UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II
Dispensa N. 4
Il miglioramento dell’efficienza energetica
nei generatori di calore
Corso di Gestione delle Risorse Energetiche
A.A. 2012/2013
D.E.TE.C - Dipartimento di Energetica, TErmofluidodinamica applicata
e Condizionamenti ambientali
1
PRINCIPALI COMPONENTI DI UN IMPIANTO TERMICO
1.
2.
3.
4.
Generatore di calore
Sistema di regolazione
Rete di distribuzione
Terminali (corpi scaldanti)
Rendimento globale, ηg = ηp× ηd × ηr × ηe
dove
• ηp = rendimento di produzione del generatore
di calore
• ηd = rendimento di distribuzione
• ηr = rendimento di regolazione
• ηe = rendimento di emissione
2
Definizioni dei rendimenti parziali
Rendimento di produzione: rapporto tra l’energia termica trasferita al fluido
termovettore e l’energia del combustibile impiegato. Valori tipici: 80%÷90%.
Rendimento di distribuzione: rapporto tra l’energia termica utile fornita ed energia
termica erogata dal sistema di produzione. Valori tipici ≅ 90÷95%.
Rendimento di regolazione: rapporto tra l’energia termica richiesta in condizioni di
regolazione ideali (*) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 8085% con il solo termostato di caldaia, 85÷90% con regolaz. della mandata in base
alla Text, 90÷98% con regolaz. per singolo ambiente.
Rendimento di emissione: rapporto tra l’energia termica richiesta in condizioni di
emissione ideali (**) ed energia termica effettivamente richiesta. Valori tipici: 95%
(radiatori) – 98% (ventilconvettori).
(*) Sistema di regolaz. ideale = sistema in grado di regolare istantaneamente l’emissione del
corpo scaldante al modificarsi del carico termico
(* *) Sistema di emissione ideale: sistema idoneo a mantenere una temperatura uniforme
dell’aria e delle pareti: ad ex., assenza di stratificazioni, pareti interne troppo calde e/o moti
convettivi troppo intensi in prossimità del corpo scaldante
3
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): RADIATORI E VENTILCONVETTORI
Temperature di alimentazione tipiche: 70-90 °C
Temperature di alimentazione tipiche: 50-60 °C
4
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): AEROTERMI
Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 °C
5
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): STRISCE RADIANTI
Temperature di alimentazione tipiche: 60-90 °C
6
TERMINALI DEGLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE (PRINCIPALI
TIPOLOGIE): PAVIMENTI RADIANTI
Temperature di alimentazione tipiche: 30-35 °C
7
Rendimenti di emissione convenzionali (UNI 10348)
8
CALDAIE A BASAMENTO: ESEMPI
(tipico campo di applicazione: 8080-1.000 kW)
collegamenti di mandata e ritorno
circuito idraulico
bollitore
mantello con isolamento
termico
tubi di fumo
camera di combustione (C.C.)
