Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl 2 Contabilità nazionale Problemi teorici 1. I trasferimenti (TR) non rappresentano compensi per attività produttive, pertanto sono esclusi dal calcolo del PIL. Se coloro che finora hanno beneficiato dei trasferimenti fossero assunti dalla pubblica amministrazione, i loro stipendi verrebbero conteggiati negli acquisti pubblici di beni e servizi (G), che rientrano nel calcolo del PIL. Di conseguenza il PIL aumenterebbe. 2. (a) Se l’azienda acquista un’automobile per un dirigente, la spesa corrispondente a tale acquisto viene conteggiata negli investimenti (I). Se invece l’azienda corrisponde uno stipendio più elevato al dirigente, il quale provvede autonomamente ad acquistare un’automobile, la spesa rientra nei consumi (C). (b) Il lavoro svolto in casa (a prescindere dal valore che può avere) è escluso dal calcolo del PIL. Tuttavia, se si assume il proprio marito o la propria moglie affinché esegua i lavori domestici, lo stipendio corrisposto al coniuge verrà conteggiato nel PIL: di conseguenza quest’ultimo Aumenterà. (c) Se acquistate un’automobile tedesca, aumenteranno i consumi (C) ma diminuiranno le esportazioni nette (NX), pertanto il valore complessivo del PIL non cambierà (fatta eccezione per il valore aggiunto dal concessionario, poiché il prezzo d’importazione è inferiore a quello di vendita). Se invece acquistate un’automobile italiana, cresceranno sia i consumi sia il PIL. (Notate che, qualora l’auto da voi acquistata faccia parte delle scorte detenute presso il concessionario, l’incremento dei consumi sarà compensato da una riduzione degli investimenti e, anche in questo caso, l’aumento del PIL consisterà soltanto nel cosiddetto valore aggiunto.) 3. Il PIL è il valore di tutti i beni e servizi finali prodotti nell’anno corrente in un Paese. Il PIL degli Stati Uniti, per esempio, comprende il valore dei veicoli fabbricati in uno stabilimento della Honda, di proprietà giapponese, che sorge in territorio statunitense, ma non il valore delle calzature realizzate in uno stabilimento della Nike, azienda americana, situato in Malaysia. Il PNL è il valore di tutti i beni e servizi finali che vengono prodotti in un Paese nell’anno corrente utilizzando le attività di proprietà dei suoi residenti. Riprendendo l’esempio precedente, nel calcolo del PNL statunitense non rientra il valore dei veicoli fabbricati nello stabilimento giapponese della Honda, mentre è compreso il valore delle calzature provenienti dallo stabilimento della Nike, che è di proprietà americana. Non si può affermare che una delle due grandezze fornisca necessariamente una misura più precisa della produzione di un Paese. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, il valore effettivo del PIL si avvicina di molto a quello del PNL. Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl 4. Il PIN (prodotto interno netto) è pari al PIL meno gli ammortamenti. Questi ultimi corrispondono al valore del capitale che è stato consumato nel processo produttivo e deve essere sostituito. Pertanto il PIN offre una misura più precisa dell’ammontare netto dei beni prodotti in un Paese. 5. Gli incrementi del PIL reale non implicano necessariamente maggior benessere. Per esempio, se la popolazione di un Paese aumenta a un tasso superiore rispetto al PIL reale, il tenore di vita medio degli abitanti peggiora. Talvolta, inoltre, l’aumento del prodotto è dovuto a circostanze che comportano una diminuzione del benessere della popolazione. Un livello maggiore di inquinamento, poniamo, può accrescere l’incidenza dei tumori del polmone e la spesa per le cure necessarie contribuirà a incrementare il PIL. Analogamente, una recrudescenza della criminalità può comportare il ricorso allo straordinario da parte degli agenti di polizia e il conseguente aumento dei loro stipendi farà salire il PIL. Tuttavia non è detto che in un caso o nell’altro il benessere della popolazione sia cresciuto. D’altra parte, il PIL non fornisce sempre una misura precisa dell’evoluzione nella qualità dei beni o dei servizi (per esempio la produzione di computer più veloci oppure i perfezionamenti nell’assistenza sanitaria) grazie alla quale migliora il tenore di vita medio di un Paese. 