OTTONE E LA PASTORA LUTERANA L’Ottone è l’ottagono che compare nei geroglifici della Sfinge1, ripreso a distanza di molti secoli nell’architettura della Cupola delle Roccia in Gerusalemme. Il cosiddetto Ottone è l’antro segreto ubicato sull’Altopiano delle Rocche, in Abruzzo, utilizzato in epoca romana per ricavare il sepolcro del “corpo vivente” di Yoshua di Nazareth. Viene rappresentato come una casella e un ottagono somigliante ad una botte 2 Esso era raggiunto dopo un tragitto navale dalle Piramidi di Giza (Porto di Alessandria) fino a Roma (porto di Ostia). Da lì il percorso proseguiva via terra fin sull’Altopiano delle Rocche, in Abruzzo. Gli ebrei ortodossi conservano traccia dell’Ottone nelle loro tipiche treccine, chiamate peots. Tuttavia esse hanno più di un significato allegorico. Se le si vede come una catena di lettere alfa , possono simboleggiare un’onda elettromagnetica “a treccia” e, in particolare, l’onda dell’energia elettrica, che, come detto più volte, era prodotta dagli antichi Egizi per mezzo delle Piramidi e dell’energia solare3. 1 <<Il suo nome deriva dal termine in greco antico Σφύγξ (sphynx; gen. Σφυγγός, sphyngós), termine che nella coscienza linguistica dei Greci viene messo in relazione col verbo σφύγγω che significa strangolare e quindi col senso di strangolatrice. Tuttavia è possibile avanzare l'ipotesi che il termine Σφύγξ sia un adattamento fonetico dell'antico egiziano šps-ˁnḫ col significato di immagine vivente, in cui il geroglifico che raffigura il leone (cane) è sovente sostituito dall'immagine della Sfinge stessa>> (da Wikipedia, voce Sfinge). 2 In spagnolo viene chiamato Cuba, essendo un antro-prigione “da incubo”. 3 Due lettere alfa rappresentano due occhi di Ra. Un occhio di RA rappresenta un guscio o conchiglia o arca per collocare la vittima da arrostire. L’occhio in spagnolo ojo significa anche o[l]io, oil , utilizzato per l’arrostimento (kemi o kema), in greco ἔλαιον (elaion). La lettera alfa maiuscola A rappresenta per l’appunto nell’atbash la Piramide, mentre la lettera aleph dell’alfabeto ebraico - equivalente della lettera alfa - simboleggia il Sole. La lettera aleph è un adattamento morfologico della svastica solare alla scrittura ebraica. Occorre notare che la lettera alfa ruotata all’ingiù di 90° levogiri dà forma alla lettera gamma Due lettere gamma, delle quali una capovolta, forma un 8, cioè sia un peot 4 sia un otto. Il termine peot è un crittogramma che contiene in sé la sillaba iniziale di ot-to. Il numero otto oltre ad essere il simbolo dell’onda elettromagnetica, unitamente alla sigla pe, possiede un significato crittato di tipo topografico. Codifica una traiettoria ideale che da Gerusalemme porta sull’Altopiano delle Rocche in Abruzzo. Infatti, le due sillabe pe ed ot sono l’abbreviazione di Pescara ed Otranto, La traiettoria, con origine in Gerusalemme, passa per la Terra d’Otranto, vale a dire la penisola salentina, nei pressi dell’omonima città di Otranto (in greco Ὑδροῦς, in latino Hydruntum) per arrivare a Pescara: da qui attraversando l’Altopiano delle Rocche perviene ad Ostia di Roma, formando una L5. 4 In inglese peot corrisponderebbe alla parola curl, da carolus magnus, in spagnolo la parola equivalente sarebbe rizo, in italiano riccio, parole tutte da riportarsi al crittogramma rico. Curl significa Carolus Magnus mentre Rico significa Enrico e quindi INRI (la sigla INRI è equivalente alla sigla ENRI Esus Nazarenus Rex Iudaeorum ma occorre immaginare una J davanti la E). Nel dialetto veneziano si rinvengono termini assonanti come peocio, corrispondente all’italiano pidocchio, riferibile agli ebrei, gregge di pidocchiosi, peota o pedota, corrispondente all’italiano pilota, riferibile a Gesù Pastore del Gregge di Israele, pedete (da πεδαω), che significa assaltatore del paese o pagus (παῖς) dei fanciulli o dei pagani (), cioè dei Piccoli o Infanti d’Israele o Israeliti (vedi il verbo inglese to fetter e la voce paese su www.etimo.it ). 