Benvenuto Fratello, Sorella! “Sul sentiero dell’incontro” appuntamenti di preghiera serale Ti auguriamo di assaporare quanto il Signore vorrà donarti in questa serata. I quattro incontri serali di quest’anno 2012-2013 hanno come tema centrale la Fede: ci sentiamo così in comunione con tutta la Chiesa che accogliendo l’invito del papa emerito Benedetto XVI, medita e riflette per ravvivare la propria fede perché possa essere fonte di una nuova, fresca, toccante testimonianza di vita. Ci accompagnano in questi incontri cinque personaggi biblicamente famosi: Abramo, Mosè, Pietro, Giuseppe e Maria. Sono loro a tracciare per noi il sentiero dell’incontro, perché possiamo ripartire, dopo ogni serata, sentendoci ancora di più figli dello stesso Padre, discepoli del Maestro, forti nella fede pur provata da cadute fatiche e incertezze che troveremo a volte anche nelle loro storie e che ce li farà sentire ancora più compagni di cammino. Maria, la Stella del mattino, che ha avuto occhi per guardare nel buio ci tenga per mano e Giuseppe suo sposo ci insegni la vera sapienza che conduce a Dio! Le Sorelle carmelitane 1 La celebrazione inizia con un canto mariano. Sull’altare si trova una grande Bibbia aperta, con intorno lumini accesi. Ad un lato è esposta l’immagine della Madonna del Carmelo. Invochiamo lo Spirito Santo P: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. R: Amen. G: Vieni Spirito Santo, apri il mio cuore, la mia mente, tutto il mio essere ad accogliere il tuo dono, a lodare e benedire il tuo nome, a gloria e lode del Padre e del Figlio. Vieni Spirito Santo, donami di riconoscere la tua Presenza in tutto e in tutti. Purifica la mia mente, il mio cuore, la mia volontà e tutto il mio essere da tutto ciò che non proviene da te ed è fonte di tristezza. Vieni Spirito Santo, distogli il mio sguardo da me stesso, da quelle preoccupazioni che mi impediscono di conoscere il mio vero bene e mi tolgono la libertà. Vieni Spirito Santo, donami orecchi capaci di ascoltare, occhi capaci di vedere e un cuore capace di percorrere la direzione che Tu mi indichi per scoprire e già gustare la gioia di essere in comunione con Te! Canto: Madre fiducia nostra. Madre fiducia nostra, Madre della speranza, Tu sei nostro sostegno, Tu sei la guida, Tu sei conforto, in te noi confidiamo, Tu sei Madre nostra. In Te piena di grazia, si compie il mistero, in te Vergine pura, il Verbo eterno si è fatto carne. In te l’uomo rinasce, per la vita eterna. Nella tua fiducia noi cammineremo, per donare al mondo la vita. Portatori di Cristo, salvatori dei fratelli. Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli, a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore. Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli, a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore. Conservaci fedeli al divino amore. Conservaci fedeli al divino amore. 2 3 Verso l’ascolto della Parola L. “Un conto è credere e un conto è credere di credere” disse David Maria Turoldo. Sappiamo che: “Non si può essere graditi a Dio senza la fede” (Eb 11,6). Ma cosa significa avere fede? È forse credere che Dio esiste, conoscere la Bibbia, frequentare la Chiesa e non fare del male a nessuno? Certamente è questo, ma anche molto di più, è un cammino di vita, che trasforma la vita, un cammino che possiamo imparare a vivere, guardando a tanti testimoni della fede, e tra questi primi fra tutti, Maria e Giuseppe, la famiglia che Dio ha scelto per il suo Figlio Gesù e la famiglia che Dio ha scelto per ognuno di noi. Ritornello meditativo: Donaci, o Signore, di credere nel tuo Amore, tu che ci vuoi guidare alla terra promessa. Per chi ascolta la tua voce, tu sei benedizione, anche se non vediamo, noi crediamo in te (2 volte). L. Cristo ha voluto nascere e crescere in seno alla Santa Famiglia di Giuseppe e di Maria. La Chiesa non è altro che la “famiglia di Dio”. Fin dalle sue origini, il nucleo della Chiesa era spesso costituito da coloro che, insieme con tutta la loro famiglia, erano divenuti credenti. Quando si convertivano, desideravano che anche tutta la loro famiglia fosse salvata. Queste famiglie divenute credenti erano piccole isole di vita cristiana in un mondo incredulo (CCC 1655). Ritornello meditativo: Donaci, o Signore, di credere nel tuo Amore, tu che ci vuoi guidare alla terra promessa. Per chi ascolta la tua voce, tu sei benedizione, anche se non vediamo, noi crediamo in te (2 volte). 