Stagione di prosa 2014/2015 GIÙ LA MASCHERA! Luca e Annamaria Elisabetta e Luca Alessandra e Elisabetta abbonati Joseph e Pina LE G IOIE DELL A V ITA Via Lamarmora, 145 - Nuoro tel. 0784 254058 · [email protected] · www.casarosas.it A BITARE CON G USTO Via Lamarmora, 145 - Nuoro tel. 0784 254058 · [email protected] · www.casarosas.it Stagione di prosa 2014/2015 Beatles Submarine Re Lear Bestie Feroci Revolution Le mille e una notte L’Avaro Enrico IV Doppio sogno (Eyes Wide Shut) Doris e Irene parlano da sole Ospiti L’origine del mondo/ ritratto di un interno La III Onda Prima del silenzio Il bell’Antonio Carmela e Paolino - varietà sopraffino I viaggi di oggi Nuda proprietà La serata Mandragola La leggenda del pallavolista volante Paolo e Giulia La creatura L’abito della sposa Penso che un sogno così... Pirandello/Ora pro nobis Hamlet Travestie Più forte del destino Novantadue Falcone e Borsellino, 20 anni dopo Ti posso spiegare... La vita è un viaggio Gl’Innamorati Alice La misteriosa scomparsa di W L’ho fatto per il mio paese La mia Odissea Sios-Boulé …di Joyce Lussu e altre Sibille Apocalisse Morte di un commesso viaggiatore Elisabetta e Guido I TEATRI Assessorato Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport Assessoradu de s’Istrutzione Pùblica, Benes Culturales, Informatzione, Ispetàculu e Isport CAGLIARI Teatro Massimo ALGHERO Teatro Civico Comuni aderenti al CTRS ARZACHENA Auditorium Comunale Comune di Alghero Città di Iglesias Comune di Nuoro Comune di Arzachena Città di Lanusei Comune di Olbia Comune di Cagliari Comune di Macomer Città di Oristano Comune di Carbonia Comune di Meana Sardo Città di Ozieri Cagliari, via Mameli 153 www.cedacsardegna.it [email protected] CARBONIA Teatro Centrale CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Antonio Cabiddu Presidente Mario Pinna Vice Presidente Lucia Loddo Consigliere Gabriella Noè Consigliere Annalaura Pau Consigliere LANUSEI Teatro Tonio Dei Salvatore Satta Comune di Palau Comune di San Gavino Monreale Città di Sassari Con il sostegno di Sponsor Comune di Santa Teresa Gallura Revisore Unico Direttore del Circuito Teatrale Regionale Sardo Valeria Ciabattoni Segreteria Organizzativa Lucia Loddo Amministrazione Stefania Carrucciu Alessia Cicala Giangonario Sanna Comune di Tempio Pausania Partners Comunicazione e redazione Annalaura Pau Promozione Francesco Cabiddu Addetto stampa Anna Brotzu Foto Daniela Zedda Progetto grafico Mauro Luccarini Stampa Cosimo Fadda Communication IGLESIAS Teatro Electra MACOMER Teatro Costantino MEANA SARDO Teatro San Bartolomeo NUORO Teatro Eliseo OLBIA Cine Teatro Olbia ORISTANO Teatro Garau OZIERI Teatro Civico Oriana Fallaci PALAU Cine Teatro Montiggia SAN GAVINO MONREALE Teatro Comunale SANTA TERESA GALLURA Cineteatro Comunale Nelson Mandela SASSARI Nuovo Teatro Comunale TEMPIO PAUSANIA Teatro del Carmine GO•UP COMMUNICATION 5 19 > 23 NOVEMBRE 2014 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO Teatro dell’Archivolto BEATLES SUBMARINE Beatles Submarine è la beatlemania in palcoscenico, rivisitata dal talento bizzarro e stralunato di Neri Marcorè, cantante e filosofo assurdista e dei quattro professori della famigerata Banda Osiris, musici iconoclasti e ipercreativi. Uno spettacolo concerto alla gioiosa, fantastica esplorazione dell’universo della più leggendaria band beat / pop / rock di sempre. Un “Magical Mystery Tour” che raccoglie e reinventa suggestioni, musiche, frammenti biografici, canzoni e racconti dei favolosi Beatles. Un tessuto narrativo che utilizza i brani più famosi e si ispira alle caleidoscopiche magie visive di “Yellow Submarine”, ai surreali racconti di John Lennon, alle poesie di Paul McCartney e si alimenta degli infiniti rimandi che le canzoni e gli scritti dei Beatles hanno reso eterni: dalle pagine dell’Alice di Lewis Carroll alle magie surrealiste dell’avanguardia pop, dalle filastrocche per bambini alla poesia lisergica e visionaria. Beatles Submarine crea così una fantasmagoria giocosa e coloratissima, a dimostrazione che il fenomeno Beatles (a 50 anni dalla sua incredibile esplosione) non è stato una moda, ma una vera e propria cultura, fatta di rabbie dolci e speranze di fantasia al potere. testo e regia Giorgio Gallione con Neri Marcorè e la Banda Osiris (Carlo Macrì, Gianluigi Carlone, Roberto Carlone, Sandro Berti) immagini Daniela Dal Cin video Francesco Frongia costumi Guido Fiorato luci Aldo Mantovani CORSICAFERRIES.COM - SARDINIAFERRIES.COM 5 10 > 14 DICEMBRE 2014 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO 15 > 16 DICEMBRE 2014 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE Goldenart Production Teatro dallarmadio RE LEAR di William Shakespeare traduzione e adattamento Michele Placido e Marica Gungui con Michele Placido e Gigi Angelillo e con Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione e Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo scene Carmelo Giammello musiche originali Luca D’Alberto costumi Daniele Gelsi light designer Giuseppe Filipponio regia Michele Placido e Francesco Manetti 6 7 19 DICEMBRE 2014 - OLBIA CINETEATRO OLBIA 5 FEBBRAIO 2015 - SAN GAVINO MONREALE TEATRO COMUNALE BESTIE FEROCI REVOLUTION Re Lear esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo. All’inizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace “gattonare verso la morte”. Come un bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore”. È questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, farà crollare Lear rendendolo pazzo. E con Lear è il mondo intero che va fuor di sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e pioggia a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra. È qui che può cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere. Lo spettacolo è una sinfonia-mosaico per due voci, una chitarra classica e un pianoforte in miniatura. Bestie Feroci Revolution racconta i nostri tempi col solo uso del patrimonio musicale che ci ha accompagnato in tanti decenni. Il gioco è quello di legare, cucire, tagliare e accostare strofe, ritornelli, sigle, per creare un discorso, per raccontare le contraddizioni e la follia, la bestialità e la “meraviglia” del tempo che viviamo o che crediamo di vivere. Tutto questo con una “pensata leggerezza”, e con una spontanea e quanto mai voluta ironia nel trattare temi delicati e irrisolti del nostro Paese e del mondo. Non vi è, per scelta, una sola parola recitata. I tempi della narrazione sono ferrei e fuggevoli, le chiavi di lettura molteplici. Perché si canta? Forse perché quando le parole non bastano più non resta che cantare. C’è sempre qualcosa che sfugge nel leggere il mondo, qualcosa che “accade al di sopra delle parole”. Elemento fondante della poetica del gruppo - che propone un teatro civile, sociale, che si occupa di attualità in termini non cronachistici, partendo dall’uomo senza omologarlo a bandiere partitiche o politiche - è la musica intesa come forza narrante, perfettamente integrata e correlata alle drammaturgie. operina musicale modulare di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia musiche originali Antonello Murgia regia Antonello Murgia 7 7 > 8 GENNAIO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 9 GENNAIO 2015 - SANTA TERESA GALLURA CINETEATRO COMUNALE NELSON MANDELA 10 GENNAIO 2015 - MEANA SARDO TEATRO SAN BARTOLOMEO 11 GENNAIO 2015 - OZIERI TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI Teatro del Carretto LE MILLE E UNA NOTTE Raccontate le storie della vostra vita, riversateci sopra il vostro sangue e le vostre lacrime e il vostro riso, finché non fioriranno con Elsa Bossi, Giacomo Vezzani, Nicolò Belliti suono Luca Contini luci Fabio Giommarelli scene e costumi Graziano Gregori drammaturgia e regia Maria Grazia Cipriani 8 In quella che è una delle più straordinarie raccolte di storie di tutta la letteratura, il sultano Shahriyar, per vendicarsi dell’infedeltà della prima moglie, uccide sistematicamente le spose al termine della prima notte di nozze. Shahrazad, figlia del Visir, decide di porre fine alla strage. Si offre così come sposa al sultano... La narrazione de Le mille e una notte risale ad un millennio fa e pur il suo tema appare più attuale e moderno che mai. La nostra protagonista vive nell’oggi. Il tema delle Mille e una notte è solo il pretesto, il filo conduttore, la cornice che si fa elemento di raccordo tra visioni e frammenti di racconti felici o tragici tratti dalla mitologia, dalla fiaba, dalla letteratura e dalla drammaturgia… fino a quelli tratti dalla cronaca dei nostri giorni: un universo onirico e visionario che il teatro può offrire e che poi ci viene incontro ogni giorno dai titoli dei giornali. La struttura dello spettacolo è quella di un labirinto in cui si passa attraverso una storia e ci si ritrova in altre storie, incatenate l’una all’altra come anelli