Foucault Cura di sé e pratica medica - IIS Severi

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Foucault
Cura di sé e pratica medica
Il brano, tratto dal terzo volume della Storia della sessualità di Michel Foucault, illustra bene
l’ideale classico dell’equilibrio psicofisico e dell’autoterapia, in cui si incontravano la cultura
medica e quella filosofica.
In base a una tradizione che risale ai primissimi esordi
considerarla un «ambulatorio dell’anima»: «È un ospe-
della cultura greca, la cura di sé è in stretta correlazione
dale (iatreion), uomini, la scuola di un filosofo: non si de-
con il pensiero e la pratica medica. Questa antica corre-
ve uscirne dopo aver gioito, ma dopo aver sofferto». E in-
lazione ha assunto un’ampiezza sempre maggiore, al
siste molto, presso i discepoli: prendano coscienza della
punto che Plutarco potrà dire, all’inizio dei De tuenda sa-
loro condizione come di uno stato patologico; non si
nitate praecepta, che filosofia e medicina attengono a «un
considerino essenzialmente degli scolari che vanno a
solo e identico campo (mia chora)». Esse dispongono in-
cercare il sapere da chi lo possiede; si presentino invece
fatti di un gioco nozionale comune che ha, come ele-
come tanti malati, come se avessero una spalla slogata,
mento centrale, il concetto di pathos. Tale concetto si ap-
o un ascesso, una fistola o la cefalea. Egli, insomma, rim-
plica altrettanto bene alla passione che alla malattia fisi-
provera loro di recarsi da lui non per farsi curare (thera-
ca, alle alterazioni del corpo che ai moti involontari del-
peuthesomenoi) ma per rettificare e correggere (epa-
l’anima; e, sia in un caso che nell’altro, si riferisce a uno
northosontes) i loro giudizi. «Volete imparare i sillogismi?
stato di passività che, per il corpo, assume la forma di
Medicate innanzi tutto le vostre ferite; arrestate il flusso
un’affezione che altera l’equilibrio dei suoi umori o del-
dei vostri umori, abbiate la mente tranquilla.»
le sue proprietà e, per l’anima, di un movimento capace
In cambio, un medico come Galeno ritiene di sua com-
di obnubilarla suo malgrado. Partendo da questo con-
petenza non solo guarire i grandi perturbamenti dello
cetto comune, si è potuta istituire una griglia di analisi
spirito (la follia amorosa rientrava tradizionalmente nel
valida per i mali del corpo e dell’anima. Come, ad esem-
campo della medicina), ma anche curare le passioni
pio, lo schema “nosografico” proposto dagli stoici che
(«energia selvaggia, ribelle alla ragione») e gli errori (che
fissa i successivi gradi di sviluppo e di cronicità dei mali:
«nascono da un errato giudizio»); del resto, «globalmen-
vi si distingue innanzi tutto la predisposizione alle ma-
te e in un senso generale», sia gli uni che gli altri «si chia-
lattie, la proclivitas che espone ai possibili mali; vi è poi
mano errori». Fondandosi su tali presupposti, Galeno in-
l’affezione, il disturbo clinico, che in greco è chiamato
traprende la cura di un compagno di viaggio troppo fa-
pathos e in latino affectus; quindi la malattia (nosema,
cilmente incline alla collera. O accoglie la richiesta di un
morbus) che si è insediata e dichiarata quando l’affezio-
giovane con cui era in dimestichezza e che un giorno era
ne ha messo le radici nel corpo e nell’anima; più grave,
andato a consultarlo; costui riteneva infatti di essere
più persistente, l’aegrotatio o l’arrhostèma che è uno sta-
inaccessibile al turbamento delle passioni ma era stato
to di malattia e debilitazione; infine, vi è il male invete-
costretto a riconoscere di esser più turbato lui da cose ir-
rato (kakia, aegrotatio inveterata, vitium malum) che elu-
rilevanti di quanto il suo maestro Galeno non lo fosse da
de ogni possibile guarigione [...].
quelle importanti; e veniva a chiedergli aiuto.
