DI ERBA IN ERBA, DI PROFUMO IN PROFUMO Le verdure selvatiche, una tradizione alle origini della storia gastronomica. Il Centro di Documentazione dell’Ecomuseo delle Valli Oglio Chiese in questi anni ha raccolto molte testimonianze delle abitudini alimentari diffuse nella nostra zona, riscoprendo le origini di una cucina semplice ed essenziale, ancora integrata dalla raccolta di erbe spontanee. “Sbarcare il lunario” e “vivere alla giornata” sono modi di dire che rimandano ad uno stile di vita privo di certezze, in cui l’arte di arrangiarsi fa parte della quotidianità. In un passato non troppo lontano, questo era ancora purtroppo il modo di vivere di numerose persone per le quali la raccolta di erbe selvatiche, la cattura delle lumache o delle rane, l’andare per nidi o a pescare era una necessaria integrazione della scarsa disponibilità di risorse alimentari sicure. Per quanto riguarda le erbe selvatiche, si può parlare di un vero calendario di raccolta che incominciava alla fine di febbraio, con le prime avvisaglie di primavera, e continuava per le verdure selvatiche sino a giugno. Per le erbe aromatiche invece la raccolta proseguiva sino all’autunno, quando divenivano disponibili anche tuberi, radici e funghi. La raccolta si apriva in primavera con la valerianella (li galineli) diffusa nelle ortaglie, lungo le seriole e nei pioppeti. Seguivano il cipollaccio (sigulot) e l’erba cipollina che crescevano abbondanti lungo le scarpate dei terrazzamenti, in luoghi incolti dal terreno sciolto e sabbioso o nei vigneti, ricchi anche di aglio selvatico. Certamente la pianta più diffusa era il tarassaco (fugada o fiur del diaol) presente nei prati e nelle marcite, dove cresceva più rigoglioso. Prima che sbocciasse, giallo ed appariscente, lo si raccoglieva a sacchi. Questa verdura era la più usata in primavera, cruda o cotta, ed era condita in vari modi, soprattutto con l’aggiunta di aglio. L’acqua di cottura, amarognola, era bevuta dai nostri vecchi nella convinzione che fosse un valido sistema per depurare il sangue. Anche la radice, tostata nel camino, era utilizzata per allungare o sostituire il caffè. Sulle capezzagne, lungo gli argini, nei terreni più asciutti, i radicchi (radet) erano la specie di cicoria più gustosa e saporita. Molto diffusi erano quelli con il fiore azzurro, ora quasi scomparsi dal territorio per l’uso di prodotti chimici. Lungo gli argini si trovano ancora la carota selvatica (maigula) e la silene gonfiata (strigol). La prima era mangiata cruda mentre la seconda, molto saporita, sostituiva gli spinaci (spinasi). Te set nasit ‘n dè l’erba alta Sei nato in una famiglia agiata - protetto. Umberto Boni, Gianfranco Petri Le erbe Ed. fratelli Fabbri, Milano 1976 Primo Boni Nutrirsi al naturale con le erbe selvatiche Ed. Pauline, Torino 1977 Putost vo a mangiàa l’erba adrèe ai foss Piuttosto di cedere vado in miseria 127 L’erba èn fiur, él trifoi cu’l sò culur È il momento adatto per tagliare l’erba. L’erba sghirleta tuti i mai la leca L’erba prunella guarisce tutti i mali. 128 Un rito primaverile era la paziente raccolta del luppolo (luertis), germoglio dopo germoglio; ne bastava una manciata per preparare una gustosa frittata. Nelle valli, i fossati e le risorgive ospitavano il fresco e tenero crescione (cresión) da gustare crudo, da solo o in insalata con altre erbe selvatiche come il piattello (piatèl). Con l’avanzare della stagione primaverile c’era l’imbarazzo della ¸ scelta: dal rosolaccio (la gareusula), alla borsa del pastore (li casetini), dall’ortica (urtiga) agli asparagi (sparis), dai radicchi (li radetini) al miagro (bericocol) fino alle piante autunnali come i topinambur o rapa tedesca. Per chi conosceva le erbe di un prato spontaneo, era come trovarsi di fronte ad una tavolozza di sapori, dove era facile trovare gli ingredienti per arricchire un minestrone. Con le erbe aromatiche si potevano dare gusti diversi ai piatti più semplici, come la frittata, usando di volta in volta la menta, il cerfoglio, il luppolo, la silene, il tanaceto ed altre. Anche i ragazzi imparavano giocando l’uso delle erbe, come il romice (l’erba salina) dal frizzante pizzicore, i germogli del biancospino (cavic duls), o