Benvenuto Fratello, Sorella!
“Sul sentiero dell’incontro”
appuntamenti di preghiera serale
Ti auguriamo di assaporare quanto il Signore vorrà donarti in questa
serata.
I quattro incontri serali di quest’anno 2012-2013 hanno come tema
centrale la Fede: ci sentiamo così in comunione con tutta la Chiesa che
accogliendo l’invito del papa emerito Benedetto XVI, medita e riflette
per ravvivare la propria fede perché possa essere fonte di una nuova,
fresca, toccante testimonianza di vita.
Ci accompagnano in questi incontri cinque personaggi biblicamente
famosi: Abramo, Mosè, Pietro, Giuseppe e Maria.
Sono loro a tracciare per noi il sentiero dell’incontro, perché possiamo
ripartire, dopo ogni serata, sentendoci ancora di più figli dello stesso
Padre, discepoli del Maestro, forti nella fede pur provata da cadute
fatiche e incertezze che troveremo a volte anche nelle loro storie e
che ce li farà sentire ancora più compagni di cammino.
Maria, la Stella del mattino, che ha avuto occhi per guardare nel buio ci
tenga per mano e Giuseppe suo sposo ci insegni la vera sapienza che
conduce a Dio!
Le Sorelle carmelitane
1
La celebrazione inizia con un canto mariano. Sull’altare si trova una
grande Bibbia aperta, con intorno lumini accesi. Ad un lato è
esposta l’immagine della Madonna del Carmelo.
 Invochiamo lo Spirito Santo
P: Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
R: Amen.
G: Vieni Spirito Santo, apri il mio cuore, la mia mente, tutto il mio essere
ad accogliere il tuo dono, a lodare e benedire il tuo nome, a gloria e lode
del Padre e del Figlio.
Vieni Spirito Santo, donami di riconoscere la tua Presenza in tutto e in
tutti. Purifica la mia mente, il mio cuore, la mia volontà e tutto il mio essere
da tutto ciò che non proviene da te ed è fonte di tristezza.
Vieni Spirito Santo, distogli il mio sguardo da me stesso, da quelle
preoccupazioni che mi impediscono di conoscere il mio vero bene e mi
tolgono la libertà.
Vieni Spirito Santo, donami orecchi capaci di ascoltare, occhi capaci di
vedere e un cuore capace di percorrere la direzione che Tu mi indichi per
scoprire e già gustare la gioia di essere in comunione con Te!
Canto: Madre fiducia nostra.
Madre fiducia nostra, Madre della speranza,
Tu sei nostro sostegno, Tu sei la guida, Tu sei conforto,
in te noi confidiamo, Tu sei Madre nostra.
In Te piena di grazia, si compie il mistero,
in te Vergine pura, il Verbo eterno si è fatto carne.
In te l’uomo rinasce, per la vita eterna.
Nella tua fiducia noi cammineremo,
per donare al mondo la vita.
Portatori di Cristo, salvatori dei fratelli.
Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli,
a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore.
Madre del Redentore, proteggi i tuoi figli,
a te noi affidiamo la nostra vita, il nostro cuore.
Conservaci fedeli al divino amore.
Conservaci fedeli al divino amore.
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3
 Verso l’ascolto della Parola
L. “Un conto è credere e un conto è credere di credere” disse David Maria
Turoldo. Sappiamo che: “Non si può essere graditi a Dio senza la fede”
(Eb 11,6). Ma cosa significa avere fede? È forse credere che Dio esiste,
conoscere la Bibbia, frequentare la Chiesa e non fare del male a nessuno?
Certamente è questo, ma anche molto di più, è un cammino di vita, che
trasforma la vita, un cammino che possiamo imparare a vivere, guardando a
tanti testimoni della fede, e tra questi primi fra tutti, Maria e Giuseppe, la
famiglia che Dio ha scelto per il suo Figlio Gesù e la famiglia che Dio ha
scelto per ognuno di noi.
Ritornello meditativo:
Donaci, o Signore, di credere nel tuo Amore, tu che ci vuoi guidare alla
terra promessa. Per chi ascolta la tua voce, tu sei benedizione, anche se
non vediamo, noi crediamo in te (2 volte).
