34
Personal
■ BENESSERE E TEMPO LIBERO ■
■ ■ Benessere Testato nuovo macchinario a ultrasuoni che riduce la cellulite
Gambe snelle a ogni età
Le onde rompono e ammorbidiscono il tessuto, stimolando
l’irrorazione sanguigna. La terapia è rapida e indolore
di Giovanni Domina
C
urare la cellulite è il modo
migliore per spendere i soldi durante l’anno: è quanto
pensano il 35% delle donne italiane sopra i trent’anni di età. Questo
risultato emerge da un’indagine
svolta su oltre 12 mila donne che
presentano problemi di cellulite
dal professor Marco Gasparotti,
docente di chirurgia estetica alla
scuola di specializzazione in chirurgia plastica dell’università di
Roma Tor Vergata, presso l’Istituto europeo di chirurgia estetica di
Roma. Illustrati nel corso del
54esimo congresso nazionale della Società italiana di chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica svoltosi a Genova, i risultati di questo
studio evidenziano le dimensioni
di un fenomeno in costante crescita, per numero di donne colpite da
questa forma di inestetismo e per
spese sostenute per affrontarlo.
Tra le nuove sperimentazioni in
corso per curare, almeno in parte,
la cellulite, sembra efficace un
nuovo macchinario a ultrasuoni, si
chiama Cellusound Pro, che, dopo
solo poche sedute, sembra capace
di ridurre l’aspetto a «buccia d’arancia» della pelle.
«Le onde di questo macchinario
sono in grado di rompere e ammorbidire il tessuto indurito, stimolare la nuova irrorazione sanguigna e favorire nuovamente il
consumo dei grassi, altrimenti
bloccati dal processo fibrotico», ha
precisato Marco Gasparotti, che
ha aggiunto, «gli studi di laboratorio e quelli clinici hanno dimostrato che gli ultrasuoni, semplicemente passati sulla superficie
esterna della pelle, sono in grado
di penetrare nello strato sottocutaneo senza provocare né danno,
né dolore. È però importante preparare il tessuto interessato con
microiniezioni di soluzione fisiologica nella cute, che vengono eseguite con aghi minuscoli, gli stessi
usati per la mesoterapia». Questa
tecnologia a ultrasuoni è stata
sperimentata negli Stati Uniti e
presentata al congresso annuale
dell’Asaps, American society of
plastic surgeons, svoltosi di recente a Chicago. Subito battezzata
dalla stampa americana col nome
«botox of body contouring», per
l’effetto lifting simile a una iniezione di botulino, potrebbe affiancarsi all’unica soluzione efficace finora disponibile, la liposuzione.
«Creme, impacchi, bende e fasce,
oltre ai massaggi, non danno risultati consistenti e duraturi», ha
spiegato Gasparotti, «mentre la liposuzione è a oggi ancora una soluzione efficace, spesso l’unica,
per eliminare l’adipe localizzato e
resistente alle diete. Ma anche
questa metodica non elimina l’inestetismo diffuso a gambe e a glutei: in questi casi, infatti, il problema è legato a un ridotto tono della
muscolatura sottostante che risulta anche poco vascolarizzata».
Teatri
Venerdì 4 Novembre 2005
di Barbara Rivoli
Re Lear, un eroe cupo
che convince a tratti
I
ncorniciato dalla nera monocromia di
una scena essenziale ed evocativa,
una sedia per la sala del trono, un
tronco caduto per un bosco, va
in scena al Teatro Strehler il Re
Lear per la regia di Antonio Calenda. Il vecchio re Lear abdica in favore delle figlie, illudendosi così di scambiare potere
contro amore. Le fedifraghe, e i rispettivi mariti,
abbozzano; solo la giovane Cordelia non cede al
baratto, e va in sposa, ripudiata dal padre e senza
dote, al re di Francia. Incostante e collerico, il vecchio
re scopre ben presto che oscuri desideri agitano le
anime di chi dovrebbe prendersi cura di lui, e che
invece lo abbandona a se stesso. Con la sola compagnia di un matto e di un fido servitore, Lear cede alla
follia, che diventa la cifra da cui scaturisce ogni saggezza. Tragedia tra le più nere di Shakespeare, l’opera è diretta con mano ferma ma risultati discontinui, forse per il
differente livello di recitazione degli attori. Nello spettacolo
di uomini, le donne sono nel complesso poco incisive, spicca
Roberto Herlitzka anche per l’insolita fisicità che regala a
Lear, più vecchio, fragile e folle che mai. Accanto a lui interessanti le performance di Luca Lazzareschi, Tom animalesco
ed Edgar dolente, e di Giorgio Lanza (Gloucester). Molto bello
il gioco di luci (Nino Napoletano), a segnare lo scatenarsi della
natura che precede la follia degli uomini. Teatro Strehler, fino
al 20 novembre, biglietti da 15 euro. (riproduzione riservata)