Dipartimento di Sanità Pubblica U.O. Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro DECRETO LEGISLATIVO 81/08 Agenti fisici Radiazioni Ottiche Artificiali LASER Alessandra Pompini COSA SONO I LASER ? Cioè: amplificazione della luce tramite emissione stimolata di radiazione La radiazione laser proviene interamente dal processo di emissione stimolata DIFFERENZA TRA RADIAZIONE INCOERENTE E COERENTE Luce normale BASSA DIREZIONALITA’ BASSA MONOCROMATICITA’ BASSA COERENZA BASSA POTENZA Luce laser ALTA DIREZIONALITA’ ALTA MONOCROMATICITA’ ALTA COERENZA ALTA POTENZA CONTINUA (CW) - PULSATA RADIAZIONE INCOERENTE ORDINE INTERNO ASSENTE FREQUENZE E FASI DIVERSE RADIAZIONE COERENTE Si ha l’emissione di un fotone che avrà stessa λ ,direzione e fase del fotone incidente una coerenza elevata implica: elevata focalizzabilità del laser (macchia focale molto piccola, intensità elevata) LUNGHEZZA D’ONDA Nelle norme sulla sicurezza laser il limite superiore dell’intervallo della radiazione visibile è posto a 700 nm invece che a 760 nm. Il motivo è che, per la radiazione con lunghezza d’onda compresa tra 700 e 760 nm, la sensibilità visiva dell’occhio è molto bassa, impedendo l’attuarsi di reazioni di difesa (per esempio la chiusura delle palpebre), allo stesso modo del rimanente spettro da 400 a 700 nm. Quindi, agli effetti della definizione dei LEA e delle misure di sicurezza, si è preferito separarla dal resto della radiazione visibile. Tipo di laser TIPI DI LASER Applicazioni λ nm Anidride carbonica 10.6 μm Taglio e foratura di materiale metallico,amorfo,resine, cuoio,legno. Saldatura di acciaio, alluminio,titanio,nichel, materiale plastico, ecc.Processi di tempratura e riporto materiali,sverniciatura, marcatura Neodimio (Nd –YAG) 1064μm Taglio,foratura,saldatura,marcatura,chirurgia,endos copia,fibre ottiche,fotablazione(settore restauro) Argon 488 nm Ottica,oftamologia,.litografia,olografia Kripton 416 nm Ottica,oftamologia, spettacolo,endoscopia Rubino 694,5 nm Olografia, rimozione tatuaggi,ottica,,telemetria Coloranti Vis. IR vic Ottica,dermatologia,fotochimica Elio-neon (He –Ne) 632,8 nm Lettura codici a barre, telemetria, allineamento, spettroscopia,ottica. Semiconduttori Telecomunicazioni,stampa laser,lettori di CD,saldatura,marcatura,allineamento. Ultravioletti(eliocadmio, eccimeri,ecc) Elettronica,chirurgia corneale e vascolare,ricerca nano tecnologie EN 60825-1 : 2009 SICUREZZA NELLA PRODUZIONE LASER - CLASSIFICAZIONE DEI PRODOTTI LASER CON I RELATIVI LIMITI DI EMISSIONE ACCESSIBILE (LEA) - LE PRESCRIZIONI PER IL COSTRUTTORE - I LIVELLI DI ESPOSIZIONE MASSIMA PERMESSA(EMP) - LA GUIDA PER L’UTILIZZATORE INFORMAZIONE I costruttori devono fornire informazioni : -istruzioni operative o informazioni sulla sicurezza -livelli di radiazione -direzione della traiettoria della emissione emessa dall’involucro di protezione durante il funzionamento -Misure di manutenzione -Protezione degli occhi e densità ottica dei protettori -Targhette richieste e avvertimenti di pericolo e loro dislocazione -Indicazione delle aperture ove è possibile emissione laser con LEA superiore alla classe 1 ESPOSIZIONE MASSIMA PERMESSA (EMP) livello