CARATTERISTICHE CARATTERISTICHETECNICHE TECNICHEDEGLI DEGLIIMPIANTI IMPIANTI Sostituzione Caldaia La sostituzione di una caldaia con potenza non superiore a 35 kW richiede che vengano effettuate delle valutazioni energetiche e di sicurezza. Affinché la sostituzione del generatore di calore della propria abitazione, comunemente detto caldaia, sia ben realizzata, si devono verificare due condizioni: la prima di tali condizioni è quella nella quale ci si avvale di un progettista abilitato e di un centro assistenza caldaie specializzato, che dovranno valutare il rendimento medio stagionale tenendo conto del fabbisogno annuale di energia primaria dell’edificio servito dalla stessa caldaia. Qualora si verifichi la necessità di modificare l’impianto termico in tutti i suoi elementi, si dovrà procedere al deposito del progetto dello stesso al Comune di Firenze (art. 28 Legge 10/91) La seconda condizione è quella nella quale si può evitare il suddetto calcolo termico perché si verifica che la caldaia installata abbia un rendimento utile (al 100% della potenza) pari almeno a 90 + 2 logPn2 e al contempo siano installati una centralina di termoregolazione n ogni unità immobiliare e dei dispositivi di regolazione automatica della temperatura in ogni locale dell’appartamento. In questo secondo caso occorrerà, come unico adempimento nei confronti del Comune trasmettere ad intervento completato la certificazione dell’installatore e la relativa messa in esercizio Le caldaie di potenza minore o uguale a 35 kW sono di due tipi: le caldaie di tipo C e le caldaie di tipo B. Le caldaie di tipo C sono quelle a camera stagna di combustione e a tiraggio forzato e d offrono una maggiore sicurezza rispetto a quelle di tipo B. Queste ultime sono a camera aperta Oggi non è più possibile installare caldaie di tipo B quando si realizzano nuovi impianti e nei casi di sostituzione di caldaie dello stesso tipo solo in presenza di canne fumarie collettive ramificate, così come non è più possibile realizzare nuovi sistemi di scarico dei fumi di combustione a parete. Infatti sia in caso di installazione di una nuova caldaia che di sostituzione di un apparecchio esistente occorre prevedere dei sistemi di scarico a tetto per i fumi della combustione. Solo in casi particolari è possibile andare in deroga rispetto alle suddette indicazioni. Tuttavia con la recente approvazione del D.L. 63/2013, convertito in Legge 3 agosto 2013 n. 90 è stata introdotta un'importante modifica all'art. 5, comma 9 del D.P.R. 412/93 per consentire un impiego più diffuso dello scarico a parete. Il decreto introduce una ulteriore possibilità di deroga all'obbligo di scarico a tetto, prevista nel caso di installazione di apparecchi a condensazione appartenenti alla classe meno inquinante, in quanto a produzione di monossidi e biossidi di azoto. Si potrà derogare, comunque, purché si rispettino le distanze indicate dalla norma UNI 7129-08 e sue successive integrazioni (distanze dei terminali da balconi, finestre, aperture di aerazione/ventilazione, piano di calpestio, etc.). ASPETTI TECNICI Premessa Per generatore calore si intende un impianto tecnologico destinato alla climatizzazione invernale degli ambienti con o senza produzione di acqua calda per usi igienico-sanitari ; sono comprensivi i componenti annessi quali i sistemi di evacuazione fumi e i sistemi di termoregolazione dei locali (valvole termostatiche ) Il nostro quotidiano è fortemente minacciato dall’inquinamento atmosferico provocato specialmente dall’ uso dei combustibili fossili ( solidi o gas ) con indici registrati molto superiori ai limiti di legge. La semplice manutenzione periodica del generatore di calore contribuisce a migliorare sensibilmente il suo rendimento e quindi ridurre il consumo di combustibile con conseguente diminuzione dell’emissione di ossidi di carbonio ( CO e CO2 ) e di ossidi di azoto ( NOx ) principali responsabili dell’inquinamento atmosferico. Con il passare degli anni il rendimento di combustione del generatore diminuisce sensibilmente comunque , fino a essere fuori dai limiti prefissati dalla legge con conseguente obbligo della sostituzione del generatore. Statisticamente il rendimento del generatore risulta essere prossimo al limite minimo imposto quando la vetustà del generatore è superiore ai 20 anni. Inoltre è ovvio che la vetustà del generatore comporta anche manutenzioni straordinarie ( sostituzione di alcuni componenti usurati ) alquanto onerosa e non sempre risolutiva dei problemi derivanti dal rendimento/consumo ed emissione gas combusti. Vantaggi delle caldaie a premiscelazione e a condensazione Caldaie a premiscelazione Le caldaie a premiscelazione sono dotate di un particolare bruciatore in cui la combustione avviene, nella gran parte dei casi, in condizioni ottimali, grazie a un corretto bilanciamento fra il combustibile e l’aria. In questo modo il rendimento si mantiene sopra il 90% per di più il funzionamento, anche nei periodi non particolarmente freddi , cioè quando la potenza per il fabbisogno energetico è minore di quella nominale del generatore. La tecnologia della premiscelazione, garantendo rendimenti elevati, assicura un risparmio superiore al 10% rispetto ad una caldaia tradizionale, con conseguente riduzione di sostanze inquinanti e maggior risparmio economico. Caldaie a condensazione Le caldaie a condensazione sono apparecchi che utilizzano tecnologia avanzate con i migliori rendimenti. Infatti se nella caldaia tradizionale i gas combusti vengono normalmente espulsi a una temperatura superiore ai 100 °C , nelle caldaie a condensazione i gas combusti , prima di essere espulsi all’esterno sono convogliati in uno speciale scambiatore il cui vapore acqueo condensa, cedendo parte del calore ( detto calore latente di condensazione ) In questo modo i fumi vengono espulsi a una temperatura di soli 40 °C , aumentando la quantità del calore disponibile per l’impianto di riscaldamento. La caldaia a condensazione quindi a parità di energia fornita, consuma meno combustibile rispetto a una tradizionale ; la quota di energia recuperabile tramite condensazione è superiore al 10% : le caldaie a condensazione si prestano meglio ad operare con impianti che funzionano a bassa temperatura (30°C-50°C ) , come ad esempio impianti a pannelli radianti o impianti a radiatori se abbinati a valvole termostatiche La migliore efficienza rende comunque interessante la loro installazione anche nei tradizionali impianti a termosifone. Le normali caldaie , anche quelle definite al alto rendimento, utilizzano solo una parte del calore sensibile dei fumi di combustione perché occorre evitare la condensazione dei fumi che da origine a problemi corrosivi: Il vapore acqueo generato dal processo di 3 combustione ( circa 1,6 kg/m di gas ) viene quindi disperso in atmosfera attraverso il camino; la quantità di calore in esso contenuta , definito calore latente , rappresenta l’ 11% dell’energia liberata dalla combustione non viene recuperato. La caldaia a condensazione, invece può recuperare gran parte del calore latente dei fumi espulsi con il camino. La particolare tecnologia della condensazione consente infatti di raffreddare i fumi fino a farli tornare allo stato liquido saturo ( o in taluni casi a vapore umido ) con un recupero di calore utilizzato per preriscaldare l’acqua di ritorno. In questo modo la temperatura dei fumi in uscita, che si abbassa a circa 40 °C è prossima alla temperatura di mandata dell’acqua , inferiore ai 140-160 °C dei generatori ad alto rendimento e ai 200-250 °C dei generatori tradizionali. E’ possibile quindi effettuare la condensazione utilizzando particolari scambiatori di calore realizzati con metalli resistenti all’acidità delle condense.