle politiche sulle aspettative
(b) le stime tradizionali del tasso di sacrificio non sono attendibili
(c) gli economisti possono valutare gli effetti di politiche alternative con assoluta fiducia
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
8. Confrontando dati relativi al periodo antecedente la prima guerra mondiale con dati relativi al periodo successivo alla seconda,
Christina Romer ha ottenuto il seguente risultato:
(a) PIL reale e disoccupazione sono molto più stabili nel secondo periodo
(b) PIL reale e disoccupazione sono molto meno stabili nel secondo periodo
(c) PIL reale e disoccupazione sono leggermente più stabili nel
secondo periodo
(d) livello del PIL reale e disoccupazione non sono molto diversi nei due periodi.
9. Tutti i seguenti esempi riguardano politiche basate su regole,
ECCETTO:
(a) la BCE aumenta automaticamente l’offerta di moneta del
3% annuo
(b) la Costituzione impone al governo il pareggio del bilancio
annuale
(c) la BCE adotta la seguente politica monetaria per un periodo di tempo indefinito: variazione % di M = 3% + 2 × (tasso di disoccupazione effettivo – 5,5%)
(d) in seguito al declino dei consumi privati, il Parlamento decide di stimolare la domanda riducendo la tassazione.
10. L’affermazione FALSA è:
(a) una politica economica attiva non può essere basata su regole
(b) il problema dell’incoerenza temporale riguarda in particolare politiche discrezionali
(c) interessi conflittuali delle parti politiche rendono le politiche discrezionali meno desiderabili rispetto alle politiche
basate su regole.
(d) la politica monetaria condotta attualmente è discrezionale.
11. Se la BCE conduce la politica monetaria fissando un tasso di
disoccupazione obiettivo pari al 5,5 %, allora:
(a) il tasso di disoccupazione non si discosterà mai dal 5,5%
(b) il tasso naturale di disoccupazione convergerà all’obiettivo
fissato dalla BCE
(c) la BCE aumenterà il tasso di crescita dell’offerta di moneta
ogniqualvolta il tasso di disoccupazione si discosti dall’obiettivo prefissato
(d) la BCE aggiusterà l’obiettivo ogniqualvolta la disoccupazione differisca dal tasso prefissato.
12. Quale delle seguenti politiche potrebbe condurre a risultati
Domande a scelta multipla
17
subottimali nel lungo periodo, a causa dell’incoerenza temporale?
(a) il negoziato con terroristi che hanno sequestrato degli ostaggi dopo l’annuncio di una politica di inflessibilità
(b) l’attuazione di un condono fiscale temporaneo in favore di
evasori
(c) l’utilizzo di politiche monetarie discrezionali piuttosto che
di regole monetarie
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
13. La migliore argomentazione conto la visione monetarista di una
crescita stabile dell’offerta di moneta come migliore antidoto
contro ampie fluttuazioni di prodotto e disoccupazione è la seguente:
(a) la crescita stabile dell’offerta di moneta impedirebbe fluttuazioni del prodotto solo in presenza di un livello dei prezzi costante
(b) la crescita stabile dell’offerta di moneta non impedirebbe
fluttuazioni della domanda aggregata a causa dell’instabilità della velocità della moneta
(c) ampie fluttuazioni dell’offerta di moneta non si verificano,
perché la quantità di moneta a disposizione dell’economia
è limitata
(d) le politiche fiscali sono più efficaci contro fluttuazioni di
prodotto e disoccupazione, perché il governo controlla l’economia più direttamente attraverso il sistema fiscale.
14. Durante gli anni 1990 la volatilità della crescita del prodotto
reale e dell’inflazione è stata:
(a) molto superiore al periodo precedente
(b) pressoché uguale
(c) molto inferiore al periodo precedente
(d) prossima a zero.
Capitolo 15 Il debito pubblico
1. Confrontando i dati con quelli relativi ad altri paesi industrializzati, il debito pubblico in percentuale del PIL in Italia è:
(a) molto elevato
(b) molto basso
(c) non si discosta dal valore medio.
2. Il rapporto debito/PIL americano:
(a) non è mai stato così elevato
(b) ha subito un picco negli anni 1950
(c) non è mai stato così basso negli ultimi 15 anni
(d) è molto inferiore rispetto al livello registrato alla fine della
seconda guerra mondiale.
3. Se non verranno apportate modifiche ai programmi Social Security e Medicare, le tendenze demografiche avranno il seguente
effetto sulle condizioni del bilancio pubblico negli Stati Uniti:
(a) un peggioramento
(b) un miglioramento
(c) non ci saranno effetti rilevanti.
