Vercelli, 29 aprile 2016
AGLI ORGANI di STAMPA
LORO SEDI
COMUNICATO STAMPA
SPETTACOLI
Associazione Culturale
Officina Teatrale degli Anacoleti
Sede Legale: corso Garibaldi 57 - Sede Operativa: corso De Gregori 28 - 13100 Vercelli
Tel.335.5750907 - Telefax 0161.58117
C.F. 94028320029 – P.IVA 02304870021
www.anacoleti.org - [email protected]
La stagione “Praesentia” dell’Officina Anacoleti prosegue in collaborazione con la Fondazione Piemonte dal Vivo,
presentando nel teatro off di corso De Gregori 28 a Vercelli, venerdì 6 e sabato 7 maggio alle ore 21, due
spettacoli tratti da poemi di William Shakespeare ed interpretati da Valter Malosti: Venere e Adone (venerdì) – Lo
stupro di Lucrezia (sabato)
Il 23 aprile di 400 anni fa moriva il più grande drammaturgo inglese di tutti i tempi, William Shakespeare.
Con le sue opere, Shakespeare ha contribuito a rendere immortale la sublime arte del teatro e, a quattro secoli
dalla sua scomparsa, il suo nome riecheggia nell'anima degli artisti di tutto il mondo come una potente fonte di
ispirazione.
Per celebrare l'anniversario della morte del Bardo, andranno in scena nella rassegna teatrale “400 Anni senza
Shakespeare”, due spettacoli prodotti da Teatro di Dioniso
Ad aprire la rassegna sarà Venere e Adone, tratto dall'omonimo poema erotico-mitologico shakespeariano del
1593, che rivisita la storia del decimo libro de Le Metamorfosi di Ovidio, in cui si narra di come Venere, colpita per
errore da una freccia di Cupido, si innamorò follemente di Adone e cercò di salvarlo dalla morte.
Nel poema, Shakespeare aggiunge un lato erotico alla vicenda, incentrando la storia sul rifiuto di Adone alle
profferte amorose di Venere. Rifiuto che aumenta il desiderio carnale di lei nei confronti del bellissimo ragazzo.
Valter Malosti mette in scena una propria traduzione in lingua moderna del poema shakespeariano, restando
tuttavia fedele all'originale.
Dice il regista e attore dello spettacolo: Venere è una dea/macchina, dea “ex machina” ma anche “sex machine”,
macchina barocca che tritura suoni e sputa parole. Una macchina di baci, una macchina schizofrenica di
travestimento, una macchina di morte per l’oggetto del suo amore: Adone. E proprio da un improbabile “pas de
deux” tra Venere e Adone prende spunto la partitura fisica dello spettacolo, tutta giocata su una minuscola e
rischiosa pedana di ottanta centimetri quadri, base del carrello/macchina, da cui si può precipitare facilmente giù,
metafora di una più abissale e misteriosa caduta.
Venere e Adone vede Valter Malosti interpretare entrambi i personaggi, in un concerto di poesia ed erotismo che
coinvolge lo spettatore e lo trascina negli antri più segreti dell'amore e del desiderio.
Il giorno seguente Valter Malosti tornerà in scena con Lo Stupro di Lucrezia, tratto dal poema del 1594, incentrato
sulla figura di Lucrezia, la cui morte suicida, avvenuta dopo lo stupro subito, per mano di Tarquinio, fu una spinta
per il popolo romano per ribellarsi e liberarsi dal giogo della monarchia.
Shakespeare nella sua opera riprende la storia, già narrata da Tito Livio, Ovidio e in seguito da Chaucer, dando
grande spazio alla voce femminile del personaggio di Lucrezia, creando un ritratto introspettivo dell'anima di una
donna violata nella propria intimità e dignità.
In Shakespeare la voce di Lucrezia si dilata e diviene uno dei più alti esempi di meditazione sulle conseguenze dello
stupro visto dalla parte di una donna, attraverso un’ingegnosa serie di lamentazioni, introspezioni, allegorie,
invettive contro il Tempo, la Notte, l’Occasione, e in una ekphrasis che è capolavoro assoluto: la descrizione di un
quadro di argomento troiano memore forse di Giulio Romano e di Mantova, in cui il sacco della città diviene la sua
propria violazione. Non è un caso che Lucrezia e il suo suicidio abbiano provocato vibranti polemiche e
contrapposizioni sul giudizio morale da dare a questa figura esemplare all’interno del mondo cristiano, vera “causa
celebre” della casistica (vedi Agostino: “ammazzando sé stessa ha ammazzato un’innocente”). Shakespeare qui
dispiega la sua potentissima lingua e la capacità geniale di mescolare l’orrore all’anti-tragica parodia, con una
specie di equilibrio incantatore che ci inghiotte nella musica delle parole senza concederci una qualche
sospensione liberatoria.
Una lingua tesa, turgida che viene attraversato e sorretta da una partitura sonora inquieta e multiforme.
Valter Malosti torna all'Officina Teatrale degli Anacoleti di Vercelli, dopo aver portato in scena nell'autunno 2015
Giro di Vite – concerto di fantasmi da Henry James, dove dirigeva l'attrice Irene Ivaldi in uno spettacolo ipnotico e
inquietante tratto dall'omonimo romanzo di Henry James.
