Primo piano CONAD - E.LECLERC, A RISCHIO 60

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Barbara Politi
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Primo piano
SANAPO: “POCHI INFERMIERI
AL VITO FAZZI?
UN FALSO PROBLEMA”
Primo piano
CONAD - E.LECLERC,
A RISCHIO 60 POSTI
DI LAVORO
13 febbraio 2010
pag. 7
A cura della redazione
pag. 7
Settimanale
d’informazione del Salento
Anno X n. 402
19.03.2011
LECCE
Lavori in corso in città
con cinque cantieri aperti
Barbara Politi
pag. 8
CASARANO
Nuova vita al centro storico con la
“Rigenerazione urbana”
Daniele Greco
pag. 14
SPETTACOLO
Requiem Eternit
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Alle “Officine della Musica”
un tris di concerti di primavera
Daniele Greco
pag. 16
19 marzo 2011
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OPINIONI
19 marzo 2011
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Editoriale
Gli ostacoli
della giustizia
di Giovanni Nuzzo
Da tempo viviamo e non riusciamo più a saltare
gli impedimenti della giustizia a causa della sua
inefficienza, dei ritardi nell’espletamento delle pratiche, delle incertezze nelle decisioni e lentezza
nei processi. Molti anni passano prima di concludere l’iter di un giudizio nelle aule di un tribunale, tra rinvii, indisponibilità, eccezioni, vizi,
orari e appuntamenti che saltano. Ma ci siamo
mai chiesto quanto viene a costare in termini di
tempo, denaro, tensione, per far valere le proprie
ragioni in una causa civile o peggio ancora di lavoro connessa al potere discrezionale del giudice? Non parliamo poi per il recupero di un credito da parte degli enti istituzionali. Quanta perdita di tempo! È vero. Il nostro Paese merita di essere il fanalino di coda in tutte le classifiche europee e internazionali per la farraginosità delle
leggi, norme, clausole, deroghe, revoche e sostituzioni. Certamente un percorso che frena lo
sviluppo di una nazione.
In questi giorni abbiamo sentito tanto parlare di
riforma epocale della giustizia italiana. Innanzitutto è necessaria in questa prima fase la massima informazione ai cittadini perché possano
comprendere i principi e la normativa su cui poggia la novità della riforma. Sino all’altro ieri la giustizia si è rivelata caotica, lunga nei processi, il
processo breve non finiva mai, eppure avrebbe
dovuto dare più elasticità all’iter delle pratiche.
E adesso? Pare che la tanto attesa e discussa riforma, come tutte, riguardi più l’assetto della magistratura che le accelerazioni dei processi. Una
riforma considerata all’avanguardia, che separa
le carriere dei togati. Ma i cittadini credo che vogliano ben altro. Assicurare un servizio efficiente
e tempestivo in grado di garantire i diritti di ognuno nel rispetto dei valori su cui si fonda la Costituzione, in grado di conseguire risultati utili in
tempi ragionevoli.
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La lettera
Egregio direttore,
voglio parlarle di sanità. Se ne
dicono tante, parlando spesso male delle strutture, del
personale e chi ne ha più ne
metta. Il sottoscritto è in
controtendenza, perché sa
apprezzare il lavoro, la professionalità e l’impegno di coloro che quotidianamente difendono la nostra salute. Aggiungo la cortesia degli addetti ai lavori verso i pazienti. Non mi spiego le aspre critiche che, sistematicamente,
vengono mosse nei confronti di tutto il personale ospedaliero.
Ho avuto di recente una felice
esperienza personale, comprensiva anche dell’intervento del 118 e tutti gli accertamenti sanitari conseguenti.
Ho constatato la tempestività del soccorso prestato presso la mia abitazione, la cortesia dei medici, degli infermieri e di tutto il personale
ausiliario. Sono rimasto ammirato della celerità dell’intervento e della competenza
di tutta l’èquipe. L’ospedale in
questione è il “Card. Panico”
di Tricase. Un nosocomio, a
mio avviso, efficiente, fiore
all’occhiello della provincia di
Lecce e non solo, in particolare del basso Salento. Desi-
dero sentitamente ringraziare la struttura ospedaliera,
per il lavoro svolto in modo
serio e con grande senso di responsabilità.
Il personale specialistico e
paramedico sono a servizio
quotidiano degli ammalati, i
quali traggono da questo
senso di abnegazione, incoraggiamento e tanto amore,
un beneficio morale e fisico
per proseguire la loro vita. Il
mio animo è pieno di riconoscenza per l’amorevolezza
e le cure ricevute.
Uccio Nuzzo
Marittima di Diso
La lucerna
a cura di fra Roberto Francavilla
Gesù prese con sé Pietro, Giacomo
e Giovanni, suo fratello, e li condusse in disparte su un alto monte.
Fu trasfigurato davanti a loro: il suo
volto brillò come il Sole ed apparvero Mosè ed Elia,
che conversavano con Lui.
La seconda domenica di Quaresima ci presenta il
Maestro trasfigurato in compagnia di Mosè ed Elia, i
quali rappresentano la Legge e i Profeti. I tre apostoli,
fortunati testimoni dell’evento prodigioso, sono meravigliati ma anche spaventati, perché quello che vedono e sentono è al di sopra delle loro aspettative. Il
papa Giovanni Paolo II ha applicato questa pagina
della trasfigurazione di Gesù alla Vita Religiosa, perché stupore e spavento si combinano insieme anche
in questa condizione e noi, come gli apostoli, siamo
invitati a seguire il Maestro non solo nella Gloria ma
anche nella Croce.
Il clima austero della Quaresima comprende nel mese
di marzo due solennità molto care al popolo cristiano:
una è la festa di san Giuseppe (il 19) e l’Annunciazione
della Vergine Maria (il 25). Queste due ricorrenze ci riportano a Nazareth di Galilea, dove è la casa della
Santa Famiglia nella quale l’angelo Gabriele portò l’annuncio a Maria e Giuseppe suo sposo con il fanciullo
Gesù vissero per trent’anni, la cosiddetta “vita nascosta”. Si può benissimo pensare che in questa casa si
è vissuta la trasfigurazione di una normale famiglia
umana benedetta da Dio, perché il figlio unigenito del
Padre ha scelto in tutto la condizione umana eccetto
il peccato, mentre oggi viviamo il dramma e il disagio
di tante famiglie che a causa della mancanza di libertà
affrontano rischi e pericoli. D’altra parte noi soffriamo
ricorrenti crisi coniugali che minacciano la serenità e
l’armonia familiare. La casa di Nazareth è presente
sul suolo italiano nel Santuario della Santa Casa di Loreto, quando, terminate le Crociate (1292), si volle salvare tutto quello che ricordava la vita di Gesù e di
Maria, trasferendolo in un luogo protetto.
L’itinerario della Quaresima ha nella trasfigurazione di
Gesù una parentesi di gloria ma non esclude il Cammino della Croce, sino al traguardo della Pasqua. La
stessa famiglia di Nazareth non fu risparmiata da incomprensioni e contrarietà, registrate più volte nei
Vangeli. Paolo VI parla di Maria come “la prima pellegrina della fede”, non tutto era così scontato ed evidente sino al Calvario dove la Madre è accanto alla
croce del figlio innocente, condannato per noi peccatori. Coraggio, dunque, amici di Belpaese, perché nella
vita non siamo soli né abbandonati: Gesù, Giuseppe e
Maria ci guidano e ci accompagnano.
19 marzo 2011
IN COPERTINA
Requiem Eternit
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Foto in copertina: www.ambienteambienti.com
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È un killer paziente l’amianto. Le
fibre del materiale lavorano lentamente all’interno dei polmoni,
fino a causare problemi anche a
distanza di venti, venticinque
anni. Una delle fonti privilegiate
da cui possono arrivare le minuscole particelle di amianto è l’Eternit. Brevettato nel 1901 dall’austriaco Ludwig Hatschek il cemento-amianto viene chiamato
Eternit dal latino aeternitas, eternità. Già un anno dopo Alois
Steinmann acquista la licenza per
la produzione e apre nel 1903 a
Niederurnen le “Schweizerische
Eternitwerke AG”. La manodopera necessaria alla realizzazione
di tubi, coperture e delle famose
fioriere arriva principalmente dal
Meridione d’Italia e in particolare dal Salento, con tanti emigranti in cerca di un lavoro sicuro per le loro famiglie. Un materiale pericoloso la cui produzione
termina nel 1990, ma la cui nocività era riconosciuta sin dal 1962
e risaputa dalla stessa Eternit
come risulta dagli atti del processo in corso e promosso dal magistrato Raffaele Guariniello del
Tribunale di Torino contro il miliardario svizzero Stephan Schmidheiny, 63 anni, e il barone belga
Jean Luis Cartier De Marchienne,
di 93 anni, accusati di disastro colposo e omissione di cautele contro le malattie professionali. Sono
ritenuti responsabili delle numerose morti per mesotelioma av-
venute tra gli ex-dipendenti delle
fabbriche Eternit a contatto con
l’asbesto.
Il Salento ha dunque dato e continua a dare il suo contributo di
sangue alla prosperità della fabbrica di Niederurnen con tanti
emigranti, provenienti in particolare dal Capo di Leuca, da cittadine come Tiggiano, Corsano,
Andrano e Tricase, che forse sono
ancora all’oscuro del destino che
li attende cioè i sintomi delle malattie tumorali alla pleura e ai polmoni. Per chi ha lavorato negli stabilimenti svizzeri c’è solo, in caso
di evoluzione grave, del riconoscimento della causa di servizio da
parte del Suva (l’ente svizzero
corrispondente dell’Inail) ma nella maggior parte dei casi i malati
sono lasciati al loro destino senza alcuna copertura, anche in
quanto la Svizzera non è all’interno della Comunità Europea.
Ma qualcosa si muove per questi
“dannati del lavoro”: da qualche
anno grazie ad un protocollo d’intesa tra l’associazione “Emigranti nel mondo” di Corsano presieduta da Biagio Mastria, l’Unione
dei Comuni “Terra di Leuca” e la
Asl di Lecce, il servizio di Pneumologia dell’ospedale di Gagliano
del Capo diretto dal primario
Wilson Castellano sta monitorando gli operai cercando faticosamente di rintracciare i superstiti e convincendoli a sottoporsi a visite periodiche.
I SOPRAVVISSUTI ALL’ “INFERNO BIANCO” DELL’AMIANTO
“Ho i polmoni pieni di amianto”
La testimonianza di due ex operai di Andrano e Tiggiano, che lottano quotidianamente per la loro
sopravvivenza. Allo scandalo della malattia si aggiunge anche quello dei mancati indennizzi
“Ho i polmoni che scoppiano di amianto e senza ossigeno liquido per 15 ore al giorno non respiro più. L’Inail mi riconoscerà quando io non ci sarò più”. Costantino Minonne, 72 anni,
residente in Andrano, parla con voce fioca e con molto affanno. È una delle vittime dell’amianto alla “Eternit Cemento AG”
nel cantone svizzero di Glarona (Glarus in tedesco), dopo aver
lavorato per 18 anni tra il micidiale prodotto e in ambienti polverosi, privi di impianti di impianti di aspirazione e senza dispositivi di sicurezza.
Qual era la sua mansione, signor Minonne?
Svolgevo 8 ore di lavoro al giorno per realizzare tubi in cemento
ed altri materiali per l’edilizia, con montagne di polvere che ammantavano tutta la fabbrica compresi noi poveri operai, macchine e suppellettili varie. I nostri vestiti e tute erano diventate bianche perché intrise di amianto.
Sapevate che l’amianto era nocivo?
Io non l’ho mai capito, se non l’ultimo anno della mia attività in fabbrica (il 1979), perché dal 1962 al 1980 non ho mai
fatto un giorno di malattia. Solo quando sono rientrato in Italia, dopo 10 anni ho incominciato ad accusare i primi sintomi di insufficienza respiratoria. E poi -continua il pensionatoogni due anni venivamo sottoposti a visita medica, il cui referto
era sempre negativo, almeno questo ci dicevano i titolari della fabbrica. C’era però un divieto assoluto.
Quale divieto?
Non si potevano scattare foto in azienda. tutto era top secret.
Nessuno manifestava segni di malattia?
Moltissimi colleghi più giovani di me si ammalavano e venivano mandati subito nel sanatorio di Blualda in montagna per
respirare aria salubre, ma dopo qualche mese morivano. Era
difficile controllare in fabbrica chi era presente e chi si assentava, poiché eravamo oltre 1.300 lavoratori, la maggior parte italiani del Sud, spagnoli, greci e turchi.
(Il signor Minonne prosegue emozionato) Sono stati anni duri
non solo di giorno tra l’inferno delle polveri di amianto, ma anche di notte perché si dormiva nelle baracche con copertura ad
eternit tra freddo e gelo. Anche il cibo che consumavamo al lavoro era inquinato da pulviscolo. Oggi sono sottoposto a continue cure mediche e controllato periodicamente da uno
pneumologo poiché mi è stato diagnosticato un linfoma ai polmoni e sono stato operato al cuore. Ma i tempi per il risarcimento sono purtroppo lontani.
Di un’altra fabbrica della morte, sempre in Svizzera ma nella
città di Niederunen, parla un altro salentino residente a Tiggiano, Mario Ricchiuto (nella foto), 59 anni, dopo aver lavorato in questo “lager” per 12 anni a partire dal 1972.
Signor Ricchiuto, cosa ricorda della sua esperienza nella fabbrica Eternit?