4. Il disavanzo del bilancio dello Stato è pari a:
(a) G – T
(b) T – G
(c) G + T
(d) –G.
5. Lo stock di debito pubblico è pari al/alla:
(a) disavanzo del bilancio corrente dello Stato
(b) debito totale di tutti gli individui appartenenti alla nazione
18
Domande a scelta multipla
(c) debito dello Stato esistente
(d) spesa pubblica meno il gettito fiscale.
6. Molti economisti ritengono che il disavanzo di bilancio dovrebbe misurare la variazione del/della:
(a) debito nominale
(b) debito reale
(c) gettito fiscale
(d) politica fiscale.
7. In periodi di elevata inflazione, la misura ufficiale del disavanzo di bilancio:
(a) sovrastima le variazioni dell’indebitamento pubblico reale
(b) sottostima le variazioni dell’indebitamento pubblico reale
(c) eguaglia le variazioni dell’indebitamento pubblico reale
(d) dovrebbe eguagliare il tasso atteso di inflazione.
8. Gli economisti sostengono che il disavanzo di bilancio ufficiale sia una misura incompleta della variazione dell’indebitamento
pubblico complessivo, poiché:
(a) misura le variazioni del debito nominale, invece del debito
reale
(b) non considera variazioni nel valore delle attività pubbliche
(c) esclude l’accumulazione dei futuri benefici pensionistici da
versare agli impiegati pubblici
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
9. In recessione:
(a) il disavanzo di bilancio è inferiore al disavanzo aggiustato
per il ciclo economico
(b) il disavanzo di bilancio è superiore al disavanzo aggiustato
per il ciclo economico
(c) il disavanzo di bilancio è uguale al disavanzo aggiustato per
il ciclo economico
(d) il disavanzo aggiustato per il ciclo è sempre positivo.
10. Secondo l’interpretazione tradizionale del debito pubblico, un
taglio della tassazione induce, nel breve periodo, tutti i seguenti effetti, ECCETTO:
(a) la crescita dei consumi
(b) la crescita del risparmio privato
(c) la crescita degli investimenti
(d) la riduzione del risparmio pubblico.
11. Secondo l’interpretazione tradizionale del debito pubblico, un
taglio della tassazione induce, nel lungo periodo, tutti i seguenti
effetti, ECCETTO:
(a) la riduzione del risparmio pubblico
(b) la riduzione del risparmio nazionale
(c) la riduzione delle esportazioni nette
(d) il deprezzamento del tasso di cambio estero.
12. Secondo l’interpretazione ricardiana del debito pubblico i consumatori considerano una riduzione della tassazione corrente
come un aumento del/della:
(a) ricchezza.
(b) somma del reddito corrente e futuro atteso
(c) reddito disponibile corrente accompagnato da un aumento della tassazione futura
(d) risparmio pubblico.
13. Secondo l’interpretazione ricardiana del debito pubblico, in seguito a un taglio delle imposte i consumatori:
(a) aumentano il consumo corrente
(b) aumentano il risparmio privato dello stesso ammontare della riduzione della tassazione
(c) aumentano il consumo futuro
(d) riducono il risparmio privato dello stesso ammontare della
riduzione della tassazione.
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14. Secondo l’interpretazione ricardiana del debito pubblico, un taglio delle imposte correnti:
(a) riduce il risparmio pubblico
(b) accresce il risparmio privato
(c) non ha effetti sul risparmio nazionale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
15. Secondo l’interpretazione ricardiana del debito pubblico l’entità decisionale rilevante è:
(a) la famiglia a orizzonte temporale infinito
(b) la famiglia a orizzonte temporale finito
(c) l’individuo a orizzonte temporale finito
(d) la comunità mondiale a orizzonte infinito.
16. Il taglio delle imposte e la caduta del risparmio nazionale verificatisi negli Stati Uniti nei primi anni 1980 sembrerebbero confermare:
(a) l’interpretazione tradizionale del debito pubblico
(b) l’interpretazione ricardiana del debito
(c) nessuna delle due interpretazioni
(d) l’idea che il debito pubblico sia neutrale.
17. Gli eventi dei primi anni 1980 sono favorevoli all’interpretazione ricardiana del debito, se assumiamo che:
(a) gli agenti fossero diventati improvvisamente meno ottimisti rispetto alla futura crescita economica
(b) gli agenti avessero previsto future riduzioni della spesa pubblica
(c) gli agenti avessero ritenuto che il taglio della tassazione fosse temporaneo
(d) la riduzione della tassazione fosse inattesa.
