La macroeconomia dei sistemi economici aperti Testo di studio raccomandato: Mankiw, Principi di Economia, 3°ed., 2004, Zanichelli Capitolo 31 Lo studio delle economie aperte Ê Cosa si intende per economia aperta? Ê Quali sono i concetti fondamentali usati dagli economisti per studiare le economie aperte? Ê Quali sono le variabili macroeconomiche di interesse? Ê Quale modello macroeconomico mette in relazione tali variabili? Ê Quali effetti hanno le politiche economiche nelle economie aperte? Definizione di economia aperta ¾ Un’economia è chiusa quando non ha rapporti di interazione con le altre economie del mondo, cioè non scambia né beni e servizi né attività finanziarie ¾ Un sistema macroeconomico si dice aperto quando gli individui possono commerciare beni e servizi nella comunità internazionale e possono acquistare e vendere attività finanziarie nei mercati finanziari esteri. Ê Il commercio internazionale è proprio delle economie aperte. ¾ La macroeconomia dell’economia aperta è lo studio del comportamento dell’economia quando si prendono in considerazione i legami commerciali e finanziari tra paesi. Legami internazionali I legami economici tra le nazioni riguardano: ¾ Il commercio di beni e servizi Ê Ogni paese si specializza nella produzione del bene per il quale ha un vantaggio comparato, cioè sopporta un costo-opportunità più basso relativamente alla produzione dell’altro bene in un altro paese. ¾ La finanza internazionale Apertura al commercio ¾ Il grado di apertura di un paese indica la partecipazione al commercio internazionale ed si misura come rapporto tra esportazioni più importazioni e prodotto interno lordo: EXP + IMP grado di apertura = PIL La bilancia dei pagamenti (1) La bilancia dei pagamenti (BP) è uno strumento di contabilità nazionale. ¾La BP registra tutte le transazioni economiche effettuate in un determinato periodo di tempo (generalmente un anno) tra residenti e non residenti di un paese. ¾Due tipi di transazioni principali: Ê acquisto e vendita di beni e servizi sui mercati mondiali Ê acquisto e vendita di attività patrimoniali sui mercati finanziari La bilancia dei pagamenti (2) ¾ La BP registra i flussi di moneta tra residenti di un paese e il resto del mondo, quindi fornisce un quadro sintetico delle transazioni che si svolgono nel mercato dei cambi. Ê Nel mercato dei cambi gli agenti economici stranieri richiedono moneta nazionale e gli agenti nazionali offrono moneta nazionale in cambio di valuta estera. Il saldo della bilancia dei pagamenti è pari alla differenza tra domanda e offerta di moneta nazionale nel mercato dei cambi. Ê La BP permette di stabilire se i conti con l’estero sono in pareggio o se esiste uno squilibrio positivo o negativo. Le componenti della BP La bilancia dei pagamenti comprende due conti principali: ¾ Il conto delle partite correnti ¾ Il conto dei movimenti di capitale Il conto delle partite correnti registra la differenza tra domanda e offerta di moneta nazionale derivanti da transazioni che influiscono direttamente sul reddito nazionale. ¾ Un afflusso di valuta estera rappresenta un credito per il Paese, viene quindi registrato con segno positivo nella BP. ¾ Una spesa in valuta estera rappresenta un debito e viene registrata con segno negativo nella BP. In generale, le esportazioni sono crediti e le importazioni debiti. Il conto delle partite correnti Tre componenti: 1. La bilancia commerciale: a. Conto delle parti visibili: merci; differenza tra esportazioni e importazioni di beni b. Conto delle parti invisibili: servizi; differenza tra entrate e uscite per prestazioni di servizi (assicurazioni, trasporti, turismo) 2. Redditi netti da investimenti (salari, interessi, profitti, dividendi) 3. Trasferimenti netti dall’estero (aiuti