bruciatore (atmosferico o ad
aria soffiata)
9
CALDAIE A BASAMENTO: ESEMPI
(tipico campo di applicazione: 8080-1.000 kW)
Due giri di fumo con inversione in C.C.: i fumi, rifluendo verso la fiamma, ostacolano
lo scambio termico con l’acqua => maggiore T di fiamma => maggiore produzione di
NOx
Tre giri di fumo: miglior comportamento in termini di emissioni di NOx
10
CALDAIE MURALI
(tipico campo di applicazione: 1010-150 kW)
11
CALDAIE MURALI: CLASSIFICAZIONE
(tipico campo di applicazione: 1010-150 kW)
12
CALDAIE MURALI, TIPI A / B (CAMERA APERTA)
(tipico campo di applicazione: 1010-150 kW)
13
CALDAIE MURALI, TIPO C (CAMERA STAGNA)
(tipico campo di applicazione: 1010-150 kW)
14
Caldaie domestiche per uso promiscuo (riscaldamento e
Acqua Calda Sanitaria, ACS): schema di principio
1
2
Flussostato sanitario
Rubinetto riempimento impianto
3
4
5
6
Limitatore di flusso
Sonda sanitario
Valvola gas
Vaso espansione impianto
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Bruciatore
Scambiatore primario
Cappa fumi
Camera stagna
Pressostato fumi
Ventilatore
Sonda mandata
Termostato sicurezza
Valvola sfogo aria
Circolatore caldaia
Rubinetto svuotamento impianto
18 Pressostato impianto
19 Scambiatore sanitario
20 Valvola tre vie (motorizzata)
21 By-pass
22 Valvola di sicurezza 3 bar
15
Caldaie domestiche per uso promiscuo (riscaldamento e
Acqua Calda Sanitaria, ACS): schema di principio
1
2
Flussostato sanitario
Rubinetto riempimento impianto
3
4
5
6
Limitatore di flusso
Sonda sanitario
Valvola gas
Vaso espansione impianto
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
Bruciatore
Scambiatore primario
Cappa fumi
Camera stagna
Pressostato fumi
Ventilatore
Sonda mandata
Termostato sicurezza
Valvola sfogo aria
Circolatore caldaia
Rubinetto svuotamento impianto
18 Pressostato impianto
19 Scambiatore sanitario
20 Valvola tre vie (motorizzata)
21 By-pass
22 Valvola di sicurezza 3 bar
16
RENDIMENTO E PERDITE NEI GENERATORI DI CALORE
Rendimento di produzione di un G.C., η =
(Q + Qf + Qfbs + Qpre )
Qu Qu
≈
≈1- d
Qi Qc
Qc
i
17
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
18
Riduzione delle perdite al camino a bruciatore spento
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
19
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
20
Perdite di combustione
Perdite per combustione incompleta: non tutto il combustibile reagisce
completamente => presenza di prodotti di reazione incompleti (CO) o addirittura di
combustibile non reagito
Perdite per calore sensibile nei fumi: sono quelle più rilevanti (≅ 6÷8% su PCS) i fumi
lasciano la sezione di scambio termico ad una temperatura superiore a quella
dell’ambiente, in quanto:
•
l’energia termica da fornire viene richiesta a temperature di almeno 30÷35 °C,
e i fumi non possono essere raffreddati in alcun caso fino a temperature inferiori
a quella di ingresso del fluido freddo;
•
di solito, non è possibile lasciare che i fumi si raffreddino all’interno della caldaia
fino a temperature inferiori a quella di rugiada (formazione di condense acide)
=> abitualmente, è necessario evacuare i fumi dalla caldaia a temperature di
almeno 120÷130 °C
Perdite per calore latente (≅ 10% su PCS: nel calcolo rispetto al PCI sono già
implicite): come detto, se la caldaia non è stata realizzata con materiali in grado di
resistere all’attacco delle condense acide (acciai inox-Ti), non è possibile lasciare che
si formi condensa al suo interno, e quindi nei fumi si disperde l’energia termica
corrispondente al calore latente di condensazione del vapor d’acqua presente al loro
interno
le caldaie tradizionali devono necessariamente funzionare a temperature elevate
=> impianti a temperatura costante
21
Generatori di calore a temperatura costante
Pompa anticondensa,
spesso utilizzata
per portare più
velocemente la
caldaia in
temperatura
A regime, per evitare problemi di condensazione, la temperatura di mandata del G.C. è
costante, indipendentemente dalla T esterna e quindi dal fattore di carico; se la richiesta
di energia dell’utenza diminuisce, la potenza resa viene regolata aprendo la valvola
miscelatrice a tre vie (quindi in modo dissipativo) => forti perdite (in particolare per calore
sensibile, oltre che latente, e dispersioni dal mantello), a maggior ragione se la caldaia
funziona molto a carico parziale
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
22
(calore sensibile e combustione incompleta)
Crescono con Tf e O2,
diminuiscono con CO2
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
23
Riduzione delle perdite di combustione (calore sensibile e
combustione incompleta)
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
24
Perdite di combustione: influenza dell’eccesso d’aria
Con eccesso d’aria oltre il 25% circa, non si
ottengono più benefici sulla qualità della
combustione (CO residui per imperfetta
miscelazione tra comburente e combustibile,
O2 libero nei fumi, e quindi inutile ai fini
della reazione), ma si aumenta solo,
inutilmente, la portata dei fumi, e con essa
aumentano le perdite al camino
Una corretta premiscelazione di
combustibile e comburente aiuta a
migliorare l’efficienza della combustione
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
25
BILANCIO ENERGETICO TIPICO
PER CALDAIE CONVENZIONALI
E A CONDENSAZIONE (A
PARTIRE DAL PCS)
i
26
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.