L. Cristo ha voluto nascere e crescere in seno alla Santa Famiglia di
Giuseppe e di Maria. La Chiesa non è altro che la “famiglia di Dio”.
Fin dalle sue origini, il nucleo della Chiesa era spesso costituito da
coloro che, insieme con tutta la loro famiglia, erano divenuti
credenti. Quando si convertivano, desideravano che anche tutta la
loro famiglia fosse salvata. Queste famiglie divenute credenti erano
piccole isole di vita cristiana in un mondo incredulo (CCC 1655).
Ritornello meditativo:
Donaci, o Signore, di credere nel tuo Amore,
tu che ci vuoi guidare alla terra promessa.
Per chi ascolta la tua voce, tu sei benedizione,
anche se non vediamo, noi crediamo in te
(2 volte).
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MARIA – GIUSEPPE
MARIA: LA CHIAMATA Lc 1,26-32.38
Nel sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da
Dio in una città della Galilea, chiamata
Nazareth, a una vergine, promessa sposa di un
uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe.
La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei,
disse: «Rallegrati piena di grazia, il Signore è
con te». A queste parole ella fu molto turbata e
si domandava che senso avesse un saluto come
questo. L'angelo le disse: «Non temere, Maria,
perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco
concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo
chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato
Figlio dell'Altissimo. […] Allora Maria disse
all’angelo: «Eccomi, sono la serva del Signore,
avvenga di me quello che hai detto». E l'angelo
partì da lei.
Ritornello meditativo: Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile a
Dio, lo Spirito scenderà su di te, non avere paura (3 volte).
L. Eccomi è la risposta di Maria al progetto di Dio su di lei. Un progetto
inaspettato, un progetto che la coinvolge in un piano di portata universale,
5
un progetto misterioso nel suo sviluppo futuro. Maria si fida di Dio e si
affida a Giuseppe suo sposo. Si pone con disponibilità nelle sue mani,
abbandonandosi alla volontà di Dio che vede come volontà di amore e di
salvezza per tutta l’umanità. Sarà la Madre del Figlio di Dio, collaborerà
alla sua opera redentrice, continuerà nella storia della Chiesa a svolgere una
missione materna in favore dei discepoli di suo Figlio, vivendo in perfetta
comunione di fede con il suo sposo Giuseppe.
Preghiamo insieme:
Santa Maria, donna accogliente, aiutaci ad accogliere la Parola di Dio
nell’intimo del cuore. Egli bussa alla nostra porta per riempire di luce la
nostra solitudine,entra in casa per restituirci il gusto della vera libertà.
Facci comprendere che Dio, se butta per aria i nostri progetti, non ci
rovina la festa; se disturba i nostri sonni, non ci toglie la pace. E una volta
che l’avremo accolto nel cuore, anche il nostro corpo brillerà della sua
luce. Amen (Tonino Bello,vescovo).
Ritornello meditativo:
Nulla è impossibile a Dio, nulla è impossibile a Dio, lo Spirito scenderà
su di te, non avere paura (3 volte).
GIUSEPPE: LA CHIAMATA
Mt 1,18-25.
Così fu generato Gesù Cristo: sua madre Maria, essendo
promessa sposa di Giuseppe, prima che andassero a vivere
insieme si trovò incinta per opera dello Spirito Santo.
Giuseppe suo sposo, poiché era uomo giusto e non voleva
accusarla pubblicamente, pensò di ripudiarla in segreto.
Mentre però stava considerando queste cose, gli apparve in sogno un
angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di
prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei
viene dallo Spirito Santo; Ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai
Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». […]
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Destatosi dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l'angelo del
Signore e prese con sé la sua sposa, la quale, senza che egli la conoscesse,
partorì un figlio, che chiamò Gesù.
Ritornello meditativo:
Insegnami a compiere la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo
Spirito Signore mi guidi: per il tuo nome Signore, fammi vivere (3volte).