la dulcamara (lücamara - cica amara) che in inverno era utilizzata come alternativa povera al bastoncino di liquirizia, oppure la carota selvatica (maigula), coriacea e da masticare a lungo come una gomma americana. C’erano poi i frutti selvatici, come le bacche del biancospino (i chegapoi), le more (li mori) e i frutti delle rose selvatiche (li peterlenghi). Abitudini e costumi che in pochi decenni sono cambiati radicalmente, facendo perdere alle nuove generazioni un importante patrimonio di conoscenze e di sapori. Anche il linguaggio si è arricchito attraverso l’osservazione attenta, la raccolta stagionale e l’uso costante dei vegetali. Molte metafore, modi di dire e proverbi sono stati coniati prendendo spunto dalle caratteristiche delle erbe più note. E la scienza, soprattutto la farmacologia, in questi ultimi anni ha rivalutato il mondo vegetale, tornando a considerarlo con attenzione per studiarne gli effetti benefici sulla salute e riscoprendone con rinnovata curiosità le proprietà curative. LE ERBE COMMESTIBILI E DELLA SALUTE Genere e specie: Acetosa - Rumex acetosa, (Polygonaceae) Nome locale: Erba salina Periodo di raccolta: le foglie fresche sono raccolte dalla primavera all’autunno. Uso in cucina: in piccole quantità si aggiunge a minestre, insalate e salse piccanti. Per il suo sapore salato era una delle erbe preferite dai ragazzi nelle loro scorribande tra i campi. Genere e specie: Achillea - Achillea millefolium, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Erba de tai Periodo di raccolta: le foglie fresche si raccolgono in qualsiasi periodo, mentre i fiori vanno colti appena sbocciati. Uso in cucina: in primavera si consumava unita ad altre erbe in insalata, cui donava un aroma particolare, i fiori essiccati danno un buon te. Ha proprietà aromatiche, digestive e diuretiche. Genere e specie: Aglio delle vigne - Allium vineale, (Liliaceae) Nome locale: Ai selvàdech Periodo di raccolta: i bulbi si raccolgono dalla metà alla fine dell’estate e si fanno essiccare. Il germoglio tenero, in primavera, era mangiato fresco e crudo. Uso in cucina: si usa in sostituzione dell’aglio coltivato per insaporire insalate, verdure cotte, intingoli e minestre. Ha proprietà depurative e diuretiche. Genere e specie: Aglio orsino - Allium ursinum, (Liliaceae) Nome locale: Ai selvàdech o stròsagalini Periodo di raccolta: i bulbi sono raccolti da metà a fine estate e si fanno essiccare. I germogli erano raccolti in primavera e consumati freschi e crudi. I suoi fiori, molto decorativi, erano venduti a mazzolini in città. È una pianta ormai rarissima nel nostro territorio, mentre si trova ancora in abbondanza a Bosco Fontana. Uso in cucina: le foglie servono per aromatizzare insalate di ogni genere, i bulbi, conditi con olio, sale e aceto acquistano un particolare sapore. È consigliato per gli ipertesi, ha proprietà depurative, diuretiche e ipotensive. Aglio delle vigne Centro di Documentazione dell’Ecomuseo delle Valli Oglio Chiese Galleria delle erbe commestibili 129 Genere e specie: Alchechengi - Physalis alchechengi, (Solanaceae) Nome locale: Alchechengi, balunsén Periodo di raccolta: il frutto si coglie maturo nei mesi di agosto e settembre. Uso in cucina: il solo frutto è commestibile ed è usato per aromatizzare vini o in pasticceria come cuore delle praline al cioccolato, al posto delle ciliegie. Il frutto fresco va consumato con moderazione, ha proprietà antiuriche, diuretiche e depurative. Alchechengi Genere e specie: Alliaria - Alliaria officinalis, (Cruciferae) Nome locale: Erba d’ai Periodo di raccolta: si coglie senza radice da maggio a fine luglio. Uso in cucina: le foglie e i fiori freschi insaporiscono le insalate, mentre i semi si usano negli intingoli in sostituzione della senape. È usata per la cura delle vie respiratorie. Genere e specie: Angelica - Angelica sylvestris, (Umbelliferae) Nome locale: Canòt, Angelica Periodo di raccolta: i fusti ancora giovani si colgono in primavera, le foglie da maggio a giugno, le radici (solo di pianta novella) in autunno. Uso in cucina: i fusti teneri bolliti si mangiano con olio e aceto, così pure le radici che necessitano però di una lunga cottura. I semi ridotti in