2014/04 Detrazione fiscale del 65% Consumi fuori controllo: Circa il 40% dei consumi energetici italiani è legato agli immobili e attribuibile per la maggior parte a impianti di riscaldamento inefficienti e scarso isolamento, d’altronde il 70% degli edifici è stato realizzato prima del 1976, anno della prima legge sull’efficienza energetica, e il 25% non è mai stato ristrutturato, così aumentano gli sprechi energetici. La proroga della detrazione fiscale sulla riqualificazione energetica degli edifici mira proprio a “rafforzare” l’attenzione in questa direzione offrendo un sostegno pratico e molto conveniente a tutti coloro che vogliono ridurre le emissioni inquinanti e i consumi energetici. L’ecobonus sull’efficienza energetica riduce la bolletta dei consumi. La detrazione fiscale con aliquota al 65% è stata prorogata a tutto il 2014 e la legge ha già stabilito che dal 1 gennaio 2015 scenderà al 50%. Dal 2016 tutti gli interventi sulla casa rientreranno solo negli interventi di recupero del patrimonio edilizio con aliquota al 36%. Approffittare di questa grande occasione è troppo importante, in quanto il bonus di detrazione permette di recuperare sulla spese sostenute, ma l’obiettivo non sarà fare l’intervento di riqualificazione energetica dell’edificio per accedere alla detrazione. Grazie alla detrazione sarà l’ultima occasione per sistemare la casa ridurre gli sprechi ed iniziare realmente a risparmiare sulle bollette per il riscaldamento. Ed è qui il vero risparmio!!! È importante sottolineare che a detrarre è colui che sostiene le spese per gli interventi di efficientamento energetico; quindi qualunque soggetto, sia esso proprietario, usufruttuario, inquilino, etc.. i vantaggi del bonus energetico non finiscono qui, a differenza infatti della ristrutturazione, il bonus energetico è applicabile a tutti i tipi di edifici, dunque qualsiasi immobile di qualsiasi categoria catastale e può essere sfruttato da tutti i contribuenti. Dunque una vastità di soggetti contribuenti, a prescindere dalla tipologia di reddito, Irpef e Ires, che ricomprende esercenti arte e professionisti, imprese commerciali, società di persone e di capitali, imprese individuali, associazioni tra professionisti o singoli professionisti, enti pubblici e privati. La detrazione fiscale su edifici esistenti La detrazione fiscale per gli interventi di riqualificazione ed efficienza energetica degli immobili è stata innalzata al 65% fino al 31 dicembre 2014. Si tratta di un forte incentivo e dunque è sicuramente questo il momento più giusto per “approfittare” ed attuare gli interventi più giusti al fine di migliorare e dunque ridurre i costi sulla spesa energetica. Vengono esclusi dal decreto-proroga le spese detraibili per la sostituzione degli impianti di riscaldamento con pompe di calore e la sostituzione di scaldacqua tradizionali; che invece potranno trovare conforto nel conto termico. L’eco-bonus ha una scadenza più lunga, fissata a 6 mesi in più sulle scadenze indicate, nel caso in cui ad operare gli adeguamenti siano interi condomini, in particolare per le ristrutturazioni importanti che insistono su oltre il 25% della superficie dell’involucro dell’intero edificio, comprensivo di tutte le unità immobiliari che lo compongono. L’eco-bonus risente del recepimento della direttiva 2010/31/Ue relativa alle prestazioni energetiche in edilizia. In base alla regola europea, viene adottato un metodo di calcolo delle prestazioni energetiche che tenga conto delle caratteristiche termiche, degli impianti di climatizzazione e di quelli di produzione di acqua calda. Viene anche introdotta la definizione di “edifici a energia quasi zero”, valida per immobili ad altissime prestazioni energetiche, vale a dire cioè che necessitano di un bassissimo fabbisogno di energia. Dal 1° gennaio 2015 (per i condomini aggiungere altri 6 mesi) la misura dell’agevolazione scenderà a 50% per poi ridursi al 36% prevista per le spese di ristrutturazioni edilizie e recupero del patrimonio dal 2016; salvo ulteriori proroghe. il recepimento della direttiva 2010/31/ Ue relativa alle prestazioni energetiche in edilizia introduce finalmente anche in Italia il concetto di “EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO”, valida per immobili ad altissime prestazioni energetiche. Si consideri che dal 2021 tutti i nuovi edifici dovranno essere a energia quasi zero. La detrazione sulle ristrutturazioni Sempre al 31 dicembre 2014 viene fissata la scadenza per accedere ad uno sgravio fiscale del 50% delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione. Resta fermo il tetto dei 96.000,00 euro degli importi che possono usufruire dello sconto