Il vasto stabilimento di oltre 3mila metri quadrati per la produzione di condotte di amianto per la fognatura bianca e laminati per l’edilizia mi faceva paura. Addirittura l’interno della fabbrica era attraversato da binari che collegavano direttamente la stazione ferroviaria. I prodotti provenivano dalla Russia e dal Canada e noi operai caricavamo sulle spalle i sacchi
di polvere e dopo averli tagliati, versavamo il contenuto in grandi vasche per produrre l’impasto. Quanta gente è morta. Quanti giovani soffrivano. Quanta polvere cancerogena che spesso
impediva la visuale abbiamo ingerito.
Come si svolgeva il suo lavoro?
Io davanti alle macchine tagliavo, squadravo e foravo per 45
ore alla settimana lastre di amianto di varie dimensioni, respirando solo quella polvere killer. Non avevamo caschi, guanti, maschere, ma si lavorava a contatto con la fibra, senza alzare mai capo. Ed ero anche costretto ad applicare l’adesivo sulle lastre di amianto con su scritto in cinque lingue “Attenzio-
ne al contatto respiratorio”.
Eravate coscienti del pericolo che correvate?
Noi lavoravamo a capo fitto per guadagnare un milione di lire
al mese intorno agli anni Ottanta, ma senza conoscere le conseguenze e i pericoli derivanti dall’amianto. Oggi ci fa piacere
che la stampa affronti queste problematiche per evidenziare tanti casi insoluti”
Ha intentato un’azione legale nei confronti dei suoi ex datori
di lavoro?
Ho partecipato al maxi processo di Torino per ottenere un indennizzo, ma il magistrato mi ha dirottato presso un legale svizzero per essere riconosciuto dal Suva, l’ente previdenziale svizzero
Qual è esattamente il suo stato di salute adesso?
Sono affetto di placche pleuriche ai polmoni con sindrome restrittiva, riconosciuto senza indennità. Intanto accuso forte affanno quando mi muovo e tosse stizzosa, secca al primo sforzo. Vado avanti con aerosol, capsule ed altri farmaci, sono stato operato al cuore e mensilmente devo essere sottoposto a controlli. La vita è veramente dura.
Giovanni Nuzzo
IN COPERTINA
19 marzo 2011
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Oltre al danno, la beffa
Per i salentini che hanno lavorato nelle fabbriche di Eternit in molti casi non c’è la
consapevolezza di aver contratto malattie, a causa dei lunghi tempi evoluzione delle
stesse. Ma il paradosso è che non esiste neanche il diritto al risarcimento
I salentini che partirono per la
Svizzera in cerca di un lavoro per
sfamare le proprie famiglie, mettendo a rischio la propria salute a
contatto con l’amianto nelle produzioni di Eternit possono contare
da qualche anno solo
sull’aiuto di pochi ma
ostinati volontari. Uno
di questi è il primario di
Pneumologia dell’ospedale di Gagliano del
Capo, Wilson Castellano (nella foto), che ha
iniziato da anni uno
screening generale per
individuare nei pazienti i primi sintomi delle
malattie collegate all’esposizione
alle fibre di amianto. Patologie
come l’asbestosi, che determina nel
tempo un’insufficienza respiratoria
gravissima, e il mesotelioma pleurico-peritoneale, un tumore maligno
che può colpire le membrane sierose di rivestimento dei polmoni
(pleura) e degli organi
addominali (peritoneo),
un tumore cosiddetto
“sentinella”, in quanto
con la sua presenza segnala l’esistenza di una
fonte inquinante. C’è il
cancro polmonare,
strettamente correlato
con la quantità totale di asbesto inalata e con l’abitudine al fumo di sigaretta, i tumori del tratto gastrointestinale e della laringe e infine le
placche pleuriche, cioè gli ispessimenti benigni del tessuto connettivo della pleura, più o meno estesi,
talora calcificati.
Il lavoro del dottor Castellano e della sua equipe è finalizzato all’individuazione dei lavoratori che all’epoca (parliamo principalmente
degli anni del boom economico) furono esposti all’inquinamento da
amianto. “Vogliamo capire le dimensioni del fenomeno -dichiara
Castellano- cercando di rintracciare i dipendenti delle dite che lavo-
Il Salento come Casale Monferrato
Il mesotelioma pleurico diventa un'espressione comune anche nel nostro territorio, come
accadde a Casale Monferrato, sede della fabbrica “Eternit”
Una storia che si ripete. Lo sappiamo che la storia è fatta di corsi e ricorsi, ma ce ne rendiamo conto quando questi scoppiano con una triste virulenza. Perché gli operai salentini colpiti da
questa forma tumorale, il mesotelioma pleurico, non sono i soli
in Italia e soprattutto non sono i primi. I primi casi dove si è sviluppata questa terribile forma di cancro sono stati registrati a Casale Monferrato, una ridente cittadina nella provincia di Alessandria,
che oltre alle bontà enogastronomiche e i monumenti suggestivi,
vanta il triste primato di una delle concentrazioni maggiori a livello nazionale di questo tipo di tumore. Questo a causa di una
fabbrica, almeno secondo i medici, dismessa nel 1986, ma che
per ottant’anni, ha prodotto l’eternit, prendendone il nome.
L’edificio della “Eternit” esiste ancora, ma non è solo quello che
fa ricordare quanto è avvenuto su quel territorio: ancora oggi le
persone muoiono di mesotelioma pleurico, persone che hanno
lavorato nella fabbrica, ma non solo. Soprattutto i familiari sono
stati esposti, oltre ai lavoratori, perché alcuni residui rimanevano sulle tute da lavoro e contagiavano tutti coloro che vi venivano a contatto, anche non troppo stretto. Una situazione controversa quella di Casale Monferrato, per la quale si è arrivati a
un processo, giunto in questi giorni alla 42sima udienza: nelle
ultime battute, i dirigenti hanno affermato di non ricordare, scatenando l’indignazione delle oltre duemila vittime tra i lavoratori, che, invece, quello che è accaduto in questi trent’anni se lo
ricordano bene. Non c’è ancora giustizia per queste morti ingiuste:
uno dei dirigenti, Luigi Giannitrapani, ha persino dichiarato che
l’amianto è dannoso solo se di cattiva qualità. A fronte di oltre
2mila morti per mesotelioma pleurico e altre forme tumorali legate alla diffusione dell’amianto, che valore assumono queste
dichiarazioni?
rarono in Svizzera e che in molti casi
non si sono accorti di quanto accadeva alla loro salute. Le patologie infatti hanno una manifestazione
di lungo corso, cioè oltre 15-20 anni
e in qualche caso gli stessi pazienti
le collegano con difficoltà alla contaminazione da Eternit”. Sono stati attivati degli ambulatori specifici dove i lavoratori vengono chiamati a visita per controlli da ripetere ogni due anni.
Chi si batte da tempo per un riconoscimento di un indennizzo a livello normativo è invece Biagio
Mastria, uno dei referenti dell’associazione “Emigranti nel Mondo”
di Corsano: “Da Veglie a Leuca i lavoratori che hanno lavorato alla
Eternit svizzera ammontano a poco
più di un migliaio: ne abbiamo contattati 960, la maggior parte dei
quali concentrati tra i comuni di
Corsano (151), Tiggiano (130),
Tricase (76), Andrano (77), Uggiano La Chiesa (48) e Alessano (46)
ma in molti casi si tratta di persone decedute. Le azioni legali a tutela
dei diritti delle vittime dell’amianto solo ora muovono i primi passi
in Svizzera. Colpa della potenza eco-
nomica della Eternit che al momento della sottoscrizione del contratto imponeva al lavoratore anche
delle clausole assolutamente vessatorie. Una di queste dichiarava che
il datore di lavoro non era responsabile di eventuali malattie scaturite proprio dall’impiego in fabbrica
e questo nonostante si sapesse già
dal 1939 che l’amianto aveva una
deriva cancerogena”.
La legislazione svizzera attraverso
la Suva (equivalente all’Inail italiano) dovrebbe riconoscere agli emigrati un risarcimento economico. La
situazione invece è più complessa,
poiché l’Istituto di previdenza ammette la patologia professionale
solo dopo che la malattia è in uno
stato avanzato. Il problema è proprio nei lunghi tempi di latenza delle malattie (15-20 anni) che vanifica in maniera definitiva l’azione delle vittime dell’amianto per far valere
i propri diritti. “Anche il governo
italiano potrebbe fare qualcosa conclude Mastria-: c’è un provvedimento del 2007 che stanzia oltre
30 milioni di euro per i lavoratori
che abbiano contratto malattie professionali, ma è bloccato da tempo”.
Serravezza: “I tumori da amianto?
Non solo tra i professionisti dell'eternit”
L’oncologo, presidente provinciale della Lilt, spiega come il problema sia diffuso e sottolinea la necessità di
controlli periodici per chi ha vissuto o lavorato in ambienti a rischio
La spada di Damocle dei tumori da amianto
si sta abbattendo sul Salento. Sotto la lente
d’ingrandimento gli emigranti che hanno lavorato in Svizzera e che ora stanno scontando i danni da mesotelioma pleurico. A causare questa parola, e soprattutto questa grave malattia, è l’amianto contenuto nell’eternit ma non solo: le fibre di amianto, contenute nei
vecchi palazzi, deteriorandosi, disperdono nell’ambiente sostanze
dannose.
“In effetti -spiega il presidente provinciale della Lega Italiana per la
Lotta contro i Tumori, l’oncologo Giuseppe Serravezza (nella
foto)- è l’amianto che compone
l’eternit a essere pericoloso.
L’amianto non colpisce solo i cosiddetti professionisti dell’eternit, cioè chi ha lavorato in
Svizzera o in Piemonte con questo materiale,
ma si trova anche nelle costruzioni di cemento
realizzate fino agli anni ‘90. Prima c’erano persone esposte solo per fini professionali, ma poiché l’amianto è un ottimo isolante termico, è
stato ampiamente utilizzato nell’edilizia e si è
diffuso nel nostro ambiente in maniera ubiquitaria”.
L’esposizione all’amianto provoca malattie ai polmoni, al peritoneo, all’addome, ai reni e malattie infiammatorie croniche oppure invalidanti, ma anche il tumore della pleura, chiamato mesotelioma pleurico. “Questo tipo di
tumore -continua Serravezza- riconosce come unica causa l’esposizione all’amianto. Peraltro è
difficile stimare la potenzialità
d’insorgenza, poiché la comparsa della malattia è indipendente dal tempo di
esposizione e dalla sua intensità. Ci possono
volere anche pochissimi giorni o mesi di esposizione, ma la malattia può venire anche dopo
trent’anni. Si tratta di un problema ambientale e sociale, che colpisce soprattutto pazienti
che hanno lavorato nel settore dell’edilizia in
Svizzera negli anni ‘50 e ‘60: in quella nazione, si utilizzavano nei sottotetti pannelli di
amianto. Per gli altri però è difficile da individuare il tipo di esposizione: una volta ho avuto tra i miei pazienti persino un’insegnante, che
si era ammalata perché aveva lavorato in una
scuola i cui muri contenevano amianto”.
Le soluzioni che vengono proposte non sono
di tipo curativo, perché se la malattia viene scoperta tardi si può fare ben poco. “I malati conclude Serravezza- sono poco suscettibili di
trattamento, possono essere curati solo se si
riesce ad aggredire in tempo con una terapia
chirurgica. In molti casi, tuttavia, la malattia
si scopre a uno stadio avanzato e risulta fatale. Consiglio dei controlli periodici per chi
ha lavorato in ambienti a rischio; in Puglia comunque esiste un registro dei mesoteliomi per
stilare una statistica sui casi registrati. La no-
stra Regione, però, dovrebbe prendere esempio da quello che fanno da anni in Toscana e
si sta iniziando a fare in Piemonte: una grande azione di bonifica, per garantire la salute
delle popolazioni. Ci sono tante fabbriche o
opifici in zone centrali delle città coperti ancora da eternit”.
Angela Leucci
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19 marzo 2011
Informazione pubblicitaria
Bilancio positivo per il Villaggio
della Famiglia a Corigliano
Successo atteso e confermato della prima
delle quattro domeniche che il Comune di
Corigliano d’Otranto ha dedicato alle
famiglie. E già si pensa all’appuntamento
del 27 marzo e al tema dell’Unità nazionale
Il clima freddo e ventoso della scorsa domenica
27 febbraio non ha fermato l’inaugurazione del
Villaggio della Famiglia, l’iniziativa del Comune di
Corigliano d’Otranto che ha deciso di riservare
quattro domeniche alle famiglie attraverso feste
e balli a tema, il tutto nella splendida cornice del
Castello De’Monti. Il tema della prima giornata è
stato il Carnevale e, nonostante le basse temperature, la popolazione ha gremito piazza San
Nicola dove il “Ballo di Carnevale” (l’appuntamento
principale della prima giornata) ha accompagnato
le cinque serie di attività e laboratori che hanno
coinvolto soprattutto i bambini e che caratterizzeranno anche i prossimi appuntamenti.
Con La Fabbrica della Musica i ragazzi hanno la
possibilità di realizzare degli strumenti musicali
con materiale di risulta; L’Officina della Cucina riscopre invece la semplice e antica arte culinaria
che sfrutta semola di grano duro, sale e acqua;
In Fattoria è un appuntamento
ideato per valorizzare la tradizione
agricola locale attraverso le metodologie di produzione e trasformazione dei prodotti della terra; colori, sapori e luoghi di provenienza della frutta saranno i protagonisti de Il
Mondo della Frutta. Con le Mani è
infine il laboratorio di manipolazione per trasformare oggetti quotidiani
in piccole opere d’arte, che ha interessato soprattutto i bambini e che
ovviamente era centrato sul tema
del Carnevale.
