SolarDe SolarDe Panoramica Generale Solarde è un gioco il cui obiettivo finale è la distruzione del sistema solare, senza mezzi termini. Facendo pressione con il dito sul sole andremo ad esercitare uno scompenso tra le forze che prevengono la stella dal collassare provocandone l’esplosione anticipata. Il nome è onomatopeico e deriva dai versi dell’astro che subisce i soprusi dell’utente. Più pressione, più forza. Più forza, più esplosione. Più esplosione, più punti. Questa la meccanica di base della partita. A questo scenario catastrofico si aggiunge la possibilità di innescare nei pianeti colpiti dalla deflagrazione principale una serie di reazioni a catena che vanno a beneficiare il punteggio a discapito di tutta la popolazione del sistema solare. Nonostante l’apparente situazione drastica che prospetta l’esplosione della galassia, SolarDe rimane un gioco spensierato e leggero: incursioni aliene, sinfonie planetarie, mimica facciale quanto mai imbarazzante, variegata scelta di space debris e molto altro vanno a costituire un ambiente dai toni scherzosi e rilassati. Per esigenze di risoluzione, spazio e giocabilità non son state mantenute le proporzioni reali né dei pianeti ne delle orbite, che son state disegnate circolari anziché ellittiche. Dalla schiera dei corpi celesti inoltre mancano Nettuno e Plutone, esclusi ancora una volta per motivi di natura e stilistica e funzionale. La Corsa allo Spazio Contestualizzazione storica L’uomo trascorre la vita guardando alle stelle. L’osservazione del cielo è una costante in tutte le culture che si sono succedute nella storia, ne sono una prova le piramidi in Egitto costruite in allineamento con la Cintura di Orione, i riti aztechi in celebrazione alle eclissi, la redazione dei primi calendari da parte degli antichi greci e popoli della Mesopotamia. Nel diciassettesimo secolo l’invenzione del telescopio sprona la ricerca astronomica che arriva a stravolgere la concezione medioevale di universo, con la teoria eliocentrica. Vengono scoperte le macchie solari, i crateri lunari, i satelliti di Giove; ci si inizia a rendere conto di esser nient’altro che una stupida pallottolina dispersa nel cosmo. Con la corsa allo spazio degli anni cinquanta del ventesimo secolo, la rivalità tra USA e URSS fomenta lo sviluppo tecnologico con una concorrenza spietata tra Est e Ovest, che culminerà con lo sbarco del 1969 di Neil Armstrong e Buzz Aldrin sulla Luna. Ad oggi non è più la rivalità tra Stati Uniti e Russia ad alimentare la curiosit{ per l’universo quanto la ricerca scientifica, il monitoraggio delle risorse del pianeta, lo studio del sistema Solare, le telecomunicazioni, l’astrofisica. L’esplorazione dello spazio è oggi diventata un paradigma, i bambini che non vogliono diventare calciatori si prospettano astronauti, la NASA e l’ESA sono autorit{ scientifiche indiscusse, SamanthaCristoforetti, rimasta in orbita oltre 200 giorni, che si tiene in contatto tramite i social network. Archetipi dell’immaginario collettivo che vanno a costituire il sostrato della cultura odierna. Questo è il clima in cui nasce SolarDe. Prima di iniziare a parlare del gioco e delle sue meccaniche, verranno introdotte alcune nozioni scientifiche. L’intento non è quello di fornire informazioni fini a se stesse, ma anzi di andare a giustificare in maniera sensata ciò che in SolarDe può essere recepito come puro nonsense. Nelle pagine che seguono verrà data una spiegazione riguardo al sole e alla sua struttura, alla sua fine prematura e ai rifiuti spaziali che inquinano il nostro vicinato. Il Sole Struttura e composizione Il sole, stella madre del sistema solare, è un astro di piccole-medie dimensioni, una nana gialla. La sua eccentricità ha un valore bassissimo e da ciò ne deriva una forma sferica pressoché perfetta. Prevalentemente è composto da idrogeno H e elio He, ha una massa di 2 × 1030 kg e un diametro di 1,39095 × 109 m, la temperatura va dai quasi seimila kelvin in superficie agli oltre tredici milioni del nucleo. Idrogeno (H) Elio (He) Massa 74% 25% Volume 92.1% 7.8% Struttura Interna La struttura interna del sole viene studiata tramite eliosismologia, ovvero attraverso lo studio della propagazione delle onde di pressione che attraversano i diversi involucri concentrici che compongono la stella. Possiamo individuare tre zone