di una catena in un espediente narrativo che è del “teatro nel teatro” ed è presentato a volte in forma continua, a volte rapsodica, costellato di poesie e canti, a costituire un unico arazzo che vuole essere un fiducioso canto alla vita. 12 GENNAIO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 13 GENNAIO 2015 - LANUSEI TEATRO TONIO DEI 14 GENNAIO 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO 15 GENNAIO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 9 Bon Voyage Produzioni e Civit’Arte 2013 L’AVARO Quando ci si appresta a preparare l’ennesimo allestimento di una commedia classica è sempre lecito porsi una domanda: quale perdurante valore consente ad alcune scritture teatrali di attraversare i tempi incontrando e provocando in modo continuo e sempre nuovo l’interesse di pubblico ed artisti? Nel caso specifico de L’avaro di Molière ci si chiede anche cosa permetta all’aridità spirituale e materiale di Arpagone di essere ancora oggi tanto leggibile e fruibile; cosa le abbia consentito di attraversare tre secoli ed essere ancora attuale. È certo che l’artificio drammaturgico molieriano ha un’efficacia oggettiva. Esiste, però, un altro valore altrettanto incontrovertibile che fa da contrappunto alla meticolosa tecnica di punteggiatura teatrale di Molière. È quello evidenziato e rappresentato da un mondo intimamente corrotto di straordinaria e persistente contemporaneità. Un mondo che Molière anima di complottismi, di ipocrisie, di arrivismi, e che abita di fingitori, spreconi, faccendieri, di fronte ai quali l’avaro Arpagone si erge quasi come figura e sinceramente reo-confessa, pervasa, in fondo, da una profonda onestà intellettuale. Lui è naturalmente complementare a tutti gli altri, il suo vizio lo conduce ad una solitudine apparentemente compiaciuta e strafottente, ma che lo costringe a perdere poi quasi più di quanto abbia cercato di trattenere. È incapace di donare il suo tempo e se stesso, valuterebbe il dono come una perdita e la perdita è spreco e lui è un economo conservatore, non può sprecare. di Jean Baptiste Molière con Lello Arena con Fabrizio Vona, Francesco Di Trio e con Adriana Follieri, Chiara Degani, Eleonora Tiberia, Fabrizio Bordignon, Enzo Mirone musiche Paolo Vivaldi scenografie Luigi Ferrigno costumi Maria Freitas regia Claudio Di Palma 9 14 > 18 GENNAIO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO 19 > 20 GENNAIO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE CTB Teatro Stabile di Brescia / Teatro de Gli incamminati ENRICO IV di Luigi Pirandello con Franco Branciaroli e con Melania Giglio, Giorgio Lanza, Antonio Zanoletti, Tommaso Cardarelli, Valentina Violo, Daniele Griggio e con (in o.a.) Sebastiano Bottari, Andrea Carabelli, Pier Paolo D’Alessandro, Mattia Sartoni scene e costumi Margherita Palli luci Gigi Saccomandi regia Franco Branciaroli Franco Branciaroli, dopo i recenti successi ottenuti con Servo di scena, Il Teatrante e Don Chisciotte, continua la sua indagine sui grandi personaggi del teatro portando sulla scena l’Enrico IV, dramma in 3 atti di Luigi Pirandello, scritto nel 1921 e rappresentato per la prima volta il 24 febbraio 1922 al Teatro Manzoni di Milano. Considerato il capolavoro teatrale di Pirandello insieme a Sei personaggi in cerca di autore, Enrico IV è uno studio sul significato della pazzia e sul tema caro all’autore del rapporto, complesso e alla fine inestricabile, tra personaggio e uomo, finzione e verità. Il personaggio di Enrico IV, del quale magistralmente non ci viene mai svelato il vero nome, quasi a fissarlo nella sua identità fittizia, è descritto minuziosamente da Pirandello. Enrico è vittima non solo della follia, prima vera poi cosciente, ma dell’impossibilità di adeguarsi ad una realtà che non gli si confà più, stritolato nel modo di intendere la vita di chi gli sta intorno e sceglie quindi di ‘interpretare il ruolo fisso del pazzo. Enrico IV, il più grande personaggio di tutto il teatro pirandelliano, che, impossibilitato a vivere la vita presente, si rifugia nel Teatro trovando in esso - e non nella vita - il proprio volto definitivo è l’ultima grande figura scelta da Branciaroli per la sua indagine sul rapporto tra attore e personaggio. 10 19 GENNAIO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 20 GENNAIO 2015 - ARZACHENA AUDITORIUM COMUNALE 21 GENNAIO 2015 - NUORO TEATRO ELISEO 22 GENNAIO 2015 - SANTA TERESA GALLURA CINETEATRO N. MANDELA 23 GENNAIO 2015 - SAN GAVINO MONREALE TEATRO COMUNALE 24 GENNAIO 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE 11 Compagnia Molière DOPPIO SOGNO (EYES WIDE SHUT) Per la prima volta in Teatro la novella traumatica che fonde in modo assai compiuto il sogno e la realtà, Freud e il romanzo d’appendice, e da cui Stanley Kubrick, con Eyes Wide Shut, ha tratto il suo ultimo capolavoro del tutto incompiuto. “Dopo il grande successo delle due stagioni di Elephant Man, cercavo un testo che possedesse una caratteristica; darmi la possibilità, come drammaturgo e come regista, di creare personaggi multipli per i miei attori; un testo che fosse già teatro multiplo. Dove la storia fosse tante storie; dove la verità fosse tante verità; e dove, finalmente, l’amore, la morte, il senso di colpa, il peccato e il riscatto, affiorassero prepotentemente tutti insieme. In una Vienna innevata eppure caldissima, il dottor Fridolin riceve la più imprevedibile delle confessioni dalla moglie Albertine: “Ti ricordi, l’estate scorsa, sulla spiaggia danese, quel giovane uomo? Se mi avesse chiamata, non avrei potuto oppormi. Ero pronta a sacrificare te, la nostra bambina, tutto il mio futuro”. Dall’intima confidenza di un tradimento solo fantasticato all’ossessione che dura un’interminabile notte; dopo aver viaggiato negli inferi della mente e della carne, sullo scivolo dell’alba, i due coniugi si ritrovano soli, smarriti, ma innamorati più di prima. Giancarlo Marinelli di Giancarlo Marinelli tratto dall’omonimo racconto di Arthur Schnitzler con Ivana Monti, Caterina Murino, Giorgio Lupano, Rosario Coppolino, e con Andrea Cavatorta, Francesco Cordella, Serena Marinelli, Simone Vaio scene Paolo Beleù, Andrea Bianchi costumi Adelia Apostolico musiche Roberto Fia light designer Daniele Davino regia Giancarlo Marinelli 11 27 GENNAIO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 28 GENNAIO 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 29 GENNAIO 2015 - OZIERI TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI 30 GENNAIO 2015 - CARBONIA TEATRO CENTRALE Pragma Srl con Cesare Bocci, Eleonora Ivone, Marco Bonini scene Mario Cavacchioli e Tiziana Massaro regia Angelo Longoni 13 DORIS E IRENE PARLANO DA SOLE Ospiti è una storia dedicata a coloro che, almeno una volta nella vita, hanno dovuto affrontare una profonda crisi emotiva, psicologica o sentimentale, sognando di poter essere magicamente e improvvisamente un’altra persona. Nei momenti difficili, quando ogni cosa sembra irrecuperabile, quando la ricostruzione di se stessi appare un’impresa titanica e impossibile, capita a tutti di sognare di essere un altro, qualcuno capace di avere ancora amore per la vita e per gli altri, qualcuno in grado di essere ancora felice. Ospiti è la storia di Leo, un uomo che deve fare i conti con la propria vita sbagliata, con i propri affetti finiti e con la comica misantropia che lo accompagna. Ospiti è la storia di Sara, una donna che ha fatto del disincanto e della consapevolezza una buffa arma per difendersi dai sentimenti. Ospiti è la storia di Franco un uomo che sa amare solo in modo eccessivo, totale, irrazionale. Ospiti è soprattutto una commedia divertente, cinica ma anche romantica. I tre protagonisti vivono l’amore come la più impegnativa delle loro attività, sia che lo inseguano, sia che lo fuggano, sia che lo sminuiscano. 