massimo di radiazione a cui possono essere esposti l’occhio e la cute senza subire danno a breve o a lungo termine - in realtà è riferita a livelli di esposizione accidentali - definisce valori diversi per occhi e pelle che dipendono da : lunghezza d’onda durata dell’esposizione dimensione dalla zona irradiata - i valori sono ricavati da ED50 (soglie di danneggiamento ) VALORE LIMITE PER LA POPOLAZIONE LIMITI DI ESPOSIZIONE LIVELLO EMISSIONE ACCESSIBILE (LEA) livello massimo di emissione accessibile permesso in una determinata classe di laser -sono diversi a seconda delle classi laser - dipendono da : lunghezza d’onda durata dell’esposizione dimensione dalla zona irradiata DEFINISCE LA CLASSE DEI LASER ZONA NOMINALE DI RISCHIO OCULARE (ZNRO) zona all'interno della quale il livello della radiazione è superiore all'EMP applicabile; all'interno di questa zona si possono avere danni oculari. DISTANZA NOMINALE DI RISCHIO OCULARE (DNRO) E’ la minima distanza a cui si deve stare per evitare che vi siano danni per gli occhi NUOVA CLASSIFICAZIONE LASER(dopo 1/7/2005) T IP O D I L A S E R P E R IC O L O C la s s e 1 N essu n o C la s s e 1 M B a sso C la s s e 2 B a sso C la s s e 2 M B a sso C la s s e 3 R M e d io C la s s e 3 B M e d io C la s s e 4 A lto P r in c ip a li c a r a tte r is tic h e e r e q u is iti d i s ic u r e z z a N e s s u n a p re s c riz io n e ; il la s e r è in n o c u o in c o n d iz io n i n o rm a li d i e s e rc iz io Il L E A d i q u e s ta c la s s e è u g u a le a q u e llo d e lla c la s s e 1 M E m e tto n o r a d ia z io n e n e ll’in te r v a llo d i lu n g h e z z a d ’o n d a tr a 3 0 2 ,5 n m e 4 0 0 0 n m , s o n o s ic u ri n e lle c o n d iz io n i d i fu n z io n a m e n to ra g io n e v o lm e n te p re v e d ib ili. P o s s o n o e s s e re p e ric o lo s i s e v e n g o n o u tiliz z a te o ttic h e d i o s s e rv a z io n e (m ic r o s c o p i, b in o c u la r i, e c c ..) E m e tto n o ra d ia z io n e n e ll’in te rv a llo d i lu n g h e z z a d ’o n d a tra 4 0 0 n m e 7 0 0 n m . Il L E A d i q u e s ta c la s s e è u g u a le a q u e llo d e lla c la s s e 2 M N o rm a lm e n te le re a z io n i d i d ife s a n a tu ra li c o m p re s o il rifle s s o p a lp e b ra le (0 ,2 5 s ) s o n o s u ffic ie n ti p e r la p ro te z io n e d e ll’o c c h io . N o n o s s e rv a re d ire tta m e n te il ra g g io la s e r. N o n d irig e re il ra g g io v e rs o le p erso n e . E m e tto n o ra d ia z io n e n e ll’in te rv a llo d i lu n g h e z z a d ’o n d a tra 4 0 0 n m e 7 0 0 n m . N o rm a lm e n te le re a z io n i d i d ife s a n a tu ra li c o m p re s o il rifle s s o p a lp e b ra le (0 ,2 5 s ) s o n o s u ffic ie n ti p e r la p ro te z io n e d e ll’o c c h io . P o s s o n o e s s e re p e ric o lo s i s e v e n g o n o u tiliz z a te o ttic h e d i o s s e rv a z io n e (m ic r o s c o p i, b in o c u la r i, e c c ..) N o n o s s e rv a re d ire tta m e n te il ra g g io la s e r. N o n d irig e re il ra g g io v e rs o le p erso n e . E m e tto n o r a d ia z io n e n e ll’in te r v a llo d i lu n g h e z z a d ’o n d a tra 3 0 2 ,5 n m e 1 0 6 n m .. L