BLUETONGUE Caratteristiche della patologia Informazioni E.1 Malattia Bluetongue (febbre catarrale degli ovini). Bluetongue virus (BTV), virus a RNA privo di envelope, di cui sono conosciuti 24 sierotipi, appartenente al genere Orbivivirus famiglia delle Reoviridae. Il genere Orbivirus comprende 20 specie virali correlate fra loro, BTV in particolare presenta numerose analogie sierologiche coi virus appartenenti al sierogruppo responsabile della malattia emorragica epizootica del cervo (EHD). E.1.3 Breve descrizione Patologia infettiva, non contagiosa, che può colpire numerosi ruminanti quali pecora, capra, bovino, bufalo, cervo e varie specie di antilope; il contagio è possibile anche in altre specie. L’infezione naturale è causata, pressoché esclusivamente, da moscerini ematofagi del genere Culicoides che fungono da vettori biologici; è diffusa in varie aree del mondo e la sua presenza è sempre correlata a quella del vettore. Nella maggior parte delle specie colpite l’infezione decorre in maniera asintomatica con viremie anche prolungate. Alcune razze di pecora, cervi e antilopi risultano tuttavia particolarmente sensibili al virus con forme cliniche gravi e mortalità elevata (fino al 90%). Anche capra e bovino (solo infezioni da sierotipo 8) possono manifestare segni clinici, in genere lievi e con mortalità notevolmente ridotta. Le forme conclamate nelle specie sensibili sono severe con febbre, ottundimento del sensorio, anoressia, edema, dispnea, scialorrea, aree iperemiche, cianotiche o ulcerate, vari sintomi gastroenterici e respiratori. La diagnosi si basa sull’isolamento del virus e sugli esami sierologici. la lotta impiega varie strategie (vaccinazione, biosicurezza, controllo del vettore e delle movimentazioni). BTV non è un agente zoonosico. 1 Rilevanza della patologia 1.1/2 Presenza e frequenza dell’agente eziologico sul territorio regionale / extraregionale 1.1/2.1 Presenza e frequenza della Nessun Focolaio in Regione Lombardia, attualmente la malattia in Regione Lombardia Regione non è sottoposta a regime vaccinale obbligatorio. Nel 2009, a seguito dell’ingresso di BTV-8 in Veneto, è stata effettuata una campagna vaccinale obbligatoria per i bovini nella provincia di Mantova (decreto direzione generale sanità n. 7209 del 02/07/2008). Sul territorio regionale è attiva la sorveglianza sierologica (aziende di bovini sentinella e macello) ed entomologica (trappole fisse e mobili). Nel 2009 nessun caso riscontrato in Regione Lombardia contestualmente ai controlli in aziende bovine e al macello (quadro di contesto 2010). Tutte le Provincie della Regione Lombardia sono state considerate stagionalmente libere dal Ministero della Salute nel periodo 19.12.2010 - 23.02.2011. E.1.1 Nome patologia E.1.2 Agente/i eziologico/i Scheda bluetongue Pag. 1 1.1/2.2 Presenza e frequenza della malattia in regioni / Stati confinanti 1.1/2.3 Frequenza eventuali epidemie (specificare aree) 1.1/2.4 Animali / Vettori / Ambiente Scheda bluetongue In Italia sono presenti i sierotipi 1, 2, 4, 8, 9 e 16 con distribuzione differente nelle varie Regioni. Numerosi focolai negli ultimi anni in varie Regioni italiane: − 2002: 392 focolai (Sardegna, Molise, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Lazio, Campania) − 2003: 3.730 focolai (1 in Sicilia, i restanti in Sardegna) − 2004: 131 focolai (Sardegna) − 2006: 238 focolai (1 in Sicilia, i restanti in Sardegna) − 2007: 19 focolai (Veneto e Sardegna) − 2008: 61 focolai (Veneto, Piemonte, Sardegna, Sicilia) − 2009: 20 focolai (Veneto, Sardegna, Sicilia, Campania) − 2010: 36 focolai (Sardegna, Sicilia, Campania) − 2011: attualmente registrati 6 focolai (Sardegna, Sicilia, Campania) Numerosi focolai in Europa negli ultimi anni che hanno interessato pressoché tutti gli Stati confinanti con l’Italia. Incursioni, più o meno sporadiche, in vari Paesi comunitari dell’area mediterranea fino alla fine degli anni ’90. Dal 1998 numerose epidemie e numerosissimi focolai in Europa, Tra le più rilevanti: − 1998: inizio dell’epidemia in Grecia e diffusione in tutti i Paesi del mediterranei negli anni successivi. − 2000: BTV-2 in Sicilia, Sardegna e Calabria (anche BTV-9). Nella sola Sardegna vennero perse oltre 260.000 pecore (malattia o abbattimento). − 2001: epidemia in Italia (chiusa nell’aprile 2002), con la perdita di oltre 250.000 ovini. − 2003: BTV-4 in Sardegna, epidemia con 3.729 focolai. − 2006: BTV-8 in Olanda con diffusione dell’epidemia in Germania, Belgio, Lussemburgo e Francia con oltre 2000 focolai (colpiti anche i bovini). − 2007: BTV-8 in Nord Europa con oltre 40.000 focolai. − 2008: BTV-8 in Francia con circa 38.000 focolai Suscettibilità alla malattia diversa a seconda della specie e della razza. I bovini possono svolgere un ruolo epidemiologico importante per la trasmissione della patologia (viremia prolungata in assenza di segni clinici). Non è chiaro il ruolo degli artiodattili non ruminanti nel ciclo della patologia. La presenza della patologia sul territorio è indissolubilmente legata a quella del vettore e all’attività