13- PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA

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Comuni di Vicoforte – Montaldo Mondovì – Torre Mondovì
Provincia di Cuneo – Regione Piemonte
PROGETTO:
Impianto idroelettrico
SUL TORRENTE CORSAGLIA
DOCUMENTAZIONE
ISTANZA UNICA
Elaborati ai sensi dell’allegato D della L.R. n.
40 del 14 dicembre 1998
ed ElaboratI di cui all’allegato A del D.P.G.R.
29/07/2003 n.10/R e s.m.i.
13- PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA
CONDOTTA FORZATA PER INTERFERENZA
RETE ACQUEDOTTO DELLE LANGHE
Committente:
Consulet Servizi S.r.l.
Largo Folconi, 5/26
17100 – Savona
e-mail: [email protected]
Progettazione:
Ing. Luca Basteris
Via Isonzo n°10 – Borgo San Dalmazzo (CN)
Tel. 349 6181609 – [email protected]
Dott. Gabriele Bruno
Geologo
Via Vittorio Emanuele III n°60
Frabosa Soprana 12082 (CN)
Tel. 347 3204088 [email protected]
Dott. Fabrizio Burzio
Geologo
Via J. Arpino, 29
Poirino 10046 (TO)
Tel. 347 0324831 – [email protected]
Arch. Francesco Tomatis
Via Martiri della Libertà n°50 – Cervasca (CN)
Tel. 328 4645637 –
[email protected]
Professor Giacomo Olivero e Agr. Guido Soldi
Dottori in Scienze Agrarie
Via Piè di Carle n.35
Sanfrè 12040 (CN)
Studio Dalmasso
Geometri – Ingegneri
Corso Santorre di Santarosa n°42
Cuneo 12100 (CN)
Tel. 0171 602515
[email protected]
Dott.ssa Valentina Borgna
Ittiologa
Strada Poggi Terrine n°12
Ospedaletti 18014 (IM)
Tel. 328 6438525 – [email protected]
Via XI Settembre n°15 – Borgo San Dalmazzo – CN
Tel. 0171/260644 – Fax 0171/721800
P.IVA 03154180040
www.spraesolare.com
REV.
DATA
file:13_Prog.Prot.Catodica
DATA
REDATTO
VERIFICATO
APPROVATO
Agosto 2014
FF
LB
LB
DESCRIZIONE
REDATTO
VERIFICATO
APPROVATO
IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
SOMMARIO
1.
Aspetti generali ........................................................................................................ 4
2.
Normativa di riferimento .......................................................................................... 5
3.
Analisi del terreno sito di posa ............................................................................... 6
4.
Analisi effetti corrosione dovuti al terreno sito di posa ........................................ 6
5.
Analisi delle sorgenti di correnti ............................................................................. 7
5.1 Interferenza protezione catodica condotta Acquedotto delle Laghe ................................. 7
6.
Determinazione della lunghezza della tratta protetta e del fabbisogno di
corrente protettiva .................................................................................................. 11
7.
Dimensionamento dell’impianto di protezione catodica a corrente impressa ... 13
7.1 Dimensionamento della tratta protetta del generatore di corrente .................................. 13
7.2 Posizionamento del dispersore e dell’alimentatore......................................................... 15
7.3 Dimensionamento dell’alimentatore ............................................................................... 18
7.4 Dimensionamento del dispersore profondo .................................................................... 19
7.5 Dimensionamento e posizionamento dei posti di misura per le interferenze................... 21
7.6 Dimensionamento posto di misura potenziale del tubo e elettrodo di riferimento ........... 21
7.7 Dimensionamento quadro di alimentazione.................................................................... 22
8.
Tavole allegate ....................................................................................................... 25
IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
1. Aspetti generali
Questo documento rappresenta la progettazione della protezione catodica contro la
corrosione e le relative interferenze su di una condotta in acciaio per la realizzazione di una
derivazione idroelettrica sul torrente Corsaglia interessante i comuni di Vicoforte e Montaldo
Mondovì. Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo impianto idroelettrico ad acqua
fluente, costituito da un’opera di presa, ubicata sul Torrente Corsaglia (quota 487 m s.l.m.)
nel comune di Montaldo Mondovì, una condotta forzata ed un edificio adibito a centrale
idroelettrica con una restituzione a quota 461 m s.l.m. circa nel comune di Vicoforte, con
relativa opera di restituzione in sponda destra orografica.