L. Giuseppe crede alle parole dell’angelo, e crede anche a Maria,
sua promessa sposa. Decide così di non ripudiarla. Egli, uomo giusto
non trova impossibile credere che Dio ha un progetto che
coinvolge Maria in maniera tanto straordinaria, un progetto che ora
scopre coinvolgere pienamente anche lui. Sarà lo sposo di Maria e
imporrà il nome a Gesù, cioè avrà la responsabilità di un padre
verso di lui. Giuseppe dice il suo sì alla volontà di Dio, che gli dona
una così grande fiducia; un sì pieno di fede con la quale affronterà
tutte le prove lungo il cammino, e un sì pieno di amore, vissuto in
una situazione tanto particolare da sembrare insostenibile a chi non
conosce la potenza della grazia di Dio. Nell’amore di Giuseppe
troviamo infatti una rinuncia molto profonda, molto esigente. Una
rinuncia che però non nuoce all’amore, anzi, lo eleva ad un’altezza
sublime. Maria era sua e non era sua, Gesù era suo figlio ma non
era stato generato da lui. Giuseppe ama nella gratuità e nella
fedeltà, nella libertà del dono di Dio, mettendosi completamente a
servizio della persona amata per giungere così a quell’unione
spirituale che è la perfezione dell’amore.
Preghiamo insieme:
San Giuseppe, tu che hai creduto in Dio come Abramo, anche nei momenti
di incertezza e di difficoltà, tu che hai donato tutto te stesso per il suo
disegno di amore, insegnaci che quando Dio toglie è perché vuol dare di
più, insegnaci il tuo silenzio obbediente che segue con tenacia le orme
della volontà divina e la custodisce con cuore fedele e generoso.
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Ritornello meditativo:
Insegnami a compiere la tua volontà, perché sei tu il mio Dio. Il tuo
Spirito Signore mi guidi: per il tuo nome Signore, fammi vivere (3volte).
I VERI PARENTI DI GESU’
Lc 8,19-21
Un giorno andarono a trovarlo la madre e i fratelli, ma non potevano
avvicinarlo a causa della folla. Gli fu annunziato: «Tua madre e i tuoi
fratelli sono qui fuori e desiderano vederti». Ma egli rispose: «Mia madre e
miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in
pratica».
Canto: Chi è mia madre?
1) Chi è mia madre? Chi è mia madre? Chi è mio fratello?
Chi custodisce ogni mia parola.
Rit. Chi crede in me donerà la vita,
chi accoglie il Padre donerà l’amore.
sua famiglia si allarga, ed è una famiglia che si sta formando su un
fondamento molto più profondo di qualsiasi legame umano.
Gesù chiama dunque i suoi discepoli di ieri e di oggi, a imitarlo
nell’obbedienza alla Parola del Padre,
poiché più ascoltiamo e mettiamo in
pratica questa Parola, più diventiamo
intimi di Gesù, proprio come una madre,
come dei fratelli. E più siamo uniti a
Gesù, più ci scopriamo uniti tra noi con
un legame che supera anche i vincoli
più forti.
Preghiamo insieme:
O Maria, aiutaci ad ascoltare con umiltà la Parola del Signore senza
pretendere di capire tutto e subito, aiutaci ad ascoltarla nel desiderio
sincero di metterla in pratica, perché proprio praticandola la
comprenderemo, attraverso le mille occasioni di ogni giorno, camminando
insieme come fratelli, chiamati ad essere una sola famiglia nell’amore di
Cristo Signore.
 Leggiamo la Parola
2)Vieni a Nazaret, dove c’è Maria, vieni alla casa della povertà. Rit.
3)Vieni a Cana, troverai Maria, vieni alla festa troverai la gioia. Rit.
4)Vieni tra noi, vieni nella Chiesa: qui c’è una madre che ti accoglierà.
Rit.
L. “Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di
Dio e la mettono in pratica”.
Fu penosa per la Madonna questa parola del Figlio? Giudicando
superficialmente potremmo dire di sì, ma la risposta cambia se
consideriamo che Gesù non intende affatto umiliare ma piuttosto
esaltare sua madre, che è la prima tra coloro che ascoltano e
mettono in pratica la Parola di Dio. In realtà Gesù dice che ora la
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Canto di introduzione al Vangelo: Non temere
1) Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso il tuo Signore che
si dona a te.