ematofaga delle femmine adulte. Nonostante, in condizioni favorevoli, il virus possa mantenersi stabile per lungo tempo, la contaminazione ambientale non svolge un ruolo rilevante nel ciclo della patologia; risulta invece fondamentale la presenza di un ambiente favorevole (aree umide, clima temperato) per lo sviluppo e la diffusione del vettore. Pag. 2 1.1/2.5 Eventuali cicli stagionali / focolai 1.1/2.6 1.1/2.7 1.1/2.8 1.3 1.3.1 1.4 1.4.1 1.4.2 1.4.3 1.5 1.5.1 I cicli stagionali sono tipici delle aree temperate poste alle influenzati da anomalie climatiche latitudini periferiche dell’area di attività del virus, correlati all’attività ematofaga del moscerini adulti. Anomalie climatiche quali abbondanti piogge e innalzamenti anticipati della temperatura possono alterare la stagionalità della malattia favorendo lo sviluppo anticipato del vettore. Fattori che favoriscono la presenza Scarso grado di biosicurezza. Scarso controllo dei confini e dell'agente (scarse misure degli animali a rischio movimentati, mancata lotta al vettore, igieniche, biosicurezza, presenza di ambiente favorevole alla riproduzione del vettore management, ecc.) (clima temperato, disponibilità di acqua), assenza di una corretta sorveglianza epidemiologica, presenza promiscua di specie portatrici asintomatiche e sensibili in aree dove è presente il vettore. Stabilità nell'ambiente dell'agente Date le modalità di trasmissione della patologia la stabilità eziologico ambientale del virus risulta poco rilevante. Buona resistenza ambientale in particolare in presenza di proteine (anche anni), virus stabile a pH 6-8 inattivato dalle alte temperature (50°C per 3 ore o 60°C per 15 minuti) ed alcuni disinfettanti. Possibilità di eliminare l'agente Possibile. Dipende però dalla presenza del vettore e dal ruolo dall'ambiente della fauna selvatica. Numero di specie domestiche colpite Numero di specie domestiche Elevato. Pecora, capra, bovino, bufalo, cervidi e camelidi da colpite (indicare anche quali) allevamento. Descritta anche nel cane (vaccini contaminati). Velocità di diffusione Rapidità di diffusione Variabile a seconda della presenza del vettore e dei mezzi di nell'allevamento controllo. In assenza di mezzi di controllo la diffusione è molto rapida con morbilità fino al 100% nella pecora. Rapidità di diffusione tra Variabile a seconda della presenza del vettore e dei mezzi di allevamenti controllo. In assenza di mezzi di controllo la diffusione è molto rapida con morbilità fino al 100% nella pecora. Capacità di diffondersi senza Variabile a seconda della presenza del vettore e dei mezzi di movimentazione di animali controllo. In assenza di mezzi di controllo il virus ha un’elevata capacità di diffondersi senza movimentazione di animali, sfruttando il vettore. Culicoides spp. tende a non allontanarsi troppo dal luogo di nascita, tuttavia i venti lo possono trasportare a notevole distanza (fino a centinaia di chilometri). Alcuni Autori hanno ipotizzato che l’introduzione di BTV-2 in Sardegna e nelle isole Baleari, attorno al 2000, sia dovuta al trasporto dei vettori dal Nord Africa ad opera dei venti (analogamente a quanto avviene per la sabbia a seguito delle tempeste). Vettori come reservoir e potenziali fonti di contagio Ciclo della patologia influenzato da Sì, il mantenimento dell’infezione naturale è possibile solo in presenza dell’artropode vettore. vettori I vettore biologici della bluetongue sono moscerini ematofagi del genere Culicoides, a cui appartengono oltre 1400 specie (quasi tutte ematofaghe) ma solo una minima percentuale ha un ruolo nella trasmissione della malattia (con differenze a livello di specie portatrice e sierotipo coinvolto). Scheda bluetongue Pag. 3 1.5.2 Presenza del vettore sul territorio 1.5.3 1.5.4 1.6 1.6.1 1.6.2 Vettore presente stabilmente in Regione Lombardia e sul regionale / nazionale territorio Nazionale. C. imicola è il vettore classico dei ceppi di origine africana. Prima del 1998 la presenza della malattia in Europa era correlata alla sua distribuzione, successivamente, BTV è stato isolato anche in esemplari delle specie appartenenti ai gruppi pulicaris e obsletus (solo lo 0,4% degli individui sembra in grado di fungere da vettore biologico). Presenza del vettore legata a La presenza del vettore è legata a temperatura, umidità e determinate aree / condizioni disponibilità di acqua stagnante per la riproduzione. Nelle climatiche aree tropicali è attivo tutto l’anno, in quelle temperate l’attività degli adulti è stagionale (correlata a condizioni ambientali e climatiche favorevoli). Le Basse temperature hanno un impatto negativo sulla sopravvivenza del vettore; secondo uno studio del 1994 la vitalità delle uova di C. imicola a 6,5°C comincia a decrescere a partire da una settimana per azzerarsi del tutto entro 37 giorni, una parte di adulti (circa il 15%) può tuttavia sopravvivere a -1,5°C fino a 15 giorni. Capacità del vettore di Culicoides spp. può sopravvivere e colonizzare stabilmente un sopravvivere, riprodursi, territorio se le condizioni climatiche