a v is io n e d ire tta d e l fa s c io è s c o n s ig lia ta in o g n i c a s o . Il ris c h io è c o m u n q u e in fe rio re a q u e llo d e l la s e r d i c la s s e 3 B N o n o s s e rv a re d ire tta m e n te il ra g g io la s e r. N o n d irig e re il ra g g io v e rs o le p e rs o n e . C o n s e n tire l’u s o a lle s o le p e rs o n e a u to riz z a te F o rm a re in m o d o s p e c ific o il p e rs o n a le a d d e tto . P r e v is to il s u p p o r to d e l T S L (T e c n ic o S ic u r e z z a L a s e r ) S o n o n o rm a lm e n te p e ric o lo s i in c a s o d i v is io n e d ire tta d e l fa s c io . L e rifle s s io n i d iffu s e s o n o n o rm a lm e n te s ic u re . N o n d irig e re il ra g g io v e rs o le p e rs o n e . C o n s e n tire l’u s o a lle s o le p e rs o n e a u to riz z a te F o rm a re in m o d o s p e c ific o il p e rs o n a le a d d e tto . U tiliz z a re s o lo in z o n a c o n fin a ta e s o rv e g lia ta E v ita re le e s p o s iz io n i in d e b ite e a d o tta re i n e c e s s a ri p ro v v e d im e n ti p e r l’a c c e s s o a lla z o n a la s e r P r e v is t o il s u p p o r t o d e l T S L S o n o n o rm a lm e n te p e ric o lo s i in c a s o d i v is io n e d ire tta d e l fa s c io e s o n o a n c h e in g ra d o d i p ro d u rre rifle s s io n i d iffu s e p e ric o lo s e . P o s s o n o c a u s a re le s io n i a lla p e lle e p o tre b b e ro c o s titu ire u n p e ric o lo d ’in c e n d io . Il lo ro u s o ric h ie d e e s tre m a c a u te la . N o n d irig e re il ra g g io v e rs o le p e rs o n e . C o n s e n tire l’u s o a lle s o le p e rs o n e a u to riz z a te F o r m a r e in m o d o s p e c ific o il p e r s o n a le a d d e tto . U tiliz z a re s o lo in z o n a c o n fin a ta e s o rv e g lia ta E v ita re le e s p o s iz io n i in d e b ite e a d o tta re i n e c e s s a ri p ro v v e d im e n ti p e r l’a c c e s s o a lla z o n a la s e r. P r e v is t o il s u p p o r t o d e l T S L NUOVA CLASSIFICAZIONE LASER Rischi per l’occhio 1 1M 2 2 3R 3B 4 M X* X* X X X Irraggiamento diretto Irraggiamento speculare X X X Riflessioni diffuse X X X *Se viene guardato volontariamente per più di 0,25 s Rischi per la cute Ustioni Cancerogenesi 1 1M IR 2 IR 2M IR 3R IR 3B 4 IR IR UV UV UV UV UV UV VECCHIA CLASSIFICAZIONE LASER TIPO LASER DI PERICOLO Classe 1 Nessuno Classe 2 Basso Classe 3A Basso Classe 3B Medio Classe 4 Alto Principali caratteristiche e requisiti di sicurezza Laser intrinsecamente sicuri o sicuri per il loro progetto tecnico. L’EMP (Esposizione massima permessa) non è mai superata Sono compresi in questa classe i laser ad emissione continua e nel visibile, con potenza ? 1 mW. Normalmente le reazioni di difesa naturali compreso il riflesso palpebrale (0,25 s) sono sufficienti per la protezione dell’occhio. Sono possibili danni in caso di esposizione prolungata. Raggio laser pericoloso se osservato tramite strumenti ottici (microscopi, binoculari, ecc..). Questi laser possono emettere radiazioni sia nel campo del visibile che in quello invisibile La visione diretta del fascio o tramite riflessione speculare è sempre pericolosa ma in certe