VIRUS ONCOGENI Ciclo Vitale Latente Virus Cellula Integrazione (generalmente) Trasformazione ProteineVirus-specifiche espresse-No virus maturi Variazioni delle proprietà della cellula ospite TRASFORMAZIONE MECCANISMI DI TRASFORMAZIONE DEI VIRUS ONCOGENI - L’interazione di una singola particella virale con la cellula bersaglio è sufficiente per indurre trasformazione - Persistenza di tutto o parte del genoma virale in forma non infettiva > integrato al DNA cellulare o in forma episomale (EBV) - Espressione di un numero limitato di geni virali (1 max 2) per mantenere il fenotipo trasformato VIRUS ONCOGENI E TUMORI ASSOCIATI GRUPPI DI VIRUS TUMORE ASSOCIATO Virus Oncogeni a RNA Retrovirus: HTLV-1 Tumori ematopietici: vari tipi di carcinomi e sarcomi ATL Virus Oncogeni a DNA 1. Hepadnavirus: Epatite B Carcinoma epatocellulare 2. Papovavirus (Papilloma, Polioma, SV40) Vari tumori solidi, papillomi e carcinomi 3. Adenovirus Vari tumori solidi 4. Herpesvirus: Epstein Barr Linfomi, sarcomi e carcinomi 5. Poxvirus Fibromi VIRUS ONCOGENI A DNA - Nelle cellule permissive il virus si replica e produce nuove particelle che lisano la cellula (nessuna trasformazione) > effetto citopatico con morte della cellula ospite - Nelle cellule non permissive che mancano di fattori essenziali per la replicazione virale non si ha replicazione virale né produzione di virioni > possibile trasformazione PROTEINE TRASFORMANTI DEI VIRUS A DNA Virus Proteina Localizzazione Funzione Polioma del topo Antigene T grande Antigene T medio Antigene T piccolo Nucl. Trasc. Repl. DNA Memb. Trasd. Segn. Citop. Nucl. ignota SV40 Antigene T grande Antigene T piccolo Nucl. Memb. Citop. Trasc. Repl. DNA Citop. Nucl. Ignota Adenovirus E1A E1B Nucl. Trasc. Repl. DNA Nucl. Memb. ignota Papillomavirus E5 E6 E7 Memb. Trasd. Segn. Nucl. Trasc. Repl. DNA Nucl. Trasc. Repl. DNA POLIOMAVIRUS (SV40) Geni precoci: Antigene T grande e T piccolo Geni tardivi: proteine strutturali del capside, VP1, VP2 e VP3 Il virus SV40 trasforma: - Cellule di topi neonati mentre nei topi giovani si replica naturalmente (ciclo litico) - Cellule di criceto - Cellule mesoteliali umane (tumori cerebrali e mesotelioma maligno) - Normale ciclo litico nei fibroblasti di scimmia (no trasformazione) Antigene T grande di SV40 responsabile della trasformazione Mechanisms of T Ag-mediated transformation 1. T Ag SV40 induces telomerase activity 2. T Ag binds and the inhibits p53 and RB. 3. T Ag inhibits the activity of protein phosphatase PP2A 4. T Ag upregulates the expression of several receptors suc as NOTCH1, MET oncogene and IGF1 HUMAN PAPILLOMA VIRUS (HPV) - HPV è un virus a DNA appartenente alla famiglia dei Papovaviridae con un tropismo spiccato per le cellule epiteliali cutanee e delle mucose - Induce lesioni iperproliferative degli epiteli cutanei e delle mucose. - Sono stati identificati più di 60 genotipi dei quali circa 30 infettano specificatamente l’epitelio genitale. - “HPV low-risk” sono associati con lesioni epidermoidali benigne e raramente sono presenti in lesioni neoplastiche - “HPV high-risk” HPV16 e 18 sono associati con lo sviluppo di lesioni maligne preinvasive e tumorali > 12% carcinomi cervice uterina MECHANISM OF HPV INFECTION - Gli HPV infettano le cellule basali epiteliali di zone colpite da altre lesioni, o in epiteli di transizione (cervice uterina) - Il ciclo di replicazione virale è legato al processo di differenziazione dei cheratinociti - I geni precoci sono espressi negli strati basali - I geni tardivi sono espressi negli strati epiteliali superiori LESIONI INDOTTE DAI DIVERSI TIPI DI