e ambientali sono trasmettere l'infezione, fungere da favorevoli. reservoir L’insetto, una volta completato il pasto di sangue infetto, non è in grado di trasmettere la malattia prima di 7-10 giorni (incubazione estrinseca), trascorso tale lasso di tempo resta portatore per tutta la vita. La vita media dell’adulto è breve, circa 10-20 giorni, tuttavia alcune femmine possono vivere anche fino a 90 giorni e compiere così un elevato numero di pasti di sangue. I vettori sono attivi generalmente dal tramonto alle prime ore dell’alba, condizioni particolari possono arrestarne l’attività (scarsa umidità, temperature <12°C, venti > 3m/s, pioggia e buio totale). Temperatura elevate permettono una trasmissione del virus più precoce e frequente così come una maggior velocità di replicazione all’interno del vettore, man mano che le temperature si abbassano, questi parametri si riducono fino a quasi azzerarsi attorno ai 15°C. Attualmente non vi è evidenza della capacità del vettore di trasmettere il virus alle generazioni successive per via transovarica. Rischio di contagio nelle specie sensibili Probabilità di trasmissione Elevata in condizioni favorevoli. Morbilità fino al 100% nella pecora in assenza immunizzazione e controllo del vettore. Modalità di trasmissione Trasmissione operata dal vettore (femmine adulte) durante il pasto di sangue. Descritta la possibilità di trasmissione ai ruminanti neonati attraverso il colostro contaminato, non è chiara la rilevanza epidemiologica di questa modalità. Riportati casi di trasmissione venerea nei ruminanti e transplacentare (BTV-8) nel bovino. Segnalati alcuni casi nel cane a seguito di inoculo di vaccini contaminati da BTV e nella lince per ingestione di carni infette (BTV-8). Scheda bluetongue Pag. 4 1.6.3 Particolari condizioni che 1.7 1.7.1 1.7.2 1.7.3 1.8 1.8.1 1.8.2 1.8.3 Scarso grado di biosicurezza e di piani di controllo della favoriscono la trasmissione malattia. Inefficiente controllo dei confini e delle movimentazioni di animali a rischio, inefficace lotta al vettore, assenza di una corretta sorveglianza epidemiologica, presenza promiscua di specie portatrici asintomatiche e sensibili alle forme cliniche in aree dove è presente il vettore, ingresso della malattia in aree dove le specie sensibili non hanno ricevuto alcun tipo d’immunizzazione. Specie selvatiche reservoir e potenziali fonti di contagio Specie colpite Numerose specie di ruminanti selvatici e altri artiodattili (ad esempio camelidi) con forme generalmente asintomatiche. Sporadici casi mortali nel muflone. Nel cervo della Virginia e nell’antilocapra il virus causa forme iperacute, ad elevatissima mortalità, con sintomatologia ascrivibile ad una febbre emorragica. In alcuni camelidi del Nuovo Mondo sono state descritte sporadiche forme cliniche anche gravi. Possibili, ma rare, infezioni (sieroconversione) in alcuni carnivori selvatici; nella lince descritte forme mortali da BTV-8 a seguito di ingestione di carne contaminata. Interazioni selvatici / domestici / Il ruolo epidemiologico degli animali selvatici necessita di uomo ulteriori approfondimenti. La bluetongue è considerata un’infezione endemica in molti ruminanti selvatici nel continente africano nel Nord America. BTV è in grado di infettare Il cervo europeo senza generalmente causare gravi conseguenze cliniche, gli animali colpiti manifestano viremia e siero conversione. Studi recenti hanno identificato in questa specie caratteristiche che rendono il cervo europeo un possibile reservoir selvatico della malattia. Il ruolo epidemiologico degli artiodattili non ruminanti non è ben conosciuto. Se i carnivori possano ritenersi esclusivamente ospiti a fondo cieco non è del tutto chiarito. Eventuali specie in pericolo colpite Nessuna in Lombardia. Potenziale diffusione silente Riconoscibilità della patologia Discreta nelle forme acute, tuttavia numerosi quadri clinici attraverso i segni clinici possono essere riconducibili anche ad altre patologie. Il nome della malattia deriva dalla cianosi della lingua causata dai gravi disturbi di circolo che si verificano, talvolta, nei casi più severi. Frequenti le forme asintomatiche in numerose specie e razze colpite. Diffusione attraverso soggetti sub- Rischio elevato, la capacità di BTV circolare nel torrente clinici / asintomatici ematico associato agli eritrociti prolunga la durata della viremia, ritarda gli effetti della risposta immunitaria e favorisce la trasmissione al vettore durante il pasto di sangue. In particolare i bovini infetti diventano viremici a partire dal 4° giorno dopo il contagio e possono restarlo anche per 60 giorni (limite di sicurezza consigliato dall’OIE), rimanendo generalmente asintomatici per tutto questo periodo. Periodo d'incubazione Mediamente 5-10 giorni (fino a 20). Scheda bluetongue Pag. 5 1.9 Variabilità dell’agente Unica specie conosciuta ma molto variabile, 24 sierotipi diffusi, in maniera differente, nelle varie aree del Mondo. Il genoma è costituito da 10 segmenti di RNA che codificano per altrettante proteine, 7 proteine