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Regista, attore e artista visivo, Valter Malosti conduce un lavoro che guarda alla trasversalità delle arti; con le
radici espressive ben affondate nel solco della tradizione e uno sguardo da curioso e incessante cercatore e
sperimentatore.
I suoi spettacoli hanno ottenuto numerosi premi dalla critica italiana e straniera.
Ricordiamo, tra gli altri, il premio UBU 2009 per la regia di Quattro Atti Profani di A.Tarantino e quello
dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro sempre per Quattro Atti Profani e per Shakespeare/Venere e
Adone. Nel 2004 Inverno di Jon Fosse ha ricevuto il premio UBU per il miglior testo straniero messo in scena in
Italia.
Del 2004 è il premio Hystrio per la regia di Giulietta di Fellini.
Nel 1992 Malosti ha ricevuto una menzione speciale al Fringe Arts Festival di Melbourne come miglior performer
interpretando Ella di H.Achternbusch in lingua inglese.
In campo musicale ha diretto numerose opere contemporanee, spesso in prima esecuzione assoluta, citiamo, tra
gli altri, Nyman (The man who mistook his wife for a hat), Tutino (Federico II), Glass (The sound of a voice), Corghi
(Pia?¿) e Cage (Europera 5). Nel novembre del 2006 ha messo in scena per il Teatro Regio di Torino Le nozze di
Figaro di Mozart. Per l’edizione di Mito Settembre Musica 2015 è stato la voce recitante della prima
rappresentazione italiana di AKhnaten di Philip Glass, per la direzione d’orchestra di Dante Anzolini.
Con il maestro Azio Corghi ha collaborato per diversi anni al corso di composizione dell’Accademia Chigiana di
Siena.
Ha al suo attivo diverse regie radiofoniche per Radio3 Rai, tra le quali segnaliamo M. Butterfly di David Henry
Hwang, Le lacrime amare di Petra Von Kant di R.W.Fassbinder, La governante di Vitaliano Brancati, e i due
poemetti shakespeariani già realizzati a teatro.
Come attore Malosti ha lavorato, all’inizio degli anni novanta, in numerosi spettacoli di Luca Ronconi. É stato
protagonista del Manfred di Schumann/Byron (giugno 2010) per la regia di Andrea De Rosa e la direzione
d’orchestra di Gianadrea Noseda in un progetto che ha visto collaborare il Teatro Regio di Torino con la
Fondazione Teatro Stabile di Torino.
È stato protagonista in spettacoli di Federico Tiezzi, Giorgio Barberio Corsetti, Richi Ferrero, Gabriele Vacis.
Nel cinema ha lavorato, tra gli altri, con Mimmo Calopresti, Franco Battiato e Mario Martone.
Nel 2008 ha realizzato l’installazione d’arte visiva Song to the siren, in collaborazione con Luisa Raffaelli, per la
Fondazione Merz di Torino. In precedenza aveva esposto in collettiva presso il Castello di Rivara, per la galleria di
Franz Paludetto.
Tra i lavori teatrali dell’ultimo decennio ricordiamo: Shakespeare/Venere e Adone, Nietzsche/Ecce Homo, Disco
Pigs di Enda Walsh, Macbeth, Corsia degli incurabili di Patrizia Valduga, Passio Laetitiae et felicitatis di Giovanni
Testori, Molière/La scuola delle mogli, Signorina Giulia di August Strindberg, di cui è stata realizzata una versione
filmica in 3d, primo esperimento del genere della Rai, Lo stupro di Lucrezia e Amleto di Shakespeare, Clarel di
Herman Melville, Quartett di Heiner Müller, Giro di Vite da Henry James, Thérèse e Isabelle di Violette Leduc, e il
dittico ideato per il cortile del Museo Egizio su Antonio e Cleopatra di Shakespeare e Akhenaton da Agatha Christie
con drammaturgia originale di Agnese Grieco.
La stagione corrente lo vede protagonista di due tournèe nazionali con: “Il berretto a sonagli” e “Venere in
pelliccia” con Sabrina Impacciatore.
Malosti dirige la Scuola per attori della Fondazione del Teatro Stabile di Torino dal 2010.
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Lettura / concerto di e con Valter Malosti
suono G.U.P. Alcaro
luci Francesco Dell’Elba
traduzione e ricerca musicale Valter Malosti
produzione TEATRO DI DIONISO
Fondazione Teatro Stabile di Torino
Residenza Multidiciplinare di Asti
con il sostegno di Sistema Teatro Torino
OFFICINA ANACOLETI
corso De Gregori 28 - Vercelli
venerdì 6 maggio ore 21
Lettura / concerto di e con Valter Malosti
suono G.U.P. Alcaro
luci Francesco Dell’Elba
versione italiana e adattamento teatrale Valter Malosti
produzione TEATRO DI DIONISO
OFFICINA ANACOLETI
corso De Gregori 28 - Vercelli
sabato 7 maggio ore 21
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Officina Teatrale degli Anacoleti
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Biglietto singolo € 12,00
Ridotto (*) € 10,00
(*) studenti - over 65
prenotazione consigliata
Info, abbonamenti e prenotazioni:
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www.facebook.com/anacoleti.teatro
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335.5750907
Nel ringraziarvi per l'attenzione concessaci, restiamo a Vostra disposizione per ogni ulteriore richiesta o
approfondimento.
Cordialmente
Officina Teatrale degli Anacoleti
Ufficio Stampa - [email protected]
Associazione Culturale
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