Produzione Aggregata, Consumo e Risparmio Lezione n.2 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria Anno Accademico 2013-2014 Prof. Avv. Cristiano Di Giosa La Macroeconomia si occupa di studiare il sistema economico nella sua globalità e le grandi variabili aggregate come il livello della produzione e di attività economica, la disoccupazione, l’inflazione ed il risparmio Quindi in Macroeconomia si vuole rispondere a domande di interesse collettivo: • • • • • • Cosa determina il livello di Produzione in un Paese Cosa determina il livello dei Consumi Come e se è possibile ridurre il tasso di Disoccupazione Quanto e se è costoso per un paese avere un alto livello di Inflazione Quale ruolo deve svolgere la Banca Centrale nel sistema economico Cosa determina lo Sviluppo e la Crescita economica Il fondatore della moderna Macroeconomia è John Maynard Keynes (Teoria Generale, 1936) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 2 Il Reddito e la Spesa di una Economia Per valutare il funzionamento di un’economia è naturale guardare al Reddito Totale Percepito da chi fa parte di essa Un’identità contabile fondamentale è che in Ogni Sistema Economico il Reddito è pari alla Spesa: Ogni transazione ha un compratore ed un venditore Ogni euro speso dal compratore è un euro di reddito per il venditore L’Uguaglianza tra Reddito e Spesa è illustrata dal Diagramma del Flusso Circolare Mercato dei beni e servizi Imprese Diagramma del Flusso Circolare Flussi Reali Famiglie Mercato dei fattori produttivi (Lavoro, Capitale, “Terra”) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 3 Il Modello del Flusso Circolare Il modello del flusso circolare è un modo semplice di visualizzare le transazioni economiche che si realizzano tra gli Agenti Economici di un’Economia La prima intuizione del modello risale alla metà del 1700, con la Scuola di Economisti Francesi detta Fisiocrazia (Quesnay, 1758) Gli Agenti Economici considerati nel modello sono le Imprese e le Famiglie (quindi: no Stato, no settore estero) Le Transazioni avvengono attraverso due mercati • Beni e Servizi • Fattori Produttivi (Lavoro, Capitale e “Terra”). Il termine “Terra” indica tutti i fattori produttivi la cui dotazione è (più o meno) fissa Il modello evidenzia sia il Flusso Reale dei Beni, dei Servizi e dei Fattori che quello Monetario dei Redditi e delle Spese Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 4 Diagramma del Flusso Mercato dei beni e servizi Ricavi Imprese Spese Diagramma del Flusso Circolare Flussi Reali e Monetari Salari, Profitti, Rendite Famiglie Redditi Mercato dei fattori produttivi (Lavoro, Capitale, “Terra”) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 5 Prodotto Interno Lordo - PIL Il PIL (o GDP in inglese) Misura la Ricchezza Prodotta da una Nazione in un Determinato Periodo E’ la Migliore Misura disponibile del Benessere di una Nazione E’ una Misura del Reddito, e quindi anche della Spesa di una Nazione in certo periodo IL PIL può essere definito in diversi modi • il Valore dei Beni e dei Servizi Finali prodotti in una Economia in un certo Periodo di Tempo • la Somma del Valore Aggiunto in una Economia in un certo Periodo di Tempo • la Somma dei Redditi dell’Economia in un certo Periodo di Tempo Imposte Dirette ed Indirette Redditi da Lavoro Redditi da Capitale e Profitto Ovvero come il Valore Totale a Prezzi di Mercato di Tutti i Beni e Servizi Finali Prodotti in una certa nazione in un dato periodo di tempo Il PIL Pro Capite indica il Reddito a Disposizione del Singolo Individuo in una nazione Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 6 Caratteristiche del PIL L’output è valutato a Prezzi di Mercato per rendere omogenee grandezze fisiche eterogenee Il PIL registra solo il Valore dei Beni e Servizi Finali, escludendo quindi i beni Intermedi per evitare il così detto «doppio conteggio» poiché il valore dei Beni e Servizi Finali già include quello degli intermedi Il PIL include sia Beni Tangibili che Servizi Intangibili Il PIL include Beni e Servizi Prodotti nel periodo in questione, non le transazioni riguardanti beni