LA NOTTE DELLE CANDELE
IX Edizione
Sabato 27 agosto 2016
Centro storico di Vallerano (VT)
Apertura cancelli: ore 19
Il programma della Notte delle candele 2016
Fabio Fenucci Jazz Quartet – Piazza Ospedale
Il chitarrista Fabio Fenucci, stimato strumentista e didatta, ha riunito in questa formazione il
giovane contrabbassista Salvatore Guidi, con cui recentemente collabora e musicisti di vecchia
data, come la pianista Cinzia Gizzi, titolare della cattedra di pianoforte jazz al Conservatorio
Santa Cecilia di Roma, con la quale ha realizzato un interessante duo, apprezzato in varie
situazioni musicali, e John Arnold, uno dei migliori batteristi della scena jazzistica italiana, che
vanta importanti collaborazioni a livello nazionale e internazionale. Il quartetto propone brani
originali e pagine d’autore desuete, mirando alla
musicalità delle idee, alla ricerca del suono e all’interplay fra i musicisti.
Andrea Baldasserosi suona Hang – Via Ospedale
Suonatore di hang
Journey Elettric 5t – Largo S. Andrea
Cinque elementi dalla diversa estrazione musicale, professionisti del settore da molti anni,
insegnanti e turnisti per importanti palcoscenici italiani, amici, riuniti da un’idea musicale,
quella di Marcello Balena, sviluppatasi grazie all’accumularsi di anni d’esperienza in ambito
jazz e sui palcoscenici italiani. Il Marcello Balena Electric Quintet ha dato vita ad un progetto
musicale collettivo, diretto e orchestrato dalla composizione e produzione di Marcello Balena
(Sax soprano, alto e tenore), che per vedere concretizzata la sua personale idea di viaggio
musicale, si è affidato al contributo di Valter Vincenti (chitarra elettrica e acustica), Saverio
Federici (batteria e percussioni), Antonio Lusi (basso elettrico e fretless), Cristian Pratofiorito
(tastiere), Giacomo Anselmi (chitarra in “Summer Wind”).
“Journey” è sì un viaggio musicale entro cui Marcello Balena invita l’ascoltatore a lasciarsi
guidare, ma è anche un viaggio alla riscoperta di una vita dedicata alla musica, partendo da
radici jazz per sfociare poi in qualcosa di più vasto e inafferrabile. Un abbandono delle trame
più intricate e sconnesse, per ritornare così alla melodia più pura e semplice, talvolta
scanzonata, chiave di lettura principale per un album che pur sguazzando in acque che
potrebbero essere riconosciute come chillout e lounge, si distacca volutamente dalla
catalogazione jazz più stretta. Queste caratteristiche sono state anche uno dei punti di
contatto più importanti con Smilax Publishing, che ha creduto nell’idea di Marcello Balena fin
dall’ascolto dei primi provini. Dopo una pre-produzione presso i suoi Demotape Recording
Studio di Orte, l’album è stato registrato tra il Groove Studio Recording (dove sono state
registrate le batterie ed il basso) e gli studi privati dei musicisti che hanno partecipato al
progetto. Successivamente l’album è stato trattato dalle più che sapienti mani di Francesco
Luzzi, che ne ha curato Missaggio e Mastering dell’album presso lo studio Il Mulino Recording
di Acquapendente. «L’incontro con Max Testa, pianista di Roma, trapiantato a Penna in
Teverina, è stato illuminante e possiamo definirlo il punto di inizio di questo lavoro» racconta
Marcello Balena «Max è venuto a registrare nel mio studio Demotape , abbiamo chiacchierato ed
avuto modo di approfondire la nostra conoscenza ed avendo saputo che in realtà,sono un
sassofonista e non un vero e proprio fonico, mi ha chiesto un assolo sul suo nuovo disco ed ha
voluto ascoltare alcuni dei miei brani convincendomi a registrarli.»
Dopo la prima fase di registrazione preliminare, durante l’estate 2015 i brani sono passati al
vaglio del live, occasione che ha confermato un’ottima ricezione da parte del pubblico, sia in
contesti prettamente jazzistici, sia in ambiti esterni ad una categorizzazione musicale
specifica. Questa è stata la spinta definitiva al concretizzarsi dell’album presentato lo scorso
13 dicembre presso il Teatro Spazio Fabbrica di Lugnano in Teverina, occasione speciale alla
quale ha preso parte anche il chitarrista modenese Enrico Zanella. “Journey” è un album
accessibile, diretto e carico di temi che difficilmente abbandonano la mente; è un disco che,
come il titolo vuole, è un buon compagno di viaggio, personale e
sonoro, che accoglie nelle sue trame dense e fluttuanti e che, grazie alla perizia e alla maestria
dei suoi interpreti, trasferisce in una dimensione parallela a quella quotidiana e traghetta in
un emisfero sonoro che cammina con l’ascoltatore.