Tale relazione analizza in particolare la parte della condotta forzata, per la quale il progetto
prevede una tubazione interrata in acciaio del diametro 2.000 mm e lunghezza 1.257 metri,
di spessore medio pari a 14 mm. Il materiale della condotta forzata è acciaio, saldato con
giunto a bicchiere, ricoperto esternamente con resina poliuretanica (da 1000 micron) e
internamente con guaina epossidica. I giunti, una volta saldati saranno ricoperti nuovamente
con resina poliuretanica e guaina epossidica stese a pennello.
La protezione catodica è resa indispensabile nel primo tratto di 80 mt che dal locale centrale
giunge fino a intersecare e sottopassare alla Strada Provinciale SP360.
In questo tratto la condotta forzata si interseca con la Tubazione dell’Acquedotto delle
Langhe, tubazione dotata di propria protezione catodica, pertanto per evitare fenomeni di
corrosione sulla nostra condotta forzata in questo tratto, si rende necessario l’installazione di
un sistema di protezione.
Sovrappassi e sottopassi
a) La distanza deve essere tale da consentire i lavori di manutenzione su entrambe le
condutture e in ogni modo non deve essere inferiore a 1,00 mt.
b) In caso di sovrappassi e sottopassi con distanza inferiore a 1,00 mt, interporre un
setto separatore con precise caratteristiche di rigidità dielettrica (bachelite, PVC,….)
avente lato almeno pari a 3 DN del servizio con DN maggiore e spessore non
inferiore a 3 cm.
Protezione elettrica delle condotte
Al fine che venga garantita la protezione elettrica delle condotte, e che non si generino
interferenze elettriche tra gli impianti di protezione elettrica esistenti e quelli futuri, ogni
intersecazione con la condotta principale deve poter essere monitorata e ogni intersecazione
deve essere isolata meccanicamente, vedi punto 1, paragrafo b.
Tale monitoraggio viene garantito dalla creazione di un punto misura congiunto acqua /acqua,
composto da:
a) Saldatura cavo piastrina su entrambe le condotte da portare in cassetta protezione
catodica.
b) Posizionamento elettrodo di riferimento fisso.
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Impianti di protezione catodica
La creazione del nuovo impianto di protezione elettrica e il relativo dispersore, atto a
proteggere la conduttura idrica, deve essere posizionato ad una distanza non inferiore a 50
mt, dagli impianti esistenti.
2. Normativa di riferimento
Per la stesura del presente progetto di protezione catodica in oggetto sono state rispettate e dovranno
essere rispettate in fase di realizzazione le seguenti normative:
UNI CEI 8 – Dispositivi di protezione catodica. Alimentatore di protezione catodica.
UNI 9782/UNI 9783 – Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Interferenze elettriche tra
strutture metalliche interrate.
UNI10166/UNI 10167 – Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Custodie per dispositivi e
posti di misura.
UNI 10265 – Protezione catodica di strutture metalliche. Segni grafici.
UNI 10405 – Protezione catodica di condutture metalliche interrate. Localizzazione del tracciato, falle
di rivestimento e di contatti con strutture estranee.
UNI 10428 - Protezione catodica di condutture metalliche interrate. Impianti di drenaggio
unidirezionale.
UNI 10611 – Rivestimenti isolanti di strutture metalliche interrate da associare alla protezione
catodica. Criteri di progettazione e controllo.
UNI 10835 – Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Anodi e dispersori per impianti a
corrente impressa, Criteri di progettazione e installazione.
UNI 10875 – Qualificazione e certificazione del personale addetto alla protezione catodica. Principi
generali.
UNI 11094 – Protezione catodica di strutture metalliche interrate. Criteri generali per l’attuazione, le
verifiche e i controlli ad integrazione della UNI EN 12954 anche in presenza di correnti disperse.
UNI EN 12068 – Rivestimenti organici esterni per la protezione dalla corrosione delle tubazioni di
acciaio interrate o immerse da associare alla protezione catodica. Nastri e materiali termorestringenti.
UNI EN 12696 – Protezione catodica dell’acciaio nel calcestruzzo.
UNI EN 12954 – Protezione catodica di strutture metalliche interrate o immerse. Principi generali e
applicazione per condotte.
UNI EN 12474 – Protezione catodica di condotte sottomarine.