e servizi prodotti nel passato La Misurazione del PIL è delimitata in senso Geografico (una Nazione) e Temporale (un anno o un trimestre) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 7 Cosa è incluso nel PIL Il PIL include Tutti i Beni e Servizi Prodotti e Venduti Legalmente sui mercati Quindi esclude i beni e servizi prodotti tra le mura domestiche e che non vengono scambiati sul mercato «l’economista che sposa la sua colf fa ridurre il PIL» Quindi esclude i beni e servizi prodotti illecitamente (il “nero”, la droga, ecc.) l’economia «Sommersa» non è rilevata e quindi non misurabile Esclude, inoltre, altri fattori non meno importanti il valore del tempo libero il valore dell’ambiente il valore delle attività extra-mercato (p.e. beneficenza) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 8 Componenti del PIL In base al così detto «Approccio della Produzione Aggregata», il PIL (indicato con Y) è la somma contabile di quattro grandezze macroeconomiche • i Consumi (C) • gli Investimenti (I) • gli Acquisti da parte dello Stato (G) • le Esportazioni Nette (NX = eXport – iMport = X – M) Y = C + I + G + NX Le quattro grandezze sono anche le quattro componenti della Produzione Aggregata di una nazione, cioè tutti i modi in cui può essere speso il denaro per Acquisto di Beni e Servizi Il PIL dell’Italia nel 2009 era pari a circa €.1.520 mld Le singole componenti erano circa pari a: C = 905 mld (= 59.5%); I = 287 mld (= 18.9%); G = 334 mld (= 22%); X = 364 mld; M = 370 mld; NX = 6 mld. (= -0.4%) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 9 Le Componenti in dettaglio Consumi (C) La spesa delle famiglie in beni e servizi, fatta eccezione per l’acquisto di nuove abitazioni Investimenti (I) La spesa in beni capitale, scorte ed infrastrutture, incluse le nuove abitazioni Non include l’acquisto di asset (p.e. azioni, titoli di Stato, ecc.) perché questo è solo un mero trasferimento di proprietà di titoli rappresentativi di beni reali (p.e. un’impresa) che non crea nuova ricchezza reale Investimento è solo ciò che crea nuovo capitale Acquisti dello Stato (G) La spesa in beni e servizi delle autorità pubbliche a livello centrale e locale Non include i trasferimenti (p.e. le pensioni) cioè i pagamenti fatti in mancanza di una contropartita in beni e servizi Il trasferimento di denaro non comporta creazione di nuova ricchezza Esportazioni nette (NX) Il saldo algebrico della bilancia commerciale, cioè della differenza tra esportazioni ed importazioni di beni e servizi Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 10 L’Identità tra Reddito e Spesa Il PIL viene incamerato da tutti i coloro che hanno contribuito a produrlo Quindi, in base al reddito percepito dai fattori produttivi, il PIL si ripartisce così Y = Salari + Rendite + Interessi + Profitti + IIN (IIN = Imposte Indirette Nette, cioè le tasse sugli scambi di beni e servizi, p.e. l’IVA) I due approcci al riparto del PIL non sono altro che la «traduzione» macro del diagramma del Flusso Circolare Quindi esiste sempre una Perfetta Identità Contabile tra PIL come Produzione Aggregata e PIL come Reddito Aggregato Parliamo di identità macro fondamentale tra reddito e spesa: tutto il reddito prodotto in una nazione viene sempre totalmente speso tutti i beni e servizi prodotti vengono sempre acquistati da qualcuno N.B. ciò che resta invenduto viene considerato un investimento in scorte! Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 11 La crescita del PIL Il tasso di crescita del PIL indica la rapidità con cui la ricchezza di una nazione aumenta o diminuisce in un certo periodo di tempo (in genere anno o trimestre) Il tasso di crescita annuale del PIL di una nazione nel 2010 si ottiene a partire dai due valori del PIL del 2010 e del 2009 La formula è quindi se PIL2010 PIL2009 100 PIL2009 PIL2009 = 1520 mld PIL2010 = 1549 mld il Tasso di Crescita Annuale è ((1549 - 1520) / 1520) 100 = 1.9 % Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 12 Crescita e Cicli Il PIL di una nazione cresce nel tempo più o meno stabilmente e più o meno velocemente All’interno di un trend