Rit. Apri il cuore, non temere, egli sarà con te.
2) Non temere, Giuseppe, di prendere Maria, perché in lei Dio compirà il
mistero d’Amore. Rit.
3) Non temere, Abramo, la tua debolezza: padre di un nuovo popolo nella
fede sarai. Rit.
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4) Non temere, Mosè, se tu non sai parlare; perché la voce del Signore
parlerà per te. Rit.
5) Pietro, no, non temere, se il Signore ha scelto la tua fede povera, per
convincere il mondo. Rit.
2) Non temere, Giuseppe, di prendere Maria, perché in lei Dio compirà il
mistero d’Amore. Rit.
 Meditiamo la Parola
Breve contestualizzazione del brano
ascoltato-chiave di lettura.
UN CAMMINO DI RICERCA
P. Dal Vangelo secondo Luca (2,41-51)
A. Gloria a te , o Signore.
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di
Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo
l'usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del
ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne
accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e
poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato,
tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel
tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E
tutti quelli che l'udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le
sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio,
perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed
egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi
delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì
dunque con loro e tornò a Nazareth e stava loro sottomesso. Sua madre
serbava tutte queste cose nel suo cuore.
Parola del Signore. A. Lode a te, o Cristo.
Ripetizione delle strofe:
1) Non temere, Maria, perché hai trovato grazia
presso il tuo Signore che si dona a te.
Rit. Apri il cuore, non temere, egli sarà con te.
Silenzio per l’approfondimento personale.
Ritornello meditativo:
Ti rendiamo grazie fonte di ogni dono, Padre della vita, Spirito Santo
fuoco d’amore stringici in unità (3 volte).
Testo per l’approfondimento personale:
Il ritrovamento di Gesù nel Tempio è il solo avvenimento che rompe
il silenzio dei Vangeli sugli anni nascosti di Gesù. Gesù vi lascia
intravvedere il mistero della sua totale consacrazione a una
missione che deriva dalla sua filiazione divina: “Non sapevate che
io devo occuparmi delle cose del Padre mio?” (Lc 2,49). Maria e
Giuseppe “non compresero” queste parole ma le accolsero nella
fede, e Maria “serbava tutte queste cose nel suo cuore”
(CCC 534).
 Condividiamo la Parola
P: Il nostro cuore si è posato sulla Parola, l’abbiamo accolta come Parola
che salva e libera; con Maria e Giuseppe vogliamo ascoltarla e custodirla,
viverla e condividerla. Ora, chi vuole, può comunicare anche agli altri
quanto lo Spirito gli ha suggerito nel cuore, ripetendo ad alta voce la parola
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o la frase della Scrittura o della meditazione che più lo hanno toccato;
oppure esprimendo anche una semplice e breve riflessione personale. È un
modo per essere e sentirci famiglia.
 La Parola: guida della vita
P: O Maria e Giuseppe, voi che avete sperimentato la pienezza della gioia
nell’ascolto della Parola, insegnateci a cercarla e a custodirla nella certezza
che è beato l’uomo che teme il Signore e cammina nelle sue vie (Sal 127,1).
Possiamo scrivere ora una breve preghiera a Maria che poi ciascuno
getterà nel fuoco, affinché ciò che le affidiamo – sofferenze, desideri, gioie
e preoccupazioni – salga al cielo insieme al nostro canto.
Vengono distribuiti fogli e penne. Intanto si esegue il canto.
Canto: Vergine del silenzio
Rit. Vergine del silenzio che ascolti la Parola e
la conservi, Donna del futuro, aprici il cammino.
1) Silenzio di chi vigila, silenzio di chi attende,
silenzio di chi scopre una presenza.
2) Silenzio di chi dialoga, silenzio di chi accoglie,
silenzio di chi vive in comunione.
3) Silenzio di chi prega, silenzio di chi è in pace,
silenzio di chi è “uno” nel suo spirito.