18. Elevati disavanzi di bilancio possono:
(a) incoraggiare politiche monetarie eccessivamente espansive
(b) accrescere il rischio di insolvenza da parte del governo
(c) ridurre l’influenza politica dello Stato sulla scena mondiale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
19. Un elevato disavanzo, che induca timori di insolvenza del debito pubblico, potrebbe determinare:
(a) un aumento del tasso di interesse interno
(b) un deprezzamento del tasso di cambio estero
(c) fughe di capitali
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
20. Le obbligazioni governative indicizzate:
(a) sono caratterizzate da tassi di interesse più elevati di obbligazioni non indicizzate
(b) riducono l’incentivo per il governo a produrre inflazione a
sorpresa
(c) vennero introdotte negli Stati Uniti nel 1946
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
21. L’adesione da parte del governo a una regola di pareggio di bilancio causerebbe:
(a) l’impossibilità del ricorso alla politica monetaria per stimolare l’economia in caso di recessione
(b) inflazione persistente
(c) l’impossibilità del ricorso a una riduzione delle aliquote fiscali per stimolare l’economia in caso di recessione
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
Capitolo 16 Il consumo
1. Secondo la teoria keynesiana del consumo, quando il reddito
individuale aumenta:
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(a) il consumo cresce in misura pari all’aumento del reddito
(b) il consumo cresce in misura inferiore all’aumento del reddito
(c) la propensione media al consumo aumenta
(d) la propensione marginale al consumo aumenta.
2. Secondo la teoria keynesiana, la principale determinante del
consumo è costituita da:
(a) il tasso di interesse
(b) la ricchezza del consumatore
(c) la possibilità per il consumatore di prendere a prestito
(d) il reddito del consumatore.
3. Secondo la teoria del consumo di Fisher, tutte le seguenti affermazioni sul vincolo di bilancio intertemporale sono vere, ECCETTO:
(a) se il consumo corrente aumenta, le risorse disponibili per il
consumo futuro si riducono
(b) il consumo nel primo periodo deve essere minore o uguale
al consumo nel secondo periodo
(c) nel primo periodo il risparmio è pari al reddito percepito
nel primo periodo meno il consumo
(d) nel formulare decisioni relative al consumo, i consumatori
tengono conto sia del reddito corrente sia del reddito futuro atteso.
4. Nel modello di Fisher, se il tasso di interesse reale è positivo:
(a) il consumo nel secondo periodo è meno costoso, in termini del reddito percepito nel primo periodo, relativamente
al consumo nel primo periodo
(b) il consumo nel secondo periodo ha più valore dello stesso
ammontare di consumo nel primo periodo
(c) i consumatori non sono disposti a prendere a prestito moneta, dunque il consumo nel primo periodo è inferiore al
reddito percepito nel primo periodo stesso
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
5. Tutte le seguenti affermazioni sulle curve di indifferenza sono
vere, ECCETTO:
(a) a una diminuzione del consumo nel primo periodo, deve
corrispondere un aumento del consumo nel secondo periodo perché il livello di soddisfazione del consumatore rimanga costante.
(b) la pendenza è pari al saggio marginale di sostituzione
(c) maggiore la riduzione del consumo nel primo periodo, minore l’aumento del consumo nel secondo periodo necessario a mantenere costante il livello di utilità del consumatore
(d) il consumatore preferisce situarsi su curve di indifferenza
più elevate.
6. Secondo il modello di Fisher, il consumo ottimale è tale che il
saggio marginale di sostituzione:
(a) sia pari a uno
(b) sia pari a zero
(c) sia pari alla pendenza del vincolo di bilancio
(d) sia massimizzato.
7. Un aumento del tasso di interesse, tale da indurre uno spostamento su una curva di indifferenza più elevata e di conseguenza un aumento del consumo in tutti i periodi, è un esempio di:
(a) effetto di sostituzione
(b) effetto di reddito
(c) ipotesi del ciclo vitale
(e) ipotesi del reddito permanente.
Domande a scelta multipla
19
8. Quando il tasso di interesse aumenta, quale delle seguenti conseguenze è meno probabile?
(a) Per i consumatori che risparmiano parte del reddito percepito nel primo periodo, l’effetto di reddito agisce in maniera
tale da aumentare il consumo in entrambi i periodi.
(b) Il consumo cresce in entrambi i periodi.
(c) Un consumatore che risparmia parte del reddito percepito
nel primo periodo si muoverà su una curva di indifferenza
più elevata.