5 Ot significa anche Otre, cioè O – Tre: le Tre Piramidi nella ruota . Da otre deriva il toponimo Ocre, che in crittografia significa Rocche (attraverso lo spagnolo roca e roque) e Oche. Pe significa anche Pelix o Phelix, termini che racchiudono in sé più di un significato ermetico. Infatti, tenendo conto che le lettere Ph equivalgono alla lettera fi dell’alfabeto greco ed alla lettera f dell’alfabeto italiano, che la è abbreviazione di , amico, e di φιλέω, amare o sentire un emozione positiva (ingl. to feel), si estrapolano le seguenti aggettivazioni del personaggio: 1) Phelix, cioè Felice, il Santo Fellone, Amico del Leone e del Serpente, è nell’elix dell’ηλιξ, cioè nella fossa (elix) dell’elica (ηλιξ) del Monte Elicona, cioè sull’Altopiano delle Rocche. Egli è la stessa Elicona o Lamia (dal verbo λιχνεύω, da cui il verbo inglese to lick). 2) Phelide, cioè il Pelide, l’Amico dell’Ellade, l’Amico Acheo (l’amante degli aghi e delle sevizie), discendente dei Pelidi e dei Nereidi (popolazioni di pelle e capigliatura scura, πηλόω) è nella fossa sull’Altopiano delle Rocche. L’Ellade era l’Egitto (Ἅδης e Ἅιδης o λιξ) ed il Faraone (ʾēl o El, da cui l’inglese hell). 4) Phelino, cioè Felino o San Pelino, il Santo delle Paline o Palini (obelischi), San Panfilo o San Penfilo, il Santo Punico (per dirla in inglese sarebbe il Santo amante delle pens e dei pins). 3) Phatos, cioè Fato, colui che parla ed assegna i destini (fateor). 4) Pathos, cioè Tosco, Tusco o Etrusco, il Serpente del Tre, della tonsio (tosa) e del toxicum (venefico perché in possesso dell’alchimia o tecnica dei gas tossici). 5) Phetos, il Feto, il Fante, colui che rinasce e parla (fateor), la Vittima Eterna degli ebrei in espiazione delle atrocità commesse da lui, dai suoi predecessori e dai suoi seguaci. Le aggettivazioni del personaggio, che sembrano accomunare Pelidi-Achei ed Etruschi, notoriamente acerrimi nemici, si spiegano considerando che entrambe le popolazioni, greche e teucre, erano state soggiogate dai Faraoni, odiati massimamente non solo dalle popolazioni mediterranee ma anche da quelle nordiche. Dato che il numero 8 può essere immaginato come la sovrapposizione di due lettere gamma minuscole speculari l’un l’altra, esso può essere scritto anche come due lettere gamma maiuscole, delle quali la seconda capovolta Così scrivendolo si ottiene una casella E’ la piccola casa dell’Otto o di Peot[to], cioè del Pe[sce] in Otto6. Essa dovrebbe trovarsi sotto l’utero, cioè sotto Rocca di Mezzo, che, nella conformazione antropomorfa dell’Altopiano, rappresenta il grembo materno rispetto alla vagina coincidente con Rovere. La parola utero, in latino uterus7, in greco θήκη, cioè teca o contenitore può essere considerata anche come un crittogramma, composto da Y TER. Il suo significato è che in utero o in teca, nel senso di sepolcro, è adagiato il Serpente Y (la y è la lingua del Serpente) del Tre , cioè delle Piramidi egizie, simboleggiate per convenzione dal numero 3 Si tratta di Yoshua di Nazareth, adepto ed epigono del Nazismo egizio e, in quanto tale, considerato un Serpente velenoso8. YTER può essere scritto come segue L’onomastica e la toponomastica adottate dalle popolazioni dell’Ellesponto costituivano la memoria storica del loro lunghissimo periodo di sottomissione all’Impero egizio (ferma restando in ogni caso la comune ostilità di codeste popolazioni nei confronti degli ebrei). La guerra di Troia narrata da Omero coinvolse non solo l’Anatolia e le Isole dell’Egeo, ma fu la guerra combattuta intorno al 1300-1200 a.C. contro l’Egitto delle Piramidi, cioè contro la vera e propria città di o di . 6 Il Pesce è Gesù Salvatore catturato e “impastorato”, cioè impastoiato Egli è anche Gesù Bambino o Gesù Infante che risorge dalla morte apparente. 