UNI EN 13173 – Protezione catodica di strutture galleggianti(offshore) di acciaio.
UNI EN 13509 –Tecniche di misurazione per la protezione catodica.
UNI EN 13636 – Protezione catodica di serbatoi interrati e delle relative tubazioni.
U 68.00.008(standstill) – Protezione catodica di strutture metalliche interrate in aree concentrate.
Progettazione, installazione, collaudo, verifiche e controlli
Linee guida per attività di protezione catodica. Delibera 236/00 autorità per l’Energia Elettrica ed il
Gas. I° EDIZIONE.
Linee guida per attività di protezione catodica. Delibera 236/00 autorità per l’Energia Elettrica ed il
Gas. II° EDIZIONE.
Raccomandazioni A.P.C.E.- Raccomandazioni CEOCOR
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
3. Analisi del terreno sito di posa
Da un’analisi del terreno si possono effettuare le seguenti considerazioni:
Lungo tutto il tratto, data la vicinanza con il Torrente Corsaglia, si può ipotizzare un valore del Ph
del terreno prossimo a quello dell’acqua del torrente stesso. Le misure effettuate sulle acque
presenti nella vallata danno un ph oscillante tra un valore di 6,9 ed un massimo di 7,06.
Per quanto riguarda le caratteristiche della resistività del terreno dallo studio geologico il tratto della
condotta è caratterizzato da terreni realizzati da depositi Quaternari di origine fluvio-torrentizia.
Si tratta di terreni con formazione costituita principalmente da ghiaie etero metriche, di pochi metri
di spessore, con ciottoli di dimensioni da senti metrica a decimetrica, immerse in una matrice
sabbiosa-argillosa in matrice grigio.
Per questo motivo lungo tutto il tratto della condotta, dall’opera di presa e dall’edificio della
centrale si può considerare una resistività media del terreno compresa tra 800-5000 Ω*m..(valore
ponderato tra quelli riportato nella tabella sottostante)
4. Analisi effetti corrosione dovuti al terreno sito di posa
Abbiamo già sottolineato l'importanza della resistività del terreno che interviene nel determinare sia
le caratteristiche protettive degli strati sia le correnti di macrocoppia. Questa è la ragione per cui si
trova nei manuali la regola empirica, per cui ad un aumento della resistività del terreno corrisponde
una diminuzione della velocità di corrosione.
La resistività di un terreno dipende da svariati fattori, in particolare la struttura geologica, le
dimensioni delle particelle, la porosità, la permeabilità, il contenuto e la composizione dell’acqua.
Dati i valori di resistività elevata stimabile su quasi tutto il tratto e considerando la forte presenza di
acqua a causa della vicinanza del torrente Corsaglia si possono escludere grossi effetti di
corrosione dovuti al terreno stesso.
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Si può infatti pensare che la condizione di posa del tubo siano prevalentemente in condizione
anaerobica. Questo dato unito al fatto che il ph è compreso tra 6,9 e un 7,08 (ossia si può stimare
un valore piuttosto neutro) si è in grado di escludere corrosione uniforme e corrosione localizzata
con formazione di pustole. Potrebbero sussistere problemi di aerazione differenziale dovuti (lungo il
tratto della condotta) a disuniforme ripartizione di ossigeno (soprattutto nei tratti più rocciosi a quelli
più sabbiosi e in relazione alla differente presenza d’acqua nei vari periodi e in relazione alle varie
temperature).
5. Analisi delle sorgenti di correnti
Il sottosuolo è spesso sede di correnti elettriche dette correnti disperse di natura continua o
alternata, che possono avere origine, ad esempio, da impianti ferroviari o tranviari, da impianti di
protezione catodica, da messe a terra, da linee ad alta tensione, da impianti elettrochimici.
La corrente dispersa può investire le strutture metalliche alterandone lo stato elettrico. Tale
alterazione è definita interferenza.
Nel caso specifico siamo in presenza di un interferenza da protezione catodica dovuta alla
condotta del vicino Acquedotto delle Langhe.
5.1 Interferenza protezione catodica condotta Acquedotto delle Laghe
La condotta forzata in progetto ha una lunghezza complessiva di 1.257 mt.
Analizzando il suo percorso dalla centrale all’opera di presa, la principale interferenza che
incontriamo è quella con con la condotta in acciaio dell’Acquedotto delle Langhe nel tratto di 80 mt
circa che dal locale Centrale giunge fino ad intersecare la Strada Provinciale SP360.
