18.00 E R O E R B M E C I D 3 MARTEDI’ 0 O C I T E G R E N E O I M R A RISP TILI U I T N E V R E T IN I L G O N O S I L QUA IA G R E N E E R IA M R A P IS R PER ARO CC A FR E ID V A D . G IN A R E CI N PA R RELATORI: ARCH. IGO A.P.E. ATTESTATO DI PRESTAZIONE ENERGETICA F-oltre 3000 gradi giorno E - tra 2101 e 3000 gradi giorno D - tra 1401 e 2100 gradi giorno C - tra 901 e 1400 gradi giorno B - tra 601 e 900 gradi giorno A - fino 600 gradi giorno -Spinea -Zona E -2541 Gradi Giorno A.P.E: LA SCALA DELLA CLASSIFICAZIONE -NON ESISTE UN’UNICA SCALA DI CLASSIFICAZIONE DEGLI EDIFICI MA LA SCALA VIENE DI VOLTA IN VOLTA SUDDIVISA IN RELAZIONE AI GRADI GIORNO DELLA LOCALITÀ E AL FATTORE DI FORMA. -CONFRONTA EDIFICI SIMILI IN ZONE CLIMATICHE SIMILI -EDIFICI IN PIANURA ED EDIFICI IN MONTAGNA, NON POSSONO ESSERE INSERITI NELLA STESSA SCALA DI CLASSIFICAZIONE. DIVERSE ZONE CLIMATICHE -MINI APPARTAMENTI E CASE ISOLATE NON POSSONO ESSERE INSERITI NELLA STESSA SCALA DI CLASSIFICAZIONE. DIVERSO FATTORE DI FORMA A.P.E: LA SCALA DELLA CLASSIFICAZIONE -CLASSE A 150 kWh/m2 -CLASSE F 150 kWh/m2 A.P.E: LA SCALA DELLA CLASSIFICAZIONE -CLASSE F 110 kWh/m2 -CLASSE B 140 kWh/m2 DIAGNOSI ENERGETICA QUANDO SI EFFETTUA UNA DIAGNOSI ENERGETICA NON SI VALUTA SOLO L’EDIFICIO, MA VENGONO VALUTATI I SUOI EFFETTIVI CONSUMI IN BASE ALL’USO. CHE TEMPERATURA VOGLIO ALL’INTERNO? QUANTO RIMANE ACCESO IL RISCALDAMENTO? DOVE DISPERDO? DA CHE ORA A CHE ORA? DOVE HO I MAGGIORI CONSUMI? L’ORIGINE DEI CONSUMI IN UNA CASA TRADIZIONALE IMPIANTI 35% 50% PARETI 20% TETTO 17% FINESTRE E INFISSI 13% PAVIMENTO INVOLUCRO 65% TUBI TERMOSIFONI REGOLATORI CALDAIA DISPERSIONI INVOLUCRO ANALISI DISPERSIONE TERMICA TRAMITE UTILIZZO DI TERMOCAMERA AD INFRAROSSI DISPERSIONI IN CORRISPONDENZA DI PARETI ED INFISSI. PONTE TERMICO TRA PARETE E COPERTURA INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO RIPARTITORE DI CALORE VALVOLA TERMOSTATICA TERMOREGOLAZIONE ISOLAMENTO TERMICO PANNELLI FOTOVOLTAICI CALDAIA A CONDENSAZIONE DETRAZIONI FISCALI 65% DETRAZIONE FISCALE PER: -INTERVENTI DI EFFICIENTAMENTO ENERGETICO DETRAZIONI FISCALI 50% DETRAZIONE FISCALE PER INSTALLAZIONE DI PANNELLI FOTOVOLTAICI (IMPIANTI CASALINGHI) ORA LASCIAMO LA PAROLA ALL’ ARCH. IGOR PANCIERA... IMPIANTI TERMICI GENERAZIONE DISTRIBUZIONE EMISSIONE REGOLAZIONE GENERAZIONE DI CALORE CENTRALE TERMICA TUBAZIONI VALVOLE Miscelazione su valvola a 4 vie CALDAIA REGOLAZIONE CLIMATICA Temperatura acqua in mandata CALDAIE TRADIZIONALE vs CONDENSAZIONE Rendimenti a catalogo: 93–96% contro 105–109%. Caldaia a condensazione migliora il rendimento tradizionale mediante il recupero del calore latente e del calore sensibile. ETA’ Rendimenti minimi garantiti sempre più alti con gli anni Perdita di rendimento nel tempo: 0,3%-0,5% annuo calcare, perdite al mantello, perdite al camino. MODULAZIONE Regolo la potenza della caldaia secondo il carico richiesto. EFFETTO CONDENSAZIONE EFFETTO CONDENSAZIONE EFFETTO CONDENSAZIONE EFFETTO CONDENSAZIONE TECNICAMENTE... La combustione di un materiale produce anche acqua, che, nelle caldaie tradizionali, esce dal camino insieme ai fumi. Nelle caldaie a condensazione, invece, il vapore contenuto nei fumi condensa quando riesce a raffreddare i fumi sotto la Temperatura di rugiada, che va dai 53° C ai 59° C, recuperando il relativo calore che prende il nome di calore latente. Nel caso di combustione di gas, il recupero del calore latente è pari all’11% del calore prodotto dalla sola combustione. Inoltre, nelle caldaie tradizionali parte del calore generato dalla combustione viene disperso nell’aria attraverso l’emissione dal camino dei fumi: questo