dall’estero) Variabili importanti Il commercio con l’estero prevede: ¾ Esportazioni (X): beni prodotti internamente e venduti all’estero; ¾ Importazioni (M): beni prodotti all’estero e venduti internamente; ¾ Esportazioni nette (NX): differenza tra il valore delle X e quello delle M; ¾ NX = X-M indica se un paese nel complesso è venditore o compratore, perciò NX rappresenta la Bilancia Commerciale. Bilancia commerciale NX>0 Avanzo commerciale NX<0 Disavanzo o deficit commerciale NX=0 Equilibrio commerciale La bilancia commerciale dipende da vari fattori: ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ ¾ Preferenze dei consumatori Prezzi relativi Tasso di cambio Reddito dei paesi Costo del trasporto Agevolazioni dei governi per il commercio internazionale Ê esempio: accordi per l’abbattimento delle barriere doganali (e.g., GATT) ¾ Progresso tecnologico (migliora i trasporti e le telecomunicazioni e rende i beni prodotti più facili da trasportare) Questi fattori aumentano il commercio internazionale. Il conto dei movimenti di capitale Il conto dei movimenti di capitale registra i flussi di fondi per l’acquisto/vendita di beni capitali e trasferimenti unilaterali in conto capitale fatti da soggetti pubblici e privati, ossia registra la differenza tra domanda e offerta di moneta nazionale derivanti da operazioni di vendita e acquisto di attività finanziarie. ÊIl flusso netto di capitali o investimenti esteri netti (IEN) è la differenza tra l’acquisto di attività finanziarie estere da parte dei residenti e la vendita di attività nazionali agli stranieri. Il flusso netto di capitali Il flusso netto di capitali dipende dai seguenti fattori: Ê Tasso di interesse reale delle attività finanziarie estere Ê Tasso di interesse reale delle attività finanziarie nazionali Ê Avversione al rischio relativo alla detenzione di attività estere Ê Le politiche di governo che regolano la proprietà di attività nazionali da parte degli stranieri (esempio, eventuali restrizioni per gli investitori stranieri). Uguaglianza tra esportazioni nette e flusso di capitali ¾ NX e IEN misurano lo sbilancio nel mercato di beni e servizi e nel mercato finanziario mondiale: Ê Le NX misurano lo sbilancio tra esportazioni e importazioni Ê Le IEN misurano lo sbilancio tra attività estere acquistate da residenti e attività nazionali acquistate da stranieri ¾ I due sbilanci si devono compensare: Ê Ogni transazione internazionale è uno scambio, e ciò implica che delle attività finanziarie devono essere trasferite per pagare i beni acquistati Ê La controparte delle NX sono gli IEN e vale la seguente identità NX = IEN Ê Quando un paese registra NX>0 accumula attività estere. BP e mercato dei cambi ¾saldo bilancia dei pagamenti = saldo conto partite correnti + saldo conto movimenti capitale ¾Dato che nel mercato dei cambi Dmoneta nazionale = Omoneta nazionale se si verifica un avanzo (BP>0) o disavanzo (BP<0) della bilancia dei pagamenti, allora si registrerà una variazione delle riserve di valuta estera detenuta nell’economia. Risparmio e investimenti in economia aperta Y = C+I+G+NX Y-C-G = I + NX S = I + NX ma sappiamo che NX = IEN, quindi S = I + IEN cioè il risparmio viene usato sia per investire nel proprio paese che per investire all’estero Y-C-G = I + IEN (Y-C-T)+(T-G) = I + IEN SPR + SPUB = I + IEN SPR + SPUB – I = IEN Economia chiusa: NX=0 e IEN=0 Commercio estero e attività economica In un’economia aperta la spesa del Paese può divergere dalla sua produzione. La spesa interna è pari alla somma di consumo, investimenti interni e acquisti del settore pubblico. Questa misura differisce dal prodotto interno (Y) per due motivi: Êparte delle spese si riferisce a prodotti esteri (importazioni) Êparte della produzione interna