circostanze può essere visto tramite riflessione diffusa. Questi laser possono emettere radiazioni sia nel campo del visibile che in quello invisibile Hanno una potenza tale da causare seri danni agli occhi e alla pelle anche se il fascio è diffuso. Possono costituire un potenziale rischio di incendio, possono causare fuoruscita di materiale tossico e costituiscono pericolo di elettrocuzione a causa delle tensioni di alimentazione molto elevate VECCHIA CLASSIFICAZIONE LASER Rischi per l’occhio 1 2 3A 3B 4 Irraggiamento diretto X* X X X Irraggiamento speculare X* X X X Irraggiamento diffuse X *Se viene guardato volontariamente per più di 0,25 s Rischi per la cute Ustioni Cancerogenesi 1 2 IR 3A IR 3B IR 4 IR UV UV UV UV RISCHI ASSOCIATI ALL’IMPIEGO DELL’APPARATO EMETTITORE LUCE LASER ¾AGENTI CHIMICI (UNI EN ISO 11553-1) ¾ RADIAZIONI OTTICHE COLLATERALI ¾RADIAZIONI IONIZZANTI ¾ RUMORE ¾ ELETTRICITA’ ¾ INCENDI ¾PERICOLO MECCANICO DANNI DA LASER INTERAZIONE RADIAZIONE-TESSUTO I principali processi di interazione della radiazione ottica con il tessuto biologico sono: - processo fototermico - processo fotochimico -processo fotomeccanico - processo fotoablativo L’importanza di questi processi nel determinare le soglie di danneggiamento dipende dalla lunghezza d’onda e dalla durata dell’esposizione. PROCESSO FOTOTERMICO parte della radiazione incidente è assorbita dei tessuti. La temperatura aumenta ad un livello tale da provocare un danno. Bruciature della retina da laser PROCESSO FOTOCHIMICO Consiste nella modificazione delle molecole del tessuto e/o nella produzione di nuove sostanze a causa di reazioni chimiche attivate dalla radiazione. Limitato a radiazioni inferiori a 600 nm e per impulsi lunghi. C A L O R E PROCESSO FOTOMECCANICO E’ dovuto a formazione di onde d’urto causate dalla radiazione e in grado di danneggiare il tessuto. E’ il processo più importante nel caso di impulsi di forte intensità di picco e di brevissima durata. S H O C K PROCESSO FOTOABLATIVO E’ un processo molto complesso che causa la rimozione esplosiva di materiale dal tessuto in seguito all’irraggiamento. E’ rilevante principalmente nel caso di impulsi di elevata potenza, soprattutto nell’ultravioletto. D.LGS 81/08 Allegato XXXVII-parte 2 TABELLE • La tabella 2.1 riporta per intervalli di λ compresi tra 180 nm e 106 nm, l’organo bersaglio interessato, il tipo di danno e la tabella dove ricercare/calcolare il VL. • La tabella 2.2 riporta per ogni λ compresi tra 180 nm e 106 nm, i valori limite di esposizione dell’occhio per durate di esposizione minori di 10 s. • La tabella 2.3 riporta per ogni λ compresi tra 180 nm e 106 nm, i valori limite di esposizione dell’occhio per durate di esposizione superiori di 10 s. • La tabella 2.4 riporta per ogni λ compresi tra 180 nm e 106 nm, i valori limite di esposizione della cute, in funzione de del tempo di esposizione • La tabella 2.5 riporta i fattori di correzione da applicare per i limiti di tabella 2.2 e 2.3 • Tabella 2.6 riporta le correzioni per impulsi ripetuti MISURE DI SICUREZZA DI TIPO INGEGNERISTICO RIPARI DI PROTEZIONE TUTTI I LASER INTERLOCK COMANDO A CHIAVE ATTENUATORE DI FASCIO CLASSI 