101_103_AG4_08Nutraceutica 9-04-2008 19:36 Pagina 101 RICERCA E SPERIMENTAZIONE NUTRACEUTICA Le proprietà salutistiche di pere, pesche e nettarine Accanto alle qualità gustative, lo studio delle caratteristiche nutrizionali si può rivelare un fattore importante per la valorizzazione commerciale delle produzioni frutticole. D LE RICERCHE MEDICHE I lavori di caratterizzazione delle diverse fonti alimentari e le loro positive applicazioni in campo medico hanno stimolato la ricerca ad individuare le prerogative antiossidanti di frutta e verdura e a valutarne quindi, come parametro di confronto, la capacità antiossidante totale (CAT). La componente antiossidante di frutta e vegetali, oltre all’ormai noto contributo di vitamine C, E e carotenoi- di, comprende sostanze fenoliche, flavonoidi ed antociani. Le principali molecole che sono note per avere proprietà antiossidante sono la vitamina A (retinolo) e il beta-carotene, le vitamine del gruppo B, la vitamina C, la vitamina E, il coenzima Q10 e l’acido lipoico, alcuni minerali tra cui i componenti di enzimi con azione antiradicalica (manganese, molibdeno, rame, selenio, zinco) diversi pigmenti vegetali come i flavonoidi, la clorofilla e alcuni aminoacidi. Diverse indagini economico-commerciali evidenziano che i consumi di frutta fresca, sia a livello nazionale che europeo, si sono stabilizzati negli ultimi anni e che i valori raggiunti difficilmente potranno essere incrementati, almeno nel breve periodo; per alcune specie frutticole, come pesche e pere, si assiste addirittura ad una diminuzione dei consumi in quasi tutti i Paesi. Il loro consumo potrebbe tuttavia incrementarsi evidenziando i MAURIZIO BATTINO Istituto di Biochimica Facoltà di Medicina, Università Politecnica delle Marche Foto Riccioni opo gli anni Sessanta, con l’evoluzione della frutticoltura italiana anche pesche e pere si sono trovate al centro di una vera e propria rivoluzione tecnico-colturale che, accompagnata all’evoluzione del miglioramento genetico, ha fatto sì che questi frutti si affermassero sulle tavole degli italiani. Il progresso raggiunto nella coltivazione di queste due specie frutticole è dovuto al perfezionamento di diversi fattori legati alla tecnica colturale, ma soprattutto al miglioramento genetico. Proprio grazie a questo, infatti, negli ultimi anni sono state messe a punto nuove selezioni e varietà che hanno permesso di coltivare i frutti in condizioni ambientali precedentemente considerate incompatibili. Parallelamente agli aspetti qualitativi, la ricerca genetica si sta prodigando per esaltare anche le componenti nutrizionali del frutto. Si sta affacciando cioè, sempre più prepotentemente sul panorama frutticolo, un concetto di qualità che valorizzi il frutto anche in relazione ai benefici che esso apporta alla salute umana. Proprio su questa linea è forte l’impegno scientifico applicato agli studi sui composti antiossidanti. L’azione antiossidante di alcuni composti di natura vegetale è mirata a contrastare o inibire la formazione di quelli reattivi dell’ossigeno (i famigerati “radicali liberi”) che si formano durante il normale metabolismo cellulare e che possono indurre danni alle strutture cellulari. 101 APRILE 2008 101_103_AG4_08Nutraceutica 9-04-2008 19:36 Pagina 102 RICERCA E SPERIMENTAZIONE Fig. 1 – Capacità antiossidante (TEAC) di diverse cultivar di pesco. requisiti nutraceutici posseduti da questi frutti. Il concetto che i consumatori hanno di “prodotto ortofrutticolo di elevata qualità”prende infatti sempre più in considerazione gli aspetti nutrizionali, sanitari e salutistici delle produzioni stesse. LA CAPACITÀ ANTIOSSIDANTE DELLA FRUTTA La capacità e le proprietà antiossidanti della componente alimentare non sono considerate costanti, soprattutto perché presenti in quantità e combinazione completamente variabile nei diversi alimenti. Occorre quindi identificare e quantificare quella che viene definita capacità antiossidante. Ne consegue che il contenuto in sostanze ad attività antiossidante dei frutti può essere