Relazione di consulenza tecnica d’ufficio C.T.U. Arch. Maria Teresa Sepe via Santa Maria della Libera, 13 80127 - Napoli Arch. Maria Teresa Sepe via Santa Maria della Libera, 13 80127 - Napoli 081 6134023 - 328 5399070 [email protected] Relazione di consulenza tecnica d’ufficio nel procedimento esecutivo immobiliare n. 221/2006 R.G.E. Ill.mo G.E. Dott. Petruzziello della V Sezione Civile del Tribunale di Napoli Premessa Con ordinanza del G.E. Dott. Scoppa, in seguito sostituito dalla S.V.I., notificatami in data 4 giugno 2006, la sottoscritta Arch. Maria Teresa Sepe, iscritta all’Ordine degli Architetti della Provincia di Napoli con n. 8464, ha ricevuto la nomina a Consulente Tecnico d’Ufficio nel procedimento esecutivo promosso da UGC Banca contro i Sigg. Giaccio Mario e Langella Maria, con invito a comparire all’udienza del 27 giugno 2006 per il giuramento di rito e il conferimento del mandato (cfr. allegato 1), fissando la nuova udienza, per Pagina 1 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe provvedere ai sensi dell’art. 569 o 591 bis c.p.c., al 23 novembre 2006. Il G.E. ha stabilito il termine, per la consegna della relazione di consulenza alle parti, di quarantacinque giorni prima dell’udienza fissata per la vendita ex art. 569 c.p.c.; per il deposito dell’elaborato peritale completo, un termine di dieci giorni prima delle predetta udienza; per la presentazione di osservazioni delle parti alla relazione in questione, un termine non superiore a quindici giorni prima della predetta udienza. A seguito degli avvenimenti descritti di seguito, fui costretta a chiedere una proroga dei termini di consegna a causa delle difficoltà incontrate nell’effettuare gli accessi e nel raggiungere il creditore, che la S.V. mi concesse, posticipando la data dell’udienza al 19 aprile 2007. Svolgimento delle operazioni di consulenza Al momento di prestare il giuramento di rito e ricevere il mandato del G.E., fissai il primo accesso per il giorno 4 luglio 2006 alle ore 16,00, come trascritto nel verbale di udienza. Il giorno stabilito mi sono recata presso i luoghi di causa, l’abitazione dei Sigg. Giaccio Mario e Langella Maria, sita in Napoli, alla via Lattanzio n. 58, per dare inizio alle operazioni peritali. Non avendo contattami l’avvocato della parte creditrice, il dott. Giacomo Pignata, alla presenza del sig. Giaccio mi riservai di valutare gli elementi raccolti e rinviai con il suo consenso il prosieguo delle operazioni al giorno 17 luglio 2006. In quella data, il debitore non era in casa, come mi aveva preannunciato per telefono, quando lo contattai per conferma dell’appuntamento, comunicandomi la sua volontà di impedirmi di effettuare altri accessi finché non avesse ricevuto la notifica dal Pagina 2 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe tribunale. Dovetti quindi dichiarare sospese le attività peritali da quel momento, finché non ottenni l’autorizzazione da parte del G.E. ad avvalermi della forza pubblica in caso di ulteriore diniego all’accesso. Quindi, dopo aver contattato i carabinieri di zona, il 9 ottobre 2006 fissai, concordandolo con il debitore, un nuovo accesso presso i luoghi di causa per il giorno 19 ottobre 2006 alle ore 16,00, giorno in cui si sono definitivamente concluse le attività di consulenza (cfr. allegati 2-4). Infine, la sottoscritta ha proceduto alla stesura della relazione di stima e all’invio tramite posta prioritaria al debitore ed al creditore, senza ricevere osservazioni da nessuna delle parti. Risposte ai quesiti Il G.E. ha affidato alla sottoscritta l’incarico con i seguenti quesiti, che si riportano con le relative risposte. 