Il Sistema dei conti economici nazionali La contabilità nazionale nasce durante la seconda guerra mondiale nei Paesi anglosassoni, sull’onda della diffusione della macroeconomia keynesiana, ed è stata introdotta in Italia nel secondo dopoguerra. Inizialmente assegnata alla Banca d’Italia, la sua elaborazione è affidata all’Istat dal 1950, anno in cui è stata prodotta la prima Relazione generale sulla situazione economica del Paese. I conti nazionali sono compilati secondo schemi codificati dalle principali organizzazioni internazionali. La prima formulazione di un sistema standard di regole e convenzioni per la costruzione dei conti economici da parte delle Nazioni Unite risale al secondo dopoguerra e culmina, nel 1953, nella prima edizione del System of national accounts (Sna53), cui seguono successive edizioni nel 1960 e nel 1964. Questo sistema è stato introdotto nella contabilità nazionale italiana con la revisione generale del 1965. Al nuovo schema elaborato dalle Nazioni Unite nel 1968 (Sna68) ha fatto seguito una versione adattata ai Paesi della Comunità europea (Sistema europeo dei conti economici integrati − Sec70), che è stata recepita a partire dalla revisione generale del 1975. Attualmente dal mese di settembre 2014 l’ISTAT di concerto con l’Eurostat adotta il nuovo Sistema europeo dei conti nazionali e regionali denominato SEC 2010 che rappresenta l’applicazione a livello europeo del System of national accounts (Sna 2008) delle Nazioni Unite . Rispetto agli schemi precedenti, il Sec 2010 fornisce una visione più completa dell’economia di un paese in quanto, prevedendo la redazione di conti patrimoniali e delle variazioni di attività e passività, permette di collegare i dati di flusso con quelli di stock, aumentando il grado di integrazione e coerenza delle stime di contabilità nazionale. Il Sec 2010, inoltre, è un sistema aperto all’introduzione di una matrice di contabilità sociale (Social accounting matrix − Sam) e di conti satellite che permettono di approfondire i legami tra variabili economiche e variabili ambientali e sociodemografiche, mantenendo il collegamento con i concetti e le definizioni del sistema centrale, nel quale i processi di Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico distribuzione e redistribuzione del reddito vengono analizzati con un dettaglio maggiore rispetto al passato. Il Sistema dei conti economici nazionali descrive in termini quantitativi e sotto forma contabile l’attività economica e finanziaria di un paese o di sue determinate ripartizioni territoriali, per periodi di solito coincidenti con l’anno solare o per periodi temporali più brevi. Lo scopo essenziale di un sistema di contabilità macroeconomica è quello di classificare la complessa attività economica, di sintetizzarla in un ristretto numero di aggregati fondamentali e di esporla in un quadro organico d'insieme rappresentativo dei circuiti economici. Come avviene, dunque, per ogni unità economicamente organizzata, impresa o famiglia, anche per il paese considerato nel suo complesso si possono costituire periodicamente dei conti che registrano in forma aggregata ed in modo sistematico le molteplici azioni svolte dai vari soggetti economici che operano nell’ambito dei processi di formazione, distribuzione ed impiego delle risorse. L'insieme dei conti riferiti al paese è retto da una serie di relazioni del tipo "identità". La denominazione di conto trae origine proprio dal fatto che ogni aspetto della vita economica può essere registrato nelle sezioni di un conto che rileva entrate e uscite secondo schemi che si richiamano ai metodi contabili delle imprese. In particolare, il metodo di registrazione dei flussi economico-finanziari adottato dalla contabilità nazionale è quello basato sulle regole della partita quadrupla in quanto nella maggior parte delle operazioni intervengono due unità istituzionali (ad esempio, famiglie e amministrazioni pubbliche). Si tratta di un susseguirsi di conti che mettono in evidenza come si forma, si distribuisce, si impiega il reddito, come si accumula il risparmio, quali sono le forme di finanziamento delle attività e quali le posizioni del paese rispetto al resto del mondo, nonché quali sono i circuiti, le