di crescita del PIL di lungo periodo, possono però esistere ampie fluttuazioni cicliche E’ il problema del ciclo economico, cioè il fatto (derivante dall’osservazione empirica) che la rapidità della crescita del PIL di una nazione non è mai costante nel tempo A volte si assiste anzi a periodi più o meno lunghi di riduzione del PIL Una Recessione è un periodo di almeno due trimestri consecutivi in cui il PIL reale di una nazione diminuisce Una Recessione ampia e Prolungata prende il nome di Depressione Una fase di Boom (o Espansione) si ha invece quando il PIL cresce più rapidamente del suo trend di crescita di lungo periodo I due temi principali della macroeconomia sono la spiegazione della crescita e delle fluttuazioni cicliche Il primo è argomento relativo al lungo periodo, il secondo al breve periodo Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 13 Trend di Crescita e Ciclo PIL Reale Trend di Crescita del PIL Boom Recessione 1 Anno Accademico 2013-2014 2 4 6 7 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria Anni 14 PIl Reale e PIL Nominale Il PIL Nominale misura il Valore della Produzione di beni e servizi a prezzi correnti, cioè dell’anno in questione Una variazione del PIL Nominale potrebbe quindi essere dovuta ad una mera variazione dei prezzi, senza che siano cambiata la reale produzione di beni e servizi Il PIL Reale misura il valore della produzione di beni e servizi a prezzi costanti, cioè ai prezzi di un anno base preso come riferimento Il PIL Reale è la vera misura della crescita reale della ricchezza di una nazione, proprio perché “depurata” dall’effetto dei prezzi se il PIL nominale del 2010 cresce del 1.9% e la variazione dei prezzi sempre nel 2010 è pari all’1.6%, la crescita del PIL reale è pari solo allo 0.3% (infatti 1.9% – 1.6% = 0.3%). La differenza tra le due grandezze dipende dall’andamento del livello generale dei prezzi Mettendo a confronto la variazione del PIL reale con quella del PIL nominale, si ottiene una misura della variazione del livello generale dei prezzi (c.d. Deflatore del PIL) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 15 Indice dei Prezzi al Consumo Lo strumento più usato per misurare la variazione del livello generale dei prezzi è l’indice dei prezzi al consumo (Consumers’ Price Index - CPI) Il CPI misura il costo di un paniere tipico di beni e servizi L’indice serve per monitorare l’andamento nel tempo dei prezzi, cioè del costo della vita Quindi una misura l’Inflazione Inflazione è l’incremento nel tempo dell’indice generale dei prezzi Se il CPI aumenta, una famiglia media deve spendere di più per acquistare il paniere tipico, cioè per mantenere lo stesso standard di consumi Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 16 Calcolo del CPI Si fissa il paniere, ovvero si stabilisce quali beni e servizi sono acquistati dal consumatore medio Si trovano i prezzi dei beni e servizi contenuti nel paniere per ciascun istante di tempo Si calcola il costo del paniere ai diversi istanti di tempo Si sceglie un anno come anno base da utilizzare come punto di riferimento Si calcola l’indice dividendo il costo del paniere nell’anno desiderato per il costo nell’anno base e moltiplicando per 100 Il tasso di inflazione è la variazione percentuale del CPI da un anno all’altro Anno Base: 2010 Costo Paniere nel 2010: € 1.200 Costo Paniere nel 2011: € 1.236 CPI2011 = (€ 1.236 / € 1.200) 100 = 103 Inflazione: il CPI del 2010 è pari a 100, quindi nel 2011 i prezzi sono cresciuti del 3% (= 103 – 100) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 17 Costo della Vita e sua Misura Il CPI misura accuratamente l’evoluzione del costo del paniere selezionato, ma non è una misura perfetta del costo della vita In particolare soffre di alcuni problemi 1. La distorsione della sostituzione: il paniere non tiene conto delle reazioni dei consumatori al variare dei prezzi relativi (sostituzione dei beni divenuti relativamente più costosi) 2. L’introduzione di nuovi beni: il paniere non tiene conto delle novità sul piano della varietà dei beni. 3. Il miglioramento qualitativo: se la