Bamboo – Giardino comunale
Riescono a riprodurre il sound drum and bass suonando cartelli stradali e frullatori, il loro
riferimento musicale sono i Radiohead, sono affini alle sperimentazioni degli Einsturzende
Neubauten. Si chiamano Bamboo (i cinque musicisti romani formatisi nel laboratorio di
strumenti extra-musicali di Luca Lobefaro e attivi dal 2008. Oggi presentano Acqua, il singolo
contenuto nel dvd musicale What’s in the cube. Qual è la peculiarità dei Bamboo? «Ogni nostro
brano è composto suonando oggetti al posto degli strumenti: bidoni, elettrodomestici, tubi in
pvc, carta vetrata, giocattoli, acqua sono solo alcuni dei protagonisti del nostro show», spiega
la band. Il tour di promozione del dvd ripropone le sperimentazioni sonore di What’s in the
Cube, registrato «in una bellissima casa in campagna a forma di cubo. Da qui ci è venuta l’idea
del titolo del dvd e del packaging riutilizzabile come scatola portaoggetti».
Curiosità nella curiosità, i Bamboo optano appunto per la pubblicazione di un dvd
audio/video e non delle canoniche tracce audio, perché «siamo un gruppo da vedere, per
essere capiti. Un ascoltatore potrebbe non cogliere l’origine di molti suoni se non vedesse con
i propri occhi qual è lo strumento che li sta producendo. È un dvd girato in un ambiente
familiare e tranquillo (ci hanno ispirato i Radiohead con il loro live From the Basement)
proprio per dare allo spettatore il tempo e lo spazio giusto per capire cosa stiamo suonando».
Acqua è un brano introspettivo realizzato suonando ciotole d’acqua, chiavi inglesi, carta
vetrata e quello che sembra un flauto elettronico. «Anche se flauto elettronico è un nome che
rende molta più giustizia al suo suono, il nostro è un semplice tubo corrugato che apparteneva
probabilmente allo scarico di una lavatrice. A seconda della pressione del soffio il suono
cambia altezza e intensità».
Lingalad – Piazza San Vittore
"La musica dei Lingalad assomiglia alla musica che potrebbe creare una foresta, o il sole
crescente o una tempesta in avvicinamento […] Le parole corrette per descriverla non sono
legate al suono, bensì alla vista: luci e ombre, aurora, brume e pioggia"
John Howe, Premio Oscar per la scenografia de Il Signore degli Anelli
Nel 2001 Giuseppe Festa fonda il gruppo musicale Lingalad, di cui è cantante e autore. Nel
2003 la band lombarda è invitata in Canada alla prima del film "Il Signore degli Anelli - Il
Ritorno del Re" di Peter Jackson, dove presenta l'album di esordio Voci dalla Terra di Mezzo,
per il quale riceve apprezzamenti dalla stessa Priscilla Tolkien, figlia del Professore di Oxford.
Nel 2003 una nuova uscita discografica, Il Canto degli Alberi, un album strumentale dedicato
ai luoghi del Parco Nazionale d'Abruzzo, Lazio e Molise. Il cd si classifica al secondo posto al
concorso nazionale promosso dalla TOAST RECORDS e viene premiato al Meeting delle
Etichette Indipendenti (M.E.I.) di Faenza.
Nel 2005 i Lingalad presentano il cd Lo Spirito delle Foglie, che segna la discontinuità con
l'immaginario tolkieniano. In questo album la band mette in musica i pensieri e le emozioni di
piccoli e grandi elementi naturali, ribaltando la visione antropocentrica del reale. Nel 2008 la
casa editrice Bastogi pubblica il libro-biografia La musica dei Lingalad: da Tolkien ai Segreti
della Natura, curato dal giornalista Donato Zoppo.
Nel 2009 i Lingalad si classificano primi al concorso di Radio LIFE GATE ''Talenti per Natura''
con il video della canzone Il Vecchio Lupo (regia di Francesco Piccioli, fotografia di Gigi
Palumbo) che insieme ad altri video è contenuto nel dvd I Sentieri di Lingalad (2004).