principali contraddistinte da temperatura, densità e caratteristiche differenti, più tutta la porzione superficiale, composta da fotosfera e atmosfera, cromosfera, zona di transizione e corona. Zona Convettiva Zona Radiativa Nucleo La zona convettiva è la porzione più esterna del globo solare, spessa circa 200000 km. Essendo uno strato con densità e temperature di gran lunga inferiori a quelle del nucleo, non si attuano né il processo di fusione nucleare né il trasferimento di energia tramite irraggiamento. Sono invece presenti continui moti convettivi che permettono lo scambio di materia dalle zone sottostanti a quelle superiori, analogamente a quanto succede nel mantello terrestre. LLa zona radiativa compone quasi il 50% del volume del sole, con uno spessore approssimabile a 0,5 raggi solari. Il nome deriva dal processo di irraggiamento che consente l’assorbimento di energia dal nucleo e il I conseguente trasferimento alle zone esterne. Questa modalità di scaml bio energetico è caratterizzata da una tempistica molto dilatata: i fotoni emessi dagli ioni di idrogeno ed elio nel nucleo vengono riassorbiti negli nstrati superiori dopo aver percorso una breve distanza, per poi venir uemessi e riassorbiti, fino a raggiunger la zona convettiva. Il nucleo occupa il 10% del volume solare, andando a costituire oltre il 40% della massa. Ha una densità di 150000 kg/m3 e una temperatura che arriva ai 13 milioni di gradi Kevin. Questi valori di pressione e temperatura permettono l’innesco delle reazioni di fusione nucleare degli atomi di idrogeno ed elio. La fusione nucleare Catena Protone-Protone Nella nostra stella ogni secondo vengono trasformate 600 milioni di tonnellate di idrogeno in circa 596 milioni di tonnellate di elio. Il quantitativo di protoni che viene impiegato nella reazione è un numero a 38 zeri. Nel processo, quelle quattro milioni di tonnellate di idrogeno che all’apparenza sembrano andate perse, vengono trasformate in energia e radiazione elettromagnetica secondo 2 l’equazione massa-energia di Albert Einstein E=mc . Gi{ da un’analisi superficiale possiamo renderci conto di quanto sia enorme la quantità di energia prodotta in un solo secondo. Nello specifico, l’energia generata complessivamente dal nucleo è pari a 3,83 x 1026 j/s, l’equivalente di quattro milioni di anni di produzione elettrica a pieno regime a livello globale. Il processo di fusione nucleare che avviene nella nostra stella è detto catena protone-protone, dove l’idrogeno viene fuso attraverso tre principali reazioni con emissione di particelle subatomiche e onde elettromagnetiche. 4 1H → 2 2H + 2 e+ + 2 νe (4,0 MeV + 1,0 MeV) 2 1H + 2 2H → 2 3He + 2 γ (5,5 MeV) 2 3He → 4He + 2 1H (12,9 MeV) Le reazioni possono quindi esser riassunte: 1 4 + 4 H → He + 2 e + 2 νe + 2 γ (26,7 MeV) e+ γ ve H He Positrone Fotone nella frequenza dei raggi gamma Neutrino elettronico Isotopo dell’idrogeno Isotopo dell’elio La concatenazione delle reazioni nel nucleo solare permette una produzione di energia tale da contrastare il collasso gravitazionale cui la stella per sua natura è soggetta a causa dell’enorme massa che la costituisce. In SolarDe andremo ad agire proprio su questo aspetto, andando a modificare l’equilibrio tra le forze nucleari e quelle gravitazionali, semplicemente accentuando queste ultime con l’ausilio delle nostre dita e portando il sole alla prematura esplosione. La fase finale del sole L’espansione a gigante rossa La vita stimata per il sole è di dieci miliardi di anni. In questo momento si trova all’incirca a met{, ovvero cinque. Grazie alle sue caratteristiche, nel diagramma di Hertzsprung-Russell occupa la fase denominata sequenza principale. Una volta giunti al termine dell’idrogeno disponibile all’interno del nucleo necessario alle reazioni di fusione, la pressione termonucleare che garantisce la sussistenza della stella subirà un tracollo portando gli strati esterni a collassare verso il centro, andando così ad alimentare nuove reazioni di fusione dell’idrogeno più esterno, che provocheranno l’espansione del sole. L’ulteriore consumo porterà la temperatura alle soglie dei 108K, provocando i processi di flash dell’elio in carbonio e idrogeno, fino al suo esaurimento. L’esaurirsi dell’elio provocher{ ancora una volta lo squilibrio che avrà come effetto l’innesco della