Dolori addominali Coliche e spasmi possono collegarsi a un’infinità di cause, a volte hanno a che fare con l’ansia, a volte con il meteorismo, in altri casi si relazionano con il ciclo mestruale, in presenza di una endometriosi di lieve entità a livello ovarico. Diverso è il caso delle calcolosi renali che producono coliche, di cui non si ha esatta percezione sino a quando non si verificano, con dolori definiti “indimenticabili”. Vediamo insieme come contrastare questi disturbi con i farmaci da banco, quelli da prescrizione e anche con rimedi naturali di Gianni Poli con l’assistenza del professor Stefano Govoni, farmacologo, università di Pavia «Le coliche e gli spasmi addominali possono avere molte cause e il miglior consiglio è quello di rivolgersi al medico, soprattutto se il dolore addominale è localizzato nello stesso punto e si ripete di frequente. Quando siamo di fronte a dolori di lieve entità, questi possono essere determinati dalle contrazioni che l’intestino compie per favorire il transito degli alimenti durante la digestione, ma spesso sono provocati dalla cosiddetta sindrome dell’intestino irritabile. Discorso a sé meritano le coliche renali, che intervengono soprattutto di notte, per le quali suggerisco di chiamare la Guardia Medica». Così si pronuncia il professor Stefano Govoni, farmacologo all’Università di Pavia, che per i malesseri addominali con senso di gonfiore suggerisce «i farmaci antispastici da banco» ma per i calcoli renali si arrende, occorrono «farmaci da prescrizione». E un rapido soccorso. «Le calcolosi renali colgono quasi tutti impreparati. Non danno alcun preavviso, sono perciò asintomatiche, il primo segnale della loro comparsa è un dolore improvviso e molto intenso, non appena il calcolo si muove nelle vie urinarie e ostruisce il passaggio dell’urina. Il dolore, molto acuto, si irradia tra la schiena e i fianchi, interessa la zona renale oppure il basso ventre». A seguire, la colica renale, così comunemente la si definisce, può estendersi alla zona inguinale. Lo spasmo fa entrare in azione i muscoli che governano l’uretere, nel tentativo di spingere il calcolo verso la vescica e quindi espellerlo, ma l’operazione non sempre riesce. Quando l’espulsione del calcolo non si verifica, caso non infrequente, il dolore si fa insopportabile. Chi ha patito anche una sola colica renale di questa portata ne ha memoria indelebile. Quando il calcolo si muove e l’organismo cerca di espellerlo possono comparire tracce di sangue nell’urina, che può colorarsi di rosa (non è allarme rosso, ma prendetene nota). Quando il calcolo discende attraverso l’uretere e si avvicina alla vescica è possibile avvertire stimoli a urinare con maggior frequenza oppure una sensazione di bruciore durante la minzione. Non rari anche i casi di nausea e vomito. Qualora a questi sintomi si associno febbre e brividi, potrebbe essere in corso un’infezione che richiede, ovviamente, l’intervento di un medico. I calcoli silenti Talvolta i calcoli sono silenti, la colica renale non si verifica, l’espulsione dei piccoli calcoli renali non dà luogo a particolari problemi. La si riscontra grazie a una radiografia o un’ecografia, per la legittima preoccupazione di chi accerta tracce di sangue nelle urine. La terapia con acqua Nella gran parte dei casi per espellere i calcoli renali è sufficiente bere molta acqua (due o tre litri al giorno) in modo da agevolarne la rimozione. In soccorso vi sono anche farmaci analgesici. Il trattamento consueto, quello “di elezione”, non prevede i farmaci ma il cambiamento della dieta e dello stile di vita. I “facitori di calcoli” dovrebbero cercare di bere durante la giornata abbastanza liquidi da produrre almeno due litri di urina nelle 24 ore. In passato alle persone affette da calcoli si sconsigliavano i latticini e gli alimenti con alto contenuto di calcio, oggi la scienza li vive come utili alla prevenzione. Attenzione invece agli integratori di calcio perché il rischio di sviluppare i calcoli può aumentare. Meglio insomma evitare alimenti arricchiti con vitamina D e alcuni tipi di antiacidi a base di calcio. Chi soffre di alti livelli di acido urico dovrebbe mangiare meno carne, pesce e pollame; questi alimenti sono responsabili di un aumento della quantità di acido urico nell’urina. In