Bahrami: «I concerti di Bach sono un`oasi di perfezione»

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GIORNALE DI BRESCIA · Mercoledì 29 aprile 2015
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SPETTACOLI
Bahrami: «I concerti di Bach
sono un’oasi di perfezione»
Il pianista con l’orchestra
del Festival diretta
da Pier Carlo Orizio
stasera al Teatro Grande
danza pura. È una circonferenza corale di suoni: la festa
Classica
della pluralità. Occorre una
concentrazione assoluta: del
Enrico Raggi
solista, dell’ensemble, del direttore. Nulla deve turbare
quest’oasi di perfezione».
Una fedeltà così ossessiva
/ «I Concerti BWV 1052 e
e divorante, non le fa male?
Quando non eseguo Bach
BWV 1056 di Bach sono esempi lampanti di “sublime in mu- al piano, lo suono nella mensica”: anticipano tutto quan- te, gli parlo, mi possiede, corto seguirà nel genere solista e po e anima. Solo chi ama capiorchestra, conducono nei ter- sce ciò di cui sto parlando.
Niente clavicembalo?
ritori inviolati dello spirito,
Solo il pianoforte può restitoccano le corde più intime
dell’animo umano. La dialetti- tuircene intatte forza e verità.
È musica troppo
ca fra tastiera e armoderna per essechi è intrigante, Oltre ai due di
re affidata unicamai prevedibile. Bach, nel
mente a cembali
Bach agisce per programma un
astratti,
senza
sottrazione, con concerto di
identità, anima e
economia di mezDvorák, «altro
cuore, così simili
zi: ogni sua frase è
agli uomini d’ogessenziale epoten- autore di grande
gi. Qui celebriamo
te, senza bisogno melodiosità»
l’apoteosi della
di gridare, con incredibile risparmio di elemen- grazia, dell’armonia e del diati. Dice tutto, con il minimo in- logo: il piano è lo strumento
dispensabile. Questa è la vera privilegiato per parlarcene in
“Grande Bellezza”: eterna, im- maniera adeguata. Gli «Adapressionante, sempre giova- gio» dei due Concerti sono tra
i momenti più alti della storia
ne».
Sicommuove Ramin Bahra- della musica. Il Maestro, pur
mi presentando i due capola- con un piede nella fossa, pare
vori che suonerà questa sera che guardi i Campi Elisi e, da
alle 20.45, al Teatro Grande di credente, non vede nella morBrescia, per il Festival Pianisti- te la parola definitiva.
Ci sono sintonie fra Bach e
co Internazionale, con la Filarmonica del Festival diretta da la Sinfonia n. 9 «Dal Nuovo
Mondo» di Dvorák, che comPier carlo Orizio.
«Le voci strumentali si fron- pleta la serata?
Certo. Da una parte, l’estreteggiano, si sorridono. Gioiscono e condividono - prose- ma melodiosità che accomugue Bahrami - Sono istanti di na i due autori; dall’altra, la
Trilogia per attori
fra Dante
e Mandel’stam
Teatro
A San Desiderio
va in scena
il percorso a tappe
di Scena sintetica
BRESCIA. Un viaggio alla sco-
perta di un grande poeta russo,
innamorato della nostra lingua e del poema dantesco. Un
cammino in tre tappe, per far
risuonare le sue parole con
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San Desiderio, in città, si avvale di un incontro tra discipline
artistiche diverse, oltre che del
coinvolgimento di interpreti di
lingua madre russa.
Il direttore artistico Antonio
Fuso definisce «operina radiofonica» la prima parte della trilogia, nel ricordo del poeta
che, confinato a 1.000 km da
Mosca per i suoi versi ironici
sul sistema staliniano, collaborava, per sopravvivere, a
un’emittente locale. Un successivo processo lo destinerà
al gulag e di lui si perderanno
Ramin Bahrami. Il grande pianista durante un precedente concerto al Teatro Grande per il Festival
cantabilità slava che entra di
soppiatto nel Concerto BWV
1056 tramite una melodia armena. Come ha fatto Bach a
viaggiarein tutto il mondo raccogliendo i canti segreti?
Conosce la Filarmonica
del Festival?
È una gioia poter lavorare
con giovani così preparati e
duttili, sotto la competente e
sensibile direzione di Pier Carlo Orizio. La sua è un’eredità
spirituale, è il volto di un’Italia che rinverdisce le sue antiche glorie, quelle radici che
l’Italia pare aver dimenticato,
Dante, Michelangelo, Leonardo.