(d) L’effetto di sostituzione determina un aumento del consumo nel secondo periodo e una riduzione del consumo nel
primo periodo.
9. Se il consumatore desidera consumare una somma superiore al
reddito percepito nel primo periodo:
(a) il consumo nel secondo periodo è pari a zero
(b) il tasso di interesse deve essere maggiore di uno
(c) la decisione di consumo deve soddisfare sia il vincolo di bilancio sia il vincolo di liquidità
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
10. In presenza di un vincolo di indebitamento:
(a) il consumo nel secondo periodo è pari a zero
(b) il consumatore potrebbe essere più o meno soddisfatto del
caso di assenza di vincolo
(c) il consumo nel primo periodo deve essere inferiore al consumo nel secondo periodo
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. La funzione del consumo, nella teoria del ciclo vitale, tiene conto di tutti i seguenti elementi, ECCETTO:
(a) l’ammontare di ricchezza
(b) il disavanzo del bilancio pubblico
(c) gli anni lavorativi attesi
(d) gli anni di pensionamento attesi.
12. Secondo la teoria del ciclo vitale, un individuo che si aspetta di
lavorare per un periodo superiore ai 40 anni, e con aspettativa
di vita superiore ai 50 anni, sarà caratterizzata dalla seguente
funzione di consumo:
(a) C = 0,2W + 0,6Y.
(b) C = 0,2W + 0,8Y.
(c) C = 0,04W + 0,8Y.
(d) C = 0,02W + 0,8Y.
13. Secondo la teoria del ciclo vitale, la funzione del consumo C =
0,025W + 0,5Y implica che:
(a) l’individuo abbia un’aspettativa di vita superiore ai 40 anni
(b) la metà della vita residua attesa sia trascorsa da pensionato
(c) per ogni euro addizionale di ricchezza, il consumo aumenti di 2,5 centesimi
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
14. Un esempio di risparmio precauzionale è costituito da:
(a) una giovane coppia risparmia per l’acquisto di una abitazione
(b) alti tassi di interesse inducono un uomo d’affari a ridurre
gli investimenti
(c) un individuo risparmia automaticamente una frazione del
suo reddito settimanale in vista delle successive vacanze natalizie
(d) un individuo che aumenti il proprio risparmio in vista del
pensionamento per timore di maggiori spese causate da cattive condizioni di salute.
15. La teoria del reddito permanente afferma che:
20
Domande a scelta multipla
(a) la propensione media al consumo è data dal rapporto tra
reddito transitorio e reddito corrente
(b) il consumo dipende in ugual modo sia dal reddito permanente sia dal reddito transitorio
(c) il risparmio è utilizzato per uniformare il consumo, in seguito a variazioni transitorie del reddito
(d) nessuna delle risposte precedenti è corretta.
16. Una variazione del reddito permanente avviene quando:
(a) gli affari del proprietario di una struttura turistica in Florida vanno molto bene nel corso di un inverno particolarmente rigido
(b) un individuo vince 10 mila euro in una lotteria
(c) in seguito a un incidente sul lavoro, un lavoratore riceve una
compensazione per sei mesi
(d) a un professore è riconosciuto un aumento salariale annuo
di 10 mila euro.
17. Quale delle seguenti affermazioni è VERA?
(a) Alcuni studi indicano che le famiglie ad alto reddito presentano bassa propensione media al consumo.
(b) La propensione media al consumo è costante su periodi lunghi.
(c) Le teorie del ciclo vitale e del reddito permanente spiegano
gran parte delle osservazioni empiriche sulla propensione
media al consumo.
(d) Tutte le risposte precedenti sono corrette.
18. Secondo la teoria del reddito permanente, un artista il cui reddito varia di anno in anno:
(a) negli anni durante i quali il reddito è basso, è caratterizzato da una più elevata propensione media al consumo
(b) negli anni durante i quali il reddito è elevato, è caratterizzato da una più elevata propensione media al consumo
(c) è caratterizzato da una propensione media al consumo costante
(d) non risparmia.
19. Secondo la teoria del reddito permanente, quale delle seguenti
conseguenze di una riduzione temporanea della tassazione è più
probabile?
(a) I consumatori percepiranno l’aumento del reddito come
temporaneo e risparmieranno quasi l’intero ammontare della riduzione.
(b) I consumatori accresceranno il consumo in misura quasi
pari alla riduzione della tassazione.
(c) La riduzione della tassazione avrà un impatto rilevante sulla domanda aggregata.
(d) Le risposte (b) e (c) sono entrambe corrette.