strutturali (VP1-7) e 3 non strutturali (NS1-3/3a). VP2 e, in parte minore, VP5 presentano un’elevata variabilità che determina il sierotipo virale. VP7 invece è la principale responsabile del sierogruppo. Mutazioni Sì. Possibili ricombinazioni, in caso di coinfezione, tra virus differenti (comprese quelle tra i virus vaccinali e di campo). I segmenti di RNA che compongono il genoma virale possono andare in contro, indipendentemente gli uni dagli altri, a fenomeni di drift antigenico. Specie - specificità Bassa. BTV è in grado di infettare numerosi ruminanti ed altri artiodattili. Descritta sieroconversione in alcuni carnivori africani. Segnalati casi mortali in lince e cane a seguito di particolari condizioni. Conoscenza dell’interazione ospite-patogeno Grado di conoscenza scientifica Molto buono. Particolare importanza ricoprono le modalità sulla patogenesi con cui si instaura la viremia, la circolazione nel torrente ematico sfruttando gli eritrociti (rilevanza epidemiologica) e le piastrine (ruolo nel danno endoteliale); la capacità di infettare i fagociti e la risposta immunitaria dell’ospite (diagnosi, resistenza e prevenzione). Qualche aspetto della risposta cellulo-mediata dell’ospite da chiarire. Conoscenza della risposta immunitaria Totale / parziale / nessuna Pressoché totale. Particolare importanza rivestono gli conoscenza dell'immunità umorale anticorpi neutralizzanti che conferiscono un’immunità duratura verso il sierotipo che ha infettato l’ospite (infezione di campo o vaccinazione) senza tuttavia fornire immunità crociata tra i diversi sierotipi. Totale / parziale / nessuna Quasi totale. Restano da caratterizzare alcuni aspetti dei conoscenza dell'immunità cellulo- meccanismi legati alla risposta immunitaria cellulo-mediata. mediata Impatto socio-economico Impatto della patologia sulle produzioni nella realtà lombarda Perdite produttive (mortalità / Attualmente nessuna, la patologia non è presente in scarti) Lombardia. Variabili in caso di focolaio, a seconda della specie colpita e del sierotipo coinvolto. Nella pecora si ha il maggior impatto sulle produzioni, nel bovino solo le infezioni da BTV-8 hanno mostrato conseguenze produttive rilevanti. Nel bovino BTV-8 causa perdite dirette ed indirette sulla produzione. Perdite dirette: − aborti, natimortalità, vitelli malformati e disturbi della fertilità − riduzione produzione lattea e calo dell’incremento ponderale − riforma dei soggetti infetti e costi legati conseguente alla rimonta (quando previsto da eventuali piani di 1.9.1 Specie / Tipi conosciuti 1.9.2 1.9.3 1.10 1.10.1 1.11 1.11.1 1.11.2 2 2.1 2.1.1 Scheda bluetongue Pag. 6 2.1.2 2.1.3 2.2 2.2.1 2.2.2 2.2.3 2.2.4 2.3 2.3.1 controllo) Perdite indirette: − riduzione degli introiti per mancata riproduzione degli animali eliminati (in particolare i bovini ad alto valore genetico) o per riforma durante la lattazione − spese routinarie anche per animali che non producono o producono meno − costi legati ad interventi veterinari (terapia sintomatica e diagnostica varia) e a eventuali blocchi della movimentazione di animali Nella pecora a queste perdite vanno sommate quelle legate alla mortalità della malattia che può arrivare al 70%. Riduzione della qualità dei prodotti Attualmente nessuna, la patologia non è presente in Lombardia. In caso di focolaio riduzione dell’incremento ponderale e della qualità del vello (lesioni cutanee). Minacce alla sopravvivenza Attualmente nessuna, la patologia non è presente in dell'industria Lombardia. Nei primi anni del 2000, in Italia, si è registrata la più grande epidemia di bluetongue ovina con la perdita di oltre 500.000 capi (mortalità o riforma) ed un lungo periodo di blocco delle movimentazioni animali. In assenza di un sistema di sorveglianza efficaci la diffusione massiva della patologia in una popolazione di pecore prive di competenza immunitaria potrebbe mettere a rischio la sopravvivenza del settore produttivo. Impatto economico del piano di controllo Presenza e obbligatorietà del piano Attualmente la patologia non è presente in Lombardia. Costo delle misure di monitoraggio Minimi (sorveglianza entomologica e animali sentinella). in atto Presenza di focolai sul territorio Nessuno. Tipologia e costo delle misure di Non applicabile. controllo in atto. Potenziale Impatto economico diretto (costi cumulativi inclusi) Limitazioni e divieti alla produzione Restrizioni alla movimentazione animale in caso di focolaio o area sottoposta a restrizione. e alla movimentazione animale 2.3.2 Potenziale costo economico Scheda bluetongue In Olanda durante l’epidemia da BTV-8 del 2006, che ha colpito oltre 400 allevamenti (tra bovini e piccoli ruminanti), il costo della malattia è stato stimato attorno ai 32 milioni di euro, il 91% legato al controllo, il 7% alla diagnosi ed il 2% al trattamento. Il settore bovino è stato quello più colpito con 88% dei costi totali, di cui il 55% ha interessato l’allevamento da latte (maggior valore del singolo animale). Nel 2007, sempre in Olanda, l’epidemia da BTV-8 ha interessato oltre 6000 