RASSEGNA STAMPA
Giovedì 12 novembre 2015
Sommario:
Rassegna Associativa
2
Rassegna Sangue e Emoderivati
5
Rassegna Medico-scientifica, politica sanitaria e terzo settore
7
Prime Pagine
12
Rassegna associativa FIDAS
Rassegna sangue e emoderivati
ANSA.IT
Immunoncologia funziona anche nei tumori del sangue
L'immunoncologia, che mira a 'risvegliare' il sistema immunitario per combattere
il cancro, funziona anche nei tumori del sangue come il mieloma multiplo, che registra 4.500 nuove diagnosi ogni anno in Italia. Questa nuova arma sta infatti dimostrando di ridurre in maniera significativa la progressione della malattia, dopo
essersi già rivelata efficace in altri tipi di tumori. Ad affermarlo, gli esperti riuniti a
Roma per fare il punto su questa patologia e le armi terapeutiche oggi utilizzabili.
Il mieloma spesso si manifesta con sintomi che possono essere confusi con quelli
tipici di altre malattie, come dolore alle ossa, soprattutto alla schiena, all'anca o alla testa. La sopravvivenza dei pazienti italiani è però più alta della media europea:
il 42% delle persone affette da questo tumore del sangue è infatti vivo a 5 anni dalla diagnosi rispetto al 39% dei cittadini europei. Questi dati sottolineano
"l'eccellente livello delle cure in Italia - spiega Fabrizio Pane, presidente della Società Italiana di Ematologia (SIE) -. Oggi si stanno però aprendo importanti prospettive proprio grazie alla immunoncologia, che rinforza il sistema immunitario
contro il tumore. Una nuova molecola immunoncologica sperimentale, elotuzumab, ha infatti ridotto in maniera significativa il rischio di progressione della malattia". L'immunoncologia, afferma il direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell'Istituto Nazionale Tumori Regina Elena di Roma, Francesco Cognetti,
"ha già dimostrato di essere efficace nel trattamento dei tumori solidi, a partire dal
melanoma fino a neoplasie più frequenti come quelle del polmone e del rene in fase avanzata.
Il 20% dei pazienti colpiti da melanoma oggi è vivo a 10 anni".
Oggi, spiega inoltre Pane, "la somministrazione di farmaci chemioterapici ad alte
dosi con successivo trapianto di cellule staminali, in grado di ricostituire il tessuto
midollare distrutto dal trattamento, ha migliorato i risultati, però gli over 65 sono
generalmente esclusi dal trapianto, mentre la radioterapia è impiegata come terapia
di supporto per alleviare i sintomi. La possibilità di utilizzare l'immunoncologia
anche nei tumori del sangue - conclude - è dunque una svolta decisiva".
La nuova molecola immunoncologica contro il mieloma è già disponibile negli
Usa e ora si attende il via libera dell'Agenzia europea per i farmaci (Ema) e, successivamente, dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). Speranza dalla immunoncologia arrivano però non solo per la lotta al mieloma ma anche contro alcuni tipi
di leucemia, come quella linfoblastica acuta: ''Sono in corso tre sperimentazioni
cliniche in Usa - ha spiegato Pane - e stiamo per avviare, auspichiamo entro fine
anno, anche due sperimentazioni in Italia - ha annunciato - all'Ospedale pediatrico
Bambino Gesù di Roma e all'Università di Napoli''. Al momento, ha sottolineato il
presidente della Società italiana di ematologia, ''non sappiano se l'approccio
dell'immunoncologia possa eradicare tali leucemie, ma sicuramente si è visto che i
pazienti trattati vanno in remissione e la malattia, quindi, si 'blocca'''.
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