qualità di un bene migliora, il potere d’acquisto del denaro aumenta anche se il prezzo del bene è invariato 4. Tutti questi problemi si ritiene portino il CPI a sovrastimare l’effettivo costo della vita di una misura pari a circa l’1% In ogni caso il CPI può comunque, nel complesso, sottostimare l’effettiva inflazione a causa di errori nella scelta del paniere e nel calcolo del suo costo Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 18 CPI vs il Deflattore del PIL Normalmente si usa sia il Deflatore del PIL che il CPI per stabilire l’evoluzione dei prezzi nel tempo Le differenze tra i due concetti CPI include solo i beni e servizi acquistati dai consumatori include anche le importazioni è misurato rispetto ad un paniere fisso di beni e servizi Deflatore del PIL include tutti i beni e servizi prodotti da una nazione esclude le importazioni è misurato rispetto alla produzione corrente di beni e servizi Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 19 Indicizzazione Gli indici di prezzo sono utilizzati anche per correggere i valori monetari delle variabili economiche in maniera da poter stabilire un confronto nel tempo tra tali variabili senza che il confronto stesso sia influenzato dall’inflazione Quando una somma (p.e. un credito o un salario) è aggiustata per tenere conto dell’inflazione si parla di indicizzazione Indicizzare significa trasformare un euro di oggi nell’equivalente, in termini di potere d’acquisto, ad una certa data futura Rivalutare significa trasformare un euro del passato nell’equivalente, in termini di potere d’acquisto, di oggi Guadagnava di più Giuseppe Meazza nel 1931 oppure Francesco Totti nel 2005? Ingaggio di Meazza degli anni Trenta di €120 in potere d’acquisto del 2005? Occorre utilizzare il CPI CPI Ingaggio 2005 =Ingaggio1931 =€120 2005 CPI1931 127.1 0.076 =€200.684 N.B.: il CPI del 1930 è calcolato utilizzando i coefficienti di rivalutazione il paniere che nel 2005 costava 127,1 nel 1931 costava circa 0,076 (= 127,1/1675,25) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 20 Tasso di Interesse Reale e Nominale L’interesse è il pagamento a cui ha diritto nel futuro chi rinuncia a godere di una certa somma di denaro nel presente Il Tasso Nominale di Interesse (= i) è il tasso di interesse non corretto per l’inflazione Il Tasso Reale di Interesse (= r) è pari al tasso nominale corretto per l’inflazione Equazione di Fisher r=i- dove è il tasso di inflazione Un prestito di € 10.000 per un anno comporta un tasso di interesse nominale del 5% alla fine dell’anno, oltre a restituire la somma ricevuta, si deve pagare anche €500 di interessi. L’inflazione durante l’anno è il 2%, quindi il tasso di interesse reale è: r = 5% – 2% = 3% in termini di potere d’acquisto i € 10.500 euro restituiti valgono come € 10.300 al momento del prestito L’inflazione quindi avvantaggia i debitori e danneggia i creditori Se però l’interesse nominale è indicizzato, esso aumenta via via per tenere conto dell’inflazione, tutelando così il diritto del creditore ad ottenere una certa remunerazione in termini reali Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 21 Il Consumo L’analisi delle scelte del consumatore serve a capire il comportamento alla base della curva di domanda individuale Invece di partire dalla scheda di domanda (approccio comportamentistico), ricaviamo la curva di domanda risolvendo il problema di scelta del consumatore Tale problema si presenta nella tipica forma di un problema di massimizzazione vincolata ovvero… quale insieme di beni, tra tutti quelli potenzialmente acquistabili dal consumatore rende massimo il suo benessere (o utilità) dati i suoi Gusti, il suo Reddito ed il Prezzo dei beni? I due «ingredienti» fondamentali del problema sono il Vincolo di Bilancio e le Curve di Indifferenza Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 22 Il Vincolo di Bilancio Il Vincolo di Bilancio (BC) rappresenta i panieri di consumo (cioè le varie combinazioni dei beni) che il consumatore può permettersi, dato il suo reddito e dati i prezzi dei beni Non è possibile consumare quanto si desidera, dato