polvere insaporiscono gli impasti dolci. È una pianta medicinale dalle proprietà digestive e rilassanti. Genere e specie: Artemisia - Artemisia vulgaris, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Crisantem mat, erba lègn Periodo di raccolta: all’inizio della fioritura, in luglio e agosto, quando è più ricca di principi attivi. Uso in cucina: foglie e fiori erano usati in piccole quantità per insaporire salse, arrosti e insalate. Ha proprietà aromatizzanti, amaricanti e digestive che la rendono adatta per bibite amare analcoliche, come il vermouth o vini aromatizzati. Genere e specie: Asparago - Asparagus officinalis, (Liliaceae) Nome locale: Spares Periodo di raccolta: il germoglio può essere colto in qualsiasi stagione, in particolare in primavera, da noi si trova lungo le scarpate dei terrazzamenti. Uso in cucina: lessato è ottimo con olio sale e pepe o con l’aggiunta di uova fritte. Ha proprietà diuretiche, depurative. 130 Genere e specie: Assenzio - Artemisia absinthium, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Assensio, crisantem selvadech Periodo di raccolta: le foglie si colgono da marzo a settembre. Uso in cucina: le foglie usate in piccole quantità conferiscono ai cibi un aroma particolare, non a tutti gradito. Assieme all’artemisia è uno degli ingredienti principali del vermouth oltre ad essere utilizzato come amaricante per la composizione di vari aperitivi e digestivi. Genere e specie: Barba di becco - Tragopogon pratensis, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Erba del sul, sparis dè prat Periodo di raccolta: durante tutta la fase vegetativa. Oggi è in via di estinzione nel nostro territorio. Uso in cucina: i germogli, cotti e consumati come gli asparagi, sono certamente la parte migliore. Assenzio Genere e specie: Betonica - Betonica - Stachys officinalis, (Labiatae) Nome locale: Betònega Periodo di raccolta: in aprile o maggio, prima della fioritura. Uso in cucina: i germogli vanno lessati e conditi con olio e sale, oppure con limone e aceto. Si può friggere con uova e una spolveratina di formaggio al momento di essere servita. Era molto utilizzata in passato come pianta medicinale, utile per catarri bronchiali, emicrania e per detergere le ferite. A quest’erba, sono state attribuite (a torto) tutte le proprietà curative possibili e immaginabili, tanto che è rimasta nei proverbi e detti fino ai nostri giorni: tè set pès de na betonega (ti impicci di qualsiasi cosa) Genere e specie: Borragine - Borago officinalis, (Boraginaceae) Nome locale: Boragine Periodo di raccolta: le sue foglie sono colte da aprile a giugno, prima della fioritura; le sommità fiorite in giugno e luglio, appena dischiuse. Uso in cucina: ormai rara nel nostro territorio, è divenuta una pianta da orto. Cotta sostituisce gli spinaci. È utilizzata per insaporire i ripieni dei tortelli alle erbette, specie nel bresciano. Si può condire nelle insalate. Le sommità fiorite, dal gusto di cetriolo, servono a preparare bevande e bibite; particolarmente curioso il sapore delle frittelle fatte con le foglie e dei suoi fiori canditi, utilizzati per guarnire. Genere e specie: Borsa del pastore - Capsella bursa pastoris, (Cruciferae) Nome locale: Casèti Periodo di raccolta: tutto il tempo dell’anno, in particolare in primavera quando è dolce e tenera. Uso in cucina: le foglie basali si uniscono alle insalate, i germogli primaverili sono usati per frittate e aggiunti ad altre erbe quali le or131 tiche o i germogli di luppolo. È ottima pure nei minestroni. Genere e specie: Caglio - Galium verum, (Rubiaceae) Nome locale: Calio Periodo di raccolta: nella massima fioritura, ossia maggio - giugno. Uso in cucina: le sommità tenere si possono usare per minestre e minestroni; una volta era usata per cagliare il latte, inoltre, dalle radici si ricava un colorante rosso. Genere e specie: Camomilla - Matricaria chamomilla, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Camumila, camemèla Periodo di raccolta: i capolini sono colti all’inizio della fioritura, in maggio e giugno, i nostri vecchi la raccoglievano il 24 giugno, per S. Giovanni, perché la consideravano una delle erbe magiche e curative. Uso in cucina: l’infuso