12 30 GENNAIO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 6 FEBBRAIO 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE Teatro Stabile della Sardegna OSPITI di Angelo Longoni 27 GENNAIO 2015 - IGLESIAS TEATRO ELECTRA 28 GENNAIO 2015 - ORISTANO TEATRO GARAU 29 GENNAIO 2015 - NUORO TEATRO ELISEO Particolarissimo incontro, questo, tra due registi, Guido De Monticelli e Veronica Cruciani, per la messa in scena di due monologhi del più importante e oggi rappresentato drammaturgo inglese, Alan Bennett. Due punti di vista, due obbiettivi puntati su due storie ironiche, parossistiche, molto umane, scritte, in origine, per la televisione, ma poi rappresentate con gran successo a teatro e ora interpretate da Maria Grazia Bodio e Lia Careddu. Le due messe in scena, pur con approcci diversi, sanno ritrovare una profonda unità di intenti e di visione, cogliendo nei due testi di Bennett quella struttura a flash, a piccole sequenze, che si sviluppano come in un rapido montaggio cinematografico, in cui sono ritratte porzioni di vita quotidiana, lampi di ossessione. Quadri ritagliati nel nero per Una donna di lettere, immagini proiettate sul bianco, per Un biscotto sotto il sofà. Alan Bennett ci parla di un’umanità che della solitudine fa una lente sul mondo, un particolarissimo e molto acuto punto di vista sulla realtà dalla quale pare esclusa. È il caso di Miss Ruddok che interpreta a suo modo il mondo spiandolo dalla finestra, e ne trae una furente attività epistolare. Da qui l’ironia già insita nel titolo, Una donna di lettere. Nel secondo monologo un’anziana signora, spaventata dal fatto di essere portata in un ospizio, decide di lasciarsi morire dentro la sua casa. di Alan Bennett UNA DONNA DI LETTERE traduzione Davide Tortorella con Maria Grazia Bodio regia Guido De Monticelli UN BISCOTTO SOTTO IL SOFÀ traduzione Adele D’Arcangelo e Francesca Passerini con Lia Careddu regia Veronica Cruciani 13 28 GENNAIO > 1 FEBBRAIO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO 369gradi, PAV - Diagonale artistica Abaco Teatro L’ORIGINE DEL MONDO RITRATTO DI UN INTERNO scritto e diretto da Lucia Calamaro spettacolo in tre atti: Donna melanconica al frigorifero Certe domeniche in pigiama Il silenzio dell’analista con Daria Deflorian, Federica Santoro, Daniela Piperno disegno luci Gianni Staropoli realizzazione scenica Marina Haas Premio UBU per Migliore novità Italiana Daria Deflorian Migliore attrice protagonista Federica Santoro Migliore attrice non protagonista LA III ONDA La linea traccia iniziale è una crisi individuale che travolge un gruppo familiare, nella fattispecie la crisi di una madre Daria, che fagocita la figlia Federica. Crisi dovuta ad una depressione che si installa, e rende obbligatoria l’esplorazione psicanalitica ma anche drammaturgica-diciamo gestaltica- di dinamiche affettive e familiari. Disfunzionali ma radicate, le dinamiche conosciute chiamano sempre nuovi elementi a illustrare i come e i perché della loro genesi. Per capirle e affievolirle quello che già c’è non basta, c’è bisogno di ripescare cadaveri parlanti, c’è bisogno di incidenti, e di nuovi arrivati. Oltre al coro canonico ed indispensabile di figuranti del dolore composto da madre, marito, fratelli, amici, nonni, cugini persino vicini. Indago la coscienza di una Madre, quello che lei ne sa, di tutto quello che in fondo lei significa e a cui appartiene, malgrado e aldilà di lei; esploro gli stati d’animo mortificati di una Figlia adultizzata, la sua assenza di modelli, la sua tenacia; tratteggio l’indifferenza, la rabbia e l’impotenza di tutti gli altri, quelli che si ritrovano a gestire una persona depressa, senza sapere come. Lucia Calamaro 14 15 24 GENNAIO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA «Com’è possibile che l’essere umano sia capace di cose del genere?» domanda una delle allieve alla fine della lezione di storia sull’autocrazia. Come nasce una dittatura? Cosa accade alla coscienza dell’uomo, al libero arbitrio, alla capacità di distinguere il bene dal male? E la storia davvero insegna? Siamo o non siamo responsabili di quello che accade all’interno di una società o di un “gruppo” di cui facciamo parte? Nel 1967 Ron Jones, un insegnante di storia di una High School in California, decise di fare un esperimento con la sua classe. Senza che i suoi allievi ne avessero coscienza, adoperò delle tecniche di comunicazione e manipolazione di massa proprie dei regimi totalitari durante le lezioni sull’autocrazia. Col pretesto di un gioco impose nella sua classe la disciplina, con la potenza della retorica suggerì uno spirito nuovo, di squadra, di comunità. Nell’arco di sei giorni creò il movimento “ la Terza Onda “, che proprio come un’onda investì l’intera scuola. Il progetto di Abaco Teatro nasce dal desiderio di elaborare uno spettacolo per ragazzi, interpretato da ragazzi, che sollevi delle domande rispetto al rapporto con la Storia moderna, al rapporto studente-insegnante, alle dinamiche di gruppo. RESOCONTO DI UNA LEZIONE DI STORIA ANDATA OLTRE drammaturgia e regia Lea Karen Gramsdorff con Rosalba Piras e Tiziano Polese e Maria Francesca Autuori, Marzia Faedda, Lara Farci, Maria Giardina, Alberto Marcello, Lorenzo Melini, Mattia Murgia, Nadia Murgia, Michele Muscas, Federico Niederegger, Francesco Ottonello, Laura Pergola, Caterina Pili scenografie Simone Dulcis Per ricordarsi di non dimenticare. 15 4 FEBBRAIO 2015 - SANTA TERESA GALLURA CINETEATRO COMUNALE NELSON MANDELA 5 > 6 FEBBRAIO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 4 > 8 FEBBRAIO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO Teatro di Roma in collaborazione con Teatro Eliseo PRIMA DEL SILENZIO di Giuseppe Patroni Griffi con Leo Gullotta e Eugenio Franceschini e con le apparizioni di Sergio Mascherpa, Andrea Giuliano e l’apparizione speciale di Paola Gassman video Luca Scarzella musiche Germano Mazzocchetti disegno luci Umile Vainieri regia Fabio Grossi 16 Leo Gullotta, giunto alla piena maturità di una carriera poliedrica, qui si sposta sul versante del grande teatro drammatico per indossare i panni del protagonista di un profetico testo, Prima del silenzio, scritto da Giuseppe Patroni Griffi nel 1979. Il lavoro narra la storia delle scelte, praticamente rivoluzionarie, per la casta, che lo ha inglobato per tutta la sua vita precedente, di un uomo del quale non ci viene fornito il nome. Ma per arrivare a queste scelte, il travaglio del protagonista assume i contorni di un incubo, con l’apparizione dei fantasmi della sua vita: la famiglia, affrontata attraverso il personaggio de La Moglie, come una entità vorace e ricattatoria; la casta, rappresentata da il personaggio de Il Figlio, con i suoi orpelli e contributi piccolo borghesi; il dovere, materializzatosi attraverso il personaggio de Il Maggiordomo, figura di una oppressione che fa leva sul senso di colpa e che, attraverso di esso, costringe e castra. L’unica vicenda che realizza e tranquillizza il protagonista è costituita dal rapporto che vive, nel suo contemporaneo, con il Ragazzo. Questa è linfa pura e vivificante durante l’incubo che egli vive. Ma anch’essa terminerà, come termina la vita di un uomo, il quale, abbandonato dai suoi stimoli, si richiude nella sfera delle parole come ultima spiaggia di un inevitabile tramonto. Alla fine si aggrapperà alla Poesia e con la poesia chiuderà un percorso che della poesia era sempre stato permeato. 7 FEBBRAIO 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO 8 FEBBRAIO 2015 - CARBONIA TEATRO CENTRALE 17 LuxT IL BELL’ANTONIO Il bell’Antonio è il secondo romanzo italiano più letto e amato nel mondo dopo Il Gattopardo. Un lucido e meraviglioso affresco dell’Italia fatto attraverso un meccanismo concentrico che, dal sistema nazione, dalla storia di un Paese in grande difficoltà durante il periodo fascista, fotografa una microstoria in Sicilia di una famiglia e del suo Bell’Antonio. Un personaggio reso celebre dall’interpretazione di Mastroianni e dalla regia di Bolognini, chiuso in un destino contrario alla propria natura. Antonio, bellissimo e privo di qualunque talento, viene visto come una sorta di divinità. Un matrimonio non consumato porterà due famiglie di Catania al centro di una tragedia al contrario, in cui Antonio è eroe nonostante se stesso... In questa riduzione curata dalla figlia di Brancati, Antonia e da Simona Celi si è voluto fortemente riportare in palcoscenico la scrittura brancatiana senza fare operazioni di interpretazione. Un progetto importante che riporta in teatro una grande coppia Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, con un cast di ottimi attori per uno spettacolo che nel 2015 rappresenterà l’Italia all’estero. di Vitaliano Brancati adattamento teatrale Antonia Brancati e Simona Celi con Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti e con Elena Callegari, Simona Celi, Michele De Marchi, Natale Russo, Alessandro Romano, Giorgia Visani e Luchino Giordana (nel ruolo di Antonio) scene Carlo De Marino luci Franco Ferrari regia Giancarlo Sepe 17 5 FEBBRAIO 2015 - NUORO TEATRO ELISEO 6 FEBBRAIO 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 7 FEBBRAIO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 8 FEBBRAIO 2015 - IGLESIAS TEATRO ELECTRA Pupi e Fresedde – Teatro di Rifredi / Teatro Stabile d’Innovazione CARMELA E PAOLINO VARIETÀ SOPRAFFINO di José Sanchis Sinisterra traduzione, adattamento e regia Angelo Savelli con Edy Angelillo e Gennaro Cannavacciuolo musiche eseguite dal vivo da Marco Bucci, pianoforte Ruben Chaviano, violino Simone Ermini, sax e clarinetto musiche originali Mario Pagano scene e costumi Tobia Ercolino luci Alberto Mariani 18 Carmela e Paolino è l’adattamento italiano del testo del drammaturgo spagnolo José Sanchis Sinisterra Ay, Carmela, che dal 1986 ha avuto un successo strepitoso restando per anni in cartellone nei maggiori teatri delle capitali di Spagna ed America Latina, e da cui nel 1990 il famoso regista Carlos Saura ha tratto l’omonimo film interpretato dalla bravissima Carmen Maura. Ay, Carmela racconta la vicenda di due oscuri attori di varietà che durante la guerra civile cadono prigionieri dei falangisti e sono costretti, loro malgrado, ad improvvisare per le truppe uno scalcinato ma esilarante spettacolo dal tragico esito finale. Nel testo originale la vicenda si svolge in Spagna nel 1938 a Belchite, villaggio simbolo degli effetti della ferocia distruttiva della guerra civile spagnola, le cui rovine vengono ancora oggi visitate come un monumento nazionale. Il regista Savelli, d’accordo con l’autore, ha compiuto un’ operazione di adattamento del testo trasportando l’azione nell’Italia del 1944, in piena seconda guerra mondiale, in uno sperduto paese della provincia centro-meridionale occupato dalle armate tedesche. La parte centrale del testo originale è occupata dal ricordo dello spettacolo di varietà improvvisato da Carmela e Paolino per le truppe d’occupazione. Sinisterra ha qui trasfuso nel testo con grande abilità un insieme di riferimenti teatrali, canzoni, balletti e macchiette tipiche del più tradizionale teatro leggero spagnolo. 