allevamenti con costi stimati tra i 163 e i 175 milioni di euro, in questo caso il 92% legato alle perdite produttive. Anche qui il settore bovino è quello che ne ha più risentito (85% dei costi). Pag. 7 2.3.3 Possibili mezzi di controllo 2.3.4 2.4 2.4.1 2.4.2 2.4.3 2.4.4 2.4.5 2.4.6 Attualmente il controllo è basato sull’identificazione delle (vaccinazione e terapia medica / aree a rischio, l’impiego sistematico della vaccinazione e limitazione delle movimentazioni animali. Test-and-cull / Stamping out) Possibili vari mezzi di controllo: Stamping out e aree di restrizione (elevati costi e scarsa efficacia); aree di restrizione senza vaccinazione (costi variabili a seconda delle movimentazioni animali e scarsa efficacia); aree di restrizione con vaccinazione dei soli piccoli ruminanti (costi variabili ed efficacia correlata alla presenza di bovini); aree di restrizione con vaccinazione di tutti gli animali sensibili (costi variabili, buona efficacia con la sierovariante oggetto di vaccinazione). Costi degli eventuali interventi Il monitoraggio ha un costo relativamente contenuto. In richiesti (monitoraggio e controllo) Olanda, durante le epidemie del 2006 e 2007, stimato attorno ai 2 milioni di euro. Il controllo ha un costo elevato legato alla riforma degli animali ma anche alle restrizioni commerciali in caso di focolaio. In Olanda durante le epidemie del 2006 e 2007 i costi stimati sono stati rispettivamente di circa 22 e 11 milioni di euro. Potenziale Impatto economico indiretto (sociale, commerciale) Conseguenze sulla distribuzione dei Il blocco delle movimentazioni animali per un lungo periodo prodotti nelle Regioni in cui l’allevamento degli ovini ha particolare importanza economica (come avvenuto nel sud Italia durante i primi anni del 2000) può portare a tensioni sociali e gravi ripercussioni finanziarie. Le epidemie di BTV-8 del 2006 e 2007 in Nord Europa hanno causato gravi ripercussioni sulla distribuzione dei prodotti legate all’impatto indiretto della malattia durante. Riduzione del prezzo di mercato No. La malattia , non essendo zoonosica, non ha un impatto mediatico tale da determinare una riduzione indiretta del prezzo di mercato. Gravi epidemie su aree estese possono tuttavia causare la diminuzione diretta del valore dei prodotti, sia per effetto della malattia stessa che per le misure coercitive che ad essa possono fare seguito. Divieto di distribuzione a livello No, divieti zonali a seconda della situazione epidemiologica. nazionale Costi dei trattamenti e del controllo Non applicabile. della patologia negli esseri umani Riduzioni del turismo e della Attualmente no. Possibile danno al patrimonio zootecnico in biodiversità caso di epidemie incontrollate in aree dove sono presenti razze ovine in pericolo. Possibili danni alla biodiversità in aree dove sono presenti selvatici particolarmente sensibili all’infezione (non in Italia). Restrizioni sul sistema produttivo Possibili restrizioni al sistema produttivo, legate alla movimentazione di animali, in caso di epidemia in aree dove gli animali sensibili non hanno competenza immunitaria. Attualmente la legislazione comunitaria permette, in determinate condizioni, la movimentazione anche nelle aree di restrizione. Scheda bluetongue Pag. 8 3 3.1 3.1.1 Se presente ambito territoriale interessato Impatto sulla salute pubblica Presente in normativa Non applicabile. 3.2 3.2.1 Possibilità di trasmissione agli Potenziale zoonosico Nessuna. 3.2.2 Frequenza di trasmissione agli Non applicabile. 3.2.3 Non applicabile. esseri umani 3.2.4 3.2.5 3.2.6 esseri umani Modalità di trasmissione agli esseri umani (diretto, indiretto, vettori, alimenti, aerogena) Barriere di specie Fattori di patogenicità Eventuale sottostima dei casi umani 3.3 3.3.1 Probabilità di contagio 3.4 3.4.1 Probabilità di trasmissione tra Non applicabile. Non applicabile. Non applicabile. Probabilità di contagio Non applicabile. Trasmissibilità tra esseri umani Non applicabile. esseri umani 3.4.2 Modalità di trasmissione tra esseri Non applicabile. umani (diretta / indiretta) 3.5 Impatto sulla salute umana 3.5.1 Gravità della sintomatologia clinica Non applicabile. dei soggetti colpiti 3.5.2 Durata della sintomatologia e Non applicabile. dell'eventuale interruzione dell'attività lavorativa 3.5.3 Danni permanenti Non applicabile. 3.5.4 Mortalità Non applicabile. 3.6 Impatto sulla sicurezza alimentare 3.6.1 Probabilità d'infezione / Non applicabile. tossinfezione / intossicazione attraverso gli alimenti 3.6.2 Dosi necessarie per causare Non applicabile. infezione / tossinfezione / intossicazione 3.6.3 Precauzioni richieste Non applicabile. 3.7 Potenziale bioterroristico 3.7.1 Potenziale dannoso dell'agente Non applicabile. sull'uomo 3.7.2 Reperibilità dell'agente Non applicabile. 