che la spesa è sempre limitata dalle risorse (Reddito) a disposizione. In un sistema di assi cartesiani, ogni punto sulla linea di bilancio indica una possibile combinazione, detta paniere, di due beni che il consumatore può acquistare N.B.: uno dei due beni potrebbe essere un Bene Composito La pendenza della linea di bilancio è pari al rapporto tra i prezzi dei due beni e misura il trade-off oggettivo tra i due beni imposto dalle condizioni di mercato Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 23 Linea di Bilancio Equazione del BC: Y = P1X1 + P2X2 Quantità Birra, X2 500 ovvero: X2 =(– P1/P2) X1 + Y/P2 B E Pendenza: – P1/P2 Intercetta B con asse ordinate: Y/P2 Intercetta A con asse ascisse: Y/P1 C 250 D 0 Anno Accademico 2013-2014 50 A 100 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria Quantità Pizza, X1 24 Le Preferenze di Consumo Il Consumatore Ordina le preferenze classificando i diversi panieri in base alla loro desiderabilità Non si discute tale ordinamento (de gustibus non est disputandum), ma si impongono su di esso delle proprietà Proprietà (assiomi) delle preferenze Completezza: il consumatore sa sempre scegliere tra panieri diversi Transitività: se il consumatore preferisce A a B e B a C, allora preferisce anche A a C Non Sazietà: il consumatore preferisce sempre avere di più di tutti i beni Il Vincolo di Bilancio indica cosa il consumatore può Permettersi di comprare mentre le preferenze indicano invece cosa il consumatore Vorrebbe comprare Per rappresentare le preferenze usiamo la mappa delle curve di indifferenza (CdI) Una CdI è l’insieme di tutti i panieri di beni che lasciano il consumatore ugualmente soddisfatto, ovvero tra cui il consumatore è indifferente Nel piano cartesiano esistono infinite CdI, una per ogni livello di soddisfazione che il consumatore può raggiungere consumando i due beni; ciascuna CdI comprende un numero infinito di panieri che danno al consumatore un dato livello di soddisfazione Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 25 Curva di Indifferenza Birra Il consumatore è indifferente tra i panieri A, B, C perché appartengono tutti alla stessa CdI. Lo stesso vale per i panieri E ed F, posti su un’altra CdI: anch’essi sono tra loro indifferenti. Curva di Indifferenza 1 C E F B CdI 2 D A 0 Anno Accademico 2013-2014 Pizza Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 26 Effetto della Variazione del Reddito Studiando l’effetto di una variazione in uno dei dati (il reddito o uno dei prezzi) sulla scelta ottima del consumatore otteniamo che un aumento del reddito del consumatore sposta verso l’esterno il vincolo di bilancio Quindi il consumatore può scegliere un paniere posto su una CdI più alta Non è detto però che nel nuovo ottimo scelga di più di entrambi i beni: occorre infatti distinguere tra beni normali e beni inferiori Siamo certi però che comprerà di più di almeno un bene ( i beni non possono essere tutti inferiori) Birra Viaggi in autobus E’ Uno dei due Beni è Inferiore Beni Normali E E E’ CdI2 CdI1 0 Anno Accademico 2013-2014 Pizza 0 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria CdI1 CdI2 Benzina 27 Costruire la Curva di Domanda La curva di domanda di un consumatore indica le diverse quantità domandate di un certo bene al variare del prezzo e quindi può essere considerata il riassunto delle scelte ottimali che derivano dalla combinazione delle preferenze con il vincolo di bilancio La curva di domanda del bene 2 (birra) si ottiene individuando i diversi punti di ottimo, e quindi le diverse quantità scelte del bene 2, al variare del prezzo del bene 2 che possono essere riassunte in una scheda di domanda 1. Le scelte ottime al diminuire del prezzo della birra Prezzo Birra Birra 3. La curva di domanda di birra 2. Scheda di Domanda 150 E’ CdI2 50 0 Anno Accademico 2013-2014 E CdI1 Il BC ruota perché il prezzo della birra passa da €2 a €1 Pb Qb* €2 50 €1 150 Pizza €2 E E’ 1 0 Domanda 50 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 150 Quantità di birra 28 Effetto Reddito, Sostituzione e Totale Effetto Reddito la variazione del consumo di