INTRODUZIONE « L'interno del paese è di una primitività più che medievale, con strade strette e mal lastricate, viottoli, casupole di granito con scalette esterne, cortiletti, pergolati, porticine spalancate dalle quali s'intravedono cucine nere e interni poveri ma pittoreschi. Nuoro ha un Corso lastricato, chiese, caffè, ecc., ma ciò che può interessare è l'interno del paese, le casupole di pietra, nido o covo d'un popolo intelligente e frugale, che lavora e vive tutto l'anno di pane d'orzo, che crede in Dio e odia il prossimo per ogni più piccola offesa... Bizzarri tipi attraversano le vie, oltre i paesani coi loro carri tirati da buoi ed i loro cavalli inseparabili, e le donne dagli occhi egiziani, strette nel ricco e pesante costume o poveramente vestite, con canestri ed anfore sul capo: passano i venditori ambulanti; i Barbaricini con cavalli carichi di patate, canestri d'asfodelo, arnesi di legno; le donne d'Oliena con cestini di frutta; il venditore di sanguisughe, che suona un corno per annunziare il suo passaggio; il pescatore di trote; lo stagnaro che grida richiedendo arnesi vecchi di rame, in cambio di quelli nuovi (una specie di zingaro il cui passaggio, dice il popolo, annunzia un cambiamento di tempo, da buono in cattivo); un uomo con una bisaccia, che fa la questua di frumento e d'orzo per la festa d'un santo; un uomo che suona il tamburo, annunziando un bando del Municipio o il prezzo del vino o d'altra merce presso il tale; ed altri ed altri tipi, e finalmente il poeta cantastorie che riduce in versi sardi i più interessanti avvenimenti italiani e stranieri. » (1901) Grazia Deledda E' cosi' che ci viene descritta Nuoro da Grazia Deledda, scrittrice nuorese e premio Nobel per la letteratura all' inizio del secolo scorso (nella foto in alto). Nuoro, in sardo Nùgoro, e' una citta' di circa 37000 abitanti, capoluogo della provincia omonima, che si estende su un altopiano granitico ai piedi del Monte Ortobene. Il territorio comunale comprende anche la frazione di Lollove, e confina a nord con Orune, a est con Dorgali e Oliena, a sud con Orgosolo e Mamoiada, a ovest con Orani e Benetutti. Si tratta di un territorio caratterizzato da alte colline che culminano con il vicino monte Ortobene (circa 1000 metri di altezza), e vallate ampie e profonde percorse da fiumi. Nell' alto medioevo, nel territorio dove oggi si sviluppa la citta', sembra esistessero due villaggi distinti: uno sviluppato intorno alla chiesa di San Salvatore, nell' attuale rione di San Pietro, l' altro sul costone nord del monte Ortobene. La fusione dei due villaggi porto' alla nascita della citta' di Nuoro, che compare citata per la prima volta in documenti del 12° secolo, come villaggio della curatoria di Dore, nel giudicato di Torres. Nuoro divenne capoluogo di provincia nel 1821, e nel 1830 ebbe il titolo di citta'. La liberazione dal vincolo feudale avvenne nel 1838. IL FERMENTO CULTURALE La città ha avuto, a cavallo tra il XIX ed il XX secolo, un forte fermento culturale che ha visto nascere e svilupparsi il talento di tanti artisti e personalità che attirarono l'attenzione nazionale ed internazionale, uscendo perciò dal ristretto ambito locale e facendo nascere per Nuoro l'appellativo di "Atene Sarda" (Elettrio Corda). Nuoro ha dato i natali a Grazia Deledda, scrittrice, vincitrice del premio Nobel per la Letteratura nel 1926, ed a Salvatore Satta scrittore di un solo romanzo, "Il giorno del Giudizio". Questo grande romanzo, che lascia forse una delle testimonianze più profonde e intime della città e dei suoi abitanti, dei quali ritrae le famiglie più note nel primo Novecento sotto una labilissima copertura di nomi fittizi ma non troppo, simili ma non coincidenti. (Fonte Wikipedia). Altre personalità artistiche nate a Nuoro sono il poeta Sebastiano Satta; lo scultore Francesco Ciusa, vincitore del premio per la scultura alla Biennale di Venezia nel 1907; il pittore Giovanni Ciusa Romagna, il pittore Antonio Ballero. PATRIMONIO ARTISTICO, CULTURALE E AMBIENTALE DI NUORO La citta' presenta due aspetti distinti: il centro storico, che conserva ancora molti esempi di edilizia tradizionale, e i quartieri moderni, dalle caratteristiche abbastanza anonime. Il quartiere piu' antico e' quello di San Pietro, nella parte nord-orientale della citta'. Il quartiere conserva ancora oggi molte tipiche abitazioni barbaricine in pietra a piu' piani molto suggestive. L' altro quartiere storico e' quello di Seuna, che si sviluppa attorno al corso Garibaldi. I monumenti piu' importanti della citta' sono il Duomo, chiesa dedicata a Santa Maria della Neve. Di forme neoclassiche, ha una unica navata molto ampia sulla quale si affacciano cappelle laterali ed il presbiterio. La facciata, timpanata, scandita da quattro colonne, ha ai fianchi due campanili