Gerald Dworkin, Raymond G. Frey, Sissela Bok
Eutanasia e suicidio assistito
Pro e contro
Indice:
Avvertenza, Raymond G. Frey
Introduzione, Gerald Dworkin
Parte Prima
1. La natura della medicina, Gerald Dworkin
1.1 Una professione etica; 1.2 I limiti della medicina.
2. Distinzioni tra tipi di morire, Raymond G. Frey
3. Il timore della “china scivolosa”, Raymond G. Frey
4. Politiche pubbliche e suicidio medicalmente assistito, Gerald Dworkin
Parte Seconda, Sissela Bok
5. Scegliere la morte e togliere la vita
5.1 Controllo individuale alla fine della vita; 5.2 Due dibattiti; 5.3 Le tre principali classi delle
posizioni contemporanee; 5.4 Un riesame.
6. Il suicidio
6.1 La libertà di scegliere la morte; 6.2 Il cristianesimo e la proibizione del suicidio; 6.3 Gli
argomenti che invocano la legge naturale; 6.4 Desiderando la benigna morte.
7. L’eutanasia
7.1 Autonomia e compassione; 7.2 Rischi sociali e chine scivolose; 7.3 Abbandono e
maltrattamento dei morenti; 7.4 L’eutanasia in Olanda e oltre.
8. Il suicidio medicalmente assistito
8.1 L’assistenza; 8.2 Il ruolo dei medici; 8.3 Un’invocazione d’aiuto?; 8.4 Il trattamento
Le questioni morali sollevate dalla possibilità che i medici aiutino i loro pazienti a morire con dignità
costituiscono una preoccupazione ormai centrale per la professione medica, per gli studiosi di etica
e più in generale per ognuno di noi. Ciò è vero tanto per il suicidio medicalmente assistito, con cui
si intende la pratica attraverso la quale i medici forniscono al paziente le informazioni e gli
strumenti di cui è può avvalersi per togliersi la vita, quanto l’eutanasia, cioè quel caso in cui il
medico compie l’ultimo passo causale che porta alla morte del paziente, in altre parole lo priva
della vita. Il problema, già di per sé estremamente delicato, è reso ancora più complesso dalla
difficoltà di stabilire precisi confini tra casi moralmente ammissibili e casi universalmente
considerati inaccettabili.
All’esigenza, diventata sempre più diffusa e urgente, di un’esposizione degli argomenti a favore e
di quelli che si oppongono alla scelta di porre fine alla vita risponde questo libro, offrendo dei
diversi aspetti del problema un quadro chiaro, ma privo di semplificazioni. In esso due autorevoli
filosofi, Gerald Dworkin e Raymond G. Frey, argomentano che in talune circostanze per i medici è
lecito sul piano morale, e deve diventarlo anche sul piano legale, offrire mezzi e conoscenze utili al
paziente per togliesi la vita. Sul versante opposto, una delle più note studiose di etica degli Stati
Uniti, Sissela Bok, sostiene che la legalizzazione dell’eutanasia e del suicidio medicalmente
assistito, oltre che comportare gravi rischi, non risponderebbe per lo più in modo adeguato ai
bisogni di chi è alla fine della vita, meno che mai in società prive di un’assistenza sanitaria
garantita a tutti. Passando in rassegna i problemi morali e fattuali rilevanti per la questione,
facendo emergere le profonde controversie filosofiche che stanno alla base delle differenti
concezioni, il libro presenta un quadro articolato, del quale i lettori potranno servirsi per la loro
autonoma valutazione di un problema eticamente così delicato.