19 8 FEBBRAIO 2015 - ARZACHENA AUDITORIUM COMUNALE 26 FEBBRAIO 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO Gurdulù Teatro I VIAGGI D’OGGI È proprio vero, i voli low cost ci hanno cambiato la vita. Ma quante ore passate davanti al pc a cercare le offerte e a fare assurdi chek-in online pieni di trappole, tutto per un week-end in una grande città in cui non fai in tempo a veder nulla. E torni a casa più stanco di prima...che vacanze! E se, dalla Sardegna, si vuol viaggiare per mare? Lasciamo stare! E all’interno dell’isola invece, si viaggia come sempre... con i trenini della speranza... Fai prima ad arrivare a Beyrut che a Borutta, arrivi a Singapore e non a Siniscola, a Bosa no! A Boston si! Per Oslo? Un’ora e un quarto... Per Osilo? Tre ore...abbondanti! Vai su Giove e non vai a Giave! Oggi è un’altra era... ed era ora... Si svolge così-in un esilarante vortice di continue sorprese, gag, citazioni musicali, armonizzazioni del pubblico-la parodia (autobiografica) recitata e cantata del tipico viaggio di un sardo (e dei tanti turisti di passaggio sull’isola), per il quale il viaggio è anche un percorso interiore, epico, quasi un destino. Ninnati fin da bambini sui seni di mamma Tirrenia e di zia Ryanair, in lunghissime notti di sogno, d’amore e di sbornie e brevissime comiche linee di traffico aereo, imbastendo tra nausee e risate grandi aspettative di viaggio. Dalla culla mediterranea, anelando un respiro più ampio del Mondo... VIAGGIO TEATRAL MUSICALE AUTO-TRAGI-COMICO TRA VOLI LOW COST, TRENI E NAVI DA E PER LA SARDEGNA scritto e diretto da Maurizio Giordo con Maurizio Giordo (ViaggiAttore) e Marcus Pintus (Musicomico da viaggio) luci Tony Grandi 19 18 > 19 FEBBRAIO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 20 FEBBRAIO 2015 - NUORO TEATRO ELISEO 21 FEBBRAIO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA La contemporanea in coproduzione con Mismaonda NUDA PROPRIETÀ di Lidia Ravera con Lella Costa e Paolo Calabresi e con Claudia Gusmano e Marco Palvetti scene Francesco Ghisu musiche Antonio Di Pofi regia Emanuela Giordano Innamorarsi a 60 anni è una sfida, una forma d’arte, un capolavoro. È la vittoria della libertà contro gli stereotipi. Iris contro ogni logica si innamora di Carlo e Carlo di Iris. Lui dopo un po’, ma va bene così. Tutto comincia con una stanza in subaffitto. Iris la offre a Carlo, psicanalista sfrattato del pianoterra. Intanto lei, rimasta senza un soldo, vende in nuda proprietà la casa. Dissipatrice accanita, senza pensione, non ha altra scelta che cedere il suo unico bene al miglior offerente, fingendosi molto più malandata di quello che è. Il miglior offerente è senza scrupoli… Lella Costa è Iris, per l’evidenza dell’affinità fra lei e il personaggio; Lella, spiritosa e serissima, impegnata e leggera, allegra benché intelligente, libera dentro. Lella Costa è entrata dentro Iris con la grazia dei talenti naturali. Quando si è sentita sufficientemente posseduta, ha trovato il suo Carlo. Paolo Calabresi, perfetto nei tempi nel timbro nei sottotesti nei silenzi nel ritmo... un essere maschile superiore, di quelli che sogni di incontrare ad una festa e farli innamorare. Uno di quelli che non smetti mai di sognare. Usciremo da questa commedia più leggeri e agguerriti, con il sorriso sulle labbra, felici di aver celebrato tutti insieme un rito propiziatorio, una festa alla forza e alla fragilità umana. 20 21 18 > 22 FEBBRAIO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO Nuovo Teatro di Marco Balsamo in coproduzione con PALOMAR Television & Film Production LA SERATA (titolo provvisorio) La nostra storia si svolge in un elegante attico con terrazza, il tipico appartamento di una coppia di intellettuali di sinistra equipaggiati di ogni genere di scartoffia e comfort. All’apparenza un posto meraviglioso, la casa dove ognuno di noi vorrebbe abitare. Qui, una sera d’autunno, mentre il sole sta volgendo al tramonto tra le cupole e i tetti di Roma, sorprendiamo Vanni e Linda mentre si stanno preparando per uscire. Si tratta di una coppia ancora nel vivo della passione, sono complici, si scambiano carezze. Lui cinquant’anni e la trascuratezza da intellettuale consumato e progressista, lei trenta con il fascino di chi ancora pende dalle labbra del maestro, il suo fidanzato appunto. Quella per Vanni e Linda è una serata molto importante, stanno andando a cena con il loro editore per parlare del prossimo libro di Vanni. Il romanzo precedente non è andato molto bene e la posta in ballo con quest’ultimo è molto alta. A quella cena però Vanni e Linda non ci andranno mai perché quella sera finiranno “segregati” in casa dai loro migliori amici. Infatti di lì a poco arriverà Costanza, coetanea di Vanni e moglie di un famoso chirurgo, Alfredo. Le due coppie da un po’ di anni hanno stretto una bella amicizia, nonostante vedute e stili di vita del tutto differenti… uno spettacolo scritto e diretto da Sergio Rubini con Fabrizio Bentivoglio e Sergio Rubini e due attrici (in via di definizione) 21 22 FEBBRAIO 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE 23 FEBBRAIO 2015 - LANUSEI TEATRO TONIO DEI 24 FEBBRAIO 2015 - ORISTANO TEATRO GARAU 25 FEBBRAIO 2015 - SAN GAVINO MONREALE TEATRO COMUNALE Progetto URT srl con (in ordine di apparizione) Igor Chierici, Jurij Ferrini, Matteo Alì, Michele Schiano di Cola, Angelo Maria Tronca, Claudia Benzi, Cecilia Zingaro costumi Nuvia Valestri luci Lamberto Pirrone regia Jurij Ferrini 22 28 FEBBRAIO 2015 - MEANA SARDO TEATRO SAN BARTOLOMEO 1 MARZO 2015 - CARBONIA TEATRO CENTRALE 23 Compagnia Teatri d’Imbarco MANDRAGOLA di Niccolò Machiavelli 26 FEBBRAIO 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 27 FEBBRAIO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO LA LEGGENDA DEL PALLAVOLISTA VOLANTE Proviamo a fare un salto indietro nel tempo di quasi cinque secoli, ci troviamo nel pieno Rinascimento italiano, un’epoca in cui c’era di che esser fieri del nostro sventurato paese; eppure tra le più autorevoli figure artistiche che hanno lasciato il segno con le loro opere nella storia dell’umanità, da Raffaello al Brunelleschi, da Michelangelo a Leonardo da Vinci, ci si ritrova di fronte, dal punto di vista teatrale, al “caso unico” di un’opera straordinaria della drammaturgia di tutti i tempi, Mandragola di Niccolò Machiavelli. Il mio stupore s’accende già davanti al fatto che un genio come Machiavelli, l’autore de Il principe e delle Istorie fiorentine, uomo politico, grande ed appassionato studioso e scrittore di filosofia, che ha in qualche modo inventato e contestato la “politica moderna” (la diatriba è aperta e non mi sento proprio di chiuderla io)… insomma sembra che questo insigne letterato non abbia mai fatto altro che scriver commedie, data la perfezione assoluta di questa partitura teatrale, un semplice e geniale meccanismo comico, allegorico, satirico e graffiante; e invece, a parte la meno fortunata Clizia, e la riscrittura dell’Andria di Terenzio non si ha notizia di alcuna altra commedia che possa essere a lui attribuita. Jurij Ferrini Un pallavolista del calibro di Andrea Zorzi campione nell’Italia dei fenomeni allenata da Julio Velasco, per la prima volta in scena con uno spettacolo davvero unico nel suo genere. Un grande campione del passato, oggi giornalista, un gigante (in ogni senso) che ha segnato la storia della nostra pallavolo sale sul palcoscenico di un teatro che magicamente si trasfigura in un campo di gioco. Qui la rete diventa metafora e la palla simboleggia il mondo. Ed ecco attraverso la biografia di un fuoriclasse, dipanarsi un racconto teatrale dove la vicenda personale