HPV Nelle verruche benigne e nelle lesioni pre-neoplastiche il genoma dell’HPV rimane allo stato episomiale (non integrato), mentre nei carcinomi esso è generalmente integrato nel genoma della cellula ospite. Questo indica che l’integrazione del DNA virale è importante per la trasformazione maligna. TRASMISSIONE DI HPV MUCOSALI - Contatto sessuale: 95% delle persone infette acquisiscono il virus per questa via - Trasmissione verticale da madre infetta al neonato: meno frequente. Difficile da rilevare a causa del periodo di latenza (settimane-mesi) tra esposizione e manifestazione clinica. - Trasmissione orizzontale: rara. • Doppia molecola di HPV GENOME • Genome of HPV 6800 and 8000 base pairs divided into eight open reading frames — E6, E7, E1, E2, E4, E5, and L2 and L1 — coding for ‘early’ (E) or ‘late’ (L) functions. • The viral genome is frequently integrated into host-cell DNA. The ring molecule is opened within the E2 open reading frame and part of E2 and adjacent E4, E5 and part of L2 are regularly deleted after integration. • Viral transcripts E6 and E7 responsible of transformation FASI DELLA TRASFORMAZIONE LSIL: Lesione squamosa di basso grado HSIL: Lesione squamosa di alto grado E7 ACTIVITY - E7 interacts with Rb LXCXE motif that is present in its amino-terminus. RB inactivate E2F by binding and recruiting histone deacetylases (HDACs) > block of G1–S phase transition. - The binding of E7 to RB disrupts RB–E2F complexes and favors Rb degradation > constitutive expression of E2F-responsive genes, such as cyclin A and cyclin E > premature S phase entry and DNA synthesis. - E7 also affects the expression of S phase genes by directly interacting with E2F factors and with HDACs. - E7 interacts with and inhibits the CDK2 inhibitors p21 and p27 and activate the CDC25 phosphatase > high and constitutive activity of CDK2 and S phase SUMMARY P53 LEVELS AND ACTIVITY INCREASE E6 ACTIVITY - E6 binds to p53 and block transcription by interfering with its DNA-binding activity - E6 recruits a cellular E3 ubiquitin ligase (E6AP) to the trimeric complex with p53 and leads to the ubiquitylation and proteasomal degradation of p53. - E6 blocks the activity of p300/CBP acetyltransferase essential for the stability of p53 and its transcritpional activity - E6 binds and blocks FADD, Casp-8, Bax and Bak - E6 activates TERT SUMMARY COOPERATION BETWEEN E6 AND E7 IL VIRUS DI EPSTEIN BARR - Virus con envelope (proteine gp350 e gp42) e nucleocapside icosaedrico (2 proteine di 125 e 160 kDa) contenente DNA lineare a doppia elica - Genoma di 172 kb con più di 80 geni trascritti - Nell’infezione non-produttiva dei linfociti B sono trascritti solo 10 geni (fase di latenza): 6 proteine nucleari (EBNA 1, EBNA2, 3A, 3B, 3C ed EBNA-LP) e 3 proteine di membrana (LMP1, 2A e 2B) EBV INFECTION - Le glicoproteine gp350 dell’envelope di EBV interagisce con il CD21 (o CR2, recettore per il frammento C3d del complemento) e la gp42 con MHCII - CD21 forma insieme a CD81 e CD19 il co-recettore importante per la segnalazione da BCR e l’attivazione dei linfociti B - L’infezione primaria coinvolge le cellule epiteliali stratificate (recettore omologo a CD21 di 200 kDa) della mucosa orofaringea dove il virus si replica - Infezione secondaria linfociti B (naive o memoria) nei tessuti linfoidi dove il virus rimane latente in forma episomiale (Latenza III) - Infezione persistente causata dalla latenza virale nei reservoir dei linfociti B memoria (latenza che può durare tutta la vita) - Persistenza del virus in forma latente avviene nella zona orofaringea TIPI DI INFEZIONE DA