interdipendenze e le relazioni di comportamento tra i vari settori che operano all’interno del paese stesso. Le elaborazioni per la stima dei conti nazionali richiedono un processo continuo di aggiornamento delle fonti statistiche e delle metodologie di stima a supporto di queste. I dati di contabilità nazionale sono, quindi sottoposti a revisioni annuali e straordinarie. Quest’ultime sono effettuate ogni 5 anni (negli anni che terminano con 0 e 5, secondo gli accordi definiti in ambito Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico comunitario) e comportano inizialmente la stima dei diversi aggregati per l’anno di benchmark, anno in cui generalmente sono disponibili un maggior numero di fonti informative e rispetto al quale sono riconsiderate tutte le metodologie di stima. I cambiamenti che ne derivano sono poi implementati sull’intera serie storica dei conti nazionali. Le revisioni annuali, invece, riguardano generalmente i tre anni immediatamente precedenti l’ultimo anno di stima e sono effettuate principalmente per adeguare le stime alla base informativa più aggiornata. La programmazione delle stime annuali relative ai diversi aggregati di contabilità nazionale è scaglionata sull’intero anno solare. I dati sui principali aggregati macroeconomici sono inizialmente diffusi alla fine di febbraio, in ottemperanza al regolamento comunitario che disciplina la trasmissione dei dati all’ufficio statistico europeo (Eurostat). I dati più dettagliati in termini di conti, settori di attività economica, di criteri di valutazione e di completezza degli aggregati sono diffusi con la presente pubblicazione. Il processo di diffusione delle stime proseguirà fino alla fine dell’anno con la diffusione degli investimenti e dello stock di capitale, la stima del monte ore lavorate e gli aggregati macroeconomici territoriali (a livello di regione, provincia e sistemi locali del lavoro) e le analisi funzionali (Coicop 1, Cofog2 e Copni3). Le tavole dei conti presentano la sequenza dei conti relativi alle operazioni correnti. Quest’ultimi si riferiscono alla formazione, distribuzione e redistribuzione del reddito, nonché alla sua utilizzazione sotto forma di impieghi finali. Essi permettono di calcolare il risparmio, che costituisce il fattore essenziale dell’accumulazione. Le tavole successive a quelle dei conti fanno riferimento ai diversi aggregati economici della produzione e del valore aggiunto a prezzi correnti e valutati in termini reali. Gli aggregati a prezzi correnti sono espressi ai prezzi al produttore, ai prezzi base e al costo dei fattori. Si ricorda che il prezzo al produttore è quello che quest’ultimo può ricevere dall’acquirente per un’unità di bene o servizio prodotta comprensivo, quindi, delle eventuali imposte da pagare su quelle unità quale conseguenza della produzione e della vendita (imposte sui prodotti); sono esclusi dal prezzo gli eventuali contributi da ricevere su quell’unità in conseguenza della sua produzione o della sua vendita (contributi ai prodotti). Il prezzo base è il prezzo che il produttore può ricevere dall’acquirente, dedotte le eventuali imposte da pagare su quella unità ma comprensivo di ogni eventuale contributo da ricevere. Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Si sottolinea che l’Istat dà un maggior rilievo alla valutazione del valore aggiunto espresso ai prezzi base in quanto quest’ultimo misura l’ammontare effettivo ricevuto dal produttore. La valutazione dell’unità di bene o servizio prodotta al costo dei fattori è comprensiva dei contributi ai prodotti e alla produzione; sono escluse le imposte sui prodotti e le imposte sulla produzione. Gli aggregati valutati in termini reali sono espressi ai prezzi dell’anno precedente e a prezzi concatenati con anno di riferimento 2000. In accordo con gli standard definiti dai regolamenti comunitari, la contabilità nazionale italiana, a partire dall’ultima revisione straordinaria dei conti economici nazionali, datata dicembre 2005, ha introdotto il metodo degli indici a catena per la misura delle dinamiche reali degli aggregati economici. Gli indici a catena utilizzano le misure in volume che, per ciascun anno di riferimento della stima, sono ottenute sulla