Nel 2010 esce il cd La Locanda del Vento (Lizard Records) che racconta, in stile folk-rock,
storie e leggende di un'Italia dimenticata. Nell'agosto dello stesso anno Giuseppe Festa è
ospite della radio neozelandese RADIO LIVE intervistato dall'attore e conduttore Bruce
Hopkins.
Nel 2012 Giuseppe Festa, in veste di viaggiatore-musicista, è il protagonista del filmdocumentario Oltre la frontiera, girato in Wyoming e Sud Dakota dalla Filmaker dei fratelli
Piccioli. Il film è vincitore della 23° Rassegna Internazionale del Cinema di Rovereto, sezione
Archeologia e Società.
Nel 2013 Salani Editore pubblica il romanzo di Giuseppe Festa IL PASSAGGIO DELL'ORSO
(Salani 2013, Mondadori Scuola 2014). Il libro viene recensito da Dacia Maraini con queste
parole: "Un racconto bellissimo che celebra la natura e gli animali, senza venir meno al
rispetto per gli uomini". Nel 2014 esce il romanzo L'OMBRA DEL GATTOPARDO (Salani).
Entrambi i libri di Festa vengono tradotti anche all'estero.
Nel 2015 i Lingalad pubblicano l'album CONFINI ARMONICI (Lizard Records), con testi
ispirati ai libri di Giuseppe Festa "Il passaggio dell'orso" e "L'ombra del gattopardo". Il video
del singolo OCCHI D'AMBRA, per la regia di Mauro Cartapani, è finalista al Festival
Internazionale SeeYouSound 2015.
FORMAZIONE:
Giuseppe Festa (voce e flauti)
Giorgio Parato (batteria)
Claudio Morlotti (strumenti etnici dal 2000 al 2012)
Fabio Ardizzone (basso dal 2000 al 2012)
Andrea Denaro (strumenti etnici dal 2013)
Luca Pierpaoli (chitarra acustica)
Dario Canato (basso dal 2013)
Gisela Oliverio 4t – Piazza Casalino
Nata a Cordoba, Argentina, e trapiantata a Roma dal 2009, per seguire i corsi all’Accademia di
Santa Cecilia (alla quale ha conseguito il diploma con successo), Gisela Oliverio è un’artista
poliedrica e completa. Cantante, chitarrista e compositrice, si caratterizza per uno stile vocale
duttile ed estremamente personale, capace di spaziare dal jazz più sperimentale alle suadenti
note della bossa nova, sempre con un occhio di riguardo verso il calore ed il folklore della sua
terra d’origine.
Ed è proprio all’Argentina che sarà dedicato il concerto del 24 marzo. In questa data, infatti, si
celebra la commemorazione in onore delle vittime della cosiddetta Guerra Sporca: 30.000
‘dissidenti politici’ che furono strappati alla vita e all’affetto delle loro famiglie nel periodo
della dittatura militare di Jorge Videla e che sono, ad oggi, tristemente noti
come desaparecidos.
Persone scomparse nel nulla, alle quali si è voluto negare per molto, troppo tempo, anche il
beneficio del ricordo ed è proprio per questo che una serata del genere assume una fortissima
valenza simbolica. Un’occasione per ridare voce a chi una voce non ce l’ha più, per raccontare
e ricordare tutto l’orrore e la violenza di una delle più grandi tragedie del nostro secolo.
Lux Lucis – Via dei granari
Candele di artigianato
Da Mimì a Ninì – Giardino centro storico
Mariella Spadavecchia soprano
Matteo Biscetti pianoforte
Simone Gamberi – Via Colle a frio
Nel 2014 concerti di apertura per
NOBRAINO
PIERO PELU
MONICA HILL
MANNARINO
MODENA CITY RAMBLES
Nel 2015
Piu di 100 concerti in un anno e il 13 esimo posto ottenuto alle selezioni di San Remo Giovani
Nel 2016 premio "miglior testo inedito" Roma assegnato dal cantautore Antonello Venditti
Premio che verrà ritirato il 17 ottobre in diretta Rai 2
Folk in progress – Via Colle a frio
Dialogo tra i massimi Autori e noi. Musica d’autore originale
Squilibri un jeux sur les mains – Via caduti di Nassirya
Irene Croce
Acrobata –verticalista- acrobata aerea-danzatrice
Laureanda presso l’università di Roma La Sapienza in “Teatro e arti della Performance”.