e non cambiano le procedure da seguire per ottenere il beneficio fiscale, tra cui il pagamento delle somme con bonifico bancario. Tra gli interventi agevolabili: l’apertura di porte e finestre, rifacimento tetto e pavimenti, installazione porte di ingresso di rinforzo. La detrazione sulle ristrutturazioni potrà applicarsi agli interventi di adeguamento sismico e all’esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica delle parti strutturali degli edifici. Ne continuano ad usufruire anche gli stabilimenti produttivi che rientrano nelle zone colpite dal terremoto dell’Emilia Romagna. Tra gli interventi agevolabili: l’apertura di porte e finestre, rifacimento tetto e pavimenti, installazione porte di ingresso di rinforzo. Bonus sui mobili Infine la stessa detrazione del 50% prevista per le ristrutturazioni viene estesa all’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici destinati ad arredare la casa ristrutturata; lo sconto va calcolato su un ammontare non superiore a euro 10.000,00 e va ripartito in dieci rate annuali. Possono sfruttare il Bonus Mobili i contribuenti che hanno effettuato lavori di ristrutturazione edilizia elencati all’art. 16-bis del TUIR e hanno chiesto la Detrazione 50% sull’IRPEF per una spesa massima ammissibile di 96.000 euro. Che cosa è la detrazione Uno sconto dall’Irpef (Imposta sul reddito delle persone fisiche) ed Ires (Imposta sul reddito delle società) pari al 65% delle spese sostenute per interventi che aumentano il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti. L’importo dev’essere indicato nella dichiarazione dei redditi a partire dall’anno successivo ed è detraibile (con rate di uguale importo) in 10 anni. In ogni caso, come tutte le detrazioni d’imposta, l’agevolazione è ammessa entro il limite che trova capienza nell’imposta annua derivante dalla dichiarazione dei redditi. In sostanza, la somma eventualmente eccedente non può essere chiesta a rimborso. A quali edifici si applica Condizione indispensabile per fruire della detrazione è che gli interventi siano eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). La prova dell’esistenza dell’edificio può essere fornita o dalla sua iscrizione in catasto, oppure dalla richiesta di accatastamento, nonché dal pagamento dell’IMU, se dovuta. Non sono agevolabili, quindi, le spese effettuate in corso di costruzione dell’immobile; in linea con le normative attualmente vigenti che prescrivono le prestazioni energetiche minime che i nuovi edifici devono rispettare. In funzione delle locali condizioni climatiche e della tipologia. Nel caso di ristrutturazioni con demolizione e ricostruzione si può accedere all’incentivo solo nel caso di fedele ricostruzione. Restano esclusi, quindi, gli interventi relativi ai lavori di ampliamento. Nei casi di ristrutturazione senza demolizione e contestuale ampliamento, la detrazione compete solo alle spese sostenute nella parte dell’edificio esistente. Si tenga sempre presente, nella scelta tra le detrazioni, che il 50% delle ristrutturazioni può essere richiesto solo per immobili ad uso abitativo, mentre il 65% invece comprende immobili di qualsiasi categoria, compresi i fabbricati commerciali e industriali. gli interventi devono essere eseguiti su unità immobiliari e su edifici (o su parti di edifici) residenziali esistenti, di qualunque categoria catastale, anche se rurali, compresi quelli strumentali (per l’attività d’impresa o professionale). I soggetti beneficiari Possono usufruire della detrazione tutti i contribuenti residenti e non residenti, anche se titolari di reddito d’impresa, che possiedono, a qualsiasi titolo, l’immobile oggetto di intervento. Pertanto, sono ammessi all’agevolazione: le persone fisiche, compresi gli esercenti arti e professioni; i contribuenti che conseguono reddito d’impresa (persone fisiche, società di persone, società di capitali); le associazioni tra professionisti; gli enti pubblici e privati che non svolgono attività commerciale chi detiene l’immobile in comodato gli inquilini i condomini, per gli interventi sulle parti condominiali Non possono usufruire dell’agevolazione le imprese di costruzione, ristrutturazione edilizia e vendita, in caso di spese sostenute per interventi di riqualificazione energetica su immobili da vendere. Più proprietari. Se l’immobile su cui verte la detrazioni ha più di un proprietario, allora la quota di spesa da detrarre deve essere suddivisa per il numero dei proprietari. in sintesi il principio è che i benefici per la riqualificazione energetica degli immobili spettano solo a chi li utilizza. CUMULABILITÀ CON ALTRE AGEVOLAZIONI La detrazione non è cumulabile con altre agevolazioni