7 L’etimo di uterus può essere ricondotto a / , soglia, limitare, ma anche a , acqua. Il termine utilizzato come crittogramma nel contesto in argomento significa Pescina e AQ (aqua). Da questo punto di vista è legato a Otranto, in greco Ὑδροῦς, in latino Hydruntum, nel senso che il Santo di Gerusalemme è immerso come un Pesce (Pesce Acrostico) in piscina. L’utero può essere considerato anche un γαστήρ, γαστρός, ventre, cioè casa del G(od) Astro (ἀστηρ, -έρος). Sinonimo di γαστήρ è κοιλία. 8 Non è da escludere che nello stesso luogo possa esservi stato sepolto segretamente dai criptoebrei dell’epoca il o i Faraoni in persona. Essi erano adusi, secondo la tradizione di “copertura” che al giorno d’oggi perpetua il Mossad in senso lato, mimetizzarsi tra gli Egizi e le altre popolazioni africane e mediorientali, in modo tale da poter operare segretamente le cospirazioni. I Faraoni erano chiamati Pietre dagli ebrei, per via delle Piramidi, di qui il nome Pietro (Petrus) ed il verbo impetrare pietà (cioè non essere spiedati, infilzati, trafitti), Pescatori, Padri dello shoa etc. La croce T sovrapposta alla V iniziale di Vignaiolo o di Uios rappresenta Gesù in croce Egli è il Vignaiolo perché il suo “Corpo Vivente” continua a sanguinare (Vino Rosso) ed è il Figlio di Dio (), cioè è un seguace del Nazismo egizio in Palestina. La E e la P sono le lettere iniziali della parola greca , , che significa fegato, il colore di Gesù Pathos. La frase completa che si ottiene dalle lettere è <<Tu es Pathos>>, cioè <<Tu sei Gesù sofferenza>>, da cui <<Tu sei Gesù sul Fiore>> o <<su Fiorenza>> (Altopiano). Leggendole al contrario si ha Peut, cioè Peot e <<per uterum>> . <<Peot per uterum>> significa all’interno del piede (è nascosto), cioè all’interno di Rocca di Mezzo antica, che, vista dall’alto, sembra essere un grande piede (peot) o una grande orma. Rocca di Mezzo Casa Bianca Sulmona Città Ducale Rovere Yoshua o Gesù Bambino non (ri)nasce – come ci si aspetterebbe - dalla vagina, cioè non è nascosto a Rovere, ma (ri)nasce per parto cesareo, essendo un cesariano, cioè uno dei Kaisar o Kaizar. Costoro erano cacciatori o pescatori di ebrei (dai verbi latini captare e caedere), nonché tagliatori, taglioni o (i)taliani (dai verbi latini talio e tollo). Nella foto successiva i toponimi delle località presenti sul territorio informano che TV, il Santo Gregario, cioè il Santo Pastore del Gregge di Israele, soprannominato anche Fonte Vignone, Vignaiolo o Fontanaro, per il sangue che miracolosamente continua ad uscire dalle sue ferite, lo cèlano nella casa sentina di Rocca di Mezzo, immerso nella terra nera ed ormai cagna(to). I toponimi della zona da prendere in considerazione sono: - San Gregorio – Casentino – Fontavignone – Terranera - Rocca di Cambio - Rocca di Mezzo Celano. Si possono aggiungere Casa Bianca di Cittaducale e Sulmona, in quanto la casella è la “Casa Bianca del Duca di Salomone”, cioè di uno dei Salam (città nel senso ironico di casetta). Casa Bianca è il nome di una piccola frazione del Comune di Petrella Salto (RI), ma il suo allineamento con Cittaducale e l’Altopiano delle Rocche induce a credere che il toponimo Casa Bianca sia da riferire a Cittaducale. Congiungendo con una linea Rieti, Fiamignano ed Antrodoco si ottiene un triangolo. Esso rappresenta l’abitato medievale di Rovere a forma di triangolo e, al tempo stesso, la punta di una freccia direzionale da immaginare trasposta sull’Altopiano. La freccia indica in direzione di Amatrice, tuttavia bisogna immaginare di ruotare la freccia in direzione di Leonessa ed Ocre. La stessa rotazione della punta di freccia va immaginata sull’Altopiano, girando il triangolo dell’abitato di Rovere verso Rocca di Mezzo, laddove dovrebbe giacere la Leonessa Amatrice, nell’Antro d’Oco (Antrodoco), celato sotto il paese (l’ex Leone, ora Leonessa, è Dione o Sione negli Abruzzi o Dione tra i Bruti). Ocre, come detto più volte, è un anagramma di