un bene che si ha quando la variazione del prezzo di uno dei beni sposta il consumatore su una CdI più alta o più bassa Tale variazione è indotta dal mutamento nel potere di acquisto del reddito con il consumatore che è… …più «povero» se il prezzo aumenta. …più «ricco» se il prezzo diminuisce. Effetto Sostituzione la variazione del consumo di un bene che si ha quando una variazione del prezzo di uno dei beni sposta il consumatore ad un punto diverso lungo la medesima CdI Al crescere del prezzo del bene 1, la quantità del bene 2 che si deve dare in cambio per averne una unità aumenta L’effetto Prezzo Totale la somma (algebrica) dei due effetti sul consumo di un bene Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 29 Consumo, Reddito e Risparmio Tra Consumo e Reddito (attuale e futuro) come tra Consumo, Risparmio e Tasso di Interesse Il Modello di Scelta del Consumatore definisce molto bene le due relazioni; si tratta infatti della Scelta tra Consumo Oggi (da giovane, C0) e Consumo Domani (da vecchio, C1) La parte di Reddito Y non consumata oggi si chiama Risparmio (per Hp il reddito domani è zero) Maggiore è il Risparmio Oggi (cioè minore è il Consumo Oggi) e Maggiore sarà il Consumo Domani Il «prezzo» (costo opportunità) del Consumo Oggi è l’Interesse r a cui si rinuncia non risparmiando Invece Risparmiando Oggi, domani potrò Consumare di Più (Capitale Risparmiato + Interesse) Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 30 Reddito Assoluto, Relativo e Permanente La Relazione tra Consumo e Reddito è molto complessa Esistono varie ipotesi sul Tipo di Reddito da considerare Reddito Assoluto (Keynes): il Consumo è una Frazione del Livello Assoluto del Reddito Presente Funzione del Consumo: C = a Y + C0 a < 1 è la propensione marginale al consumo (=incremento di consumo indotto da un euro in più di reddito) C0 è il consumo necessario (=livello minimo di consumo indipendente dal reddito). Reddito Relativo (Duesenberry): il consumo dipende dalla posizione relativa del consumatore nella gerarchia dei redditi; i consumatori si influenzano reciprocamente (p.e. imitazione) Reddito Permanente (Friedman): il consumo pianificato nel tempo è una frazione della componente del reddito che il consumatore considera permanente (cioè stabile nel tempo); il consumo può essere temporaneamente accresciuto utilizzando le componenti transitorie del reddito (guadagni occasionali), ma il livello di lungo periodo dipende dalle sole componenti permanenti Ciclo di Vita (Modigliani): il consumo dipende dalla distribuzione nel tempo, in base ai bisogni previsti, delle risorse di cui si prevede di poter disporre nel corso degli anni; tali risorse includono anche le componenti patrimoniali presenti e future Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 31 Effetto Tasso d’Interesse Al crescere del Tasso di Interesse, si generano un effetto sostituzione (il consumo oggi “costa” di più, quindi risparmio di più) ed un effetto reddito (a parità di risparmio, domani sarò più ricco, quindi posso consumare di più oggi) Se prevale l’effetto sostituzione, risparmio di più, viceversa se prevale l’effetto reddito Quindi un aumento del tasso di interesse può favorire o scoraggiare il risparmio Il problema può essere complicato ipotizzando che si percepisca il reddito non solo oggi, ma anche domani. Questo fa sì che oggi io possa consumare più del mio reddito indebitandomi (=risparmio negativo), sfruttando il reddito di domani per saldare i debiti contratti oggi (p.e. prestiti d’onore agli studenti universitari) Altre complicazioni sono date dall’esistenza di componenti patrimoniali iniziali e di oscillazioni temporanee nel reddito futuro, dalle variazioni nel tempo del tasso d’interesse e dalla volontà di lasciare parte del proprio patrimonio agli eredi Anno Accademico 2013-2014 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria 32 Un Aumento del Tasso di Interesse… (a) … fa aumentare il risparmio (C0 cala) (b) … oppure lo fa diminuire (C0 cresce) C1 C1 CdI2 CdI2 CdI1 CdI1 0 Anno Accademico 2013-2014 C0 0 Corso di Economia Applicata all’Ingegneria C0 33