 Preghiamo con la Parola
P: Nella preghiera di oggi ci hanno accompagnato Maria e
Giuseppe, i genitori di Gesù, un uomo e una donna scelti da Dio per
diventare la sua famiglia. Il loro libero sì al progetto di Dio, ha
permesso la venuta di Gesù Cristo tra noi come dono di salvezza
per tutta l’umanità di ogni tempo e luogo. Con fede ci rivolgiamo
alla loro intercessione:
Acclamazione cantata:
Per intercessione di Maria e di Giuseppe, salvaci Signore
1. Perché la comunità di fede, per intercessione di san
Giuseppe patrono della Chiesa e di Maria sua sposa, madre
della Chiesa, senta la presenza dello Spirito che la precede e
l’accompagna lungo il cammino. Acclamazione.
2. Perché sull’esempio di Maria e Giuseppe impariamo, anche
quando ci accade di non comprendere, a custodire nel
cuore gli eventi e la Parola del Signore, perseverando nella
fede in Lui che non delude. Acclamazione
3. Perché come Gesù è stato la Luce che ha illuminato i
progetti di Maria e di Giuseppe, le loro scelte, il loro lavoro, il
loro essere sposi, sia anche per noi la luce che orienta tutto il
nostro cammino. Acclamazione.
4. Perché, ascoltando e praticando la Parola di Dio, possiamo
entrare sempre più in santa famigliarità con Gesù
accogliendolo come il Dio con noi, come Colui che ci guida
nel cammino verso la pienezza della vita. Acclamazione.
5.
4) Silenzio di chi è povero, silenzio di chi è semplice,
silenzio di chi ama ringraziare.
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Perché la fede, la fiducia, la capacità di attendere nella
speranza, siano come per Maria e Giuseppe anche la nostra
esperienza di vita. Acclamazione.
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Padre nostro.
4) Tra tutte le donne beata tu sei, o Madre di tutti a te ricorriam.
Preghiera.
P. Signore nostro Dio, fonte di gioia per chi cammina nella tua via,
donaci un cuore semplice e docile, a immagine del tuo Figlio, per
divenire discepoli fedeli e compiere solo e tutto ciò che a te piace.
Per Cristo nostro Signore. Amen.
P: Ed ora come fratelli nella fede e compagni di cammino ci
avviamo verso Maria!
Ritornello meditativo :
Ave , o Madre, Immacolata, umile donna, colma d’amore.
Noi ti affidiamo la nostra vita, consolatrice, prega per noi.
Si esce nel cortile mentre si esegue il ritornello, ciascuno accende la
propria candela al fuoco che arde davanti alla statua della
Madonna. Quando tutte le candele sono accese inizia la
processione. Aprono la processione le sorelle carmelitane, seguono
i fedeli ed infine il sacerdote.
Canto: Laudate Mariam
Rit. Laudate, laudate, laudate Mariam.
Laudate, laudate, laudate Mariam!
1) Splendente di luce radiosa appar la Madre di
Dio, la Vergin del ciel.
2) Sorgente di grazia, onor del Signor, modello
vivente del popol fedel.
3) O piena di grazia, o Madre di Gesù, o
Vergine pura, fedele al Signor.
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5) Soccorri il malato ed il peccator, il povero aiuta e chi spera in te.
6) Si canti in terra, si canti nel ciel, la Vergine Madre che Dio ci donò.
Si termina la processione davanti a Maria, al canto del Fiore del
Carmelo ognuno getta nel fuoco la propria preghiera.
Canto : Fiore del Carmelo
Fiore del Carmelo, fiorente vite,
splendor del cielo, tu solamente,
sei Vergine e Madre, sei Vergine
e Madre, sei Vergine e Madre,
prega con noi; (2 volta: prega per noi).
Madre mite, pura nel cuore, ai figli tuoi sii propizia,
Stella del mare, Stella del mare, Stella del mare, prega con noi;
(2 volta: prega per noi).
Ceppo di Jesse che il fior produce, a noi concedi di rimanere
sempre con te, sempre con te, sempre con te nostra Sorella (2 volte).
Preghiera finale
P: O Signore, ti chiediamo per intercessione di Maria, Madre del Carmelo
e di san Giuseppe suo sposo, di saper ascoltare e mettere in pratica ogni
giorno la tua Parola; allora saremo beati, e pur in mezzo a prove e fatiche,
avremo in noi la gioia vera, dono del Tuo Spirito che sempre ci sostiene e
ci guida nel cammino. Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli. R: Amen.