4 MARIA – GIUSEPPE MARIA: LA CHIAMATA Lc 1,26-32.38 Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallegrati piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo. […] Allora Maria disse all’angelo: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo partì da lei. Ritornello meditativo: Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile a Dio, lo Spirito scenderà su di te, non avere paura (3 volte). L. Eccomi è la risposta di Maria al progetto di Dio su di lei. Un progetto inaspettato, un progetto che la coinvolge in un piano di portata universale, 5 un progetto misterioso nel suo sviluppo futuro. Maria si fida di Dio e si affida a Giuseppe suo sposo. Si pone con disponibilità nelle sue mani, abbandonandosi alla volontà di Dio che vede come volontà di amore e di salvezza per tutta l’umanità. Sarà la Madre del Figlio di Dio, collaborerà alla sua opera redentrice, continuerà nella storia della Chiesa a svolgere una missione materna in favore dei discepoli di suo Figlio, vivendo in perfetta comunione di fede con il suo sposo Giuseppe. Preghiamo insieme: Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola di Dio nell’intimo del cuore. Egli bussa alla nostra porta per riempire di luce la nostra solitudine,entra in casa per restituirci il gusto della vera libertà. Facci comprendere che Dio, se butta per aria i nostri progetti, non ci rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta che l’avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua luce. Amen (Tonino Bello,vescovo). Ritornello meditativo: Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile a Dio, lo Spirito scenderà su di te, non avere paura (3 volte). GIUSEPPE: LA CHIAMATA Mt 1,18-25. Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo. Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto. Mentre però stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». […] 6 Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse, partorì un figlio, che chiamò Gesù. Ritornello meditativo: Insegnami a compiere la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo Spirito Signore mi guidi: per il tuo nome Signore, fammi vivere (3volte). L. Giuseppe crede alle parole dell’angelo, e crede anche a Maria, sua promessa sposa. Decide così di non ripudiarla. Egli, uomo giusto non trova impossibile credere che Dio ha un progetto che coinvolge Maria in maniera tanto straordinaria, un progetto che ora scopre coinvolgere pienamente anche lui. Sarà lo sposo di Maria e imporrà il nome a Gesù, cioè avrà la responsabilità di un padre verso di lui. Giuseppe dice il suo sì alla volontà di Dio, che gli dona una così grande fiducia; un sì pieno di fede con la quale affronterà tutte le prove lungo il cammino, e un sì pieno di amore, vissuto in una situazione tanto particolare da sembrare insostenibile a chi non conosce la potenza della grazia di Dio. Nell’amore di Giuseppe troviamo infatti una rinuncia molto profonda, molto esigente. Una rinuncia che però non nuoce all’amore, anzi, lo eleva ad un’altezza sublime. Maria era sua e non era sua, Gesù era suo figlio ma non era stato generato da lui. Giuseppe ama nella gratuità e nella fedeltà, nella libertà del dono di Dio, mettendosi completamente a servizio della persona amata per giungere così a quell’unione spirituale che è la perfezione dell’amore. Preghiamo insieme: San Giuseppe, tu che hai creduto in Dio come Abramo, anche nei momenti di incertezza e di difficoltà, tu che hai donato tutto te stesso per il suo disegno di amore, insegnaci che quando Dio toglie è perché vuol dare di più, insegnaci il tuo silenzio obbediente che segue con tenacia le orme della volontà divina e la custodisce con cuore fedele e generoso. 