Ottica & scienza > A cura di SILVIO MAFFIOLETTI I raggi "invisibili" nemici degli occhi E' necessario preservare la salute degli occhi dalle insidie della luce solare, proteggendoli con occhiali di buona qualità. è necessario che la montatura sia adeguata al volto e, soprattutto, che i fil- Non bastano soltanto due filtri scuri: tri siano di qualità. Ultravioletti e infrarossi te da parte della cornea, della congiuntiva e del cri- La luce del sole comprende la radiazione ultraviolet- stallino (Catalano, 2001). ta (UV), la radiazione infrarossa (IR) e la porzione vi- Recentemente è stata posta l’attenzione sulla luce sibile (con lunghezza d’onda da 390 a 760 nm). La blu, che ha lunghezza d’onda da 400 a 500 nm nella porzione visibile dello spettro suscita una risposta a porzione visibile. La luce blu è dotata di un quantita- livello retinico (sensazione visiva) che costituisce il punto di partenza del complesso e affascinante fenomeno della visione. Le radiazioni UV e IR non sono invece visibili e possono avere effetti nocivi sui tessuti biologici oculari, inducendo danni che crescono proporzionalmente alla quantità di radiazioni che l’occhio assorbe. La porzione IR (lunghezza d’onda superiore a 760 nm), quando è eccessiva, è responsabile della denaturazione delle proteine lenticolari che inducono tivo energetico maggiore rispetto alle altre lunghezze la formazione della cataratta. La porzione UV (lun- d’onda della porzione visibile dello spettro e, quando ghezza d’onda inferiore a 390 nm) viene filtrata dai penetra all’interno dell’occhio, si irradia in tutte le dire- mezzi ottici oculari e non raggiunge la retina, ma può zioni; il suo elevato quantitativo energetico "illumina" la provocare danni al segmento anteriore dell’occhio retina e, a dosi elevate o per tempi di esposizione pro- dato che il suo assorbimento avviene prevalentemen- lungati, è in grado di danneggiare le strutture oculari. 58 OA Magazine 2/11 Area SCIENTIFICA Gli occhiali da sole di qualità Sono definiti "filtri" quando non sono dotati di potere diottrico ma impediscono unicamente il passaggio alla luce di determinate lunghezze d’onda; vengono invece definite ‘lenti filtranti’ quando, oltre a ridurre e selezionare le lunghezze d’onda della luce trasmessa, correggono le ametropie. L’utilizzo di occhiali da sole con filtri di qualità è parti- Gli occhiali da sole con filtri o lenti filtranti di quali- colarmente importante in vacanza, dove l’elevata ri- tà sono il miglior mezzo per proteggere gli occhi dai flettanza delle superfici orizzontali (in estate la sabbia danni indotti dalla luce solare. Per essere di qualità della spiaggia, in inverno la neve delle piste da sci) devono soddisfare quattro requisiti (Lovisolo et al., veicola alte dosi di raggi UV e luce blu verso l’occhio; 2004): al tempo stesso essi sono opportuni anche in città, 1. eliminare i raggi UV; dove è buona rego- 2. ridurre in modo significativo la la indossarli anche trasmissione dei raggi IR; quando il cielo non 3. ridurre l’intensità della radiazio- è limpidissimo. ne visibile; I filtri di qualità, non 4. non alterare l’equilibrio croma- solo tico della percezione visiva. l'occhio ma La classificazione dei filtri solari servano dall'invec- protettivi e quindi degli occhia- chiamento precoce li da sole tiene conto del livello la cute intorno agli di protezione e dell’uso. La EN occhi, contribuendo 1836/1997 prevede 5 classi, dette a ritardare la forma- proteggono pre- categorie di protezione, che sono stabilite in base alla zione delle rughe. Se i filtri non sono di qualità, sono quantità di luce che il filtro lascia passare (trasmit- inutili e addirittura dannosi, in quanto favoriscono tanza); pertanto più alto è il numerodella categoria, una maggior apertura pupillare (midriasi) e, di con- più il filtro assorbe la radiazione luminosa, come evi- seguenza, un aumentato passaggio della radiazione denziato dalla classificazione esposta nella tabella di blu e UV (Rossetti et al., 2003). questa pagina. L’ottico-optometrista, grazie alla propria competenza OA Magazine 2/11 59 Ottica & scienza > specifica, è in grado di consigliare la montatura più to di trattamento antiriflesso, il quale permette di au- adeguata al volto del soggetto e fornire indicazioni mentare il contrasto delle immagini percepite (Cappa corrette in relazione alle varie esigenze: si possono et al., 2004). infatti utilizzare occhiali da sole con filtri colorati, foto- Gli occhi dei bambini cromatici oppure polarizzati. Al sole la categoria più a rischio è quella dei bam- I filtri colorati assorbono in maniera diversa e seletti- bini, nei quali l’azione protettiva del cristallino non è va la radiazione luminosa di determinate lunghezze ancora efficace (AA.VV., 2003). Spesso i genitori sot- d’onda poichè proteggono l’occhio facendo variare tovalutano l’esposizione prolungata alla luce solare, la distribuzione spettrale della luce trasmessa. I filtri fotocromatici si scuriscono per effetto della luce solare e tornano chiari quando l’intensità luminosa si attenua; essi sono quindi capaci di adeguare l’assorbimento di luce visibile in funzione della quantità e della qualità della luce incidente e dei tempi di esposizione. I filtri polarizzati consentono il passaggio solo alla luce che vibra su un piano; essi sono consigliabili alle persone che, per le loro caratteristiche o per il tipo di attività che svolgo- non dotando i propri figli di adeguati occhiali da sole, no, hanno necessità di attenuare la luce riflessa. oppure provvede ad acquistarli dove capita. Invece Tutti i tipi di filtri devono mantenere l’equilibrio croma- l’acquisto di un occhiale da sole di qualità è il punto di tico della scena visiva osservata; i colori che più ne partenza per una corretta prevenzione visiva: adattati rispettano il cromatismo sono il grigio, il marrone e il opportunamente al volto del bambino, non gli daran- verde oliva. Qualunque sia il tipo e il colore del filtro no alcun fastidio e gli garantiranno sicurezza e pote- scelto per la protezione solare, è opportuno sia dota- zione durante l’esposizione al sole. BIBLIOGRAFIA • AA. VV., (2003), Lenti & Occhiali, a cura di Rossetti A., Medical Books, Palermo • Cappa S., Leoni U., Perris R., (1994), I trattamenti antiriflesso nell'ottica oftalmica, Ottica Italiana, luglio 1994, pagg. 52-60 • Catalano F., (2001), Elementi di ottica generale, Zanichelli, Bologna • Lovisolo C., Abati S., Buratto L., Montani G., (1993), Occhiali in Ottica Oftalmica, Fabiano, S. Stefano Belbo (CN) • Rossetti A., Gheller P., (2003), Manuale di Optometria e di Contattologia, Zanichelli, Bologna 60 OA Magazine 2/11