Tutta una serie di metafore mediche viene regolarmente
Nella cultura di sé, l’emergere della preoccupazione me-
utilizzata per designare le operazioni necessarie alla cu-
dica sembra essersi tradotto in una certa forma, partico-
ra dell’anima: mettere il coltello nella piaga, togliere il
lare e intensa al tempo stesso, di attenzione al corpo.
marcio, amputare, eliminare il superfluo, dare una tera-
Un’attenzione molto diversa da quella che aveva potuto
pia, prescrivere pozioni amare, calmanti o tonificanti. Il
essere la valorizzazione del vigore fisico in un’epoca in
miglioramento, il perfezionamento dell’anima che si cer-
cui la ginnastica, l’allenamento sportivo e militare erano
ca nell’ambito della filosofia, la paideia che questa deve
parte integrante della formazione di un uomo. [...]
assicurare assume sempre di più connotazioni mediche.
Ma vi è qualcosa di forse più importante, ed è, a partire
Formarsi e curarsi sono attività collegate. Epitteto vi in-
da questo accostamento (pratico e teorico) fra medicina
siste: vuole che la sua scuola non sia considerata un
e morale, l’invito che viene fatto a riconoscersi come ma-
semplice luogo di formazione dove uno possa acquisire
lato o minacciato dalla malattia. La pratica di sé implica
conoscenze utili alla carriera o alla notorietà, e poi tor-
che ci si costituisca ai propri occhi non semplicemente
narsene a casa propria per metterle a profitto. Bisogna
come individuo imperfetto, ignorante e bisognoso di cor-
© Pearson Italia S.p.A.
a cura di F. Cioffi, G. Luppi, A. Vigorelli, E. Zanette,
A. Bianchi, S. O’Brien; Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori
rezione, formazione e istruzione, ma come individuo che
porto con se stesso come malato è tanto più necessaria
soffre di certi mali e deve curarseli sia da solo, sia affi-
in quanto le malattie dell’anima a differenza di quelle del
dandosi a qualcuno che ne abbia la competenza. Cia-
corpo non si annunciano con sofferenze percepibili; non
scuno deve scoprire che si trova in uno stato di bisogno,
solo possono restare a lungo invisibili, ma rendono cie-
che gli servono aiuti e cure. «Questo, dunque,» dice Epit-
che le loro vittime. [...] Il fatto grave, nelle malattie del-
teto, «è il principio della filosofia: capire in che stato si
l’anima, è che passano inosservate o le si può addirittu-
trova la parte dominante della propria anima; infatti, do-
ra prendere per virtù (si può scambiare la collera per co-
po che ci si è resi conto della sua debolezza, non si vorrà
raggio, la passione d’amore per amicizia, l’invidia per
più servirsene per cose importanti. Ora, invece, ci sono
emulazione, la codardia per prudenza). Ora, ciò che vo-
alcuni che, pur non potendo ingoiare neppure un bocco-
gliono i medici è «che non si cada ammalati; ma che, se
ne, comprano dei trattati e si propongono di divorarli. Di
accade, non lo si ignori».
conseguenza, vomitano o fanno indigestione. Poi vengono le coliche, reumi e febbri. Dovrebbero prima considerare la loro capacità!». E l’instaurazione di questo rap-
M. Foucault, La cura di sé. Storia della sessualità,
Feltrinelli, Milano 1985
per l’analisi
1 Che cosa intende Foucault con il concetto di
“cura di sé”?
3 Quali sono le caratteristiche dell’equilibrio psicofisico
nel pensiero greco?
2 Perché, secondo Foucault, cura di sé e pratica medica
sono fin dall’antichità in stretta correlazione?
Ricostruisci, in al massimo venti righe, questo rapporto
attraverso gli autori citati (Plutarco, gli stoici, Epitteto,
Galeno).
4 Qual è, secondo Epitteto, il «principio della filosofia»?
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5 Qual è, secondo Foucault, «il fatto grave» delle malattie
dell’anima?
a cura di F. Cioffi, G. Luppi, A. Vigorelli, E. Zanette,
A. Bianchi, S. O’Brien; Edizioni Scolastiche Bruno Mondadori
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