L’idea del Villaggio della Famiglia ha però origine
da “La città dei tempi e degli orari”, un progetto
creato in collaborazione con l’associazione “Piccolo Principe Cresce” e con un finanziamento della Regione Puglia, e l’Amministrazione comunale ha puntato proprio sulle ‘domeniche familiari’
per raggiungerne gli obiettivi. Il progetto non è altro che una pianificazione dei servizi volta a conciliare i tempi di lavori e della vita familiare soprattutto delle mamme lavoratrici, garantendo così
loro il rispetto delle pari opportunità: i servizi prevedono il prolungamento dell’orario dell’asilo nido
fino alle 17, con apertura anche al sabato e possibilità di baby-sitting presso il nido o a domicilio;
ludoteche pomeridiane accessibili a prezzi vantaggiosi anche per i non residenti; il progetto
“Giocolandia”, agenzia educativa che si
pone l’obiettivo di eliminare le limitazioni
del gioco infantile, offrendo agli stessi
bambini spazi, materiali, nonché una guida all’interno degli stessi giochi e delle
esperienze che da essi traggono origine.
Sulla prima domenica familiare e su “La
città dei tempi e degli orari” è intervenuta il sindaco di Corigliano
d’Otranto, Ada Fiore (nella foto):
“Nonostante il freddo, la gente si è
riversata in piazza per dare avvio alla
prima domenica del Villaggio della
Famiglia. I bambini si sono divertiti, hanno partecipato ai laboratori,
alla festa del Carnevale e hanno molto apprezzato il giro col carretto, che
verrà riproposto anche nei prossimi
tre appuntamenti. Personalmente,
ho l’intenzione di insistere su queste domeniche
vissute in famiglia che racchiudono un’idea innovativa di turismo che ho definito ‘turismo di valori’. La partecipazione è stata comunque attiva
e posso dirmi soddisfatta di quanto raccolto, nonostante il clima non si possa dire fosse dalla nostra. È stata però anche una giornata che io definirei ‘di sperimentazione’. Ci ha dato dei preziosi
suggerimenti dal punto di vista logistico e organizzativo che verranno presi in considerazione già
per il prossimo appuntamento domenicale.
Riguardo a ‘La città dei tempi e degli orari’ -continua il primo cittadino di Corigliano- siamo stati
in grado di far partire subito tutti i servizi. Questo
per noi rappresentava l’obiettivo primario: offrire alle mamme maggiore libertà nell’organizzazione dei loro tempi. Nell’attuale momento di ristrettezze economiche, in cui è difficile gestire contemporaneamente più servizi, noi abbiamo fatto
una scelta importante, cioè sostenere i bisogni delle famiglie. L’asilo nido era il nostro punto di partenza ed è il servizio che ci ha dato maggiori soddisfazioni, ma tutti gli altri servizi hanno ricevuto numerose iscrizioni, soprattutto la ludoteca”.
Tutto è pronto però per i successivi tre appunta-
menti, soprattutto per il prossimo di domenica 27
marzo, la “Festa Tricolore”, organizzata per celebrare i 150 anni dell’Unità nazionale e dove i laboratori saranno affiancati da altri momenti ludici: “Oltre alle attività previste dal programma del
Villaggio della Famiglia, per questa occasione gli
ospiti potranno anche assistere all’arrivo dei Garibaldini e visitare le mostre a tema realizzate nel
castello.
Se la mattinata sarà dedicata ai laboratori, il pomeriggio sarà appannaggio della musica, con il
‘Ballo Tricolore’ e storiche musiche italiane. Non
mancheranno poi i ‘Menu a km 0’ offerti dai ristoranti convenzionati, un altro elemento fisso dell’intero programma. La soddisfazione di chi ha partecipato alla prima domenica e gli apprezzamenti
ricevuti dalle Amministrazioni dei Comuni limitrofi
alimentano poi la nostra fiducia sul positivo proseguo dell’iniziativa”.
Il 1° maggio poi sarà la volta della domenica dedicata al “Ballo di San Giorgio”, in cui si prevede
nel pomeriggio un raduno di auto storiche, mentre si giungerà a conclusione il 29 di maggio con
il tema della “Festa dei Fiori”. Questi ultimi due
appuntamenti mantengono, come si diceva, il programma generale composto dai laboratori e dal
“Menu a Km 0” e tutti i quattro balli a tema di ogni
singola giornata troveranno sfogo nella Sala Cavallerizza del Castello De’Monti.
Il significato di questa iniziativa? È espresso in maniera chiara nella presentazione del progetto, nella quale il sindaco Fiore spiega come il Villaggio
della Famiglia serva “per recuperare il semplice
‘stare insieme’ come pilastro della nuova famiglia.
Passeggiare, pranzare, giocare, imparare, ballare, parlare, comunicare… insieme. L’uno accanto all’altro. L’uno per l’altro”.
19 marzo 2011
PRIMO PIANO
7
Conad - E. Leclerc,
a rischio 60 posti di lavoro
Entro la fine del mese arriverà il verdetto finale, ma il colosso della grande distribuzione ha già annunciato
la messa in mobilità dei lavoratori del centro commerciale di Cavallino
“Un buon risultato perché a
Cavallino, con Conad - E. Leclerc, siamo riusciti, richiamandoci all’articolo n. 2.112 del
Codice Civile, a mantenere intatti
i diritti maturati dai lavoratori
con Carrefour”. Parole rassicuranti quelle pronunciate dalla segretaria della Filcams-Cgil di
Lecce Valentina Fragassi nel
“lontano” ottobre 2009. Il passaggio fra i due colossi della grande distribuzione (in quel caso da
Carrefour all’E. Leclerc) fece
inizialmente temere il peggio
per i dipendenti. Poi, nei fatti, la
transizione fu ‘indolore’. Dopo
mesi di guerra, in cui le organizzazioni sindacali chiedevano
a gran voce garanzie, arrivò il sereno e le nubi
furono cacciate via.
Passato remoto, alla luce di quanto oggi sta
per accadere. Marzo è prossimo alla fine e proprio in questi giorni si deciderà sulla sorte di
una sessantina di dipendenti a rischio licenziamento, dei 195 assunti due anni fa. Sono
state diverse le negoziazioni intavolate, quasi reali i margini di trattativa. Eppure, quel milione e mezzo di euro di perdita l’anno, calcolato, ha gravato talmente tanto che man
mano è maturata nei vertici aziendali la scelta di alleggerire il personale del centro commerciale, approdato nel Salento con i migliori
auspici. Dopo il susseguirsi di voci, la conferma
è arrivata qualche tempo fa direttamente dal
primo cittadino del comune salentino, Michele
Lombardi, in sede di confronto aziendale. Lo
stesso sindaco a favore delle aperture perenni, domenicali e festive in testa, “perché così
l’economia gira”.
Per nulla intimoriti, in quell’occasione, i sindacati hanno lanciato una serie di contro-proposte, rispetto alle esigenze di licenziamento
del gruppo Conad - E. Leclerc, in primis i contratti di solidarietà. Due anni, e nulla di diverso. Corsi e ricorsi storici nell’economia di
una provincia che, purtroppo, non riesce a
dare risposte in termini di numeri ed entrate.
Carrelli che si aggirano anche numerosi nei
corridoi dei centri commerciali, ma che, a osservarli bene, sono pressoché vuoti. Il racconto
di un popolo, quello salentino, che accorre folto per negozi e vetrine, anche di domenica: un
modo per sognare e svagarsi, non di certo per
comprare.
I trend di crescita dei megacentri, oggi dicono i dossier, non
sono positivi. Ma non lo erano
anche due e cinque anni fa. Soltanto nel primo anno di attività,
l’E. Leclerc, secondo quanto riferito dai rappresentanti dell’azienda, ha pareggiato i conti in
termini di fatturato. In seguito,
ha avuto inizio il tracollo economico. E i sessanta licenziamenti, potrebbero essere la punta di un iceberg: l’azienda potrebbe addirittura decidere di
chiudere baracca e cedere il
ramo, da quanto emerso nell’ultimo tavolo di confronto.
Dipenderà tutto da quanto si
protrarrà il segno negativo nelle entrate del centro commerciale. La volontà del colosso, allo stato attuale e fino a prova contraria, sembra essere quella di restare
in piedi, operando una prima sforbiciata al personale e tenendo in forza un organico di circa 130 persone.
Il dito nella piaga della disoccupazione nel Salento continua così a mietere vittime e timori. Terra non dimenticata dalla congiuntura
economica sfavorevole, che attacca indifferentemente forestieri e conterranei. Terra in cui
investire diventa sempre più difficile, anche per
giganti dell’economia mondiale ed europea costretti, dopo un periodo di prova, a fare le valigie e cambiare destinazione. E l’amarezza di
un abbandono si fa ancora più forte se, a lasciarci, sono anche i posti di lavoro.
Barbara Politi
Sanità
esuberante
La carenza di infermieri al
“Vito Fazzi” è, secondo il direttore
sanitario della Asl Lecce, un falso
problema perché i dati parlano un
eccesso di personale. C’è invece la
necessità
di
una
migliore
organizzazione dei compiti
Mancano infermieri al “Vito Fazzi” di Lecce? Dopo le notizie diffuse nei
giorni scorsi che lamentavano la
lo scarso numero di paramedici
nella principale struttura leccese, l’allarme viene ridimensionato
anche se non trascurato da parte della direzione sanitaria. Il problema, secondo il direttore Franco Sanapo (nella foto), non è la
quantità di addetti ma la cattiva
distribuzione degli stessi assegnati secondo criteri che non rispondono alle esigenze operative delle varie unità. Il paradosso è che
l’Azienda Sanitaria Locale nei giorni passati ha dichiarato che il personale paramedico
è eccedente di oltre 192 operatori. Per assecondare le necessità operative riguardanti 653 posti letto dell’ospedale di Lecce sarebbero indispensabili 620 infermieri, mentre la momento al
“Vito Fazzi” sono impiegate
812 unità. L’esubero di dipendenti è confermato anche seguendo il rapporto Ceis-Sanità
del 2008, che basandosi sui dati Istat del
2006, indica una media nazionale di 1,11 infermieri per ogni posto letto. Così al “Vito
Fazzi” gli infermieri da impiegare dovrebbero
essere al massimo 725.
Il problema quindi risiede nella cattiva distribuzione delle unità lavorative. In altre parole, il personale infermieristico, seppur in eccesso, è organizzato in maniera non rispondente alle esigenze operative. “Sono molti gli
infermieri -dichiara Sanapo- che preferiscono prestare servizio in quelle unità dove i turni di lavoro di otto ore non sono massacranti:
parliamo dei reparti di Otorino, Endocrinologia, Malattie infettive evitando di assistere, ad esempio, un paziente di unità intensi-
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ÅÜÉ=ëÅçíí~
In virtù delle recenti sentenze della
Corte Costituzionale, i precari della
Asl Lecce continuano a chiedere
alla Regione Puglia di avviare il
processo di internalizzazione
Continua la protesta dei lavoratori della Asl attraverso iniziative di forte impatto, una protesta che
a Lecce ha riguardato una sessantina di lavoratori, uomini e donne, saliti sul tetto della direzione generale della Asl per gridare tutto il loro disagio. L’internalizzazione nel nostro territorio riguarderebbe
680 lavoratori, mentre il conto complessivo parla
di circa 5mila lavoratori in tutta la Puglia. Sono rimasti per circa due ore sul tetto per protestare i precari che occupano la sala conferenze al primo piano della palazzina sede dell’Azienda Sanitaria.
L’internalizzazione, avviata dalla Regione Puglia lo
scorso anno, è stata bloccata a causa della controversia tra la Regione e il Governo sull’approvazione del Piano regionale di rientro dal deficit sanitario. I lavoratori chiedono di fare presto anche
in virtù della sentenza del Consiglio di Stato che
di fatto sancisce la legittimità del procedimento di
internalizzazione già adottato dalla Asl di Foggia.
“Siamo più arrabbiati di prima -ha dichiarato Mirko Moscaggiuri della Cgil- perché, dietro le mancate internalizzazioni, c’è solo una negligenza politica”. Sulla stessa linea Gianni Palazzo, segretario Usb-Rdb : “La Consulta non ha mai bocciato il
processo di internalizzazione, al contrario ha stabilito l’obbligo di applicazione della clausola sociale
nel passaggio dei lavoratori da una ditta all’altra,
che sia questa una società esterna o in house”. Una
altro punto a favore dei lavoratori la pronuncia emessa dal Consiglio di Stato che ha accolto il ricorso
presentato dall’Azienda Sanitaria di Foggia e dalla sua società in house contro il giudizio del Tar, di
fatto legittimando il passaggio del personale addetto ai servizi di pulizia, portierato e ausiliariato.
ve che hanno bisogno di assistenza 24 ore su
24”. A questo tocca aggiungere i molteplici
casi particolari che riguardano lo status di lavoratori: “Alcuni infermieri godono di esenzione dal fare sforzi -continua Franco Sanapo-, altri hanno fatto domanda e hanno ottenuto tre giorni di permesso al mese per assistere i familiari (ex legge 104). Alcuni reparti,
uomini e donne, sono dislocati su un unico
piano e quindi con lo stesso numero di infermieri è più facile svolgere il lavoro. Altre
unità devono affrontare problemi logistici più
complessi”.