fiscali previste per i medesimi interventi da altre disposizioni di legge nazionali, per incentivi regionali, provinciali o comunali e per finanziamenti o contributi possibili a livello europeo. Pertanto il beneficiario dovrà scegliere a quale agevolazione accedere e rispettare regole e limiti da essa previsti. Ciò vale anche nei casi in cui gli interventi rientrino nell’applicazione della detrazione del 65% o nelle ristrutturazioni edilizie; pertanto sarà necessario scegliere a quale delle due agevolazioni accedere e mantenere i limiti della prescelta. Tra la detrazione al 65% e la detrazione per ristrutturazioni al 50% la differenza alla base è il concetto del rendimento energetico dell’edificio; in quanto raggiungere il 65% significa raggiungere determinati parametri di isolamento termico fissati dal Decreto 11/03/2008 distinti a seconda della zona climatica in cui si trova l’immobile. Occorre dunque guardare a prodotti di qualità che garantiscono tali prestazioni. Il risparmio energetico va comunicato all’Enea accompagnato dalla dichiarazione del produttore degli infissi. Nel caso della ristrutturazione gli interventi devono essere classificati come manutenzione straordinaria, dunque non basta la mera sostituzione delle finestre ma bisogna introdurre il concetto di “innovazione”, per cui le finestre dovranno anche cambiare colore e tipo. Infine resta una terza possibilità che è quella del conto termico, limitato solo ed esclusivamente a determinati tipi di intervento (per es. installazione di scalda acqua a pompa di calore, sostituzione della caldaia o anche impianti fotovoltaici con alcuni limiti). Parimenti non è consentita la cumulabità con più immobili. Ogni detrazione un solo immobile. Il 50% e 65% non possono valere per due immobili insieme, ma per uno singolarmente. Dunque chi possiede due immobili e vuole usare lo sgravio fiscale per entrambi dovrà avviare due procedure di detrazione (quindi due o più bonifici separati che si riferiscano ciascuno ad un singolo immobile) e i tetti di spesa saranno distinti. Attività e spese ammesse Tutti gli interventi su edifici esistenti per la riqualificazione energetica, cioè quelli che incidono sulla prestazione energetica dell’edificio realizzando una maggiore efficienza. Particolare attenzione va invece prestata ai limiti di spesa indicati per la detrazione; nello specifico: pannelli per l’acqua calda Limite di spesa detraibile Impianti di climatizzazione Limite di spesa detraibile il solare termico rappresenta la soluzione valida per ridurre le spese del riscaldamento e per l’acqua calda. Sfrutta il calore del sole, con un investimento iniziale di 800/1.500 euro per metro quadrato. Euro 92.307,69 Recuperano l’energia altrimenti dispersa mediante fumi di combustione e vapore acqueo. Costo di acquisto intorno ai 4.000,00 euro per un singolo appartamento. Euro 46.153,84 Riqualificazione energetica generale Spese relative agli interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che conseguono un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore ai parametri indicati all’art.1 com.344 L.296/2006. Limite di spesa detraibile Euro 153.846,15 Strutture opache e finestre L’isolamento delle pareti permette di ridurre le dispersioni termiche in inverno e di mantenere più fresca la casa d’estate. Le spese sostenute per l’adeguamento, che hanno un costo variabile a partire da euro 50,00 per metro quadrato si recuperano in 4/6 anni a seconda dei casi; dunque un tempo di ammortamento breve rispetto ai benefici sulla riduzione dei costi sostenuti annualmente. Un nuovo sistema di coibentazione, con interventi sui muri esterni e sostituzione delle vecchi finestre con finestre performanti energeticamente rappresenta la soluzione più valida per ridurre i consumi legati al riscaldamento e al raffrescamento. Il risparmio può raggiungere anche il 30% in meno rispetto alla situazione precedente. Euro 92.307,69 Una differenza tra la detrazione al 65% e quella al 50% sta nel tetto di spesa ammissibile, che nella detrazione per ristrutturazione è fisso ai 96.000,00 mentre il 65% ha tetti di spesa variabili. con la sostituzione delle sole finestre il risparmio può raggiungere anche il 30% in meno rispetto alla situazione precedente. Le dispersioni: I DOCUMENTI DA TRASMETTERE Entro 90 giorni dalla fine dei lavori occorre trasmettere all’Enea: • • una copia dell’attestato di certificazione o di qualificazione energetica (allegato A del Dm 19 febbraio 2007 - v. allegato alla guida); la scheda informativa (allegato E o F), relativa agli interventi realizzati; La data di fine lavori, dalla quale decorre il termine per l’invio della documentazione