calore prende il nome di calore sensibile. Più i fumi sono caldi e maggiore è il calore sensibile perduto. Mentre nelle caldaie tradizionali il fumo esce ad una Temperatura che varia da 130 a 180 °C, nelle caldaie a condensazione la Temperatura del fumo varia da 60 a 80° C a seconda della Temperatura dell’acqua di mandata. Per questo motivo il rendimento delle caldaia a condensazione risulta maggiore di quello delle caldaie tradizionali di un altro 5 %. TECNICAMENTE... Poiché il rendimento di una caldaia è misurato rispetto al potere calorifero inferiore del combustibile, ossia del calore sviluppabile senza tenere conto del calore latente, le caldaie a condensazione, che come abbiamo visto recuperano anche il calore latente, raggiungono rendimenti superioi al 100 %. Indicativamente i rendimenti si attestano attorno al valore del 105–109%. Per il fatto di poter lavorare con Temperature più basse rispetto alle caldaie tradizionali, le caldaie a condensazione richiedono anche un numero inferiore di accensioni. L’accensione di una caldaia comporta una perdita di calore a seguito del “lavaggio” della camera di combustione con aria nuova e della maggiore percentuale di combustibile richiesta. Indicativamente: Caldaie tradizionali da 5.000 a 9.000 accensioni l’anno. Caldaie a condensazione da 2.000 a 2.500 accensioni l’anno. IMPIANTI TERMICI GENERAZIONE DISTRIBUZIONE EMISSIONE REGOLAZIONE REGOLAZIONE REGOLAZIONE CLIMATICA Prima forma di regolazione: avviene tramite sonda climatica posta all’esterno della centrale termica. Si regola la temperatura dell’acqua in uscita sulla base di curve preimpostate, tarate sulla base della temperatura esterna. I radiatori continuano ad emettere calore indipendentemente dalla temperatura della stanza dove sono ubicati. VALVOLA A 4 VIE L’acqua di ritorno dall’impianto di distribuzione viene miscelata con l’acqua prodotta dalla caldaia a temperatura fissa. Si regola la temperatura dell’acqua in uscita sulla base di curve preimpostate, tarate sulla base della temperatura esterna. I radiatori continuano ad emettere calore indipendentemente dalla temperatura della stanza dove sono ubicati. REGOLAZIONE AMBIENTE I radiatori emettono calore fino alla temperatura ambiente impostata. L’acqua del radiatore può raffreddarsi lentamente e tornare in caldaia senza essere miscelata. La temperatura dell’acqua in uscita dalla caldaia viene regolata tramite modulazione della stessa, sulla base della sonda climatica. TERMOREGOLAZIONE La termoregolazione richiede: ✓ Una sonda che misuri la Temperatura ✓ Un regolatore che confronti la misura della Temperatura con una Temperatura “impostata” ✓ Un attuatore che determini l’azione di riduzione / aumento della potenza in funzione del risultato del confronto. COME LAVORA UNA VALVOLA TERMOSTATICA COME LAVORA UNA VALVOLA TERMOSTATICA COME LAVORA UNA VALVOLA TERMOSTATICA RADIATORE SENZA VALVOLA TERMOSTATICA RADIATORE CON VALVOLA TERMOSTATICA PERCHÉ LE VALVOLE TERMOSTATICHE A VOLTE SI BLOCCANO? LA CONTABILIZZAZIONE PERCHE’ FARLA? Direttiva Europea Obbligo di contabilizzazione entro il 31.12.2016 Relazione diretta Consumi/Bolletta Si paga in base ai reali consumi Equità nella ripartizione dei costi Si paga in base ai reali consumi Controllo remoto Allarmi per malfunzionamenti Conoscere il proprio effettivo consumo di energia termica è un passaggio fondamentale per arrivare ad un comportamento responsabile. METODI Contabilizzazione diretta. UNI EN 1434 Mediante apparecchi che quantificano l’energia termica effettivamente consumata attraverso la misura della portata d’acqua e della differenza di temperatura all’ingresso e all’uscita del