base dei prezzi dell’anno precedente (ad esempio, le stime del 2007 sono basate sui prezzi del 2006, le stime del 2006 sulla base dei prezzi del 2005 e così via). Alle stime ai prezzi dell’anno precedente, si applica la tecnica del concatenamento che consente di ottenere degli indici relativi all’anno di riferimento 2000 (2000=100); moltiplicando i suddetti indici per i valori correnti dell’anno 2000 si ottengono le serie concatenate espresse in termini monetari. In sintesi, il concatenamento consiste nell’aggiornamento annuale del sistema di ponderazione e ciò consente di misurare le dinamiche degli aggregati di contabilità nazionale in modo da garantire una maggiore attinenza con le dinamiche reali dei fenomeni economici. In passato, si utilizzava un sistema di ponderazione fisso basato sui prezzi di un anno base. I dati sull’occupazione riguardano gli occupati interni e le unità di lavoro. Ciascuna delle suddette misure fornisce una diversa informazione del contributo del fattore lavoro al processo di produzione: gli occupati interni rappresentano il numero delle persone fisiche occupate; le unità di lavoro misurano il numero teorico di lavoratori a tempo pieno stimato a partire dall’insieme di attività lavorative svolte da ciascun occupato. Le unità di lavoro, tuttavia, rappresentano la misura di riferimento degli aggregati economici (Pil, valore aggiunto, redditi e altro). I consumi finali delle famiglie sono pubblicati per due classificazioni di tipo funzionale che raggruppano in categorie omogenee rispetto al tipo di bisogno che si intende soddisfare la spesa per l’acquisto dei beni e servizi: la classificazione Coicop a 3 cifre e quella, derivata dalla Coicop, distinta in 58 funzioni di consumo (classificazione Istat). La spesa per consumi finali delle Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Amministrazioni pubbliche e delle Istituzioni sociali private senza scopo di lucro al servizio delle famiglie seguono le classificazioni internazionali Cofog e Copni. La spesa per consumi finali è registrata al prezzo di acquisto, ossia al prezzo che l'acquirente paga effettivamente per i prodotti al momento dell’acquisto, comprensivo delle eventuali imposte gravanti sul prodotto stesso. Sono pubblicati anche i consumi effettivi delle famiglie per funzione che, rispetto alla spesa per consumo finale, comprendono le spese sostenute a beneficio delle famiglie da parte delle amministrazioni pubbliche e delle istituzioni sociali private senza scopo di lucro. Gli investimenti fissi lordi per prodotto sono diffusi per 6 tipi di attività in base ad una nuova classificazione. La nuova classificazione ridefinisce il contenuto delle sei tipologie di investimento e, al contempo, fornisce un maggior livello di dettaglio per i prodotti delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Gli investimenti fissi lordi, il capitale e gli ammortamenti per branca proprietaria sono diffusi per nove tipologie di beni capitali. Gli aggregati in valore sono espressi in euro in tutte le tavole. Per i dati precedenti al 1° gennaio 2000, quando l’euro ancora non era stato introdotto, si adotta la dicitura “Eurolire” in quanto il passaggio dalle lire all’euro è stato effettuato sulla base del tasso di conversione fissato il 1° gennaio 1999 (1936,27 lire per euro). Tale procedura di calcolo ha consentito la riconduzione, in modo puntuale, dei valori monetari, precedentemente espressi in lire, in euro. (1) Coicop=Classificazione dei consumi individuali per funzione. (2) Cofog =Classificazione delle funzioni delle amministrazioni pubbliche (3) Copni = Classificazione delle funzioni delle istituzioni senza scopo di lucro. Con l’introduzione del sistema europeo dei conti economici integrati (Sec95), i principali conti economici sono così articolati : Conto di equilibrio dei beni e servizi della produzione della distribuzione del valore aggiunto del reddito di utilizzazione del reddito della formazione del capitale Finanziario Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Saldo nessuno Valore aggiunto Risultato di gestione Reddito disponibile Risparmio Accreditamento o indebitamento netto Saldo delle attività e passività fianziarie Prof. Summo Domenico Il