prevenzione Sotto prescrizione medica sono disponibili alcuni farmaci che concorrono a prevenire la formazione di calcoli di calcio e di acido urico: questi farmaci controllano la quantità di acidi o di alcali presenti nell’urina, fattori fondamentali nella formazione dei cristalli. L’allopurinolo è tra questi. così come particolari diuretici, come ad esempio l’idroclorotiazide. Questi farmaci fanno diminuire la quantità di calcio rilasciata dai reni nell’urina, favorendo così la ritenzione del calcio all’interno delle ossa; la loro efficacia è massima se l’apporto di sodio dalla dieta è basso. In caso di intestino irritabile Per le coliche e gli spasmi addominali (sindrome dell’intestino irritabile) sarebbe utile evitare di assumere cibi che, in base alla propria esperienza personale, sembrano essere poco tollerati, oltre a evitare gli stress ambientali e, soprattutto, una vita sedentaria. Fa invece molto bene distribuire i pasti nella giornata, a intervalli regolari, cercare di programmare l’evacuazione, ogni giorno in orario simile, senza fretta; bere non meno di 1,5 – 2 litri di liquidi al giorno, seguire una dieta ricca di fibre vegetali (crusca di cereali, carote, verdura, frutta – meglio con la buccia); integrare con crusca, gradualmente, sino a 2 cucchiai al giorno, ma soprattutto fare attività motoria: camminare, andare in bicicletta, salire le scale a piedi. Un apparato molto delicato In presenza di un apparato, quello gastro-intestinale, molto delicato, non sono infrequenti le coliche addominali, vuoi crampi o spasmi, che si producono in particolare nei soggetti più ansiosi. Non a caso stomaco e intestino sono chiamati anche “organi sentinella”, in quanto sono i primi, unitamente alla pelle, ad avvertire i contraccolpi di un disturbo psicologico. Ma i crampi addominali possono essere scatenati anche da allergie e intolleranze alimentari, senza dimenticare alcune patologie infiammatorie dell’intestino come la colite. Nemmeno vanno dimenticati gli spasmi che colgono le donne durante il ciclo mestruale, talvolta molto invalidanti, in presenza di una endometriosi, anche lieve, a livello ovarico. Ulteriore causa molto frequente di coliche addominali è il meteorismo, dettato dalla difficoltà di digestione di alcuni cibi, che fermentano producendo bolle gassose che premono sulle mucose intestinali e provocano mal di pancia. Una soluzione, oltre ai farmaci tradizionali, sono i rimedi naturali, dotati di effetto antinfiammatorio e antispastico come la liquirizia, suggerita come infuso, integratore alimentare o tintura madre (diluita in gocce), sempre prima dei pasti principali. Ulteriori fiterapici utili sono la malva, la camomilla, la calendula, la piantaggine, l’aloe vera. Di tutte queste piante è possibile usufruire sotto forma di integratori a base di estratto secco, tranne l’aloe vera di cui è disponibile lo sciroppo. Le tisane sono ideali anche come digestivi. Spasmi addominali, che cosa li induce Al pari di qualsiasi altro muscolo, gli addominali possono subire spasmi per una svariata serie di motivi: per affaticamento, in caso di sollecitazione eccessiva, di generale stanchezza (astenia), a causa di disidratazione o in seguito all’assunzione di alcool o sostanze stupefacenti. Spasmi addominali anormali possono anche essere causati da disturbi acuti degli organi situati all'interno dell'addome, in particolare l'intestino. Per diagnosticare efficacemente da che cosa origina il fastidioso disagio il medico affronterà il tema rivolgendovi opportune domande: in primo luogo in quali circostanze si sono prodotti gli spasmi addominali, qualora ve ne siano di particolari; quanto tempo sono durati e quanto di frequente si verificano. Se sono preceduti da avvisaglie, se c’è una possibile causa scatenante, se qualcosa si lega alla loro comparsa, se si verificano in presenza di dolori o gonfiori addominali. È naturalmente opportuno riferire al medico le vostre abitudini, la regolarità o le irregolarità intestinali, soprattutto se avete riscontrato sanguinamento dal retto o sangue nelle urine. E ancora se accusate a volte mal di stomaco o bruciori di stomaco. Importante è riferire al medico il vostro rapporto con l’alcool, se ne fate uso o abuso e l’assunzione di farmaci che può collegarsi agli spasmi.