1) verifichi, prima di ogni altra attività, la completezza della documentazione di cui all’art. 567, 2° comma c.p.c. (estratto del catasto e certificati delle iscrizioni e trascrizioni relative all’immobile pignorato effettuate nei venti anni anteriori alla trascrizione del pignoramento, oppure certificato notarile attestante le risultanze delle visure catastali e dei registri immobiliari). Dall’esame dei documenti agli atti risulta presente il certificato notarile Pagina 3 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe per Notar Carlo Tafuri, relativo al compendio pignorato, completo di mappa censuaria e visura catastale per l’immobile. 2) predisponga, sulla base dei documenti in atti, l’elenco delle iscrizioni e trascrizioni pregiudizievoli (ipoteche, pignoramenti, sequestri, domande giudiziali, sentenze dichiarative di fallimento); acquisisca, ove non depositati, le mappe censuarie che egli ritenga indispensabili per la corretta identificazione del bene ed i certificati di destinazione urbanistica (solo per i terreni) di cui all’art. 30 del D.P.R. 6 giugno 2001. Sul compendio pignorato gravano le seguenti formalità: • 20557/3408 del 1.09.1992 - Atto per Not. A. Branca del 10.09.1992, a garanzia del mutuo di L. 70.000.000 estinguibile in dieci anni, si iscrive a ipoteca per L. 189.000.000 a favore di CREDITO FONDIARIO E INDUSTRIALE SPA - FON SPA - ROMA, via C. Colombo, 80, contro Langella Antonio, Napoli 28.04.1915, sopra l’immobile in oggetto. • 9860/6334 del 09.05.2000 - Verbale di Pignoramento Immobili del 11.04.2000, rep. 2455, a favore di CREDITO FONDIARIO E INDUSTRIALE SPA - FON SPA - ROMA, via C. Colombo, 80, contro Giaccio Mario e Langella Maria, sopra l’immobile in oggetto. • 16270/7054 del 13.04.2006 - Verbale di Pignoramento Immobili del 03.02.2006, rep. 2390, a favore di UGC BANCA UNICREDITO GESTIONE CREDITI SPA - VERONA, contro Giaccio Mario e Langella Maria sopra l’immobile in oggetto. Pagina 4 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe 3) acquisisca copia del titolo d’acquisto in favore del debitore oppure del suo dante causa, ove il debitore abbia acquistato il bene iure hereditatis. Atto di compravendita, Notaio A. Branca del 30/12/1992 (56787/10154), trascritto presso la Conservatoria dei Registri Immobiliari di Napoli 1 ai nn. 1139/1572 il 27/01/1993, con cui il sig. Langella Antonio ha alienato il compendio pignorato ai sigg. Giaccio Mario, nato a Marano di Napoli (NA) il 15/01/1948, e Langella Maria, nata a Napoli (NA) il 23/06/194 (cfr. allegato 5). 4) descriva, previo necessario accesso, l’immobile pignorato indicando dettagliatamente: comune, località, via, numero civico, scala, piano, interno, dati catastali e confini, verificando i dati contenuti nel pignoramento ed evidenziando, in caso di rilevata difformità: a) se i dati indicati in pignoramento non hanno mai identificato l’immobile e non consentono la sua univoca identificazione; b) se i dati indicati in pignoramento sono erronei ma consentono l’individuazione del bene; c) se i dati indicati nel pignoramento, pur non corrispondendo a quelli attuali, hanno in precedenza individuato l’immobile rappresentando, in questo caso, la storia catastale del compendio pignorato. Dalle mappe e visure catastali il bene pignorato risulta chiaramente Pagina 5 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe identificato. L’immobile si trova in Napoli, quartiere Soccavo, via Lattanzio n. 58, piano 6°, interno 17, con i seguenti dati catastali: Sezione Urbana Soccavo, Foglio n. 4, Particella censuaria n. 387, Sub. 17, Cat. A3 (abitazione di tipo economico), classe 2, consistenza di 5,5 vani (cfr. allegato 6). I dati sopra riportati corrispondono a quelli indicati in pignoramento, che ne determina una univoca identificazione. L’appartamento in questione si trova in una zona periferica della città di Napoli, nel quartiere Soccavo, in una strada secondaria nelle immediate vicinanze di viale Traiano. Si tratta di una strada abbastanza tranquilla, in un insediamento di case di tipo economico. Nelle immediate vicinanze si trova un campetto di calcio, mentre non vi sono negozi, distanti circa un chilometro. Altre