Palazzo Giocosi

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XXIIIII Giornate FAI di Primavera – marzo 2017
Delegazione FAI di Terni
Palazzo Giocosi
Il cinquecentesco palazzo gentilizio Giocosi Mariani, sito in via del Tribunale,
nel centro cittadino medioevale, fu commissionato dai fratelli Cinzio e Drusiano
Giocosi su un preesistente complesso di edifici trecenteschi.
Più volte rimaneggiato nei secoli XVII e XVIII, si presenta attualmente come una
elegante e sobria residenza cittadina, caratterizzata da una pianta irregolare,
frutto della progressiva annessione di preesistenti edifici, come si può
osservare nel sottopasso in pietra sponga con arco a tutto sesto, ascrivibile al
sec. XIV. La facciata, rivestita ad intonaco, è inquadrata agli angoli esterni da
bugnati in travertino ad effetto rustico e suddivisa da cornici marcapiano in tre
registri, ritmati da ampie finestre con cornici in aggetto.
Al pian terreno si aprono due portali simmetrici che recano, rispettivamente,
due iscrizioni latine riconducibili allo spirito dell’epoca ed alla committenza: a
destra si legge “CONSTANTINUS ICOSAE DOMUS COLUMEN”, allusiva a colui
che portò a termine il progetto, mentre a sinistra si identifica il motto
“MODERATA DURANT”, presumibilmente tratto dalle Troades di Seneca, quale
invito alla continenza ed alla sobrietà di costumi.
Nei secoli successivi la proprietà passò alla famiglia Mariani, per poi mutare
più volte destinazione d’uso, sino all’attuale sede dell’Istituto Musicale,
intitolato a Giulio Briccialdi, il grande flautista e compositore ternano, nato nel
1818, e noto a livello internazionale, oltre che per le sue doti musicali, anche
per l’invenzione di una chiave aggiuntiva denominata, per l’appunto, Si bemolle
Briccialdi.
Gli interni del palazzo si aprono sulla via principale, organizzati intorno ai due
ingressi simmetrici ed articolati intorno al cortile interno.
Desta interesse il piano nobile, ove si conservano le sale decorate a fresco con
scene classicheggianti briose ed originali, opera degli artisti fiammighi Marten
Stellaert e Gilles Congnet, attivi a Terni nella seconda metà del sec. XVI ed
intenti a decorare altri edifici gentilizi.
Caduto in degrado, il palazzo fu consolidato e sottoposto a restauro
architettonico negli anni ’80 del Novecento, mentre furono eseguiti saggi
stratigrafici volti a rinvenire le decorazioni, recuperate nel 2000 grazie ai
contributi della Fondazione Cassa di Risparmio.
In particolare merita la visita la sala dell’Olimpo, in cui soffitto è ornato da
decorazioni ad effetto stucco di gusto francese che incorniciano scene
d’amore arditamente scorciate e liberamente tratte dalle Metamorfosi di Ovidio,
I personaggi, fantastici e mostruosi, mettono in scena la “fabula satyrica”,
particolarmente in voga all’epoca, secondo il principio del “mondo alla
rovescia”: ricorrono, infatti, immagini di rovesciamento fisico che ribaltano la
relazione tra uomini e bestie. Trattasi di un di origine biblica, utilizzato
frequentemente nel Rinascimento e visibile nelle opere di Brueghel per
ottenere effetti esilaranti, in questo caso forse di rimando al cognome dei
committenti.
Nei riquadri a finto stucco spiccano ritratti di divinità femminili, mentre nella
Sala di David un quadro centrale presenta soggetti biblici ispirati al Re Saul
che scaglia la lancia contro David; nelle volte tornano decorazioni ispirate alle
stagioni; infine è interessante, nell’omonima sala, Il Noli me tangere in abiti
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agresti. La loggia esterna, a tre campate, è ornata da fantasiose grottesche su
fondo bianco ed ivi campeggia lo stemma dei Giocosi.
Francesca Porrazzini
Bibliografia:
 Fondazione Cassa di Risparmio di Terni e Narni, Palazzo Giocosi Mariani.
Dipinti del piano nobile, a cura della Dott.ssa Margherita Romano, Terni 2001
 Giovanna Sapori, I fiamminghi nel cantiere Italia 1500-1600, Electa, 2007,
Milano;
 I fiamminghi a Terni, classe III B Liceo Artistico Orneore Metelli, referente
prof.ssa Maria Cistina Marinozzi, Terni, 2015 (versione multimediale).
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