3.7.3 Facilità d’impiego e conservazione Non applicabile. dell'agente (laboratori / personale specializzato / singoli individui) Scheda bluetongue Pag. 9 4 4.1 4.1.1 4.1.2 4.1.3 4.1.4 4.2 4.2.1 4.2.2 4.2.3 4.3 4.3.1 4.3.2 4.3.3 4.3.5 4.4 4.4.1 Impatto sugli scambi commerciali Impatto scambi regionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Attualmente la Lombardia non risulta essere un’area (singolo animale, mandria, area sottoposta a restrizione, la circolazione degli animali da vita è delimitata, totale) libera. Restrizioni e blocchi alle movimentazioni di animali sensibili in area limitata in caso di focolaio (ad esclusione di quelli diretti al macello). Lista di prodotti vietati Sperma, ovuli ed embrioni non conformi agli standard UE (Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Perdita di indennità Attualmente la Lombardia risulta stagionalmente libera e non è presente nelle aree di restrizione (definite ai sensi del Reg. 2007/1266/CE, della nota del DGSAFV III/4786 del 13/03/2009 e della nota del DGSAFV 4575 del 12/03/2010). Difficoltà e tempistica del recupero Difficoltà elevata e tempi lunghi. Richiesta dimostrazione di eventuali indennità perse dell’assenza di circolazione del virus per i 2 anni successivi all’attuazione del programma di controllo della malattia (Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Impatto scambi nazionali / comunitari legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Blocchi e limitazioni al commercio di animali a livello di zone (singolo animale, mandria, area di restrizione (protezione o controllo) e aree stagionalmente delimitata, totale) libere. Resta comunque la possibilità di movimentare gli animali sensibili al di fuori di una zona di restrizione, a determinate condizioni, in conformità alla legislazione vigente (2000/75/CE, Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Lista di prodotti vietati Sperma, ovuli ed embrioni non conformi agli standard UE (Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Perdita di indennità Attualmente l’Italia non risulta indenne. Impatto scambi internazionali legato alle normative vigenti Blocco / limitazione al commercio Limitazioni al commercio di animali a seconda della (singolo animale, mandria, area provenienza. Nessuna limitazione in caso di provenienza da delimitata, totale) Paesi/aree free. Limitazioni a livello a livello di singolo animale in caso di permanenza e accertamenti diagnostici effettuati Paesi/aree free. Limitazioni diverse, su tutto il territorio, in caso Paesi/aree stagionalmente liberi o infetti (Terrestrial Code cap. 8.3). Lista di prodotti vietati Sperma, ovuli ed embrioni non conformi agli standard OIE (Terrestrial Code cap. 8.3). Perdita di indennità Attualmente l’Italia non risulta indenne. Paesi con legislazioni REGIONE LOMBARDIA particolarmente restrittive Possibilità di creare aree di controllo Estensione dell'area Determinazione, in caso di sospetta circolazione virale, di una zona infetta di 4 km attorno all’azienda sede del “caso”. In caso di conferma da parte del CESME si amplia l’area di protezione a 20 km e s’istituisce un’area di sorveglianza esterna (territorio provinciale). I limiti della zona di protezione possono essere modificati a seconda della situazione epidemiologica e della copertura vaccinale. Scheda bluetongue Pag. 10 5 5.1 5.1.1 5.2 5.2.1 5.3 5.3.1 5.3.2 5.4 5.4.1 Benessere animale Impatto sul benessere animale (durata) Presenza e durata dei danni al Da forme asintomatiche senza danni al benessere animale a benessere animale forme cliniche gravi, ad andamento acuto, a seconda del sierotipo nelle specie e razze più sensibili. Nelle forme acute L’exitus si verifica generalmente entro 8-10 giorni (48 ore nelle forme iperacute), qualora i soggetti sopravvivano alla forma acuta (e non vengano riformati) la convalescenza è molto lunga. Frequenza di animali sofferenti/feriti/stressati a causa della patologia Se presenti indicare la percentuale Elevatissima, fino al 100% di morbilità. Nella pecora la mortalità va dal 30 al 70%, in alcune specie di cervo e antilope fino al 90%. Nel bovino le uniche infezioni sintomatiche (BTV-8) hanno comunque una bassa mortalità (< 1%). Severità / reversibilità della malattia Gravità clinica / reversibilità della Da forme asintomatiche a forme gravissime con mortalità malattia elevata o danni irreversibili, a seconda della specie e razza (ad esempio le pecore europee da lana pregiata) colpita e del sierotipo del virus. Nella pecora la malattia può causare forme iperacute con rapido instaurarsi di edema polmonare e morte; forme acute con febbre, ottundimento del sensorio, anoressia, gravi disturbi di circolo a livello cutaneo e mucosale, edema del capo, scolo nasale (da sieroso a muco purulento) ptialismo, ulcere, cianosi, emorragie, aborto, vari sintomi gastroenterici e torcicollo. Nel bovino l’infezione è generalmente asintomatica, tuttavia le infezioni da sierotipo 8 possono causare un quadro sintomatologico molto simile a quello della pecora ma generalmente meno severo e con mortalità molto bassa. BTV8, a differenza degli altri sierotipi, attraversa facilmente la barriera placentare inducendo morte e malformazioni celebrali al feto. Nel cane è state descritta una grave forma di bluetongue, con polmoniti, vasculiti ed elevata mortalità