fusione tra i nuclei di elio e idrogeno dei rivestimenti esterni della stella. Il sole si espanderà fino a 2UA, ovvero pari al diametro di 100 soli. Con il passare dei miliardi di anni le reazioni termonucleari non avranno più combustibile a sufficienza e lentamente si spegneranno, lasciando il sole nello stato di nana bianca e, successivamente, di nana nera. L’ambiente di sviluppo Informatica Solarde è stato sviluppato con l’ausilio di Game Maker Studio, un’integrated developement environment (IDE) o ambiente di sviluppo prodotto da YoYoGames. In Game Maker Studio (GMS) l’utente ha totale libertà e progetta da zero quello che diventerà il prodotto finale nelle sue forme più svariate: dal gioco in 2D all’applicazione per lo studio di frattali, l’unico limite sta nelle capacità del programmatore. Ogni progetto è costituito di elementi base che interagiscono tra di loro: immagini, sfondi, suoni, oggetti, script, stanze, percorsi; compito dello sviluppatore è definire aspetto, comportamento e relazione di ogni singolo elemento con gli altri oggetti e con il contesto, come un direttore d’orchestra. GMS opera su due differenti livelli di programmazione: uno visuale, a icone, più immediato e generale, e uno nel linguaggio proprio dell’IDE, il Game Maker Language (GML), adatto a situazioni più delicate che richiedono un controllo maggiormente approfondito dei dati. Nello sviluppo di Solarde sono stati utilizzati entrambi, spesso in maniera concatenata, per risponder meglio alle esigenze dei modelli descritti dai pianeti. Uno dei punti di forza dell’IDE di YoYoGames è la possibilit{ di esportare l’applicazione per un vasto numero di piattaforme: Windows, Android, iOS, HTML, Linux, solo per citarne alcune. L’integrazione infatti con le Application Programming Interface (API) rende versatile il prodotto finale che, nel caso di SolarDe, è stato pubblicato per Android e Windows. La struttura nel dettaglio Gli elementi base di SolarDe La struttura generale del gioco è suddivisa in quattro sezioni principali che controllano altrettante unità del gioco: il sole, i pianeti, gli ufo con i rifiuti spaziali. Le presenteremo ora in maniera da poter comprendere il grado di interconnessione tra i vari elementi. Create Inizializza le variabili di controllo alla creazione dell’obj_sole come ad esempio la variabile esploso o quella rotazione Left Pressed Imposta il timer nell’Alarm 0 al click, inizia a contare i click, esegue gli script per la faccia e il suono casuali, crea gli oggetti punteggio, imposta l’Alarm 2 con valori casuali. Alarm 0 Riproduce il suono dell’esplosione, espande l’oggetto sole in relazione al numero dei click, imposta il timer nell’Alarm 1 Alarm 1 Modifica la variabile esploso in modo da guidare gli script nella sezione Step. Alarm 2 Crea l’oggetto obj_UFO. obj_sole Step Controlla lo stato dell’oggetto durante il susseguirsi dei frame, solitamente 30 per secondo. È un processo continuo che viene direzionato dalle variabili inizializzate nella creazione. Diversi sprites disponibili per la funzione di faccia casuale per il sole Sequenza di animazione per l’esplosione della stella Create Blocca l’animazione, inizializza le variabili di rotazione, rivoluzione, orbita, esploso Alarm 0 Modifica le variabili esploso per far si che possa innescarsi nella sezione Step l’esplosione a catena del pianeta. Imposta il timer in Alarm 1. Alarm 1 Una volta scaduto questo timer non sarà più possibile scatenare l’esplosione dei pianeti. Step Se il sole non è ancora esploso troviamo le funzioni di rotazione e rivoluzione del pianeta. <> Collision obj_pianeta Imposta il timer nell’Alarm 0, modifica la variabile esploso e scurisce lo sprite del pianeta. Left Pressed Strettamente collegato alla variabile esploso, quando questa è nulla il click provoca l’animazione squeezee la riproduzione di effetti sonori e gli oggetti obj_nuvoletta Quando la variabile è uguale a uno si innescano i processi di esplosione, quando la variabile è maggiore di uno il pianeta disattiva tutti i propri processi tranne il suono in lowpitch e l’oggetto fumo Boundary View 0 All’urto con i margini dello schermo il pianeta rimbalza e compie l’orbita all’indietro, andando a invertire di segno il valore delle variabili rotazione e rivoluzione. Animazioni di nuvole e fumo usate nell’interazione con