FISICA E PSICOLOGIA DELL’ELETTROMAGNETISMO di Sara Cattò In controtendenza rispetto alla progressiva specializzazione e settorializzazione avviatasi dal XVII secolo in poi, stiamo assistendo negli ultimi decenni alla riunificazione delle scienze. Ogni scienza cerca di descrivere il comportamento della realtà, aprendo una finestra di indagine su un aspetto privilegiato e specifico di ciò che ci circonda. Così nei secoli si sono sviluppate svariate “finestre”: la fisica, la biologia, la medicina, la psicologia, la geologia, l’antropologia – per citarne solo alcune - e ciascuna suddivisibile a sua volta ancora in numerose branche specifiche (ad es. fisica meccanica, quantistica, dei gas, della termodinamica, ecc.). Fintanto che tale indagine rimase circoscritta ai fenomeni, a ciò che appare, alla superficie – per così dire – della realtà, ogni scienza parve “scoprire” qualcosa di diverso, di unico, di particolare e separato. Rifacendoci alla metafora di William James, fu come se ogni scienza avesse preso a cuore la conoscenza di un’isola (cioè di un aspetto visibile in supeficie) del mare della realtà, non sospettando che sotto la superficie tutte le isole fossero interconnesse. Poi, esplorata tutta la terra emersa, le prime immersioni nel non visibile cominciarono a modificare profondamente la “conoscenza di terra”. Ad Einstein dobbiamo forse il più grande momento di consapevolezza e sintesi, contenuto nell’eleganza della celebre formula E=mc. Materia ed energia, visibile e invisibile, superficie e profondità sono tra loro strettamente connesse e l’una richiama l’altra, inevitabilmente. L’apparenza divide, parcellizza; ciò che sta dietro l’evidenza riconnette e testimonia un principio di intima interconnessione e unitarietà della Vita. Senza questa rivoluzione verso l’invisibile la psicologia come la conosciamo noi oggi non ci sarebbe: l’indagine non si sarebbe spinta oltre il conscio e il concetto di inconscio sarebbe parso arbitrario, per qualcuno inaccettabile. Invece proprio la fisica (che ha innescato questo spostamento dal visibile all’invisibile) e proprio la psicologia stanno scoprendo insospettati territori comuni e si guardano con crescente simpatia. D’altronde anche molti termini specifici della fisica vengono fruttuosamente utilizzati dalla psicologia e numerose e interessanti sono le possibili analogie tra fenomeni fisici e fenomeni psichici. In questa sede prenderò in esame alcuni fenomeni legati al magnetismo e all’elettromagnetismo prima dal punto di vista fisico, poi traendone analogie col mondo della psiche. In natura sono distinguibili due tipi di magnetismo: • quello naturale, posseduto da un minerale detto appunto magnetite • e quello legato ai fenomeni elettrici (elettromagnetismo). Una prima analogia la troviamo a Elettromagnetismo livello biofisico: le scienze neurologiche hanno ampiamente In maniera schematica, nella natura fisica tra elettricità e studiato i fenomeni della magnetismo possono crearsi due rapporti inversi: trasmissione degli impulsi cerebrali, dall’elettricità si può creare magnetismo e dal magnetismo dai quali dipende qualsiasi forma di elettricità. attività dell’organismo. Tali impulsi 1ª forma) Un corpo conduttore attraversato da una corrente elettrica produce attorno a sé un campo magnetico; sono di natura elettrica e il nostro 2ª forma) quando si muove un magnete posto vicino al filo corpo è continuamente attraversato conduttore di un circuito elettrico si produce nel circuito una da correnti elettriche cerebrali, corrente detta “corrente indotta”. nervose, muscolari, ecc.; l’organismo umano è un conduttore nel quale scorre energia elettrica e quindi produce attorno a sé (1ª forma 1 dell’elettromagnetismo) un campo magnetico che viene chiamato in vari modi: aura, campo bioplasmatico, bioradianza, campo bioenergetico. Esso fu reso visibile per la prima volta dalla foto Kirlian e numerose ricerche recenti ne hanno studiato la frequenza di vibrazione, mettendo in luce come essa vari nei mistici, veggenti e guaritori (attorno ai 400 Hz) rispetto alle persone che si trovano in uno stato psicologico normale (entro i 250 Hz). Come l’elettricità, il magnetismo è caratterizzato dalla presenza di una polarità di cariche, in questo caso di cariche magnetiche positive e negative1. A differenza dei fenomeni elettrici dove è possibile separare le cariche positive da quelle negative, i poli magnetici non sono separabili: se spezziamo in due un magnete, su ciascuno dei due pezzi si ricreano immediatamente il polo positivo e il polo negativo, in un processo potenzialmente infinito. Il magnetismo opera quindi a livello atomico e crea un campo circostante, all’interno del quale sono attratti verso uno dei due poli gli oggetti portatori di carica opposta. Comportamento del magnete POLARITA’ I due poli generano una corrente di creatività cosmica che viene posta in forte tensione ed è magnetizzata per consonanza con l’attrazione universale. La polarità è quella proprietà che determina l’armonia. (Inf. I, 285) Innanzitutto il magnetismo è caratterizzato dalla polarità. E’ la polarità creativa che riscontriamo ovunque: l’uomo e la donna, il giorno e la notte, l’inspirazione e l’espirazione. Nel magnete tale polarità ha però la caratteristica