attrezzature sono comunque facilmente raggiungibili. La zona appare abbastanza dignitosa, con edifici in discrete condizioni, ma non bisogna dimenticare che si trova in un’area popolare, il Rione Traiano, a cui è associato uno stigma negativo e in cui esistono problemi di criminalità e degrado. Dunque, sebbene si possa affermare che la zona in particolare dove è sito l’appartamento in questione risulta essere abbastanza tranquilla e dignitosa, non si può dimenticare che nell’area circostante più estesa esistono delle realtà sociali più svantaggiate, che associate a una percezione negativa, ne riducono il valore sul mercato. L’edificio in cui si trova l’immobile pignorato, è di tipo semi-intensivo, con sette piani, e tre appartamenti a piano. Si tratta di un edificio a torre in cemento armato della Gescal, Gestione Case Lavoratori, edificato nel 1966, apparentemente in buone condizioni statiche. Il cortile interno offre la possibilità di un posto auto per famiglia. Le pareti esterne sono ben Pagina 6 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe conservate in quanto rivestite in mattoncini rossi. Come affermato dallo stesso proprietario, il palazzo dispone di un terrazzo in cui sono da rifare delle pluviali. Il vano scala del palazzo risulta un po’ scuro e non ben tenuto, non c’è portineria, tuttavia è presente un ascensore sebbene piccolo. Le scale sono in linea con la tipologia economica dell’edificio, in quanto sono costituite da un’unica rampa con ballatoio che serve le diverse unità immobiliari. Il corpo scala non è, inoltre, ben illuminate sebbene vi sia, non accessibile da esso, una corte interna, un pozzo luce che serve le scale stesse e gli appartamenti, che viene utilizzata dagli inquilini anche per stendere la biancheria ad asciugare. La superficie netta dell’appartamento è risultata, dal rilievo effettuato dalla sottoscritta, di circa 80,00 mq, più 13,75 mq di balconi, e circa mq 5,30 di cantina annessa, indicata con numero 17. L’altezza media è di mt. 3,00 (cfr. pianta e fotografie, allegati 7 e 11). L’appartamento consiste di un ingresso non molto luminoso che dà accesso sulla sinistra ad un primo vano, con funzione di salotto-pranzo, e sulla destra ad un disimpegno, da cui si accede a tutti gli altri vani della casa. Questi sono costituiti da una cucina abitabile con veranda, quest’ultima comunicante con il salotto, bagno e tre camere da letto. Rispetto a queste ultime è utile osservare che una delle tre camere risulta molto piccola, avendo una superficie di circa mq 7,40, mentre le altre due hanno dimensioni normali, che rispettano gli standard minimi, rispettivamente di mq 13,00 e 12,00. L’esposizione risulta abbastanza buona, trovandosi l’appartamento al sesto piano ed essendo esposto ad ovest. Gli affacci consistono in una Pagina 7 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe veranda, un terrazzino a loggia confinante con il pozzo luce delle scale, e in quattro affacci a balcone ma senza terrazzo esterno. La vista che si ha da questi affacci, come si vede anche dalle fotografie, consente di vedere una parte del quartiere Soccavo con alle spalle le colline. Per quanto riguarda le finiture, all’interno dell’appartamento si trovano: • portoncino in legno • infissi solo interni in legno laccato con avvolgibili in legno • impianti obsoleti • pareti rifinite con pittura • pavimenti originali e rivestimenti in monocottura di qualità standard 5) proceda, ove necessario, ad eseguire le necessarie variazioni per l’aggiornamento del catasto provvedendo, in caso di difformità o mancanza di idonea planimetria del bene, alla sua correzione o redazione ed all’accatastamento delle unità immobiliari non regolarmente accatastate. Non è necessario eseguire variazioni per l’aggiornamento del catasto. 