i pianeti Create Alla creazione dell’obj ufo vengono definite in maniera casuale la sua velocità, il percorso che dovrà compiere e il punto di partenza. Viene inizializzata la variabile esplosione Left Pressed Il click porta all’incremento della variabile esplosione, alla creazione dell’oggetto obj_random, alla creazione dell’oggetto obj_punteggio_x100, che va ad incrementare la varabile punteggio. Step Ogni frame controlla lo stato della variabile esplosione. Se è diversa da zero allora cambia lo sprite dell’oggetto ufo e ne provoca la distruzione. obj_UFO End of Path Arrivato alla fine del percorso prestabilito nell’evento Create, sempre fuori dalla vista della stanza, l’oggetto ufo viene distrutto. Alcuni esempi di debris spaziale inseriti in SolarDe Uno dei problemi cui devono far fronte le missioni spaziali stazionarie in orbita è la presenza di materiale di scarto denominato rifiuto spaziale o space debris. Nel marzo 2012 sei astronauti a bordo della ISS si son dovuti rifugiare nelle capsule di salvataggio per evitare una tempesta di rottami di un missile russo avvistato troppo tardi per esser evitato. Ne son consci gli UFO di SolarDe, che trasportano la più disparata varietà di space debris a bordo, recuperandola dallo spazio: dalle matite ai forni a microonde, dagli ultimi album degli Isis ai vulcani a scudo in eruzione. L’ESA in collaborazione con la seconda facoltà di ingegneria di Bologna (sede a Forlì) ha iniziato a sperimentare un sistema di recupero e incenerimento dei rifiuti chiamato "Redemption" (REmoval of DEbris using Material with Phase Transition – IONospherical tests), dove i resti vengono intrappolati con un materiale spugnoso e dirottati in atmosfera e distrutti. L’equazione delle comete La curva epitrocoide In SolarDe può capitare che il cielo venga segnato dalla scia luminosa di una cometa. Il suo percorso, all’apparenza casuale, è regolato da una precisa funzione i cui parametri vengono modificati casualmente: la curva parametrica dell’epitrocoide. L’epitrocoide è una rulletta, ovvero una figura ottenuta dalla rotazione di un punto fissato ad un cerchio di raggio r a distanza d dal centro, che a sua volta ruota attorno ad un altro cerchio di raggio R. Sequenza di costruzione di un’epitrocoide Scia a epitrocoide di una cometa in SolarDe Può essere individuata dal seguente sistema di equazioni parametriche: ( ( ) ) ( ( ) ) Inserire nel motore di gioco la curva dell’epitrocoide è un’operazione tutt’altro che semplice: essendo la cometa un oggetto in movimento diventa necessario immagazzinare i singoli valori delle equazioni, per poi trasformarli in punti in un oggetto tracciato. Lo script utilizzato è il seguente, che compie il processo di iterazione con l’avanzare dei frame, modificando il proprio parametro x, ovvero , in funzione della progressione dell’oggetto obj_cometa. I valori di r_grande, r_piccolo e h, sono generati da una funzione random con dominio ristretto. Codice di movimento della cometa Anche i biscotti svedesi allo zenzero sono un’epitrocoide La veste grafica di Solarde Influenze artistiche in un gioco per tablet Durante la raccolta di dati per la stesura della tesina, ci si è imbattuti in un problema di non poca rilevanza: l’inziale progetto di presentare in animazione l’evoluzione della rappresentazione artistica del sole nel corso della storia dell’umanit{ veniva ostacolato dalla carenza di materiale. Caverna de Petra Pintaga , 9250 – 8550 a.C. Se infatti si riescono a reperire disegni e incisioni a partire dall’epoca preistorica, con l’avvento dell’epoca classica la figura del sole improvvisamente scompare. Lo ritroviamo abbozzato a cingere la testa delle statue del dio Apollo, ma la rappresentazione indipendente sembra cessare. In “Studio e Sviluppo dell’Uomo nell’Arte” C. Garella, docente al MeMEs di Philadelphia, ipotizza come questa tendenza sia riconducibile al progresso sociale maturato nelle polis greche: la religione classica infatti è un culto orientato alla vita pubblica, all’etica e alla morale dell’uomo classico, a differenza delle fedi di stampo prettamente cosmogonico. Se l’antico egizio quindi cercava risposte guardando il cielo, l’uomo classico interroga se stesso. Libro di Ra, 1543-1292 a.C. L’avvento del Cristianesimo e il suo imporsi a monopolio della cultura medioevale perpetrano