Per quanto detto, anche una caldaia di tipo “tradizionale”, a temperatura
costante, può risultare abbastanza efficiente, a condizione che:
• il mantello sia ben isolato;
• il bruciatore sia munito di serranda sull’aspirazione dell’aria
comburente, per ridurre le perdite a bruciatore spento;
• il bruciatore sia in grado di modulare la fiamma in modo continuo o a
gradini (bruciatori a più stadi), oppure, in alternativa, il carico sia
ripartito su più generatori di calore, per migliorare il comportamento
della centrale termica a carico parziale
Confronto tra il
funzionamento di un
bruciatore tradizionale
e quello di un
bruciatore modulante
27
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.:
sistemi modulari, strategie di parzializzazione.
In alternativa all’impiego di bruciatori modulanti in continuo o multistadio
(a gradini), è possibile prevedere la suddivisione del carico termico su più
generatori di calore (obbligatoria per potenze installate superiori a 350 kW
– D.P.R. 412/93)
Esempio N. 1 (due generatori uguali, parzializzazione in parallelo): per carichi
inferiori al 50%, un generatore è spento, per il secondo il fattore di carico è
pari al doppio di quello complessivo della centrale
28
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.:
sistemi modulari, strategie di parzializzazione.
Esempio N. 2 (tre generatori uguali, parzializzazione in sequenza, o “a
cascata”):
29
Sistemi modulari, calcolo dell’efficienza media nel caso di regolazione
sequenziale, con due generatori (uguali), per fattori di carico
compresi tra il 50% e il 100%
Assumendo:
- Pn,tot = carico termico complessivo;
- Pn,1 = Pn,2 = Pn,tot/2 = potenza nominale del singolo generatore;
- Ptot = potenza totale effettivamente richiesta;
- Pi = potenza effettivamente richiesta al generatore “i”;
- ftot = fattore di carico totale = Ptot/Pn,tot;
- fi = fattore di carico per il generatore “i” = Pi/Pn,i;
Ptot = ftot ⋅ Pn,tot = (P1 + P2) = (Pn,1 + f2 ⋅ Pn,2) = (Pn,tot/2 + fi ⋅ Pn,tot/2)
ftot ⋅ Pn,tot = (Pn,tot/2) ⋅(1 + fi ) => ftot = (1/2) ⋅ (1 + fi ) => fi = 2 ⋅ ftot - 1
2 ⋅ f tot
η ( f tot ) =
=
P1 P2
1
( 2 ⋅ f tot − 1)
+
+
η1 η 2 η n ,1
η2
Ptot
con η 2 calcolato per f 2 = ( 2 ⋅ f tot − 1)
30
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
sistemi a temperatura scorrevole
La temperatura della mandata viene
ridotta al diminuire del carico termico
(bruciatori modulanti in continuo o
multistadio, a gradini)
• Riduzione di tutte le dispersioni
(involucro, calore sensibile fumi, perdite
al camino a bruciatore spento, etc.)