Conto di equilibrio dei beni e servizi Questo conto esamina tutte le operazioni di produzione e di scambio che si realizzano sul territorio economico del paese. E’ un conto equilibrato per definizione, nel quale le risorse disponibili ( produzione interna e importazioni dall’estero) sono confrontate con gli impieghi( consumi intermedi, consumi finali , formazione lorda del capitale ed esportazioni). L’uguaglianza tra l’offerta di beni e servizi e la domanda espressa dal sistema si basa sulla seguente identità contabile M + Ppm = X + C + If + Is + Es M = importazioni di beni e servizi Ppm = produzione totale interna a prezzi di mercato X = consumi intermedi C = consumi finali If = investimenti fissi lordi Is = variazione delle scorte E = esportazioni di beni e servizi Il Conto della produzione Questo conto descrive a livello di unità produttiva e quindi di branca il valore della produzione e l’ammontare dei costi sostenuti per ottenerla. L’equazione del conto è data da:: X Y Ppm in altri termini il conto presenta da un lato tutti consumi intermedi e il valore aggiunto Y cioè il costo complessivamente sostenuto per la remunerazione dei fattori produttivi. Quando il conto viene riferito alla economia nazionale Y rappresenta il prodotto interno lordo. Il prodotto è definito interno in quanto fa riferimento all’ambito del territorio economico nazionale, indipendentemente dalla residenza degli operatori; il termine lordo significa che non viene detratto l’ammortamento per il logorio fisico e l’obsolescenza del capitale fisso. Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Il conto economico delle risorse e degli impieghi Questo conto risulta dalla unione dei primi due conti sommando algebricamente le equazioni dei due conti. L’equazione è la seguente M + Y = C + If + Is + E Si fa osservare che in detto conto non figurano la produzione totale e i consumi intermedi mentre è presente la differenza tra i due aggregate misurata dal Prodotto interno lordo ai prezzi di mercato (PIL). Questo aggregato è importante in quanto rappresenta la sintesi del sistema economico. Si fa presente che l’ISTAT attraverso tale conto riesce a fornire una stima tempestiva del PIL mentre per i dati relativi ai due conti occorrono informazioni dettagliate relative alla produzione e ai consumi intermedi di tutte le branche produttive la cui raccolta richiede tempi più lunghi collegati alla costruzione della tavola intersettoriale dell’economia. Il conto della distribuzione del valore aggiunto Il conto registra le operazioni di distribuzione funzionale del reddito realizzate nell’ambito del processo produttivo e che, pertanto , possono essere classificate sia per branche, sia per settori istituzionali. L’equazione è la seguente W Ti R Y Tcp in cui W = reddito da lavoro dipendente Ti = imposte indirette sulla produzione e sulle importazioni R = risultato lordo di gestione Y = prodotto interno lordo ai prezzi di mercato Tcp = contributi alla produzione. Da quanto si rileva detto conto evidenzia la distribuzione funzionale del reddito cioè la distribuzione ai fattori della produzione per la funzione che essi esplicano nel processo produttivo. Dal punto di vista strettamente economico dette remunerazioni sono rappresentate da salari e stipendi, interessi, rendite, profitti e redditi misti degli imprenditori Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico individuali. Tuttavia non sempre è possibile distinguere le categorie pure di reddito come ora definite; infatti il reddito di un imprenditore individuale o di un lavoratore autonomo non sempre risulta facilmente separabile quanto attribuire al lavoro e quanto all’impiego del capitale impiegato nel processo produttivo. Pertanto nel conto oltre al reddito da lavoro dipendente figura il risultato lordo di gestione che sintetizza tutti gli altri redditi spettanti al capitale e alle qualità imprenditoriali. Il conto del reddito Registra le operazioni di distribuzione e di redistribuzione del reddito tra i diversi settori dell’economia. Completata la distribuzione primaria inizia la distribuzione secondaria .Quest’ultima coinvolge direttamente i soggetti economici nella loro veste di unità decisionali che si appropriano del