viene venduta all’estero (esportazioni) Indichiamo il reddito nazionale come: Y = C+I+G+NX E la spesa interna come: C+I+G Identifichiamo tre possibili situazioni: Avanzo, disavanzo ed equilibrio della bilancia commerciale. Flussi internaizonali di beni e capitali (1) Avanzo commerciale: X>M e NX>0 Y(= C+I+G+NX )> C+I+G Reddito nazionale > spesa interna S(=Y-C-G)>I Il paese risparmia più di quanto investe e può impiegare l’eccesso di risparmio all’estero, dunque: IEN>0 Flussi internaizonali di beni e capitali (2) Disavanzo commerciale: X<M e NX<0 Y(= C+I+G+NX )< C+I+G Reddito nazionale < spesa interna S(=Y-C-G)<I Il paese risparmia meno di quanto investe perciò: IEN<0 Equilibrio commerciale: X=M e NX=0 Y(= C+I+G+NX ) = C+I+G Reddito nazionale < spesa interna S(=Y-C-G)=I Il paese risparmia esattamente quanto investe perciò: IEN=0 Deficit commerciale ¾ Variazioni nei risparmi o negli investimenti provocano cambiamenti nel flusso netto dei capitali. ¾ Se il risparmio pubblico diminuisce e aumenta il deficit pubblico, il risparmio totale e così il flusso netto dei risparmi diminuiscono ¾ La diminuzione del risparmio nazionale è molto pericolosa soprattutto se non c’è investimento estero Ê L’investimento estero blocca la caduta della crescita di capitale. Determinanti delle esportazioni nette ¾ Le importazioni sono correlate positivamente con il reddito e il prodotto del Paese Ê quando il PIL aumenta, aumentano anche le importazioni. M = mY dove m è la propensione marginale a importare Ê La domanda di importazioni dipende inoltre: • • dal prezzo relativo tra beni interni e beni esteri dal tasso di cambio. ¾ Le esportazioni riflettono le importazioni degli altri Paesi, perciò dipendono principalmente dai redditi degli altri Paesi e dai prezzi relativi: Ê quando aumenta il PIL estero o si deprezza il tasso di cambio dell’euro, le esportazioni italiane, ad esempio, tendono a crescere. Effetto di breve periodo del commercio internazionale sul PIL (1) ¾ Nel breve periodo variazioni del commercio influiscono sulla DA, sul prodotto reale e sull’occupazione. ¾ In presenza di commercio internazionale: 1. Se le esportazioni nette (NX) crescono, la DA aumenta. 2. Il moltiplicatore degli investimenti privati e della spesa pubblica è più piccolo che in un’economia chiusa, in quanto parte della spesa si disperde nel resto del mondo. Effetto di breve periodo del commercio internazionale sul PIL (2) Economia chiusa: Y = C+I+G C = A+cY Funzione del consumo A: componente autonoma del consumo c: propensione marginale del consumo Y = [1/(1-c)] (A+I+G) Se G varia di ∆G la variazione del reddito sarà data da: ∆Y = [1/(1-c)] ∆G Effetto di breve periodo del commercio internazionale sul PIL (3) Economia aperta: Y = C+I+G+NX Y = C+I+G+X-M Y = C+I+G+X-mY Dove: C = A+cY e M = mY f. delle importazioni Y = [1/(1-c+m)] (A+I+G+X) Il moltiplicatore è ora [1/(1-c+m)] < [1/(1-c)] (ec. aperta) (ec. chiusa) Effetto di breve periodo del commercio internazionale sul PIL (4) Economia chiusa C = 3+0,75Y c = 0,75 propensione marginale al consumo moltiplicatore = 1/(1 - 0,75) = 4 Economia aperta C = 3+0,75Y M = 0,15 Y m = 0,15 propensione marginale ad importare moltiplicatore = 1/((1-c)+m) = 1/((1 - 0,75)+0,15)) = = 1/0,4 = 2,5 I prezzi internazionali (1) ¾ I prezzi internazionali coordinano gli scambi tra produttori e consumatori nel mercato mondiale: ¾ Tasso di cambio nominale e tasso di cambio reale Ê Tasso di cambio nominale (e): rappresenta il rapporto con cui due monete vengono scambiate nel mercato delle valute • Se andate all’estero avete bisogno di convertire la vostra moneta nazionale con quella del paese in cui vi recate. • Le banche effettuano l’operazione di conversione in base al tasso di cambio di quel giorno. • I tassi