degli esemplari gravidi, causata dalla contaminazione accidentale di BTV in vaccini ad uso canino. Interventi terapeutici e loro Nessuno. Non esiste intervento terapeutico specifico efficace efficacia contro la bluetongue. Eventuale terapia sintomatica e di sostegno. Impatto sulle Libertà Animali Libertà animali impedite Eventuale impedimento della Libertà: − dalla fame, dalla sete e dalla malnutrizione in (ulcerazioni a livello di cavità orale e atrofia muscolare). − Dalla costrizione di vivere in ambiente disagevole (mancata lotta ai vettori e lesioni podali). − Dal dolore, dalle lesioni, dalle malattie − Di esprimere un comportamento normale (lesioni podali e perineali). Scheda bluetongue Pag. 11 6 6.1 6.1.1 6.1.2 6.1.3 6.1.4 Strumenti di controllo Adeguatezza degli strumenti per la diagnosi Kit validati disponibili in Italia L’IZS competente per la Lombardia fornisce i seguenti servizi diagnostici (metodi di prova interni): − PCR e PCR real-time − ELISA competitiva (kit VMRD) − ELISA competitiva (kit IZSAM) − ELISA Ab nel siero o nel latte(kit ID VET) Normative che regolano la Gli interventi di diagnostica per la sorveglianza della malattia diagnostica e l’identificazione di un focolaio sono svolti dall’Autorità Competente in conformità con gli standard sanciti dall’Unione Europea (2000/75/CE, Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Metodologie diagnostiche descritte MANUALE OPERATIVO OIE (Cap. 2.1.3) da enti internazionali (OIE, UE) a) IDENTIFICAZIONE AGENTE (metodi prescritti per il commercio internazionale) − Isolamento virale; da sangue o altri tessuti, possibile tramite inoculazione su uova embrionale di pollo (circa 1 settimana per l’isolamento, buona sensibilità ma di non facile esecuzione), nella pecora (fino a 28 giorni, massima sensibilità ma elevati costi) o in tessuto-colture (circa 5 giorni ma bassa sensibilità). − Metodi immunologici per l’identificazione del sierogruppo (immunofluorescenza, ELISA antigene o immunospot) e del sierotipo (virus neutralizzazione). − Biologia molecolare; la PCR retrotrascrizione (possibile anche real-time) è un metodo rapido per identificazione del genoma virale. Campioni di sangue di vitelli e pecore positivi fino ad almeno 30 giorni dopo l’infezione (talvolta 90). Falsi positivi, per l’elevatissima sensibilità, in caso di contaminazione crociata (altri campioni o primer), falsi negativi per errori nel campionamento o nella scelta dei primer. b) TEST SIEROLOGICI − Fissazione del complemento (sorpassato già dai primi anni ’80). − AGID (test alternativo alle finalità del commercio internazionale); problemi legati scarsa specificità (BT ed EHD) ed alla soggettività di alcune letture. − ELISA (indicato ai fini del commercio internazionale); ELISA competitivo, test rapido e specifico. ELISA indiretto su latte di massa (solo per coadiuvare sorveglianza epidemiologica). Possibilità / Obbligo di effettuare Nessuna. test DIVA (vaccini marker) Scheda bluetongue Pag. 12 6.1.5 Giudizio complessivo I mezzi di controllo conformi agli standard UE sono dell’adeguatezza degli strumenti di considerati sufficienti a permettere la movimentazione degli animali sensibili e di sperma, ovociti ed embrioni da essi controllo derivati. Per quanto riguarda gli interventi vaccinali, alcuni Autori hanno espresso perplessità relative alle reazioni avverse, la rivirulentazione dei ceppi vaccinali, la possibilità di trasmissione di tali ceppi ad animali non vaccinati e, soprattutto, la mancanza di protezione crociata tra i diversi sierotipi (le conseguenze dell’introduzione di un nuovo sierotipo possono essere molto gravi). Attualmente la Regione Lombardia risulta un’area a basso rischio, tuttavia l’attività di sorveglianza resta fondamentale. La situazione ecologica di molti territori lombardi permette agevolmente al vettore di essere attivo stagionalmente. La possibilità che Culicoides portatori del virus vengano trasportati anche per numerosi chilometri dai venti potrebbe portare ad un cambiamento degli scenari futuri (in particolare in caso di introduzione di nuovi sierotipi sul territorio italiano). 6.2 Adeguatezza degli strumenti per la prevenzione 6.2.1 Ostacoli / incentivi alla prevenzione Ostacoli − Controllo del vettore e della sua diffusione, frequenti movimentazioni di animali, elevata densità di animali e di allevamenti, ruolo epidemiologico dei selvatici da valutare, introduzione fraudolenta di animali, introduzione di nuove sierotipi non coperti dagli interventi vaccinali. Incentivi − Aspetto fondamentale ai fini dell’instaurazione di un piano di controllo, finanziamenti europei, prevenzione dei danni correlati alle forme cliniche ed eventualmente dei blocchi alla movimentazione animale. 