questa tendenza dove alla figura del sole vengono sostituite quelle di angeli, santi e beati, oltre che ovviamente Gesù, Dio e la Madonna. La centralità della religione nella cultura occidentale medioevale trova qua la sua più grande forma esplicativa, ancora prima delle vicende storiografiche che a partire dal concilio di Trento caratterizzano i secoli successivi, ancora prima delle guerre sante e dei grandi giubilei, attraverso l’analisi artistica è possibile tracciare il profilo culturale dell’evoluzione europea. Helios, metopa da Ilio, Berlino, Pergamonmuseum Incisione seicentesca del sistema tolemaico William Turner, The Scarlet Sunset, 1830 – 1840 Le scelte antologiche del Cricco di Teodoro nel suo “Itinerario nell’arte” mostrano la figura del sole per la prima volta nel ventiseiesimo capitolo, pagina 1588, volume quarto, con l’Impressione, sole nascente di Monet, datato 1872. In realtà già quasi mezzo secolo prima William Turner aveva recuperato il tema del sole nei suoi numerosi acquerelli, ma il lasso di tempo che separa le rappresentazioni egizie dalla ricomparsa a fine diciannovesimo secolo, tralasciate le sporadiche incisioni finalizzate ad illustrare le stampe degli scritti cinquecenteschi spinti dalla rivoluzione scientifica, è notevole. Claude Monet, Impressione, sole nascente, 1872 Le influenze quindi che caratterizzano la rappresentazione del sole in Solarde, sono individuabili nel forte schematismo antico unito alla moderna indagine interiore, nelle piatte stesure di colore e nella parodia stilistica ai limiti dell’espressionismo. Ulteriori contaminazioni le troviamo nel minimalismo e nell’informale, non ché nella vena surrealista che tanto rispecchia il nonsense pirandelliano del gioco. Distaccandosi dall’accademismo classico, la corrente impressionista dona aria nuova alla rappresentazione del sole. Il commento delSalvi all’affermarsi delle nuove correnti artistiche francesi nella suo saggio “Sole Nascente” identifica nella nuova interiorità dipinta a cavallo tra l’ottocento e il novecento la chiusura del cerchio aperto dall’analisi sociale greca di cui già è stato scritto sopra. “Dopo lunghi secoli l’indagare sé stessi ritorna” scrive il critico “nell’indagare il mondo che ci circonda ed il nostro rapporto con esso. Osserviamo nell’Assenzio il nuovo Edipo, nel Ponte di Langlois il nuovo Ulisse” Edvard Munch, Il Sole, 1912 Van Gogh, Paesaggio con sole nascente, 1889 La copertina, che risente fortemente dell’influenza del mangaka giapponese Usamaru Furuya “Marie no Kanaderu Ongaku” ( Il canto di Marie ), è statadisegnata qualche anno con il fine di diventare illustrazione per un album musicale, salvo poi esser riutilizzata come ready made per l’impaginazione della tesina. Bibliografia: Arbonés J., Milrud P., Curve Pericolose (ed. Mondo Matematico ), Navarra, RBA Italia S.r.l., 2011 Cricco, Di Teodoro, Itinerario nell’arte (ediz. Gialla), Bologna, Zanichelli Editore, 2014 Garella C., Studio e Sviluppo dell’Uomo nell’Arte, Milano, RCS Rizzoli Libri S.p.A., 1986 Gentile G., Ronga L., Rossi A., Millenium, il novecento e l’inizio del XXI secolo, Milano, Editrice la Scuola, 2012 Luperini R., Cataldi P., Il nuovo la scrittura e l’interpretazione (ediz. Rossa), G. B. Palumbo & C. Editore, 2011 Salvi P., Sole Nascente, Torino, Giulio Einaudi editore, 2000 Ubaldo N., Atlante illustrato di Filosofia, Verona, Demetra, 1999 Sitografia: Sole, Wikipedia Fusione Nucleare, Wikipedia Epitrocoide, Wikipedia GameMaker: Studio, GML Reference Spazio, ultima pattumiera per l'uomo, Gruppohera.it GeogebraTube, Epitrochoid Grazie a chi mi ha aiutato in questo progetto: chi con preziosi consigli, chi con il supporto morale, chi nutrendomi. Grazie. Senza di voi sarei morto, letteralmente. Grazie a chi si è sorbito questa tesina tutti i giorni da novembre scorso. Grazie a Fede che mi ha prestato il suo tablet quando il mio era KO. Grazie ai miei amiconi. Sia quelli della vita reale sia quelli del deep web. Grazie all’oratorio che mi fa stampare la tesina altrimenti sarei stra fregato. Grazie a tutti! Spezzatino, rotoscope, suoniamo la cinque. I ringraziamenti si fanno anche se non ti stai laureando. Risorse grafiche a cura di Kamome Gabbiano, gli autori anonimi medievali, egizi, babilonesi, William Turner, Claude Monet, Edvard Munch e Vincent Van Gogh.