s’intreccia alla storia e al costume, dove la luminosa carriera di uno sportivo viaggia attraverso la cronaca e la storia di un Paese. Ecco il ritratto in formazione di un campione, gli inizi, i primi successi, le straordinarie vittorie ai campionati del mondo, e l’indimenticabile, dolorosa sconfitta nella finale olimpica, con una squadra considerata da tutti leggendaria. Ma soprattutto l’infinita passione per uno sport che richiede prontezza di gesto e intelligenza veloce. Accanto ad Andrea Zorzi, detto “Zorro”, l’attrice Beatrice Visibelli che con ironia e divertimento lo guida nel viaggio della sua vita e della sua carriera sportiva, raccontando e incarnando gioiosamente i personaggi che lo hanno accompagnato fin dall’infanzia. di Nicola Zavagli e Andrea Zorzi con Beatrice Visibelli e Andrea Zorzi scene e luci Nicolò Ghio costumi Cristian Garbo musiche Vladimiro D’Agostino regia Nicola Zavagli 23 26 FEBBRAIO 2015 - OZIERI TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI 6 MARZO 2015 - LANUSEI TEATRO TONIO DEI Akròama / Teatro Stabile d’Innovazione liberamente tratto da Quando noi morti ci destiamo di Henrik Ibsen con Lea Karen Gramsdorff, Simeone Latini, Rosalba Piras, Tiziano Polese voce fuori campo Rosario Morra spazio scenico e immagini Lelio Lecis costumi Marco Nateri musiche Amy MacDonald regia Lelio Lecis 24 5 MARZO 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 6 MARZO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 25 ArTè Teatro Stabile d’Innovazione in collaborazione con Todi Festival LA CREATURA di Lelio Lecis 3 MARZO 2015 - ORISTANO TEATRO GARAU 4 MARZO 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE L’ABITO DELLA SPOSA La creatura indaga il rapporto tra l’artista e la sua opera. La pièce è liberamente ispirata a un dramma di Henrik Ibsen, Quando noi morti ci destiamo, pubblicato nel 1899, e rappresentato per la prima volta a Stoccarda il 26 gennaio 1900. È l’ultima opera del drammaturgo ed è l’estrema meditazione su se stesso e sulla propria arte, attraverso il personaggio di un famoso scultore ormai anziano che scopre di aver sacrificato l’amore all’arte e l’arte stessa al successo in una catena di atti d’assoluto egoismo. Lo scultore è diventato famoso in tutto il mondo principalmente per una sua scultura sulla resurrezione. La scultura rappresenta una giovane donna che si libra verso il cielo da un piedistallo che sembra la terra popolata da esseri umani simili a bestie. Proprio il piedistallo sarà il motivo del suo successo. Il piedistallo quindi e non la sua opera immortale. Il rapporto strano tra lo scultore e la modella porta quest’ultima ad una sorta di follia, che la farà fuggire in giro per il mondo finché avventure pericolose la porteranno alla morte. Tornerà da morta per trascinare con sé lo scultore che aveva tradito il suo spirito dando più importanza al piedistallo che alla sua figura. Italia 1963. È l’anno del matrimonio Ponti – Loren, della visita in Italia di Kennedy, della scandalosa love story tra Teddy Reno e Rita Pavone, è l’anno della tragedia del Vajont. Alto-basso, rosa-nero, le vicende si alternano così nel paese ed anche nella vita del sarto Lucio. Lucio è un sarto di abiti militari, figlio di un sarto di abiti militari; ha girato tutta l’Italia con i suoi genitori ed ora parla un dialetto che è un miscuglio di molte lingue. Lucio è un uomo di mezza età, un po’ irascibile, dai modi spicci e diretti, ma in fondo una brava persona, quindi non se la sente – e forse non può proprio rifiutare – quando un capitano gli chiede di cucire l’abito da sposa di sua figlia. Lucio non può tirarsi indietro, ma non sa nemmeno come fare, così è costretto ad assumere una giovanissima sartina, Nunzia, una ricamatrice che ci riporta direttamente all’atmosfera di quegli anni. Così il logorroico Lucio deve dividere la sua sartoria con la timida Nunzia «che per tirarle una parola di bocca ci vuole più di una tenaglia». L’incontro è la scoperta di due vite, di due imprevedibili vite; tra la passione per le canzoni di Rita Pavone e le ritrosie di una ragazza che non sa come comportarsi con gli uomini, raccontiamo il mondo fuori da quella sartoria, ma anche il piccolo mondo di due persone che custodiscono un segreto che finalmente possono svelare. Mario Gelardi di Mario Gelardi con Pino Strabioli e Alice Spisa scene e costumi Alessandro Chiti musiche Paolo Vivaldi luci Roberto Rocca regia Maurizio Panici 25 3 MARZO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 4 > 8 MARZO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO Nuovo Teatro di Marco Balsamo / IBLA Film Origamundi PENSO CHE UN SOGNO COSÌ... di Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni con Giuseppe Fiorello musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma scene Patrizia Bocconi regia video Cristina Redini disegno luci Alberto Negri regia Giampiero Solari 26 27 6 MARZO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 11 APRILE 2015 - CARBONIA TEATRO CENTRALE PIRANDELLO/ORA PRO NOBIS Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili. Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi. Giuseppe Fiorello Pirandello Ora Pro Nobis (lett. “prega per noi”) è un innovativo spettacolo teatrale che esplora l’attuale condizione del teatro e della cultura teatrale in Italia facendo riferimento alle idee e alle opere di uno dei più grandi drammaturghi di tutti i tempi: Luigi Pirandello. Lo spettacolo mette in risalto la modernità del pensiero dell’artista siciliano attraverso un’accattivante composizione delle sue opere, che mira a svelare i principi salienti della sua dialettica: l’esistenza umana sospesa tra Vita e Forma. Un relativismo psicologico che si svolge in due sensi: in senso orizzontale, riguarda il rapporto dell’individuo con gli altri, mentre in senso verticale riguarda il rapporto dell’individuo con se stesso. Lo spettacolo vede in scena un attore e 10 avatar creati digitalmente che impersonano i più famosi personaggi pirandelliani: il protagonista (incarnazione “futurista” del drammaturgo siciliano) si troverà a recitare con attori digitali mentre in sottofondo risuonerà un incalzante ritmo di musica elettronica. opere e visioni pirandelliane scritto diretto e interpretato da Nunzio Caponio e con Tiziana Pani e Ivano Cugia voice over Alessandro Fulvio Bordigoni, Giorgia Barracu, Consuelo Melis, Fabrizio Murgia in video Margherita Margarita, Danilo ‘Il Drugo’, Rita Napolitano, Annalisa Zedde, Ismaelle Melville, Lorenzo Melini, Carla Teodora Puggioni, Laura Zedda video e animazioni Roberto Putzu scene e costumi Salvatore Aresu progetto luci Ivano Cugia 27 10 MARZO 2015 - ARZACHENA AUDITORIUM COMUNALE 11 > 12 MARZO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 13 MARZO 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO Punta Corsara e 369 gradi HAMLET TRAVESTIE DA JOHN POOLE E ANTONIO PETITO A WILLIAM SHAKESPEARE di Emanuele Valenti e Gianni Vastarella con Giuseppina Cervizzi, Christian Giroso, Carmine Paternoster, Valeria Pollice, Emanuele Valenti, Gianni Vastarella drammaturgia Marina Dammacco disegno luci Giuseppe Di Lorenzo regia e spazio scenico Emanuele Valenti in collaborazione con Teatro Franco Parenti con il sostegno di Olinda, Armunia / Inequilibrio Festival, Fuori Luogo - La Spezia A partire da Hamlet Travestie, riscrittura burlesque settecentesca di John Poole, passando per Don Fausto di Antonio Petito, immaginiamo una famiglia napoletana a noi contemporanea, i Barilotto, in un quadro di sopravvivenza quotidiana: il lavoro, la casa, i debiti, i figli. Ognuno vincolato al legame con l’altro, in una stasi violenta in nome dell’unità. Dissociato, se ne sta Amleto, il figlio senza padre, ad alimentare un conflitto di dubbi e paure. Intorno a lui, la vicenda shakespeariana diventa il canovaccio di un’improbabile tragedia redentiva, una fallimentare distribuzione di ruoli e di pesi, in una famiglia fuori di sesto. Punta Corsara è stata ospite, con il primo studio di Hamlet Travestie, di Tfaddal, il progetto con cui il Teatro Franco Parenti ha festeggiato i 40 anni dalla prima rappresentazione dell’Ambleto di Testori, nel gennaio del 1973, chiedendo a tredici giovani compagnie, allora non nate, di presentare un breve studio sull’Amleto, nella totale libertà di reinventare il testo shakespeariano. 