• Migliore efficienza ai carichi parziali
N.B.: è necessario che lo scambiatore
acqua-fumi sia specificamente
progettato per evitare che la T
superficiale lato fumi scenda troppo
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
31
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
sistemi a temperatura scorrevole
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
32
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
caldaie a condensazione
L’uso di materiali speciali (acciai inox al Ti) permette di raffreddare i fumi al di sotto
della T di rugiada (purché ovviamente la T di ritorno dell’acqua sia abbastanza bassa =>
applicazioni ideali: corpi scaldanti a media o bassa temperatura, come pavimenti
radianti o ventilconvettori
Necessità di prevedere uno scarico della condensa (acida; per caldaie domestiche è
comunque consentito lo scarico diretto in fogna) ed un’evacuazione forzata dei fumi
(più freddi e quindi più pesanti)
33
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
temperature di rugiada per vari combustibili
34
Il miglioramento dell’efficienza delle caldaie:
impianti con caldaie a condensazione
35
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.:
bruciatori ad irraggiamento
Aria e gas (perfettamente premiscelati) si distribuiscono uniformemente
sulla superficie della “spugna” ceramica o metallica, grazie alla sua
porosità
L’accensione è determinata dall’incandescenza dello strato poroso
ceramico o metallico
Alta efficienza di combustione con basso eccesso d’aria
Bassa temperatura di combustione (riduzione NOx), grazie allo scambio
termico per irraggiamento con lo scambiatore di calore
Funzionamento silenzioso, alta affidabilità
Ottime possibilità di impiego in caldaie a condensazione (ω e Trugiada più
elevate => la condensazione inizia a T più alte, quindi, a parità di T di
ritorno e di portata, si recupera più energia dalla condensazione)
36
Il miglioramento dell’efficienza nei G.C.:
bruciatori ad irraggiamento
Fonte: ASSOTERMICA, manuale Impianti Termici: www.assotermica.it/files/impianti_termici.pdf
37
38
L’etichettatura energetica delle caldaie
N.B.: rendimenti minimi fissati dal DPR 412/93 e s.m.i.
• alla potenza nominale:
84 + 2 log Pn
• al 30% del carico:
80 + 3 log Pn
• valore medio stagionale:
77 + 3 log Pn
39
Classificazione delle caldaie in base alle emissioni di NOx.
40
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per il miglioramento
dell’efficienza nei G.C.
Riduzione perdite per calore sensibile fumi:
• tiraggio forzato (T di uscita dei fumi < 100 – 120 °C, ma c’è il
consumo del ventilatore: 100-200 W per caldaie domestiche)
• caldaie a bassa temperatura
• a temperatura scorrevole
• a condensazione
Miglioramento della coibentazione dell’involucro (> 8 - 10 mm)
Riduzione perdite prelavaggio (ad ex., impedire accensioni ravvicinate)
Utilizzo di bruciatori con modulazione (a gradino o continua)
Riduzione dell’eccesso d’aria, e quindi delle perdite per incombusti (in
genere mediante premiscelazione aria-combustibile)
Bruciatori ad irraggiamento
41
Elenco riepilogativo delle principali tecniche per ol miglioramento
dell’efficienza nei G.C.
Modulazione dell’eccesso d’aria (insieme a quello del combustibile) a carico
parziale (inverter sul ventilatore, nel caso di tiraggio forzato, oppure
serrande per l’aria, nel caso di tiraggio naturale)
In mancanza di richiesta termica, nel caso di caldaia a tiraggio naturale,
chiusura totale della serranda dell’aria, oppure, nel caso di tiraggio forzato,
arresto del ventilatore (si evita di raffreddare involontariamente l’acqua
presente nell’impianto, sfruttandone al meglio l’inerzia termica)
Corretto dimensionamento, prevedendo eventualmente la ripartizione del
carico su più caldaie (nel caso di caldaie convenzionali, senza modulazione)
… inoltre, nelle caldaie domestiche:
accensione piezoelettrica in sostituzione della fiamma pilota
(riduzione consumo ≈ 0,01 Sm3/h)
42
Caldaie ad alta efficienza: risparmio energetico.