6) indichi l’utilizzazione prevista dallo strumento urbanistico comunale. La zona in cui rientra l’edificio ricade nella zona B, sottozona Ba (edilizia d’impianto) definita dall’art. 32 delle Norme di Attuazione alla Variante al Pagina 8 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe Piano Regolatore Generale di Napoli, approvata con Decreto del Presidente della Giunta Regionale della Regione Campania n. 323, dell’11 giugno 20041 (cfr. allegato 8). 7) indichi la conformità o meno della costruzione alle autorizzazioni o concessioni amministrative e l’esistenza o meno di dichiarazione di agibilità. In caso di costruzione realizzata o modificata in violazione della normativa urbanistico-edilizia, descriva dettagliatamente la tipologia degli abusi riscontrati e dica se l’illecito sia stato sanato o sia sanabile in base combinato disposto dagli artt. 46, comma 5°, del D.P.R. 6 giugno 2001, n 380 e 40, comma 6° della L. 28 febbraio 1985, n. 47 (e successive modifiche). L’immobile risulta conforme alla normativa, trattandosi di un fabbricato di Edilizia Economica e Popolare ex lege n. 167 del 18 aprile 1962, integrata e modificata dalle leggi n. 904 del 21 luglio 1965, e n. 865 del 22 ottobre 1971. La regolarità edilizia è attestata dal certificato IACP (cfr. allegato 9), che conferma la data di costruzione avvenuta nel 1966, con numero di cantiere 68/NA. Essendo dunque la data di costruzione antecedente al 1° settembre 1967, non è necessaria licenza edilizia, ai sensi della legge n. 47 del 28 1 Art. 32 (Sottozona Ba – Edilizia d’impianto): 1.) La zona Ba identifica le parti di territorio formate per effetto d’iniziative urbanistiche pianificate, con particolare riferimento ai quartieri di edilizia residenziale pubblica. 2.) Le trasformazioni fisiche ammissibili perseguono l’obbiettivo della valorizzazione dell’impianto urbanistico e dei singoli edifici. Sono ammessi interventi di ristrutturazione edilizia, senza sostituzione. Gli interventi di sostituzione, secondo il progetto originario, sono ammessi al solo fine di migliorare la dotazione di attrezzature pubbliche. 3.) Le utilizzazioni compatibili sono quelle di cui alle lettere a), c) e d) dell’articolo 21. Il cambio delle destinazioni d’uso non è consentito dove comporti la presenza di attività commerciali al dettaglio con oltre 40 addetti. Pagina 9 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe febbraio 1985, art. 40, comma 3. 8) dica se è possibile vendere i beni in uno o più lotti. Il quesito non trova risposta, essendo il bene un alloggio. 9) dica, qualora l’immobile sia stato pignorato solo pro quota, se esso sia divisibile in natura e proceda, in questo caso, alla formazione dei singoli lotti. Anche in questo caso il quesito non trova risposta. 10) accerti se l’immobile è libero o occupato; acquisisca il titolo legittimante il possesso o la detenzione del bene evidenziando se esso ha data certa anteriore alla trascrizione del pignoramento; verifichi se risultano registrati presso l’ufficio del registro degli atti privati contratti di locazione e/o se risultino comunicazioni alla locale autorità di pubblica sicurezza ai sensi dell’art. 12 del D.L. 21 marzo 1978, n. 59, convertito in L. 18 maggio 1978, n. 191; qualora risultino contratti di locazione opponibili alla procedura esecutiva indichi la data di scadenza, la data fissata per il rilascio o se sia ancora pendente il relativo giudizio. Pagina 10 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe Ne corso dei due accessi effettuati dalla sottoscritta, l’immobile è risultato occupato dal proprietario, il sig. Giaccio Mario, di cui si è allegato, come detto in precedenza, copia del titolo d’acquisto. In seguito agli accertamenti eseguiti presso l’ufficio del registro degli atti privati, non sono risultati registrati contratti di locazione. 11) ove l’immobile sia occupato dal coniuge separato o dall’ex coniuge del debitore esecutato, acquisisca il provvedimento di assegnazione della casa coniugale La risposta è negativa, non essendo questo il caso di separazione. 