reddito derivante dallo loro attività e si impegnano in modo volontario o coatto a ridistribuirlo e successivamente a consumarlo. In questa fase ci si riferisce solo ai settori istituzionali i soli a disporre di capacità autonoma di decisione circa la ripartizione del reddito . Il conto intende fornire una misura dei redditi conseguiti dagli operatori residenti,ovunque essi abbiano prestato la loro opera e indipendentemente dalla formazione di reddito realizzata sul territorio economico del paese e destinata a lavoratori,capitalisti e imprenditori del Resto del Mondo Questo è definito dalla equazione Warm Yarm TCP* Tarm Yd* R W Wdrm Ydrm Ti* Tdrm Warm Yar m redditi da lavoro dipendente al Resto del Mondo redditi da capitale impresa al Resto del Mondo * TCP contributi alla produzione versati dalle amministrazioni pubbliche ai produttori residenti Tarm trasferimenti correnti al Resto del Mondo Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Yd* R W reddito nazionale lordo disponibile risultato lordo di gestione redditi interni da lavoro dipendente redditi da lavoro dipendente dal Resto del Mondo Wdrm Ydrm redditi da capitale-impresa dal Resto del Mondo Ti * imposte indirette sulla produzione e sulle importazioni versate dai produttori residenti alle amministrazioni pubbliche Tdrm trasferimenti correnti dal Resto del Mondo. Il conto di utilizzazione del reddito Mostra come il reddito nazionale lordo disponibile ( Yd* ) sia impiegato dai residenti per essere consumato ( C ) o risparmiato (S). Come nel conto del reddito i flussi sono studiati su base nazionale, sottraendo dall’aggregato dei consumi interni la quota di consumo effettuato sul territorio economico nazionale da operatori stranieri e aggiungendovi i consumi dei residenti momentaneamente all’estero. Il conto di utilizzazione del reddito risulta costruito per consolidamento dei conti dei settori istituzionali appartenenti ai soli tre gruppi di operatori che realizzano consumi finali e precisamente: famiglie, amministrazioni pubbliche e istituzioni sociali varie. C * S Yd* Il conto della formazione del capitale Registra le operazioni relative all’acquisizione di investimenti non finanziari, considerate come operazioni di distribuzione del patrimonio. La maggior fonte di finanziamento degli investimenti è rappresentato dal risparmio nazionale lordo. Si aggiungono fonti provenenti dal Resto del Mondo costituiti da contributi agli investimenti e altri flussi a carattere eccezionale ( trasferimenti in conto capitale), nonché le operazioni di vendita di beni immateriali che, pur facendo parte della formazione di capitale, rientrano ugualmente nel conto come operazioni di distribuzione del patrimonio. Gli impieghi sono rappresentati dagli investimenti fissi e dalla variazione delle scorte, dai trasferimenti in conto capitale e dagli acquisti di beni immateriali. Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Il saldo del conto rappresenta il grado di accreditamento o indebitamento netto esprime i l’ammontare delle risorse che il paese mette a disposizione del Resto del Mondo per il finanziamento degli investimenti o viceversa. L’equazione che definisce il conto è data da: I f I s OK me S OK em B in cui OK me operazioni in conto capitale al Resto del mondo OKem operazioni in conto capitale dal Resto del mondo accreditamento o indebitamento netto del paese. B Il conto finanziario Registra le modificazioni dei diversi tipi di attività e passività finanziarie detenute dai settori istituzionali e dalla nazione in complesso. Il conto generale del paese riprende il saldo del conto della formazione del capitale e ne analizza le componenti attive e passive, costituite dai crediti e debiti detenuti nei confronti del Resto del mondo. Il saldo tra le operazioni attive e passive dovrebbe coincidere con quello del conto della formazione del capitale; nella pratica ciò non sempre si verifica a causa delle diverse fonti statistiche utilizzate per valutare gli aggeregati. La sua equazione è la seguente OFem B OFme in cui : OFem operazioni finanziarie attive OFme operazioni finanziarie passive Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico Il Sistema dei Conti Economici Nazionali Prof. Summo Domenico