43
Caldaie ad alta efficienza: costi di investimento
Tradizionale
Alta efficienza, T costante
Alta efficienza, T scorrevole
Condensazione
35.000
30.000
Costi (€)
25.000
20.000
15.000
10.000
5.000
0
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
Pt (kW)
44
Caldaie ad alta efficienza: costi di investimento
140
Tradizionale
Alta efficienza, T costante
Alta efficienza, T scorrevole
Condensazione
120
Costi specifici (€/kWt)
100
80
60
40
20
0
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
1000
Pt (kW)
45
Caldaie ad alta efficienza: recupero del capitale, esempi.
∆CE = ET x (1/ηSR – 1/ηSP ) x cu,GN / PCI
ET = PT x Heq
I
=
∆CE
I/PT
=
 1
1  cu ,GN

 ×
× Heq
 ηSR ηSP  PCI
SPB =
46
Caldaie ad alta efficienza: recupero del capitale, esempi.
47
Esempio di intervento di sostituzione di generatori di calore
Analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)
IPOTESI
•Utenza civile non domestica, località: Piemonte
•Costo gas (al netto delle imposte): tariffe per servizio di tutela, ambito nordoccidentale
•Intervento: sostituzione di caldaia da 1000 kW (funzionante, tipo A), a servizio di
un’utenza con distribuzione a bassa temperatura, con:
− A: N. 2 caldaie tradizionali da 500 kW ciascuna (costo: 11.000 €)
− B: caldaia a temperatura costante ad alta efficienza (costo: 12.000 €)
− C: caldaia a temperatura scorrevole (costo: 15.000 €)
− D: caldaia a condensazione (costo: 31.000 €)
Rendimenti delle caldaie a confronto
48
Costi del gas naturale assunti per il confronto
Ambito nord occidentale
Valle d'Aosta, Piemonte,
Liguria
Quota energia (€/Sm3)
Sm3/anno: da 0 a 120
da121 a 480
da 481 a 1.560
da 1.561 a 5.000
da 5.001 a 80.000
da 80.001a 200.000
Quota fissa (€/anno)
TRIBUTI
CLIENTI NON DOMESTICI
Servizi
Servizi
TOTALE
di vendita
di rete
0,390181
55,40
0,053091
0,165468
0,143233
0,138833
0,116255
0,083209
39,77
0,443272
0,555650
0,533414
0,529014
0,506436
0,473390
95,17
Usi civili
Fascia di consumo annuo
fino a 120 da 120 a
da 480 a
m3
480 m3
1.560 m3 oltre 1.560 m3
ACCISA
ADDIZIONALE
REGIONALEB
Piemonte
4,40
17,50
17,00
18,60
2,20
2,58
2,58
2,58
49
Sostituzione di generatori di calore
Esempio di analisi energetica e tecnico-economica (semplificata)
CARICO CUMULATO DELL’UTENZA (Etot = 660.000 kWh/anno*)
100
100
Fattore di carico (%)
90
Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto
all'energia totale (%)
80
70
70
60
%
50
50
40
30
30
20
15.2
26.5
15.9
10
36.4
10
6.1
0
0
100
200
300
400
500
600
700
800
900
h/anno
1000
1100
* N.B.: valore plausibile, nel caso di usi per climatizzazione, solo in climi rigidi
1200
1300
1400
1500
1600
1700
1800
50
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto
Il fabbisogno di energia primaria stagionale è:
Ep = Σi (ET,i /η, i)
Il rendimento medio stagionale è quindi:
ηmedio = ET,tot/ Ep = ET,tot/ Σi (ET,i /η, i) = Σi [(ET,i / ET,tot )/η, i]
dove ET,tot è l’energia resa complessivamente e “i” denota i valori relativi al generico
“gradino” del diagramma di carico.
Ad es., nel caso A, considerando il vari valori del rapporto (ET,i/ET,tot ) indicati in figura si ha:
ηmedio = 1/[(0,152/0,90) + (0,159/0,86) + (0,265/0,83) + (0,364/0,80) + (0,061/0,55)] = 0,808
51
Calcolo del consumo di gas naturale per le soluzioni a confronto
Rendimento medio istantaneo (%)
A (due
caldaie)
B
C
90
90
93
86
91
96
90
92
98
85
91
99
73
89
99
Frazione del carico
massimo (%)
100
70
50
30
10
A (rif.)
