Anteprima Estratta dall` Appunto di Valutazione e rischio ambientale

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Anteprima Estratta dall' Appunto di
Valutazione e rischio ambientale
Università : Università La Sapienza
Facoltà : Economia
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L' Appunto
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VALUTAZIONE E RISCHIO AMBIENTALE
A.A 2012\2013
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INQUINAMENTO AMBIENTALE
Uno degli aspetti più drammatici del tempo presente è il progressivo aggravarsi della crisi ambientale intesa come
alterazione, a volte probabilmente irreversibile, dei sistemi naturali abiotici (acque, atmosfera, suolo) e biotici
(organismi animali e vegetali) che insieme ai flussi di energia presenti e alla circolazione di materia tra le sue
componenti, formano gli ecosistemi.
La rottura di questo equilibrio dinamico è in buona parte causata dall’azione dell’uomo sull’ambiente; il conseguente
decadimento ambientale si manifesta ormai a scala globale e i suoi effetti negativi si riflettono sulla salute dell’uomo,
ponendo a rischio la stessa sopravvivenza di molte specie, inclusa quella umana. Si deve considerare però che non tutti
gli interventi umani sull’ambiente sono negativi, si pensi ad esempio alla deviazione dei fiumi per l’irrigazione o alla
costruzione di dighe per la produzione di energia elettrica, ecc… Ovviamente la programmazione e la gestione degli
interventi sull’ambiente sono molto importanti. La non corretta gestione, ad esempio, ha originato disastri come quello
della diga del Vajont in Italia. Un altro esempio è rappresentato dalla deforestazione selvaggia di intere zone del
Sudamerica per lasciare spazio alla coltivazione della coltura di soia, più redditizia.
Spesso questi disastri e\o danni sono dovuti alla negligenza e\o carenze gestionali oppure a deliberata delinquenza di
chi li provoca. Non bisogna pensare all’evento morte come a qualcosa di immediato quando parliamo di disastro
ambientale o contaminazione. Pensiamo ad es all’amianto, le cui fibre provocano il mesotelioma pleurico che può
manifestarsi molti anni dopo aver respirato le fibre.
L’azione dell’uomo può però anche generare cambiamenti positivi. Un esempio è quanto accade nei laghi di San
Liberato e di Narni (Umbria) che sono bacini artificiali creati negli anni 50 per scopi idroelettrici mediante lo
sbarramento di fiumi e torrenti. Questi oggi sono siti di particolare rilievo naturalistico che ospitano numerose specie
ornitiche sia stanziali che migratorie. Data la loro importanza ecologica queste due oasi faunistiche sono state
nominante siti di importanza comunitaria (SIC). In questo caso si è venuto a creare un nuovo sistema in equilibrio che
negli anni si è evoluto nel valorizzare siti che ormai erano in disuso per gli scopi originari prefissati.
Nel 2006 il valore della produzione mondiale di sostanze chimiche ha raggiunto i 1450 miliardi di €. Da questa
esigenza di conoscere gli effetti delle numerose sostanze chimiche sull’ambiente e sull’uomo, si è sviluppato il
regolamento REACH (Registrazione, valutazione e autorizzazione delle sostanze chimiche) per la classificazione e la
valutazione degli effetti tossici delle sostanze chimiche.
Per comprendere l’importanza della chimica ambientale, basti pensare al fatto che la chimica è la disciplina scientifica
che studia le trasformazioni molecolari e che quando nell’ambiente risultano presenti sostanze esogene rispetto a
quelle naturali, si crea una condizione che può indurre reazioni di tali sostanze con quelle endogene, ma soprattutto di
tali sostanze con il nostro organismo. Se si percorre il cammino che un inquinante dall’immissione alla rimozione o
all’accumulazione, si rileva come in ogni passaggio sia la chimica a giocare il ruolo principale.
Per inquinamento si intende la perturbazione degli equilibri di un ecosistema e di può definire inquinante una
qualunque sostanza, di origine naturale o antropica (urbana, agricola, industriale) che può provocare un effetto
dannoso all’ambiente. L’inquinamento può provocare alterazione significativa delle caratteristiche fisico-chimiche
dell’acqua, del suolo e dell’aria e alterare i flussi di energia all’interno dell’ecosistema, creando condizioni di
disequilibrio negli organismi viventi. L’inquinamento può essere provocato da una qualunque sostanza estranea alla
composizione naturale dell’ambiente circostante, oppure da una sostanza presente nell’ambiente in concentrazioni
nettamente superiori ai valori naturali. Un ambiente nel quale si verificano gli effetti negativi dell’inquinamento viene
definito come ambiente contaminato. La contaminazione è quindi correlata agli effetti inquinanti; pertanto,un
ambiente può essere inquinato ma non necessariamente contaminato. Sin dagli anni 70 l’inquinamento ambientale è
una questione di grande interesse pubblico.
