Forza di Lorentz - Liceo Bisceglie

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Forza
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MOTO DEI RAGGI COSMICI NEL CAMPO MAGNETICO TERRESTRE
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• Le particelle che arrivano lungo l’asse magnetico hanno elevata probabilità di raggiungere il suolo (forza di Lorentz
nulla)
• Quelle che arrivano con un certo angolo rispetto al campo magnetico subiscono l’effetto “specchio magnetico”
• Quelle con elevata enegia riescono a penetrare e a raggiungere il suolo, mentre quelle meno energetiche possono
essere riflesse indietro o intrappolate nelle linee di campo magnetico (fasce di Van Allen)
FASCE VAN ALLEN E AURORE POLARI
Pertanto elettroni e protoni vengono intrappolati dal campo magnetico terrestre dando origine alle due fasce
radioattive di Van Allen (regioni dello spazio intorno alla Terra con densità di particelle cariche ≈ 100.000 volte
superiore alla densità normalmente presente attorno alla Terra) rilevate nel 1958 dai primi satelliti artificiali statunitensi
(serie Explorer).
In tal modo si costituisce uno schermo biologico naturale che attenua fortemente il flusso delle particelle ionizzanti
solari che investono la superficie terrestre.
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La Terra possiede due fasce di radiazione: una fascia interna, relativamente compatta, situata ad un'altezza di circa
3000 km e composta da protoni di alta energia (10-100 MeV), prodotti dagli urti tra i raggi cosmici e gli atomi
dell'atmosfera.
Da notare che particelle di tale energia perforano facilmente le pareti di satelliti e stazioni spaziali: le fasce di Van Allen sono zone
che le imprese spaziali, con o senza uomini a bordo, devono evitare accuratamente.
Esiste poi una fascia esterna, una vasta regione costituita da protoni ed elettroni di energia molto inferiore. A
differenza di quanto accade nella fascia interna, la popolazione fluttua notevolmente (il numero delle particelle non
è costante nel tempo) in funzione dell'attività solare e della stagione. Quando le tempeste magnetiche trasferiscono
dalla magnetosfera alla fascia forti flussi di particelle, il loro numero cresce per poi diminuire all'estinguersi della
tempesta.
L'interazione delle particelle del vento solare con il campo magnetico terrestre è responsabile delle aurore polari che
si osservano in coincidenza con notevoli aumenti periodici dell'attività solare (macchie solari e tempeste magnetiche).
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N.B. il campo magnetico (non rappresentato nell’immagine) è perpendicolare ed entrante
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