1 1.1 PRELIMINARI NOTAZIONI • ∅ denota l’insieme vuoto. • a ∈ A si legge “a appartiene a A” oppure “a è elemento di A”. • B ⊆ A si legge “B è un sottoinsieme di A” e significa che ogni elemento di B è anche elemento di A; B ⊆ A include il caso in cui A = B. • B ⊂ A si legge “B è un sottoinsieme proprio di A” e significa che ogni elemento di B è elemento di A e inoltre almeno un elemento di A non è elemento di B. • “:” si legge “tale che”. • A ∪ B si legge “A unione B”; A ∪ B = {a : a ∈ A oppure a ∈ B} . A ∪ B è costituito da tutti gli elementi di A e da tutti gli elementi di B. • A ∩ B si legge “A intersezione B”; A ∩ B = {a : a ∈ A e a ∈ B} . A ∩ B è costituito dagli elementi che appartengo sia ad A che a B. • A \ B si legge “A meno B”; A \ B = {a : a ∈ A e a ∈ / B} . L’insieme A \ B è costituito dagli elementi di A che non appartengono a B. • Ac è detto “insieme complementare” di A; Ac = {a : a ∈ / A} . L’insieme Ac è costituito da tutti gli elementi che non appartengono ad A. • A × B è detto “prodotto cartesiano” di A e B; A × B = {(a, b) : a ∈ A , b ∈ B} . Se a 6= b, allora (a, b) 6= (b, a): quindi l’insieme A × B è, in generale, diverso dall’insieme B × A. 1 • La freccia “⇒” significa “implica”. Per esempio: se A ⊂ B e B ⊂ C ⇒ A ⊂ C. • La freccia “⇔” significa “se e solo se”. Per esempio |x| = 0 ⇔ x = 0 • “∀” significa “per ogni”. Per esempio “x2 ≥ 0 ∀x ∈ R” si legge “x al quadrato è non negativo per ogni x appartenete ai numeri reali. 1.2 INSIEMI NUMERICI Utilizzeremo le seguenti notazioni. N numeri naturali N = {0, 1, 2, 3, . . . , n, . . . , } . Z numeri interi Z = {. . . , −n, . . . , −3, −2, −1, 0, 1, 2, 3, . . ., n, . . . , } . Q numeri razionali Q= nm n o , m, n ∈ Z, n 6= 0 . Proposizione 1.1 Tra due numeri razionali esiste sempre un altro numero razionale. Dimostrazione. Siano p, q ∈ Q con p < q. Sia r = p+q 2 , allora r ∈ Q e p < r < q. ⊔ ⊓ • Si osservi che dalla proposizione precedente segue che tra due numeri razionali esistono infiniti numeri razionali. Proposizione 1.2 I numeri razionali ammettono sempre una rappresentazione decimale finita o periodica. Esempio 1.3 Per esempio 89 = 57, 8. Infatti: 5 50 + 35 + 4 50 + 35 + 4 4 40 89 = = = 5 · 10 + 7 + = 5 · 10 + 7 + · 10−1 = 5 · 10 + 7 + 8 · 10−1 = 57, 8 5 5 5 5 5 2 Esempio 1.4 Per esempio 29 = 9, 666666666666 · · ·. Infatti: 3 27 + 2 27 2 20 18 + 2 2 29 = = + =9+ · 10−1 = 9 + · 10−1 = 9 + 6 · 10−1 + · 10−1 3 3 3 3 3 3 3 2 2 = 9 + 6 · 10−1 + 6 · 10−2 + · 10−2 = 9 + 6 · 10−1 + 6 · 10−2 + · 10−2 + · · · 3 3 ∞ X =9+ 6 · 10−k = 9, 666666666666 · · · k=1 Si può dimostrare che non esiste alcun numero razionale x tale x2 = 2. Affinchè l’equazione x2 = 2 ammetta soluzione occorre considerare l’insieme dei numeri reali. I numeri reali R sono tutti gli allineamenti decimali, finiti e infiniti. Indichiamo con R l’insieme dei numeri reali. Un numero reale è un qualsiasi allineamento decimale, finito o infinito, periodico o non periodico. • Valgono le seguenti inclusioni: N ⊂ Z ⊂ Q ⊂ R. • Gli elementi di R \ Q sono detti numeri irrazionali. • Utilizzeremo la notazione R+ = {x ∈ R : x > 0} . Proposizione 1.5 (Densità di Q in R). Dati a, b ∈ R con a < b, esiste q ∈ Q tale che a < q < b. • Approssimazione dei numeri reali mediante i numeri razionali. Dalla precedente proposizione segue che un qualsiasi numero reale può essere approssimato con una successione di numeri razionali. Nel senso seguente. Sia α ∈ R. Ad ogni numero intero positivo n ∈ N \ {0}, possiamo associare un razionale qn compreso tra a ed a + n1 , in formule α < qn < α + n1 . Osserviamo che il numero 1 n diventa sempre più piccolo al crescere di n, quindi qn si avvicina sempre più ad α al crescere di di n. Si scrive anche lim qn = x n→+∞ e si legge limite per n che tende all’infinito di qn uguale ad α. √ √ Quando usiamo una calcolatrice per determinare 2 otteniamo 1.4142135 che non è esattamente 2, √ ma è un numero razionale (infatti ha un numero finito di cifre dopo la virgola) che approssima 2. 