Successivamente la condotta percorre un tratto di 1177 metri, fino all’opera di presa, attraversando
prati, alcuni boschi e affiancandosi alla Strada Provinciale SP 360 senza interferire con Acquedotti
o altre interferenze significative.
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Particolare interferenza Acquedotto delle Langhe
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Identificazione interferenza Acquedotto su Tavola Interferenze Pubbliche
Si dovrà rispettare:
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
-
per quanto riguarda la protezione catodica, semplicemente il rispetto della distanza di 50
metri dagli impianti esistenti per il posizionamento del nuovo dispersore profondo;
-
nel punto di Intersezione con l’acquedotto verrà interposto un separatore in PVC per la
lunghezza di 3 metri e realizzato un punto misura congiunto acqua/acqua composto dalla
saldatura di una piastra su entrambe le condotte, un elettrodo di riferimento entrambi
collegati in una cassetta di protezione;
particolare realizzazione Punto di Misura
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Foto raffigurante l’attraversamento dell’acquedotto delle Langhe
sul Torrente Corsaglia
6. Determinazione della lunghezza della tratta protetta e
del fabbisogno di corrente protettiva
Il condotto da proteggere ha una lunghezza complessiva di 1.257 m. Come specificato nei punti
precedenti il tratto soggetto a protezione riguarda i primi 80 mt che dal locale Centrale risalgono
verso l’opera di presa. Risulta quindi più che sufficiente la presenza di un unico generatore di
corrente e di un unico dispersore.
Data la lunghezza limitata è necessario con la protezione catodica l’inserimento di un giunto
isolante.
Nei punti terminali della tubazione (dove non prosegue la protezione catodica) questa deve essere
separata da installazioni scarsamente isolate verso terra mediante i dispositivi di sezionamento
elettrico come i giunti isolati ( vedi foto sottostante) .
L’inserzione di un giunto isolante nelle tubazioni che convogliano soluzioni di elettroliti dà luogo ad
un’interferenza anodica che può provocare danni da corrosione interna presso l’estremità del
giunto su cui si ha cessione di corrente. Per ovviare questo problema si devono applicare per
esempio dei rivestimenti interni.
Dispositivi di sezionamento devono essere installati anche per suddividere la tubazioni in tronchi o
in maglie da proteggere differentemente o in modo autonomo.
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Giunto isolante monolitico (sezione)
Posizionamento Giunto isolante monolitico
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Per quanto riguarda invece i punti di misura , come accennato precedentemente verrà installato un
punto di misura in prossimità dell’unica intersezione con l’acquedotto.
7. Dimensionamento dell’impianto di protezione catodica
a corrente impressa
7.1 Dimensionamento della tratta protetta del generatore di corrente
Per tubazioni nuove, provviste d’isolamento (in questo caso poliuretano da 1mm) la densità di
2
corrente di protezione in base a dati sperimentali deve essere compresa tra i 30 microA/m (tubi
2
con isolante bituminoso) fino a 3 microA/m (tubi con isolante polietilene) Considerando le
condizioni di posa e la natura del terreno in alcuni tratti sabbiosi si può stimare una necessità
leggermente maggiore di corrente a causa delle dispersioni dovute ai punti di interruzione e/o
danneggiamento dell’isolante esterno.
E’ ragionevole pensare come valore da progetto una necessità di densità apparente di corrente di
10 microA/m
2
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Tale valore risulta essere anche confermato dai valori di densità di corrente media previsti per
condotte isolate nel terreno:
Come si può vedere con tale valore di densità di corrente in relazione alla sezione e allo spessore
del tubo la tratta in questione risulta essere abbondantemente protetta, anche nel caso in cui il tubo
fosse privo di isolamento esterno.
Diagramma per la determinazione della tratta di tubazione protetta
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Per il calcolo del fabbisogno di corrente si considera la superficie esterna della condotta per tutta la
tratta interessata e il relativo spessore. La superficie totale esterna del tubo è pari a circa: S
laterale= 503 m
2
In assenza di perdita del rivestimento esterno sarebbe quindi sufficiente una corrente di
Imin= 0,005 A
Nel caso di tubo privo di isolamento esterno in relazione alla densità di corrente apparente
necessaria e allo spessore della condotta si può utilizzare il seguente grafico:
Per una condotta del diametro/spessore in questione corrisponde ad una corrente massima di
Imax= 5 A
In base a tali dati progettuali si può considerare sufficiente un alimentatore a corrente impressa di
corrente massima 5 A/ 50 V di potenza massima 500 W. Alimentatori di potenza superiore sono
comunque compatibili in relazione ai costi di mercato.