20. Un consumatore che prenda a prestito per aumentare il proprio
consumo:
(a) accresce il proprio reddito totale
(b) elude il vincolo di bilancio intertemporale
(c) attinge al proprio reddito futuro
(d) è in grado di aumentare il proprio consumo in ogni periodo.
Capitolo 17 Gli investimenti
1. Il modello neoclassico degli investimenti afferma che:
(a) gli investimenti si riducono al crescere del tasso di interesse
(b) gli investimenti si riducono al ridursi del tasso di interesse
(c) la funzione degli investimenti si sposta a sinistra in seguito
a un aumento del prodotto marginale del capitale
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(d) le risposte (a) e (c) sono entrambe corrette.
2. In equilibrio, il prezzo di locazione del capitale reale è uguale:
(a) a 1
(b) al prodotto marginale del capitale
(c) al prezzo del prodotto
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
3. Nella funzione di produzione Cobb-Douglas, il prezzo di locazione del capitale di equilibrio cresce se:
(a) lo stock di capitale utilizzato dalle imprese diminuisce
(b) la quantità di lavoro impiegata dall’impresa aumenta
(c) si verifica un avanzamento della tecnologia
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
4. Il costo del capitale è determinato dai seguenti fattori, ECCETTO:
(a) il tasso di ammortamento
(b) il tasso di profitto
(c) il tasso di interesse
(d) il prezzo del capitale e il suo tasso di variazione.
5. Assumete che il prezzo del capitale cresca allo stesso tasso degli
altri beni. Se il prezzo del capitale è di 1500 euro per unità, il
tasso di interesse reale è il 4 %, il tasso di ammortamento è il
6%, ne consegue che il costo del capitale sia pari a:
(a) 30 euro
(b) 300 euro
(c) 150 euro
(d) 100 euro.
6. Se il prezzo del capitale cresce allo stesso tasso degli altri beni,
il costo reale del capitale può essere definito nel modo seguente:
(a) (PK /P)(r + )
(b) (PK /P)(r – )
(c) (P/PK )(i + )
(d) (P/PK )(r – ).
7. Le imprese considerano profittevole accrescere il proprio stock
di capitale se:
(a) il costo reale del capitale è maggiore del prodotto marginale del capitale
(b) il prodotto marginale del capitale è maggiore del costo reale del capitale
(c) il prodotto marginale del capitale è maggiore del tasso di
interesse reale
(d) il prezzo di locazione del capitale è maggiore del prodotto
marginale del capitale.
8. Una politica monetaria espansiva stimola gli investimenti nel
breve periodo per via di:
(a) una riduzione dell’inflazione
(b) una riduzione del costo del capitale
(c) un aumento del prezzo di locazione del capitale
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
9. Un evento che determina una riduzione del prodotto marginale del capitale:
(a) sposta verso sinistra la funzione di investimento
(b) sposta verso destra la funzione di investimento
(c) aumenta il costo reale del capitale
(d) aumenta il tasso di ammortamento.
10. La tassazione sul reddito d’impresa disincentiva gli investimenti perché:
(a) definisce i profitti come il prezzo di locazione del capitale
meno il costo del capitale
(b) tassa i profitti all’esorbitante aliquota del 60%
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(c) non tiene adeguatamente conto dell’inflazione nel calcolo
dell’ammortamento e dei profitti
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. Tutte le seguenti affermazioni sui crediti d’imposta sugli investimenti sono vere, ECCETTO:
(a) incentivano gli investimenti
(b) la maggior parte dei benefici è goduta da imprese non redditizie
(c) riducono il costo del capitale post-tassazione
(d) operano analogamente a un sussidio agli investimenti.
12. Tutte le seguenti affermazioni sulla teoria q dell’investimento
sono vere, ECCETTO:
(a) la q di Tobin è pari al valore di mercato del capitale installato diviso il suo costo di sostituzione
(b) se la q di Tobin è maggiore di 1, le imprese esauriranno il
proprio capitale senza sostituirlo
(c) assume che il prezzo delle azioni abbia un ruolo rilevante
nelle decisioni di investimento
(d) implica che gli investimenti dipendano dai profitti correnti e futuri attesi derivanti dal capitale installato.
13. Gli investimenti residenziali dipendono da:
(a) il prezzo relativo degli immobili
(b) il tasso di interesse reale
(c) la dimensione della popolazione adulta
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
14. Alcune imprese costituiscono scorte per evitare frequenti variazioni della produzione a fronte di fluttuazioni delle vendite. Tale
motivazione è definita come:
(a) detenzione di scorte come fattore della produzione
(b) costituzione di scorte al fine di uniformare il livello della
produzione
(c) costituzione di scorte al fine di evitare le rotture di stock
(d) costituzione di scorte al fine di contabilizzare i semilavorati.