6. L’IPC (indice dei prezzi al consumo) e l’IPP (indice dei prezzi alla produzione) fanno riferimento entrambi a un determinato paniere di beni. L’IPC si basa soprattutto sui beni e servizi finali che i consumatori tendono ad acquistare quotidianamente in maniera regolare, l’IPP invece comprende le materie prime e i semilavorati: in altri termini, questo indice misura il costo di un bene al momento della produzione e della prima transazione commerciale. Mentre l’IPC rileva i prezzi al momento del consumo dei beni, l’IPP è un indicatore economico in grado di segnalare prima dell’IPC le variazioni del livello generale dei prezzi. 7. Il deflatore del PIL misura l’aumento medio dei prezzi di tutti i beni e servizi finali prodotti nell’anno corrente all’interno di un sistema economico. Esso viene definito come rapporto tra il PIL nominale dell’anno corrente e il PIL reale dello stesso anno. Il PIL nominale è calcolato in moneta a valore corrente, mentre il PIL reale è determinato facendo riferimento ai prezzi in vigore in un certo anno base. Sebbene le stime iniziali del deflatore del PIL tendano a essere poco attendibili, questo indice dei prezzi può essere più utile dell’IPC o dell’IPP (che prevedono entrambi panieri fissi di beni) per due motivi. Anzitutto esso si riferisce a un insieme di beni e servizi molto più ampio; in secondo luogo, un paniere fisso non può spiegare la tendenza dei consumatori ad abbandonare quei beni che hanno subìto un incremento dei prezzi maggiore di quelli di altri prodotti, cosa che risulta possibile se si utilizza il deflatore del PIL, in quanto considera il prezzo di tutti i beni e servizi prodotti all’interno di un Paese. 8. L’improvviso raddoppio del valore del PIL nominale è dovuto molto probabilmente a un aumento del livello medio dei prezzi. Pertanto il primo dato che fareste bene a controllare è la variazione del deflatore del PIL: questo vi permetterà di calcolare di quanto sia cambiato il PIL reale. Se il PIL nominale e il deflatore del PIL fossero entrambi raddoppiati, significherebbe che il PIL reale è rimasto invariato. 9. Ipotizzate che il prestito concesso vi frutti un interesse annuo nominale del 7%. Se il tasso d’inflazione è del 3%, il vostro tasso d’interesse reale sarà pari ad appena il 4%; se, invece, il tasso d’inflazione è del 10%, il vostro tasso d’interesse reale sarà in realtà negativo e cioè pari al –3%. Una delle modalità per Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl proteggersi da una tale perdita del potere d’acquisto consiste nell’adeguare il tasso d’interesse all’inflazione, ossia nell’indicizzare il prestito. In altre parole, si può chiedere che, in aggiunta ad un determinato tasso d’interesse, il beneficiario del prestito debba versare anche un premio per inflazione uguale alla variazione percentuale dell’IPC. In tal modo sarebbe possibile garantire uno specifico tasso d'interesse reale di segno positivo. Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl Problemi tecnici 1. Nel testo si calcola la variazione del PIL reale sulla base dei prezzi del 1996 nel modo seguente: (PIL reale2004 – PIL nominale1996)/PIL nominale1996 = (3.50 – 1.50)/1.50 = 1.33 = 133% Per calcolare la variazione del PIL reale sulla base dei prezzi del 2004, dobbiamo prima conoscere il PIL del 1996 ai prezzi in vigore nel 2004. Consideriamo dunque i valori relativi alle quantità consumate nel 1996 e moltiplichiamoli per i prezzi del 2004, nel modo seguente: Torte Ciambelle Totale 1 a $ 2.00 = $ 2.00 1 a $ 0.75 = $ 0.75 $ 2.75 La variazione del PIL reale sulla base dei prezzi del 2004 può essere ora calcolata nel modo seguente: (6.25 – 2.75)/2.75 = 1.27 = 127% Come si può vedere, il tasso di crescita del PIL reale così calcolato è grosso modo uguale al risultato ottenuto in precedenza. 