6.2.2 Possibili mezzi di prevenzione e loro Biosicurezza, lotta al vettore e sorveglianza epidemiologica. efficacia Controllo della movimentazione e della promiscuità di animali a rischio; vaccinazione; utilizzo di seme ed embrioni sicuri; insetticidi e prodotti repellenti contro il vettore (misura temporanea); strutture attrezzate alla protezione degli animali durante le ore di attività del vettore (zanzariere a maglie strette). La sorveglianza può essere effettuata attraverso vari metodi (combinati a seconda della situazione epidemiologica): − Sorveglianza clinica, segnalazione di tutti i casi clinici sospetti nelle specie sensibili. − Sorveglianza sierologica, impiego di animali sentinella (solitamente bovini), test in allevamento, al macello ed eventualmente sul latte di massa. − Sorveglianza entomologica, monitoraggio del vettore attraverso trappole fisse e mobili (presenza, specie, diffusione, stagionalità). − Sorveglianza virologica, identificazione e tipizzazione del virus. 6.2.3 Disponibilità di vaccini commerciali Sono disponibili diversi vaccini vivi attenuati e vaccini spenti a a livello Europeo / Internazionale livello Internazionale ed Europeo. Da alcuni anni sono in fase di studio vaccini ricombinanti. Scheda bluetongue Pag. 13 6.2.4 Disponibilità di vaccini marker a livello Europeo / Internazionale Nessuna. 6.2.5 Efficacia della vaccinazione Diversi vantaggi e svantaggi. Vantaggi − Risposta immunitaria forte e duratura che protegge dalla forme cliniche in maniera efficace (in particolare MLV); possibilità di interventi di massa sia su bovini che piccoli ruminanti; possibili i vaccini polivalenti e integrazione nel piano di controllo; in alcuni casi facilitazione delle movimentazioni animali. Svantaggi − Reazioni avverse relativamente frequenti (0,1% dei bovini e 0,5% dei piccoli ruminanti, sovrastimate secondo alcuni Autori); protezione per il solo sierotipo specifico. Nel caso dei MLV inoltre rischio di ricombinazione col virus di campo (fortemente ridotto effettuando l’intervento nei periodi di inattività del vettore), di trasmissione del ceppo vaccinale ad animali non vaccinati tramite il vettore (fortemente ridotto effettuando l’intervento nei periodi di inattività del vettore), di scarsa attenuazione (la risposta immunitaria è correlata all’abilità di replicare nell’ospite) e rivirulentazione (improbabile secondo alcuni Autori). Possibili problematiche correlate all’attuale esistenza di un solo produttore. 6.2.6 Normative che regolano gli In Italia obbligo di vaccinazione nelle zone soggette a restrizione (definite ai sensi del Reg. 2007/1266/CE, della interventi vaccinali nota del DGSAFV III/4786 del 13/03/2009 e della nota del DGSAFV 4575 del 12/03/2010). Attualmente non vi sono zone di restrizione in Regione Lombardia; nel 2009 nel mantovano è stata applicata la vaccinazione obbligatoria per i bovini (decreto direzione generale sanità n. 7209 del 02/07/2008). 6.3 Adeguatezza degli strumenti per il controllo 6.3.1 Ostacoli / incentivi al controllo Ostacoli − Controllo del vettore e della sua diffusione, frequenti movimentazioni di animali, elevata densità di animali e di allevamenti, ruolo epidemiologico dei selvatici da valutare, introduzione fraudolenta di animali, introduzione di nuove sierotipi non coperti dagli interventi vaccinali. Incentivi − Piano di controllo obbligatorio, finanziamenti europei, prevenzione dei danni correlati alle forme cliniche e facilitazioni alla movimentazione animale. 6.3.2 Possibili mezzi di controllo e loro Biosicurezza, lotta al vettore, piano di controllo. efficacia Nel corso degli anni sono stati proposti ed utilizzati diversi mezzi di controllo basati sulla creazione di aree di restrizione utilizzo dello stamping out, stamping out modificato, vaccinazione, blocco delle movimentazioni in maniera differente (generalmente con scarsi risultati). Il sistema attuale prevede un ampio sistema di sorveglianza, la presenza di aree di restrizione e la vaccinazione di tutti gli animali sensibili in esse presenti, tale sistema ha dato buoni risultati per quanto riguarda la lotta allo specifico sierotipo. Il limite della vaccinazione è legato principalmente all’assenza d’immunità crociata, il vettore può essere trasportato per chilometri dai venti con l’eventuale rischio introduzione di nuovi sierotipi provenienti da Paesi Mediterranei privi di un Scheda bluetongue Pag. 14 6.3.3 6.4 6.4.1 6.4.2 6.4.3 rigoroso piano di sorveglianza. La Lombardia attualmente risulta una regione a basso rischio, tuttavia esiste il pericolo di un cambio di scenario in relazione alla capacità del vettore di sopravvivere agevolate (ed essere attivo stagionalmente) in numerose aree del nostro territorio. Resta quindi fondamentale il mantenimento di un corretto sistema di sorveglianza. Normative che regolano i mezzi di I mezzi di controllo devono essere in conformità con gli controllo standard sanciti dall’Unione Europea (2000/75/CE, Reg. CE 1266/2007 e successive integrazioni o modifiche). Adeguatezza degli strumenti per la terapia Sistemi terapeutici in uso (cura e Non esistono terapie specifiche efficaci contro il virus, prevenzione) possibili interventi di sostegno o con repellenti per allontanare temporaneamente i vettori. Normative che regolano la terapia Non applicabile. medica Eventuali residui / tempi di Non applicabile. sospensione Scheda bluetongue Pag. 15