7 Ritornello meditativo: Insegnami a compiere la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo Spirito Signore mi guidi: per il tuo nome Signore, fammi vivere (3volte). I VERI PARENTI DI GESU’ Lc 8,19-21 Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica». Canto: Chi è mia madre? 1) Chi è mia madre? Chi è mia madre? Chi è mio fratello? Chi custodisce ogni mia parola. Rit. Chi crede in me donerà la vita, chi accoglie il Padre donerà l’amore. sua famiglia si allarga, ed è una famiglia che si sta formando su un fondamento molto più profondo di qualsiasi legame umano. Gesù chiama dunque i suoi discepoli di ieri e di oggi, a imitarlo nell’obbedienza alla Parola del Padre, poiché più ascoltiamo e mettiamo in pratica questa Parola, più diventiamo intimi di Gesù, proprio come una madre, come dei fratelli. E più siamo uniti a Gesù, più ci scopriamo uniti tra noi con un legame che supera anche i vincoli più forti. Preghiamo insieme: O Maria, aiutaci ad ascoltare con umiltà la Parola del Signore senza pretendere di capire tutto e subito, aiutaci ad ascoltarla nel desiderio sincero di metterla in pratica, perché proprio praticandola la comprenderemo, attraverso le mille occasioni di ogni giorno, camminando insieme come fratelli, chiamati ad essere una sola famiglia nell’amore di Cristo Signore. Leggiamo la Parola 2)Vieni a Nazaret, dove c’è Maria, vieni alla casa della povertà. Rit. 3)Vieni a Cana, troverai Maria, vieni alla festa troverai la gioia. Rit. 4)Vieni tra noi, vieni nella Chiesa: qui c’è una madre che ti accoglierà. Rit. L. “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”. Fu penosa per la Madonna questa parola del Figlio? Giudicando superficialmente potremmo dire di sì, ma la risposta cambia se consideriamo che Gesù non intende affatto umiliare ma piuttosto esaltare sua madre, che è la prima tra coloro che ascoltano e mettono in pratica la Parola di Dio. In realtà Gesù dice che ora la 8 Canto di introduzione al Vangelo: Non temere 1) Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso il tuo Signore che si dona a te. Rit. Apri il cuore, non temere, egli sarà con te. 2) Non temere, Giuseppe, di prendere Maria, perché in lei Dio compirà il mistero d’Amore. Rit. 3) Non temere, Abramo, la tua debolezza: padre di un nuovo popolo nella fede sarai. Rit. 9 4) Non temere, Mosè, se tu non sai parlare; perché la voce del Signore parlerà per te. Rit. 5) Pietro, no, non temere, se il Signore ha scelto la tua fede povera, per convincere il mondo. Rit. 2) Non temere, Giuseppe, di prendere Maria, perché in lei Dio compirà il mistero d’Amore. Rit. Meditiamo la Parola Breve contestualizzazione del brano ascoltato-chiave di lettura. UN CAMMINO DI RICERCA P. Dal Vangelo secondo Luca (2,41-51) A. Gloria a te , o Signore. I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo. Ripetizione delle strofe: 1) Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso il tuo Signore che si dona a te. Rit. Apri il cuore, non temere, egli sarà con te. Silenzio per l’approfondimento personale. Ritornello meditativo: Ti rendiamo grazie fonte di ogni dono, Padre della vita, Spirito Santo fuoco d’amore stringici in unità (3 volte). Testo per l’approfondimento personale: Il ritrovamento di Gesù nel Tempio è il solo avvenimento che rompe il silenzio dei Vangeli sugli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia intravvedere il mistero della sua totale consacrazione a una missione che deriva dalla sua filiazione divina: “Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2,49). Maria e Giuseppe “non compresero” queste parole ma le accolsero nella fede, e Maria “serbava tutte queste cose nel suo cuore” (CCC 534). Condividiamo la Parola P: Il nostro cuore si è posato sulla Parola, l’abbiamo accolta come Parola che salva e libera; con Maria e Giuseppe vogliamo ascoltarla e custodirla, viverla e condividerla. Ora, chi vuole, può comunicare anche agli altri quanto lo Spirito gli ha suggerito nel cuore, ripetendo ad alta voce la parola 10 11 o la frase della Scrittura o della meditazione che più lo hanno toccato; oppure esprimendo anche una semplice e breve riflessione personale. È un modo per essere e sentirci famiglia. La Parola: guida della vita P: O Maria e Giuseppe, voi che avete sperimentato la pienezza della gioia nell’ascolto della Parola, insegnateci a cercarla e a custodirla nella certezza che è beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie (Sal 127,1). Possiamo scrivere ora una breve preghiera a Maria che poi ciascuno getterà nel fuoco, affinché ciò che le affidiamo – sofferenze, desideri, gioie e preoccupazioni – salga al cielo insieme al nostro canto. Vengono distribuiti fogli e penne. Intanto si esegue il canto. Canto: Vergine del silenzio Rit. Vergine del silenzio che ascolti la Parola e la conservi, Donna del futuro, aprici il cammino. 1) Silenzio di chi vigila, silenzio di chi attende, silenzio di chi scopre una presenza. 2) Silenzio di chi dialoga, silenzio di chi accoglie, silenzio di chi vive in comunione. 3) Silenzio di chi prega, silenzio di chi è in pace, silenzio di chi è “uno” nel suo spirito. Preghiamo con la Parola P: Nella preghiera di oggi ci hanno accompagnato Maria e Giuseppe, i genitori di Gesù, un uomo e una donna scelti da Dio per diventare la sua famiglia. Il loro libero sì al progetto di Dio, ha permesso la venuta di Gesù Cristo tra noi come dono di salvezza per tutta l’umanità di ogni tempo e luogo. Con fede ci rivolgiamo alla loro intercessione: Acclamazione cantata: Per intercessione di Maria e di Giuseppe, salvaci Signore 1. Perché la comunità di fede, per intercessione di san Giuseppe patrono della Chiesa e di Maria sua sposa, madre della Chiesa, senta la presenza dello Spirito che la precede e l’accompagna lungo il cammino. Acclamazione. 2. Perché sull’esempio di Maria e Giuseppe impariamo, anche quando ci accade di non comprendere, a custodire nel cuore gli eventi e la Parola del Signore, perseverando nella fede in Lui che non delude. Acclamazione 3. Perché come Gesù è stato la Luce che ha illuminato i progetti di Maria e di Giuseppe, le loro scelte, il loro lavoro, il loro essere sposi, sia anche per noi la luce che orienta tutto il nostro cammino. Acclamazione. 4. Perché, ascoltando e praticando la Parola di Dio, possiamo entrare sempre più in santa famigliarità con Gesù accogliendolo come il Dio con noi, come Colui che ci guida nel cammino verso la pienezza della vita. Acclamazione. 5. 4) Silenzio di chi è povero, silenzio di chi è semplice, silenzio di chi ama ringraziare. 12 Perché la fede, la fiducia, la capacità di attendere nella speranza, siano come per Maria e Giuseppe anche la nostra esperienza di vita. Acclamazione. 13 Padre nostro. 4) Tra tutte le donne beata tu sei, o Madre di tutti a te ricorriam. Preghiera. P. Signore nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua via, donaci un cuore semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per divenire discepoli fedeli e compiere solo e tutto ciò che a te piace. Per Cristo nostro Signore. Amen. P: Ed ora come fratelli nella fede e compagni di cammino ci avviamo verso Maria! Ritornello meditativo : Ave , o Madre, Immacolata, umile donna, colma d’amore. Noi ti affidiamo la nostra vita, consolatrice, prega per noi. Si esce nel cortile mentre si esegue il ritornello, ciascuno accende la propria candela al fuoco che arde davanti alla statua della Madonna. Quando tutte le candele sono accese inizia la processione. Aprono la processione le sorelle carmelitane, seguono i fedeli ed infine il sacerdote. Canto: Laudate Mariam Rit. Laudate, laudate, laudate Mariam. Laudate, laudate, laudate Mariam! 1) Splendente di luce radiosa appar la Madre di Dio, la Vergin del ciel. 2) Sorgente di grazia, onor del Signor, modello vivente del popol fedel. 3) O piena di grazia, o Madre di Gesù, o Vergine pura, fedele al Signor. 14 5) Soccorri il malato ed il peccator, il povero aiuta e chi spera in te. 6) Si canti in terra, si canti nel ciel, la Vergine Madre che Dio ci donò. Si termina la processione davanti a Maria, al canto del Fiore del Carmelo ognuno getta nel fuoco la propria preghiera. Canto : Fiore del Carmelo Fiore del Carmelo, fiorente vite, splendor del cielo, tu solamente, sei Vergine e Madre, sei Vergine e Madre, sei Vergine e Madre, prega con noi; (2 volta: prega per noi). Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia, Stella del mare, Stella del mare, Stella del mare, prega con noi; (2 volta: prega per noi). Ceppo di Jesse che il fior produce, a noi concedi di rimanere sempre con te, sempre con te, sempre con te nostra Sorella (2 volte). Preghiera finale P: O Signore, ti chiediamo per intercessione di Maria, Madre del Carmelo e di san Giuseppe suo sposo, di saper ascoltare e mettere in pratica ogni giorno la tua Parola; allora saremo beati, e pur in mezzo a prove e fatiche, avremo in noi la gioia vera, dono del Tuo Spirito che sempre ci sostiene e ci guida nel cammino. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. R: Amen. Benedizione. 15 “La strada dell’incontro” Grazie per aver camminato insieme durante quest’ anno! La nostra preghiera ti accompagna nella pausa estiva. Riprenderemo gli appuntamenti di preghiera serale con l’Avvento 2013. Puoi portare con te questo libretto per continuare a casa la meditazione… 16 Se vuoi condividere la prossima festa della Madonna del Carmelo: Novena : tutti i giorni h 17,30 rosario, canto del vespro con lettura mariana. mercoledì 10 luglio, h 18,30:celebrazione eucaristica per tutti i benefattori e i devoti dello Scapolare del Carmelo. Martedì 16 luglio, Solennità della B.V.Maria del Carmelo h 7,30 Celebrazione eucaristica e canto dell’ora terza. h 12,00 Canto dell’ora sesta e supplica. h 15,30 Esposizione del Ss.mo Sacramento, canto dell’ora nona,rosario. h 18,00 Canto del Vespro. h 18,30 Celebrazione eucaristica presieduta da Mons. Gabriele Mana. Nel parlatorio del Monastero rimane aperto l’emporio carmelitano: marmellate e altri semplici oggetti devozionali . Grazie per la tua vicinanza e solidarietà! Monastero Mater Carmeli Via del Bottegone, 9 - Biella Chiavazza tel. 015/352803 - fax 015/2527643 [email protected] www.carmelitanebiella.it Commemorazione di Santa Maria del Monte Carmelo Una festa che arriva da lontano Il Monastero Mater Carmeli si prepara a festeggiare la sua titolare: la B.V.Maria del Monte Carmelo, il prossimo 16 luglio. E’ questa una festa che arriva da lontano poiché il nome “Carmelo” si riferisce a quel promontorio in terra di Israele , alto circa 600 metri,che affacciandosi sul Mar Mediterraneo, chiude a sud il golfo di Haifa e dà il nome alla catena di colline che, a partire da lì, si allunga verso sud-est. Il suo nome ebraico, Karmel, vuol dire “giardino fiorito”, frutteto, in opposizione alla steppa e al deserto; per questo nella Bibbia, il Carmelo viene nominato più volte come sinonimo di fecondità e bellezza. Il Carmelo è soprattutto legato alle vicende del profeta Elia, che insieme a Maria, Madre del Salvatore, è uno dei due modelli spirituali dei primi eremiti che intorno al 1200 si stabilirono sul Monte Carmelo . Il profeta Elia richiama i Carmelitani a vivere la dimensione profetica del Battesimo, nell’annuncio continuo e coraggioso del Vangelo a tutti. Maria è la Madre del Signore Gesù, che ama e protegge i suoi figli. È la Vergine capace di ascoltare e accogliere la parola di Dio con disponibilità totale: diventa perciò il modello del Carmelitano - come già di ogni cristiano - che con purezza di cuore si lascia incontrare dal Signore ed è disposto a compiere la sua volontà ogni giorno. Maria è la donna nuova, pienamente unita per mezzo dello Spirito a Gesù e con Lui al Padre: anche il Carmelitano si sente chiamato a vivere in piena comunione con Dio. La gioia della festa che vivremo al Monastero carmelitano di Chiavazza è gioia tutta spirituale: Il Carmelo è diventato, dopo otto anni di apertura, luogo dell’incontro con Dio, con Maria e con i fratelli. La piccola Cappella accoglie nel silenzio i viandanti spirituali: è meta di soste rinfrancanti, di meditazioni profonde, di condivisione liturgica. Il Carmelo vuole essere una fraternità contemplativa in mezzo al popolo. Nel silenzio della clausura portiamo le vostre gioie e le vostre tribolazioni. Quando ancora il sole non si è alzato all’orizzonte il nostro canto di lode echeggia e raggiunge ogni cuore portando la benedizione di Dio!