90
86
83
80
55
Ep (kWh)
816.775
764.796
725.393
678.302
638.435
Rendimento medio
stagionale (%)
80,8
86,3
91,0
97,3
103,4
D
97
101
104
106
109
N.B.: per la soluzione A-due caldaie, si ipotizza che, fino al 50% del carico, una caldaia sia a pieno
regime e l’altra venga parzializzata => ηmedio = 2f/[1/ηN + (2f-1)/η2f-1]
52
CONFRONTI
V gas (Sm3/anno)
Ep (tep/anno)
Risp. Ep (tep/anno)
MCO2 (t/anno)
Risp.CO2 (t/anno)
Costo gas (€/anno)
materia prima:
uso reti:
imposte:
Costo gas TOT (€/anno)
Risparmio (€/anno)
Investimento (€)
SPB (anni)
VAN/Investimento (15 anni, 5%)
A (rif.)
85.169
70,2
163,5
33.231
9.847
18.000
61.079
A (due
caldaie)
79.749
65,8
4,5
153,1
10,4
B
75.641
62,4
7,9
145,2
18,3
C
70.730
58,3
11,9
135,8
27,7
D
66.573
54,9
15,3
127,8
35,7
31.117
9.388
16.852
57.357
3.722
11.000
3,0
29.514
8.911
15.982
54.406
6.673
12.000
1,8
27.598
8.340
14.942
50.879
10.200
15.000
1,5
25.976
7.856
14.061
47.893
13.186
31.000
2,4
2,5
4,8
6,1
3,4
53
RIPETERE L’ESERCIZIO CON LE SEGUENTI MODIFICHE:
1) CAMBIARE LA CURVA CUMULATA DEL CARICO, E CONSIDERARE UN’UTENZA IN
CAMPANIA:
CARICO CUMULATO DELL’UTENZA (Etot = 450.000 kWh/anno)
100
100
Fattore di carico (%)
90
Frazione dell'energia fornita con il fattore di carico corrente rispetto
all'energia totale (%)
80
70
70
60
%
50
50
40
30
30
22.2
20
10
22.2
15.6
10
26.7
13.3
0
0
100
200
300
400
500
600
700
h/anno
800
900
1000
1100
1200
1300
1400
2) RIPETERE I CALCOLI ECONOMICI (SIA PER IL PIEMONTE CHE PER LA
CAMPANIA) PER UN’UTENZA CON REGIME FISCALE INDUSTRIALE
54
Esempi di interventi di miglioramento dell’efficienza nel
riscaldamento ambientale
(tratti da: La certificazione energetica degli edifici e degli impianti – Grassi, Scatizzi, Venturelli – Maggioli ed.)
N.B.: QUESTE ULTIME PAGINE DELLA DISPENSA SULLE CALDAIE COSTITUISCONO
SOLO MATERIALE DI RIF., NON OGGETTO DI DOMANDE D’ESAME
IMPIANTO ESISTENTE E
DATI DI PARTENZA
• Generatore di calore a T costante da 200
kW (sovradimensionato, vecchio modello)
• Impianto a radiatori, circuito 85/75°C
• Regolazione con termostato di caldaia
55
Intervento N. 1:
installazione sup.
riflettente dietro ad
alcuni corpi
scaldanti, modifica T
circuito (75/65°C)
56
Intervento N. 2:
installazione di
termostati ambiente
e aumento del ΔT del
circuito (85/55°C)
57
Intervento N. 3:
isolamento tubazioni
cantinato e locale
caldaia
58
Intervento N. 4:
installazione
generatore di calore
(117 kW) ad alto
rendimento
59
Intervento N. 5:
installazione
generatore di calore
(105 kW) ad alto
rendimento e
temperatura
scorrevole
60
Intervento N. 6:
installazione
generatore di calore
(116 kW) a
condensazione,
61
Intervento N. 7: isolamento
termico sottotetto
62
Intervento N. 8:
cumulativo di 1, 2,
3, 6 e 7
63