7.2 Posizionamento del dispersore e dell’alimentatore
In base alla natura sabbiosa dei terreni sembra abbastanza conveniente adottare la soluzione di
realizzare dispersori di tipologia profonda, dovendo essere limitato il costo di perforazione.
D’altro canto per poter utilizzare dispersori superficiali è necessario mantenere una distanza di
almeno 50 e 100 metri rispettivamente dalla tubazione da proteggere e da quelle oggetto di
interferenza. Per questo motivo per poter rispettare la distanza prevista dalle normative e
considerando lo spazio occupato dal dispersore stesso, non è possibile pensare ad un dispersore
superficiale in prossimità della condotta nel punto di presa o in prossimità dell’edificio della centrale
e risulta quindi indispensabile individuare (data la larghezza della valle) una zona con accesso di
una valle secondaria laterale in cui collocare il dispersore.
Per questo motivo, anche se la soluzione con dispersore profondo presenta un numero maggiore
di incognite, in quanto senza adeguate misure di resistività del terreno in profondità è difficile
stabilire a priori le difficoltà di perforazione , si è scelta questa come migliore soluzione progettuale.
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
DISPERSORE PROFONDO
In questo caso per ridurre i costi di allaccio è ragionevole pensare di effettuare la protezione
catodica in prossimità del punto di rilascio dal locale della centrale.
Cercando di mantenere le distanze consigliate dalle tubazioni protette e di nuova protezione, la
zona più idonea risulta quella vicina al canale di rilascio della centrale.
In questo punto trovandoci nella confluenza di due torrenti/rii la possibilità di trovare una falda
sotterranea o comunque terreni con resistività molto bassa è sicuramente certa.
Queste caratteristiche permettono la possibilità di realizzare un foro trivellato di minor profondità
essendo in presenza di un terreno con caratteristiche di resistività abbastanza basse.
Posizionamento quadro alimentatore -elettrodo di riferimento- dispersore profondo
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Estratto CTR – Posizionamento dispersore PROFONDO
Posizionamento dispersore PROFONDO
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
Posizionamento dispersore PROFONDO
7.3 Dimensionamento dell’alimentatore
In base agli alimentatori presenti sul mercato i prezzi non variano in modo significativo in base alla
potenza e corrente erogabili, ma in funzione del fatto che il sistema sia a corrente impressa
(regolabile) e in base che il sistema permetta monitoraggio e controllo da remoto.
Per questo motivo si prevede un alimentatore per protezione catodica gestito da microprocessore e
predisposto per il telecontrollo e telecomando tramite porta seriale e di piccole dimensioni e peso
ridotto può essere alloggiato in qualsiasi armadio
stradale. Deve essere predisposto per alloggiare
la scheda modem GSM con la quale è possibile
telecontrollare
ma
anche
telecomandare
l’alimentatore con opportuno software.
L’alimentatore deve poter funzionare a corrente
costante (CC) e/o a d.d.p. costante (CV) con
corrente di base.
Gli alimentatori catodici hanno un grado di
protezione IP 20 e devono essere installati in
armadio metallico o in vetroresina con grado di
protezione minimo IP 44.
Esempio alimentatore automatico
Al fine di ridurre il rischio di folgorazione il telaio dell’alimentatore deve essere collegato alla messa
a terra dell’impianto assicurandosi di ottenere un contatto elettrico stabile.
Dovranno essere rispettate le seguenti caratteristiche tecniche:
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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7.4 Dimensionamento del dispersore profondo
I dispersori profondi hanno il grande vantaggio di occupare uno spazio assai limitato e perciò la
zona di posa è facilmente reperibile ed è successivamente facilmente individuabile la posizione in
cui sono infissi. I dispersori profondi sono normalmente introdotti in fori trivellati di diametro 30 cm.
Essi possono arrivare ad una profondità di 100 metri. Per ridurre l’interferenza su strutture estranee
interrate è consigliabile disporre i nodi ad una profondità maggiore di 40 metri dalla superficie del
terreno.