di camomilla è di largo consumo. Ha proprietà rilassanti, antinevralgiche, digestive, sedative. Il suo uso come medicinale non era solo limitato all’uomo, ma in certe occasioni era pure usato nelle stalle per curare il bestiame. Genere e specie: Carota - Daucus carota, (Umbelliferae) Nome locale: Maigula Periodo di raccolta: la radice si coglie normalmente in ottobre - novembre, ma è possibile trovarla tutto l’anno. Uso in cucina: la radice, raccolta in primavera, è molto saporita e si mangia sia cruda che cotta. Ha proprietà diuretiche, depurative e antinfiammatorie. Era molto apprezzata e masticata dai ragazzi prima dell’avvento della gomma americana. Genere e specie: Cerfoglio - Anthryscus cerefolium, (Umbelliferae) Nome locale: Perdèsem selvadègh Periodo di raccolta: le foglie fresche si possono cogliere in qualsiasi stagione, le radici invece all’inizio dell’autunno. La diffusione è limitata a piccole zone fresche e incolte. Uso in cucina: è usato come il prezzemolo e può essere mantecato col burro: le foglie tritate si aggiungono a minestre di verdura, uova strapazzate, frittate, insalate e arrosti; si può abbinare a patate e funghi. Le foglie fresche sono un ottimo detergente per la pelle e possono essere usate per cataplasmi da applicare sulle giunture doloranti. Cerfoglio 132 Genere e specie: Cipollaccio - Leopoldia comosa, (Liliaceae) Nome locale: Sigulot dè camp - sigula mata Periodo di raccolta: febbraio - marzo. Uso in cucina: i bulbi sono raccolti prima della fioritura e si consumano crudi in insalata; si possono poi cucinare in diversi modi come le cipolle, ma il loro sapore è più delicato. Genere e specie: Consolida maggiore - Symphytum officinale, (Borraginaceae) Nome locale: Erba dei sümes Periodo di raccolta: getti e foglie si raccolgono all’inizio di marzo. Uso in cucina: i germogli teneri e le foglie si consumano lessati e conditi con olio, sale e aceto; si possono anche cucinare come gli spinaci e con le uova. Genere e specie: Cren – Armoracia rusticana, Brassicaceae (Cruciferae) Nome locale: Crèn Periodo di raccolta: si raccoglie la radice di piante che hanno più di un anno tra agosto e ottobre. È divenuta una specie coltivata negli orti. Uso in cucina: la sua radice ha una solida tradizione alimentare come ingrediente aromatico e piccante nelle salse, nelle insalate e per saporire carni e pesci. A volte è persino aggiunta all’aceto. Spesso è usata in alternativa alla senape. Genere e specie: Crescione - Nasturtium officinale, Brassicaceae (Cruciferae) Nome locale: Cresción Periodo di raccolta: la radice si coglie in qualsiasi periodo dell’anno. Uso in cucina: è ottima se consumata cruda con altre insalate quali il dente di leone, il radicchio selvatico, il piattello e qualche foglia di aglio orsino. Genere e specie: Dente di leone comune - Leontodon hispidus, (Compositae) Nome locale: Radèt, radetén Periodo di raccolta: preferibilmente va colto in primavera prima della fioritura, ma anche in estate. Uso in cucina: tutte le specie di leontodon si consumano principalmente in insalata, ma possono essere lessate e condite con sale, olio e aceto. Ha proprietà depurative, lassative e diuretiche. Crescione Genere e specie: Dragoncello - Artemisia dracunculus, (Compositae) Nome locale: Dragón, erba picante Periodo di raccolta: le foglie da consumare fresche si colgono dall’inizio dell’estate fino a metà autunno, quelle da essiccare vanno colte invece a metà estate. È ormai coltivato solo negli orti. Uso in cucina: è un’erba di largo consumo per insaporire insalate, frittate, carni e salse ed è ancora molto utilizzata nella cucina francese. Ha proprietà aromatiche e digestive. 