La protezione ambientale
La protezione dell’ambiente è quindi una delle maggiori sfide odierne, ma soprattutto del futuro. I rifiuti industriali e
civili danno un significativo contributo all’inquinamento ambientale che minaccia con crescente drammaticità la salute
dell’uomo e dell’ecosistema; da qui l’esigenza di una maggiore attenzione per la cultura del riciclo, del riuso, della
materia prima seconda, ecc…
Nel tentare di stabilire l’impatto di un particolare inquinante, gli analisti molte volte tendono a chiedersi soltanto quali
danni esso possa arrecare. Può accadere che, in presenza di altri inquinanti che agiscono sinergicamente o da
catalizzatori, i danni calcolati siano di entità molto diversa rispetto a quelli reali. Inoltre le capacità di accumulo di
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contaminanti nei vari comparti ambientali aumentano ancora i coefficienti di rischio e di inquinamento (es. il
Partenone o l’accumulo di CO2 in atmosfera).
Accumulo di contaminanti
Un altro fenomeno da considerare è la capacità di alcuni inquinanti presenti nell’ambiente a concentrazioni basse, di
concentrarsi lungo le catene alimentari (biomagnificazione). Benché il fenomeno della biomagnificazione sia raro,
esso si verifica per alcuni contaminanti quali ad es il mercurio, che nel passaggio dal comparto ambientale (acque
marine) a preda e predatore si concentra notevolmente. Ricordiamo in riferimento il morbo di Minamata, una
sindrome di intossicazione acuta, dovuta all’ingestione di metilmercurio, allora scaricato nelle acque reflue di
un’industria chimica giapponese e successivamente accumulatosi nei molluschi, nei crostacei e nei pesci della baia di
Minamata, consumati dagli abitanti del luogo.
Il fenomeno del bioaccumulo di un contaminante è rappresentato ad es dall’azione filtrante di alcuni molluschi bivalvi
sull’acqua di mare: tali animali (detti filtratori sospensivori) concentrano il contaminante (es. metalli pesanti) nella
parte edibile, con grande beneficio per la qualità dell’acqua ma altrettanto pericolo per l’eventuale impiego alimentare
di questi molluschi. Pertanto la qualità di molluschi destinata al consumo deve essere sempre opportunamente
controllata, in particolare la loro provenienza. La coltivazione di mitili e vongole è vietata in alcuni siti altamente
contaminati della Laguna di Venezia proprio per questa loro capacità di accumulare i contaminanti presenti nel mezzo
idrico.
Problemi analitici
Da queste brevi considerazioni emerge l’importanza di una seria impostazione analitica del problema oggetto d’esame.
Il campionamento è un operazione di grande importanza per la significatività dei risultati. È chiaro che la tecnica, la
periodicità, il volume o la quantità del prelievo non possono essere lasciati a scelte casuali ma devono essere
opportunamente valutati, tenendo conto anche quindi della chimica dei sistemi in esame. Al rigore analitico dovrebbe
seguire una corretta elaborazione dei dati analitici ottenuti, quindi un approccio interpretativo dei gruppi di dati. In
questo caso ci serviamo della statistica applicata ai dati ambientali (chemiometria) e successivamente alla modellistica
ambientale. Quest’ultima è uno strumento atto a valutare e interpretare grandi popolazioni di dati che possono
riguardare valutazioni di tipo temporale o previsionistico. Le previsioni di impatto di alcuni specifici contaminanti
possono servire per valutare la qualità dei siti nei quali saranno ad es costruiti o modificati impianti industriali.
Tutte queste fasi sono però soggette a incertezza; la gestione dell’incertezza riguarda pertanto le varie tappe analitiche
ma anche la gestione del laboratorio di ricerca ambientale.
Ricerca in campo ambientale
Un altro punto è quello della sperimentazione in laboratorio: la tendenza a trasferire direttamente i risultati di
un’applicazione a un’altra in condizioni assolutamente diverse sta cedendo il posto a una sperimentazione per fasi,
nelle quali il trasferimento suddetto viene realizzato attraverso sperimentazione su impianti pilota capaci di riprodurre
fedelmente le condizioni finali di destinazione della sperimentazione. In quest’ottica è necessario sviluppare aree di
ricerca a indirizzo fondamentale e applicativo e promuovere iniziative di formazione professionale e di educazione
ambientale. Su tali principi la comunità scientifica chiede di svolgere la propria attività fornendo in maniera
sistematica e continuativa alla pubblica amministrazione e a chi deve legiferare, elementi scientifici validi per
l’elaborazione della normativa ambientale e delle relative connesse azioni.
Le fonti di inquinamento sono:
Diverse sono le fonti di provenienza dell’inquinamento dei vari comparti ambientali. Per esempio si pensi a quello di
tipo industriale che proviene dai cicli produttivi quali gli impianti di produzione cloro-soda che utilizzano le celle di
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