radiatore. E’ fattibile solo in impianti a zona e/o ad anello. METODI Contabilizzazione INdiretta. UNI.EN 1434 Mediante strumenti che, attraverso la misura della temperatura e la conoscenza della potenza del radiatore, quantificano in unità “convenzionali” l’energia termica consumata. È la modalità fattibile e consigliata in caso di impianti a colonna verticale. Possibilità di definire a software dei coefficienti correttivi che tengano conto del tipo di radiatori e del maggiore fabbisogno di energia di un appartamento se confinante con locali non climatizzati (UNI – TS 11300–2008) METODI RIPARTITORI ELETTRONICI. UNI EN 834 Sono applicati in posizione opportuna per rilevare la Temperatura media del radiatore; la sonda esterna rileva la Temperatura dell’ambiente. La contabilizzazione del calore è determinato con un algoritmo che tiene conto della differenza delle Temperature e della capacità calorica del radiatore. La misura della temperatura dell’ambiente può risentire della morfologia dell’ambiente circostante. METODI TOTALIZZATORI COMPENSATI. UNI 11388 La contabilizzazione è ottenuta mediante dispositivi che misurano il tempo di inserzione del radiatore, compensandolo con la potenza del corpo scaldante e della temperatura di mandata dell’acqua calda. METODI TOTALIZZATORI GRADI GIORNO. UNI 9019 In questo caso la contabilizzazione è ottenuta mediante dispositivi che registrano il tempo di inserzione del radiatore e la differenza di Temperatura convenzionale dell’ambiente e la reale Temperatura esterna. METODI DISTRIBUZIONE ORIZZONTALE METODI DISTRIBUZIONE VERTICALE METODI Legenda —- Soluzione ** Soluzione *** Soluzione **** non realizzabile realizzabile buona/ottimale per particolari situazioni (es. spazi, costi ) Soluzione ottimale Nota (a) Con installazione di un contatore di calore per ogni corpo scaldante o circuito intercettabile (condizione antieconomica non consigliabile). (b) E’ utilizzabile il modello con sonda separata solo per alcuni tipi di termoconvettori. (c) Nel caso in cui le tubazioni di andata e ritorno e gli eventuali organi di intercettazione siano contenute in apposite cassette di zona (situazione da realizzare se si tratta di nuovi impianti). (d) Nel caso in cui le tubazioni di andata e ritorno di impianti esistenti siano sotto traccia (l’inserimento dei dispositivi di regolazione e contabilizzazione di zona richiederebbe opere murarie di una certa consistenza. (e) La batteria di riscaldamento è normalmente alloggiata nella controsoffittatura dei disimpegni; il contatore di calore può eventualmente essere alloggiato in tale vano. (f) Limitatamente a ventilconvettori con velocità fissa o bloccata altrimenti non è realizzabile. FUNZIONAMENTO Qualora siano installati e funzionanti sistemi di termoregolazione (es. valvole termostatiche) e di contabilizzazione (es. ripartitori di calore) è possibile estendere l’orario di funzionamento dell’impianto fino alle 24 ore giornaliere, in deroga a quanto previsto dalla legge 10/91 ( D.P.R. 412/93 art. 9 comma 6 – f ). possono essere visualizzati con facilità. Tra del vostro immobile. le prestazioni Techem è compresa anche la FUNZIONAMENTO manutenzione periodica. Pertanto, fin da oggi potrete usufruire della tecnologia più all’avanguardia Allo stesso tem- • La lettura viene eseguita all’esterno degli appartamenti mediante l’apposito apparec- po potrete sfruttare la massima sicurezza degli investimenti: infatti, grazie al sistema radio, TRASMISSIONE DATI sarete in grado di approfittare subito di sevizi Pertanto, • gli appuntamenti da fissare con gli a valore aggiunto come, ad es., soluzioni per Frequenza: 868,95 MHz chio