133 Genere e specie: Equiseto, coda cavallina - Equisetum arvense, (Equisetaceae) ¸ cua dè caval Nome locale: Barbisòt, Periodo di raccolta: i germogli sono colti in primavera, all’inizio e alla fine dell’estate. Uso in cucina: raccolti in primavera, i germogli molto giovani sono ottimi cucinati come gli asparagi, ma bisogna avere l’avvertenza di togliere le guaine membranose. È un’erba cava che contiene un liquido ricco d’integratori minerali. Ha proprietà diuretiche Equiseto Genere e specie: Fitolacca - Phytolacca americana, (Phytolaccaceae) Nome locale: Ingiòstèr Periodo di raccolta: primavera - estate. Uso in cucina: con i germogli di fitolacca si può preparare un ottimo piatto se si utilizzano come gli asparagi. Essendo di sapore dolciastro, è consigliabile unire alla loro cottura qualche foglia di alloro o di rosmarino. I frutti di questa pianta danno un colorante rosso che una volta era usato per colorare dolciumi, vino e inchiostro. Genere e specie: Farinaccio - Chenopodium album, (Chenopodiaceae) Nome locale: Farinèl Periodo di raccolta: le foglie si possono cogliere durante tutto il periodo vegetativo. Uso in cucina: si consuma come gli spinaci, aggiungendo a piacimento qualche aroma naturale (origano, timo, dragoncello). Ha proprietà diuretiche ed espettoranti. Genere e specie: Iperico - Hypericum perforatum, (Hypericaceae) Nome locale: Erba dè San Giuan Periodo di raccolta: le sommità sono colte quando buona parte dei fiori sono già aperti e prima che ve ne siano di appassiti, ossia in giugno e luglio. Uso in cucina: le sommità fiorite hanno forti proprietà aromatizzanti, sono usate particolarmente nel settore liquoristico per insaporire e colorare le grappe. Genere e specie: Lattuga scarola - Lactuca scariola o serriola, (Compositae) Nome locale: Latüga Periodo di raccolta: si coglie in primavera. Uso in cucina: era mangiata in insalata anche da sola, ottima se mista con altre erbe (dente di leone, lattuga pungente, piattello) Genere e specie: Luppolo - Humulus lupulus, (Cannabaceae) Nome locale: Luertìs Periodo di raccolta: le estremità tenere si colgono durante il primo 134 periodo vegetativo, in primavera. La sua raccolta è ancora molto diffusa. Uso in cucina: si possono cucinare ottimi risotti, minestre e minestroni; molto gustoso se cucinato come gli spinaci. Dopo una leggera bollitura, unita alla silene e all’ortica, è un ottimo ingrediente per le frittate. Ha proprietà aromatizzanti, toniche e sedative. Genere e specie: Maggiorana - Origanum majorana, (Labiatae) Nome locale: Segriseula Periodo di raccolta: da luglio a settembre. Uso in cucina: è usata per aromatizzare arrosti e conserve, è impiegata anche nella preparazione di liquori e di profumi. Genere e specie: Malva selvatica - Malva sylvestris, (Malvaceae) Nome locale: Malva Periodo di raccolta: le foglie si colgono ben sviluppate da maggio a settembre, mentre le estremità vanno colte in giugno o luglio. Uso in cucina: è buona nelle minestre e nei minestroni e le foglie sono una delicata prelibatezza nel risotto. Si usa anche cotta o mista ad altre verdure in insalata . Genere e specie: Margheritina - Bellis perennis, (Compositae) Nome locale: Margheritina Periodo di raccolta: foglie e fiori si colgono da marzo a giugno. Uso in cucina: sia le foglie sia i fiori e i boccioli sono ottimi per aromatizzare le insalate; uniti ad altre erbe possono essere utilizzati per preparare ottimi minestroni. Ha proprietà diuretiche, astringenti, lassative e antiinfiammatorie. Genere e specie: Melissa - Melissa officinalis, Lamiaceae (Labiatae) Nome locale: Erba sitrunèla, erba limunsìna Periodo di raccolta: le foglie si colgono da maggio a settembre e le estremità fiorite in giugno e luglio, all’inizio della fioritura. Quasi estinta sul territorio, si trova coltivata negli orti. Uso in cucina: oltre che essere consumata per insaporire l’insalata, è usata come ingrediente di bibite e liquori. Ha proprietà curative come “l’acqua” detta “melissa dei Carmelitani”. Genere e specie: Menta acquatica - Mentha aquatica, Lamiaceae (Labiatae) Nome locale: Mènta d’acqua Periodo di raccolta: le foglie verdi e sane si colgono da maggio a luglio, e le sommità fiorite in luglio. Uso in cucina: va consumata in quantità limitate, perché la sua tisana di fiori e foglie può provocare fenomeni ipnotici o disturbi gastrici; è utile come rinfrescante, digestiva, antispastica. Di gusto particolare 135 è la frittata fatta con l’aggiunta delle foglie di menta. Genere e specie: Menta spicata e Menta piperita - Mentha spicata e Mentha piperita, Lamiaceae (Labiatae) Nome locale: Mènta, mènta piperita Periodo di raccolta: le foglie si colgono quando hanno raggiunto le dimensioni ottimali, le sommità fiorite in