Si è specializzata alla Flic “Scuola di formazione delle arti di circo” di Torino e in seguito
all' Espace Catastrophe, scuola di formazione delle arti di circo di Bruxelles.
Artista internazionale ha partecipato a produzioni televisive e teatrali e a numerosi
festival nazionali e internazionali. Il suo spettacolo è il continuo alternarsi di equilibri
stabili e instabili, di un corpo che si muove nell’extra quotidiano, gioco di virtuosismi
acrobatici e funambolici con un tavolo e una sedia, che diviene altro da sé, in un
atmosfera irreale l’acrobata del circo si muove a mostrare cosa un corpo può, plasticità
di movimenti sospesi, in equilibri precari, espressione di una nuova dinamica, in cui il
corpo supera il quotidiano muoversi, il circo per andare oltre il circo.
Il fuoco – Via Colle a sole
Spettacolo creativo con il fuoco
Africa Djembe – Piazza della Repubblica
In Senegal, la musica non è solo una questione di melodia…. Yela, Siko, Tama, Kora, Molo
Balafon, Xalam, Cogoma, Djembe…. tutti questi strumenti tradizionali sono considerati sacri.
Tutti hanno una storia. Tutti appartengono ad un’etnia.
Il gruppo Africa Djembé suona un ritmo africano e tradizionale. Questo ritmo veicola
l’insegnamento di una cultura dell’unione. Ogni suono di djembé e ogni passo di danza riporta
ad una precisa suggestione e invita alla scoperta delle radici, della provenienza: l’isola di
Gorée.
L’isola di Gorée, situata a tre chilometri da Dakar, la capitale del Senegal, è stata dichiarata
Patrimonio Storico dell’Umanità dall’UNESCO per conservare la memoria di un periodo
vergognoso della storia dell’umanità. Gorée costituisce un simbolo della tratta degli schiavi
nel continente africano. Ancora oggi, la maison des esclaves, costruzione che fu la sede di
questo sinistro traffico, è conservata in buono stato e riceve la visita di migliaia di turisti,
profondamente emozionati e scossi. Questa casa è circondata da costruzioni in stile coloniale.
Gorée gode di una società aperta, connotata da uno spirito di rivincita, sia sul piano religioso
che su quello politico. Una società in cui le diverse etnie vivono in perfetta armonia. Gorée
simboleggia la memoria della schiavitù e della liberazione del popolo di un continente.
Tuttavia, l’isola, oggi, non si contenta di perpetuare il passato, anche se un’atmosfera di altri
tempi circonda il suo segreto. La calma della sua vita quotidiana, le sue stradine sabbiose, le
gentilezza dei suoi abitanti, la bellezza delle costruzioni e delle abitazioni testimoniano il
periodo coloniale.
Il gruppo musicale “Africa Djembe” nasce nell'isola di Gorée, nel Senegal, dall’iniziativa del suo
fondatore e direttore artistico Abdoulaye Sakou Kande con l'intento di fare rivivere le radici
tradizionali più profonde del Paese e di tutta l'Africa Occidentale, in particolare della
tradizione musicale Wolof e Mandinga.
Nel 1997 successivamente alla registrazione del cd “Tambours de Gorèe”, il gruppo si
trasferisce a Roma dove risiede attualmente.
Africa Djembe, dotato esclusivamente di percussioni e con l'aiuto di variopinti costumi,
propone i ritmi e le danze africane tradizionali. Le percussioni della tradizione Mandinga sono
eventi di potenza e fatica, sono la festa e il ballo. Il concerto è un turbine di ritmi in crescendo
che evoca e porta in palco l'Africa, non solo con ritmi e canti, ma anche con suoni che
ricordano le distese sterminate della savana e le foreste verdi dei fiumi
Tamburellisti di Torre Paduli, la pizzicata di mezzanotte – Piazza della Repubblica
Il gruppo riprende la musica che guarisce i tarantati (i “morsicati” dal mitico ragno taranta)
dalla malinconia e si ispira alle grandiose tradizioni del tamburello e della danza-scherma di
Torrepaduli (Ruffano-Lecce), dove ogni anno (15 agosto) rivive una cultura antichissima
legata al Santuario di San Rocco. Il successo dei Tamburellisti, alla fine, contribuisce persino
alla nuova vertiginosa crescita della festa di San Rocco. I Tamburellisti di Torrepaduli vantano
la collaborazione di Paolo Pellegrino, docente di estetica, e di Antonio Anchora, ambasciatore
dell’ellenismo nel mondo. Recuperano anche il gricodella cosiddetta Grecìa salentina, lingua
sopravvissuta dopo la colonizzazione magnogreca e la dominazione bizantina, cantandone
alcuni brani significativi e scrivendone di nuovi. Ma tutto il Salento può essere considerato
culturalmente greco ed è proprio la pizzica pizzica che, di per se stessa, per la sua struttura e
per le sue funzioni, incarna le antiche concezioni elleniche. Anche Torrepaduli vanta ben
definite origini greco-bizantine. Così l’arte dei Tamburellisti, nonostante manifesti una
collocazione contemporanea, che De Giorgi rivendica decisamente, ha un sapore greco:
danzatori e musicisti paiono davvero satiri e menadi di un tiaso dionisiaco. Il canto, che unisce
autentica poesia e buone vibrazioni musicali, non è diverso da quello degli aedi.