mobile di rilevamento dati via radio. inquilini e le stime dei consumi sono concet- risparmiare energia, non appena esse saranno Potenza di trasmissione: 3–10 futuro.mW disponibili nel consente • anche di risparmiare sugli oneri in Durata trasmissione: 7,5 ms • ti che appartengono ormai al passato. Ciò Potenza media di trasmissione in μW termini operativi e temporali. Potenza media di trasmissione di diversi trasmettitori radio confrontata a quella del ripartitore dei costi di riscaldamento radio Techem Il sistema radio può essere senz’altro utilizzato nei locali abitativi, così come nelle aree pubbliche. Infatti, secondo l’attuale stato della 250 200 conoscenza, le onde radio non pregiudicano il 174 buono stato di salute di chi vi è esposto. 150 100 Un paragone: l’energia di trasmissione 87 50 0 Tecnologia sicura. 0,89 FHKV Rete D cellulare Rete E cellulare emessa in un anno da un sistema radio 7 corrisponde, all’incirca, all’energia emessa da Telefono senza fili un telefono cellulare in 5-6 minuti di conversa- (Annahme: mittlere Nutzung von einer Minute am Tag) zione. FUNZIONAMENTO TRASMISSIONE DATI Alimentazione: Batteria al Litio 3 V • Durata batteria: 10 anni • 12 Letture annue automatiche a metà e fine mese (per 6 mesi di riscaldamento invernale) • Dati raccolti: valore del giorno di riferimento e informazioni di stato • Lettura manuale disponibile in ogni momento • eme delle ad indivitema edile, da un completo a cartella on indicaonsigliata, oni per il esta prin- strutturargetica di nte fissa di del calore e dal DPR Regione te) per la imi. entale di nergetica. a è un atna singola di prestaClasse (A, mo energe- U na delle contestazioni Altra contestazione ricorQuesto atto presuppone (anche impliricorrenti da parte dei rente è quella che mette in citamente) la corretta esecuzione di una condòmini che solitamente u- dubbio la “misura” ed il “calcodiagnosi energetica (comprensiva quintilizzano l’alloggio come prima lo” dei “contabilizzatori/ripardi delle cosiddette “indicazioni per il casa in un complesso in cui vi titori”. Scegliendo apparecchi miglioramento”), ma in questo caso vieSISTEMI CALORE. sono molte seconde case con- conformi alle norme tecniche ne CALEFFI. richiesta la “terzietà” del professioniRipartitorequantunque consumiabilitato termici siste in una resistenza all’utiliz- UNI EN citate c’e’ la massima sta-certificatore ed zo di questa tecnologia e di garanzia per i consumatori. iscritto in appositi albi regionali. ELABORAZIONE DATI E PROGRAMMAZIONE riparto delle spese “a consumo” Tale garanzia oltre che dal proLa diagnosi energetica, contrariamente CONFIGURAZIONE (contabilizzazione), in quanto duttore/costruttore deve esalla certificazione energetica, può essere si ipotizza un aumento dei costi sere “certificata” anche daleseguita da qualunque professionista ia loro carico. l’installatore infatti è opporscritto Albi oripartitore Collegi eddeve abilitato al- programmato Ogniinsingolo essere in base alle Con la suddivisone delle tuno che la ditta che installa i la specifiche Progettazione diradiatore Edifici e/osu Impianti, del cui verrà installato. spese così come sancita dalla ripartitori consegni all’Amnell’ambito delle proprie competenze e Norma UNI 10200 nel caso in ministratore un verbale con sotto la sua responsabilità. Questa configurazione viene svolta in funzione. cuidi la messa “quota fissa” non sia de- la specifica particolareggiata: Non è richiesta quindi la “terzietà”, ov- in fase vero la sua nonarriveranno partecipazione alle fasi di con termina a priori constandard. una vo- numero dei radiatori, codice I ripartitori all’installatore programmazione