all’Enea, coincide con il giorno del cosiddetto “collaudo” (e non di effettuazione dei pagamenti). Se, in considerazione del tipo di intervento, non è richiesto il collaudo, il contribuente può provare la data di fine lavori con altra documentazione emessa da chi ha eseguito i lavori (o dal tecnico che compila la scheda informativa). Non è ritenuta valida, a tal fine, una dichiarazione del contribuente resa in sede di autocertificazione. Se i lavori e le spese si allungano su più anni va portata in detrazione la spesa sostenuta in ciascun anno e non il costo totale dell’intervento. La trasmissione deve avvenire in via telematica, attraverso il sito www.acs.enea.it, ottenendo ricevuta informatica. Si può inviare la documentazione a mezzo raccomandata con ricevuta semplice, sempre entro il termine di novanta giorni dal termine dei lavori, solo ed esclusivamente quando la complessità dei lavori eseguiti non trova adeguata descrizione negli schemi resi disponibili dall’Enea. Come fare i pagamenti Tutti i pagamenti all’impresa che svolge i lavori devono avvenire tramite bonifico bancario per tutte le persone fisiche, mentre le società e i titolari di partita iva possono eseguire il pagamento anche in altra forma, l’importante è conservare la prova del pagamento. Nel caso di pagamento tramite con bonifico bancario o postale vanno indicati: • • • la causale del versamento, che deve essere esplicitamente riferita al tipo di detrazione e cioè: acconto/saldo ft n. …..del…… rif. legge 296/06 e successive modifiche. il codice fiscale del beneficiario la partita iva della ditta o del professionista che riceve il bonifico Attenzione, in genere le banche hanno appositi moduli per questo tipo di bonifico che si raccomanda di utilizzare al fine di non incorrere in errori che possano compromettere la possibilità di accedere al beneficio fiscale. E’ importante conservare: - le fatture o le ricevute fiscali per gli acquisti e le prestazioni detraibili; - le ricevute dei bonifici come prova del pagamento. - copia dei documenti e delle attestazioni di qualificazione energetica dei materiali I documenti dovranno essere conservati fino al quinto anno successivo a quello nel quale si usa l’ultima rata dello sgravio. Cosa fare prima di iniziare i lavori Essenziale il check-up prima di pianificare ed iniziare i lavori di riqualificazione; il risparmio futuro sulle spese di mantenimento dell’edificio può anche raddoppiarsi se gli interventi di riqualificazione vengono giustamente programmati ed eseguiti in maniera specifica. È dunque consigliato eseguire una diagnosi preventiva sull’edificio al fine di individuare le criticità da migliorare. Nel caso specifico degli infissi esterni è assolutamente necessario valutare la situazione attuale da migliorare richiedendo un sopraluogo preventivo di analisi da parte del tecnico competente; richiedendo alla Sidel di fornire dettagli e chiarimenti da allegare al contratto di vendita sulle migliori soluzioni tecniche possibili al fine di azzerare o almeno ridurre drasticamente tutti i ponte termici esistenti, panificando la posa in opera più adeguata alla situazione dell’immobile. Gli interventi di coibentazione, come la sostituzione del tetto o di porte e finestre incidono direttamente sulla dispersione del calore verso l’esterno, questo significa che il vantaggio economico non è solo nell’ordine della detrazione fiscale ma anche in termini di riduzione delle spese di gestione energetica, quindi riduzione della bolletta. È dunque importante fare un’analisi prima di avviare interventi di ristrutturazione energetica; la diagnosi può essere richiesta anche al costruttore/ fornitore di materiali in quanto non essendo un requisito prescritto è sufficiente che ci sia la consapevolezza e professionalità dell’investimento da eseguire; nei casi di interventi singoli. Nei casi di interventi più complessi consigliamo invece di rivolgersi ad un professionista abilitato alla progettazione di edifici e impianti, da una società di consulenza o da una Esco, Energy service company. L’importante è eseguire con cura l’analisi al fine di ottenere i giusti benefici. Si pensi che i costi per l’audit possono variare da Euro 500,00 ad oltre euro 4.000,00 a seconda della grandezza dell’immobile e del tipo di interventi da eseguire. Tuttavia sono costi che verranno poi recuperati nel risparmio della gestione. Spesso è possibile anche richiedere una simulazione dei costi per calcolare il tempo di ritorno dell’investimento. Ovviamente più è importante l’investimento è più efficienza energetica si otterrà dall’edificio, fino ad arrivare a punte di risparmio del 70% sui costi di gestione nei casi