19 ) Hai accennato alle conseguenze prodotte dalla guerra. Non è il caso di approfondire il tema della guerra mondiale e della sua funzione maieutica nei cambiamenti della nostra storia? Dobbiamo considerare assieme le due guerre mondiali, la prima (1914-1918) e la seconda (19401945) per avere un quadro completo e per capire il valore dei cambiamenti. Non possiamo neppure tentare di descriverli, ma possiamo tentare di comporre un elenco dei più significativi. Le guerre mondiali segnano la fine degli imperi multinazionali: Austria Ungheria, Russia zarista, Impero ottomano (ed anche la Confederazione tedesca raccolta attorno alla Prussia perde il suo carattere multietnico). Le guerre segnano la fine dell’espansione europea, avvenuta sotto la spinta della competizioni nazionali. Le grandi nazioni europee si sono spartite il mondo con l’imperialismo, si sono arricchite e, per l’eterogenesi dei fini, hanno raggiunto la meta di unificarlo e di trasmettere a tutti i popoli la concezione europea dello Stato. Con le due guerre mondiali finisce l’epoca del colonialismo e i popoli riacquistano una loro indipendenza, mutuata dai modelli europei. Fra le due guerre nasce il totalitarismo: una concezione dello Stato-dio che produrrà con caratteri diversi comunismo, fascismo e nazismo; l’ondata delle dittature riconducibili a questo modello sommergerà la maggior parte popolazione d’Europa e del mondo. Le due guerre segneranno una accelerazione della capacità tecnica: cominciarono con un imperatore che sfodera la sua spada,finirono con la radio, l’aviazione, il telefono, la bomba atomica e la televisione. Questi strumenti influiranno nelle condizioni di vita dell’intero pianeta. Le due guerre segnarono la fine della egemonia europea. La seconda parte del secolo fu occupata dalla guerra fredda fra il totalitarismo finale, nella sua versione comunista, e la concezione liberaldemocratica degli Stati Uniti d’America. L’Europa fu divisa fra i due contendenti. Con le due guerre nascono i progetti di superamento della crisi degli stati nazionali: la Società delle Nazioni prima, le Nazioni Unite poi. Si prende coscienza della impossibilità di una guerra mondiale atomica e della necessità di un arbitrato mondiale. Si rafforza il proposito di salvare le condizioni di vivibilità del globo, si avverte la necessita di un governo dell’economia mondiale, per combattere la fame e l’arricchimento irresponsabile. Si spera di garantire il rispetto dei fondamentali diritti dell’uomo. In questo quadro bisogna anche collocare l’esigenza di una Europa unita, di nuovo protagonista della sua storia. La dimensione politica italiana si fonda sulla considerazione che il patrimonio storico di questo paese può svolgere una funzione determinate per uscire dalla crisi del secolo XX. L’Italia non avrà avvenire se non esprimerà valori politici all’altezza di questi problemi.