29 13 MARZO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA Atzeca produzioni cinematografiche PIÙ FORTE DEL DESTINO Essere una donna disabile in un mondo in cui l’immagine femminile appare sempre patinata e perfetta non è facile, ma Antonella Ferrari, attrice e ballerina, malata di sclerosi multipla, non si è mai arresa tanto da diventare un punto di riferimento, una fonte di ispirazione per tante persone meno fortunate. La sua storia è raccontata in un libro, “Più forte del destino”, da cui è tratto l’omonimo spettacolo, in cui l’artista offre una testimonianza diretta e toccante, ma anche venata d’ironia e grazia, condividendo i momenti di sconforto, la rabbia, la frustrazione, la fatica di rialzarsi dopo ogni caduta ma anche la grande gioia data da ogni piccola conquista. «Questo è uno spettacolo sulla mia vita ed è un’ennesima sfida da vincere!» – sottolinea l’autrice e interprete – «Voglio dimostrare che uno spettacolo che tocca anche temi sociali non deve necessariamente essere drammatico. Ci si può divertire anche parlando di disabilità e di tutti quei luoghi comuni che, spesso, la accompagnano nella sua rappresentazione mediatica!» TRA CAMICI E PAILLETTE LA MIA LOTTA ALLA SCLEROSI MULTIPLA di e con Antonella Ferrari regia Arturo di Tullio Premio UBU per migliore formazione artistica under 30 28 29 24 MARZO 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 25 MARZO 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE 18 > 22 MARZO 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO Bam Teatro NOVANTADUE FALCONE E BORSELLINO, 20 ANNI DOPO di Claudio Fava con Filippo Dini, Max Mazzotta, Federico Ferracane allestimento e regia Marcello Cotugno in collaborazione con XXXVII Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano e Festival L’Opera Galleggiante 30 Il 1992 fu un anno denso di avvenimenti, eppure fu un anno oscuro e orribile della nostra storia repubblicana. Era cominciato proprio con la pronuncia da parte della Cassazione, della sentenza storica e definitiva di condanna che chiuse di fatto il Maxi-processo, il più grande processo penale mai celebrato al mondo. Mentre si segnava la fine della cosiddetta Prima Repubblica con i processi “mediatici” di Tangentopoli che coinvolsero principalmente i tribunali milanesi, i due magistrati simbolo della lotta alla mafia, i cervelli del primo grande processo a Cosa Nostra, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, saltarono in aria con chili e chili di tritolo. Da allora, si cerca affannosamente una verità. C’è una curiosa regola di rinnovamento alla ciclicità della storia della Repubblica italiana che il costituzionalista Michele Ainis, chiama la “sindrome del ventennio”. Ne sembriamo come patologicamente affetti. Non a caso, vent’anni dopo eccoci a parlare di nuovo di Falcone e Borsellino e quasi senza volerlo, ad allargare la riflessione nel momento in cui, venti anni dopo quelle stragi, si riapre prepotentemente il filone di inchiesta della trattativa tra Stato e Mafia, che non sembra risparmiare neppure le più alte cariche dello Stato. Sullo sfondo, la nostra Italia che in vent’anni, a ben guardare, considerando proiezioni e strane simmetrie, sembra uguale ad allora… 26 MARZO 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 27 MARZO 2015 - LANUSEI TEATRO TONIO DEI 31 Produzione Teatro7 e Teatro Golden TI POSSO SPIEGARE... Un uomo e una donna, un marito e una moglie..vent’anni insieme, senza sbavature, senza incertezze…Certo, ogni tanto una piccola discussione, di quelle banali ma al contempo affascinanti, fatte con l’ironia sottile, tipica di una coppia ormai collaudata. Sembrerebbe filare tutto liscio tra i binari della consuetudine, di una monotona monogamia… fino a quando compare…un’altra donna!..ma non una qualsiasi…, una donna giovane, affascinante, straniera! …ma soprattutto compare all’improvviso, …nel loro letto matrimoniale! “Cara non è come credi… giuro, ti posso spiegare!” È da qui che comincia la nostra storia, fatta di un presente inspiegabile e di un passato prossimo abbastanza confuso, e tra un flash back illuminante e un “non ricordo” divertente, tra una risata e una riflessione, la matassa pian piano si dipana, lasciando agli spettatori la possibilità di valutare se è preferibile la cruda realtà o una magica illusione. L’intreccio individua il suo elemento di distinzione nel garbo e nella delicatezza di una scrittura drammaturgica efficace, che non presta mai il fianco alla volgarità... di Michele La Ginestra e Adriano Bennicelli con Michele La Ginestra e Beatrice Fazi e con Maria Chiara Centorami musiche Antonio Di Pofi scene Rossella Inzillo disegno luci Francesco Mischitelli regia Roberto Marafante 31 25 MARZO 2015 - IGLESIAS TEATRO ELECTRA 26 MARZO 2015 - SAN GAVINO MONREALE TEATRO COMUNALE 27 MARZO 2015 - MEANA SARDO TEATRO SAN BARTOLOMEO 28 MARZO 2015 - NUORO TEATRO ELISEO 29 MARZO 2015 - SANTA TERESA GALLURA CINETEATRO COMUNALE NELSON MANDELA Sosia e Pistoia LA VITA È UN VIAGGIO di e con Beppe Severgnini e con Marta Isabella Rizi e la cantante musicista Elisabetta Spada musiche originali Kiss & Drive regia Francesco Brandi 32 Due viaggiatori, un uomo maturo e una giovane donna, si incontrano in un non-luogo: un piccolo aeroporto, dove restano bloccati la notte, in seguito alla cancellazione di un volo. All’inizio si studiano, forse diffidano uno dell’altro. Lui teme di essere paternalista; lei, ingenua. Lui spiega, lei ascolta. Lei chiede, lui risponde. Poi l’intimità forzata cambia i rapporti: i due scoprono di aver molto viaggiato, discutono di arrivi, partenze e bagagli. Per poi ragionare di talento e tenacia, tempismo e tenerezza, brevità e precisione. Di quello che si abbandona e invece ci si dovrebbe portare dietro. Il tempo scorre, la notte passa. Finché arriva il momento di partire: ognuno per la propria destinazione, che forse diventa la stessa. 25 > 26 MARZO 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 27 MARZO 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO 28 MARZO 2015 - OZIERI TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI 29 MARZO 2015 - ARZACHENA AUDITORIUM COMUNALE 33 Fondazione del Teatro Stabile di Torino / Il Mulino di Amleto GL’INNAMORATI Gl’Innamorati (1759) segna una svolta nella scrittura goldoniana, con un’attenzione tutta nuova alle sfumature psicologiche e agli stati d’animo dei personaggi: fulcro della storia è la gelosia, che tormenta Eugenia, e getta un’ombra sul suo idillio con Fulgenzio. L’inquietudine d’amore stempera l’allegria della commedia e il gioco degli equivoci, tra ripicche e presunti tradimenti rischierà perfino di sfociare in tragedia, finché con l’ennesimo colpo di scena giungerà l’atteso lieto fine... Le baruffe tra i due innamorati sono il cuore dell’azione, ispirano i commenti dei servi, e gli interventi di parenti e amici, che cercano di ricondurre i due alla ragione; a complicar la situazione, la presenza di una cognata, affidata alle cure di Fulgenzio, e un nuovo pretendente per Eugenia. Sullo sfondo del dramma privato de Gl’Innamorati affiora l’immagine di un mondo che precipita verso la sua fine, il tramonto di un’epoca davanti all’inevitabile trasformazione della società. di Carlo Goldoni con Nello Mascia, Marco Lorenzi, Fabio Bisogni, Barbara Mazzi, Maddalena Monti, Raffaele Musella scene e costumi Gaia Moltedo musiche originali Davide Arneodo (Marlene Kuntz) regia Marco Lorenzi progetto realizzato con il contributo della Città di Torino e della Provincia di Torino e con il sostegno di Sistema Teatro Torino e Provincia 33 27 MARZO 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 28 MARZO 2015 - ORISTANO TEATRO GARAU 29 MARZO 2015 - CARBONIA TEATRO CENTRALE Arte e Spettacolo Domovoj in collaborazione con XLV Festival Teatrale Borgio Verezzi ALICE da Lewis Carroll con Romina Mondello, Salvatore Rancatore, Giulia Galiani, Odette Piscitelli musiche Riccardo Benassi-Nicola Sacchelli costumi e maschere Chiara Aversano musiche e suoni Riccardo Benassi e Nicola Sacchelli scena, luci, drammaturgia e regia Matteo Tarasco 34 Alice, ovvero la sorella di Amleto. Alice non è uno spettacolo per bambini; se i libri di Alice hanno acquisito la certezza dell’immortalità, questo è perché continuano ad essere letti e gustati dagli adulti. I bambini a volte si trovano disorientati dall’atmosfera dark dei sogni di Alice. Lewis Carroll, con il rigore del matematico, e lo scrupolo di un chierico, ci conduce in un viaggio nel profondo dell’animo umano, ove le contraddizioni più aspre si fondono, per restituire un’immagine del mondo vividamente controversa. Mettere in scena Alice, capolavoro della letteratura inglese dell’Ottocento, vuole essere un tentativo di raccontare l’odierno spaesamento quotidiano di una generazione incompresa, un tentativo per riacquistare, attraverso la fascinazione del palcoscenico, i valori della parola poetica, che crediamo oggi debba imporsi su altri linguaggi che spiegano, ma non insegnano il senso. Mettere in scena Alice significa essere appassionati, e per mettere Alice dentro la scena del teatro siamo costretti ad essere fisici, nemmeno corporei o corporali, ma fisici e primitivi, “naturali”, per essere lo specchio distorto di una nuova barbarie che avanza. Ma dobbiamo anche ricordare che le parole bruciano, che le parole si fanno carne mentre noi parliamo e quindi anche parlare, anche