Una ricostruzione che però non soddisfa il
consigliere regionale del Pdl, Roberto Marti: “Sanapo è il direttore sanitario quindi rientrerebbe nei suoi diritti e nei suoi doveri disporre una migliore organizzazione del personale, quindi anche degli infermieri. Peraltro Sanapo non ignora che al nosocomio leccese, come in tutti i grandi ospedali, non c’è
da garantire solo l’assistenza ai pazienti ricoverati, ma anche quella negli ambulatori e
in tutti gli altri servizi. Ci sono reparti in cui
due o tre fanno il lavoro di dieci e se non c’è
organizzazione nei turni del personale è
perché nessuno li organizza”.
LECCE
19 marzo 2011
8
Lavori in corso in città
Ben cinque i cantieri aperti nel centro di Lecce, fra rondò in costruzione, scavi
archeologici e pulizia delle strade. E dallo scorso lunedì, nuovamente chiuso il
sottopasso di viale Leopardi
Che il traffico in città in questi giorni sia congestionato, è un dato di
fatto. Sono ben cinque i cantieri
che, in diverse zone di Lecce, hanno cancellato centinaia di parcheggi e chiuso alle auto l’accesso
nelle strade. Novità degli ultimi
giorni, infatti, è la nuova chiusura
del sottopasso di viale Leopardi, necessaria alla pulizia della spazzatura
che ostruiva i canali della condotta stradale, così come chiarito dall’assessore al Traffico e alla Mobilità Giuseppe Ripa, firmatario del-
l’ordinanza. Da lunedì scorso, e per
sette giorni, il sottopassaggio delle polemiche (la sua apertura fu tardiva rispetto alle aspettative) resterà
chiuso. Un piccolo sacrificio è stato chiesto dall’amministratore comunale: “Se vogliamo che la città
cambi in meglio”, ha detto Ripa, rivolgendosi a tutti i leccesi. Lecce
come un cantiere a cielo aperto,
dunque. A partire dalla realizzazione del rondò in piazza Garibaldi, vicino a viale De Pietro e dagli
scavi archeologici di piazza Tito
Schipa; per continuare con i lavori di ammodernamento del bagno
pubblico su viale Marconi e il basolato nella centralissima via Trinchese; per finire, inoltre, con la chiusura di via Ascanio Grandi, per i lavori alla condotta. Strisce blu, in
tutte queste zone, praticamente
annullate. Sono centinaia, come
detto, i parcheggi inagibili in questi giorni, proprio a causa dei lavori
che, nonostante siano ben visibili,
non fermano gli automobilisti in arrivo in queste arterie. Anche perché,
è bene specificarlo, le zone in questione sono più che centrali. Un
esempio tangibile di traffico in tilt,
soprattutto nelle ore di punta, è
proprio l’anello che comprende
via Cavallotti e via XXV Luglio. Il
suggerimento dell’assessore al Traffico (che, a dire la verità, dispensa
in ogni occasione utile, come nel
caso dei grandi eventi che vedono
protagonista la città) è quello di evitare le arterie centrali, soprattutto
nel caso di lavori, e di utilizzare le
tangenziali. “È un fatto di mentalità, la tangenziale a Lecce è poco
utilizzata”, ha più volte commentato Giuseppe Ripa. La tangenziale, infatti, decongestionerebbe il
flusso veicolare. L’utilizzo della
circonvallazione cittadina, al contrario, è diffuso tra gli automobilisti ma anche in questo caso il pericolo di restarvi intrappolati, soprattutto a metà mattinata e nelle
ore centrali del pomeriggio, non è
remoto. I disagi sono diversi, insomma, ma è giusto sopportarli, per
il bene generale della città. Basti
pensare che il rondò di piazza Ga-
ribaldi renderà regolare e ordinato
il flusso veicolare che, in precedenza, non ha mancato di registrare
scontri e tamponamenti. C’è anche
l’incolumità dei cittadini, infatti:
“Questi lavori sono a favore della
cittadinanza tutta -ha aggiunto
Ripa-; stesso discorso per il sottovia di viale Leopardi, dove i sacchi
di spazzatura non si contano e
ostruiscono talmente tanto le condotte che il c’è il rischio di allagamento”. Uomo avvisato mezzo
salvato, dice un noto detto: transitare in centro, a bordo della propria
auto, non è certo una passeggiata.
Armati di buona pazienza, si può
anche tentare la sorte, magari soltanto in casi urgenti e necessari,
consapevoli di poter accumulare
trenta minuti di ritardo rispetto all’orario previsto, e non soltanto per
il traffico bloccato ma anche per la
ricerca spasmodica di un parcheggio per l’auto. Diversamente, è
meglio tenersi alla larga. E, chissà,
utilizzando la tangenziale, probabilmente, la meta sembrerà più vicina.
(B.P.)
LECCE
19 marzo 2011
In arrivo nuove regole
per gli artisti di strada
9
fä=îá~ÖÖáç=Åêçã~íáÅç=
Çá=`~êäç=`ÉÖç=îÉêëç=pìÇ=
Cantastorie, giocolieri e suonatori dovranno essere diligenti: con il nuovo regolamento
comunale i creativi della strada sono obbligati a non esagerare con i decibel e la sporcizia
Una mostra a San Francesco della Scarpa racconta
l’esperienza pittorica dell’artista di origine veneta,
innamorato della luce di Otranto
Tempi duri per i creativi girovaghi,
chiamati a rispettare il “Regolamento comunale per le espressioni artistiche in strada” che, approvato in Commissione Cultura
e pronto ad approdare in Consiglio, detterà regole e divieti per
una pacifica convivenza tra artisti e residenti leccesi. Già redatto
qualche anno fa, il regolamento è stato perfezionato e, dopo il passaggio
in aula consiliare, sarà
operativo. Suonatori,
cantastorie, giocolieri,
clown, burattinai, trampolieri, mimi e, addirittura, contorsionisti, sono
avvisati: i limiti del documento sono ben precisi e dovranno essere rispettati. Pena, sanzioni
amministrative che vanno
dai 50 ai 500 euro.
“Fermo restando che la
città di Lecce riconosce
l’arte di strada e ne promuove l’ospitalità sul territorio cittadino -recita
il regolamento- vengono
stabilite le condizioni da
osservare nell’esercizio
dell’attività, affinché la
stessa, pur svolgendosi il
più possibile senza coercizioni, risulti compatibile con l’ordine e la quie-
Una finestra sulla
linea dell’orizzonte fra mare e cielo, fra Est e Ovest,
a Otranto. L’esperienza pittorica di
Carlo Cego, veneto di nascita, trapiantato a Milano
ma rapito dalla
luce di Puglia, si
dipana in una
Otranto, di circa
venticinque anni
fa, crocevia di
amici, intellettuali e artisti. Il luogo
più ad Est della
nostra regione,
“assediato” dalla prima luce del mattino,
gli suggerisce “infinite”, sovrapposte stesure di colore, in composizioni minimali.
Lo si ricorda oggi con una mostra, a cura
di Michele Afferri e Marinilde Giannandrea,
allestita nel complesso di San Francesco
della Scarpa a Lecce.
La formazione di Cego avviene a Roma,
tra la fine degli anni Cinquanta e i primi
dei Sessanta, in un contrapporsi di gruppi artistici che coniugano impegno sociale
e ideologico con astrattismo e sperimentazione. E proprio sul solco di un linguaggio minimale e di una ricerca geometrica e cromatica, che si inserisce il percorso di Cego, assistente di Gastone Novelli al Liceo Artistico di Brera a Milano. L’incontro con il Sud gli consegna lo spazio
infinito dell’orizzonte e l’energia di una luce
diffusa, che esalta i colori della sua ta-
te pubblica”. Precisando che non
sono contemplate dal documento
le esposizioni dei cosiddetti “artisti
d’ingegno”, che dovranno fare
riferimento ad altre norme, artista
di strada è ritenuto chi dà luogo
ad attività estemporanee e occasionali. Fondamentale, sarà rispettare i limiti per le emissioni so-
nore, consentite dalle 9 alle 14 e
dalle 17 alle 24, dal lunedì alla domenica. Chi fa della musica il pilastro della propria performance,
non dovrà esagerare con i decibel
e non potrà sostare nello stesso
luogo per più di due ore, allontanandosi dal punto di almeno trenta metri. Lo spazio riservato all’esibizione, inoltre, non
potrà superare i due metri quadrati e la permanenza nella stessa area
sarà concessa nel limite di
tre giorni. Gli impianti
d’amplificazione saranno assolutamente vietati.
Nessuno spettacolo sarà
consentito in piazza S.
Oronzo e attorno all’anfiteatro, all’interno dell’ex
convento dei Teatini, nella Villa comunale e da
Corte dei Cicala fino all’incrocio tra via Vittorio
Emanuele e Arcivescovo
Petronelli, se incompatibile con manifestazioni
organizzate dall’Amministrazione comunale.
Un vero e proprio richiamo all’ordine: dopo le
esibizioni, gli artisti di
strada dovranno assicurare anche il decoro dello spazio occupato.
(B.P.)
volozza. Queste scoperte coincidono
con gli incontri con
gli amici Vanni
Scheiwiller e sua
moglie Alina Kalczynska, Guido Ballo, Dadmaino, Carlo
Berté, Antonio Trotta,
Franco Vaccari, Umberto Riva, che si
sono ritrovati in questo lembo di terra ad
est, richiamati dall’artista milanese Vittorio Matino, fra tutti sicuramente il più
innamorato di Otranto.
La pittura di Carlo Cego si alimenta così
di una forza evocatrice e di un contenuto lirico, che alcuni luoghi hanno come intrinseca espressione della propria storia.
Un’ overdose di colore e luce che accoglie
la geometria delle tele, seriali, reiterate
come nelle teorie di santi bizantini. Profondi “blu notte” che rimandano a fiabeschi cieli orientali e fasci di luce, che come
strisce di arcobaleno, fendono il bianco assoluto del quadro. Sono stesure ampie,
scandite da un lento tempo meridiano, che
si contrappone ad un vorticismo cromatico della contemporanea avanguardia oltreoceano. La pittura per Cego è la forma
stessa della luce, che fa brillare quel mare
d’Otranto che strizza l’occhio all’Oriente.
La mostra resterà aperta sino al 27 marzo; per informazioni: 0832.307415.
Antonella Lippo
MAGLIE
19 marzo 2011
Maglie diventa “città d'arte”
a~=jáääÉ=~=ìå~Á=Ççåå~
Il 25 marzo si svolgerà un’iniziativa promossa dalla
Commissione provinciale per le Pari Opportunità, per
parlare di donne e di Unità d’Italia
La Giunta comunale ha proposto il
riconoscimento per la città che vanta una
storia e una cultura importanti per territorio
Una cultura da città d’arte. Parte
da questo assunto la richiesta da
parte della Giunta comunale che
ha richiesto per Maglie la dignità
di “città d’arte”, un titolo che viene dato a luoghi riconosciuti per
la loro portata storica e artistica,
dopo aver presentato un dossier
che racchiude le motivazioni, per
cui una città possa guadagnarsi un
simile titolo. Secondo gli amministratori magliesi, la città possiede
queste caratteristiche, che le consentiranno di entrare in dei percorsi turistici e commerciali che valorizzeranno le peculiarità e porteranno una nuova spinta all’economia dell’entroterra.
“Mi sembra il giusto riconoscimento -spiega il primo cittadino
Antonio Fitto (nella foto)- per la
nostra storia e per i nostri monumenti. Abbiamo fatto questa richiesta con la consapevolezza che
un simile riconoscimento rafforzi
le nostre peculiarità nel turismo
dell’entroterra e porti degli ulteriori
vantaggi legati a una legislazione
particolare”. Una città d’arte ha la
possibilità di accedere a diversi
sovvenzionamenti per il recupero,
il mantenimento e la valorizzazione dei suoi beni culturali. Che
a Maglie non mancano: dalle antiche chiese della Presentazione del
Signore, della Madonna delle Grazie, della Madonna della Scala e
della Madonna Addolorata, esem-
10
pi superbi di barocco leccese,
agli antichi palazzi del centro
storico, tra cui
vale la pena ricordare palazzo
Capece e palazzo Garzia, con la
celebre piccionaia, in cui si
nascondevano i
cosiddetti “spioni”, che si occupavano di tutto
ciò che avveniva
nell’allora piazza Municipio.
“Da anni ci stiamo muovendo infatti -chiosa il primo cittadino- per
la promozione del territorio e si
tratterebbe di un suggello”. Alcuni eventi puntano a implementare
il turismo culturale della città,
dalla Settimana della Cultura
Scientifica, alla rassegna teatrale
estiva Chiari di Luna, all’ormai celeberrimo Mercatino del Gusto.
Per non scordare i personaggi illustri che Maglie ha avuto tra i
propri concittadini: dalla scrittrice Maria Corti che fu cittadina
onoraria, all’ispanista di fama internazionale Oreste Macrì, allo
scrittore Salvatore Toma pubblicato postumo da Einaudi, fino al
giornalista e scrittore Aldo De
Jaco, al paletnologo Decio De
Lorentiis.
(A.Leu.)
Si intitola “Donne Italia dalle radici ai frutti. 1861-2011” il progetto
promosso dalla Commissione provinciale per le Pari Opportunità, per
coniugare le celebrazioni dei 150
anni dell’Unità nazionale alle tematiche femminili. L’iniziativa si articolerà in tre incontri, che scandiranno tre periodi storici molto differenti, e il primo si terrà a Maglie
il prossimo 25 marzo presso l’auditorium “Giovanni Cezzi” alle 18.