3B E 4 CONNETTORE DI BLOCCO A DISTANZA PROTEZIONE PERCORSI OTTICI ESTERNI EMERGENZA CLASSE 4 RIPARI DI PROTEZIONE ATTIVE BARRIERE CEI EN 60824-4 PASSIVE TEMPO DI PERFORAZIONE SUPERIORE AL TEMPO DI INTERRUZIONE FASCIO LASER Eout <LEA class.1 DEVONO RIPORTARE TARGHETTA NELLA PARTE POSTERIORE TRANSENNE AREA CONTROLLATA CELLULE FOTOELETTRICHE SCHERMI DEVONO RIPORTARE MARCATURA UNI EN12254 Es. R A3 X 532 INFORMAZIONI DEL COSTRUTTORE : USI CONSENTITI,MANUTENZIONE, MONTAGGIO, RISCHI DI ABBAGLIAMENTO TEMPORANEO MISURE DI TUTELA DI TIPO AMBIENTALE ILLUMINAZIONE INTERNA - RIVESTIMENTI MURALI NON RIFLETTENTI - SCHERMATURE ASSORBENTI -SEGNALI SONORI E LUCI ROTANTI -RICAMBIO DELL’ARIA - PRESENZA DI SISTEMI DI ASPIRAZIONE LOCALIZZATA - ASSENZA DI SUPERFICI RIFLETTENTI DURANTE IL CAMMINO OTTICO DEL FASCIO RADIANTE - CARTELLONISTICA MISURE DI SICUREZZA ORGANIZZATIVE PROCEDURALI segnaletica (etichette, cartelli, ecc.) per avvertire della presenza di pericoli e/o dare indicazioni procedure per dare istruzioni sulle corrette modalità di lavoro e di utilizzo del laser addestramento per fornire un’adeguata preparazione che permetta di evitare o ridurre i rischi accessi controllati per evitare che personale non autorizzato entri in luoghi a rischio DISPOSITIVI SEGNALETICI Targhetta di avvertimento Targhetta di classificazione Targhette di classificazione Targhette per pannelli di copertura di tipo fisso Targhette per pannelli di copertura muniti di interlock Targhette di apertura Targhette di accesso DISPOSITIVI SEGNALETICI per ZLC MISURE DI TUTELA RELATIVE AL DISPOSITIVO LASER, ALL’AMBIENTE IN CUI OPERA E AI LAVORATORI • • • • • • • • • • • • • Ove possibile, il dispositivo laser deve operare in condizioni di confinamento fisico; Per i laser montati in posizioni fisse: sistema di spegnimento automatico di sicurezza; Il laser deve rimanere acceso unicamente durante l’uso; Accensione con sistema a chiave; I dispositivi laser, specie se di potenza, devono essere sottoposti a manutenzione periodica; Rispetto delle istruzioni fornite dal costruttore; Locale provvisto di segnaletica; Nel caso di laser di potenza, accesso consentito alle sole persone autorizzate e impedito alle altre tramite l’installazione di barriere fisiche (come porte a codice magnetico); Assenza di superfici riflettenti o loro rimozione dal cammino ottico del fascio radiante; Assenza di materiali infiammabili o esplosivi o loro rimozione dal cammino ottico del fascio radiante; Lavoratori adeguatamente istruiti sui rischi connessi all’uso delle apparecchiature laser, sui comportamenti idonei e sulle misure di prevenzione e protezione; Lavoratori dotati, in funzione della classe di appartenenza del laser e del rischio valutato, di dispositivi di protezione individuale per l’occhio e, se necessario, per la cute (occhiali, guanti per i laser UV, guanti e tute in materiale ignifugo durante l’utilizzo di apparati di potenza); In accordo con i principi generali di tutela del lavoratore sulla base dell’art. 218 del D.Lgs 81/2008 e in relazione ai risultati della valutazione del rischio messa in atto della sorveglianza sanitaria per gli addetti all’utilizzo di sistemi laser.