Il «fuoco sacro» dell’amicizia di Agostino con Arturo Benedetti Michelangeli continua nel tempo. //
il giorno 10 alle 18.30. «Conversazione su Dante» è un’opera
del 1933 stampata solo nel
1967. Omaggio appassionato
alla nostra lingua e al nostro
sommo poeta, ha ispirato la seconda tappa della trilogia,
«Stanchezza e brama del volo».
La terza parte, «All’Inferno
non si canta», si sofferma sul
tragico ultimo viaggio di Ulisse, evocato nella Divina Commedia. Scena Sintetica la propone il 29 e 30 maggio, 5 e 6 giugno alle 21; il 31 maggio e il 7
giugno alle 18.30. L’intera trilogia è in previsione per il mese
di giugno, in date da definire.
Accompagnato dall’esecuzione di musiche della tradizione slava ed ebraica, lo spettacolo diretto da Fuso vede in scena attori russi. La drammaturgia ha avuto inizio con una traduzione letterale degli scritti,
preliminare alla riproposizione in forma lirica. L’autore di
Da Teheran al resto del mondo
sempre seguendo la musica
«Ramin Bahrami
scompone la musica di
Bach e la ricompone in
modi che risentono di un
modello, Glenn Gould, senza
mai veramente assomigliargli.
Io gli ho insegnato a sopportare
il morso, ma non l’ho domato; e
spero che continui ad essere
com’è».
Così il maestro Piero Rattalino
presenta il suo pupillo Ramin
Bahrami, nato a Teheran in
Iran, ma cosmopolita di
formazione. Si è diplomato a
Roma con Rattalino ed ha poi
seguito corsi di
perfezionamento con Alexis
Weissemberg, Andràs Schiff,
Robert Levine e Rosalyn
Tureck. È considerato uno dei
più importanti pianisti viventi.
Le influenze tedesche, russe,
turche, persiane, che hanno
caratterizzato la sua infanzia,
gli permettono di accostarsi
alla musica di Johann Sebastian
Bach esaltandone
l’universalità. Dopo
l’esecuzione dei Concerti
bachiani a Lipsia con la
«Gewandhausorchester»
diretta da Chailly, la critica
tedesca lo ha definito «mago
del suono e poeta della
tastiera».
The Voice of Italy,
inizia la fase «live»
verso la finalissima
Negli studi televisivi milanesi della Rai è tutto pronto per la
fase «live» di The Voice of Italy
che condurrà alla finalissima
del 27 maggio. Da domani sera
i venti concorrenti rimasti dei
centouno che si erano presentati sul palco per le «Blind audition», si sfideranno a suon di
canzoni per cinque puntate in
diretta in prima serata su Rai2.
Presentati da Federico Russo, i
live del talent della Rai si svolgeranno davanti ad un pubblico
di circa 900 persone in sala e
ogni esibizione sarà supporta/
Talent
Oltre al giudizio dei
cinque coach, sarà
decisivo il televoto
degli spettatori
Folk & blues
The Crowsroads
a Bresciasette
con «Athens»
Il duo acustico The Crowsroads è ospite oggi, alle 16, di Bresciasette, nella trasmissione
«Free Pass» condotta da Andrea Lombardi. I fratelli bresciani Matteo e Andrea Corvaglia, vincitori di «Deskomusic» del trentennale, presentano il singolo «Athens» e il loro
repertorio folk & blues.
e Francesco Facchinetti, Noemi e J-Ax, ma anche il televoto
da casa sarà fondamentale per
decidere chi proseguirà la gara. «Quest’anno - ha dichiarato
J-Ax, vincitore della scorsa edizione con Suor Cristina - sono
felice di aver potuto pensare alla gara solo in termini musicali, senza dover parlare di costume o di religione».
Per il team del rapper i concorrenti rimasti in gara sono
Carola Campagna, Maurizio
Di Cesare, Sara Vita Felline, Lele e Tekla. I cinque scelti da Piero Pelù sono invece Roberta
Carrese, Marco De Vincentiis,
Tommaso Gregianin, Ira Green e Alessandra Salerno. I cinque cantanti rimasti in gara
per il Team di Roby e Francesco Facchinetti, sono Aj Summers, Fabio Curto, Chiara Dello Iacovo, Alessia Labate e Sarah Jane Olog. Nella squadra
della coach Noemi, sono infi-
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