L’incontro, dal titolo “Da Mille a
Una”, riguarderà il periodo storico
che va dal 1861 al 1914. “Il titolo
dell’evento -spiega la presidente della Commissione, Maria Teresa Maglio- si presta, a nostro avviso, a molteplici interpretazioni e lasciamo a
ciascuno la libertà di riflettere e di
dare come meglio si crede, e per ciò
che sente, un proprio significato, sottolineando in quella unicità la diversa
identità femminile che ha caratterizzato la donna di ieri, identifica
quella di oggi, e proietta quella di domani”. Gli altri eventi si intitoleranno
“Donne in Arme” e riguarderanno
gli anni dal 1915 al 1948 e “Se non
noi chi?” è tratterà dal 1949 ai giorni nostri.
“Filo conduttore -continua la Maglio- dei tre eventi saranno le donne,
quelle donne che nell’ambito del territorio salentino, con modi differenti,
ma con uguale incisività e determinazione, sono riuscite, attraverso
azioni singole e collettive, alcune in
modo latente, altre in modo manifesto, a contribuire a quel processo
di trasformazione positiva e di crescita costruttiva fondamentale per la
storia patria e determinante per il
Sud”. Nell’incontro di Maglie, accanto a uno spaccato storico delle
donne del tempo presentato dalla docente dell’Università del Salento Rosanna Basso, si procederà attraverso segmenti artistico-culturali con un
documentario di Elio Scarciglia sulla gallipolina eroina del Risorgimento Antonietta De Pace e la declamazione, a cura di Adele Maruccio, di un’ode scritta dal poeta Augusto Chiesa su Francesca Capece in
occasione dell’inaugurazione in Maglie del monumento a lei dedicato. Si
esibiranno inoltre il soprano Maria
Luisa Lattante e il pianista Francesco Negro. Le conclusioni sono affidate al ministro per i Rapporti con
le Regioni Raffaele Fitto. (A.Leu.)
Informazione pubblicitaria
Araknos: dove la cena diventa convivio
La birrosteria, con sede a Maglie e Aradeo, è basata su una semplice ricetta: buona tavola, buona compagnia e tanti spettacoli live
C’è un luogo dove il cibo diventa nutrimento per il buonumore.
Anzi, ce ne sono due di luoghi. Sono le birrosterie Araknos di
Aradeo e Maglie, dove l’enogastronomia si mescola con lo stare insieme, con l’esperienza di un convivio come la salentinità insegna. Da sempre infatti il Salento, crocevia di popoli
e culture differenti, ha sviluppato il senso dell’ospitalità, del
mutualismo conviviale che si esplica in forme artistiche come
possono essere la musica e il cabaret, ma in senso lato è anche la cucina. Il convivio è una formula antichissima dello stare insieme, inventata da greci e romani, allo scopo di parlare di argomenti dotti o faceti di fronte a un buon piatto: il convivio giunge fino a noi cambiando talvolta radicalmente forma.
Il convivio diviene così l’escamotage per riposarsi dopo una lunga giornata lavoro e passare del tempo di qualità con gli amici, qualità che da Araknos passa anche e soprattutto
dalla cucina. La cucina di Araknos, infatti, vanta un ricco menu che offre i piatti più disparati, da quelli tipici della tradizione salentina
alle ottime e prelibate pizze cucinate sapientemente al forno a legna. La vera specialità sono le orecchiette “terra & fumo”, ma
il gusto di Araknos è tutto nei particolari, come
in certi condimenti che è possibile trovare solo qui, dove la
cucina diventa mescolarsi di sapori, odori e cultura. Oltre a
una ricca carta esclusiva di birre e oltre cento etichette dei
migliori vini nazionali: la nostra cultura
è basata in gran parte sul vino e questo ci fa comprendere come sia un elemento importantissimo per il convivio
stesso, per il gusto e l’allegria che viene naturalmente provocata.
Tra una fetta di pizza, un’ottima frittura
e un bicchiere di buon vino, si completa la parabola dello stare insieme, attraverso una ricca offerta live. Che questo mese si concentra sul cabaret: si esibiranno i comici Andrea Baccassino (il 18 marzo), Piero Ciak-
ky (il 25 marzo) e i MalfAttori (il 1° aprile). Spettacoli di qualità che attestano una comicità fatta di cose quotidiane e divertenti, che non sono, come spesso accade, volgari. I live sono
frutto di un’attenzione che Araknos presta all’intrattenimento locale e non, dal teatro alla ricerca della sonorità. Ogni lunedì, infatti, è di scena la musica salentina live, che serve
anche a “spiegare” il nome del locale. Araknos, in greco, è infatti una parola che indica un ragno particolare per la nostra
tradizione culturale, la tarantola o taranta, il cui morso evoca una potente trance che colpiva le donne, le quali a loro volta, venivano fatte danzare al suono del tamburello, finché il
veleno del ragno non avesse fatto il suo decorso: la taranta
rappresenta in toto uno dei simboli della nostra tradizione culturale tout court. Come la musica diventa così una componente
fondamentale della cultura, allo stesso modo entra di diritto
nell’intrattenimento, facendo diventare la pizzica non solo medicina per la trance, ma anche musica di corteggiamento, lotta, e infine divertimento per tutti. Perché Araknos si pone come
un luogo dedicato agli amici, alla famiglia, allo stare insieme
intorno a un tavolo, gustando delizie di ogni genere. Infine,
Araknos dispone anche di un suggestivo spazio all’aperto, dove
poter stare durante la nostra infinita bella stagione, che a queste latitudini dura fortunatamente diversi mesi.
Araknos - Maglie
Via Ospedale,70
Cell. 328.3081920
Araknos - Aradeo
via Bosco, 148 (ang. via Grandi)
Cell. 335.8438990
19 marzo 2011
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19 marzo 2011
TRICASE | POGGIARDO
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“L’Italiauna” in mostra
Un binomio perfetto tra un tricasino e un trentino, che con oggetti d’epoca e documenti
inediti raccontano con una mostra la vita e le gesta dei protagonisti del Risorgimento
TRICASE Una pregevole mostra, tutta da visitare, è allestita dal 17 al 27
marzo presso l’Auditorium comunale “L’Orologio” di Corsano.
L’esposizione storica si sarebbe dovuta tenere nel Comune di Tricase,
ma a causa dell’indisponibilità di locali idonei da parte dell’Amministrazione comunale è stata dirottata dall’organizzatore del museo storico “ Arte in” nel Comune di Corsano. La collezione privata inedita
appartenente a Donato Antonaci
Dell’Abate di Tricase, direttore della mostra insieme a
Gianni Parolin,
comprende documenti e testi del Codice napoleonico del
1805, una raccolta
di leggi del Regno
delle Due Sicilie del
1806, il Codice di
luogotenenza delle
Province napoletane
del 1861 ed infine
tutta la normativa
civile del 1865. Un
altro settore della
mostra è dedicato
agli editti, lettere
private con firme
autografe di Giuseppe Garibaldi, Giuseppe Mazzini,
Aurelio Saffi, Benedetto Cairoli,
Francesco Crispi, Quintino Sella,
Francesco Domenico Guerrazzi e Alfonso La Marmora. Troviamo anche un documento della nascente Repubblica romana, che autorizza a
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ëìç=çêÖçÖäáç=å~òáçå~äÉ
Musica e letteratura nel programma dei festeggiamenti per la
celebrazione del 150 anniversario dell’Unità d’Italia
stampare buoni del
tesoro di 24 baiocchi l’uno per l’ammontare massimo
di 200mila scudi,
firmato dai triumviri
Giuseppe Mazzini
e Carlo Armellini.
Fanno bella mostra
anche stampe fotografiche originali all’albumina dei personaggi del Risorgimento, quotidiani dell’epoca, giornali satirici (1849-1860), incisioni
che raffigurano Garibaldi e i suoi
prodi nelle varie battaglie. Ancora
medaglie commemorative e all’onore
a partire da Napoleone I sino al Risorgimento, oggetti e accessori del-
la divisa della Guardia nazionale.
Da ammirare anche ceramiche
d’epoca che raffigurano gli uomini
le gesta eroiche del tempo. La storia del francobollo, l’omaggio al tricolore con esposizione di bandiere
del tempo, riviste e documentazioni varie con particolare riferimento
all’istruzione scolastica e alla tecnologia del periodo. “È una mostra
-spiega il direttore Donato Antonaci Dell’Abate- che rappresenta gli
sforzi che in questi anni sono stati
profusi per recuperare pezzi sconosciuti che hanno fatto la storia
d’Italia e che per dieci giorni saranno messi in luce”. Orari della mostra: dalle 9 alle 12.30 e dalle 16 alle
21.
Giovanni Nuzzo
POGGIARDO Il momento istituzionale più
importante dell’anno è già giunto. Dalle Alpi
alla Sicilia, tutti i Comuni d’Italia daranno
il via giovedì 17 marzo alle celebrazione dei
150 anni dell’Unità nazionale. Il Comune
di Poggiardo non poteva certo essere da
meno, visto anche l’attenzione che ha riservato nei mesi scorsi a questo appuntamento: nello scorso novembre, l’Amministrazione comunale ha organizzato l’inaugurazione del monumento dei caduti in
guerra e la presentazione del libro Quell’amara Unità d’Italia della professoressa
Dora Liguori, mentre di recente sono stati
esposti dei festoni tricolore nel centro cittadino.
Da giovedì la città entrerà in piena atmosfera patriottica: le celebrazioni inizieranno di prima mattina con un concerto bandistico per le strade di Poggiardo e Vaste,
che si sposterà in piazza Umberto I; lo stesso giorno comincerà anche la diffusione
quotidiana dell’Inno di Mameli e di brani
musicali tratti da opere liriche italiane su
temi risorgimentali. Su tutto il territorio comunale, poi, sono stati apposti dei cartel-
li contenenti alcuni testi estrapolati da opere di autori e artisti che hanno legato il proprio nome al Risorgimento e all’Unità
d’Italia. I festeggiamenti termineranno il
prossimo 24 marzo alle 19 presso il Palazzo
della Cultura che ospiterà la conferenzaspettacolo “L’idea di Italia nella letteratura - da Dante a Pasolini”, a cura dell’Associazione Regionale Pugliesi di Milano.
“L’idea centrale di tutto il programma -spiega il sindaco di Poggiardo, Silvio Astore- è
di offrire momenti di riflessione evitando il
più possibile la ritualità e la commemorazione fine a se stessa, celebrando l’Italia e
la sua Unità attraverso la valorizzazione di
ciò che più di qualsiasi altra cosa, prima ancora di divenire nazione, ne ha plasmato
l’identità, la sua cultura. Ciò in coerenza, non
solo con l’essenza stessa della celebrazione
nazionale, ma anche con le finalità e gli
obiettivi perseguiti dall’Amministrazione
comunale negli ultimi anni, fortemente tesi
alla valorizzazione e alla promozione del patrimonio storico, artistico e culturale di Poggiardo e Vaste come fattore identitario”.
Alessandro Chizzini
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19 marzo 2011
CASARANO | GALATINA
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Nuova vita in città con la
“Rigenerazione urbana”
Con un milione e 250mila euro (un milione dei quali finanziato dalla Regione) Palazzo dei
Domenicani provvederà al recupero di Palazzo D’Elia e di piazza Garibaldi
CASARANO Con la firma del disciplinare che regola i rapporti tra
Comune e Regione per l’attuazione degli interventi che daranno un
nuovo volto al centro cittadino, è
partita la fase operativa di “Rigenerazione Urbana”. Coinvolti nel
progetto sono angoli e palazzi della città, che presto saranno interessati da lavori di ristrutturazione
e di new look. Spesa prevista 1 milione e 250mila euro, dei quali solo
250mila euro sono a carico delle
casse comunali. Nel progetto
sono previsti il recupero
del primo piano di Palazzo D’Elia, il consolidamento della fondazione e della copertura
ed il restauro della facciata dello stesso immobili, e la asolatura,
con relativa posa dei sottoservizi, di piazza Garibaldi. I lavori partiranno entro il
prossimo inverno, per poi concludersi in un anno.
“Mi piace ricordare -spiega il sindaco Ivan De Masi (nella foto)come siano stati gli stessi cittadini,
nel corso di un apposito incontro,
a segnalare la necessità del recupero
di piazza Garibaldi e soprattutto di
Palazzo D’Elia, un vero e proprio
gioiello architettonico, che diventerà
un contenitore culturale. La sistemazione della piazza, poi, con-
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áä=cÉëíáî~ä=ÇÉää~=`ìäíìê~
La città celebra l’anniversario dell’Unità d’Italia con una
grande manifestazione presso il Quartiere fieristico in
programma dal 17 al 19 marzo
sentirà di connettere
Palazzo D’Elia alla parte del centro antico già oggetto di recupero, come piazza San Giovanni, Borgo Terra e Palazzo De Lorenzi. Questi ultimi
sono stati rimessi a nuovo grazie
agli interventi privati, proprio all’insegna di quella ormai necessaria sinergia tra pubblico e privato.
Mi piace ricordare, infine, come la
rimozione delle barriere architettoniche renderà il palazzo accessibile ai portatori di disabilità fisiche
con problemi di deambulazione.
Non si tratta, in questo caso, di un
semplice intervento atto a rispettare
quanto stabilito dalle norme in
materia, ma di una vera e propria
operazione culturale, poiché la rimozione delle barriere, tanto fisiche
quanto mentali, è propedeutica all’esercizio effettivo del diritto di cittadinanza da parte di ogni singolo
cittadino. Il recupero del cinquecentesco Palazzo D’Elia -conclude
De Masi- sarà il primo degli interventi volti al recupero del patrimonio storico-culturale della città
di Casarano, in una prospettiva non
fine a se stessa, ma tesa a fare dei
beni artistici e culturali un volano
di sviluppo”.