di cambio variano istantaneamente: gli operatori sul mercato dei cambi devono fare in modo che domanda e offerta per ciascuna valuta coincidano. Per fare questo devono aggiustare il prezzo delle valute a seconda delle variazioni nella domanda e nell’offerta. Il tasso di cambio nominale ¾ E’ il prezzo di un’unità di moneta nazionale in termini di un’altra moneta. ¾ Indica il numero di unità di valuta estera che è possibile acquistare con una unità di moneta nazionale. Ad esempio, con 1€ possiamo acquistare 1,2985$ e = EUR/USD = 1,2985 Oppure possiamo esprimere il tasso di cambio come USD/EUR = 1/e = 1/1.2985= 0.77 cioè 1$=0.77€ ¾ Il tasso di cambio effettivo è il valore medio di cambio con le monete di tutti i paesi con cui si hanno scambi commerciali. Tale valore viene pesato per la dimensione relativa degli scambi con ogni paese. Apprezzamento e deprezzamento di e ¾ Se il tasso di cambio EUR/USD aumenta si dice che l’euro si apprezza rispetto al dollaro e la valuta si rafforza. ¾ Se il tasso di cambio EUR/USD diminuisce significa che l’euro si deprezza rispetto al dollaro e la valuta si indebolisce. Esempio: se il tasso di cambio è 1.10 EUR/USD significa che 1€ si scambia con 1,10$. Se il bene A costa in Italia 50€, il consumatore statunitense dovrà spendere 55$ (50*1,10) per acquistarlo. ¾ Se il tasso di cambio si apprezza, passando a 1,30 EUR/USD, il prezzo in dollari del bene A diventa 65$. Ê Le importazioni da parte degli Stati Uniti diminuiranno e quindi diminuiranno le esportazioni italiane. Ê D’altra parte, quando il tasso di cambio dell’euro si apprezza per i consumatori italiani i beni prodotti all’estero diventano meno costosi, aumentano le importazioni italiane. Ê La variazione di importazioni/esportazioni determina il riequilibrio della bilancia dei pagamenti. Il tasso di cambio reale ¾ Tasso di cambio reale: rappresenta il rapporto al quale è possibile scambiare beni e servizi sul mercato mondiale; ¾ Misura il prezzo relativo delle merci prodotte e vendute da paesi diversi e acquistate con una stessa moneta; ¾ Riduce prezzi diversi a misure omogenee. Tasso di cambio reale = E = e P /P* e : tasso di cambio nominale P : indice dei prezzi interni P* : indice dei prezzi esteri Il tasso di cambio reale ci dice in quale paese uno stesso bene è meno costoso e quindi guida le esportazioni nette. Apprezzamento e deprezzamento di e P /P* ¾ Se il tasso di cambio reale si deprezza, allora i beni servizi prodotti nel paese nazionale sono meno costosi rispetto a quelli esteri. ¾ Esempio, il tasso di cambio reale Italia/USA si svaluta. Ê L’acquisto di merci italiane viene incoraggiato; Ê Le esportazioni italiane aumentano diminuiscono: NX aumenta. e le importazioni Il sistema monetario internazionale ¾ E’ l’insieme delle istituzioni che regolano i pagamenti e le transazioni internazionali. ¾ L’elemento centrale del sistema monetario internazionale è rappresentato dalle disposizioni in base alle quali vengono determinati i tassi di cambio nominali. I principali sistemi (o regimi) di determinazione del tasso di cambio sono: Ê Ê Ê il sistema di tassi di cambio fissi il sistema di tassi di cambio flessibili in cui i tassi sono determinati interamente dalle forze del mercato tassi di cambio amministrati, in questo sistema gli Stati intervengono solo in alcuni casi (in presenza di forti oscillazioni della propria valuta) Le principali istituzioni monetarie ¾ Fondo monetario internazionale ¾ Banca mondiale ¾ Accordi di cambio di Bretton Woods Tassi di cambio flessibili ¾ Se la BP è in avanzo, la domanda di moneta nazionale supera l’offerta e il tasso di cambio tenderà ad apprezzarsi. ¾ Al contrario, un disavanzo della BP causerà una tendenza al deprezzamento del tasso di cambio. ¾ Quando i