particolare di coesistere nella stessa entità senza la possibilità di essere scissa (è un individuo nel senso etimologico di “indivisibile”). Nel magnete le due polarità hanno trovato il modo di mantenere la loro capacità creativa (il campo magnetico) senza neutralizzarsi a vicenda. Nei fenomeni elettrici questo non avviene e le cariche di segno opposto lasciate libere collassano le une sulle altre producendo cariche neutre, non più in grado di produrre corrente. Il magnete trascende pertanto il concetto di distanza creativa (indispensabile nell’elettricità per generare una differenza di potenziale grazie alla quale si produce una corrente) a favore di uno spazio creativo, dinamico perché modificabile e responsivo verso altri oggetti, ma stabile e capace di conservare un perfetto ricordo di sé anche nella sua più piccola suddivisione. A livello psicologico queste caratteristiche le ritroviamo nella persona dotata del cosiddetto “magnetismo personale”, che compare quale effetto dell’integrazione della personalità. Appare l’individuo, capace di integrare creativamente tutte le parti e le polarità della propria psiche, che possono ora coesistere alla luce della coscienza senza neutralizzarsi a vicenda e senza il bisogno – caratteristico delle fasi di sviluppo precedenti – di mantenere distanti tra loro i poli opposti, confinando nell’inconscio uno dei due e proiettandolo eventualmente sulle persone con le quali si entra in relazione. ATTRAZIONE Abbiamo visto che le cariche elettriche e quelle magnetiche hanno caratteristiche diverse e da tali differenze derivano interessanti considerazioni. 1 Positivo e negativo in fisica come in psicologia non contengono alcun giudizio di natura morale. La loro attribuzione è puramente convenzionale e relativa: ciò che è positivo in un certo rapporto può essere negativo in un altro. 2 L’attrazione elettrica si ha tra una carica positiva isolata e una negativa ugualmente isolata; la loro complementarità crea quel bisogno reciproco, l’una dell’altra, che induce un progressivo avvicinamento. Al polo positivo “manca” il polo negativo e viceversa. A livello psicologico questa situazione appare con la massima evidenza nella tipica attrazione dell’innamoramento, ma le riflessioni che seguono si adattano anche a molti altri tipi di relazione interpersonale. I partner percepiscono la spinta all’avvicinamento, alla fusione, ma il più delle volte non sono consapevoli delle polarità in gioco. Si crea un bisogno dell’altro come risposta alla ricerca di completezza, di unitarietà. I poli in gioco nell’attrazione sono isolati dalla loro controparte polare che è sì presente nella psiche del singolo innamorato, ma è isolata nell’inconscio e quindi non accessibile all’integrazione creativa. La proiezione sul partner di tale controparte permette nel migliore dei casi un avvicinamento ad essa, una progressiva evocazione nella coscienza individuale della polarità prima non riconosciuta e quindi la sua integrazione. La relazione con queste caratteristiche è senz’altro creativa, di una creatività, per così dire, psicologica, i cui beneficiari sono Turnowsky, Amanti principalmente i partner stessi. In questo stadio più che di una relazione tra due individui, si può parlare di molteplici inter-relazioni tra configurazioni mutevoli che interessano le polarità più disparate dei due partner (la psicosintesi chiama subpersonalità queste configurazioni polari individuali). Diverso è il caso dell’attrazione magnetica che si ha quando almeno uno dei due partner è “individuo”, possiede cioè le caratteristiche del magnete di cui abbiamo detto, che potremmo sintetizzare dal punto di vista psicologico nell’aver fatto luce su zone abbastanza vaste del proprio inconscio. Ho specificato “almeno uno dei due” perché sono distinguibili due casi principali. Quando solo uno dei due è “magnete” e l’altro è “polo isolato” la relazione non è paritaria e in genere risulta educativa per il “polo isolato”. È, o almeno dovrebbe essere, il caso della relazione tra educatore e allievo. Ed è anche il caso del rapporto tra Maestro e discepolo. Questi due esempi lasciano intendere come a livello di coscienza possono esistere vari gradi di magnetismo, da quello “di base” del campo biofisico, a quello che potremmo chiamare “assoluto” di Dio, passando per una serie di gradi intermedi lungo i quali si snoda il processo di evoluzione. Nella coscienza molte sono le polarità possibili e ogni integrazione o sintesi potenzia il potere magnetico dell’intero sistema psichico. Per questo ognuno di noi può trarre beneficio dalla relazione con un “campo magnetico” superiore al proprio e nello stesso tempo può a sua volta aiutare qualcun altro, come bene illustra la metafora della cordata alpina. Il secondo caso è quello di una relazione tra due “magneti”. Questa relazione è caratterizzata dalla parità e i beneficiari dello scambio creativo che ne deriva sono non solo i due individui, quanto i loro progetti condivisi o il gruppo o la comunità di cui fanno parte. Il potenziamento delle singole capacità e la sinergia di competenze e talenti si riversa in una corrente creativa che vivifica il progetto e il proposito comune. Nicholas ed Helena Roerich rappresentarono un rapporto di questo ultimo tipo. 3