raccontare una storia è un gesto fisico. Matteo Tarasco 8 APRILE 2015 - ARZACHENA AUDITORIUM COMUNALE 9 > 10 APRILE 2015 - SASSARI NUOVO TEATRO COMUNALE 11 APRILE 2015 - NUORO TEATRO ELISEO 35 Teatro dell’Archivolto LA MISTERIOSA SCOMPARSA DI W Una donna qualsiasi, di nome V, nata in modo funambolico “e in quell’attimo, miracolo, per la gioia a tutti i parenti ricrebbero i capelli, e una suora cresimino si spogliò dalla sua palandrana rivelando un corpo stupendo, abbronzato, nato per l’amore…” ripercorre, follemente, comicamente, la sua vita, alla ricerca del suo pezzo mancante W. V è una parte che cerca il suo tutto e in questo monologo paradossale, ridicolo e doloroso, si interroga sul senso di infelicità e incompletezza. Nel farlo indaga su povertà e guerra, amicizia e intolleranza, giustizia e amore: “sono stata con Wolmer 6 anni e 2 mesi. Abbiamo totalizzato 12.346 baci e 854 coiti con una media di orgasmi per lui del cento per cento, per me del sedici per cento, media complessiva, secondo lui, del cinquantanove per cento, che non è male.” Tutto sembra sfaldarsi attorno a lei: scompare il coniglietto Walter, viene a mancare il nonno Wilfredo, sfuma l’amicizia con la compagna di scuola Wilma e si chiude squallidamente la storia d’amore con il fidanzato Wolmer. di Stefano Benni con Ambra Angiolini scene e costumi Guido Fiorato musiche Paolo Silvestri regia Giorgio Gallione In questo testo la parola di Benni, agile e dissacrante, è sostenuta dall’interpretazione di Ambra Angiolini, per la prima volta sola in palcoscenico, dopo il David di Donatello e il Nastro d’Argento per il film Saturno contro. 35 10 APRILE 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 11 APRILE 2015 - MACOMER TEATRO COSTANTINO 12 APRILE 2015 - LANUSEI TEATRO TONIO DEI International Music and Arts L’HO FATTO PER IL MIO PAESE di Francesco Freyrie e Andrea Zalone (scritto con Antonio Cornacchione) con Lucia Vasini e Antonio Cornacchione scenografia Leonardo Scarpa regia Daniele Sala 36 Immaginatevi un uomo candido e incasinato, capace di sogni sconfinati, che parlano di libertà uguaglianza e felicità per tutti. Un donchisciotte sempre comicamente in lotta con gli spigoli della vita, senza soldi, con la disdetta dell’affitto in una tasca e la lettera di fine rapporto di lavoro nell’altra, artefice di un gesto folle e disperato: rapisce il Ministro che ha deciso il provvedimento e lo nasconde in cantina. Lo fa per sé, per la sua pensione ma soprattutto lo fa per il suo paese. Unite la tragicommedia di una donna Ministro, stimata docente universitaria, sposata con un finanziere ricchissimo, che vive in case raffinatissime secondo valori solidissimi e che è scesa in politica solo per fare un favore al suo paese… ma un po’ anche a se stessa, nella speranza di colmare una solitudine assai più rara di tutte le specie rare che popolano la foresta pluviale del Borneo... Immaginate ora l’urto di questi due mondi… e l’inferno terrestre che si scatena vi regalerà la commedia più appassionata, folle e contemporanea a cui abbiate mai assistito dai tempi dell’ultima crisi di Governo. Francesco Freyrie 15 APRILE 2015 - SAN GAVINO MONREALE TEATRO COMUNALE 16 APRILE 2015 - ALGHERO TEATRO CIVICO 17 APRILE 2015 - OLBIA CINE TEATRO OLBIA 18 APRILE 2015 - PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 37 Ludus in Fabula LA MIA ODISSEA L’idea di creare una commedia dal vasto tema mitologico dell’Odissea nasce dal desiderio di far rivivere i personaggi che segnano l’inizio della letteratura occidentale nella forma in cui io stessa sento di vivere: il teatro. Nell’Odissea, come in qualunque opera narrata, l’autore concede raramente ai suoi eroi il privilegio di un monologo o di un dialogo. Ne La mia Odissea i personaggi occupano tutta la scena, dunque parlano. Con devozione e amorevole divertimento ho scritto per Telemaco, per Calipso, per Odisseo e non di Telemaco, di Calipso o di Odisseo. Nell’elaborazione del soggetto non ho mescolato attualità e passato, mondo di oggi e mondo antico, in cui il soggetto nacque. Ho tenuto i due piani separati, usando l’ironia. E non per smontare il mito che mi affannavo a ricostruire, ma per richiamare ogni tanto il presente nella mente dello spettatore ricordandogli che quello è un altro mondo. Un mondo poderoso, dove il mito non è favola ma religione. La lotta Odisseo-Calipso non è semplicemente un duetto d’amore, è la lotta tra Dio e Uomo. Mentre sull’Olimpo gli Dei, a concilio, decidono quale destino assegnare a ognuno, Odisseo compie l’ultimo tentativo per tornare a casa mettendosi, ancora una volta, in mare. È il primo segno di una rinascita, dell’uomo che torna uomo... Marina Thovez testo e regia Marina Thovez con Marina Thovez, Mario Zucca, Cristina Renda, Federico Palumeri, Patrizia Scianca, Lorenzo De Iacovo, Antonio Paiola, Felice Invernici e con la partecipazione straordinaria di Aco Bocina, mandolino e Manuel Fernando Augusto, chitarra scene Nicola Rubertelli 37 18 APRILE 2015 - MEANA SARDO TEATRO SAN BARTOLOMEO 21 APRILE 2015 - IGLESIAS TEATRO ELECTRA 22 APRILE 2015 - ORISTANO TEATRO GARAU 23 APRILE 2015 - OZIERI TEATRO CIVICO ORIANA FALLACI 24 APRILE 2015 - TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE Il crogiuolo / Rovine Circolari Teatro dell’Archivolto SIOS-BOULÉ …DI JOYCE LUSSU E ALTRE SIBILLE di Isabella Carloni con Isabella Carloni e Rita Atzeri 38 Lo spettacolo trae spunto dagli scritti e dal pensiero di Joyce Lussu e segue come filo rosso l’originale e appassionata ricerca storica, antropologica e poetica che Joyce ha dedicato alla figura della Sibilla. La tesi di Joyce, condivisa dall’autrice, è che le leggende attorno alle Sibille non siano semplici fiabe o storie fantastiche, ma raccontino di un’antichissima cultura, attaccata alla vita in ogni sua manifestazione, alla cura per l’ambiente e a un’idea di civiltà basata sulla convivenza e la solidarietà, dove etica e politica non sono separate, ma contribuiscono a una cultura di pace, di giustizia e di rispetto per l’altro. Stimolato dalle acute sollecitazioni dell’opera di Joyce Lussu, il lavoro ricerca così, nelle trame di dialoghi tra sibille contemporanee, a volte dolenti, a volte ironiche, combattive o surreali, le tracce nascoste di un altro punto di vista e di un’altra sapienza, alla quale guardare come risorsa vitale per la nostra società disorientata. Affiorano, intrecciate a quei dialoghi, le esperienze e le parole di Joyce stessa, frutto della sua vita ricca e avventurosa, che ritrova, attorno alla figura della Sibilla, un legame affettivo e storico tra le Marche – regione d’origine dei suoi genitori – e la Sardegna – sua amata patria adottiva dopo l’incontro folgorante con Emilio Lussu, compagno di vita e di battaglie. 39 APOCALISSE I racconti di Niccolò Ammaniti sono commedie grottesche, al limite dell’inverosimile, che utilizzano spesso un linguaggio senza ipocrisie, duro, spudorato e vorace; vicende paradossali dove il delirio comico e l’immaginario sfrenato convivono ed esplodono sulla pagina. Apocalisse monta e incrocia in palcoscenico due racconti scritti in tempi molto diversi: Lo zoologo (tratto da Fango) e Sei il mio tesoro (pubblicato nel volume Crimini). Queste due storie si innestano nella vicenda di un uomo colpito da un morbo misterioso contratto con l’avvicinarsi di una sorta di Apocalisse globale, arrivata senza trombe del giudizio ad annunciarla. Ma ormai per lui e – teme – per tutti, qualsiasi processo biologico provoca disagio, dolore: dal camminare alla crescita della barba, dal sorridere al fare all’amore. Allora, barricato in una devastata casa / hangar, con le ultime forze scrive e racconta storie simbolo di questo progressivo disfacimento dell’umanità e del mondo. Vengono così evocati sulla scena zombie che prendono la laurea e folli chirurghi plastici, poliziotti antidroga dal grilletto facile, ultras demenziali e violenti, cabarettisti cialtroni e starlette formose dal dubbio talento. Ne viene fuori uno spettacolo che è una perfida parodia di una società alla deriva, un po’ operetta a/morale e un po’ favola nera. Ma, lo sappiamo, nel tempo dell’Apocalisse le favole sono cambiate e «nella bocca dei poeti anche la bellezza è terribile». dai racconti di Niccolò Ammaniti (con il contributo di Antonio Manzini) con Ugo Dighero luci Aldo Mantovani scene e costumi Lorenza Gioberti regia Giorgio Gallione 39 41 22 > 26 APRILE 2015 - CAGLIARI TEATRO MASSIMO FEBBRAIO - MARZO 2015 Teatro dell’Elfo con il contributo di Fondazione Cariplo MORTE DI UN COMMESSO VIAGGIATORE di Arthur Miller traduzione di Masolino D’Amico con Elio De Capitani, Cristina Crippa, Angelo Di Genio, Marco Bonadei, Federico Vanni, Andrea Germani, Gabriele Calindri, Alice Redini, Vincenzo Zampa, Marta Pizzigallo scene e costumi Carlo Sala luci Michele Ceglia suono Giuseppe Marzoli regia Elio De Capitani 40 