Daniele Greco
GALATINA L’Unità d’Italia? La si celebra
con il Festival della Cultura dal 17 al 19 marzo. E non solo. Infatti anche l’Amministrazione comunale ha previsto una serie di iniziative tra cui il patrocinio al Festival e un
Consiglio comunale monotematico mercoledì alle 16.30. L’Ente Fiera si infiocchetta
di tricolore per “Homo Italicus. Storie, miti
e pensieri di 150 anni”. Nomi altisonanti
sbarcheranno nel contenitore culturale voluto dal presidente dell’Ente Fiera, Gianni
Scognamillo, che ha delegato, all’organizzazione dell’evento, l’associazione “Festival
della Cultura” già attiva nella rassegna di Editori e Autori, Città del Libro a Campi Salentina. I patrocini sono di tutto rispetto: dal
Ministro della Gioventù, alla Regione Puglia,
alla Provincia di Lecce, all’Università del Salento, oltre ovviamente allo stesso Comune di Galatina. Il taglio del nastro è previsto per il pomeriggio del 17 e gli ospiti sono
di primo piano, nel bene e nel male. Si apre
con Boris Biancheri e il suo Elogio del Silenzio. Tante le tematiche affrontate. L’Italia
è un paese per donne? A rispondere al quesito saranno Anna Maria Bernini, Ritanna Armeni, Assunta Almirante, Rosa Calipari, Antonella Martinelli. Non manca Luciano
Moggi per la sezione “Protagonisti del nostro tempo”.
Per un excursus sulla Storia d’Italia ci saranno: Piero Sansonetti, Giorgio Straquadanio, Maurizio Lupi, Nicola La Torre e Luca
Salerno. L’Italia che verrà è tutta per Rosario Giorgio Costa, Maurizio Scelli, Lorenzo Ria,
Domenico Laforgia e Massimo Como. E poi
Oliviero Beha, Cinzia Tani, Sandro Mazzola,
Maria Rita Parsi, Enrico Ruggeri, Paolo Cirino Pomicino, Gennaro Acquaviva, Clemente
Mastella ed Enzo Carra. Costo dell’evento?
50mila euro, a cui il Comune, notoriamente in tempo di vacche magre, contribuisce
con l’obolo di mille e 200 euro. Il Dipartimento della Gioventù della Presidenza del
Consiglio metterà a disposizione non più di
30mila euro. Il resto? Sponsor ed espositori.
Maddalena Mongiò
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www.belpaeseweb.it
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19 marzo 2011
Per segnalazioni:
REDAZIONE DI BELPAESE
via Gallipoli, 98 - 73024 Maglie.Le
Tel./Fax: 0836.426350
e-mail: [email protected]
spettacolo
a cura di Daniele Greco
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A partire dal 26 marzo le Officine Cantelmo di Lecce ospiteranno gli
spettacoli de “Le Luci della centrale elettrica”, Max Gazzè e i Ministri
Il programma di “Officine della Musica”,
progetto realizzato dal Comune di Lecce
presso le Officine Cantelmo è pronto a calare il suo tris di concerti di primavera. Un
trittico di live che sabato 26 marzo ospita
“Le Luci della centrale elettrica” (nella foto
in alto), giovedì 7 aprile darà spazio a Max
Gazzè (nella foto in basso) e sabato 30 aprile chiude la serie con il live dei Ministri, oltre a fare da cassa di risonanza alle numerose band selezionate sul portale del progetto.
Attesissimo è il concerto di sabato prossimo
(alle 22, ingresso 7 euro - 5 per studenti, solo
in prevendita) che chiama a raccolta i fan della band rivelazione della musica d’autore italiana degli ultimi anni. Dopo i fiumi di parole e i meritati elogi della stampa, i premi
della critica (tra cui il Tenco) e gli innumerevoli spettacoli dal vivo, tornano le “Luci
della centrale elettrica” con il nuovo cd Per
ora noi la chiameremo felicità. Prepotentemente entrati nell’immaginario intellettuale collettivo italiano nel 2008 col disco di debutto Canzoni da spiaggia deturpata, si ripresentano citando una frase di Leo Ferrè.
Il giovane artista ferrarese Vasco Brondi, che
del progetto “Le luci della centrale elettrica”
è l’ideatore, svela e spiega così il titolo del
suo secondo album: “C’è una frase di Leo
Ferrè che mi ha colpito: «La disperazione è
una forma superiore di critica, per ora noi
la chiameremo felicità». Il titolo arriva da lì”.
Giovedì 7 aprile (alle 22 - ingresso 13 euro,
10 per studenti, solo in prevendita) alle Officine Cantelmo arriva uno dei più apprezzati cantautori del panorama musicale italiano, Max Gazzè. Il bassista e compositore romano ha esordito nel 1996 con la pub-
blicazione del suo primo cd Contro un’onda del mare, ma è il suo secondo album La
favola di Adamo ed Eva a dargli la notorietà.
E la sua popolarità si estende ad un pubblico
ancora più ampio con la partecipazione al
Festival di Sanremo sezione Giovani con il
brano Una musica può fare. Max torna ancora a Sanremo l’anno successivo con Il timido ubriaco e nel 2008, con il brano molto apprezzato dalla critica Il solito sesso.
Sabato 30 aprile (alle 22, ingresso 7 euro 5 per studenti, solo in prevendita) appuntamento a tutto rock con i Ministri, amati
dal pubblico sin dal loro album d’esordio,
il primo della storia con dei veri soldi dentro: un euro a copia. E l’effetto-sorpresa provocato dalla moneta in copertina non poteva
che dare loro grande visibilità suscitando cu-
Corto Magliese, la sicurezza
stradale in uno spot
Ritorna il concorso per il miglior
cortometraggio sulla sicurezza stradale
organizzato dall’Associazione Italiana
Familiari Vittime della Strada di Maglie
riosità. Uscito nel novembre 2006 l’album
dal titolo I soldi sono finiti in pochi mesi è
apparso sulle principali testate del settore e
su decine e decine di siti e portali musicali
in rete, sconfinando spesso e volentieri in realtà extramusicali. I Ministri sono artisticamente dei cani sciolti: quello che viene fuori dalle casse non ha niente dell’indie dilagante e ancor meno del rock italiano classicamente inteso.
Il progetto “Officine della Musica” è vincitore del bando “Interventi a favore della produzione musicale indipendente” nell’ambito di Giovani Energie in Comune, promosso dal Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci - Associazione Nazionale Comuni Italiani.
Al via la quarta edizione del concorso “Corto magliese per la sicurezza stradale”. Come lo scorso
anno, il tema sarà appunto uno spot sulla sicurezza stradale, dato che il premio è organizzato,
come ogni anno, dalla sezione di Maglie dell’Associazione Italiana Familiari e Vittime della Strada
presieduta da Eva Ruggeri. Lo scopo del premio è
scoprire nuove campagne di sensibilizzazione utili
a far comprendere che la guida non è un gioco né
un film. L’anno scorso si aggiudicò il primo premio
il cartoonist Hermes Mangialardo, con lo spot dal
titolo La rapina, pochi fotogrammi faceti che facevano sì che il messaggio passasse forte e chiaro
con ironia: la sicurezza sulla strada è importante,
sempre.
Il concorso è realizzato in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Maglie e la
locale sezione della Società di Storia Patria per la
Puglia. Da quest’anno inoltre ci sarà una sezione
speciale dedicata allo spot scolastico, per cui i limiti d’età dello scorso anno cadono in favore di
una più ampia sensibilizzazione delle fasce giovanili, da sempre le più ricettive su certe tematiche.
Si può scaricare il bando completo dal blog
http://cortomagliese.blogspot.com.
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Sabato 19
AFRIKA BAMBAATAA LIVE
TREPUZZI, Livello 11/8 – ore 23
Sinergie “roots and reggae” questa sera alla casa della musica “Livello 11/8” presso l’ex mercato dei fiori di Trepuzzi.
Qui si esibiscono Afrika Bambaataa e Zion Train, pionieri del
primo dub musicale nel regno Unito datato inizi anni Novanta.
Apertura alle 23; ingresso 12 euro più diritti di prevendita.
Info: 0832 305693.
appuntamenti_eventi_curiosità
Lunedì 21
SABATO 19
DOMENICA 20
LUNEDI 21
SELEZIONI REGIONALI ITALIA WAVE BAND
SQUINZANO, Istanbul Cafè
Si concludono oggi le selezioni regionali per l’Italia Wave
Band. Dal 16 marzo scorso le band leccesi iscritte all’evento
si contendono all’Istanbul Cafè il passaggio alla finale nazionali in programma dal 14 al 17 luglio a Lecce. Sul palco 16 gruppi salentini votati al rock. Info: 0832.303707.
CORSI DI TANGO ARGENTINO
LECCE, via Cavoti n. 4
La Scuola di danza Bailadora organizza corsi di tango argentino per principianti ed intermedi curati dai maestri Alvise Foscarini e Eleonora Serra, tra i più apprezzati talenti del
passionale ballo nel Sud Italia. Le lezioni sono previste nei
giorni di lunedì, mercoledì e venerdì. Info: 388.3842941.
TI RACCONTO A CAPO
CORSANO
Parte “Ti racconto a Capo”, bando di selezione per 16
partecipanti realizzato dall’Assessorato alle Politiche
giovanili e dalla Pro Loco di Corsano. Le iscrizioni per
partecipare alla residenza teatrale diretta da Ippolito
Chiarello scadono il 10 giugno. Info: 328.8124212.
GLI INCONTRI DI GECOS
UGGIANO LA CHIESA
Nuova tappa nell’ambito delle attività culturali del 2011
programmate dall’associazione culturale Gecos “Geografia Ecosostenibilità Sviluppo”. L’escursione scientifica in
viaggio-studio di questo fine settimana avrà per tema “Le
tavole di San Giuseppe”, con meta la cittadina di Uggiano La Chiesa. Info: 0832.347774.
FORNELLI INDECISI
LECCE, masseria Ospitale – ore 12.30
Le 12 ricette selezionate tra i 77 partecipanti provenienti
da ogni parte d’Italia si sfidano stamattina alla masserie
Ospitale (provinciale Lecce-Torre Chianca) per aggiudicarsi
la prima edizione di “Fornelli Indecisi”, concorso di cucina
dozzinale nato e cresciuto su Facebook.
Info: www.fornellindecisi.it.
CORSI MUSICALI
MAGLIE, scuola di pianoforte Silence
La scuola di pianoforte Silence impartisce un corso
aperto a tutti coloro che vogliono approfondire lo studio della musica. Sono previste quattro lezioni al mese.
Il corso si svolgerà presso la Scuola di Pianoforte in via
Roma n. 147 a Maglie e terminerà il 27 giugno 2011.
Info: 0836.210884.
ITINERARIO ROSA
LECCE, Primo Piano LivinGallery – ore 17/20
Si inaugura oggi alle 19 la mostra d’arte contemporanea
al femminile Arakne a cura di Dores Sacquegna. L’evento rientra nel calendario di “Itinerario Rosa” voluto dall’Assessorato alla cultura dal Comune di Lecce, con il coinvolgimento delle associazioni femminili attive su territorio. Info: 0832.304014.
LO SPETTATORE INCANTATO
NARDÒ, teatro Comunale – ore 21
Per la regia, le coreografie e l’interpretazione di Stefano Mazzotta ed Emanuele Sciannamea, le Officine Zerogrammi presentano questa sera al comunale di Nardò nell’ambito della
rassegna “Lo Spettatore Incantato”, l’opera Inri, progetto che
ruota intorno alla fede nella religione cattolica.
Info: 0833.571871.
CONVEGNO SULLA POLIZIA MUNICIPALE
MATINO, palazzo Marchesale – ore 10
L’Assessorato alla Polizia Municipale di Matino guidato
da Vittorio Inguscio organizza per la giornata odierna un
interessante convegno sul tema “Il nuovo sistema integrato di sicurezza urbana”. Vi prenderanno parte le
autorità civili del territorio ed i rappresentanti delle
Forze dell’Ordine. Info: 0833.519515.
MARTEDI 22
MERCOLEDI 23
GIOVEDI 24
VENERDI 25
SENSO PLURIMO
LECCE, Cantieri Teatrali Koreja
Nel foyer dei Cantieri Teatrali Koreja, per la residenza “Senso
Plurimo” l’artista viennese Ingrid Simon espone la sua arte
visiva che ha come mezzo d’elezione la fotografia analogica. Simon è operatrice culturale ed ha esposto in numerose mostre collettive e personali in Italia e in Europa. Info:
0832.242000.
CORSI MUSICALI
POGGIARDO, Centro di Formazione Musicale
L’associazione culturale Socrate dà vita al Centro di Formazione Musicale col patrocinio del Centro Triade di Spongano.
Avvalendosi di un gruppo di docenti di musica altamente
specializzati, si organizzano corsi per tutte e tipologie di strumenti con un piano di studi personalizzato.
Info: 339.7098585.
QUESTO E’ IL MIO PAESE
LECCE, piazzetta G. Carducci – ore 9/13 e 16/19
Inaugurata nei giorni scorsi, prosegue fino al 27 marzo la
mostra “Questo è il mio paese”, retrospettiva su Carlo Cego
realizzata da Michele Affetti, Marinilde Giannandrea e Paola
Iacucci L’esposizione è ospitata nella chiesa di San Francesco della Scarpa in piazzetta Carducci.
Info: 0832.307415.
LE REGOLE DEL GIOCO
LECCE, aula Sperimentale Tabacchi – ore 11
Si tiene questa mattina all’aula Sp3 il seminario organizzato dal corso di laurea in Scienze della Comunicazione dell’Università del Salento destinato a laureandi e laureati nella
stessa facoltà. Oggi ne “Le regole del gioco” relazioneranno
Angelo Silvestri, Francesca Izzo e Mauro Zacheo. Info:
0832.291111.