tazione dell’Assemblea, Progettazione e/o Direzione dei Lavori Successivamente l’installatore invierà l’anagrafica dei radiatori e ma associato per ogni radiatore, e venga “calcolata” per coefficiente UNI (K) associadeldurante SistemalaEdificio oggetto messaImpianto in funzione, oltredialla verifica della rete stagione di stagione questa contestazione to alle caratteristiche struttufuturo intervento.radio, si provvederà quindi alla trasmissione configurazione di ogni singolo ripartitore. La fruizione di una diagnosi energetica non ha ragione di esistere. Se rali del corpo scaldante. In baaggiornata riduce sensibilmente i costi viene ben applicata la UNI se a tali impostazioni, ad ogni della successiva certificazione energetica 10200 nella ripartizione dei co- fine stagione vengono elabo(vedi anche D.M. 26.6.2009, Linee guida sti, instaurando una quota fissa rate (con apposito SW) le tanazionali per la certificazione energetica adeguata alle disuniformità belle di ripartizione della quodegli edifici) quantunque eseguita da altecniche ed “abitudinarie” o ta variabile (a consumo) che tro soggetto distinto dal professionista meglio con il calcolo della quo- tengono conto del conteggio che ha redatto la diagnosi energetica sota fissa stagione per stagione, progressivo, corretto dal coefpra descritta. non ci sarà aggravio di spesa. ficiente K. FUNZIONAMENTO 13 Una ulterio è l’aggravio di non definito p software di g giornamenti d istruire l’Amm manutentore redigere i con no per la ripar Negli impiant razione i “co ripartitori”, s che quelli ind loro interno un tente (solitam ta a batteria) te la lettura a no dell’unità consiglia viva rire nel capito ra d’appalto dicare il costo (solitamente n 5euro/anno p dante) che de mente essere Ente certificat za tecnica de contabilizzato on devono essere permette quindi di pagare soltanto il calore conosifoni, tende od sumato da ogni famiglia; tuttavia, come per l’esibile, infatti, av- nergia elettrica, oltre alla quota di consumo rileFUNZIONAMENTO maggiore in quel vata dai misuratori, bisogna pagare una quota o di calore, inter- fissa, indipendentemente dal fatto che si usi poco da nel calorifero o tanto il riscaldamento. Bisogna cioè riservare nte da riscaldare APPARTAMENTI una parte delle spese diPIU’ riscaldamento per coprire SVANTAGGIATI eratura program- i costi della manutenzione della caldaia comune e degli altri apparecchi collegati. rte bisogna chiuVa ricordato, inoltre, che, per avere lo stesso fredda ne provo- comfort degli appartamenti situati al centro del tore diventa cal- caseggiato, un appartamento esposto richiede attraverso la fine- più calore e che il suo proprietario/inquilino dovrebbe, quindi, contribuire di più alle spese di gliabile tenere le riscaldamento. La “compensazione di posizione” a apertura (5 o 6) inserita nel calcolo di riparto tiene conto di quevalvola consenta sto svantaggio. ua del circuito di Al consumo di energia contribuisce anche il seguito il corretto calore ceduto agli ambienti dall’intera rete del riscaldamento (dispersioni delle colonne monostatiche possono tanti, bassi rendimenti della caldaia e scambi tertori esterni (raggi mici tra appartamenti). FUNZIONAMENTO PORTALE RACCOLTA DATI E ANALISI • Accesso protetto • Consigliata la gestione esterna dei dati raccolti • Necessità di uno storico per raffrontare i dati • I dati sono espressi in scatti misurati dai ripartitori di calore PROPOSTE ACCANTONAMENTO ANNUO PER INTERVENTI SU APPARTAMENTI PIU’ SVANTAGGIATI VI RINGRAZIAMO PER LA PARTECIPAZIONE... ... E VI RICORDIAMO CHE IL PROSSIMO INCONTRO SARÀ MARTEDÌ 28 GENNAIO E RIGUADRERÀ TEMA DELLE DETRAZIONI FISCALI