L`alleanza, esperienza di carità - 11 IL DECALOGO (Esodo c. 20

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L’alleanza, esperienza di carità - 11
IL DECALOGO
(Esodo c. 20)
«Non c'è specchio migliore in cui tu possa vedere quello di cui hai bisogno se non appunto i dieci
comandamenti nei quali tu trovi ciò che ti manca e ciò che devi cercare». (M. Lutero)
“Io sono YHWH, tuo Dio” (Esodo 20,1-2)
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Il fondamento del Decalogo è la risposta grata al Signore liberatore.
A differenza della teofania del roveto ardente (dove l’accento è sul “sono”), quella dell’alleanza insiste
sull’ “io” di YHWH, rivendicazione dell’azione liberatrice nei confronti degli Israeliti.
Il Decalogo è valido solo per Israele o è per tutti? Cf. M. Lutero: “Noi non siamo ebrei, siamo liberati da
Cristo. Il nostro Egitto è un'altra schiavitù ben diversa”. Il riferimento all’alleanza universale di Genesi
9,8-13 contenuta nell’alleanza al Sinai, fondamento dell’universalità del Decalogo.
Il carattere “unitario” e allo stesso tempo “individuale” dei precetti: “tu” e non “voi”, espressione della
responsabilità personale («Per me è stata data la Torà, perché la osservi io» - Pesiqta Rabbati‘).
Il Decalogo (Esodo 20,3-17)
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Le due «tavole» della Legge (Esodo 31,18): l’interpretazione di S. Agostino (i tre comandamenti riferiti
a Dio e i sette riferiti al prossimo) e l’esegesi rabbinica (“Cinque su una tavola e cinque sull'altra” [R.
Ishmael], in corrispondenza gli uni con gli altri).
L’atteggiamento davanti al prossimo inseparabile da quello davanti a Dio. Cf. Romani 12,1; Giacomo
1,27; 1Giovanni 4,20.
«Non avrai altri dèi davanti a me» (vv. 3-6): il richiamo alla fedeltà totale ed esclusiva a JHWH.
«Non ti farai immagine scolpita» (v. 4a): l’immagine, luogo privilegiato in cui la divinità è presente e si
manifesta, per la sua manipolabilità non può essere riferita a YHWH. Dio personale e libero. L’uomo
vivente, unica immagine di Dio (cfr. Genesi 1,26-27; Siracide 17,3; Sapienza 2,23). Cf. l’ingresso di
Pompeo nel tempio): «una sede priva di alcuna effigie divine, un santuario inutile» (Tacito).
«Io sono un Dio geloso» (vv. 5b-6): le minacce e le benedizioni dell’alleanza “per quattro generazioni”.
Cf. l’insistenza sulla responsabilità personale in Ezechiele 18,10.
«Non pronuncerai invano il nome di YHWH» (v. 7): un appello alla lotta contro l'abuso della divinità
come surrogato per risolvere le proprie difficoltà nei giuramenti giudiziari. Cf. “Sia santificato il tuo
nome” e Matteo 7,21. Il superamento della prassi del giuramento: Matteo 5,33-37; Giacomo 5,12.
«Lavorerai sei giorni e il settimo riposerai» (vv. 8-11): cf. il prossimo incontro.
«Onora tuo padre e tua madre» (v. 12): «onorare» (kabbed, dalla radice kbd, «essere pesante») verbo
della venerazione verso Dio (cfr. Malachia 1,6). La benedizione retributiva e la discussione sul qorban, il
voto fittizio per sottrarsi al dovere del sostentamento dei genitori anziani (Matteo 15,1-9)
«Non uccidere» (v. 13): la radice rsh, l'uccisione sia volontaria che involontaria di una persona innocente
e priva di difesa (Giudici 20; 1 Re 21. Cfr. anche Genesi 9,5-6 e Matteo 5,21-26.
«Non commettere adulterio» (v. 14): la lesione dei diritti di proprietà del maschio nei confronti della
moglie. La tutela della legittimazione dei discendenti in unioni poligamiche. Cf. Matteo 5,31-32.
«Non rubare» (v. 15): il diritto alla libertà, in contrasto con il sequestro di persona a scopo di
schiavizzazione (cf. Esodo 21,16; cf Deut 24,7).
«Non pronunziare falsa testimonianza» (v. 16): il problema della verità nella prassi processuale e
dell’attendibilità del testimone nella deposizione giudiziaria (Deut 17,7).
«Non desiderare la casa del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo» (v. 17): il verbo
hamad («desiderare»), la macchinazione per realizzare un progetto. Cf. Matteo 5,28 e Romani 7,7.
Il Decalogo, tra «consegna» e «ispirazione»: cf. le altre liste di precetti in Geremia 7,5-9 e Giobbe 31 e
nelle «liturgie di ingresso» (cfr. Salmo 14/15; Salmo 23/24,3-6; Isaia 33,14-16).
Alcune domande per noi
1. Quale rapporto ho con i Comandamenti? Quali mi riescono più facili da osservare? Quali i più ostici?
2. Mi sento interpellato personalmente dal Decalogo o lo percepisco come una serie di norme etiche
“generalmente rivolte agli uomini”?
3. Qual è attualmente l’oggetto più frequente dei miei desideri? Sono attento al mondo delle mie esigenze,
necessità, ambizioni?
Compiti a casa: il Salmo 119 (118) («Elogio della legge divina»). Il Decalogo in Deuteronomio 5,1-22.
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