luglio e agosto. Uso in cucina: tutte le parti dell’erba sono ricche di mentolo; le foglie fresche sono usate per aromatizzare condimenti e frittate. Secche sono ottime per la preparazione del tè alla menta o usate nell’industria dolciaria e liquoristica. Genere e specie: Miagro - Rapistrum rugosum, (Cruciferae) Nome locale: Bericòcol Periodo di raccolta: è ancora raccolto in grande quantità nel periodo maggio - settembre e si trova presente in terreni asciutti e incolti. Uso in cucina: quest’erba è ottima se lessata e condita con sale, olio e aceto, oppure trattata come gli spinaci. Ha proprietà diuretiche e vulnerarie. Genere e specie: Nepetella - Calamintha sylvatica, (Labiatae) Nome locale: Mènta selvadega Periodo di raccolta: le sommità si colgono da giugno ad agosto, e solo da intenditori. Uso in cucina: le sommità fiorite e seccate si usano per la preparazione di condimenti. Essendo molto aromatizzata è usata per la preparazione di liquori, vini e bevande, digestive e stimolanti. Genere e specie: Origano - Origanum vulgare, Lamiaceae (Labiatae) Nome locale: Origano Periodo di raccolta: le sommità vanno colte da giugno ad agosto, quando la maggior parte dei fiori è aperta; allo stato naturale da noi è quasi estinto, si trova invece coltivato negli orti. Uso in cucina: sia fresche che essiccate le sue sommità sono utilizzate per la preparazione di arrosti e conserve; il suo uso aiuta la secrezione di succhi gastrici e il funzionamento della bile. Genere e specie: Ortica - Urtica dioica, (Urticaceae) Nome locale: Urtiga Periodo di raccolta: i germogli si colgono ancora diffusamente da aprile a settembre. Uso in cucina: la punta tenera dell’ortica è ottima nelle minestre, buona se lessata e condita con olio, sale e formaggio. C’è chi la preferisce fritta con l’uovo, dopo una leggera bollitura a parte e in pochissima acqua; è ottima anche per i risotti. Possiede proprietà diuretiche, depurative e antiinfiammatorie delle vie intestinali. 136 Genere e specie: Papavero o rosolaccio - Papaver rhoeas, (Papaveraceae) ¸ Nome locale: Gareusula Periodo di raccolta: si raccoglie nei mesi di marzo e aprile. Uso in cucina: quando le foglie sono piccole e tenere, sono ottime lessate e condite con olio, sale e aceto. Ha proprietà rilassanti. Nel passato era data in pasto anche agli animali come le galline e i maiali. Genere e specie: Piantaggine - Plantago maior, (Plantaginaceae) Nome locale: Lèngua dè can Periodo di raccolta: le foglie si colgono dalla primavera all’estate. Le radici si raccolgono in autunno. Uso in cucina: le foglie tenere si possono mangiare crude, ma sono ottime anche nelle minestre e nei minestroni. La radice colta nell’autunno del primo anno era consumata dalle persone anziane o deboli. Genere e specie: Pungitopo - Ruscus aculeatus, (Liliaceae) Nome locale: Pungitopo Periodo di raccolta: i germogli si colgono in primavera, il rizoma per i decotti si coglie invece in settembre e ottobre, ormai scomparso sul territorio per il totale disboscamento, è invece presente nei giardini. Uso in cucina: i germogli giovani erano mangiati alla stregua dell’asparago, bolliti e accompagnati all’uovo fritto, nei minestroni o per preparare particolari risotti. Curiosità: ormai è scomparso dalla pianura, è presente però nei giardini. Il pungitopo viene ancora qui molto usato per decorazioni di carattere natalizio o come sempreverde per le tombe durante il periodo invernale. Genere e specie: Radicchio - Cichorium intybus, (Compositae) Nome locale: Radèt, cicoria selvadèga. Periodo di raccolta: primavera. Uso in cucina: può essere consumata in insalata o cotta e condita con sale, olio e aceto; lessata si può passare in padella al burro con l’aggiunta di formaggio. Si conservava per l’inverno sotto aceto; anche la radice è commestibile ed era, un tempo, seccata, tostata e macinata per essere aggiunta al caffè. Ha proprietà depurative, le foglie sono toniche. Il caffè di cicoria era chiamato “caffè di Prussia” Genere e specie: Ruchetta selvatica - Bunis erucagom, (Cruciferae) Nome locale: Lanser Periodo di raccolta: in primavera ed estate. Uso in cucina: si usa per insaporire insalate, si accompagna alle carni crude o lessate ed è ottima sulla pizza. È fortemente aromatizzante e ha proprietà digestive. 