tassi di cambio sono flessibili, uno squilibrio nella bilancia dei pagamenti viene corretto da variazioni del tasso di cambio. Tassi di cambio fissi ¾ La banca centrale interviene nel mercato dei cambi – acquistando o vendendo valuta estera – per mantenere il tasso di cambio ad un livello prestabilito (parità) ¾ Quando la bilancia dei pagamenti registra un avanzo, l’eccesso di domanda di moneta nazionale viene “corretto” dalla banca centrale che converte valuta estera in valuta nazionale al tasso di cambio che intende mantenere costante. Regimi di tassi di cambio Riassumendo… squilibri nella bilancia dei pagamenti determinano: ¾ variazioni del tasso di cambio in regime di tassi di cambio flessibili ¾ variazioni dell’offerta di moneta in regime di tassi di cambio fissi. Parità del potere d’acquisto e il Big Mac Index Teoria della parità del potere d’acquisto ¾ Per capire quanto l’economia mondiale sta crescendo convertiamo il PIL di paesi diversi in una moneta comune. ¾ Ma poiché i prezzi tendono ad essere più bassi nelle economie più povere, convertire in dollari (per esempio) è problematico se un dollaro vale più in Cina che negli USA. ¾ Un metodo migliore è quello della parità del potere d’acquisto (PPA), che tiene conto delle differenze di prezzo. ¾ Secondo la PPA, nel LP i tassi di cambio dovrebbero muoversi verso tassi che rendono uguali i prezzi di un paniere identico di beni e servizi in 2 paesi diversi. Parità del potere d’acquisto (1) ¾Nel BP i tassi di cambio tendono a fluttuare continuamente, si dice che sono molto volatili. Ê La volatilità ha effetti negativi sull’attività economica, per questo le banche intervengono nel mercato dei cambi mentre i governi perseguono la stabilità del cambio creando unioni monetarie. ¾Nel LP i tassi di cambio sono determinati dai prezzi relativi secondo la teoria della PPA, ossia una unità di una data valuta deve poter acquistare la stessa quantità di beni e servizi in ogni paese. Parità del potere d’acquisto (2) ¾ Se indichiamo con P il livello dei prezzi in Europa, P* il livello dei prezzi in Giappone e con e il tasso di cambio nominale, possiamo stabilire che in Europa con 1€ acquistiamo 1/P beni ossia il PPA di un euro è 1/P. ¾ Se vogliamo acquistare lo stesso bene in Giappone dobbiamo prima convertire l’euro in yen, al tasso di cambio e. Con gli yen ottenuti possiamo acquistare e/P* quantità del bene desiderato in Giappone. Quindi possiamo scrivere: oppure P*/P = e 1/P = e/P* ¾ Nel LP il tasso di cambio nominale è uguale al rapporto tra i prezzi nei due paesi considerati. Parità del potere d’acquisto e inflazione ¾ Possiamo concludere che: 1. Se la BC aumenta l’offerta di moneta, i prezzi aumentano, e questo svaluta la moneta rispetto alle valute estere (deprezzamento) 2. Paesi con tassi di inflazione elevati tendono ad avere monete che si deprezzano velocemente • se l’inflazione nel paese A è del 10% all’anno e nel paese B è del 2% all’anno, la moneta del paese A tenderà a deprezzarsi dell’8% (la differenza tra i tassi di inflazione) all’anno per mantenere inalterato il potere d’acquisto tra i due Paesi. Il Big Mac Index ¾ Nel 1986 l’Economist inventa il Big Mac Index che utilizza come paniere un Big Mac di Mc Donalds che viene prodotto in almeno 120 paesi. ¾ Il Big Mac PPA è il tasso di cambio tale per cui il Big Mac abbia lo stesso costo in ogni paese così come in America. 292 yen/ 2.90$=90.3 o La valuta delle Filippine è la più sottovalutata, la valuta della Svizzera è la più sopravvalutata. o Utilizzando la PPA, si pesa maggiormente il contributo alla crescita mondiale delle economie emergenti. o Questo risultato non si raggiunge se si usano solo i tassi di cambio. o La PPA mette in evidenza la convergenza dei paesi in via di sviluppo.