considerato un importante fattore di attrazione per i consumatori, sempre più attenti agli aspetti biosanitari dei prodotti ortofrutticoli. Nell’ambito di un possibile programma di valorizzazione della produzione frutticola, risulta quindi fondamentale accostare alla valutazione produttiva e qualitativa anche uno studio sulle pro- Fig. 2 – Capacità antiossidante (TEAC) di diverse cultivar di pero. 102 APRILE 2008 prietà nutrizionali. L’obiettivo che ci si pone, quindi, è giungere all’identificazione di varietà che si distinguono per elevate caratteristiche nutrizionali e qualitative, costanti nelle diverse condizioni di coltivazione. Tra le specie frutticole più diffuse in Italia le pesche e le pere non si distinguono certo per un’elevata capacità anti radicali liberi, ma bisogna considerare che per il vastissimo panorama varietale disponibile, caratterizzato da diverse tipologie di frutto, mancano studi approfonditi su questo importante carattere. L’attività antiossidante è infatti influenzata prevalentemente dalla cultivar, dall’interazione con il portinnesto, dall’epoca di maturazione, dalla tipologia e dai tempi di conservazione. L’attività antiossidante totale (CAT) del pesco e del pero in studi recenti è stata determinata con il metodo di analisi TEAC ed il contenuto totale di polifenoli (TPC) con il metodo di Folin Ciocalteu. LE VARIETÀ ANALIZZATE Nell’ambito di un progetto di ricerca coordinato dal Crpv e finanziato dalla Regione Emilia-Romagna (legge regionale 228/98), sono state analizzate 50 cultivar di pesche e 11 di pere. Per ogni cultivar e per ogni tipo di analisi è stato prelevato un campione da cui sono stati ricavati gli estratti. In generale, il potere antiossidante più elevato è stato rilevato nelle pesche a polpa bianca e gialla. Tra le varietà analizzate (figura 1), Iris Rosso si è distinta per il contenuto di antiossidanti più elevato. Anche il contenuto di polifenoli di questa pesca è molto elevato rispetto a quello delle altre cultivar. Seguono altre due pesche una a polpa gialla (Flavor Crest), l’altra bianca (Maria Delizia), note dal punto di vista commerciale per la buona consistenza dei frutti e per il sapore, che hanno 9-04-2008 19:36 Pagina 103 Foto Diateca “Agricoltura” 101_103_AG4_08Nutraceutica valori molto elevati in contenuto di antiossidanti e di polifenoli. Significativamente inferiore è invece il corredo antiossidante di alcune nettarine. Nel dettaglio, le cultivar che hanno presentato livelli più elevati di CAT sono state: Iris Rosso, Flavor Crest, Maria Delizia, Rosa del West, Laura, Emeraude, May Crest, Jade, Silver Giant e Caldesi 2000, mentre quelle risultate più povere sotto questo profilo sono state Elegant Lady,Grenat,Venus, Fayette,Nectaross,Big Bang ed Orion. Solamente sette cultivar presentano un valore TEAC inferiore a 0.4 µM TroloxEq/grammi di peso fresco, mentre ben 38 cultivar hanno valori di TEAC tra 0.4 e 1.5 µM TroloxEq/grammi di peso fresco. Molte delle cultivar “povere”di antiossidanti, presentano anche valori poco elevati di polifenoli. Per quanto riguarda le pere, anche in questo caso si riscontra una corrispondenza tra valori di capacità antiossidante totale (figura 2) e il contenuto totale di polifenoli. Infatti le cultivar che presentano i valori di CAT più elevati presentano anche valori più alti di polifenoli: ne sono un esempio le varietà Abate Fetel, Harrow Sweet, Carmen, Max Red Bartlett, mentre Kaiser S. Maria e Conference hanno bassi valori sia di CAT, che di polifenoli. Lo studio condotto ha dimostrato l’importanza e la necessità di indagare in modo approfondito le caratteristiche nutrizionali di pesche, nettarine e pere; infatti il consumatore deve essere informato anche su proprietà che diventano di giorno in giorno qualificanti per la determinazione del valore finale del prodotto da commercializzare. Questi risultati, quindi, possono essere considerati interessanti per valorizzare le varietà che si distinguono sia per le ottime qualità gustative del frutto, sia per quelle nutrizionali. 103 APRILE 2008