137 Genere e specie: Ruta - Ruta graveolens, (Rutaceae) Nome locale: Rüga Periodo di raccolta: si colgono le sommità appena prima della fioritura, da Maggio ad agosto. Ora si trova coltivata negli orti e nei giardini. Uso in cucina: con prudente dosaggio e in piccole quantità è utilizzata in insalate, salse e zuppe; essendo molto aromatica, è utilizzata nei distillati alcolici. Era tradizionalmente messa nella bottiglia della grappa fatta in casa perché aiutava a digerire. Genere e specie: Salvia dei prati - Salvia pratensis, (Labiatae) Nome locale: Salvia Periodo di raccolta: le foglie si colgono ben sviluppate da aprile a luglio. Uso in cucina: è consumata in minestre, minestroni e pietanze varie; è un buon aromatizzante nelle insalate. Un detto arabo recita: “Perché mai un uomo dovrebbe morire se nel suo giardino cresce la salvia?”. Genere e specie: Santoreggia - Satureja hortensis, Lamiaceae (Labiatae) Nome locale: Sigriseula Periodo di raccolta: si coglie tutta la pianta in estate, durante la fioritura. Ora è coltivata negli orti e nei giardini. Uso in cucina: serve ad aromatizzare arrosti e sughi, pesce e verdure. Essiccata è conservata per l’inverno. Ha proprietà antisettiche, stimolanti, espettoranti e stomatiche. Salvia dei prati Genere e specie: Sedano dei prati o Panace - Heracleum sphondylium, (Umbelliferae) Nome locale: Seleno selvadèch Periodo di raccolta: si raccoglieva in primavera ed estate, prima della fioritura. Ora è quasi scomparso dalla nostra zona. Uso in cucina: le radici lessate si condiscono con olio, sale e aceto. I getti teneri raccolti in maggio si consumano cotti come gli asparagi; dai fusti secchi si può ricavare una farina commestibile. Era usato in distilleria al posto del malto. Genere e specie: Silene o strigoli - Silene vulgaris o inflata, (Caryophyllaceae) Nome locale: Strigoi, balunsen, versulen Periodo di raccolta: in primavera si colgono le punte prima della fioritura, la sua raccolta è ancora molto diffusa. Uso in cucina: le punte sono ottime per preparare minestre e risotti; si consuma anche lessata e condita, oppure fritta con l’uovo. Può essere trattata come gli spinaci; se si mangia cruda, deve essere tagliata 138 in piccole quantità, mista ad altre erbe. Gustosa e particolare se abbinata a lumache in umido. Genere e specie: Tarassaco o soffione - Taraxacum officinale, Asteraceae (Compositae) Nome locale: Fugada, fiur dèl diaul Periodo di raccolta: le foglie si colgono in primavera e inizio estate o rispuntate piccole dopo la fienagione. Il rizoma per preparare decotti o tinture si raccoglie in settembre e ottobre. Uso in cucina: è un’erba molto usata, ottima come insalata, può essere consumata lessata come la catalogna. Raccolta principalmente in primavera, è uno stimolante delle funzioni del fegato e dell’intestino, i boccioli si mettono sott’aceto come i capperi. Quest’erba era conservata cotta per l’inverno sott’aceto, in contenitori di terracotta smaltata, la sua radice seccata e tostata era usata per fare un particolare caffè. In alcune località è chiamata pisa a lèt (fare pipì a letto), per le sue forti proprietà diuretiche. Genere e specie: Topinambur - Helianthus tuberosus, (Compositae) Nome locale: Topinambur, margheriton źalt Periodo di raccolta: i tuberi si colgono in autunno. È ancora raccolto in abbondanza e venduto come verdura pregiata in negozi specializzati. Uso in cucina: i tuberi sono raccolti in autunno e si consumano tagliati molto fini in insalate, oppure lessati e conditi come le patate, con olio, sale e aceto. Godono fama possedere un alto valore nutritivo. Genere e specie: Valeriana - Valeriana officinalis, (Valerianaceae) Nome locale: Valeriana, erba di gat Periodo di raccolta: la radice delle piante di almeno due o tre anni si coglie in autunno o in primavera; le foglie invece si colgono solo in primavera. Uso in cucina: le foglie più tenere si possono consumare in insalata, la radice essiccata e tritata finemente è un aromatizzante. Genere e specie: Valerianella - Valerianella olitoria, (Valerianaceae) Nome locale: Grasèi, galinèli Periodo di raccolta: dai primi mesi dell’anno fino a fine estate. Uso in cucina: come insalata è certamente una delle più note, si condisce al momento di consumarla. Ha proprietà rinfrescanti e antiscorbutiche. 