di interventi importanti; tenuto conto sempre del vantaggio della detrazione del 65%. Essenziale il check-up prima di pianificare ed iniziare i lavori di riqualificazione; gli interventi di coibentazione, come la sostituzione del tetto o di porte e finestre incidono direttamente sulla dispersione del calore verso l’esterno. Per gli immobili obbligo di attestazione L’attestazione di prestazione energetica degli edifici, che prende il posto della certificazione energetica, è il documento obbligatorio per vendere o affittare. È rilasciato per singola unità o per interi edifici e deve accompagnare gli atti di vendita o di locazione. Nel caso di nuovo edifico, l’attestato è prodotto dal costruttore, nel caso di edifici esistenti sarà il proprietario a doverlo fornire. In tutti gli atti di trasferimento dell’immobile, vendita o locazione, il proprietario è tenuto a fornire l’attestato di prestazione energetica, che dovrà essere reso disponibile fin dall’inizio delle trattative con il nuovo proprietario; mentre nell’atto notarile dovrà essere inserita apposita norma in cui le parti riconoscono di aver condiviso e preso visione della documentazione sull’immobile comprensiva dell’attestato. L’attestato di prestazione energetica ha una validità di 10 anni dal rilascio ed è aggiornato a ogni intervento di ristrutturazione o riqualificazione. Si tratta di un documento che non registra solo un cambio di nome, passando da certificazione energetica ad “Attestato di Prestazione energetica APE”, ma di un documento che dà pubblicità alle caratteristiche energetiche degli edifici. Viene inoltre accompagnato dall’obbligo di dichiarare la classe energetica dell’edificio oltre all’indice di prestazione. La prestazione energetica degli edifici è determinata in conformità alla normativa tecnica uni e Cti, allineate con le norme predisposte dal Cen e supporto della direttiva 2010/31/CE. Il fabbisogno energetico annuale globale si calcola per singolo servizio energetico, espresso in energia primaria, su base mensile. l’attestato di prestazione energetica dell’edificio attesta il rendimento energetico degli edifici attraverso l’utilizzo di specifici descrittori e fornisce raccomandazioni per il miglioramento dell’efficienza energetica. I CONDOMINI La legge ha inoltre tenuto in grande considerazione gli interventi decisi dai condomini; è il momento di approfittare di questa situazione privilegiata. Si sa che il percorso decisionale dei condomini è molto lungo, per cui è estremamente importante affidarsi a professionisti che possano valutare fin da subito la portata degli interventi da eseguire ed il tipo di beneficio che se ne trarrà. Intanto sicuramente la sostituzione delle finestre è l’intervento più semplice e meno invasivo da considerare e comporta da subito notevoli benefici, prima di tutto per l’isolamento termico che gli infissi di nuova generazione possono garantire ma anche per l’isolamento acustico, fattore altamente inquinante delle nostre città. Le tappe da seguire per un condominio che vuole attuare interventi di riqualificazione, generalmente prevedono: 1. FASE INFORMATIVA: 2. DECISIONE 3. ESECUZIONE Teoricamente è possibile ma nella pratica è abbastanza difficile che un condominio deliberi su una tale decisione in prima seduta; normalmente si ha una prima assemblea in cui l’amministratore di condominio spiega gli interventi da eseguire, modalità tempi e costi. In questa fase sarebbe davvero fondamentale che prenda parte all’assemblea un tecnico del fornitore degli infissi per illustrare a tutti i condomini vantaggi pratici ed economici conseguenza di una sostituzione di vecchi serramenti. Sidel è un’azienda di produzione che dal 1950 dedica tempo e risorse non solo alla produzione di infissi ma anche e soprattutto alla progettazione e allo studio delle soluzioni in cui i propri infissi devono essere installati. È questa una fase tra le più importanti in quanto il serramento potrà mantenere le caratteristiche promesse in vendita solo se l’installazione del nodo primario (muro-controtelaio) e del nodo secondario (controtelaio-infisso) sono studiati e seguiti con professionalità e competenza. Ancor di più quando si tratta di una sostituzione che tiene conto della situazione esistente ed anzi permette interventi mirati ed efficaci senza opere murarie. Tutto ciò deve essere illustrato a ciascun condomino al fine di attuare una scelta consapevole sul tipo di intervento da effettuare: Sidel ha sviluppato le persone tecniche giuste per partecipare alle riunione di condominio, o anche per singoli utenti, e dare risposte che aiutino a sciogliere tutti i legittimi dubbi che sorgono nella fase decisionale.