12) indichi l’esistenza sui bei pignorati di eventuali vincoli artistici, storici, alberghieri di inalienabilità o di indivisibilità; accerti l’esistenza di vincoli o oneri di natura condominiale (segnalando se gli stessi resteranno a carico dell’acquirente, ovvero saranno cancellati o risulteranno non opponibili al medesimo); rilevi l’esistenza di diritti demaniali (di superficie o servitù pubbliche) o usi civici evidenziando gli eventuali oneri di affrancazione o riscatto. Sull’immobile in oggetto non esistono vincoli geomorfologici (trattasi di area stabile secondo l’art. 24 delle norme di attuazione della variante al PRG), né vincoli paesaggistici e culturali, ex lege n. 1497 del 29 giugno 1939, sostituita dalla legge n. 42 del 22 gennaio 2004. Pagina 11 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe 13) determini il valore dell’immobile con espressa e compiuta indicazione del criterio di stima, operando le opportune decurtazioni sul prezzo di stima considerando lo stato di conservazione dell’immobile e come opponibili alla procedura esecutiva i soli contratti di locazione e i provvedimenti di assegnazione al coniuge aventi data certa anteriore alla data di trascrizione del pignoramento. Il procedimento di stima da utilizzare, dovendo determinare il valore di mercato di un immobile da vendere, è quello comparativo, basato sul confronto diretto tra il bene oggetto della valutazione e altri beni con caratteristiche simili. Tale metodo risulta essere oggi quello più diffuso e, come afferma Gigante, “oggigiorno il processo estimativo di tipo sintetico di più ampia applicazione, attesa la variabilità dei prezzi, che sono in continua crescita su tutto il territorio nazionale.”2 Secondo tale metodo è necessario procedere preliminarmente ad una indagine di mercato mirata all’individuazione del prezzo di mercato praticato in tempi recenti, per beni con caratteristiche simili e in aree omogenee dal punto di vista dei valori immobiliari.3 Il termine di confronto da assumere è il prezzo unitario al metro quadrato. Per quanto riguarda le fonti utilizzate in tale ricerca di mercato, ne sono state individuate di tre tipologie: le agenzie immobiliari, la banca dati dell’Osservatorio Immobiliare dell’Agenzia del Territorio, e la rivista trimestrale Quotazioni Immobiliari. 2 Gigante R., 2005, “La stima degli immobili nella pratica professionale”, in R. Gigante, Manuale del consulente tecnico, decima edizione, il Sole 24ore, p. 239. 3 cfr. anche Nomisma, 2006, Linee guida per la valutazione immobiliare, dicembre 2006. Pagina 12 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe Per quanto riguarda la prima tipologia, sono state contattate tre agenzie, che hanno riferito alcuni valori di riferimento, sebbene molto variabili rispetto alle condizioni dello stabile e dell’appartamento, alla posizione e all’esposizione. In particolare, l’ufficio di Soccavo di Tecnocasa ha riferito di un valore per un appartamento in buone condizioni di circa 80 mq, posto in una strada secondaria e non direttamente su quella principale di viale Traiano, come nel nostro caso, variabile tra i 200.000,00 e i 220.000,00. Dunque, dividendo il prezzo più basso per i metri quadrati indicati, si ottiene un costo di €/mq 2.500,00. L’agenzia De Vero ha riferito dei prezzi variabili tra €/mq 1.800,00 e 2.100,00 per appartamenti in via Lattanzio in buone condizioni. Infine, l’agenzia Lettera ha riferito per le stesse condizioni in via Lattanzio una fascia di prezzo compresa tra €/mq 2.500,00 e 2.700,00. I prezzi riferiti dalle agenzie variano quindi nell’intervallo tra €/mq 1.800,00 e 2.700,00. Considerando che tali prezzi sono riferiti ad appartamenti in buone condizioni, e che nel nostro caso l’immobile è da ristrutturare, è necessario considerare come riferimento il prezzo più basso di €/mq 1.800,00. La Banca Dati delle quotazioni immobiliari