CONCORSO SYMPHONIA
SCORRANO, Palazzo Guarini
L’Associazione culturale “Teatro e Musica” di Scorrano, sotto
la direzione dei maestri Corrado Musio e Simona Cimino,
bandisce il 2° concorso musicale “Symphonia”. Le selezioni si svolgeranno dal 10 al 16 aprile prossimi presso Palazzo Guarini. Info: 320.6061052, www.teatroemusica.com.
PREMIO MAURO CARRATTA 2011
UGENTO
L’associazione di promozione sociale “Mauro Carratta” apre
il sipario sulla settima edizione del festival della canzone
d'autore made in Salento. Tutti possono partecipare: autori
e interpreti (ma niente cover), cantanti solisti e gruppi musicali. Le iscrizioni scadono il 9 aprile. Per info: 0833.554780.
TEATRO PER DILETTO
NARDÒ, teatro Comunale – ore 21.15
Per dare voce alle ricca tradizione amatoriale teatrale neretina ecco il cartellone “Teatro per Diletto”. Oggi sul palco del
Comunale di Nardò di esibisce la compagnia Ardire che presenta il dramma in tre atti L’uomo, la bestia, la virtù. La regia
è di Vittorio Cazzato. Sipario alle 21. Info: 0833.571871.
ANTONIETTA DE PACE, UN EROINA
LECCE, biblioteca provinciale Bernardini – ore 18
Per raccontare la vita e la passione rivoluzionaria dell’eroina
salentina del Risorgimento Antonietta De Pace, questa sera
nella Biblioteca provinciale “Bernardini” verrà proiettato il
documentario realizzato da Elio Scarciglia sulla donna che
ha saputo contrastare i Borboni. Info: 0832.241835.
CINEFORUM 2011
MELISSANO, cineteatro “Aurora” – ore 20
Termina oggi la rassegna “Cineforum 2011” organizzata al
cine-teatro “Aurora” di Melissano e dall’Amministrazione comunale del posto con la collaborazione di Libera Srl. Spettacolo di chiusura il film d’azione diretto da Ridley Scott
Robin Hood con Russell Crowe, Cate Blanchett e Mark
Strong. Info: 0833.588579.
STAGE DI TAMBURELLO
RUFFANO, via S.M. Sanità n. 2 – ore 18/20
L’associazione Adovos Scuola di Musica sita in via S. M. Sanità a Ruffano organizza ogni giovedì per la durata di due
mesi uno stage di tamburello. Le lezioni saranno tenute dal
maestro Salvatore Crudo, musicista dei Tamburellisti di Torrepaduli, e sono rivolte a grandi e piccini.
Info: 347.4145005.
EL ROJO NOTTE ROCK
ALEZIO, El Rojo Pub – ore 21.30
Doppio concerto rock questa sera al El Rojo Pub, nei pressi
della stazione ferroviaria di Alezio. Dapprima si esibiscono
gli Essenza, band capitanata dai fratelli Carlo e Alessandro
Rizzello, quindi spazio ai Black Rose, migliore band all’edizione 2004 della Settimana della Cultura Salentina.
Info: 347.6181418.
TEATRO D’AUTORE
MURO LECCESE, La Bussola – ore 20.30
Prosegue la programmazione degli spettacoli teatrali inseriti nel cartellone ideato dalla compagnia La Bussola. Oggi
spazio al teatro d’autore con la compagnia La Busacca diretta da Francesco Piccolo che mette in scena la commedia di Niccolò Machiavelli La Mandragola. Ingresso 7 e 5
euro. Info: 0836.343738.
Pooh
in concerto
GALLIPOLI, teatro
“Italia” - ore 21
Il “Dove comincia il
sole Tour” dei Pooh
passa stasera da
Gallipoli, al teatro
“Italia” di corso
Roma. Il trio di musicisti composto dal
chitarrista Dodi Battaglia, dal tastierista Roby Facchinetti e dal bassista Red Canzian arriva per la prima volta con la
formazione inedita in trio, dopo il ritiro dalle scene dello storico batterista del gruppo, Stefano
D’Orazio. Ad accompagnare sul palco i tre musicisti ormai in attività da oltre quaranta anni ci saranno Steve Ferrone alla batteria, Danilo Ballo alle
seconde tastiere e Ludovico Vagnone alla seconda
chitarra. Biglietti: 69 euro per le poltronissime e
57,50 per le poltrone. Info: 0833.266940.
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sport
19 marzo 2011
a cura di
Pasquale Marzotta
Inter-Lecce, De Canio:
“Non sono preoccupato,
sappiamo che dobbiamo lottare”
Il tecnico giallorosso chiama i suoi ragazzi al riscatto nella sfida di San Siro contro l'Inter e per queste
nove sfide finali per la corsa alla salvezza
Ora la corsa alla salvezza si fa
dura per il Lecce. Il doppio ko interno contro Roma (1-2) e Bologna (0-1) ha preoccupato la tifoseria giallorossa per una situazione che, a questo punto, si è
complicata ma non in modo irreversibile. Non si può perdere la
fiducia su un gruppo guidato da
Gigi De Canio, a cui va riconosciuto il merito storico di aver vinto l’unico campionato di serie B
per il Lecce. Sono giorni difficili
di preparazione alla sfida contro
i pluricampioni dell’Inter a San
Siro proprio quando martedì
scorso Lecce ha festeggiato 103
anni di calcio con tante promozioni nella serie A e tanti talenti
nella storia (Moriero, Conte, Ledesma, Vucinic, Bojinov...), sino
alla conquista di trofei con la Primavera di Roberto Rizzo (due
scudetti, due coppe Italia edcue
supercoppe). “La mia squadra ha
dimostrato di essere viva, seppur
con i suoi errori, e io sono qui per
rassicurare tutti che noi non abbiamo mai pensato di tirare i remi
in barca o rassegnarci ad un risultato negativo -ha affermato in
conferenza stampa il tecnico del
Lecce-. Mi ha toccato molto la ci-
viltà del confronto avuto con i tifosi domenica a fine partita.
Questa è la dimostrazione dell’affetto che nutrono nei confronti
della squadra”.
La squadra giallorossa ha dimostrato gran carattere nel riemergere dopo le difficoltà (vedi il
post-derby dopo il ko al Via del
Mare dell’Epifania contro il Bari).
Ma Giacomazzi, Munari e soci
hanno palesato dei limiti caratteriali, quando l’obiettivo è stato vincere sfide importanti: dal
derby contro il Bari alla sconfitta di domenica scorsa contro il
Bologna. “Il Lecce ha cominciato questo campionato conoscendo molto bene quello che sarebbe stato il ruolo della squadra e
l’andamento del torneo -rassicura l’allenatore materano-. La
squadra sta facendo il possibile e
l’impossibile per raggiungere un
obiettivo difficile. Ci sono dei momenti positivi ed altri meno. Ma
la squadra sta mantenendo al suo
impegno e fino ad ora l’ha fatto
con la forza delle sue idee e del
gioco. L’impegno non è mai venuto meno”.
De Canio prova a regalare un
messaggio di ottimismo ad una
piazza giallorossa preoccupata
dal terzultimo posto in classifica.
“Io non sono preoccupato, sappiamo che dobbiamo lottare -annuncia il tecnico lucano-. C’è del
rammarico per non aver vinto domenica scorsa contro il Bologna,
come del resto è accaduto altre
volte, abbiamo incontrato un
avversario ostico, difficile che,
però, ha superato la nostra metà
campo solo una volta e si è reso
pericoloso solo in una circostanza”. Poi non poteva mancare il riferimento all’episodio di Chevanton. “Quanto accaduto domenica non è una bella cosa né
per lui né per me -commenta De
Canio in riferimento all’ingresso
ed alla sostituzione della punta
uruguaiana-. Io faccio l’allenatore
e tutto quello che faccio è per il
bene del Lecce, correndo anche il
rischio di essere giudicato in un
certo modo. Però non ho paura
ad assumermi le mie responsabilità. Quello che ho fatto lo rifarei, a prescindere dal nome del
giocatore. Tutti i giocatori in
rosa godono della mia fiducia e
possono essere utili alla squadra,
quello è stato solo un episodio”.
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Il direttore sportivo Luigi Dimitri ed il
tecnico Roberto Rizzo sono i
promotori del progetto “Calcio
Salento”, che sostiene il calcio
giovanile salentino
Si chiama “Calcio Salento. Promozione del calcio giovanile salentino” ed è il progetto promosso dalla Provincia di Lecce e realizzato da Luigi Dimitri, originario di Calimera e attuale direttore sportivo del Matera,
e da Roberto Rizzo, vice allenatore di Gigi De Canio
sulla panchina del Lecce. La presentazione è avvenuta in settimana a Palazzo Adorno. Oltre alla coppia pluri-titolata Rizzo-Dimitri, sono intervenuti il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone,
l’assessore provinciale allo Sport Massimo Como, il
capo di gabinetto della Provincia Luigi Mazzei, il presidente regionale della Fig Vito Tisci ed il presidente provinciale Figc Antonio Vasquez.
“Con questo progetto intendiamo puntare al calcio
come strumento formativo ed educativo per le giovani generazioni -ha dichiarato il presidente della Provincia Antonio Gabellone-. Ci avvaliamo della collaborazione della Figc per diffondere la cultura dello
sport, per valorizzare le risorse del territorio, per dare
visibilità al movimento sportivo salentino in cui
operano in silenzio e con grandi sacrifici tanti dirigenti
e tecnici ammirevoli per l’impegno e la passione che
mettono. Un progetto che sarà realizzato da due illustri esponenti del mondo calcistico salentino,
come Luigi Dimitri e Roberto Rizzo, che danno al progetto una connotazione tecnica di grande spessore”.
SPORT
19 marzo 2011
20
VOLLEY
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Il Ruffano si aggiudica la prima edizione del Torneo Città di
Spongano “Pazzi per il Volley”, riservato alle formazioni femminili Under 16 ed organizzato dall’Asd Pallavolo Spongano. Lo
scorso weekend si è svolta a Spongano, presso la palestra della
locale scuola media, la kermesse sportiva in collaborazione
con l’amministrazione comunale. Hanno partecipato l’Asd Vol-
ley Cutrofiano, la New Lady Volley Castrignano del Capo, la New
Volley Ruffano, oltre alle padrone di casa dello Spongano. Ora
il sodalizio propone per domenica 20 marzo (alle 16) è l’evento
“Pazzi per il Volley”. Un'edizione dedicata questa volta all'under
16 maschili con Mondial Marmi Spongano a fare gli onori di
casa.
Marco Abate trascina la Fimco
Maglie al trionfo di Puglia
Ai Campionati Regionali di
categoria il sodalizio presieduto
da Gigi Mileti mette a segno un
bottino di ben 62 medaglie
NUOTO Piovono medaglie e record
sulla Fimco Maglie protagonista ai
campionati regionali di categoria indoor di Modugno. Un evento capace di far registrare circa 400
atleti in rappresentanza di 30 società. Ed il club salentino con i suoi
45 atleti, tra cui anche quelli della
piscine Adriatica Nuoto di Galatone e Meridiana di Taranto, è riuscito
a conquistare 63 medaglie.
Sono 29 medaglie d’oro, 19 d’argento e 15 di bronzo, questo il dettaglio dei campioni regionali: 5 ori
per Marco Abate (nella foto) nei 50
fa, 100 e 200 sl dove ha stabilito il
nuovo record regionale assoluto con
il tempo di 1’59’’09; 4 ori per Luca
Della Ducata nei 400stile libero, 50,
100 e 200 dorso; 4 ori per Marco
De Donno nei 200 e 400 misti, nei
100 e 200 farfalla; 4 ori per Francesca Iasi nei 100 e 400 stile libero,
200 e 400 misti; 2 ori per Elena Barone nei 50 e 100 rana; 2 ori per
Giulia Giaracuni nei 100 e 200 farfalla; 1 oro per Manel Botrugno nei
1500 stile libero; 1 oro per Alessia
Corsini negli 800 stile Libero; 1 oro
per Marco Giglio nei 200 rana; 1
oro per Serena Leucci nei 200 farfalla; 1 oro per Marcella Papadia nei
200 dorso; oro infine anche per la
staffetta 4x100 mista femminile
con Pascali, Barone Elena, Giaracuni e Inguscio e 4x200 stile libero
femminile categoria Ragazze, in
quest’ultima le nuotatrici Iasi, Pascali, Barone Aurora, Inguscio.
hanno conseguito il nuovo record
regionale.
“Devo fare davvero i complimenti
a tutti i nostri ragazzi perché sono
stati grandi protagonisti di questa
manifestazione come d’altronde
ormai lo siamo da più di un quinquennio e non solo in campo regionale -afferma il presidente della
Finco Gigi Mileti-. Un risultato
che premia il lavoro del responsabile tecnico Giovanni Gigante e tutti i tecnici che operano nelle piscine con cui siamo gemellati”.
La pallavolo salentina celebra
i suoi campioni
Venerdì 18 marzo si svolgerà la terza edizione della “Festa
della pallavolo salentina 2011” con le premiazioni di società
e tesserati da parte della Federvolley leccese
VOLLEY Il Salento festeggia i suoi atleti con la terza edizione della “Festa della
pallavolo salentina 2011” in un hotel leccese. Il presidente della Federvolley provinciale Paolo Indiveri ha premiato società e tesserati, che si sono distinti in ambito provinciale, regionale e nazionale.