La resistenza di dispersione di un anodo profondo può essere calcolata con buona
approssimazione con la formula di Dwight come previsto dalle norme UNI 10835:
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
Dispersore profondo in Ferro
Considerando la resistività del terreno 400 Ω*m, una L=10 metri e D= 0,3 metri la resistenza del
dispersore stimata sarà:
RA =
ρ  8⋅ L 
400  8 ⋅ 10 
− 1 =
− 1 = 29.21 Ω
 ln
 ln
2 ⋅π ⋅ L 
D
 2 ⋅ π ⋅10  0,3

Tale valore di resistenza deve essere aumentata per tenere in considerazione la resistenza totale
dispersore-ambiente-struttura, Rc, come previsto dalle norme UNI10835:
Rc =
RA
29,21
=
= 35 Ω
0,85 0,85
Che per una tensione di alimentazione di 50 V permette di imprimere una corrente massima di
I max =
V
50
=
= 1,43 A
R A 35
Tale valore risulta abbondante se paragonato ai 0,005 A di corrente minima per garantire la
protezione in presenza di rivestimento intatto della condotta e vale un quarto rispetto al valore
massimo di 5 A nel caso di condotta priva di isolamento. Deve inoltre considerarsi che essendo il
luogo di posa del dispersore profondo con presenza di acqua (nell’eventualità di trovare una falda
profonda), la resistività reale dovrebbe sicuramente essere più bassa di quella ipotizzata nei
calcoli.
Considerando che, in relazione alle varie soluzioni esecutive, gli elementi dei dispersori hanno
dimensioni comprese tra 1-1,5 metri saranno necessari (considerando anche i tratti di
collegamento tra i vari dispersori) circa 7-10 dispersori.
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7.5 Dimensionamento e posizionamento dei posti di misura per le interferenze
È stato posizionato un posto di misura nel punto di intersezione tra la condotta e l’acquedotto delle
Langhe.Tale punto sarà realizzato con:
•
Cassetta di vetroresina o lega d’alluminio pressofusa completa di morsettiera, sostegno
tubolare d’acciaio zincato DN 40 e piccolo manufatto di calcestruzzo;
•
2
Cavi in Rame isolato con sezione almeno 16 mm tipo FG57O6/FKV aldati alle tubazioni
interessate e facente capo ad una cassetta su piantana.
La saldatura sarà alluminotermia F33-15, avverrà con piastrina in acciaio Fe00 dimensioni 110 x
30 x 4 mm e successivamente sarà ricoperto con guaina termorestringente con sigillante 30/8 di
lunghezza 90 mm. e comunque sufficiente a coprire completamente la parte sguainata del cavo e
la saldatura alluminotermia. Si allega a seguire l’immagine del posto di misura:
7.6 Dimensionamento posto di misura potenziale del tubo e elettrodo di riferimento
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
Il punto di misura del potenziale della condotta rispetto al terreno e il posizionamento del relativo
elettrodo di riferimento sarà effettuato in relazione alla soluzione
scelta in base al tipo di dispersore (come si può osservare dalle
tavole progettuali). Tali posti di misura saranno realizzati con:
•
Cassetta di vetroresina o lega d’alluminio pressofusa
completa di morsettiera, sostegno tubolare d’acciaio
zincato DN 40 e piccolo manufatto di calcestruzzo;
•
Elettrodo permanente Cu / CuS04 con eventuale tubo per
rabbocco riportato in cassetta;
•
Cavi in Rame isolato con sezione almeno 16 mm2 tipo
FG57O6/FKV
•
Saldati alle tubazioni interessate e facente capo ad una
cassetta su piantana.
La saldatura sarà alluminotermia F33-15, avverrà con piastrina in acciaio Fe00 dimensioni 110 x
30 x 4 mm e successivamente sarà ricoperto con guaina termorestringente con sigillante 30/8 di
lunghezza 90 mm. e comunque sufficiente a coprire completamente la parte sguainata del cavo e
la saldatura alluminotermia. Si allega a seguire l’immagine del posto di misura:
7.7 Dimensionamento quadro di alimentazione
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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Il quadro di alimentazione sarà costituito da un armadio in vetroresina
alloggiamento
dell’alimentatore
catodico con
dimensioni di
autoestinguente
per
Ingombro 800x1394x450mm
(comprensivo di zoccolo 800x1744x450mm).