Veeblefetzer – Largo Trento
Brass'n'Roll
Un attitudine musicale globalista e fuori dagli schemi, quasi che una linea immaginaria ma in
fondo tangibile possa unire echi di dub tra le baracche di Kingston a sprazzi di puro
rock'n'roll, un funerale a New Orleans a un matrimonio gypsy nelle campagne di Sarajevo. Le
chitarre pastose in bilico tra reggae e manouche si mescolano con l'energico calore dei fiati e il
marchingegno ritmico fatto di tamburi e macchine da scrivere. Le basse frequenze sono tutte
affidate all'andamento gradasso e rubicondo del sousafono, un basso tuba da parata. La
strumentazione degna di una piccola orchestrina protopunk rende il timbro dei brani
decisamente riconoscibile e originale. Il cantato e in inglese. Le liriche raccontano di viaggi,
tumulti e stortezze della vita, scritte dal frontman Andrea 'Mondo Cane' Cota, irrefrenabile
musicista nonche dj e conduttore radiofonico.
I eeblefetzer continuano la loro incessante attivita live che li ha gia visti calcare i palchi dei
principali club e festival italiani e di mezza Europa tra cui il Boomto n Fair (UK), il festival piu
incredibile mai visto, il Musikclub Open Air in Austria, l’Ariano Folk Festival (A ) e il Live
Rock Festival (SI) condividendo il palco tra gli altri con The Bluebeaters, Raiz &
Almamegretta, [dunkelbunt] & the secret swing society, Slamboree, The Electric Swing Circus,
Dirty Honkers, Monaci del Surf.
Animals – Piazza della Repubblica
Teatro di figuranti jungle
Starlight dance party – Piazza Padella
Area disco
Black Mamba – Viale Trieste
Band rock al femminile di Viterbo che ripropone, conferendogli un tocco di originalità
nell’interpretazione e arrangiamento, i singoli e classici dagli anni 80 ad oggi, dagli AC/DC,
Guns ‘n’ Roses, dai Rage against the machine ai Guano Apes, Foo Fighters, Audioslave, Muse..
LINE UP
Marta Iacoponi – Voce
Irma Mirtilla – Chitarra e voce
Cecilia Nappo – Basso
Federico Maragoni – Batteria
Dj Guerrino e Lucianino
Dj
Astronomitaly
Il territorio dei Monti Cimini è uno dei luoghi più affascinanti ed ideali per osservare il cielo
stellato nel Lazio. Le nostre attività di Animazione Turistica Astronomica sono perfette per
attrarre nuovi flussi di visitatori attraverso attività innovative e rispettose della natura.
Astronomitaly si propone quale partner d’eccellenza per la “Notte delle Candele” in un
connubio perfetto caratterizzato dall’attenzione verso l’illuminazione sostenibile che
favorisce la visione delle stelle. In occasione della Notte delle Candele proponiamo “Un salto
fra le stelle”.
In particolare potranno essere realizzate le seguenti sessioni/attività:
1. Osservazione delle Stelle con i Telescopi: osservazione delle stelle, dei pianeti, della Luna
e della Via Lattea con il telescopio e la guida dei nostri esperti. Nelle notti di Luna e di visibilità
dei pianeti gli ospiti potranno scattare fotografie dal telescopio con il proprio smartphone. Lo
spegnimento delle luci da parte della location potrà favorire notevolmente l’osservazione e
avrà una risonanza mediatica a favore della sostenibilità ambientale.
Armakà animation
Animazione bambini itinerante
Just FM Dixie
Stret band dixie New Orleans