139 Ricettario Radicchio e lardo tura della malva Ingredienti: Preparazione lardo cicoria formaggio grana Soffriggere la cipolla, a parte scottare in acqua bollente e salata una manciata di foglie di malva, spezzettarle e metterle a rosolare con la cipolla. Far bollire il riso nell’acqua di cottura della malva, e qualche minuto prima della cottura, aggiungere al condimento, mantecare con una noce di burro, spolverare con abbondante formaggio e servire. Con lo stesso procedimento, si possono realizzare altri risotti utilizzando il luppolo, la silene o l’ortica. Preparazione Mondare dalle foglie dure e lavare la cicoria, poi cuocerla in acqua salata. In un tegame sciogliere un pezzetto di lardo tagliato a dadini o pestato, oppure burro; aggiungere la cicoria, mescolare con una goccia di aceto e una spolverata abbondante di formaggio grana prima di portare in tavola. ortiche tanaceto malva santoreggia dente di leone coste erba cipollina cipollaccio dragoncello erba San Pietro uova cipolla strutto o olio pane grattugiato formaggio grattugiato latte sale Minestrone di erbe Ingredienti: 30 foglie di lingua di cane 10 foglie di crescione dei prati 5-10 germogli di caglio 5-10 germogli di silene 5 germogli di luppolo 3-4 foglie di margherita 3-4 foglie di viola mammola prezzemolo patate sale Preparazione Lavare bene le varie verdure e occorrendo sbucciare e spezzettare quelle che ne abbisognano, metterle poi in un tegame capiente con acqua fredda da portare a bollore, quindi aggiungere il sale. Lasciare bollire coperto con coperchio fino a cottura delle varie verdure, quindi servire il minestrone, volendo, accompagnato con fette di pane tostate. La lingua di cane colora il minestrone di un verde intenso. Risotto alla malva Ingredienti: riso cipolla 20 foglie di malva grana grattugiato una noce di burro come brodo acqua usata per cot- 140 Tanaceto Frittata con le erbe di primavera Ingredienti a scelta: silene luppolo menta borragine Preparazione Tritare la cipolla e farla appassire nell’olio o nello strutto. Sbattere le uova aggiungendo, a piacimento, un poco di pane grattugiato, latte e formaggio. Unire poi le erbe scelte ben pulite e tritate, mescolare e cuocere in una padella oleata. Ricettario Liquore alle sette erbe - ricetta cremonese Liquore di rose Ingredienti: 150 g di petali di rose profumate 1 g di cannella 350 g di alcool 1 g di coriandolo 350 g di acqua un cucchiaio di fiori di camomilla un cucchiaio di origano 5 foglie di menta 5 foglie di basilico 2 foglie di alloro la buccia di mezzo limone (la parte gialla) mezzo litro di alcool mezzo litro di acqua mezzo Kg di zucchero Ingredienti: Preparazione Mettere i petali delle rose in 250 g di acqua bollente, coprire e lasciare in infusione per 2 giorni. Bollire lo zucchero in 100 g d’acqua ed ottenere uno sciroppo. Filtrare l’acqua di rose, aggiungere l’alcool, lo zucchero sciolto, la cannella, il coriandolo. Aspettare per 15 giorni, filtrare e lasciare riposare. Preparazione: Mettere tutte le erbe ben pulite e asciugate in infusione in mezzo litro di alcool in un vaso di vetro a chiusura ermetica e sigillare. Conservare in un luogo riparato e agitare quotidianamente per almeno 10 giorni. Bollire in mezzo litro di acqua mezzo kg di zucchero per circa 10 minuti e unire all’infusione. Dopo una settimana filtrare, imbottigliare e sigillare. Lasciare riposare almeno un mese prima di consumare. Liquore alle erbe – ricetta cremonese Ingredienti: 4 foglie di menta un pizzico di tè 4 fiori di camomilla 3 chiodi di garofano poche foglie di rosmarino 4 bacche di ginepro un pezzetto di cannella mezzo litro di alcool mezzo litro di acqua mezzo Kg. di zucchero Preparazione Mettere tutte le erbe e gli aromi in infusione in mezzo litro di alcool in una bottiglia chiusa. Conservare in cantina e agitare ogni giorno per circa 10 giorni. Bollire poi lo zucchero nell’acqua per circa 10 minuti e unire all’infusione. Dopo una settimana filtrare, imbottigliare e sigillare. Invecchiare per alcuni mesi. Risotto con l’ortica 141