15. Il modello dell’acceleratore afferma che gli investimenti:
(a) sono elevati quando il tasso di interesse è basso
(b) rimangono generalmente costanti nel tempo
(c) sono elevati quando il prodotto cresce rapidamente
(d) sono elevati quando i profitti d’impresa sono elevati
Capitolo 18 Offerta e domanda di moneta
1. L’offerta di moneta identificata con M1 è approssimativamente uguale al circolante detenuto da:
(a) il pubblico
(b) il pubblico più depositi a vista
(c) il pubblico più riserve bancarie.
(d) il pubblico più crediti bancari.
2. In un sistema bancario con riserva del 100%, se una banca riceve 500 euro di nuovi depositi:
(a) le attività della banca aumentano di 500 euro
(b) le passività della banca aumentano di 500 euro
(c) i crediti della banca sono uguali a zero
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
3. La base monetaria è definita da:
(a) il circolante detenuto dal pubblico più le riserve bancarie
(b) il circolante detenuto dal pubblico più i depositi bancari
(c) M1
(d) la somma dei depositi bancari.
Domande a scelta multipla
21
4. In un sistema bancario con riserva del 100% il moltiplicatore
monetario è pari a:
(a) 0
(b) 1
(c) 10
(d) 100.
5. In un sistema bancario con riserva frazionaria, se il rapporto riserve-depositi è uguale al 30% e il rapporto circolante-depositi è uguale al 40%, allora il moltiplicatore della moneta è pari
a:
(a) 1
(b) 0,5
(c) 1,5
(d) 2
6. Se la base monetaria è 60 miliardi di euro e il moltiplicatore della moneta è 3, allora l’offerta di moneta è pari a:
(a) 20 miliardi di euro
(b) 60 miliardi di euro
(c) 63 miliardi di euro
(d) 180 miliardi di euro.
7. Se la base monetaria raddoppia, e sia il rapporto riserve-depositi sia il rapporto circolante-depositi non subiscono variazioni,
l’offerta di moneta:
(a) si dimezza
(b) rimane costante
(c) raddoppia
(d) aumenta di un fattore 2 × [(1 + cr)/(cr + rr)].
8. Un aumento del rapporto circolante-depositi induce:
(a) un aumento dell’offerta di moneta
(b) una riduzione dell’offerta di moneta
(c) un aumento del moltiplicatore monetario
(d) un aumento del rapporto riserve-depositi.
9. Un’operazione di mercato aperto avviene quando:
(a) c’è una emergenza nel mercato dei prodotto agricoli
(b) la BCE acquista titoli di Stato dal pubblico
(c) la BCE vende titoli di Stato al pubblico
(d) sia (b) sia (c) sono risposte corrette.
10. Una riduzione del tasso di riserva obbligatoria non ha effetti rilevanti sull’offerta di moneta se:
(a) le banche non variano i loro rapporti riserve-depositi
(b) il rapporto circolante-depositi non subisce variazioni
(c) l’ammontare di riserve in eccedenza detenuto delle banche
non varia
(d) la base monetaria non varia.
11. Il tasso di sconto è definito come:
(a) la differenza tra il prezzo di un bene venduto alla Standa e
il prezzo dello stesso bene venduto alla Rinascente
(b) il tasso di interesse che le banche richiedono ai migliori
clienti
(c) il tasso di interesse corrisposto dalle banche che richiedono
prestiti alla banca centrale
(d) la differenza tra il tasso di interesse sui titoli di Stato e il tasso di interesse primario.
12. Per aumentare l’offerta di moneta, la BCE deve:
(a) mettere in atto un’operazione di mercato aperto
(b) ridurre il tasso di sconto
(c) ridurre il tasso di riserva obbligatorio
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
13. Una riduzione del tasso di sconto determina un aumento dell’offerta di moneta per il seguente motivo:
22
Domande a scelta multipla
(a) accresce il moltiplicatore monetario
(b) accresce l’ammontare di prestiti richiesti dalle banche alla
BCE
(c) riduce il rapporto riserve-depositi
(d) accresce il rapporto circolante-depositi.
14. Una riduzione del rapporto riserve-depositi determina un aumento dell’offerta di moneta per il seguente motivo:
(a) accresce la base monetaria
(b) accresce il moltiplicatore monetario
(c) riduce il rapporto circolante-depositi
(d) riduce il tasso di sconto.