Queste le società promosse nella stagione agonistica 2009/2010. Promosse in serie “B2”: Galatea Volley (dalla C maschile); Trepuzzi (dalla C femminile). Promosse
in serie “C”: Luna Blu Collepasso (dalla D
femminile); Asd Virtus Taviano (dalla D maschile). Promosse in serie “D”: Sportland
Casarano (play-off interprovinciali 1° div.
Maschile); Gap Volley Presicce (play-off interprovinciali 1° div. Maschile); Asd Magic Volley Galatina (play-off interprovinciali
1° div. Femminile); Nike Volley Lecce
(play-off interprovinciali 1° div. Femminile); Pallavolo 1979 Cutrofiano (vincitrice
Gallipoli nel Coordinamento
Nazionale Azionariato Popolare Italia
La città ionica fa parte del Comitato che mira a garantire la
partecipazione dei tifosi alla gestione dei club sportivi sulla base
dei modelli inglesi, spagnoli e tedeschi
CALCIO Gallipoli ha portato il Salento nel neonato Coordinamento Nazionale Azionariato Popolare Italia. Nella “Città Bella” è nata la
seconda esperienza calcistica in Italia dopo Mantova. Di questo si
è parlato al Circolo Tennis dell’Acqua Santa di Roma, dove si sono
ritrovati i rappresentanti degli Azionariati Popolari: Amici del Rimini
Calcio, Cooperativa Modena Sport Club, Il Mio Gallipoli, Mantova United, MyROMA e ToroMio. I sodalizi devono avere i seguenti requisiti:
soggetti giuridici senza scopo di lucro; democraticità; vasta partecipazione popolare; quota adesione sostenibile. “L’incontro tenutosi
è stato utile occasione di confronto tra le varie realtà operanti sul territorio nazionale in cui si sta perseguendo l’obiettivo di garantire la
partecipazione dei tifosi e degli appassionati alla concreta gestione
dei club sportivi -afferma l’avvocato salentino Domenico Zinnari, delegato per l’Associazione Il Mio Gallipoli-. L’idea forte è quella di creare un modello italiano di azionariato popolare, non essendo immediatamente mutuabili, considerate la specificità delle normative statali e sportive di ciascun paese, i modelli inglesi, spagnoli e tedeschi
che pur rappresentano indubbi punti di riferimento”.
1° div. giovani maschile); Imar Volley
Nardò (vincitrice 1° div. giovani femminile). Promosse in 1° divisione: Capo di Leuca Volley Specchia (dalla 2° div. Maschile);
Città di Otranto (dalla 2° div. Maschile);
Volley Matino (dalla 2° div. Maschile); Don
Bosco Martano (dalla 2° div. Maschile);
Frimarc Volley Surbo (dalla 2° div. Femminile); Don Bosco Martano (dalla 2° div.
Femminile); Pallavolo 1991 Alessano
(dalla 2° div. Femminile); Pgs Don Bosco
Corigliano (dalla 2° div. Femminile).
Società vincitrici campionati di categoria
stagione agonistica 2009/2010. Under 18:
Mb Volley Ruffano (maschile), Nike Volley
Lecce (femminile). Under 16: Lecce Volley Asd (maschile); Asd Magic Volley Galatina (femminile). Under 14: Sbv Galatina Asd (maschile), Trepuzzi (femminile). Under 13: Sbv Pallavolo Galatina (maschile),
Mb Volley Ruffano (femminile). Under 12:
Virtus Taviano (maschile), Salve (femminile),
Spongano (mista).
LA SCOMMESSA VINCENTE
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a cura di
Milanesi attente, il Napoli è vicino
La nostra
scommessa
Dopo gli inattesi passi falsi dell’Inter a Brescia e del Milan col Bari,
i partenopei incalzano dopo la netta affermazione di Parma
LAZIO-CESENA Partita dove entrambe le contendenti potrebbero cambiare volto in positivo alla stagione. La Lazio, dopo la “scoppola” rimediata nel
derby capitolino, è uscita dalle prime quattro, superata dall’Udinese. Il Cesena, invece, ha strappato un pareggio alla Juventus, ma la situazione
in graduatoria resta comunque precaria. Il pronostico è a favore dei padroni di casa, soprattutto per il vantaggio derivante dal fattore campo. Per
cui è consigliabile puntare sulla giocata 1, bancata
a 1,75.
PALERMO-MILAN Partitissima di questo importante
turno di campionato. Il Milan è riuscito incredibilmente a non approfittare dell’inaspettato pareggio dell’Inter in quel di Brescia. Il Palermo trovasi in un’inaspettata crisi, soprattutto di risultati. Probabile un’affermazione degli ospiti, bancata a 2,17, anche in virtù delle pesanti assenze tra
le fila dei rosanero.
FIORENTINA-ROMA Gara di difficile interpretazione. Le due compagini sembrano aver svoltato in
positivo. Ma una domanda sorge spontanea: a chi
toccherà tornare indietro? Risposta assai difficile, che ci fa propendere per la giocata gol, bancata
a 1,75.
BARI-CHIEVO Pronostico incerto. Il Bari ha dimostrato di non voler abdicare e l’impegno mostrato a San Siro ne è la testimonianza. Certo, il Chievo ha probabilmente più stimoli, specie dopo rimediato un’immeritata sconfitta casalinga ad
opera della Fiorentina. Pronostico dunque difficile,
ma la giocata gol, bancata 1,75, appare assai consigliabile.
BOLOGNA-GENOA Squadre in buono stato di forma. Probabile un pareggio che accontenterebbe
entrambe, quotato a 2,78.
Le quote di
SERIE A TIM - 30ª Giornata
INTER-LECCE Nerazzurri super favoriti, contro un
Lecce in pericolosa fase discendente. Anche se per
l’Inter ci saranno da smaltire le tossine accumulate in quel di Monaco di Baviera, solo un miracolo
permetterebbe ai salentini di strappare almeno un
punto. Il tutto rende prevedibile una gara dalle molte segnature. Ragion per cui appare assai consigliabile puntare sulla giocata over, bancata a 1,55.
JUVENTUS-BRESCIA Pronostico tutto a favore dei
bianconeri, anche perché il Brescia giungerà a Torino con la rosa decimata da infortuni e squalifiche: consigliabile puntare sulla giocata 1, bancata
a 1,43.
SAMPDORIA-PARMA Squadre in un momento di forma decisamente scadente. I padroni di casa arrivano al match dopo la sconfitta di Catania, mentre gli ospiti dal brusco stop casalingo contro il Napoli. In questi casi il fattore campo potrebbe marcare la differenza, con la vittoria dei blucerchiati
bancata a 2,38.
UDINESE-CATANIA Friulani in stato di grazia: sette sberle al Palermo e quattro al Cagliari, non male!
Giocata 1, bancata a 1,43, decisamente consigliabile.
NAPOLI-CAGLIARI Se il Milan non riuscisse a far bottino pieno al Barbera, ecco che per il Napoli ci sarebbe la grandissima occasione di accorciare sulla capolista, rientrando prepotentemente in corsa per il tricolore. Ma il Cagliari è compagine solida e votata all’attacco. Quindi, pronosticare
una gara da over, quotato a 1.92, ha più che mai
un senso.
La giocata pazza
della settimana
scommessa Betitaly del 10/03/2011
Evento
Brescia-Inter
Cesena-Juventus
Milan-Bari
Chievo-Fiorentina
Roma-Lazio
Sponsor ufficiale
U.S. Lecce
www.betitaly.it
Importo giocata
Quota
Vincita parziale
Bonus
Totale vincita
Quota Esito
3,59
3,23
6,58
3,03
2,35
€
X
X
X
2
1
5,00
543,29
€ 2.716,46
€ 135,82
€ 2.852,28
19 marzo 2011
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io PROPRIO io
di Claudia Mangione - intervista liberamente ispirata al famoso gioco di società di Marcel Proust
Direttore Responsabile
Giovanni Nuzzo
Maristella
Martella
(foto di Adelaide Di Nunzio)
Il tratto principale del tuo carattere.
Fidarmi sin dal primo momento.
Il tuo principale difetto.
Credere che sia per sempre l’amore, l’amicizia.
La qualità che preferisci in una donna?
La praticità nel risolvere le situazioni
complicate.
E in un uomo?
La sicurezza anche quando sbaglia.
Cosa ci vuole per esserti amico?
Sincerità e dolcezza.
Cos’è la felicità?
Essere liberi.
L’ultima volta che hai pianto?
Negli ultimi mesi ho pianto molto.
Di cosa hai paura?
Di non avere più l’ispirazione, la voglia, la costanza, la forza di fare il
mio mestiere e di reinventarmi
ogni giorno.
Canzone che canti sotto la doccia?
Canzoni per mia figlia Teresa che mi
guarda quando la faccio.
Musicisti o cantanti preferiti?
Tenco, De Andrè, Lolli, Umm Khaltoum, Fathy Salama, Hasna El Becharia.
Poeti preferiti?
Franco Riso, Carmelo Bene.
Autori preferiti in prosa?
Crista Wolf, Pino Cacucci.
Libri preferiti.
Premesse a Cassandra di Christa
Wolf, Nahui di Pino Cacucci, Dialoghi con Leucò di Cesare Pavese.
I miti greci.
Attori e attrici preferiti.
Anna Magnani, Silvana Mangano.
Chi potrebbe interpretarti sul grande schermo?
Jennifer Aniston, dicono che le somiglio. Sennò le attrici sull’orlo di
una crisi di nervi di Almodovar...!
Film preferiti
Jules e Jim di Truffaut, I Racconti
del cuscino di Greenaway, Bodas de
sangre di Saura, Exils di Gatlif,
Medea di Pasolini.
I tuoi pittori preferiti.
Piero della Francesca, Caravaggio.
Il colore che preferisci.
Giallo ocra.
Se fossi un animale, saresti?
Un gatto.
Cosa sognavi di fare da grande?
La danzatrice.
L’incontro che ti ha cambiato la
vita?
L’incontro nel 2000 a Bologna con
Eugenio Bennato e Silvia Coarelli.
Gli articoli non firmati si intendono
a cura della redazione
Danzatrice, insegnante e coreografa salentina, nel 2001 fonda con Eugenio Bennato a Bologna la prima scuola “Taranta Power” e nel 2009 in Salento crea “Tarantarte”, di cui è regista e coreografa. Elabora nel corso degli anni un personale
linguaggio espressivo nell’insegnamento e nell’interpretazione della “pizzica” salentina. Partendo da un’attenta ricerca teatrale sul tarantismo salentino, è tra le
prime danzatrici a creare coreografie con i passi di taranta, realizzando spettacoli di teatro-danza. Attraverso numerose residenze in Maghreb approfondisce
inoltre o studio delle danze mediterranee. Partecipa a numerosi festival internazionali di musica e danza etnica in Francia, Marocco, Tunisia, Egitto, Grecia, Albania, Etiopia. È danzatrice solista del Festival Notte della Taranta 2010. Collabora
con Antonio Infantino, Eugenio Bennato, l’Ensemble Notte della Taranta diretto
da Ambrogio Sparagna, Fathy Salama, Mounir Troudi, Hasna El Becharia, Gilles
Coullet, Katina Genero, Souad Asla, Mounira Yacoubi, Zohra Lajnef, Las Migas e
Nuevo Flamenco, Officina Zoè, Mascarimirì, Nidi d’Arac, Ippolito Chiarello, Ninfa
Giannuzzi, Enza Pagliara, Franca Tarantino, Anna Cinzia Villani, Admir Skurtaj,
Redi Hasa, Mauro Durante e Ludovico Einaudi.
Studiavo Chimica e poi mi sono
ritrovata a danzare.
La persona a cui chiederesti consiglio in un momento difficile?
A Barbara, con la sua ironia e accento romano riesce a sminuire ogni
mio dramma.
Quel che detesti più di tutto.
Il tradimento, l’arroganza, la mancanza di rispetto, di sensibilità e di
coraggio.
Quanto tempo dedichi alla cura del
tuo corpo?
La gravidanza mi ha dato tanto benessere e mi ha reso più consapevole del mio corpo. Ho deciso di
prendermene cura.
Piatto preferito.
Verdure e frutta. Piatti saporiti e
speziati.
Il profumo preferito.
Ambra solida che trovo nei suk di
Tangeri e di El Jem.
Il fiore che ami.
Il gelsomino.
La tua stagione preferita?
La primavera in attesa dell’estate.
Il paese dove vorresti vivere?
In una metropoli del Mediterraneo
oppure in un piccolo paese vicino
a Santa Maria di Leuca.
Anno X - n. 402
Reg. Trib. Lecce 778 del 18.01.2002
In quale epoca ti sarebbe piaciuto
vivere?
Inizio ‘900 a Parigi, per assistere agli
spettacoli delle donne rivoluzionarie della danza come Isadora Duncan, Loïe Fuller, Martha Graham.
Personaggi storici che ammiri di più.
Personaggi della Resistenza italiana al fascismo.
Personaggi storici detestati.
Tutti i dittatori.
Cosa faresti per sostenere ciò in cui
credi?
Tutto, senza perdere la dignità.
Chi è il tuo eroe vivente?
Chi ha la forza di fare una rivoluzione.
Il tuo sogno ad occhi aperti?
Continuare a fare il mio lavoro.
Il tuo rimpianto più grande?
Non essermi accorta di far soffrire
chi mi sta vicino.
Cos’è l’amore?
Sentire le farfalle nello stomaco.
Stato attuale del tuo animo.
Complicato.
Il tuo motto
“Andare avanti nonostante tutto”.
Come vorresti morire?
Senza accorgermene.
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Tessera n. 14594
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