Diecimila spettatori, applausi e commenti appassionati - della critica come degli spettatori - hanno accolto lo spettacolo firmato da Elio De Capitani nel gennaio scorso. Sono molte le coincidenze tra il momento storico attuale e i temi affrontati dal testo di Miller - il mutuo da pagare, la disperazione di chi si uccide perché non ha più i mezzi per sopravvivere o perché ha fallito nella scalata sociale - ma il successo dello spettacolo ha radici più profonde. Al centro della scena espressionista di Carlo Sala una compagnia di attori in stato di grazia dà verità e profondità ai sentimenti più universali, al cuore pulsante dell’esistenza: lo strazio di invecchiare, lo scomodo bilancio delle colpe e degli errori nelle relazioni con chi amiamo di più e, soprattutto, la tentazione della menzogna, del “far finta di essere” quello che non siamo. Willy Loman, il commesso viaggiatore protagonista del celebre testo di Arthur Miller, ha illuso tutti di essere un grande venditore, ma non lo è mai stato e, nei suoi ultimi due giorni di vita, deve fare i conti con il proprio fallimento esistenziale. Incapace di stare nella realtà, non distingue più tra presente e passato, sogni e ricordi, tra quanto si agita nella sua testa e la vita vera. Cagliari Piccolo Auditorium e Mini Max Lanusei Teatro Tonio Dei Selargius Teatro Si 'e Boi Tempio Pausania Teatro del Carmine Palau Cine Teatro Montiggia PER I RAGAZZI DA 11 A 13 ANNI PER I BIMBI DAI 5 AI 9 ANNI 3 > 4 FEBBRAIO 2015 PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 5 > 6 FEBBRAIO 2015 CAGLIARI PICCOLO AUDITORIUM E MINI MAX Gorgonzola Dream UNA TAZZA DI MARE IN TEMPESTA di Roberto Abbiati con Roberto Abbiati e Luca Salata e Alessandro Calabrese musiche e registrazioni a cura di Fabio Besana Il mare. Che mare? Il rumore del mare. Cosa ti fa venire in mente il rumore del mare? Il Moby Dick di Melville. Un libro. Tutto il mare in un libro. S’accende qualcosa ogni volta che lo si prende in mano, il libro, e allora poi si comincia a immaginare in grande, balene, velieri, oceani, via, le cose più esagerate. “Una tazza di mare in tempesta”, una piccola installazione, una piccola performance, per poco pubblico che assista a piccoli oggetti che evochino grandi cose. Tutto rubato da Melville, per pochi minuti. Come se si fosse nella stiva di una baleniera. Tutto qui. 16 MARZO 2015 CAGLIARI PICCOLO AUDITORIUM E MINI MAX 18 MARZO 2015 TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE 19 MARZO 2015 PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 20 MARZO 2015 LANUSEI TEATRO TONIO DEI Teatro del Segno AMORI DA PALCOSCENICO (da Shakespeare, Goldoni, Rostand…) di Stefano Ledda e Aurora Simeone con Daniela Collu e Stefano Ledda regia Stefano Ledda “Amori da palcoscenico” è un viaggio “animato” dagli attori sulla scena, sul tema forse più affrontato da tutti gli autori classici. Lo spettacolo costruito in forma di dialogo con il pubblico, mostra un susseguirsi di dichiarazioni, giochi, schermaglie, passioni e turbamenti tratti dalle più celebri opere della letteratura teatrale. Gli attori, avvalendosi di pochi elementi per suggerire costumi o scenografie, viaggiano attraverso le pagine di grandi capolavori, giocando e ironizzando su se stessi e sui mestieri del teatro. Il pubblico vedrà svolgersi sotto i propri occhi alcune tra le scene d’amore più famose, e altre meno conosciute: il dialogo di Romeo e Giulietta al Balcone e la segreta passione di Cirano per la bella Rossana, o l’ardua conquista della Bisbetica Lisetta; e ancora la favola di Piramo e Tisbe, la gelosia di Otello, gli intrighi de “Le Relazioni pericolose”…insomma dalla Commedia degli equivoci alla Tragedia. PER I RAGAZZI DA 13 ANNI IN SU PER I RAGAZZI DA 13 ANNI IN SU 20 GENNAIO 2015 CAGLIARI PICCOLO AUDITORIUM E MINI MAX Laboratorio sulla narrazione 20 FEBBRAIO 2015 CAGLIARI PICCOLO AUDITORIUM E MINI MAX Il Crogiuolo/ Teatro del Sottosuolo condotto da Massimo Zordan liberamente ispirato al Decameron di Giovanni Boccaccio drammaturgia e regia Rita Atzeri con Daniela Collu, Pier Paolo Frigau, Alessandra Leo, Alessia Marrocu, Alessandro Muroni e con la partecipazione di Tiziana Martucci/Mirko Ariu canzoni originali Alessandro Muroni HO QUALCOSA DA RACCONTARTI Ricordare e rivivere una esistenza, una vicenda, un’emozione vissuta o sognata, uno stato d’animo, un forte sentimento, un aneddoto, una battuta di spirito, un’immagine, un suono dell’anima, o anche un gioco di parole o una parola sola e tutto questo poterlo raccontare. Raccontare attraverso melodie, per trascinamento di cuore e unione di note. Il senso del racconto, il suo dipanarsi cammin facendo. Sentire il racconto e trovare la possibilità di farlo ascoltare. Improvvisare le melodie e poter così insieme costruire la trama narrativa. Individuare l’oggetto del raccontare e subito cantarlo, lasciarlo fluire senza il nostro censurare, senza condizionamenti di forma... Si tratta di un laboratorio di creazione narrativo/sonora, pratico, tendente alla creazione di micro-storie rappresentabili. Gli incontri avranno una prima fase preparatoria d’allenamento/riscaldamento sulla ricerca di uno spazio narrativo comune e complice per poi passare all’improvvisazione narrativa e canora. ALL’OMBRA DELL’ULTIMO SOLE Una giovane Compagnia teatrale riesce finalmente a trovare una scrittura: il committente desidera vengano messe in scena alcune novelle del Decamerone di Boccaccio, ma ci vorrebbe un’idea orginale... che purtroppo non si trova. «In fondo in teatro non s’inventa più niente: si cita!» si giustifica il povero regista di fronte alle perplessità degli attori; e invita gli attori a cimentarsi in una gara: ciascuno di loro, come i giovani rifugiatisi in una villa fuori città per sfuggire alla peste, dovrà raccontare una novella alla maniera di un grande autore contemporaneo... Mentre il musicista-poeta comporrà la colonna sonora ispirandosi a Leonard Cohen, gli attori metteranno in scena le novelle del Boccaccio; quelle narrate da Landolfo Rufolo, Nastagio degli Onesti, Lisabetta da Messina, Girolamo e Salvestra, Federigo degli Alberighi, frate Cipolla e Guido Cavalcanti, con risultati di grande commozione e comicità. PER I RAGAZZI DA 13 ANNI IN SU PER I RAGAZZI DA 13 ANNI IN SU 26 FEBBRAIO 2015 PALAU CINE TEATRO MONTIGGIA 27 FEBBRAIO 2015 TEMPIO PAUSANIA TEATRO DEL CARMINE Teatro del Segno 24 MARZO 2015 CAGLIARI PICCOLO AUDITORIUM E MINI MAX MicroFratture Teatro rovinarsi è un gioco di e con Stefano Ledda Destar qualcosa è un elogio all’amore, un corpo che si sottrae per lasciare il posto ad un altro, il sacrificio dell’affermazione del proprio io per amore dell’altro. Un processo creativo liberamente ispirato all’Iperione di Hölderlin. I suoi versi, nella prima lettera di Diotima al suo amato, risuonano come corpi del passato, riaffiorano nel vano tentativo di far coincidere la parola pensata con quella pronunciata, inafferrabilità dell’istante. Una condizione precaria all’interno della quale la parola non sarà più portatrice di un discorso narrativo, bensì prenderà forza ed emergerà spinta dalla carica emozionale, mantenendo così una certa purezza. La morte di Diotima che si spegne dal dolore credendo morto il suo divino guerriero, è un atto d’amore totalizzante, che ripristina l’armonia. Il corpo in scena interagisce col suono restituendo allo spettatore una partitura musicale, ritmica. Una traccia sonora registrata, costruita da campioni di voce, andrà a mescolarsi alla voce dell’attrice in scena. La voce registrata e la voce reale s’incontreranno e si uniranno in un abbraccio o lotteranno e l’una prevaricherà sull’altra, come due corpi nel tentativo di amarsi. G.A.P. Esploso, questo è quello che diceva l’intervista sul giornale. “Ad un certo punto sono esploso e tutto non era più dove l’avevo lasciato.” Esploso. Proprio questo credo sia il modo più efficace per raccontare la storia di un giocatore compulsivo di videopoker. Raccontarla esplodendone gli episodi, le bugie, le emozioni ed insieme a questi cercare di raccontare anche gli oltraggi subiti… Lo spettacolo nasce dall’intenzione di mettere una lente di ingrandimento sul fenomeno del gioco d’azzardo tecnologico, mostrando come il “passatempo innocuo” del videopoker può diventare con facilità dipendenza patologica “sulla pelle della percentuale difettosa”. La pièce prende corpo attraversando un lungo periodo di documentazione e nove mesi di interviste. È dunque una storia reale fatta di nomi, mogli, posti di lavoro, figli, amicizie, quella che si svolge davanti al pubblico in una scena scarna fatta di segni brevi ed essenziali. Segni che non lusingano la poesia, ma si impongono come snodi freddi e reali di una storia-vita, che “accadendo” sul palcoscenico racconta la claustrofobia ciclica della dipendenza. Stefano Ledda DESTAR QUALCOSA di e con Monica Serra [email protected]