3 1.3 SOMMA, PRODOTTO E ORDINAMENTO IN R Indichiamo con + la somma e con · il prodotto tra numeri reali. Allora valgono le seguenti proprietà. (I) a + b = b + a ∀ a, b ∈ R (proprietà commutativa). ∀ a, b, c ∈ R (proprietà associativa). (II) (a + b) + c = a + (b + c) (III) ∃ 0 ∈ R : a + 0 = a (IV) ∀ a ∈ R ∀ a ∈ R (elemento neutro per la somma). ∃ − a ∈ R : a + (−a) = 0 (elemento inverso per la somma). (I’) a · b = b · a ∀ a, b ∈ R (proprietà commutativa). (II’) (a · b) · c = a · (b · c) ∀ a, b, c ∈ R (proprietà associativa). (III’) ∃ 1 ∈ R 1 6= 0 : a · 1 = a (IV’) ∀ a ∈ R ∃a−1 ∈ R : a · a−1 = 1 (elemento inverso per il prodotto). (V) (a + b) · c = a · c + b · c ∀ a ∈ R (elemento neutro per il prodotto). ∀ a, b, c ∈ R (proprietà distributiva). • In R sottrazione e divisione sono definite rispettivamente mediante a − b = a + (−b) e a = a · b−1 . b • Se ci limitiamo all’insieme dei numeri naturali N, allora non valgono (IV) e (IV’). Se ci limitiamo all’insieme dei numeri interi relativi Z, allora non vale (IV’). L’insieme dei numeri razionali Q soddisfa tutte le proprietà sopra elencate. • Spesso il simbolo “·” utilizzato per indicare il prodotto viene omesso. Definizione 1.6 Sia A un insieme. Chiamiamo ordinamento in A una relazione “<” sugli elementi di A tale che (i) se x, y ∈ A, allora vale una e una sola tra le tre relazioni x < y, x = y, y < x; (ii) se x, y, z ∈ A, x < y e y < z, allora x < z (proprietà transitiva). Un insieme munito di un ordinamento è detto insieme ordinato. La relazione < è detta relazione d’ordine sugli elementi di A. L’insieme dei numeri reali munito dell’usuale relazione d’ordine “<” è un insieme ordinato. 4 • L’insieme dei numeri reali munito dell’usuale relazione d’ordine “<” è un insieme ordinato. • Retta reale. Consideriamo una retta r e fissiamo un punto indicato con 0 e chiamato origine della retta. Facciamo corrispondere al punto 0 l’elemento neutro “zero” rispetto alla sommae fissiamo una unità di misura, cioè a destra di 0 fissiamo la posizione del numero 1. I numeri reali possono essere posti in corrispondenza biunivoca con i punti della retta r , in modo che ad ogni numero reale corrisponda un punto di r e viceversa ad ogni punto di r corrisponda un numero reale. Come è consuetudine a destra di 0 ci sono tutti i numeri reali positivi e a sinistra ci sono tutti i numeri negativi. In questo modo otteniamo una rappresentazione geometrica dei numeri reali. Valgono le seguenti proprietà: (i) se x < y, allora x + z < y + z ∀z ∈ R; (ii) se 0 < x e 0 < y, allora 0 < x · y; (iii) se x < y e c > 0, allora c · x < c · y; (v) se x < y e c < 0, allora c · y < c · x; (vi) se x < 0 e y < 0, allora x · y > 0; (vii) se x < 0 e y > 0, allora x · y < 0; (viii) se x > 0 e y > 0, allora x · y > 0; Esercizio 1.7 Risolvere la disequazione 5 − 2x < 0 evidenziando le proprietà algebriche utilizzate. Per (i): 5 − 2x + 2x < 0 + 2x. Per (III) e (IV): 5 < 2x. Per (iii): 2−1 · 5 < 2−1 · 2x. Per (II’), (III’) e (IV’): 2−1 · 5 < x. Risultato: x > 25 . • Ovviamente non è necessario scrivere tutti questi passaggi quando si risolve una disequazione, ma è indispensabile essere consapevoli delle proprietà algebriche implicitamente utilizzate. 