Funzioni (parte II). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Università degli Studi di Padova Dipartimento di Matematica 21 ottobre 2014 Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 1/ 55 Funzioni trigonometriche. Si supponga I Ω sia il disco di raggio 1 centrato nell’origine (disco unitario); I siano A = (1, 0), B = (0, 1); I sia P un punto sulla circonferenza, e si supponga che l’angolo AÔP misuri x radianti (orientato antiorario!); I sia Q la proiezione di P sull’asse delle ascisse; I sia T il punto sulla retta r contenente O e P la cui proiezione sull’asse dell’ascisse sia A. Allora I l’ascissa di Q si denota cos (x) (coseno di x); I l’ordinata di P si denota sen(x) (seno di x); I l’ordinata di T si denota tg(x) (tangente di x); Si noti che talvolta si usa sin(x) e tan(x) invece di sen(x) e tg(x) . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 2/ 55 Funzioni trigonometriche. Figura : Funzioni trigonometriche sul cerchio unitario. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 3/ 55 Funzioni trigonometriche. Poichè i triangoli OPQ e OAT sono simili, sia ha che tg (x) = sen(x) , cos(x) Si definisce poi cotangente la funzione ctg (x) = cos(x) . sen(x) Inoltre è facile osservare che I cos (0) = 1, sin (0) = 0; I cos (2π) = 1, sin (2π) = 0; I dal teorema di Pitagora, essendo il disco unitario, sin2 (x) + cos2 (x) = 1, ∀x ∈ [0, 2π) Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 4/ 55 (1) Funzioni trigonometriche. 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : La funzione sin (x). La funzione sin (x) I è periodica con periodo 2π; I è dispari:sin (−x) = − sin (x) I ha dominio R ma immagine Im(sen(x))=[-1,1], (quindi | sin (x)| ≤ 1); Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 5/ 55 Funzioni trigonometriche. 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : La funzione cos(x). La funzione cos(x) I è periodica con periodo 2π; I è pari: cos (−x) = cos (x); I ha dominio R ma immagine Im(cos (x)) = [−1, 1] (quindi | cos (x)| ≤ 1); I vale sin(x) = cos(x − π ) 2 Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 6/ 55 Funzioni trigonometriche. 1500 1000 500 0 −500 −1000 −1500 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : La funzione tan(x). La funzione tan(x) I è periodica con periodo π; I è dispari: tan(−x) = −tan(x) ; I non è definita nei punti xk = kπ con k ∈ Z; I ha dominio R\{x : x = kπ, k ∈ Z} e immagine Im(tan (x)) = R. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 7/ 55 Funzioni trigonometriche: esercizio. Esercizio Qual’è il periodo di f (x) = sin (3x)? Da f (x + T ) = f (x) abbiamo per y = 3x f (x + T ) = sin(3(x + T )) = sin(3x + 3T ) = sin(y + 3T ) f (x) = sin (3x) = sin (y ). (2) (3) Il più piccolo T̂ per cui sin(y + T̂ ) = sin(y ) è T̂ = 2π, per cui il più piccolo T per cui f (x + T ) = sin(y + 3T ) = sin (y ) = f (x) è 3T = T̂ = 2π da cui T = 2π/3. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 8/ 55 Funzioni iperboliche. Definizione Si definisce seno iperbolico la quantità Sh(x) = sinh (x) := e x − e −x . 2 Definizione Si definisce coseno iperbolico la quantità Ch(x) = cosh (x) := Paola Mannucci e Alvise Sommariva e x + e −x . 2 Introduzione. 9/ 55 Funzioni iperboliche. Definizione Si definisce tangente iperbolica la quantità Th(x) = tanh (x) := e x − e −x sinh(x) = x . cosh(x) e + e −x I A volte sinh (x) si denota senh(x); I A volte tanh (x) si denota tgh(x); Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 10/ 55 Funzioni iperboliche: sinh. 30 20 10 0 −10 −20 −30 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 Figura : La funzione sinh(x) in [−4, 4]. La funzione sinh(x) I è dispari: sinh(−x) = − sinh(x) (verificarlo) ; I ha dominio R e immagine Im(sinh (x)) = R; I è strettamente crescente. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 11/ 55 Funzioni iperboliche: cosh. 30 25 20 15 10 5 0 −4 −3 −2 −1 0 1 2 3 4 Figura : La funzione cosh(x) in [−4, 4]. La funzione cosh(x) I è pari: cosh(−x) = cosh(x) (verificarlo) ; I ha dominio R e immagine Im(cosh (x)) = [1, +∞) (cioè cosh(x) ≥ 1); I è strettamente decrescente per x ≤ 0 e strettamente crescente per x ≥ 0; I similmente alla (1) vale cosh2 (x) − sinh2 (x) = 1. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 12/ 55 Funzioni iperboliche: tanh. 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 −0.2 −0.4 −0.6 −0.8 −1 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : La funzione tanh(x) in [−10, 10]. La funzione tanh(x) I è pari: tanh(−x) = − tanh(x) (verificarlo) ; I ha dominio R e immagine Im(tanh (x)) = (−1, 1) (cioè tanh(x) è limitata); I è strettamente crescente. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 13/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = f (x) + a? Risposta: Si trasla verticalmente di a il grafico di f (x). 2.5 2 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −2 −2.5 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 Figura : Grafico di y = x + 1 (rosso), y = x (nero) e y = x − 1 (verde). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 14/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = f (x + a)? Risposta: Si trasla orizzontalmente di −a il grafico di f (x). 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 −0.2 −0.4 −0.6 −0.8 −1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : Grafico di y = sin (x + 1) (rosso), y = sin (x) (nero) e y = sin (x − 1) (verde). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 15/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = −f (x)? Risposta: Si simmetrizza il grafico di f (x) rispetto l’asse x. 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 −0.2 −0.4 −0.6 −0.8 −1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : Grafico di y = sin (x) (nero), y = − sin (x) (rosso). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 16/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = k · f (x)? Risposta: Si stira o si contrae di un fattore k il grafico di f (x) (rispetto l’asse x). 2 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −2 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : Grafico di y = sin (x) (nero), y = 2 sin (x) (rosso) e y = 0.5 · sin (x) (verde). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 17/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = f (kx)? Risposta: Si stira o si contrae di un fattore 1/k il grafico di f (x) (rispetto l’asse y). 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 −0.2 −0.4 −0.6 −0.8 −1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 Figura : Grafico di y = sin (x) (nero), y = sin (2x) (rosso) e y = sin (0.5x) (verde). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 18/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = |f (x)|? Risposta: Se f (x) ≥ 0 non si fa niente, altrimenti lo si riflette sull’asse x. 1 0.5 0 −0.5 −1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 1 0.5 0 −0.5 −1 −8 Figura : Grafico di y = sin (x) (nero), y = | sin (x)| (rosso). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 19/ 55 Operazioni sui grafici. Domanda: Si conosce il grafico di f (x). Qual’è il grafico di y = f (|x|)? Risposta: Si riflette il grafico della parte in cui x ≥ 0 rispetto l’asse y. 1 0.5 0 −0.5 −1 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 1 0.5 0 −0.5 −1 −8 Figura : Grafico di y = sin (x) (nero), y = sin (|x|) (rosso). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 20/ 55 Funzioni composte. Definizione Sia f : E → R, g : F → R tale che Im(f ) ⊆ F . La funzione h = g ◦ f tale che h(x) = (g ◦ f )(x) = g (f (x)) si chiama funzione composta. Figura : Esempio di funzione composta. In giallo, l’insieme Im(f ) ⊆ F . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 21/ 55 Funzioni composte. Nota. Si noti che: I E’ fondamentale che Im(f ) ⊆ F ; I In generale f ◦ g 6= g ◦ f ; I Si possono comporre più funzioni ((f ◦ g ) ◦ τ ) (x) = f (g (τ (x))) = f ◦ (g ◦ τ ) (verificarlo!). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 22/ 55 Funzioni composte: generalizzazione. La definizione, più generale consiste in Nota. Siano X , Y , V , W insiemi. Siano f : X → Y , g : V → W tali che Im(f ) ∩ V 6= ∅. Sia X0 := {x ∈ X : f (x) ∈ V }. Allora per ogni x ∈ X0 si può definire la funzione h = g ◦ f tale che h(x) = (g ◦ f )(x) = g (f (x)). Tale h si chiama funzione composta. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 23/ 55 Funzioni composte: esempio 1. Esempio Siano f (x) = x 2 + 1, g (x) = I √ x Si vede che (g ◦ f )(x) = g (f (x)) = p x2 + 1 Si osservi che da Im(f ) = [1, +∞), Dom(g ) = [0, +∞), la composta è ben definita e da Dom(f ) = R, (g ◦ f ) : R → R. I Si vede che √ (f ◦ g )(x) = f (g (x)) = ( x)2 + 1 = |x| + 1. Osserviamo che Dom(g ) = R+ = [0, +∞) e in R+ si ha che |x| + 1 = x + 1. Inoltre essendo Im(g ) = [0, +∞) e Dom(f ) = R, la composta è ben definita. Quindi (f ◦ g ) : R+ → R e f ◦ g 6= g ◦ f . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 24/ 55 Funzioni composte: esempio 2. Esempio Siano f (x) = −x 2 , g (x) = I √ 4 x Si vede che (g ◦ f )(x) = g (f (x)) = p 4 −x 2 Si osservi che da Im(f ) = (−∞, 0], Dom(g ) = [0, +∞), la composta non è ben definita. L’unico punto in cui la funzione è ben definita è x = 0 e la composta vale 0. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 25/ 55 Funzioni composte: esempio 2. I Si vede che √ (f ◦ g )(x) = f (g (x)) = −( 4 x)2 . Osserviamo che Dom(g ) = R+ = [0, +∞), Im(g ) = [0, ∞) = R+ , Dom(f ) = R+ e quindi da Im(g ) ⊆ Dom(f ) la composta è ben definita. Da Im(f ) = (−∞, 0] = R− abbiamo f ◦ g : R+ → R− . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 26/ 55 Funzioni composte: esempio 3. Esempio Siano f (x) = g (x) = I x 2, x > 1 −x, x ≤ 1 Calcoliamo (f ◦ g )(x) = f (g (x)). I I I 1, x ≥ 0 3, x < 0 Supponiamo x ≤ 1. Allora g (x) = −x ed è g (x) ≥ 0 per x ≤ 0 altrimenti, per x ∈ (0, 1], si ha che g (x) < 0. Se x ≤ 0 abbiamo f (g (x)) = 1 mentre per x ∈ (0, 1] si ha f (g (x)) = 3. Supponiamo x > 1. Allora g (x) = x 2 > 1 > 0 e quindi f (g (x)) = 1. Studiare per casa (g ◦ f )(x) = g (f (x)). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 27/ 55 Funzioni composte: monotonia. Teorema Sia Im(f ) ⊆ Dom(g ). I Se f crescente, g crescente allora g ◦ f è crescente. I Se f crescente, g decrescente allora g ◦ f è decrescente. I Se f decrescente, g decrescente allora g ◦ f è crescente. Dimostrazione. Dimostriamo il primo asserto. Se x1 > x2 , essendo f crescente, f (x1 ) > f (x2 ). Siano y1 = f (x1 ) e y2 = f (x2 ). Allora essendo g crescente g ◦ f (x1 ). = g (f (x1 )) = g (y1 ) > g (y2 ) = g (f (x2 )) = g ◦ f (x2 ). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 28/ 55 Funzioni composte: monotonia, esempio 1. Esempio Si consideri F (x) = log(sinh(x 3 )). Posto h(x) = log (x), g (x) = sinh(x), f (x) = x 3 , si vede subito che f , g , h sono funzioni crescenti e che F (x) = (h ◦ (g ◦ f )) = h(g (f (x)). Inoltre I G := g ◦ f è crescente perchè composizione di funzioni crescenti; I F = h ◦ (g ◦ f ) = h ◦ G , dove è definita, è crescente perchè composizione di funzioni crescenti. I Essendo x 3 dispari, sinh dispari, G (x) = sinh (x 3 ) è dispari essendo G (−x) = sinh ((−x)3 ) = sinh (−(x 3 )) = − sinh (x 3 ) = −G (x) Essendo G (x) ≥ 0 per x ≥ 0 ne consegue, dalla disparità che G (x) ≤ 0 per x ≤ 0 e che quindi log(sinh(x 3 )) è definita esclusivamente per x > 0. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 29/ 55 Funzioni composte: monotonia, esempio 2. Esempio Si consideri F (x) = 1 log (x) . Posto g (x) = x1 , f (x) = log (x), si vede subito che g è una funzione decrescente in (−∞, 0) e (0, +∞) ed f crescente in (0, +∞), e che F (x) = (g ◦ f ) = g (f (x)). Quindi F è una funzione decrescente in (0, 1) e (1, +∞). Possiamo dire che F è decrescente in R+ \{0, 1}? Qualche problema tra immagini e domini? Nota. Nell’esempio bisogna aver cura dei domini. Infatti Im(f ) = R+ che non contenuto in Dom(g ) = R\0. Ma se restringiamo il dominio di f a R+ \1 allora Im(f ) = R\0 = Dom(g ). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 30/ 55 Funzioni composte: monotonia, esempio 2. 100 0 −100 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 50 0 −50 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 0.2 0.4 0.6 0.8 1 1.2 1.4 1.6 1.8 2 200 0 −200 0 4 x 10 2 0 −2 0.9 0.95 1 1.05 1.1 1.15 Figura : Dall’alto in basso: 1/x, log(x), 1/ log(x) e zoom di 1/ log(x). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 31/ 55 Funzioni invertibili e inverse. Definizione Una funzione f : D → f (D) è invertibile in D se e solo se per ogni y ∈ f (D) esiste uno e uno solo x ∈ D tale che f (x) = y . Definizione Sia la funzione f : D → f (D) invertibile in D. La funzione f −1 : f (D) → D che associa ad ogni y ∈ f (D) l’elemento x ∈ D tale che f (x) = y si chiama funzione inversa di f. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 32/ 55 Funzioni invertibili e inverse. Figura : Dall’alto in basso: una funzione non invertibile e una invertibile. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 33/ 55 Funzioni invertibili. Definizione La funzione Id : D → D tale che Id(x) = x si chiama funzione identica. Nota. I Se la funzione f : D → f (D) è invertibile allora f −1 ◦ f (x) = f −1 (f (x)) = x, ∀x ∈ D e quindi f −1 ◦ f = Id. I Se la funzione f : D → f (D) è invertibile allora f ◦ f −1 (y ) = f (f −1 (y )) = y , ∀y ∈ f (D). Successivamente questa proprietà tornerà utile in varie circostanze. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 34/ 55 Funzioni invertibili. I Sia D ⊆ R un dominio simmetrico e f : D → R una funzione pari. Allora f non è invertibile. Se è pari infatti f (x) = f (−x) ed essendo il dominio simmetrico x, −x ∈ D. I Sia f : R → R una funzione periodica. Allora f non è invertibile. Se è periodica di periodo T infatti f (x + T ) = f (x). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 35/ 55 Funzioni iniettive e suriettive. Definizione Una funzione f : D → E è iniettiva in D se e solo se per ogni x1 , x2 ∈ D, x1 6= x2 si ha che f (x1 ) 6= f (x2 ) Nota. I La definizione di funzione iniettiva è equivalente a dire che se x1 , x2 ∈ D, f (x1 ) = f (x2 ) allora x1 = x2 . I La definizione di funzione iniettiva è equivalente a dire che per ogni y ∈ f (D) esiste un unico x ∈ D tale che f (x) = y . I Una funzione invertibile deve essere iniettiva. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 36/ 55 Funzioni iniettive e suriettive. Nota. Una funzione f : D → E è suriettiva se e solo se per ogni y ∈ E esiste x ∈ D tale che f (x) = y . Una funzione f : D → E si dice biettiva se e solo se iniettiva e suriettiva. Nota. Sia E = f (D). Allora f : D → E è sicuramente suriettiva perchè , per definizione di immagine, per ogni y ∈ f (D) esiste x ∈ D tale che y = f (x). Quindi una funzione f : D → f (D) è biettiva se e solo se iniettiva. Se E non coincide con f (D) quest’ultima affermazione non è vera. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 37/ 55 Funzioni iniettive: esempi. Esempio La funzione f (x) = x 2 non è iniettiva in R. Infatti f (−1) = f (1) = 1. Esempio La funzione f (x) = x 3 è iniettiva in R. Infatti se f (x1 ) = f (x2 ) allora x13 = x23 e i cubi di due numeri sono uguali se e solo se i numeri coincidono. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 38/ 55 Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Teorema Sia f : D ⊂ R → R strettamente monotona. Allora f è invertibile in D. Dimostrazione. Sia f : D ⊂ R → R strettamente crescente e quindi x1 < x2 ⇒ f (x1 ) < f (x2 ). Dimostriamo che è iniettiva, cioè x1 6= x2 ⇒ f (x1 ) 6= f (x2 ). Visto che x1 , x2 sono arbitrari e distinti, possiamo supporre x1 < x2 . Ma allora essendo crescente f (x1 ) < f (x2 ) e di conseguenza f (x1 ) 6= f (x2 ). La dimostrazione del caso in cui f è strettamente decrescente è analoga (per casa). Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 39/ 55 Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Teorema Sia f : D ⊂ R → R è strettamente monotona allora f −1 è strettamente monotona. Nota. Se f : D ⊂ R → R è invertibile, allora non è detto che f sia strettamente monotona. 20 0 −20 −40 −60 −80 −100 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : Una funzione invertibile e non monotona. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 40/ 55 Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 1. Esempio Sia a > 1. La funzione f (x) = ax è tale che f : R → (0, +∞). E’ strettamente monotona e invertibile perchè se ax1 = ax2 allora x1 = x2 . L’inversa f −1 : (0, +∞) → R è per definizione f −1 (y ) = loga (y ). 1200 1000 800 600 400 200 0 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : La funzione f (x) = 2x . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 41/ 55 Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 2. Esempio La funzione f (x) = x 3 è tale che f : R → R. E’ strettamente crescente e invertibile perchè se x13 = x23 allora x1 = x2 . L’inversa f −1 : (0, +∞) → R è per definizione f −1 (y ) = √ 3 y. 1000 800 600 400 200 0 −200 −400 −600 −800 −1000 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : La funzione f (x) = x 3 in [−10, 10]. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 42/ 55 Funzioni invertibili: le funzioni monotone. Esempio 3. Esempio La funzione f (x) = x 2 è I I non è invertibile se f : R → R (funzione pari!); √ è invertibile se f : R+ → R+ ed è f −1 (y ) = y . 1000 800 600 400 200 0 −200 −400 −600 −800 −1000 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : La funzione f (x) = x 3 in [−10, 10]. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 43/ 55 Funzioni invertibili: il suo grafico. Nota. Osserviamo che (x0 , y0 ) ∈ graf(f ) ⇔ f (x0 ) = y0 . Di conseguenza (y0 , x0 ) ∈ graf(f −1 ) ⇔ f −1 (y0 ) = x0 . Questo comporta che i grafici delle due funzioni sono simmetrici rispetto alle bisettrici del primo e terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 44/ 55 Funzioni invertibili: il suo grafico. 8 7 6 5 4 3 2 1 0 0 1 2 3 4 5 6 7 8 Figura : La funzione f (x) = e x in [0.05, 2] (nero), f −1 (y ) = loge (y ) (rosso). In blue la bisettrice del primo e del terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 45/ 55 Funzioni invertibili: il suo grafico. 1 0.8 0.6 0.4 0.2 0 −0.2 −0.4 −0.6 −0.8 −1 −1 −0.8 −0.6 −0.4 −0.2 0 0.2 0.4 0.6 0.8 1 Figura : La funzione f (x) = x 3 in [−1, 1] (nero), f −1 (y ) = In blue la bisettrice del primo e del terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 46/ 55 √ 3 y (rosso). Funzioni invertibili: il suo grafico. La funzione f : [0, 1] → [0, 1] con f (x) = x 2 è invertibile e la sua √ inversa è f −1 (y ) = y . 1 0.9 0.8 0.7 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0 0 0.1 0.2 0.3 0.4 0.5 0.6 0.7 0.8 0.9 1 Figura : La funzione f (x) = x 2 in [0, 1] (nero), f −1 (y ) = blue la bisettrice del primo e del terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 47/ 55 √ y (rosso). In Funzioni trigonometriche e le loro inverse. La funzione f (x) = sin (x), se considerata come f : R → R non è invertibile (in quanto periodica). I I I I I I Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicità ) [−π/2, π/2], cioè come f : [−π/2, π/2] → [−1, 1], essendo strettamente crescente e Im(f ) = [−1, 1], risulta invertibile. La sua inversa si chiama arcoseno ed è denotata con arcsin(x) (talvolta arcsen(x)). Per definizione di inversa, si ha che f −1 : [−1, 1] → [−π/2, π/2]. Per definizione, per x ∈ [−π/2, +π/2], arcsin (sin (x)) = x. Per definizione, per y ∈ [−1, 1], sin (arcsin (y )) = y . Si mostra che arcsin(−x) = − arcsin(x) cioè che arcsin è una funzione dispari. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 48/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse. 2 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −2 −2 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 Figura : La funzione f (x) = sin (x) in [−π/2, π/2] (nero), f −1 (y ) = arcsin y (rosso). In blue la bisettrice del primo e del terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 49/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse. Nota. Cosa succede se invece di prendere quale intervallo di periodicità [−π/2, π/2] considero un altro intervallo in cui sin (x) è monotona? Supponiamo si consideri f (x) = sin (x) come funzione f : [π/2, 3π/2] → [−1, 1]. Sicuramente f è invertibile, ma il valore dell’inversa sarà in [π/2, 3π/2] e non in [−π/2, π/2]. 5 4 3 2 1 0 −1 −2 −2 −1 0 1 2 3 4 5 Figura : La funzione f (x) = sin (x) in [π/2, 3π/2] (nero), f −1 (y ) (rosso). Paola Mannucci Sommariva Introduzione. 50/ 55 In blue la bisettrice dele Alvise primo e del terzo quadrante. Funzioni trigonometriche e le loro inverse. La funzione f (x) = cos (x), se considerata come f : R → R non è invertibile (in quanto periodica). I Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicità ) [0, π], ciè come f : [0, π] → [−1, 1], essendo strettamente decrescente e Im(f ) = [−1, 1], risulta invertibile. I La sua inversa si chiama arco coseno ed è denotata con arccos(x) (talvolta acos(x)). I Per definizione di inversa, si ha che f −1 : [−1, 1] → [0, π]. I Per definizione, per x ∈ [0, π], arccos (cos (x)) = x. I Per definizione, per y ∈ [−1, 1], cos (arccos (y )) = y . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 51/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse. 3.5 3 2.5 2 1.5 1 0.5 0 −0.5 −1 −1.5 −1.5 −1 −0.5 0 0.5 1 1.5 2 2.5 3 3.5 Figura : La funzione f (x) = cos (x) in [0, π] (nero), f −1 (y ) = arccos y (rosso). In blue la bisettrice del primo e del terzo quadrante. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 52/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse. La funzione f (x) = tan (x), se considerata come f : R → R non è invertibile (in quanto periodica). I Se invece la si restringe all’intervallo (di periodicità ) [−π/2, +π/2], ciè come f : [−π/2, +π/2] → R, essendo strettamente decrescente e Im(f ) = R, risulta invertibile. I La sua inversa si chiama arco tangente ed è denotata con arctan(x) (talvolta atan(x)). I Per definizione di inversa, si ha che f −1 : R → [−π/2, +π/2]. I Per definizione, per x ∈ [−π/2, +π/2], arctan (tan (x)) = x. I Per definizione, per y ∈ R, tan (arctan (y )) = y . Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 53/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse. 4 3 2 1 0 −1 −2 −3 −4 −10 −8 −6 −4 −2 0 2 4 6 8 10 Figura : La funzione arctan (y ) in [−10, 10] Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 54/ 55 Funzioni trigonometriche e le loro inverse: esercizio. Esercizio Dire per quali valori di x è definita f (x) = arccos (x 3 − 8). La funzione è definita per |x 3 − 8| ≤ 1 ⇔ −1 ≤ x 3 − 8 ≤ 1. Con facili conti si ottiene che devono valere entrambe le 3 x ≤9 x3 ≥ 7 e quindi dalla monotonicità stretta di x 3 , per Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. √ 3 7≤x ≤ 55/ 55 √ 3 9. Esercizio 1 sui domini di una funzione Esercizio Calcolare il dominio di f (x) = cosh(log |x 2 − 1|). Essendo R il dominio naturale di cosh, basta sia definita log |x 2 − 1| e quindi che sia |x 2 − 1| > 0. Essendo |a| = 0 se e solo se a = 0, basta x 2 − 1 6= 0, cioè x 6= ±1. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 56/ 55 Esercizio 2 sui domini di una funzione Esercizio Calcolare il dominio di f (x) = arcsin(e |x+2| x ). La funzione arcsin è definita per argomenti y tale che |y | ≤ 1. Di conseguenza bisogna richiedere che |x+2| |e x | ≤ 1 ed essendo l’esponenziale di un numero sempre positivo, basta |x+2| e x ≤ 1. Essendo il logaritmo una funzione crescente, ciò è vero se e solo se |x+2| log(e x ) ≤ log (1) = 0 |x+2| cioè x ≤ 0. Essendo |x + 2| ≥ 0, ciò è possibile se x 6= 0 e |x + 2| = 0, cioè x = 2 oppure x < 0. Paola Mannucci e Alvise Sommariva Introduzione. 57/ 55