dell’Osservatorio dei valori immobiliari dell’Agenzia del Territorio riporta per abitazioni di tipo economico un prezzo inferiore compreso tra €/mq 1.640,00 e 2.460,00, riferito al primo semestre del 2006 e ad uno stato di conservazione normale. Considerando che nel nostro caso c’è uno stato di conservazione di livello inferiore, si dovrà considerare il prezzo più basso tra i due di €/mq 1.640,00 (cfr. allegato 10). Infine, la rivista Quotazioni Immobiliari4 dichiara un prezzo per appartamenti di tipo economico da ristrutturare di €/mq 1.660,39, in linea 4 Quotazioni Immobiliari, anno II, dicembre 2006. Pagina 13 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe dunque con il precedente. Dunque i prezzi da considerare attendibili variano tra €/mq 1.640,00 e 1.800,00. Tra questi è opportuno scegliere il prezzo più basso, considerando che si tratta di vendita a seguito di pignoramento, corrispondente a €/mq 1.640,00. Si ritiene che al fine di individuare il più probabile valore di mercato per l’immobile in questione debba essere considerata una ulteriore riduzione relativa alla vetustà e allo stato di conservazione mediocre dell’edificio, nonché per l’ubicazione in un’area popolare. Sembra opportuno, quindi, decurtare di un ulteriore 10% il valore trovato, che diventa dunque pari a €/mq 1.476,00. Per la stima del valore dell’immobile si dovrà quindi applicare il prezzo unitario trovato, per la superficie dello stesso, moltiplicata per gli opportuni coefficienti. Per abitazioni superiori a mq 70.00 il coefficiente è pari a 1.00. Alla superficie dell’appartamento bisogna poi aggiungere il 25% delle superfici di balconi e cantina, e il 20% della superficie di ogni posto auto, considerando la possibilità di parcheggio all’interno del cortile5. La superficie totale da considerare è dunque: Supapp = 80 + [25%(13,75)] + [25%(5,30)] + [20%(12)] = 80 + 3,44 + 1,33 + 2,40 = mq 87,17 Il valore dell’immobile è uguale al prodotto tra questo valore unitario e la superficie totale, e quindi pari a: Vapp = mq 87,17 x €/mq 1.476,00 = € 128.700,00 in cifra tonda 5 Valori definiti dalla legge n. 392 del 27 luglio 1978. Pagina 14 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe Conclusioni Ringraziando la S.V.I. per la fiducia accordatami, si riportano le conclusioni in merito ai quesiti assegnati: 1. Il bene oggetto del procedimento corrisponde a: • un appartamento sito nel comune di Napoli, quartiere Soccavo, posto al sesto piano di un edificio di tipo economico in c.a. della Gescal edificato nel 1966, in stato di conservazione medio e composto da tre vani, più cucina abitabile e servizio igienico, disimpegno, veranda, terrazzino, e cantina al piano terra; 2. la stima del valore dell’immobile è da calcolarsi con procedimento di stima comparativo, basato sul confronto diretto tra il bene oggetto della valutazione e altri beni con caratteristiche simili, assumendo quale termine di confronto il prezzo unitario medio espresso in €/mq, e applicando poi un coefficiente per la vetustà dell’edificio; 3. il valore da me calcolato per l’appartamento ammonta a: € 128.700,00 Certa di aver esaurientemente risposto al mandato assegnatomi, rassegno la presente relazione al solo scopo di far conoscere la verità alla S.V.I, rimanendo a disposizione per qualsiasi delucidazione. Napoli, 05.04.2007 Il C.T.U. Arch. Maria Teresa Sepe Pagina 15 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe Allegati 1. mandato C.T.U. 2- 4. verbali di accesso 5. copia titolo di acquisto 6. visura catastale 7. restituzione grafica rilievo appartamento 8. destinazione urbanistica 9. certificato IACP 10. estratto banca dati osservatorio immobiliare agenzia del territorio 11. rilievo fotografico, pp. 1-6 12. ricevuta IACP 13-15. ricevute raccomandate 16. ricevute francobolli posta prioritaria Pagina 17 di 19 - Relazione C.T.U. - Proc. n. 221/2006 R.G.E.- Arch. Maria Teresa Sepe