L’armadio dovrà essere composto da più elementi stampati in vetroresina, assemblati ad incastro
e serrati con viti operanti su inserti di ottone.
Dovrà essere munito di porta incernierata su cerniere in lega di alluminio pressocolata con
chiusura su 3 punti mediante serratura di sicurezza tipo cremonese a cifratura unica 21 e prese
d’aria a labirinto sulla parte superiore, sotto il tettuccio.
Dovrà inoltre avere le seguenti caratteristiche tecniche:
•
Telaio
di
ancoraggio
in
profilato in acciaio verniciato
con
zanche
a
murare
e
bulloneria in acciaio inox AISI
304.
•
Grado
di
protezione
IP44
secondo IEC 144/63 - IP 449
secondo NF C20-010.
•
Colore grigio RAL 7001.
•
Guide porta apparecchiatura
tipo corto in lega di alluminio.
•
Guida porta morsettiera tipo
lungo.
•
Morsettiera componibile a 5
poli.
•
Scaricatore di sovratensione
70 Vdc - 8 KA.
•
Zoccolo in vetroresina
•
Areatori
con
esterna
in
calotta
vetroresina,
griglia di protezione interna
in PVC: superficie utile di
areazione 2.700 mmq . Grado
di protezione IP44.
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
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IMPIANTO IDROELETTRICO SUL TORRENTE CORSAGLIA
All’interno del quadro dovrà essere previsto un pannello di alimentazione comprensivo di:
•
N. 1 Pannello in PVC autoestinguente sp. min. 5 mm completo di tubo rigido pesante
conforme alle norme CEI 23-8 per la protezione dei cavi.
•
N. 1 Quadro da parete di alimentazione e distribuzione a 8 o 12
moduli da parete
conforme alle norme IEC 670, CEI C 431.
•
N. 1 cassetta di derivazione in polimero a media resistenza 75 °C IP 55 GW complete di
morsettiera.
•
•
N. 1 Interruttore magnetotermico differenziale bipolare da 16 A corrente nominale:
-
Sensibilità differenziale = 30 mA
-
Potere di interruzione = 6.000 A, curva C, classe AC
1 Spia di segnalazione presenza tensione rete con diffusore piano di colore verde,
completa di adattatore per il montaggio su guida DIN e di lampadina a siluro 220V – 3W
S 6x30 mm.
•
Visto il luogo di posa montano e la probabilità di scatti intempestivi di prevede la presenza
di un differenziale con riarmo automatico (n. 3 tentativi di riarmo).
•
N. 1 Presa industriale a norme IEC 309 fissa da parete 220 V – 16A, 2P + terra colore blu
•
N.1 scaricatore per la protezione dalle sovratensioni montato tra fase e terra e tra
neutro e terra. Lo scaricatore ad alta capacità di scarica, è formato da un
dispositivo di sezionamento termico con
in serie ad un varistore all’ossido di zinco.
-
tensione massima ammissibile = 280 Vac 50 Hz – 280 Vdc
-
corrente impulsiva nominale di scarica = 8 KA
-
corrente impulsiva limite di scarica = 20 KA
-
temperatura di esercizio = - 40°C + 80°C
-
fissaggio = a scatto su guida DIN 35 mm
-
costruzione e collaudo = IEC 99.1, CEI 37
Visto il luogo di posa montano e la probabilità di scatti intempestivi di prevede la presenza
di un differenziale con riarmo automatico (n. 3 tentativi di riarmo).
N. 1 Presa industriale a norme IEC 309 fissa da parete 220 V – 16A, 2P + terra colore blu.
Tutti i collegamenti (con dispersore, elettrodo di riferimento e condotta) saranno realizzati con cavo
2
FG7OR da 16 mm viste le distanze in gioco. Il quadro dovrà essere dotato di impianto di terra
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
pag.24/25
8. Tavole allegate
TAVOLA N°1 – Posto di misura su piantana – particolari
TAVOLA N°2 – Schema di installazione
TAVOLA N°3 –Posizionamento dispersore profondo
PROGETTO DI PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
pag.25/25
Oggetto:
PROGETTO PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
Scala:
--
Tavola:
1
TORRENTE CORSAGLIA
LO
TEL
N
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BU
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RR
RO
TO
Oggetto:
PROGETTO PROTEZIONE CATODICA CONDOTTA FORZATA
Scala:
1:200
Tavola:
3
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