Benedizione.
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“La strada dell’incontro”
Grazie per aver camminato insieme durante
quest’ anno!
La nostra preghiera ti accompagna nella
pausa estiva. Riprenderemo gli appuntamenti
di preghiera serale con l’Avvento 2013.
Puoi portare con te questo libretto per
continuare a casa la meditazione…
16
Se vuoi condividere la prossima festa della Madonna del
Carmelo:
Novena : tutti i giorni h 17,30 rosario, canto del vespro con
lettura mariana.
mercoledì 10 luglio, h 18,30:celebrazione eucaristica per tutti
i benefattori e i devoti dello Scapolare del Carmelo.
Martedì 16 luglio, Solennità della B.V.Maria del Carmelo
 h 7,30 Celebrazione eucaristica e canto dell’ora terza.
 h 12,00 Canto dell’ora sesta e supplica.
 h 15,30 Esposizione del Ss.mo Sacramento,
canto dell’ora nona,rosario.
 h 18,00 Canto del Vespro.
 h 18,30 Celebrazione eucaristica presieduta
da Mons. Gabriele Mana.
 Nel parlatorio del Monastero rimane aperto l’emporio
carmelitano: marmellate e altri semplici oggetti devozionali .
Grazie per la tua vicinanza e solidarietà!
Monastero Mater Carmeli
Via del Bottegone, 9 - Biella Chiavazza
tel. 015/352803 - fax 015/2527643
[email protected]
www.carmelitanebiella.it
Commemorazione di Santa Maria del Monte Carmelo
Una festa che arriva da lontano
Il Monastero Mater Carmeli si prepara a festeggiare la sua titolare:
la B.V.Maria del Monte Carmelo, il prossimo 16 luglio.
E’ questa una festa che arriva da lontano poiché il nome “Carmelo” si
riferisce a quel promontorio in terra di Israele , alto circa 600 metri,che
affacciandosi sul Mar Mediterraneo, chiude a sud il golfo di Haifa e dà il
nome alla catena di colline che, a partire da lì, si allunga verso sud-est.
Il suo nome ebraico, Karmel, vuol dire “giardino fiorito”, frutteto, in
opposizione alla steppa e al deserto; per questo nella Bibbia, il Carmelo
viene nominato più volte come sinonimo di fecondità e bellezza.
Il Carmelo è soprattutto legato alle vicende del profeta Elia, che
insieme a Maria, Madre del Salvatore, è uno dei due modelli spirituali dei
primi eremiti che intorno al 1200 si stabilirono sul Monte Carmelo .
Il profeta Elia richiama i Carmelitani a vivere la dimensione profetica del
Battesimo, nell’annuncio continuo e coraggioso del Vangelo a tutti.
Maria è la Madre del Signore Gesù, che ama e protegge i suoi figli. È la
Vergine capace di ascoltare e accogliere la parola di Dio con disponibilità
totale: diventa perciò il modello del Carmelitano - come già di ogni
cristiano - che con purezza di cuore si lascia incontrare dal Signore ed è
disposto a compiere la sua volontà ogni giorno.
Maria è la donna nuova, pienamente unita per mezzo dello Spirito a Gesù
e con Lui al Padre: anche il Carmelitano si sente chiamato a vivere in
piena comunione con Dio.
La gioia della festa che vivremo al Monastero carmelitano di
Chiavazza è gioia tutta spirituale: Il Carmelo è diventato, dopo otto anni di
apertura, luogo dell’incontro con Dio, con Maria e con i fratelli. La piccola
Cappella accoglie nel silenzio i viandanti spirituali: è meta di soste
rinfrancanti, di meditazioni profonde, di condivisione liturgica.
Il Carmelo vuole essere una fraternità contemplativa in mezzo al
popolo. Nel silenzio della clausura portiamo le vostre gioie e le vostre
tribolazioni. Quando ancora il sole non si è alzato all’orizzonte il nostro
canto di lode echeggia e raggiunge ogni cuore portando la benedizione di
Dio!