15. Durante la Grande Depressione, tra il 1929 e il 1933, l’offerta
di moneta si contrasse per le seguenti cause, ECCETTO:
(a) l’aumento del rapporto riserve-depositi
(b) l’aumento del rapporto circolante-depositi
(c) la riduzione della base monetaria
(d) la riduzione del moltiplicatore monetario.
16. Secondo la teoria delle scelte di portafoglio, tutti i seguenti fattori influenzano la domanda di moneta, ECCETTO:
(a) il tasso di rendimento atteso sui titoli
(b) l’utilità della moneta nelle transazioni
(c) il tasso atteso di inflazione
(d) il tasso di rendimento atteso sulle azioni.
17. Secondo le teorie della domanda di moneta transattiva, la domanda di moneta è principalmente la risultante di:
(a) il rischio insito nell’acquisto di azioni e titoli
(b) la non prevedibilità del tasso di inflazione
(c) il desiderio da parte degli individui di intraprendere azioni
illegali, quali il commercio di droga
(d) la convenienza della moneta come mezzo di pagamento.
18. Il modello di Baumol-Tobin della domanda di moneta considera tutti i seguenti fattori, ECCETTO:
(a) il rendimento delle azioni
(b) la spesa
(c) il tasso di interesse
(d) il costo di prelievo.
19. Il modello di Baumol-Tobin afferma che la detenzione media
di moneta aumenta se:
(a) il costo di prelievo diminuisce
(b) il tasso di inflazione aumenta
(c) il tasso di interesse si riduce
(d) la spesa diminuisce.
20. Ciascuno dei seguenti elementi risulta in una riduzione del costo fisso di prelievo (definito da F nel modello di Baumol-Tobin), ECCETTO:
(a) una riduzione del costo dei servizi bancari
(b) una riduzione del salario reale
(c) la diffusione di cassette di sicurezza
(d) la riduzione del traffico.
21. Studi empirici indicano come le elasticità della domanda di moneta, rispetto al reddito e al tasso di interesse, siano:
(a) uguali a quelle previste dal modello di Baumol-Tobin
(b) maggiori di quelle previste dal modello di Baumol-Tobin
(c) differenti da quelle previste dal modello di Baumol-Tobin.
L’elasticità rispetto al tasso di interesse è maggiore (in valore assoluto) e quella rispetto al reddito è più piccola
(d) differenti da quelle previste dal modello di Baumol-Tobin.
L’elasticità rispetto al tasso di interesse è inferiore (in valore assoluto) e quella rispetto al reddito è più elevata.
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Capitolo 19 Progressi della teoria delle fluttuazioni
cicliche
1. Tutte le seguenti variabili rappresentano grandezze reali, ECCETTO:
(a) il prodotto
(b) il livello dei prezzi
(c) l’occupazione
(d) il consumo.
2. La teoria del ciclo economico reale afferma che il PIL reale è
sempre:
(a) maggiore del tasso naturale di produzione
(b) uguale al tasso naturale di produzione
(c) minore del tasso naturale di produzione
(d) minore o uguale al tasso naturale di produzione.
3. Tutte le seguenti ipotesi caratterizzano la teoria del ciclo economico reale, ECCETTO:
(a) i prezzi sono vischiosi
(b) l’economia opera secondo le assunzioni del modello classico
(c) la disoccupazione è volontaria.
(d) i salari reali sono perfettamente flessibili.
4. Nell’economia di Robinson Crusoe, variazioni del PIL reale
sono dovute a:
(a) variazioni della domanda aggregata, quali variazioni dell’offerta di moneta
(b) variazione dell’offerta aggregata, quali shock tecnologici e
condizioni del tempo
(c) variazioni che non riguardano né la domanda né l’offerta
aggregate
(d) inflazione.
5. Le seguenti questioni sono al centro del dibattito sulla rilevanza della teoria del ciclo economico reale, ECCETTO:
(a) la rilevanza della sostituzione intertemporale del fattore lavoro
(b) la rilevanza di shock tecnologici
(c) la tassazione progressiva del reddito
(d) la neutralità della moneta.
6. La teoria del ciclo economico reale afferma che aumenti del tasso di interesse determinano aumenti della produzione, a causa
di/della:
(a) variazioni nella tecnologia
(b) sostituzione intertemporale del lavoro
(c) variazione della quantità di moneta reale
(d) vischiosità di prezzi e salari.