5 1.4 INTERVALLI REALI Definizione 1.8 Siano a, b ∈ R con a < b. I seguenti insiemi si dicono intervalli reali. (a, b) = {x ∈ R : a < x < b} ; [a, b) = {x ∈ R : a ≤ x < b} ; (a, b] = {x ∈ R : a < x ≤ b} ; [a, b] = {x ∈ R : a ≤ x ≤ b} ; (−∞, b) = {x ∈ R : x < b} ; (−∞, b] = {x ∈ R : x ≤ b} ; (a, +∞) = {x ∈ R : a < x} ; [a, +∞) = {x ∈ R : a ≤ x} ; (−∞, +∞) = {x ∈ R : −∞ < x < +∞} = R. • Si dicono aperti i seguenti intervalli: (a, b); (−∞, b); (a, +∞). • Si dicono chiusi i seguenti intervalli: [a, b]; [a, +∞); (−∞, b]. • L’intervallo (a, b] si dice aperto a sinistra e chiuso a destra. • L’intervallo [a, b) si dice chiuso a sinistra e aperto a destra. 1.5 POTENZE E RADICI REALI Proposizione 1.9 (Esistenza della radice reale n-esima) Dati y ∈ R+ e n ∈ N \ {0}, esiste un unico √ x ∈ R+ tale che xn = y. Tale numero si indica con y 1/n oppure con n y ed è chiamato radice n-esima di y. • Si osservi che √ n y è la soluzione non negativa dell’equazione (con incognita x) xn = y. 6 Esempio 1.10 Sia y = 16 e n = 4, allora la radice n-esima di y è x = 2. Infatti 24 = 16. La radice quarta √ di 16 è 4 16 = 2, mentre le soluzioni reali dell’equazione x4 = 16 sono due: x = 2 e x = −2. Definizione 1.11 (Potenze con esponente intero). Siano a ∈ R+ e k ∈ Z. La potenza ak è il numero reale k volte a k = a k = ak = z }| { a...a se 1 a k>0 se k = 0 −1 −k se k < 0. Definizione 1.12 (Potenze con esponente razionale). Siano a ∈ R+ , q = m n, con m ∈ Z e n ∈ N \ {0}. Definiamo aq = (am )1/n . • La radice quadrata viene usualmente indicata con √ y. Nella definizione seguente anticipiamo la nozione di limite che verrà introdotta in seguito. Definizione 1.13 Potenze con esponente reale. Siano x ∈ R e a ∈ R+ . Sia qn una successione di numeri razionali tale che lim qn = x. La potenza ax è il numero reale n→+∞ ax = lim aqn . n→+∞ 1.6 DISTANZA EUCLIDEA Definizione 1.14 Sia E un insieme. Una applicazione d : E × E −→ R+ ∪ {0} è detta distanza se gode delle seguenti proprietà (i) d(x, y) = d(y, x) ∀x y ∈ E (proprietà simmetrica); (ii) d(x, y) = 0 ⇐⇒ x = y; (iii) d(x, y) ≤ d(x, z) + d(y, z) ∀x y z ∈ E (disuguaglianza triangolare). 7 Definizione 1.15 Sia a ∈ R. Si chiama modulo o valore assoluto di a il numero non negativo definito da: a |a| = −a • Si osservi che |x| = √ x2 se a≥0 se a < 0. ∀x ∈ R. Proposizione 1.16 Valgono le seguenti proprietà (1) |a| ≥ 0 ∀a ∈ R; (2) |a| = 0 ⇐⇒ a = 0; (3) |ab| = |a||b| ∀a, b ∈ R; (4) |a + b| ≤ |a| + |b| ∀a, b ∈ R (disuguaglianza triangolare). • Dalla definizione segue che, per a > 0, abbiamo |x| ≤ a ⇔ −a ≤ x ≤ a e |x| ≥ a ⇔ x ≤ −a oppure x ≥ a. Esercizio 1.17 Risolvere la disequazione |1 − 2x| ≤ 4. Abbiamo |1−2x| ≤ 4 ⇔ −4 ≤ 1−2x ≤ 4 ⇔ −4−1 ≤ 1−2x−1 ≤ 4−1 ⇔ −5 ≤ 2x ≤ 3 ⇔ − 2x 3 5 3 5 ≤ ≤ ⇔− ≤x≤ . 2 2 2 2 2 Corollario 1.18 L’applicazione d : E × E −→ R+ ∪ {0} definita da d(x, y) = |x − y| ∀x, y ∈ R è una distanza su R ed è detta distanza euclidea. Dimostrazione. Per dimostrare il Corollario occorre verificare le proprietà (i), (ii) e (iii) della Definizione 1.14. La (i) segue dalla (2) della Proposizione 1.16. Per verificare la proprietà simmetrica si osservi che dalla Definizione 1.15 segue che |x| = | − x| ∀x ∈ R; 8 in particolare d(x, y) = |x − y| = |y − x| = d(y, x) ∀x, y ∈ R. È facile verificare che la (iii) della Definizione 1.14 e la (4) della Proposizione 1.16 sono equivalenti. In particolare applicando la (iii) della Definizione 1.14, con a = x − z e b = z − y, si ottiene d(x, y) = |x − y| = |x − z + z − y| ≤ |x − z| + |z − y| = d(x, z) + d(y, z). ⊔ ⊓ • Dati due punti A = (a1 , a2 ) e B = (b1 , b2 ) del piano cartesiano R2 = R × R, poniamo d(A, B) = q q a21 − b21 + a22 − b22 . È facile verificare che l’applicazione cosı̀ definita gode delle proprietà (i), (ii) e (iii) della Definizione 1.14. Essa è chiamata distanza euclidea in R2 . Analogamente si definisce la distanza euclidea in Rn . 9