EBV Tipo di latenza Geni espressi Tessuto o cellula Latenza I EBNA1 EBER (piccoli RNA nucleari poliadenilati) Biopsie di linfoma di Burkitt o linee di linfoma B nei primi passaggi in vitro Latenza II EBNA, LMP1, LMP2, EBER Carcinoma nasofaringeo Linfoma di Hodgkin Latenza III EBNA1-6, LMP1, LMP2, EBER Linee cellulari linfoblastoidi, linee di linfoma di Burkitt in coltura IL LINFOMA DI BURKITT - Descritta per la prima volta da Denis Burkitt nel 1958 in bambini uganesi - Linfoma scarsamente differenziato appartenente al tipo di linfomi maligni ad alto grado, a piccole cellule - Prevalente nell’Africa equatoriale e nella Nuova Guinea dove è presente in forma endemica anche la malaria - Nelle regioni occidentali è presente in forma sporadica - Risposta positiva alla terapia: AZT e idrossiurea Linfoma di Burkitt traslocazione 8:14 Rottura del cromosoma 14 q32 myc LINFOMA DI BURKITT ENDEMICO LMP1 LMP1 resembles CD40, member of the TNFR superfamily that provides signals for growth and differentiation of B cells LMP2A LMP2A can drive the proliferation and survival of B cells in the absence of signalling through the B-cell receptor (BCR). EBV e carcinoma nasofaringeo: Cina e sudest asiatico LOH: loss of heterozygosity VIRUS DELL’EPATITE B (HBV) - Virus appartenente alla famiglia degli Hepadnavirus con genoma a DNA - Provoca danni acuti e cronici agli epatociti e induce processi flogistici a carico del fegato - Particella di 42 nm con DNA circolare di 32 kb in un nucleocapside (core) con involucro glicoproteico - Involucro lipidico presenta l’antigene di superficie (HbsAg=Ag Australia) immunogenico (Ab neutralizzanti) - Il core possiede l’HbcAg e l’antigene in forma criptica HbeAg e contiene il DNA virale, una DNA polimerasi RNAdipendente ed una tirosin-chinasi che fosforila il polipeptide maggiore del core - Il siero dei pazienti contiene sia virioni (109/ml) sia forme particolate (1013/ml) che rappresentano forme incomplete del virus - Periodo lungo di incubazione dal contagio (4 settimane) > pazienti asintomatici fino a 180 giorni - Risoluzione o cronicizzazione dovuta alla persistenza di HBV nel sangue - Rischio di carcinoma epatocellulare nei portatori cronici - Gli epatociti infettati contengono sia DNA libero, sia DNA integrato sia una combinazione dei due - DNA integrato nei pazienti cronici e carcinoma epatocellulare HBV E CARCINOMA EPATOCELLULARE - Presenza di DNA di HBV integrato è un fattore patogenetico per lo sviluppo del tumore (90% di pazienti) - Meccanismo dell’integrazione ed il suo effetto sull’espressione di geni pro-tumorali sconosciuto - poca correlazione con attivazione di oncogeni - Anomalie cromosomiche nel sito di integrazione: 1. Integrazione di HBV in sequenze codificanti l’acido retinoico e la ciclina A > anomalie nella crescita cellulare 2. Integrazione a livello del gene per p53 (cr 17q) con perdita di un allele - Lungo periodo di latenza > accumulo di più eventi mutageni per lo sviluppo del tumore - L’infezione cronica con infiammazione e iperplasia rigenerativa sono fattori importanti per lo sviluppo del tumore HTLV-1: GIAPPONE, AFRICA, SUD AMERICA E CARAIBI HTLV-1 E LEUCEMIA T DELL’ADULTO (ATL) Linfociti T CD4+, T helper (solo 1 studio sui Treg) TAX E NF-κB TAX AND DNA REPAIR SYSTEMS TAX activities VACCINAZIONE PREVENTIVA Prevenzione della trasformazione neoplastica mediante vaccini Batteri Helycobacter Pilori Cancro Stomaco Linfoma Virus HPV Epatite-B HIV Herpes virus 8 EBV HTLV-1 C. Cervice C. Epatico Sarcoma Kaposi Linfoma nonHodgkin’s Sarcoma Kaposi Linfoma B Leucemia T (ALL) Schistosomi C. Vescica Parassiti