gemelli e domina la piazza antistante. A lato una fotografia antica del Duomo di Nuoro (Fonte: Sardegna digital library - Regione Sardegna). Altra chiesa di grande tradizione e' la chiesa della Madonna delle Grazie, costruita nel 17° secolo dai Gesuiti. E' da sempre uno dei luoghi di maggiore riferimento della spiritualita' nuorese. Altra chiesa di interesse e' quella di Santa Croce, nel quartiere San Pietro (16° secolo) che conserva alcune pregevoli staue lignee. A poca distanza c'e' la chiesetta di San Carlo, costruita nel 17° Secolo, in forme semplici e recentemente ristrutturata. Quest'edificio sacro, che venne realizzato nello stile tipico dell'isola, in pietra intonacata di rosa, presenta una facciata lineare, al centro della quale si apre un portale, sormontato da una monofora con arco a tutto sesto. Sul fianco sinistro del tempio, svettano in modo molto evidente due contrafforti. La torre campanaria, anch'essa di fattura semplice, è costituita da un arco a tutto sesto, limitato da due colonne ed ospitante una campana: il tutto è posto alla sommità della facciata. L'interno presenta pianta rettangolare, ad una navata unica, sulla quale si innesta un transetto, che termina nell'abside. La Chiesa contiene il sepolcro di Francesco Ciusa, il cui capolavoro in copia, La Madre dell'Ucciso, è altresì ospitato a San Carlo Borromeo. Nella fotografia accanto la scultura intitolata " La madre dell' ucciso" di Francesco Ciusa. Altra chiesa storica, nelle immediate vicinanze dell' abitato, e' quella della Solitudine, del 17° secolo, costruita ai piedi del monte Ortobene. All' interno riposano le spoglie della scrittrice Grazia Deledda, traslate li' da Roma, nel 1959. Da ricordare e' inoltre la piazza Sebastiano Satta, nel cuore del rione San Pietro, realizzata nella fine degli anni sessanta da Costantino Nivola. Gli edifici che la circondano sono dipinti di bianco, la piazza e' lastricata di granito, da cui sorgono panche dello stesso materiale del lastricato. Nella piazza sono disposti grossi massi di granito, provenienti dal monte Ortobene, che sorreggono piccole statue di bronzo di mirabile fattura rappresentanti la figura del poeta. Nella foto a lato una immagine della piazza Satta a Nuoro. Il sito naturalisticamente piu' importante e' il monte Ortobene, che sovrasta la citta'. La sua vetta e' raggiungibile dalla chiesetta della Solitudine attraverso una strada panoramica. Il sito e' ricco di boschi con piante secolari e di fonti, ed e' meta tradizionale delle scampagnate dei cittadini di Nuoro. La vetta del monte ospita la statua del "Cristo Redentore", che e' meta dell' annuale sagra, a fine Agosto. I MUSEI DI NUORO Museo Deleddiano Situato in via Grazia Deledda, e' ospitato nella casa natale della scrittrice. Vi sono ricostruiti gli ambienti tipici delle case di Nuoro dell' ottocento che la scrittrice descrisse nel suo romanzo "Cosima". Il museo raccoglie fotografie, e documenti che raccontano la vita della scrittrice Museo della vita e delle tradizioni popolari sarde Vi sono esposte collezioni di costumi femminili e maschili di Nuoro e di moltri altri paesi e villaggi dell' isola. Sono inoltre esposti arazzi, gioielli mobili, tappeti che documentano la ricchezza della cultura tradizionale dell' isola. Museo d' arte della provincia di Nuoro - MAN Nei quattro piani espositivi trova posto una raccolta permanente dedicata alla pittura sarda degli ultimi due secoli, con particolare attenzione alle espressioni d' arte nuoresi e barbaricine (A. Ballero, C. Floris, M. Delitala, C. Nivola, ecc.). Vengono anche realizzate regolarmente interessantissime mostre temporanee di arte moderna. FESTE E TRADIZIONI POPOLARI A NUORO La principale festa popolare di Nuoro e' la "Sagra del Redentore", uno dei momenti in cui si esprime maggiormente la religiosita' dei nuoresi. Fu istituita nel 1901 in occasione dell' inaugurazione della statua del redentore, ed ebbe inizio con una processione che parti' il 29 Agosto di quell' anno, dalla cattedrale, per portare sul monte Ortobene una copia lignea della grande statua. Da allora e' nata la sagra, e da allora si ripete, tutti gli anni, il 29 Agosto. Per esigenze turistiche, attualmente la sagra si svolge in due giorni distinti: il 29 Agosto, in cui si svolge il tradizionale rito religioso, conformemente all' antica tradizione, mentre la sfilata folcloristica, con i costumi tradizionali, si svolge la penultima domenica di Agosto. Altra festa importante per la citta', e' la festa delle Grazie, il 21 Novembre di ogni anno. Da ricordare anche la festa della Madonna del Rosario, la prima Domenica di ottobre, con rassegne di canti religiosi in lingua sarda e con le sue gare poetiche. Manifestazione piu' caratteristica e' "Sa Balentia", gara di abilita' equestre che si svolge nel campo della Solitudine.