rocche (roca e roques) e, al singolare, di Oca (Ocra), nomi che designano l’Altopiano delle Rocche. L’Oca, in particolare, sarebbe l’Aquila, cioè l’Altopiano che, visto dall’alto, sembra un’aquila con zampe ed ali aperte. La trasposizione del “triangolo reatino” su Rovere determina l’allineamento di Rocca di Mezzo e Tussillo, nei cui pressi si trova Villa Sant’Angelo. Ciò significa che nel “tussillo”, cioè nascosta sotto Rocca di Mezzo, si trova la Villa dell’Angelo Santo o Santo Evangelista, il medesimo Dione degli Abruzzi o Yoshua in persona. Egli, dopo essere stato uno dei Leoni che aveva sbranato gli ebrei sotto l’Impero romano, fu crocifisso e tramutato, mediante castrazione, in leonessa o, meglio ancora, in cagna (Rocca di Cambio). Il suo arrivo sull’Altopiano delle Rocche può essere spiegato in più di un modo. Una prima spiegazione è quella tradizionale attestata dalla versione dei Vangeli Cristiani, cioè che nonostante la crocefissione e l’evirazione il Corpo di Yoshua inspiegabilmente continuò a vivere, in morte apparente, nel sepolcro, per essere successivamente trasportato via mare a Roma e da lì sull’Altopiano abruzzese. Un’altra spiegazione è che Yoshua riuscì a fuggire sano e salvo in Italia grazie all’aiuto dei Romani, i quali lo traghettarono, insieme ad alcuni dei suoi Apostoli, a Roma, da dove fu portato in Abruzzo sull’Altopiano e quivi giustiziato, senza peraltro che il suo Corpo morisse. Una terza spiegazione che si potrebbe avanzare è che il personaggio giustiziato sia un sosia di Yoshua, un amico fidato e legato a lui da un vincolo di fratellanza Nazi, mentre il vero Yoshua, riuscito a fuggire, sia morto e sia stato seppellito in altro luogo. La cosa singolare è che l’intero Altopiano, da Rocca di Cambio alle propaggini di Ovindoli, visto dall’alto sembra essere una Cagna. Gli abitanti del posto, criptoebrei, sono ben consapevoli della cosa e della storia coperta retrostante. La Cagna loro la chiamano anche Leonessa, Cavalla, Volpe, Gatta, satirizzando sul personaggio della diaspora di Israele, ora <<gesù immobile gesso nel cesso>>. Osservando l’antico abitato di Rovere si possono rilevare: - il Calice dell’Eucarestia con l’Ostia ovale sulla sommità del triangolo; - la Culla dove riposa Yoshua, trasformato in Maria, cioè la Mariposa o la Farfalla (vedi al riguardo le antiche Abbazie di Farfa e di Forcona); - l’Aleph, simbolo del Nazismo siriano. In base a quanto detto in precedenza bisogna immaginarle a Rocca di Mezzo. Nel mondo agreste abruzzese si usa imporre agli equini adulti un legaccio, chiamato “pastora”, che blocca le zampe anteriori degli animali per impedire che si allontanino dal pascolo: la sua forma è quella di un otto in piano Nelle cose segrete dell’Altopiano delle Rocche “la pastora” si riferisce alla “Pastora Luterana”, vale a dire all’androsfinge della Sacra Sindone, nota tra i criptoebrei semplicemente come Gesù Il Magnottone o Gesù Il Mignottone, già Pastore del Gregge di Israele, ma dopo la cattura e l’evirazione Pastora impastorata (impastoiata), cioè bloccata nel suo sepolcro all’interno dell’antro ipogeo. Egli è non un Otto ma un Ottone o Magno Ottone a causa della sua enorme statura ed è un Mignottone per il fatto che magna e ignotte (inghiotte) acque reflue (è vittima eterna ed inspiegabilmente non muore). E’, infatti, tenuto al macero dentro il sepolcro, immobile come un gesso (gess-otto), in attesa della resurrezione. Occorre ricordare che la lettera gamma , simbolo della corrente elettrica, è presente nel dipinto della Monna Lisa di Leonardo sotto forma ricamo della scollatura. La Monna Lisa, come visto altrove in maniera dettagliata, rappresenta Gesù vivo nel sepolcro. Il sepolcro è dissimulato nel volume sotto le sue braccia, somigliante ad una bara in legno. Osservando bene il volume si noterà che sembra essere la copertura di un loggiato ricavato in un ambiente sotterraneo.