2. (a) La relazione tra risparmio, investimenti, disavanzo del bilancio pubblico ed esportazioni nette è espressa dalla seguente identità: S – I ≡ (G + TR – TA) + NX (b) Ipotizzando che i trasferimenti (TR) rimangano costanti, un aumento delle imposte (TA) dev’essere compensato da un incremento della spesa pubblica per beni e servizi (G), da un aumento delle esportazioni nette (NX) oppure da una riduzione della differenza tra risparmio (S) e investimenti (I). (c) La relazione YD ≡ C + S implica che un incremento del reddito disponibile (YD) deve essere accompagnato da un aumento dei consumi (C), da un aumento del risparmio (S) o da un aumento di entrambe le componenti. (d) In base alla relazione YD ≡ C + S, un aumento dei consumi (C) o del risparmio (S) implica necessariamente un incremento del reddito disponibile (YD). 3. (a) Dato l’ammortamento D = Ilordi – Inetti = 800 – 200 = 600 si ha: PIN = PIL – D = 6000 – 600 = 5400 (b) Dalla relazione PIL = C + I + G + NX si ricava: NX = PIL – C – I – G = 6000 – 4000 – 800 – 1100 = 100 Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl (c) Vale la relazione BS = TA – G – TR da cui si ricava: (TA – TR) = BS + G = 30 + 1100 = 1130 (d) Vale la relazione YD = Y – (TA – TR) = 5400 – 1130 = 4270 (e) Vale la relazione S = YD – C = 4270 – 4000 = 270 4. (a) Vale la relazione S = YD – C = 5100 – 3800 = 1300 (b) Dalla relazione S – I = (G + TR – TA) + NX si ricava: I = S – (G + TR – TA) – NX = 1300 – 200 – (–100) = 1200 (c) Dalla relazione Y = C + I + G + NX si ha: G = Y – C – I – NX = 6000 – 3800 – 1200 – (–100) = 1100 Si può anche procedere nel modo seguente: YD = Y – TA + TR ___ TA – TR = Y – YD = 6000 – 5100 = 900 Ricavando quindi G dall’equazione BS = TA – TR – G si ottiene: G = (TA – TR) – BS = 900 – (–200) = 1100 5. In base all’Equazione (2) presentata nel manuale di teoria, il valore della produzione totale (in miliardi di dollari) può essere calcolato nel modo seguente: Y = remunerazione del lavoro + remunerazione del capitale + profitti = 6 + 2 + 0 = 8 6. (a) Poiché il PIL nominale è definito come il valore di mercato di tutti i beni e servizi finali prodotti nell’anno corrente in un Paese, nel nostro caso dobbiamo calcolare il valore dell’unico prodotto finale (il pane), che risulta uguale a 2 milioni di dollari (poiché 1 milione di filoni di pane sono venduti a 2 dollari l’uno). (b) Un altro modo per misurare il PIL totale consiste nel determinare il valore aggiunto nella fase della produzione. Il valore complessivo degli ingredienti utilizzati dai fornai può essere calcolato, in dollari, nel modo seguente: 500 000 chilogrammi di farina (venduta a $ 1 al chilogrammo) = 500 000 50 000 chilogrammi di lievito (venduto a $ 1 al chilogrammo) = 50 000 50 000 chilogrammi di zucchero (venduto a $ 1 al chilogrammo) = 50 000 50 000 chilogrammi di sale (venduto a $ 1 al chilogrammo) = 50 000 = 650 000 Macroeconomia 9/ed R. Dornbusch, S. Fischer, R. Startz Copyright © 2006 – The McGraw-Hill Companies srl Poiché viene venduto pane per 2 milioni di dollari, in totale – in questo esempio puramente illustrativo – il valore aggiunto dai fornai è pari a 1 350 000 dollari. 7. Se l’IPC aumenta da 2.1 a 2.3, il tasso di inflazione può essere calcolato nel modo seguente: tasso di inflazione = (2.3 – 2.1)/2.1 = 0.095 = 9.5% Spesso l’IPC sovrastima l’inflazione perché viene calcolato facendo riferimento a un paniere fisso di beni e servizi. Ciò significa che l’indice non è in grado di rilevare la tendenza dei consumatori a sostituire quei beni i cui prezzi sono aumentati di più relativamente a quelli di altri prodotti. Di conseguenza, l’IPC Sopravvaluta l’incremento della spesa in consumi. 8. The real interest rate (r) is defined as the nominal interest rate (i) minus the rate of inflation (p). Therefore the nominal interest rate is the real interest rate plus the rate of inflation, or i = r + π = 3% + 4% = 7%.