7. Un economista neoclassico spiegherebbe la contrazione della
produzione che si verifica nelle fasi di recessione nel seguente
modo:
(a) un tasso di interesse reale basso induce i lavoratori a preferire il tempo libero al lavoro nel periodo corrente
(b) le tecnologie di produzione disponibili si deteriorano
(c) l’aumento dei benefici di disoccupazione induce i lavoratori alla scelta del tempo libero
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
8. Secondo la teoria del ciclo economico reale, tutte le seguenti affermazioni sull’occupazione sono vere, ECCETTO:
(a) gli individui operano sempre sulla propria curva di offerta
di lavoro
(b) fluttuazioni dell’occupazione riflettono variazioni della quan-
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tità di lavoro che gli agenti intendono offrire al salario di
mercato corrente
(c) il mercato del lavoro è sempre in equilibrio grazie alla perfetta flessibilità del salario reale
(d) la quantità di lavoro che gli agenti intendono offrire varia
al variare del salario nominale, anche in presenza di un salario reale costante.
9. Il residuo di Solow riflette:
(a) deviazioni dal tasso naturale di disoccupazione
(b) variazioni del salario reale
(c) la sostituzione intertemporale del lavoro
(d) variazioni della tecnologia.
10. Un residuo di Solow negativo può significare:
(a) regressione tecnologica
(b) cattivo tempo
(c) aumenti del prezzo dell’energia che si riflettono negativamente sulla tecnologia
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
11. Il fenomeno di accumulazione di lavoro rende le misurazioni
del residuo di Solow:
(a) più sensibili al ciclo rispetto alle effettive variazioni nella
tecnologia
(b) meno sensibili al ciclo rispetto alle effettive variazioni nella
tecnologia
(c) positive
(d) maggiori di uno.
12. Secondo la teoria del ciclo economico reale, un aumento dell’offerta di moneta:
(a) riduce il tasso di interesse reale
(b) aumenta il tasso di interesse reale
(c) non ha alcun effetto sul tasso di interesse reale
(d) può sia ridurre sia non avere alcun effetto sul tasso di interesse reale.
13. Per dimostrare la non neutralità della moneta NON è stato utilizzato uno dei seguenti eventi:
(a) la morte di Benjamin Strong e la conseguente Grande Depressione
(b) la relazione tra variazioni di regime della politica della Federal Reserve e conseguenti variazioni del PIL degli Stati
Uniti
(c) il tradizionale lancio della monetina che precede le riunioni dell’Open Market Committee
(d) tutti i precedenti eventi sono stati utilizzati per dimostrare
la non neutralità
Domande a scelta multipla
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14. Secondo la teoria del ciclo economico reale, la relazione positiva tra PIL e offerta di moneta è la conseguenza di:
(a) aumenti dell’offerta di moneta che inducono riduzioni del
tasso di interesse reale, aumenti degli investimenti e del prodotto
(b) aumenti del prodotto che inducono aumenti della domanda di moneta e aumenti dell’offerta di moneta
(c) aumenti dell’offerta di moneta che inducono inflazione, bassi salari reali, e aumenti della domanda di lavoro e del PIL
(d) tutte le risposte precedenti sono corrette.
15. Secondo gli economisti neo-keynesiani, le rigidità di prezzi e salari nel breve periodo sono il risultato di:
(a) razionalità delle aspettative
(b) variazioni dell’offerta di moneta
(c) costi di stampa del menù e scaglionamento della determinazione di prezzi e salari
(d) perfetta concorrenzialità.
16. Si parla di esternalità della domanda quando le imprese non
tengano conto degli effetti delle riduzioni dei prezzi su:
(a) l’inflazione
(b) il prodotto
(c) la spesa pubblica
(d) i saldi monetari reali.
17. Le recessioni potrebbero essere la conseguenza della mancanza
di coordinamento se:
(a) nessun individuo ha propensioni all’attività sportiva
(b) le imprese mantengono costanti i propri prezzi poiché si
aspettano che le altre imprese facciano altrettanto
(c) le imprese formano cartelli per coordinare i prezzi
(d) le imprese si impegnano al coordinamento ma finiscono per
deviare dall’accordo.
18. Gli economisti che più probabilmente incoraggeranno l’uso di
politiche monetarie e fiscali espansive in recessione sono:
(a) i classici
(b) i neo-classici
(c) i neo-keynesiani
(d) i monetaristi.
19. La ragione per cui i prezzi non variano spesso, indicata con maggior frequenza dalle imprese, è la seguente:
(a) il senso di equità nei confronti del consumatore
(b) l’attesa che siano le altre imprese a variare i prezzi per prime
(c) la variazione dei prezzi è costosa
(d) il timore che i clienti interpretino la riduzione del prezzo
come riduzione della qualità del prodotto.